Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

venerdì 29 settembre 2017

La possibile ritorsione di Ankara per la sospensione del negoziato per entrare in Europa

Alla vigilia del voto del parlamento europeo, previsto per il 4 ottobre, sullo stop ai negoziati per l’ingresso della Turchia in Europa, Ankara manda un avvertimento a Bruxelles. Il ministro degli esteri turco, infatti, ha avvertito l’Unione, chi in caso di rottura dei negoziati, anche gli accordi tra Europa e Turchia sulla gestione degli immigrati potranno avere delle variazioni. In questo momento la Turchia ospita oltre tre milioni di rifugiati, la cui gestione, se fossero giunti in Europa, avrebbe sollevato grossi problemi nei rapporti tra gli stati membri. Ankara, oltre ad affermare che la Turchia non è un campo profughi, è cosciente, che la fine dell’accordo sulla migrazione, porterebbe ad un innalzamento del rapporto conflittuale tra i membri dell’Unione, unito ad una crescita esponenziale dei partiti e dei movimenti populisti. Una delle ragioni dell’affermazione di queste tendenze politiche, infatti, è dovuta proprio all’incapacità di una gestione efficace della pressione migratoria a cui l’Europa è tuttora sottoposta. Il ministero degli esteri turco ha anche affermato, che della somma totale prevista dall’accordo, concordata in circa tre miliardi di euro, alla Turchia ne sono giunti soltanto 810 milioni ed ha ribadito che il ruolo di Ankara, nella gestione dei flussi migratori verso l’Europa, rimane essenziale. Questa ultima affermazione è difficilmente contestabile e denuncia l’impreparazione e  l’improvvisazione di Bruxelles per fare fronte ad un fenomeno facilmente prevedibile come quello migratorio, in un momento storico contraddistinto da guerre in medio oriente e carestie in Africa. Lo sbaglio, di cui la Germania della cancelliera Merkel, resta una dei grandi responsabili fu quello di affidarsi ad Erdogan, che già aveva avviato la Turchia a diventare una sorta di dittatura, contraddistinta da una crescente importanza dell’elemento religioso. Nonostante le prese di posizione contro il governo di Ankara, l’Europa è stata portata a stipulare un accordo con forte potere di ricatto per la controparte turca. Nello stesso tempo che l’Europa discuteva al suo interno di come gestire le migrazioni, l’atteggiamento contro la Turchia, diventava sempre più duro, a causa dell’atteggiamento di Erdogan sempre meno rispettoso dei diritti civili. L’irrigidimento europeo contro il paese turco era dunque giustificato dai fatti, tuttavia Bruxelles manteneva in essere l’accordo con Ankara per gestire i migranti sul proprio territorio: una contraddizione che non poteva non emergere. L’esecutivo turco prova ora una tattica a metà tra il conciliante ed il ricattatorio, per fare desistere Bruxelles dal fermare i negoziati per l’ingresso della Turchia in Europa. Se, da un lato, si è sottolineato come il ruolo turco nella gestione dei migranti sia stato fondamentale per l’equilibrio europeo, dall’altro lato  il ministro degli esteri ha dichiarato che se l’Europa non esce dai suoi confini potrebbe esaurire la sua spinta riformatrice; ciò potrebbe essere vero, però, se la Turchia rispondesse ai requisiti di democraticità richiesti per entrare in Europa, mentre con gli attuali standard presenti, sarebbe soltanto un fattore di ulteriore destabilizzazione. Lo scenario più probabile, quindi, è che il negoziato sarà quasi sicuramente interrotto e la ritorsione più probabile della Turchia sarà quella di disattendere l’accordo sul contenimento dei migranti. Se le nazioni dell’est europa continueranno a rifiutare l’accoglienza potrebbe verificarsi un grave caso umanitario di difficile gestione, mentre a livello politico, gli assetti europei potrebbero alterarsi in maniera non concorde. La prima conseguenza  sarebbe proprio quella profetizzata dalla Turchia e cioè una crescita considerevole dei movimenti antieuropei. La sconfitta maggiore che si sta profilando riguarda proprio la Germania che non ha voluto esasperare il rapporto con i paesi dell’Europa orientale per non alienarsi occasioni economiche ad essa favorevoli, sia dal punto di vista della forza lavoro, che da quello dell’espansione commerciale. Ma la Turchia in questo momento appare proprio inaccettabile in Europa: oltre che per i già citati motivi, Ankara si è avvicinata a Mosca, stringendo forme di collaborazione economiche e militari, che ne hanno ulteriormente pregiudicato l’ingresso nell’Unione. Per entrambe le parti, quindi, si preannuncia un rapporto ancora più difficile, ma chi ha più da perdere, in un aggravamento delle relazioni, appare certamente l’Europa.

