Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

venerdì 29 gennaio 2016

Le difficoltà delle trattative per la pace in Siria

Ancora una volta le trattative per iniziare il processo di pace in Siria stentato ad avere un avvio a causa delle troppe varibili presenti, che generano veti incrociati el’impossibilità della partecipazione di tutte le forze in campo. La guerra siriana ha provocato, fino ad ora, circa 260.000 vittime, senza contare i feriti, le sofferenze per la mancanza di cibo e di medicinali e la fuga forzata dalla violenza, che ha provocato l’esodo di massa fuori dai confini nazionali. Le forze democratiche, pur parlando di una propria diponibilità a partecipare alle trattative, sono poco convinti della buona fede del governo di Damasco, a causa dei continui bombardamenti effettuati sui civili. In effetti, ancora prima della partecipazione della Russia al conflitto, l’azione delle forze di Assad è stata maggiormente diretta contro l’opposizione al suo governo, anziché contro il califfato. La ragione, di questo comportamento, ha una duplice spiegazione: la prima è che i gruppi dell’opposizione democratica vengono ritenuti da Damasco gli avversari, meno pericolosi militarmente ma politicamente più destabilizzanti, la seconda è che questi gruppi sono sostenuti, principalmente dagli Stati Uniti, ma anche dall’Arabia Saudita, che notoriamente vuole estendere la sua influenza sul paese siriano. Conciliare la presenza contemporanea dell’opposizione siriana e del regime di Damasco allo stesso tavolo in questo momento è impresa molto ardua, ed, infatti, probabilmente, alla prossima riunione di Ginevra i gruppi democratici non parteciperanno. Questa presa di posizione, che non permette uno sblocco politico e diplomatico della situazione, è senz’altro inconciliabile con una soluzione che contempli la fine dell’uso delle armi, ma, deve essere specificato, che la responsabilità maggiore, risiede nel comportamento violento, sostenuto dai russi, del governo di damasco, che si è distinto per un uso eccessivo della forza contro la popolazione civile. La posizione di Assad andrebbe piuttosto vagliata da un tribunale internazionale, anziché essere una presenza in una ipotetica trattativa per la pace, che rappresenterebbe soltanto una via di uscita per la conservazione del proprio potere. Tuttavia l’ingresso in guerra della Russia ha ribaltato le sorti di Damasco, che ha ora notevoli possibilità di conservare almeno la sovranità su di una parte del paese, quella strategicamente più rilevante. Una ulteriore variabile molto rilevante è l’Iran: con la fine delle sanzioni, Teheran, può riacquistare, oltre che una importanza economica, anche una centralità diplomatica, sopratutto nell’area mediorientale, malgrado ciò non sia gradito dalle monarchie del golfo; tuttavia gli esponenti iraniani intendono riappropiarsi a pieno titolo del loro ruolo diplomatico ed uscire dall’isolamento in cui erano confinati. Il rapporto di Teheran con gli attuali scenari del Medio Oriente non è univoco: mentre sulla Siria sono in linea con la Russia, per la difesa di Assad, sullo Stato islamico sono in sintonia con gli Stati Uniti, ma non con i paesi sunniti, come l’Arabia Saudita e la Turchia, nazioni che, analogamente all’Iran, stanno giocando un ruolo rilevante su queste questioni. Gli interessi contrapposti, sommati alla rivalità religiosa   non facilitano una predisposizione alla partecipazione comune a trattative su di un problema molto sentito come quello siriano. Ciò che accomuna tute le componenti dello scenario è un atteggiamento di attesa, teso a sfruttare la più piccola occasione per creare un vantaggio sulle controparti; l’unica eccezione è il comportamento della Russia, che ha adottato da subito una notevole propensione all’intervento, tutto il contrario degli Stati Uniti, che fin dall’inizio della crisi, hanno mantenuto un atteggiamento molto defilato, per non essere ancora una volta impegnati in prima persona in un conflitto del medio oriente. Tuttavia in questa posizione di immobilismo si deve ricercare il motivo del prolungamento del conflitto. Esiste poi la variabile curda da cui non si può prescindere, per la presenza attiva nella lotta contro lo Stat islamico in Siria ed anche per la consistenza della popolazione di questa etnia nel paese siriano. Mosca riconosce che senza la presenza curda nessun negoziato potrà avere un successo, ma ciò è contestato profondamente dai turchi, che temono la fondazione di uno stato curdo ai loro confini. Su questo argomento, gli USA, che sono formalmente alleati con la Turchia, propendono più per l’opinione della Russia. Come si vede la missione dell’inviato delle Nazioni Unite, Staffan de Mistura e dello stesso Segretario Ban Ki-Moon appare molto complicata: organizzare una conferenza di pace con tutte queste variabili, rappresenta una vera e propria impresa, anche se l’intesa tra Mosca e Washington, per un incontro internazionale, previsto per l’undici febbraio, sulla questione siriana potrebbe aprire qualche prospettiva più concreta. Ma ancora una volta appare fondamentale il fattore tempo, forse la variabile più decisiva per la tutela del popolo siriano.

