Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

venerdì 30 gennaio 2015

L'Unione Africana affronta i problemi del continente

I conflitti che attraversano l’Africa sono stati al centro delle discussioni nel vertice dell’Unione Africana, che si è tenuto ad Addis Abeba, dove ha assunto la presidenza di turno il Presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe. La maggiore preoccupazione riguarda l’incessante offensiva che Boko Haram sta conducendo in Nigeria e che si è recentemente rivolta anche ai territori limitrofi del Camerun. La necessità di affrontare l’emergenza islamista con una risposta unitaria dei governi africani è stata sancita dalle parole del presidente della Commissione dell’Unione Africana, Nkosazana Dlamini-Zuma, che ha lanciato l’allarme per la stabilità dell’intero continente, minacciata dalla brutalità e dalla violenza dei miliziani radicali. Ricordando che le vittime causate dalle azioni di Boko Haram, che ha intensificato gli episodi di violenza giungendo a sterminare interi villaggi, sono state circa 13.000 dal 2009, il Consiglio della pace e della sicurezza ha concordato la necessità della creazione di una forza militare internazionale, chiamando ad uno sforzo congiunto i paesi della regione, capace di sconfiggere gli integralisti islamici. Le azioni di Boko Haram minacciano, oltre alla sicurezza personale della popolazione, anche le possibilità di sviluppo economico, avendo praticamente preso in ostaggio un vasta area della Nigeria. La forza militare destinata a combattere gli integralisti dovrebbe contare su 7.500 effettivi  provenienti da Nigeria, Camerun, Niger, Ciad e Benin, gli stessi paesi che già alla fine dello scorso anno avevano concordato la creazione di un contingente internazionale composto da 3.000 soldati, mai diventato operativo a causa dei disaccordi insorti tra Abuja ed i paesi vicini. Proprio questa perdita di tempo ha permesso a Boko Haram di intensificare i suoi raid, sia nel paese nigeriano, che nel vicino Camerun, entrato nell’obiettivo dei fondamentalisti.  La diffusione dell’area operativa dei fondamentalisti islamici ha portato una grande preoccupazione anche nei paesi occidentali, timorosi di un contagio alle zone sub sahariane del continente, in una ideale congiunzione con il califfato, a cui Boko Haram dichiara di essere affiliato. La pressione dei paesi occidentali e dell’ONU potrebbe accelerare l’impiego della forza internazionale richiesta ad Addis Abeba, sul cui appoggio l’Unione Africana potrebbe chiedere aiuto alle potenze extra africane. Tuttavia non vi è soltanto Boko Haram a preoccupare l’Unione Africana: anche i conflitti in corso in Mali, Somalia, Libia, Sud Sudan e Congo rappresentano emergenze tutt’altro che trascurabili per la stabilità continentale. Una delle fonti di maggiore preoccupazione è rappresentata dalla sempre maggiore presenza dell’elemento religioso fondamentalista nei conflitti, una insorgenza di forze sempre nuove capaci di destabilizzare governi deboli e delegittimati dai continui cambiamenti degli equilibri politici, che operano in un contesto di profonda incertezza, grazie alla mancata risoluzione delle primavere arabe o di conflitti interni mai definiti e sempre capaci di destabilizzare i fragili apparati istituzionali. A queste debolezze strutturali è collegato il fenomeno, ampiamente denunciato dal Segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, presente al vertice di Addis Abeba, del volontà di restare al potere di molti leader africani, ben oltre il loro mandato naturale e tradendo le legittime aspirazioni delle popolazioni che dovrebbero rappresentare. In questo senso la designazione a Presidente di turno dell’Unione Africana nella persona di Robert Mugabe, appare in netto contrasto in quanto  è in carica dal 1980 e è accusato dai suoi oppositori di avere mantenuto il potere con competizioni elettorali truccate ed intimidazioni e violenze contro i suoi avversari. Casi analoghi si registrano nella Repubblica Democratica del Congo, in Burundi, Ruanda e Togo, dove i capi di stato di queste nazioni sono accusati di cambiare le regole democratiche per allungare il proprio mandato. Si tratta di un aspetto endemico del funzionamento di diversi  sistemi statali che impedisce al continente africano di conseguire standard di sviluppo adeguati alla grande ricchezza di materie prime disponibile e che non consente di affrontare in maniera autonoma le emergenze umanitarie, dalle carestie alle malattie (tra cui Ebola), che flagellano il continente nero.