The possible retaliation of Ankara for suspension of negotiations to enter Europe

On the eve of the vote of the European Parliament scheduled for 4 October on the stop to Turkey's entry into Europe, Ankara sends a warning to Brussels. In fact, the Turkish Foreign Minister has alerted the Union, who in the event of a rupture of the negotiations, also the agreements between Europe and Turkey on the management of immigrants may have variations. At this moment Turkey has more than three million refugees, whose management, if they had arrived in Europe, would have raised major problems in the relations between the member states. Ankara, besides saying that Turkey is not a refugee camp, is aware that the end of the agreement on migration would lead to an increase in the conflict between members of the Union coupled with exponential growth of the parties and movements populists. One of the reasons for the affirmation of these political trends is, in fact, due to the inability to effectively manage the migratory pressure that Europe is still subjected to. The Turkish Foreign Ministry also stated that the total sum provided for by the agreement, agreed at about three billion euros, only reached 810 million in Turkey and reiterated that Ankara's role in the management of migratory flows 'Europe remains essential. This last statement is hardly controversial and denounces the improvisation and improvisation of Brussels in order to cope with an easily anticipated phenomenon such as the migratory one at a time of history characterized by Middle East wars and famine in Africa. The mistake that Germany's Chancellor Merkel remains one of the great leaders was to rely on Erdogan, who had already begun Turkey to become a sort of dictatorship, marked by the growing importance of the religious element. Despite protests against Ankara's government, Europe has been forced to enter into a powerful power-sharing agreement with the Turkish counterpart. At the same time that Europe was discussing how to handle migrations, the attitude towards Turkey became increasingly harder because of Erdogan's attitude that was less respectful of civil rights. European stiffening against the Turkish country was therefore justified by the facts, but Brussels maintained the deal with Ankara to handle migrants in their territory: a contradiction that could not fail to emerge. The Turkish executive now tries a half-way tactic between the conciliator and the controversial, to refute Brussels from stopping negotiations for Turkey's entry into Europe. On the one hand, it was stressed that the Turkish role in managing migrants was fundamental to the European balance, on the other hand, the Foreign Minister stated that if Europe does not leave its borders, it may end its reforming push; However, this could be true if Turkey responded to the democratization requirements required to enter Europe, while with current standards it would only be a factor of further destabilization. The most likely scenario, therefore, is that the negotiation will almost certainly be interrupted and Turkey's most likely retaliation will be to disband the agreement on the containment of migrants. If the eastern European nations continue to refuse the reception, a serious humanitarian case of difficult management could occur, while at the political level, European arrangements might be unevenly altered. The first consequence would be precisely that prophesied by Turkey, namely a considerable growth of anti-European movements. The biggest defeat in Germany is that it did not want to exacerbate the relationship with the countries of eastern Europe in order not to alienate its favorable economic opportunities, both from the point of view of the labor force and the commercial expansion . But Turkey at this time seems unacceptable in Europe: in addition to the aforementioned reasons, Ankara approached Moscow, shaking forms of economic and military co-operation, which further undermined its entry into the Union. For both sides, therefore, an even more difficult relationship is anticipated, but who has more to lose, in an aggravation of relations, certainly appears to Europe.