The difficulties of the negotiations for peace in Syria

Once again negotiations to begin the peace process in Syria struggled to get a start because of too many variables present, which generate vetoes and the impossibility of the participation of all the forces in the field. The Syrian war has caused, so far, about 260,000 victims, not counting the wounded, suffering for lack of food and medicines and escape forced by the violence, which resulted in the mass exodus outside the country. Democratic forces, while talking about their own unavailability to participate in the negotiations, are unconvinced of the good faith of the government in Damascus, because of the constant bombing carried out on civilians. In fact, even before Russia's participation in the conflict, the action of the forces of Assad was mostly directed against the opposition to his government, rather than against the caliphate. The reason for this behavior, there are two reasons: the first is that the democratic opposition groups are considered by Damascus opponents, less dangerous militarily but politically destabilizing, the second is that these groups are supported mainly by the United States but also from Saudi Arabia, who famously wants to extend its influence on the Syrian country. Reconcile the simultaneous presence of the Syrian opposition and the regime in Damascus at the same table at the moment is very difficult undertaking, and, in fact, probably at the next meeting in Geneva democratic groups do not participate. This position, which does not allow the release of the political and diplomatic situation, it is certainly incompatible with a solution that addresses the end use of the weapons, but must be specified, that the main responsibility lies in violent behavior, supported by the Russians, the government of Damascus, which was marked by an excessive use of force against the civilian population. The position of Assad would rather examined by an international tribunal, rather than a presence in a hypothetical negotiation for peace, which would represent only a way out for the preservation of their own power. However, the entry into the war of Russia overturned the fate of Damascus, which now has considerable scope to hold at least a part of the sovereignty of the country, the most strategically important. Another variable is very important Iran: the end of sanctions, Tehran, may repurchase as well as a economic importance, also a central diplomatic, especially in the Middle East, although this is not appreciated by the monarchies of the Gulf; However, the Iranian leaders intend to re-appropriating full of their diplomatic role and emerge from isolation in which they were confined. The ratio of Tehran with current scenario of the Middle East is not unique: while Syria are in line with Russia, for the defense of Assad, the Islamic state are in sync with the United States, but not with the Sunni countries, such as Saudi Arabia and Turkey, countries which, like Iran, are playing an important role on these issues. Conflicting interests, added the religious rivalries do not facilitate a predisposition to joint participation in negotiations on a very sensitive issue like Syria. What unites suits the components of the scenario is an attitude of waiting, which aims to exploit the slightest opportunity to create an advantage over counterparts; the only exception is the behavior of Russia, which has undergone a remarkable propensity to adopt intervention, quite the opposite of the United States, which since the beginning of the crisis, have maintained a very sheltered, not to be again personally committed in a conflict in the Middle East. However, in this position of inaction it is to be sought the reason for the prolongation of the conflict. Then there is the variable Kurdish which can not be ignored, for the active presence in the fight against Islamic Stat in Syria and also to the size of the population of this ethnic group in the country Syrian. Moscow recognizes that without the Kurdish presence no negotiations will be a success, but it is deeply contested by the Turks, who fear the establishment of a Kurdish state on their borders. On this subject, the United States, that are formally allied with Turkey, more inclined to the opinion of Russia. As we see the mission of the United Nations, Staffan de Mistura and the same Secretary Ban Ki-Moon will appear very complicated to organize a peace conference with all of these variables, is a real company, even if the agreement between Moscow and Washington for an international meeting, scheduled for February 11, on the Syrian issue could open some perspective more concrete. But again it is paramount to the time factor, perhaps the most decisive variable for the protection of the Syrian people.