The African Union addresses the problems of the continent

Conflicts crossing Africa were the focus of discussions in the African Union Summit, which was held in Addis Ababa, where he assumed the presidency of Zimbabwe's President Robert Mugabe. The major concern is the relentless offensive that Boko Haram is conducting in Nigeria and who recently addressed also to neighboring Cameroon. The need to address the emergency Islamist with a single response of African governments has been sanctioned by the words of the President of the African Union Commission, Nkosazana Dlamini-Zuma, who sounded the alarm for the stability of the entire continent, threatened by brutality and violence of radical militants. Recalling that the victims caused by the actions of Boko Haram, which has intensified the violence coming to exterminate entire villages, were about 13,000 since 2009, the Council of peace and security has agreed the need for the creation of an international military force, calling for a joint effort by the countries of the region, able to defeat the Islamic fundamentalists. The actions of Boko Haram threatens, in addition to the personal safety of the population, even the possibility of economic development, having practically taken hostage a large area of Nigeria. Military force designed to fight the fundamentalists should count on 7,500 effective from Nigeria, Cameroon, Niger, Chad and Benin, the same countries that already at the end of last year had agreed on the creation of an international force composed of 3,000 soldiers, never became operational because of disagreements arising between Abuja and neighboring countries. It is this loss of time allowed Boko Haram to intensify its raids, both in the country of Nigeria, which in neighboring Cameroon, which came into the lens of the fundamentalists. The spread of the operating area of Islamic fundamentalists led a major concern even in Western countries, fearful of contagion to sub Saharan areas of the continent, in a perfect conjunction with the caliphate, which Boko Haram claims to be affiliated. The pressure of the Western countries and the UN could accelerate the use of international force required in Addis Ababa, on whose support the African Union could seek help from extra African powers. However there is only Boko Haram to worry about the African Union: even the conflicts in Mali, Somalia, Libya, South Sudan and Congo are emergencies spillovers for continental stability. One of the sources of greatest concern is the increasing presence of the religious fundamentalist in conflicts, a new onset of forces increasingly able to destabilize governments weak and de-legitimized by the continuous changes in the political balance, operating in a context of deep uncertainty, thanks the lack of resolution of the Arab spring or internal conflicts never defined and always capable of destabilizing the fragile institutional apparatuses. These structural weaknesses connected the phenomenon, widely denounced by the UN Secretary General, Ban Ki-moon, who attended the summit in Addis Ababa, the desire to stay in power for many African leaders, well beyond their mandate and betraying the natural legitimate aspirations of the people who are supposed to represent. In this regard the appointment as Chairman of the African Union in the person of Robert Mugabe, is in stark contrast to what has been in office since 1980 and is accused by his opponents of having retained power with rigged electoral contests and intimidation and violence against his opponents. Similar cases are registered in the Democratic Republic of Congo, Burundi, Rwanda and Togo, where the heads of state of these nations are accused of changing the rules of democracy to extend its mandate. It is an endemic aspect of the operation of several state systems that prevents the African continent to achieve development standards appropriate to the great wealth of raw materials available and that does not allow to deal independently humanitarian emergencies, famine diseases (including Ebola), which plague the continent.