La posible represalia de Ankara por la suspensión de las negociaciones para entrar en Europa

En vísperas de la votación del Parlamento Europeo prevista para el 4 de octubre sobre la detención de la entrada de Turquía en Europa, Ankara envía una advertencia a Bruselas. De hecho, el Ministro de Asuntos Exteriores de Turquía ha alertado a la Unión, que en caso de una ruptura de negociaciones, también los acuerdos entre Europa y Turquía sobre la gestión de los inmigrantes pueden tener variaciones. En este momento Turquía tiene más de tres millones de refugiados, cuya dirección, si hubieran llegado a Europa, habría planteado problemas importantes en las relaciones entre los Estados miembros. Ankara, además de afirmar que Turquía no es un campo de refugiados, es consciente de que el final del acuerdo sobre la migración conduciría a un aumento en la relación conflictiva entre la Unión, junto con un crecimiento exponencial de los partidos y movimientos populistas. Una de las razones de la afirmación de estas tendencias políticas se debe, en realidad, a la incapacidad de gestionar eficazmente la presión migratoria a la que Europa sigue sometida. El Ministerio de Asuntos Exteriores turco también dijo que la cantidad total proporcionada por el acuerdo, acordado en unos tres mil millones de euros, Turquía habrá alcanzado solamente 810 millones y reiteró que el papel de Ankara, en la gestión de los flujos migratorios a la Europa sigue siendo esencial. Esta última afirmación es difícil de disputar y denuncia la falta de preparación y la improvisación en Bruselas para hacer frente a un fenómeno predecible como la migración, en un momento marcado por las guerras en el Oriente Medio y el hambre en África. El error, de los cuales Alemania de la canciller Merkel, sigue siendo uno de los grandes líderes era que depender de Erdogan, que ya había comenzado a Turquía a convertirse en una especie de dictadura, marcado por una creciente importancia del elemento religioso. A pesar de las protestas contra el gobierno de Ankara, Europa se ha visto obligada a firmar un poderoso acuerdo de reparto de poder con la contraparte turca. Al mismo tiempo que Europa estaba discutiendo cómo manejar las migraciones, la actitud hacia Turquía se hizo cada vez más difícil debido a la actitud de Erdogan que era menos respetuosa de los derechos civiles. Por lo tanto, la rigidez Europea contra el país turco fue justificado por los hechos, pero mantiene en su sitio el acuerdo de Bruselas con Ankara para gestionar los migrantes en su territorio: una contradicción que no podría surgir. El ejecutivo turco ahora intenta una táctica a medio camino entre el conciliador y el polémico, para refutar a Bruselas de parar las negociaciones para la entrada de Turquía en Europa. Si, por un lado, se hizo hincapié en que el papel de Turquía en la gestión de los migrantes era crucial para el equilibrio europeo, por otro lado, el canciller dijo que si Europa no viene de sus fronteras podrían agotar su el empuje de la reforma; Sin embargo, esto podría ser cierto si Turquía respondió a los requisitos de democratización requeridos para entrar en Europa, mientras que con las normas actuales sólo sería un factor de mayor desestabilización. El escenario más probable, entonces, es que las negociaciones casi seguro que serán detenidos y represalias mayor será la probabilidad de Turquía será la de no tener en cuenta el acuerdo en mantener a los migrantes. Si las naciones de Europa del Este siguen rechazando la recepción podría ser un caso grave humanitaria difícil de manejar, mientras que en el plano político, las estructuras europeas podrían ser alterados de manera no unánime. La primera consecuencia sería precisamente la profetizada por Turquía, a saber, un considerable crecimiento de los movimientos antieuropeos. La mayor derrota que está surgiendo preocupaciones Alemania que no quieren exacerbar la relación con los países de Europa del Este no alienar las oportunidades económicas favorables a ella, tanto en términos de la fuerza de trabajo, y la expansión en el mercado . Pero Turquía en este momento parece simplemente inaceptable en Europa: además de las razones antes mencionadas, Ankara ha acercado a Moscú, agarrando formas de cooperación económica y militar, que han socavado aún más la adhesión a la UE. Para ambas partes, por lo tanto, se anticipa una relación aún más difícil, pero quien tiene más que perder, en un agravamiento de las relaciones, ciertamente aparece a Europa.