Las dificultades de las negociaciones para la paz en Siria

Una vez más las negociaciones para comenzar el proceso de paz en Siria luchó para conseguir una ventaja debido a demasiadas variables presentes, que generan vetos y la imposibilidad de la participación de todas las fuerzas en el campo. La guerra de Siria ha causado, hasta el momento, alrededor de 260 mil víctimas, sin contar los heridos, sufriendo por la falta de alimentos y medicinas y escapar forzado por la violencia, lo que resultó en el éxodo masivo fuera del país. Las fuerzas democráticas, al hablar de su propia falta de disponibilidad a participar en las negociaciones, no están convencidos de la buena fe del gobierno en Damasco, a causa de los bombardeos constantes llevado a cabo en la población civil. De hecho, incluso antes de la participación de Rusia en el conflicto, la acción de las fuerzas de Assad fue dirigida principalmente contra la oposición a su gobierno, y no contra el califato. La razón de este comportamiento, hay dos razones: la primera es que los grupos de oposición democráticos son considerados por los opositores Damasco, menos peligroso militarmente pero políticamente desestabilizadora, la segunda es que estos grupos están soportados principalmente por los Estados Unidos sino también de Arabia Saudita, que se hizo conocido quiere extender su influencia en el país sirio. Conciliar la presencia simultánea de la oposición siria y el régimen de Damasco en la misma mesa en este momento es tarea muy difícil, y, de hecho, probablemente en la próxima reunión de los grupos democráticos de Ginebra no participan. Esta posición, que no permite la liberación de la situación política y diplomática, sin duda es incompatible con una solución que aborda el uso final de las armas, pero se debe especificar, que la responsabilidad principal recae en el comportamiento violento, con el apoyo de los rusos, el gobierno de Damasco, que se caracterizó por un uso excesivo de la fuerza contra la población civil. La posición de Assad en vez examinado por un tribunal internacional, en lugar de una presencia en una hipotética negociación para la paz, lo que representaría solamente una salida para la preservación de su propio poder. Sin embargo, la entrada en la guerra de Rusia anuló el destino de Damasco, que ahora tiene un margen considerable para contener al menos una parte de la soberanía del país, el de mayor importancia estratégica. Otra variable es muy importante Irán: el fin de las sanciones, Teherán, puede recomprar así como una importancia económica, también es un diplomático central, especialmente en Oriente Medio, aunque esto no es apreciado por las monarquías del Golfo; Sin embargo, los líderes iraníes tienen la intención de volver a apropiarse plenamente su papel diplomático y salir del aislamiento en el que fueron confinados. La relación de Teherán con el actual escenario de Oriente Medio no es única: mientras Siria están en línea con Rusia, para la defensa de Assad, el estado islámico están en sincronía con los Estados Unidos, pero no con los países sunitas, como Arabia Saudita y Turquía, países que, como Irán, están jugando un papel importante en estas cuestiones. Intereses en conflicto, añaden las rivalidades religiosas no facilitan una predisposición a la participación conjunta en las negociaciones sobre un tema muy sensible como Siria. Lo que une a trajes de los componentes del escenario es una actitud de espera, que pretende explotar la más mínima oportunidad de crear una ventaja sobre sus homólogos; la única excepción es el comportamiento de Rusia, que ha experimentado una notable propensión a adoptar la intervención, todo lo contrario de los Estados Unidos, que desde el comienzo de la crisis, han mantenido una muy protegida, por no ser de nuevo personalmente comprometido en un conflicto en el Medio Oriente. Sin embargo, en esta situación de falta de acción que se ha de buscar la razón de la prolongación del conflicto. Luego está la variable kurda que no puede ser ignorada, por la presencia activa en la lucha contra islámica Stat en Siria y también para el tamaño de la población de esta etnia en el país sirio. Moscú reconoce que sin la presencia kurda no hay negociaciones serán un éxito, pero está profundamente cuestionada por los turcos, que temen la creación de un Estado kurdo en sus fronteras. En este sentido, los Estados Unidos, que se alió formalmente con Turquía, más inclinado a la opinión de Rusia. Como vemos la misión de las Naciones Unidas, Staffan de Mistura y el mismo Secretario Ban Ki-Moon aparecerá muy complicado de organizar una conferencia de paz con todas estas variables, es una compañía de bienes, incluso si el acuerdo entre Moscú y Washington para una reunión internacional, programadas para el 11 de febrero, sobre el tema sirio podría abrir una perspectiva más concreta. Pero de nuevo, es de suma importancia para el factor tiempo, quizás la variable más determinante para la protección del pueblo sirio.