La Unión Africana se ocupa de los problemas del continente

Los conflictos que cruzan África fueron el foco de las discusiones en la Cumbre de la Unión Africana, que se celebró en Addis Abeba, donde asumió la presidencia del presidente de Zimbabue, Robert Mugabe. La principal preocupación es la ofensiva implacable que Boko Haram está llevando a cabo en Nigeria y que recientemente se dirige también al vecino Camerún. La necesidad de abordar el islamista de emergencia con una única respuesta de los gobiernos africanos ha sido sancionado por las palabras del Presidente de la Comisión de la Unión Africana, Nkosazana Dlamini-Zuma, quien dio la voz de alarma para la estabilidad de todo el continente, amenazada por la brutalidad y la violencia de los militantes radicales. Recordando que las víctimas causadas por las acciones de Boko Haram, que se ha intensificado la violencia por parte de exterminar pueblos enteros, eran alrededor de 13.000 desde el año 2009, el Consejo de la paz y la seguridad se ha acordado la necesidad de la creación de una fuerza militar internacional, pidiendo un esfuerzo conjunto de los países de la región, capaz de derrotar a los fundamentalistas islámicos. Las acciones de Boko Haram amenaza, además de la seguridad personal de la población, incluso la posibilidad de un desarrollo económico, habiendo prácticamente tomados como rehenes un área grande de Nigeria. La fuerza militar diseñada para combatir a los fundamentalistas debería contar con 7.500 efectivos, de Nigeria, Camerún, Níger, Chad y Benin, los mismos países que ya a finales del año pasado se habían comprometido en la creación de una fuerza internacional compuesta por 3.000 soldados, nunca llegó a ser operativa debido a los desacuerdos que surjan entre Abuja y los países vecinos. Es esta pérdida de tiempo permitido Boko Haram para intensificar sus ataques, tanto en el país de Nigeria, que en el vecino Camerún, que entró en la lente de los fundamentalistas. La propagación de la zona de operación de los fundamentalistas islámicos condujo una preocupación importante incluso en los países occidentales, temerosos del contagio a las zonas subsaharianos del continente, en una conjunción perfecta con el califato, que Boko Haram dice estar afiliado. La presión de los países occidentales y la ONU podría acelerar el uso de la fuerza internacional que se requiere en Addis Abeba, en cuyo apoyo a la Unión Africana podría buscar la ayuda de potencias africanas adicionales. Sin embargo sólo hay Boko Haram que preocuparse de la Unión Africana: incluso los conflictos en Malí, Somalia, Libia, Sudán del Sur y el Congo son emergencias efectos indirectos para la estabilidad continental. Una de las fuentes de mayor preocupación es la creciente presencia del fundamentalismo religioso en los conflictos, una nueva aparición de fuerzas cada vez más capaces de desestabilizar a los gobiernos débiles y de-legitimado por los continuos cambios en el equilibrio político, que operan en un contexto de profunda incertidumbre, gracias la falta de resolución de la primavera árabe o conflictos internos nunca definió y siempre capaz de desestabilizar los aparatos institucionales frágiles. Estas debilidades estructurales conectados fenómeno, ampliamente denunciada por el Secretario General de la ONU, Ban Ki-moon, quien asistió a la cumbre en Addis Abeba, el deseo de permanecer en el poder por muchos líderes africanos, mucho más allá de su mandato y de traicionar lo natural legítimas aspiraciones de la gente que se supone representan. En este sentido, el nombramiento como Presidente de la Unión Africana en la persona de Robert Mugabe, está en marcado contraste con lo que ha estado en el cargo desde 1980 y es acusado por sus opositores de haber retenido el poder con concursos amañados electorales y la intimidación y la violencia contra sus oponentes. Casos similares se registran en la República Democrática del Congo, Burundi, Rwanda y Togo, donde los jefes de Estado de estos países están acusados de cambiar las reglas de la democracia para extender su mandato. Es un aspecto endémico de la operación de varios sistemas de estado que impide que el continente africano para alcanzar los estándares de desarrollo adecuadas a la gran riqueza de materias primas disponibles y que no permite tratar las emergencias humanitarias de forma independiente, enfermedades del hambre (incluyendo Ébola), que asolan el continente.