Die mögliche Vergeltung von Ankara zur Aussetzung der Verhandlungen nach Europa

Am Vorabend der Abstimmung des Europäischen Parlaments, das für den 4. Oktober auf dem Stopp des Beitritts der Türkei in Europa stattfindet, schickt Ankara eine Warnung an Brüssel. In der Tat hat der türkische Außenminister die Union alarmiert, die im Falle eines Bruches der Verhandlungen auch die Vereinbarungen zwischen Europa und der Türkei über die Verwaltung von Einwanderern Variationen haben können. In diesem Augenblick hat die Türkei mehr als drei Millionen Flüchtlinge, deren Management, wenn sie in Europa angekommen wären, große Probleme in den Beziehungen zwischen den Mitgliedstaaten erhoben hätten. Ankara, dass die Türkei kein Flüchtlingslager ist, ist sich bewusst, dass das Ende der Vereinbarung über die Migration zu einer Zunahme des Konflikts zwischen den Mitgliedern der Union und einem exponentiellen Wachstum der Parteien und Bewegungen führen würde Populisten. Einer der Gründe für die Bejahung dieser politischen Tendenzen ist in der Tat auf die Unfähigkeit zurückzuführen, den Migrationsdruck, den Europa noch ausgesetzt ist, wirksam zu bewältigen. Das türkische Außenministerium stellte ferner fest, dass die Gesamtzahl der Vereinbarung, die auf etwa drei Milliarden Euro vereinbart wurde, nur 810 Millionen in der Türkei erreichte und bekräftigte, dass Ankaras Rolle bei der Bewältigung der Migrationsströme sei "Europa bleibt unverzichtbar. Diese letzte Aussage ist kaum umstritten und verurteilt die Improvisation und Improvisation von Brüssel, um mit einem vorhersagbaren Phänomen wie Migration, zu einem Zeitpunkt, der von Nahostkriegen und Hungersnot in Afrika geprägt ist, zu bewältigen. Der Fehler, den die Bundeskanzlerin Merkel als eine der großen Führer behauptet, war, Erdogan zu vertrauen, der bereits die Türkei begonnen hatte, eine Art Diktatur zu werden, die von der wachsenden Bedeutung des religiösen Elements geprägt war. Trotz der Proteste gegen die Regierung von Ankara war Europa gezwungen, mit dem türkischen Pendant eine mächtige Machtvereinbarung einzugehen. Zur gleichen Zeit, in der Europa diskutierte, wie man mit Migrationen umgehen sollte, wurde die Haltung gegenüber der Türkei zunehmend härter wegen der Haltung von Erdogan, die weniger Bürgerrechte respektierte. Die europäische Versteifung gegen das türkische Land war daher durch die Tatsachen gerechtfertigt, aber Brüssel hielt den Vertrag mit Ankara, um Migranten in ihrem Territorium zu behandeln: ein Widerspruch, der nicht entgehen konnte. Die türkische Exekutive versucht nun eine halbwegs Taktik zwischen dem Schlichter und dem umstrittenen, um Brüssel zu widerlegen, die Verhandlungen über den Beitritt der Türkei nach Europa zu stoppen. Einerseits wurde betont, dass die türkische Rolle bei der Bewältigung von Migranten für das europäische Gleichgewicht von grundlegender Bedeutung war, andererseits stellte der Außenminister fest, dass, wenn Europa seine Grenzen nicht überlasse, es sein kann Reformschub; Allerdings könnte dies wahr sein, wenn die Türkei auf die Demokratisierungsanforderungen reagierte, die für die Einreise nach Europa erforderlich waren, während sie mit aktuellen Standards nur ein Faktor der weiteren Destabilisierung wäre. Das wahrscheinlichste Szenario ist also, dass die Verhandlungen mit ziemlicher Sicherheit unterbrochen werden und die wahrscheinlichste Vergeltung der Türkei wird sein, die Vereinbarung über die Eindämmung von Migranten aufzulösen. Wenn die osteuropäischen Nationen den Empfang weiterhin verweigern, könnte ein ernsthafter humanitärer Fall eines schwierigen Managements auftreten, während auf europäischer Ebene die europäischen Regelungen ungleichmäßig verändert werden könnten. Die erste Konsequenz wäre genau das, was die Türkei prophezeite, nämlich ein beträchtliches Wachstum der antieuropäischen Bewegungen. Die größte Niederlage in Deutschland ist, dass sie die Beziehungen zu den Ländern Osteuropas nicht verschärfen wollte, um ihre günstigen wirtschaftlichen Chancen sowohl aus der Sicht der Arbeitskräfte als auch der kommerziellen Expansion nicht zu entfremden . Aber die Türkei scheint zu diesem Zeitpunkt in Europa nicht akzeptabel zu sein: Neben den vorgenannten Gründen kam Ankara zu Moskau und schüttelte Formen der wirtschaftlichen und militärischen Zusammenarbeit, die den Einstieg in die Union weiter untergraben hatten. Für beide Seiten ist also eine noch schwierigere Beziehung zu erwarten, aber wer hat mehr zu verlieren, in einer Verschlimmerung der Beziehungen, scheint sicherlich für Europa.