Die Schwierigkeiten der Verhandlungen für den Frieden in Syrien

Wieder einmal die Verhandlungen um den Friedensprozess zu beginnen in Syrien gekämpft, um einen Start wegen zu vieler Variablen vorhanden, die Vetos und die Unmöglichkeit der Teilnahme aller Kräfte im Bereich generieren zu bekommen. Die syrische Krieg verursacht hat, so weit, etwa 260.000 Opfer, nicht mitgerechnet die Verwundeten, leiden aus Mangel an Lebensmitteln und Medikamenten und Flucht von der Gewalt, die in der Massenexodus außerhalb des Landes geführt gezwungen. Demokratischen Kräfte, während im Gespräch über ihr eigenes Nichtverfügbarkeit an den Verhandlungen zu beteiligen, sind nicht überzeugt von den guten Glauben der Regierung in Damaskus wegen der ständigen Bombardements auf Zivilisten durchgeführt. In der Tat, noch bevor die Teilnahme Russlands in dem Konflikt, die Wirkung der Kräfte des Assad wurde größtenteils gegen die Opposition gegen seine Regierung gerichtet und nicht gegen das Kalifat. Der Grund für dieses Verhalten gibt es zwei Gründe: Der erste ist, dass die demokratischen Oppositionsgruppen werden von Damaskus Gegner betrachtet, militärisch, aber politisch destabilisierend, die zweite ist weniger gefährlich, dass diese Gruppen werden vor allem von den Vereinigten Staaten unterstützt sondern auch aus Saudi-Arabien, der bekanntlich will seinen Einfluss auf die syrische Land zu erweitern. Zu versöhnen die gleichzeitige Anwesenheit der syrischen Opposition und das Regime in Damaskus am selben Tisch im Moment ist sehr schwieriges Unterfangen, und in der Tat, wahrscheinlich in der nächsten Sitzung in Genf demokratischen Gruppen nicht zu beteiligen. Diese Position, die nicht die Freigabe der politische und diplomatische Situation zulässt, ist es sicherlich eine Lösung, die den Verwendungszweck der Waffen-Adressen nicht vereinbar, aber muss angegeben werden, dass die Hauptverantwortung liegt in gewalttätiges Verhalten, von den Russen, der Regierung von Damaskus, die von einem übermäßigen Einsatz von Gewalt gegen die Zivilbevölkerung geprägt war unterstützt. Die Position des Assad würde lieber von einem internationalen Tribunal untersucht, sondern als eine Präsenz in einem hypothetischen Verhandlungen für den Frieden, die nur einen Weg für den Erhalt ihrer eigenen Macht darstellen würde. Doch der Eintritt in den Krieg Russlands hob das Schicksal von Damaskus, der nun erheblichen Spielraum, um wenigstens einen Teil der Souveränität des Landes zu halten, der strategisch wichtigsten. Eine weitere Variable ist sehr wichtig Iran: das Ende der Sanktionen, Teheran, können auch Rückkauf