Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

mercoledì 15 gennaio 2020

هزمت بكين تايوان

بمشاركة أكثر من 75 ٪ ، وهي أعلى نسبة منذ عام 2008 ، أكدت الانتخابات في تايوان جميع التوقعات لصالح المرشح تساي إنغ ون ، الذي فاز بأكثر من 57 ٪ من الأصوات ووصل إلى الأغلبية أيضا في البرلمان. بنت الفائز حملتها الانتخابية ضد التدخل الصيني لصالح استقلال تايوان عن بكين. إلا أن هذا البرنامج الانتخابي ، في شكله ، لم يكن واضحًا أبدًا ، حتى لا يغضب الصين كثيرًا ، لكنه حافظ على موقف غامض فعليًا لصالح الوضع الراهن: الحفاظ على الاستقلال دون إعلان ذلك رسميًا. إذا كان هذا هو الشكل ، فإن المادة الفعلية المقدمة للناخبين هي الحفاظ على الانفصال عن بكين ، دون تقديم حلول للإفلاس مثل حل هونج كونج ، والتي تم تلخيصها في البرنامج الذي لم يتم تنفيذه مطلقًا: "دولة واحدة نظامان". غالبية الناخبين التايوانيين وقبل كل شيء الشباب فهموا هذا التصويت على أنه استفتاء حقيقي للحفاظ على القيم الديمقراطية في البلاد وضد اقتراح المصالحة مع الصين على النحو الذي اقترحه الحزب القومي. هذه النتيجة الانتخابية لها أسباب كثيرة ، منها الرغبة في الحفاظ على الحكم الذاتي والديمقراطية لا تمثل سوى الأسباب الداخلية. لأسباب خارجية ، من الضروري تحليل السلوك الصيني في الوطن الأم وفي هونغ كونغ وقبل كل شيء تجاه تايوان نفسها. للحفاظ على الخط الذي حدده شي جينغ بينغ ، حذرت بكين تايوان مرارًا وتكرارًا من السعي لتحقيق الاستقلال ، وأكدت مرارًا وتكرارًا أن الجزيرة تابعة للصين باعتبارها استمرارية إقليمية للبلاد. كما ساهمت عمليات القمع في هونج كونج القريبة من التصويت في تايوان في تحويل الإجماع نحو أولئك الذين أظهروا تأييدهم للحفاظ على القيم الديمقراطية. الأمر المثير للدهشة هو الأسلوب الصيني الذي لا يعدو كونه عمليًا والذي يبدو غير مناسب تمامًا لممارسة دور القوة العظمى. على الرغم من أن بكين تعتبر الكيانات التي لا تعترف بنفسها في التشريعات الصينية أراضًا صينية ، إلا أن سلوك الصين أظهر سلوكًا خاضعًا للرقابة من جانب جزء كبير من الرأي العام العالمي ولم يتم ضمان القدرة على إقامة علاقات مع دول أجنبية إلا من خلال سيولة مالية كبيرة متاحة. في الواقع ، يبدو أن تصويت تايوان يخيف بكين ، التي تخشى المظاهرات الأخرى في هونج كونج وخاصة في داخل الدولة الصينية ، والتي تعاني بالفعل من صعوبات بسبب القمع ضد المسلمين والمعارضين. في الواقع ، فإن شدة رد الفعل ، التي يتم تنفيذها بنمط يمكن التنبؤ به ، لأنه يضع مسؤولية نتيجة الانتخابات على القوى الأجنبية ، ولا سيما الولايات المتحدة ، تشير إلى الارتباك وغياب الحجج القادرة على تبرير الموقف الصيني. على الجانب العملي ، تمارس الصين ضغوطًا على تايوان مع تهديدات باللجوء إلى دور القوة لحماية السلامة الإقليمية أيضًا من خلال التدريبات التي تقوم بها البحرية الصينية في المضيق البحري الذي يفصل البر الرئيسي للصين عن تايوان. من وجهة نظر دبلوماسية ، فإن انتصار نشطاء الاستقلال التايوانيين يعني تأكيد سيناريو خطير محتمل لتوازن المنطقة: يمكن للولايات المتحدة تسريع العلاقات مع تايبيه وزيادة الإمدادات العسكرية ، التي كانت موجودة بالفعل. هذه الإمدادات ، رغم أنها كبيرة ، تعتبر غير كافية ضد أي هجوم محتمل من بكين ؛ الخطر الأكبر هو أن الولايات المتحدة تريد إقامة قاعدة أمريكية في منطقة تعتبرها بكين ملكاً لها. يمكن أن يكون هذا أيضًا جزءًا من إنكار واشنطن للاعتراف الرسمي لواشنطن بالمسألة الصينية ، والذي يتكثف في تعريف الصين الواحدة. من منظور الاحتواء الصيني ، يمكن أن تضمن تايوان عاملاً استراتيجياً ذا أهمية مطلقة للولايات المتحدة ، سواء من الناحية العسكرية أو التجارية ؛ النقطة المهمة هي مدى الفائدة من الاستمرار في هذا المسار ، بالنظر إلى موقف بكين من العناد التام. بالنسبة للصين ، فإن إدارة السياسة الداخلية ربما أصبحت أكثر صعوبة من إدارة السياسة الدولية ، على وجه التحديد لأنها لا تبدو مجهزة لإدارة المعارضة ويمكن أن ينتج عن ذلك تداعيات حتمية على المستوى الدبلوماسي وحتى التجاري.