Les éventuelles représailles d'Ankara pour la suspension des négociations pour entrer en Europe

À la veille du vote du Parlement européen prévu pour le 4 octobre sur l'arrêt de l'entrée de la Turquie en Europe, Ankara envoie un avertissement à Bruxelles. En fait, le ministre turc des Affaires étrangères a alerté l'Union, qui, en cas de rupture des négociations, les accords entre l'Europe et la Turquie sur la gestion des immigrants pourraient avoir des variations. En ce moment, la Turquie compte plus de trois millions de réfugiés, dont la direction, s'ils sont arrivés en Europe, aurait soulevé des problèmes majeurs dans les relations entre les Etats membres. Ankara, en plus de dire que la Turquie n'est pas un camp de réfugiés, est conscient que la fin de l'accord sur les migrations entraînerait une augmentation du conflit entre les membres de l'Union et une croissance exponentielle des partis et des mouvements populistes. L'une des raisons de l'affirmation de ces tendances politiques est en effet due à l'incapacité de gérer efficacement la pression migratoire sur laquelle l'Europe est toujours soumise. Le ministère turc des Affaires étrangères a également déclaré que la somme totale prévue par l'accord, convenue à environ trois milliards d'euros, n'a atteint que 810 millions en Turquie et a rappelé que le rôle d'Ankara dans la gestion des flux migratoires «L'Europe reste essentielle. Cette dernière déclaration n'est guère controversée et dénonce l'improvisation et l'improvisation de Bruxelles pour faire face à un phénomène prévisible tel que la migration, à l'époque marquée par les guerres du Moyen-Orient et la famine en Afrique. L'erreur que la chancelière allemande Merkel reste l'un des grands leaders était de s'appuyer sur Erdogan, qui avait déjà commencé la Turquie à devenir une sorte de dictature, marquée par l'importance croissante de l'élément religieux. Malgré les protestations contre le gouvernement d'Ankara, l'Europe a été obligée de conclure un puissant accord de partage du pouvoir avec l'homologue turc. En même temps que l'Europe discutait de la façon de gérer les migrations, l'attitude envers la Turquie devenait de plus en plus difficile en raison de l'attitude d'Erdogan qui était moins respectueuse des droits civils. Le raidissement européen contre le pays turc était donc justifié par les faits, mais Bruxelles a maintenu l'accord avec Ankara pour traiter les migrants sur leur territoire: une contradiction qui ne pouvait manquer d'émerger. L'exécutif turc essaie maintenant une tactique à mi-chemin entre le conciliateur et le controversé, pour réfuter Bruxelles pour arrêter les négociations pour l'entrée de la Turquie en Europe. D'une part, il a été souligné que le rôle turc dans la gestion des migrants était fondamental pour l'équilibre européen, d'autre part, le ministre des Affaires étrangères a déclaré que si l'Europe ne laisse pas ses frontières, réformer la poussée; Cependant, cela pourrait être vrai si la Turquie a répondu aux exigences de démocratisation nécessaires pour entrer en Europe, alors qu'avec les normes actuelles, cela ne constituerait qu'un facteur de déstabilisation supplémentaire. Le scénario le plus probable, par conséquent, est que la négociation sera presque certainement interrompue et les représailles les plus probantes de la Turquie seront de dissoudre l'accord sur le confinement des migrants. Si les pays d'Europe de l'Est continuent de refuser l'accueil, un cas humanitaire sérieux de gestion difficile pourrait se produire, alors que sur le plan politique, les arrangements européens pourraient être inégalement modifiés. La première conséquence serait précisément celle prophétisée par la Turquie, à savoir une croissance considérable des mouvements anti-européens. La plus grande défaite en Allemagne est qu'elle ne voulait pas exacerber la relation avec les pays d'Europe de l'Est afin de ne pas aliéner ses opportunités économiques favorables, tant du point de vue de la population active que de l'expansion commerciale . Mais la Turquie à ce moment-là semble inacceptable en Europe: outre les raisons susmentionnées, Ankara s'est rapprochée de Moscou, secouant les formes de coopération économique et militaire qui ont encore miné son entrée dans l'Union. Pour les deux côtés, une relation encore plus difficile est anticipée, mais qui a plus à perdre, dans une aggravation des relations, apparaît certainement en Europe.