als wirtschaftlichen Bedeutung auch eine zentrale diplomatischen, vor allem im Nahen Osten, auch wenn dies nicht von den Monarchien des Golf geschätzt; Die iranische Führung ziehen jedoch den Wiederaneignung voll von ihren diplomatischen Rolle und gestärkt aus Isolation, in der sie eingesperrt waren. Das Verhältnis von Teheran mit aktuellen Szenario im Nahen Osten ist nicht eindeutig: Während Syrien im Einklang mit Russland, für die Verteidigung des Assad, sind die islamischen Staat in Synchronisierung mit den Vereinigten Staaten, aber nicht mit den sunnitischen Ländern wie Saudi-Arabien und der Türkei, Ländern, die, wie der Iran, sind eine wichtige Rolle in diesen Fragen spielen. Widerstreitenden Interessen, fügte die religiösen Rivalitäten nicht eine Prädisposition für die gemeinsame Teilnahme an Verhandlungen über ein sehr sensibles Thema wie Syrien zu erleichtern. Was sie vereint Anzügen die Komponenten des Szenarios ist eine Haltung des Wartens, die die geringste Chance, einen Vorteil gegenüber Kollegen erstellen nutzen will; Die einzige Ausnahme ist das Verhalten von Russland, die eine bemerkenswerte Neigung unterzogen wurde, um Intervention anzunehmen, ganz im Gegensatz zu den Vereinigten Staaten, die seit dem Beginn der Krise haben eine sehr geschützte halten, nicht noch einmal sein persönlich in einem Konflikt im Nahen Osten verpflichtet. Jedoch wird in dieser Position der Untätigkeit ist, um den Grund für die Verlängerung des Konflikts gesucht werden. Dann gibt es die Variable kurdischen, die nicht ignoriert werden kann, für die aktive Präsenz im Kampf gegen den islamischen Stat in Syrien und auch auf die Größe der Bevölkerung von dieser ethnischen Gruppe in dem Land Syrian. Moskau erkennt an, dass ohne die kurdischen Präsenz keine Verhandlungen ein Erfolg sein wird, aber es ist zutiefst besorgt über die Türken, die die Gründung eines kurdischen Staates an ihren Grenzen zu fürchten bestritten. Zu diesem Thema, den Vereinigten Staaten, die formal mit der Türkei verbündet sind, eher geneigt, die Meinung Russlands. Wie sehen wir die Mission der Vereinten Nationen, Staffan de Mistura und demselben Sekretär Ban Ki-Moon wird sehr kompliziert erscheinen, um eine Friedenskonferenz mit alle diese Variablen zu organisieren, ist eine echte Firma, auch wenn die Vereinbarung zwischen Moskau und Washington für ein internationales Treffen für 11. Februar geplant, über die syrische Frage könnte eine Perspektive konkreter zu öffnen. Aber wieder ist es von größter Bedeutung, um den Faktor Zeit, vielleicht die entscheidende Größe für den Schutz des syrischen Volkes.