venerdì 10 gennaio 2020

Le conseguenze della mancata tregua del conflitto libico

Il problema libico si evolve in maniera negativa giorno dopo giorno. I soggetti stranieri emergenti della crisi della Libia, Russia e Turchia, anche per non arrivare ad uno scontro militare, che potrebbe avere effetti sui rispettivi rapporti diplomatici, avevano raggiunto una tregua per fare smettere l’uso delle armi. Tregua respinta dal Generale Haftar, che guida  le forze ribelli al governo di Tripoli, l’unico del paese riconosciuto dalle Nazioni Unite. La parte avversa al governo di Tripoli, rifiutando la tregua, dimostra di temere di poteere perere il vantaggio acquisito con gli ultimi sviluppi militari, che hanno portato i ribelli ad avanzare verso la capitale libica. Per giustificare il mancato assenso alla tregua, l’Esercito nazionale libico, il nome che si sono dati  i ribelli, ha parlato di lotta al terrorismo, evidenziando come, ormai, questa definizione sia abusata ed utilizzata in ogni frangente secondo convenienza. Il rifiuto della tregua preoccupa sia Mosca, al fianco dei ribelli, che Ankara, al fianco del governodi Tripoli. Probabilmente i due paesi stranieri sono scesi nel conflitto con la sicurezza di combattere soltanto contro le milizie locali o di esercitare un ruolo di deterrenza rispetto al conccorrente opposto. Un proseguimento dei combattimenti potrebbe provocare un confronto tra appartenenti dei due paesi, anche se la Russia non schiera ufficialmente le sue truppe ma personale a contratto appartenente ad agenzie russe; uno schema che ripete quello accaduto in Crimea dove combatteva personale senza insegne ufficiali. Se i ribelli proseguiranno la loro azione, Russia e Turchia dovranno prestare reciproca attenzione ad essere coinvolte soltanto in scontri contro milizie locali; ciò potrebbe prefigurare un maggiore apporto esterno, attraverso la fornitura di armamenti, logistica ed assistenza nelle retrovie. Tuttavia la Turchia avrebbe schierato sul terreno libico truppe specializzate nella conquista e nel presidio del territorio che sono già state impegate nei territori curdi al confine turco con la Siria.Ma Mosca ed Ankara non sono i soli soggetti internazionali impegnati sul terreno, secondo alcune fonti in appoggio dei ribelli ci sarebbe anche l’aviazione degli Emirati Arabi, che avrebbe compiuto dei raid sull’aeroporto della capitale libica. Dal punto di vista della poltica internazionale l’azione di Turchia e Russia ha come obiettivo quello di ampliare le rispettive influenze sul lato meridionale del Mediterraneo, andando a riempire il vuoto politico lasciato dagli europei. Il presidio della Libia consentirebbe di gestire le riserve energetiche, che sono una delle maggiori fonti di approvigionamento per gli stati europei ed anche regolare il traffico dei migranti che scelgono la rotta africana per arrivare nel vecchio continente. A Bruxelles il Presidente del Consiglio europeo ha ammesso che la necessità di una maggiore attività nella questione è un fattore preminente per l’attuale fase della diplomazia dell’Unione. Tuttavia, di fronte all’impegno concreto e sul terreno di altri soggetti internazionali, l’Unione Europea non sembra avere la prontezza di mettere in campo altre soluzioni; ciò è dovuto alla presenza di interessi contrapposti, sopratutto tra Italia e Francia, una politica poco lungimirante di Roma, che non è solo di questo governo, ma si trascina da parecchi esecutivi, un disinteresse centrale di Bruxelles, che non si è mai impegnata in prima persona, ma ha demandato troppo all’Italia, non intervenedo sulle sue lacune ed, infine, alla cronica mancanza di strumenti politici comuni, come una politica estera comunitaria e l’assenza di un esercito europeo, capace di rappresentare una forza armata di pronto intervento in casi di crisi internazionali particolarmente vicine e che possono ledere gli interessi europei. A questo punto della questione la sola azione diplomatica, oltre che tardiva, sembra essere insufficiente, per contrastare l’azione russa e turca, ma anche quella egiziana. Occorre ricordare che anche gli Stati Uniti stanno avendo un comportamento ondivago e non assicurano quella necessaria collaborazione militare, che era garantita nel passato. Questo scenario ha determinato l’avversione del governo legittimo di Tripoli verso l’Italia e  l’Europa, perchè non ha visto sostenuto in modo pratico la sua sopravvivenza, mentre i ribelli hanno avuto conferma del mancato appoggio europeo e si sono rivolti alla Russia. Allo stato attuale delle cose la Libia si è allontanata ed ora si aprono scenari molto problematici sia sul  piano energetico, che su quello del controllo dei migranti, con l’Italia, per prima, e poi l’Europa sotto ricatto da parte di Russia e Turchia. 