Die Afrikanische Union behandelt die Probleme des Kontinents

Konflikte Querung Afrikas standen im Mittelpunkt der Diskussionen in der Gipfel der Afrikanischen Union, die in Addis Abeba, wo er übernahm die Präsidentschaft von Simbabwes Präsident Robert Mugabe stattfand. Die größte Sorge ist die unerbittliche Offensive, die Boko Haram in Nigeria und die Durchführung der vor kurzem sprach auch ins benachbarte Kamerun. Die Notwendigkeit, die Notfall-Islamist mit einem einzigen Antwort der afrikanischen Regierungen anzusprechen wurde von den Worten des Präsidenten der Kommission der Afrikanischen Union, Nkosazana Dlamini-Zuma, der den Alarm für die Stabilität des gesamten Kontinents klang, bedroht sanktioniert Brutalität und Gewalt radikaler Kämpfer. Hinweis darauf, dass die Opfer durch die Aktionen der Boko Haram, die die Gewalt kommen, um ganze Dörfer vernichten intensiviert hat dazu geführt, waren etwa 13.000 seit 2009 hat sich der Rat für Frieden und Sicherheit die Notwendigkeit der Schaffung einer internationalen Streitmacht vereinbart, fordert eine gemeinsame Anstrengung von den Ländern der Region, in der Lage, die islamischen Fundamentalisten zu besiegen. Die Aktionen der Boko Haram droht, neben der persönlichen Sicherheit der Bevölkerung, auch die Möglichkeit der wirtschaftlichen Entwicklung, nachdem sie praktisch als Geiseln genommen ein großes Gebiet von Nigeria. Militärische Gewalt entwickelt, um die Fundamentalisten kämpfen sollte 7500 in Kraft ab Nigeria, Kamerun, Niger, Tschad und Benin, die gleichen Länder, die bereits am Ende des vergangenen Jahres hatte die Schaffung einer internationalen Truppe von 3.000 Soldaten bestehen vereinbart zählen, wurde nie Betriebs wegen Meinungsverschiedenheiten, die zwischen Abuja und den Nachbarländern. Es ist dieser Zeitverlust erlaubt Boko Haram, seine Überfälle zu intensivieren, sowohl im Land Nigeria, die im benachbarten Kamerun, der in das Objektiv der Fundamentalisten kam. Die Ausbreitung der Arbeitsbereich der islamischen Fundamentalisten führte ein wichtiges Anliegen, auch in den westlichen Ländern, aus Angst vor Ansteckung südlich der Sahara Gebieten des Kontinents, in perfekter Verbindung mit dem Kalifat, die Boko Haram behauptet, angeschlossen sein. Der Druck der westlichen Länder und der UNO könnte die Verwendung von internationalen Truppe in Addis Abeba erforderlich zu beschleunigen, auf deren Unterstützung der Afrikanischen Union könnte Hilfe von zusätzlichen afrikanischen Mächte suchen. Allerdings gibt es nur Boko Haram, über die Afrikanische Union Sorge: auch die Konflikte in Mali, Somalia, Libyen, Südsudan und Kongo sind Notfälle Spillovers für Kontinental Stabilität. Eine der Quellen der größte Sorge ist, die zunehmende Präsenz von religiösen Fundamentalisten in Konflikte ein neuer Ausbruch der Streitkräfte zunehmend in der Lage zu destabilisieren Regierungen schwach und de-legitimiert durch die kontinuierlichen Veränderungen in der politischen Balance, die in einem Zusammenhang mit der tiefen Unsicherheit, dank der Mangel an Auflösung der arabischen Frühling oder internen Konflikten nie definiert und immer in der Lage zu destabilisieren die fragile institutionelle Apparaturen. Diese strukturellen Schwächen verbunden mit dem Phänomen, weitgehend von der UN-Generalsekretär Ban Ki-moon, der den Gipfel in Addis Abeba, der Wunsch, an der Macht für viele afrikanische Führer bleiben, die weit über ihr Mandat besuchte denunziert und Verrat an der natürlichen legitimen Bestrebungen der Menschen, die darstellen sollen. In diesem Zusammenhang die Ernennung zum Vorsitzenden der Afrikanischen Union in der Person von Robert Mugabe, steht in krassem Gegensatz zu dem, was im Amt seit 1980 und wird von seinem Gegner mit Macht mit manipulierten Wahlkämpfen und der Einschüchterung und Gewalt gegen beibehalten angeklagt seine Gegner. Ähnliche Fälle sind in der Demokratischen Republik Kongo, Burundi, Ruanda und Togo, wo die Staats- dieser Nationen werden zur Veränderung der Regeln der Demokratie ihr Mandat so auszuweiten beschuldigt registriert. Es ist eine endemische Aspekt der Betrieb von mehreren Körpersystemen, die den afrikanischen Kontinent verhindert Entwicklungsnormen für den großen Reichtum an Rohstoffen zur Verfügung zu erreichen, und dass es nicht erlaubt, unabhängig humanitären Notsituationen, Hunger Krankheiten (einschließlich befassen Ebola), die den Kontinent plagen.