Les difficultés des négociations pour la paix en Syrie

Une fois de plus aux négociations de débuter le processus de paix en Syrie a lutté pour obtenir un début à cause de trop nombreuses variables présentes, qui génèrent des vetos et l'impossibilité de la participation de toutes les forces sur le terrain. La guerre syrienne a causé, à ce jour, environ 260 000 victimes, sans compter les blessés, souffrant de manque de nourriture et de médicaments et d'échapper forcé par la violence, ce qui a entraîné l'exode de masse en dehors du pays. Les forces démocratiques, tout en parlant de leur propre indisponibilité à participer aux négociations, ne sont pas convaincus de la bonne foi du gouvernement à Damas, en raison du bombardement constant effectué sur les civils. En fait, avant même que la participation de la Russie dans le conflit, l'action des forces de Assad était surtout dirigée contre l'opposition à son gouvernement, plutôt que contre le califat. La raison de ce comportement, il ya deux raisons: la première est que les groupes d'opposition démocratiques sont considérées par les adversaires de Damas, moins dangereux militairement mais politiquement déstabilisante, la seconde est que ces groupes sont pris en charge principalement par les Etats-Unis mais aussi de l'Arabie saoudite, qui veut célèbre à étendre son influence sur le pays syrienne. Concilier la présence simultanée de l'opposition syrienne et le régime de Damas à la même table à l'heure actuelle est entreprise très difficile, et, en fait, probablement lors de la prochaine réunion à Genève les groupes démocratiques ne participent pas. Cette position, qui ne permet pas la libération de la situation politique et diplomatique, il est certainement incompatible avec une solution qui traite de l'utilisation finale des armes, mais doit être spécifié, que la responsabilité principale réside dans le comportement violent, soutenu par les Russes, le gouvernement de Damas, qui a été marquée par un usage excessif de la force contre la population civile. La position de Assad aurait plutôt examiné par un tribunal international, plutôt que d'une présence dans une négociation hypothétique pour la paix, ce qui représenterait seulement un moyen de sortir de la préservation de leur propre pouvoir. Toutefois, l'entrée en guerre de la Russie a annulé le sort de Damas, qui a maintenant une marge considérable pour maintenir au moins une partie de la souveraineté du pays, le plus stratégiquement important. Une autre variable est très important Iran: la fin des sanctions, Téhéran, peut racheter ainsi que d'une importance économique, aussi un centre diplomatique, en particulier au Moyen-Orient, bien que cela ne soit pas appréciée par les monarchies du Golfe; Cependant, les dirigeants iraniens ont l'intention de se réapproprier pleinement leur rôle diplomatique et de sortir de l'isolement dans lequel ils étaient confinés. Le ratio de Téhéran avec le scénario actuel du Moyen-Orient est pas unique: tandis que la Syrie sont en ligne avec la Russie, pour la défense des Assad, l'Etat islamique sont en phase avec les États-Unis, mais pas avec les pays sunnites, comme Arabie saoudite et la Turquie, pays qui, comme l'Iran, jouent un rôle important sur ces questions. Les conflits d'intérêts, ajoutées les rivalités religieuses ne facilitent pas une prédisposition à la participation conjointe à des négociations sur une question très sensible comme la Syrie. Ce qui unit les composantes de costumes, le scénario est une attitude d'attente, qui vise à exploiter la moindre occasion pour créer un avantage sur leurs homologues; La seule exception est le comportement de la Russie, qui a subi une remarquable propension à adopter intervention, tout le contraire des États-Unis, qui, depuis le début de la crise, ont maintenu une très abritée, de ne pas être à nouveau personnellement engagé dans un conflit au Moyen-Orient. Cependant, dans cette position de l'inaction, il est à chercher la raison de la prolongation du conflit. Ensuite, il ya la variable kurde qui ne peut être ignoré, par la présence active dans la lutte contre islamique Stat en Syrie et aussi de la taille de la population de ce groupe ethnique dans le pays syrienne. Moscou reconnaît que sans la présence kurde pas de négociations seront un succès, mais il est profondément contestée par les Turcs, qui craignent la création d'un Etat kurde à leurs frontières. Sur ce sujet, les Etats-Unis, qui sont officiellement alliés avec la Turquie, plus enclins à l'opinion de la Russie. Comme on le voit la mission de l'Organisation des Nations Unies, Staffan de Mistura, et le même Secrétaire Ban Ki-Moon apparaît très compliqué d'organiser une conférence de paix avec toutes ces variables, est une véritable entreprise, même si l'accord entre Moscou et Washington pour une réunion internationale, prévue pour le 11 Février, sur la question syrienne pourrait ouvrir une perspective plus concrète. Mais encore une fois il est primordial de le facteur temps, peut-être la variable la plus déterminante pour la protection du peuple syrien.