The consequences of the failed truce of the Libyan conflict

The Libyan problem is developing in a negative way day after day. The foreign subjects emerging from the crisis in Libya, Russia and Turkey, also in order not to arrive at a military clash, which could have effects on their respective diplomatic ties, had reached a truce to stop the use of weapons. Truce rejected by General Haftar, who leads rebel forces to the government of Tripoli, the only one in the country recognized by the United Nations. The opposing party to the government of Tripoli, by refusing the truce, demonstrates that it fears that it could lose the advantage gained with the latest military developments, which have led the rebels to advance towards the Libyan capital. To justify the lack of assent to the truce, the Libyan National Army, the name that the rebels gave themselves, spoke of the fight against terrorism, highlighting how, now, this definition is abused and used at all times according to convenience. The rejection of the truce worries both Moscow, alongside the rebels, and Ankara, alongside the Tripoli government. Probably the two foreign countries have entered into conflict with the security of fighting only against local militias or of exercising a deterrent role with respect to the opposite competitor. A continuation of the fighting could provoke a confrontation between members of the two countries, even if Russia does not formally deploy its troops but contract staff belonging to Russian agencies; a pattern that repeats what happened in the Crimea where he fought staff without official insignia. If the rebels continue their action, Russia and Turkey will have to pay mutual attention to being involved only in clashes against local militias; this could prefigure a greater external contribution, through the supply of armaments, logistics and assistance in the rear. However, Turkey allegedly deployed troops specialized in conquering and garrisoning the territory on Libyan soil that have already been employed in the Kurdish territories on the Turkish border with Syria. But Moscow and Ankara are not the only international subjects engaged on the ground, according to some sources in the rebels would also support the UAE air force, which would have carried out raids on the airport of the Libyan capital. From the point of view of international politics, the action of Turkey and Russia has the objective of expanding their respective influences on the southern side of the Mediterranean, filling the political void left by Europeans. The garrison of Libya would allow management of energy reserves, which are one of the main sources of supply for European states and also regulate the traffic of migrants who choose the African route to get to the old continent. In Brussels, the President of the European Council admitted that the need for greater activity in this matter is a pre-eminent factor for the current stage of Union diplomacy. However, faced with the concrete commitment on the ground of other international players, the European Union does not seem to have the readiness to implement other solutions; this is due to the presence of opposing interests, especially between Italy and France, a short-sighted policy of Rome, which is not only of this government, but is dragged by several executives, a central disinterest of Brussels, which has never engaged in first person, but has left too much to Italy, I do not intervene on its shortcomings and, finally, the chronic lack of common political instruments, such as a community foreign policy and the absence of a European army, capable of representing an armed ready force intervention in cases of international crises which are particularly close and which can harm European interests. At this point of the issue, the diplomatic action alone, as well as being late, seems to be insufficient to counter Russian and Turkish action, but also Egyptian action. It should be remembered that the United States is also behaving in a wave-like fashion and is not ensuring that necessary military collaboration, which was guaranteed in the past. This scenario led to the dislike of Tripoli's legitimate government towards Italy and Europe, because it did not see its survival sustained in a practical way, while the rebels confirmed the lack of European support and turned to Russia. In the current state of affairs Libya has moved away and now very problematic scenarios are opening both on the energy level and on that of the control of migrants, with Italy, first, and then Europe under blackmail by Russia and Turkey.