L'Union africaine aborde les problèmes du continent

Conflits qui traversent l'Afrique ont été au centre des discussions du Sommet de l'Union africaine, qui se est tenue à Addis-Abeba, où il a assumé la présidence du président Robert Mugabe du Zimbabwe. La préoccupation majeure est l'offensive implacable qui Boko Haram mène au Nigeria et qui a récemment adressée également au Cameroun voisin. La nécessité de traiter l'islamiste d'urgence avec une seule réponse des gouvernements africains a été sanctionnée par les mots du président de la Commission de l'Union africaine, Nkosazana Dlamini-Zuma, qui a sonné l'alarme pour la stabilité de l'ensemble du continent, menacé par la brutalité et la violence des militants radicaux. Rappelant que les victimes provoquées par les actions de Boko Haram, qui a intensifié la violence venant d'exterminer des villages entiers, étaient d'environ 13 000 depuis 2009, le Conseil de paix et de sécurité a accepté la nécessité de la création d'une force militaire internationale, appelant à un effort commun par les pays de la région, capables de vaincre les fondamentalistes islamiques. Les actions de Boko Haram menace, en plus de la sécurité personnelle de la population, même la possibilité de développement économique, après avoir pratiquement pris en otage une grande surface du Nigeria. La force militaire conçu pour lutter contre les intégristes devrait compter sur 7500 à compter du Nigeria, le Cameroun, le Niger, le Tchad et le Bénin, les mêmes pays qui déjà à la fin de l'année dernière se étaient entendus sur la création d'une force internationale composée de 3.000 soldats, ne est jamais devenu opérationnel en raison de désaccords surgissent entre Abuja et les pays voisins. Ce est cette perte de temps a permis Boko Haram à intensifier ses raids, tant dans le pays du Nigeria, qui, dans le Cameroun voisin, qui est entré dans l'objectif des fondamentalistes. La propagation de la zone d'exploitation des fondamentalistes islamiques a conduit une préoccupation majeure, même dans les pays occidentaux, de peur de contagion aux zones subsahariens du continent, dans une parfaite conjonction avec le califat, qui Boko Haram revendique d'être affilié. La pression des pays occidentaux et l'ONU pourrait accélérer l'utilisation de la force internationale nécessaire à Addis-Abeba, dont le soutien à l'Union africaine pourrait demander l'aide de puissances africaines supplémentaires. Cependant, il ne est que Boko Haram à vous soucier de l'Union africaine: même les conflits au Mali, la Somalie, la Libye, le Soudan du Sud et le Congo sont des urgences retombées pour la stabilité du continent. L'une des sources les plus préoccupantes est la présence croissante de la fondamentaliste religieux dans les conflits, une nouvelle apparition de forces de plus en plus capables de déstabiliser des gouvernements faibles et de-légitimé par les changements continus dans l'équilibre politique, opérant dans un contexte d'incertitude profonde, merci l'absence de résolution du printemps arabe ou de conflits internes jamais définie et toujours capable de déstabiliser les appareils institutionnels fragiles. Ces faiblesses structurelles reliées au phénomène, largement dénoncée par le Secrétaire général de l'ONU, Ban Ki-moon, qui a assisté au sommet à Addis-Abeba, le désir de rester au pouvoir pour de nombreux dirigeants africains, bien au-delà de leur mandat et de trahir le naturel aspirations légitimes des gens qui sont censés représenter. À cet égard la nomination en tant que Président de l'Union africaine en la personne de Robert Mugabe, est à l'opposé de ce qui a été en fonction depuis 1980 et est accusé par ses adversaires d'avoir gardé le pouvoir avec des concours truquées électorales et l'intimidation et la violence contre ses adversaires. Des cas similaires sont enregistrés dans la République démocratique du Congo, le Burundi, le Rwanda et le Togo, où les chefs d'Etat de ces pays sont accusés de changer les règles de la démocratie d'étendre son mandat. Ce est un aspect endémique de l'exploitation de plusieurs systèmes étatiques qui empêche le continent africain pour atteindre les normes de développement appropriées à la grande richesse en matières premières disponibles et cela ne permet pas de traiter les urgences humanitaires, indépendamment des maladies (y compris de la famine Ebola), qui souffre le continent.