As dificuldades das negociações de paz na Síria

Mais uma vez as negociações para começar o processo de paz na Síria se esforçou para obter um início por causa de muitas variáveis ​​presentes, que geram vetos ea impossibilidade da participação de todas as forças no campo. A guerra síria causou, até agora, cerca de 260.000 vítimas, sem contar os feridos, sofrendo por falta de alimentos e medicamentos e fuga forçada pela violência, que resultou no êxodo em massa fora do país. As forças democráticas, ao falar sobre sua própria indisponibilidade para participar das negociações, não estão convencidos da boa fé do governo em Damasco, por causa do bombardeio constante realizado contra civis. Na verdade, mesmo antes de a participação da Rússia no conflito, a ação das forças de Assad foi principalmente dirigida contra a oposição ao seu governo, e não contra o califado. A razão para este comportamento, existem duas razões: a primeira é que os grupos da oposição democrática são consideradas pelos opositores Damasco, menos perigoso militarmente, mas politicamente desestabilizadora, o segundo é que estes grupos são apoiados principalmente pelos Estados Unidos mas também da Arábia Saudita, que ficou famoso quer estender sua influência sobre o país sírio. Reconciliar a presença simultânea da oposição síria e do regime de Damasco na mesma mesa no momento é tarefa muito difícil, e, de fato, provavelmente na próxima reunião em grupos democráticos Genebra não participam. Esta posição, que não permite a divulgação da situação política e diplomática, certamente é incompatível com uma solução que aborda a utilização final das armas, mas deve ser especificado, que a responsabilidade principal reside no comportamento violento, apoiado pelos russos, o governo de Damasco, que foi marcado por um uso excessivo da força contra a população civil. A posição de Assad preferem examinado por um tribunal internacional, em vez de uma presença em uma negociação hipotética para a paz, o que representaria apenas uma saída para a preservação de seu próprio poder. No entanto, a entrada na guerra da Rússia derrubou o destino de Damasco, que agora tem uma margem considerável para realizar pelo menos uma parte da soberania do país, a mais importante estrategicamente. Outra variável é muito importante Irã: o fim das sanções, Teerão, poderá recomprar, bem como a importância econômica, também um diplomática central, especialmente no Oriente Médio, embora este não é apreciado pelos monarquias do Golfo; No entanto, os líderes iranianos a intenção de re-apropriação total do seu papel diplomático e emergir do isolamento em que eles estavam confinados. A proporção de Teerã com o cenário atual do Oriente Médio não é única: enquanto a Síria estão em linha com a Rússia, para a defesa de Assad, o estado islâmico estão em sincronia com os Estados Unidos, mas não com os países sunitas, como Arábia Saudita e Turquia, países que, como o Irã, estão desempenhando um papel importante sobre estas questões. Interesses conflitantes, acrescentou as rivalidades religiosas não facilitam uma predisposição para a participação conjunta em negociações sobre uma questão muito sensível como a Síria. O que une ternos os componentes do cenário é uma atitude de espera, que visa explorar a menor oportunidade de criar uma vantagem sobre os homólogos; a única exceção é o comportamento da Rússia, que passou por uma notável propensão a adotar a intervenção, muito pelo contrário dos Estados Unidos, que desde o início da crise, têm mantido uma muito protegido, para não ser novamente pessoalmente empenhado em um conflito no Oriente Médio. No entanto, nesta posição de inércia que deve ser procurada a razão para o prolongamento do conflito. Depois, há a variável curda que não pode ser ignorado, para a presença activa na luta contra Stat islâmico na Síria e também para o tamanho da população desta etnia no país síria. Moscovo reconhece que, sem a presença curda nenhuma negociação será um sucesso, mas é profundamente contestado pelos turcos, que temem a criação de um Estado curdo em suas fronteiras. Sobre este assunto, os Estados Unidos, que são formalmente aliado com a Turquia, mais inclinados à opinião da Rússia. Como vemos a missão das Nações Unidas, Staffan de Mistura eo mesmo secretário Ban Ki-Moon aparece muito complicado de organizar uma conferência de paz com todas essas variáveis, é uma empresa real, mesmo se o acordo entre Moscou e Washington para uma reunião internacional, marcada para 11 de fevereiro, sobre a questão síria poderia abrir uma perspectiva mais concreta. Mas, novamente, é fundamental para o fator tempo, talvez a variável mais determinante para a proteção do povo sírio.