A possível retaliação de Ancara para a suspensão das negociações para entrar na Europa

Na véspera da votação do Parlamento Europeu prevista para 4 de Outubro sobre a parada para a entrada da Turquia na Europa, Ankara envia um aviso a Bruxelas. Na verdade, o Ministro dos Negócios Estrangeiros turco alertou a União, que em caso de dissolução das negociações, também os acordos entre a Europa ea Turquia sobre a gestão dos imigrantes podem ter variações. Neste momento, a Turquia tem mais de três milhões de refugiados, cuja gestão, se eles chegaram na Europa, teria levantado grandes problemas nas relações entre os Estados membros. Ankara, além de dizer que a Turquia não é um campo de refugiados, está ciente de que o fim do acordo sobre migração levaria a um aumento do conflito entre os membros da União, juntamente com um crescimento exponencial das partes e dos movimentos populistas. Uma das razões para a afirmação dessas tendências políticas é, de fato, devido à incapacidade de administrar efetivamente a pressão migratória a que a Europa ainda está sujeita. O Ministério das Relações Exteriores da Turquia também declarou que a soma total prevista pelo acordo, acordada em cerca de três bilhões de euros, atingiu apenas 810 milhões na Turquia e reiterou que o papel de Ancara na gestão dos fluxos migratórios "A Europa continua a ser essencial. Esta última declaração não é controversa e denuncia a improvisação e a improvisação de Bruxelas para lidar com um fenômeno facilmente antecipado, como o migratório em uma época da história caracterizada pelas guerras do Oriente Médio e pela fome na África. O erro que a chanceler alemã Merkel continua a ser um dos grandes líderes era confiar em Erdogan, que já havia começado a se tornar uma espécie de ditadura marcada pela crescente importância do elemento religioso. Apesar dos protestos contra o governo de Ancara, a Europa foi forçada a entrar em um poderoso acordo de compartilhamento de poder com o homólogo turco. Ao mesmo tempo em que a Europa estava discutindo como lidar com as migrações, a atitude perante a Turquia tornou-se cada vez mais difícil devido à atitude de Erdogan que era menos respeitadora dos direitos civis. O reforço europeu contra o país turco foi, portanto, justificado pelos fatos, mas Bruxelas manteve o acordo com Ancara para lidar com migrantes em seu território: uma contradição que não poderia deixar de surgir. O executivo turco agora tenta uma tática a meio caminho entre o conciliador e o controverso, para refutar Bruxelas de parar as negociações para a entrada da Turquia na Europa. Por um lado, salientou-se que o papel turco na gestão dos migrantes era fundamental para o equilíbrio europeu, por outro lado, o Ministro dos Negócios Estrangeiros declarou que, se a Europa não deixa as suas fronteiras, pode acabar com a sua impulso reformador; No entanto, isso poderia ser verdade se a Turquia respondesse aos requisitos de democratização necessários para entrar na Europa, enquanto que com os padrões atuais seria apenas um fator de maior desestabilização. O cenário mais provável, portanto, é que a negociação quase certamente será interrompida e a retaliação mais provável da Turquia será dissolver o acordo sobre a contenção de migrantes. Se as nações da Europa Oriental continuam a recusar a recepção, pode ocorrer um caso humanitário grave de gestão difícil, enquanto no plano político, os acordos europeus podem ser alterados de forma desigual. A primeira consequência seria precisamente a profetizada pela Turquia, ou seja, um crescimento considerável dos movimentos anti-europeus. A maior derrota na Alemanha é que não queria exacerbar o relacionamento com os países da Europa Oriental, a fim de não alienar suas oportunidades econômicas favoráveis, tanto do ponto de vista da força de trabalho como da expansão comercial. . Mas a Turquia, neste momento, parece inaceitável na Europa: além dos motivos acima mencionados, Ankara aproximou-se de Moscou, agitando formas de cooperação econômica e militar que mais pioraram sua entrada na União. Para ambos os lados, portanto, um relacionamento ainda mais difícil é antecipado, mas quem tem mais a perder, em um agravamento de relações, certamente aparece para a Europa.