A União Africano aborda os problemas do continente

Os conflitos que atravessam a África foram o foco das discussões na Cimeira da União Africano, que foi realizada em Adis Abeba, onde assumiu a presidência do presidente do Zimbábue, Robert Mugabe. A grande preocupação é a ofensiva implacável que Boko Haram está realizando na Nigéria e que recentemente discursou também para a vizinha República dos Camarões. A necessidade de abordar o islamita emergência com uma única resposta dos governos africanos foi sancionada pelas palavras do Presidente da Comissão da União Africano, Nkosazana Dlamini-Zuma, que soou o alarme para a estabilidade de todo o continente, ameaçado por brutalidade e violência de militantes radicais. Lembrando que as vítimas causadas pelas ações do Boko Haram, que intensificou a violência que vem para exterminar aldeias inteiras, foram cerca de 13.000 desde 2009, o Conselho de paz e segurança concordou a necessidade da criação de uma força militar internacional, pedindo um esforço conjunto dos países da região, capazes de derrotar os fundamentalistas islâmicos. As ações do Boko Haram ameaça, além da segurança pessoal da população, até mesmo a possibilidade de desenvolvimento econômico, tendo praticamente tomado como refém uma grande área da Nigéria. A força militar destinados a lutar contra os fundamentalistas deve contar com 7.500 eficaz da Nigéria, Camarões, Níger, Chade e Benin, os mesmos países que já no final do ano passado tinham acordado a criação de uma força internacional composta por 3.000 soldados, nunca se tornou operacional por causa de divergências surgidas entre Abuja e países vizinhos. É essa perda de tempo permitido Boko Haram a intensificar os seus ataques, tanto no país de Nigéria, que na vizinha República dos Camarões, que veio para a lente dos fundamentalistas. A propagação da área operacional de fundamentalistas islâmicos levou uma grande preocupação, mesmo em países ocidentais, com medo de contágio às áreas sub saarianos do continente, em um conjunto perfeito com o califado, que Boko Haram reivindica ser filiado. A pressão dos países ocidentais e da ONU poderia acelerar o uso da força internacional necessária em Adis Abeba, em cujo apoio da União Africano poderia procurar a ajuda de poderes extra africanos. No entanto, há apenas Boko Haram se preocupar com a União Africano: até mesmo os conflitos no Mali, Somália, Líbia, Sudão do Sul e Congo são emergências spillovers para a estabilidade continental. Uma das fontes de maior preocupação é a crescente presença do fundamentalista religioso em conflitos, um novo início de forças cada vez mais capazes de desestabilizar os governos fracos e pelas contínuas mudanças no equilíbrio político, operando em um contexto de profunda incerteza legitimou-de, graças a falta de resolução da primavera árabe ou conflitos internos nunca definido e sempre capaz de desestabilizar os aparatos institucionais frágeis. Estas fragilidades estruturais ligados ao fenómeno, amplamente denunciada pelo Secretário-Geral das Nações Unidas, Ban Ki-moon, que participou da reunião de cúpula em Addis Abeba, o desejo de permanecer no poder por muitos líderes africanos, bem além de seu mandato e trair o singular aspirações legítimas das pessoas que supostamente representam. Neste contexto, a nomeação como Presidente da União Africano na pessoa de Robert Mugabe, está em contraste gritante com o que está no cargo desde 1980 e é acusado por seus adversários de ter mantido o poder com concursos fraudulentas eleitorais e intimidação e violência contra seus adversários. Casos semelhantes são registadas na República Democrática do Congo, Burundi, Ruanda e Togo, onde os chefes de Estado destas nações são acusados de alterar as regras da democracia para estender seu mandato. É um aspecto endêmica do funcionamento de vários sistemas estaduais que impede que o continente Africano para alcançar padrões de desenvolvimento adequadas para a grande riqueza de matérias-primas disponíveis e que não permite que lidar emergências humanitárias de forma independente, as doenças da fome (incluindo Ebola), que assolam o continente.