Трудности на переговорах по Сирии мира в

Снова переговоры, чтобы начать мирный процесс в Сирии боролись, чтобы получить старт из-за слишком многих переменных, присутствующих, которые генерируют вето и невозможность участия всех сил в области. Сирийская война вызвала, так далеко, около 260,000 жертв, не считая раненых, страдающих из-за отсутствия продовольствия и медикаментов и бежать вынужден насилия, в результате которого во время массового исхода за пределами страны. Демократические силы, в то время как говорить о своего отсутствия на участие в переговорах, не уверены в добросовестности правительства в Дамаске, из-за постоянного бомбардировки, проведенной на гражданских лиц. На самом деле, еще до участия России в конфликте, действие сил Асада в основном направлены против оппозиции его правительству, а не против халифата. Причина такого поведения, то есть две причины: во-первых, то, что демократические оппозиционные группы рассматриваются Дамаск противников, менее опасны в военном, но и политически дестабилизирующим, во-вторых, эти группы поддерживаются в основном в Соединенных Штатах но также из Саудовской Аравии, который, как известно хочет расширить свое влияние на сирийском страны. Согласование одновременное присутствие сирийской оппозиции и режима в Дамаске на той же таблице на данный момент является очень трудным делом, и, на самом деле, вероятно, на следующей встрече в Женеве демократических групп не участвуют. Эта позиция, которая не позволяет выпуск политической и дипломатической ситуации, это, конечно, несовместимо с решением, которое обращается конечного использования оружия, но должны быть указано, что главная ответственность лежит на агрессивное поведение, поддерживается русскими, правительство в Дамаске, который был отмечен чрезмерное использование силы против гражданского населения. Положение Асада скорее рассмотрены международного трибунала, а не присутствием в гипотетической переговоров для мира, который будет представлять только выход для сохранения их собственной власти. Тем не менее, вступление в войну России отменил судьбу Дамаска, который в настоящее время имеет значительные возможности по крайней мере, держать часть суверенитета страны, наиболее стратегически важным. Другая переменная является очень важным Иран: конец санкций, Тегеран, может выкупить, а также экономическое значение, также центральный дипломатической, особенно на Ближнем Востоке, хотя это и не ценится монархий Персидского залива; Тем не менее, иранские лидеры намерены вновь присвоения полный их дипломатической роли и выйти из изоляции, в которой они были заключены. Отношение Тегерана с текущего сценария на Ближнем Востоке не является уникальным: в то время как Сирия в соответствии с России, для защиты Асада, исламское государство в синхронизации с Соединенными Штатами, но не с суннитскими странами, такими как Саудовская Аравия и Турция, страны, которые, как Иран, играют важную роль в этих вопросах. Конфликт интересов, добавил религиозные распри не способствуют предрасположенность к совместному участию в переговорах по очень чувствительный вопрос, как Сирия. Что объединяет подходит компоненты сценария является отношение ожидания, которая направлена ​​на использование малейшей возможности, чтобы создать преимущество над коллегами; единственным исключением является поведение России, которая претерпела замечательную склонность принять вмешательство, наоборот Соединенных Штатов, которые с начала кризиса, сохранили очень защищенной, чтобы не быть снова лично совершил в конфликте на Ближнем Востоке. Тем не менее, в этом положении бездействия следует искать причину продления конфликта. Тогда есть переменная курдский, которые не могут быть проигнорированы, для активного присутствия в борьбе против исламского Stat в Сирии, а также к размеру населения этой этнической группы в стране Сирина. Москва признает, что без курдского присутствия никаких переговоров не будет иметь успех, но он глубоко оспаривается турок, которые опасаются, создание курдского государства на их границах. На эту тему, Соединенные Штаты, которые формально в союзе с Турцией, более склонны к мнению России. Как мы видим, миссию Организации Объединенных Наций Стаффан де Мистурой и то же секретарь Пан Ги Мун появится очень сложно организовать мирную конференцию со всеми этими переменными, является реальная компания, даже если соглашение между Москва и Вашингтон для проведения международной встречи, запланированной на 11 февраля, на сирийском вопросе может открыть какую-то перспективу более конкретное. Но опять же это имеет первостепенное значение для фактора времени, возможно, самым решающим показателем для защиты сирийского народа.