Возможное возмездие Анкары за приостановление переговоров по вступлению в Европу

Накануне голосования Европарламента, запланированного на 4 октября, на остановке вступления Турции в Европу, Анкара отправляет предупреждение в Брюссель. Фактически министр иностранных дел Турции предупредил Союз, который в случае развала переговоров также может иметь разногласия между Европой и Турцией по управлению иммигрантами. На данный момент в Турции проживает более трех миллионов беженцев, руководство которых, если они прибыли в Европу, вызвало бы серьезные проблемы в отношениях между государствами-членами. Анкара, кроме того, что Турция не является лагерем беженцев, знает, что конец соглашения о миграции приведет к увеличению конфликта между членами Союза в сочетании с экспоненциальным ростом сторон и движений народников. Одна из причин утверждения этих политических тенденций, по сути, связана с неспособностью эффективно управлять миграционным давлением, которому Европа по-прежнему подвергается. Министерство иностранных дел Турции также заявило, что общая сумма, предусмотренная соглашением, согласованная примерно в три миллиарда евро, только достигла 810 миллионов в Турции и повторила, что роль Анкары в управлении миграционными потоками «Европа остается существенной. Это последнее утверждение вряд ли противоречиво и осуждает импровизацию и импровизацию Брюсселя, чтобы справиться с легко ожидаемым явлением, таким как мигрирующий в период истории, характеризующийся ближневосточными войнами и голодом в Африке. Ошибка, которую канцлер Германии Меркель остается одним из великих лидеров, состояла в том, чтобы доверять Эрдогану, который уже начал превращать Турцию в своего рода диктатуру, отмеченную растущей важностью религиозного элемента. Несмотря на протесты против правительства Анкары, Европа была вынуждена заключить мощное соглашение о разделении власти с турецким коллегой. В то же время, когда Европа обсуждала, как обращаться с миграциями, отношение к Турции становится все более сложным из-за отношения Эрдогана, которое менее уважительно относится к гражданским правам. Таким образом, европейская жесткость в отношении турецкой страны была оправдана фактами, но Брюссель поддержал сделку с Анкарой по урегулированию мигрантов на их территории: противоречие, которое не могло не возникнуть. Турецкий исполнитель теперь пытается направить на полмиллиона тактику между посредником и спорным, опровергнуть Брюссель от прекращения переговоров о вступлении Турции в Европу. С одной стороны, было подчеркнуто, что роль Турции в управлении мигрантами имеет основополагающее значение для европейского баланса, с другой стороны, министр иностранных дел заявил, что если Европа не покинет свои границы, она может положить конец ее реформирование толчка; Однако это могло бы быть правдой, если бы Турция отреагировала на требования демократизации, необходимые для въезда в Европу, а с нынешними стандартами это будет только фактором дальнейшей дестабилизации. Поэтому наиболее вероятным сценарием является то, что переговоры почти наверняка будут прерваны, и наиболее вероятным возмездием Турции станет расторжение соглашения о сдерживании мигрантов. Если восточноевропейские страны продолжают отказываться от приема, может возникнуть серьезный гуманитарный случай сложного управления, тогда как на политическом уровне европейские механизмы могут быть неравномерно изменены. Первым последствием будет то, что было предсказано Турцией, а именно значительный рост антиевропейских движений. Самое большое поражение в Германии заключается в том, что он не хотел усугублять отношения со странами Восточной Европы, чтобы не отчуждать свои благоприятные экономические возможности как с точки зрения рабочей силы, так и с коммерческой экспансии , Но Турция в это время появляется просто неприемлема в Европе: в дополнении к указанным выше причинам, Анкара подошла к Москве, хватаясь формой экономического и военного сотрудничества, которые в дальнейшем подрывали членство в ЕС. Поэтому для обеих сторон ожидаются еще более сложные отношения, но у кого есть больше возможностей проиграть, в обострении отношений, безусловно, представляется Европе.