Африканский союз рассматривает проблемы континента

Конфликты, пересекающие Африки в центре дискуссий в саммите Африканского союза, который проходил в Аддис-Абебе, где он взял на себя председательство президента Зимбабве Роберта Мугабе.Серьезную озабоченность вызывает неустанно обидное, что Боко Харам проводит в Нигерии и который недавно обратился также к соседним Камерун.Необходимость решения аварийного исламистской одном ответе правительств африканских стран была санкционирована словам Президента Комиссии Африканского союза Нкосазаной Дламини-Зума, который звучал сигнал тревоги для стабильности всего континента, которому угрожает жестокость и насилие радикальных боевиков. Напоминая, что жертвами вызванных действиями Боко Харам, которая усилилась насилие подходит к истреблять целые деревни, было около 13 000 в 2009 году, Совет мира и безопасности согласовал необходимость создания международной военной силы, призывая к совместным усилиям со стороны стран региона, способных победить исламских фундаменталистов. Действия Боко Харам угрожает, в дополнение к личной безопасности населения, даже возможность экономического развития, то, практически взяты в заложники большую площадь Нигерии. Военная сила призвана бороться с фундаменталистами стоит рассчитывать на 7500 вступает в силу с Нигерии, Камеруна, Нигерии, Чада и Бенина, тех же странах, что уже в конце прошлого года договорились о создании международных сил, состоящей из 3000 солдат, не стал функционирует из-за разногласий, возникших между Абуджа и соседних стран. Именно это потеря времени, отведенного Боко Харам активизировать свои набеги, как в стране, Нигерии, которая в соседней Камерун, который вступил в объектив фундаменталистов.Распространение в рабочей зоне исламских фундаменталистов во главе серьезную озабоченность и даже в западных странах, опасаясь заразы в суб Сахары районах континента, в идеальном сочетании с халифата, который Боко Харам утверждает, аффилированным.Давление западных стран и ООН может ускорить использование международных сил, необходимых в Аддис-Абебе, на чью поддержку Африканский союз может обратиться за помощью к дополнительных африканских сил. Однако есть только Боко Харам беспокоиться о Африканским союзом: даже конфликты в Мали, Сомали, Ливии, Южном Судане и Конго чрезвычайные ситуации внешние эффекты для континентальной стабильности. Одним из источников, вызывающих наибольшую озабоченность является повышение присутствие религиозного фундаментализма в конфликтах, новое начало сил больше возможностей для дестабилизации правительства слабы и де-узаконено непрерывных изменений в политическом балансе, работающих в условиях глубокого неопределенности, благодаряотсутствие разрешения арабской весны или внутренних конфликтов никогда не определяется и всегда способны дестабилизировать хрупкие институциональные аппараты. Эти структурные недостатки связаны с явлением, широко осудил Генеральным секретарем ООН Пан Ги Муном, который присутствовал на саммите в Аддис-Абебе, желание остаться у власти в течение многих африканских лидеров, а за их мандата и предательстве естественно законные чаяния людей, которые должны представлять. В этой связи назначение в качестве председателя Африканского союза в лице Роберта Мугабе, находится в явном противоречии с тем, что было в офисе с 1980 года и обвинен своими оппонентами в том, удержать власть с фальсификации выборов конкурсах и запугивания и насилия в отношении его противники. Подобные случаи зарегистрированы в Демократической Республике Конго, Бурунди, Руанды и Того, где главы государств этих стран обвиняют в изменении правил демократии расширить свой мандат. Это эндемик аспект работы нескольких государственных систем, которая предотвращает африканский континент, чтобы достичь стандартов развития, соответствующие великого богатства сырья доступной и, что не позволяет заниматься самостоятельно чрезвычайных гуманитарных ситуаций, голод заболеваний (в том числе Эбола), который чумы континент.