Las consecuencias de la fallida tregua del conflicto libio

El problema libio se está desarrollando de manera negativa día tras día. Los sujetos extranjeros que emergieron de la crisis en Libia, Rusia y Turquía, también para no llegar a un enfrentamiento militar, que podría tener efectos en sus respectivos lazos diplomáticos, habían alcanzado una tregua para detener el uso de armas. Tregua rechazada por el general Haftar, que dirige las fuerzas rebeldes al gobierno de Trípoli, el único en el país reconocido por las Naciones Unidas. La parte opositora del gobierno de Trípoli, al rechazar la tregua, demuestra que teme que pueda perder la ventaja obtenida con los últimos desarrollos militares, que han llevado a los rebeldes a avanzar hacia la capital libia. Para justificar la falta de asentimiento a la tregua, el Ejército Nacional de Libia, el nombre que se dieron los rebeldes, habló de la lucha contra el terrorismo, destacando cómo, ahora, esta definición es abusada y utilizada en todo momento según convenga. El rechazo de la tregua preocupa tanto a Moscú, junto con los rebeldes, como a Ankara, junto con el gobierno de Trípoli. Probablemente, los dos países extranjeros han entrado en conflicto con la seguridad de luchar solo contra las milicias locales o ejercer un papel disuasorio con respecto al competidor contrario. La continuación de los combates podría provocar una confrontación entre los miembros de los dos países, incluso si Rusia no despliega oficialmente sus tropas, sino que contrata personal perteneciente a agencias rusas; Un patrón que repite lo que sucedió en Crimea, donde luchó contra el personal sin insignias oficiales. Si los rebeldes continúan su acción, Rusia y Turquía deberán prestar atención mutua para involucrarse solo en enfrentamientos contra las milicias locales; esto podría prefigurar una mayor contribución externa, a través del suministro de armamento, logística y asistencia en la retaguardia. Sin embargo, Turquía supuestamente desplegó tropas especializadas en la conquista y guarnición del territorio en suelo libio que ya han sido empleados en los territorios kurdos en la frontera turca con Siria. Pero Moscú y Ankara no son los únicos sujetos internacionales involucrados en el terreno, según algunas fuentes en los rebeldes también apoyarían a la fuerza aérea de los EAU, que habría llevado a cabo incursiones en el aeropuerto de la capital libia. Desde el punto de vista de la política internacional, la acción de Turquía y Rusia tiene el objetivo de expandir sus respectivas influencias en el lado sur del Mediterráneo, llenando el vacío político dejado por los europeos. La guarnición libia permitiría la gestión de las reservas de energía, que son una de las principales fuentes de suministro para los estados europeos y también regulan el tráfico de migrantes que eligen la ruta africana para llegar al viejo continente. En Bruselas, el Presidente del Consejo Europeo admitió que la necesidad de una mayor actividad en este tema es un factor preeminente para la etapa actual de la diplomacia de la Unión. Sin embargo, ante el compromiso concreto sobre el terreno de otros actores internacionales, la Unión Europea no parece estar dispuesta a implementar otras soluciones; Esto se debe a la presencia de intereses opuestos, especialmente entre Italia y Francia, una política miope de Roma, que no es solo de este gobierno, sino que es arrastrada por varios ejecutivos, un desinterés central de Bruselas, que nunca ha participado en en primera persona, pero ha confiado demasiado a Italia, no intervengo en sus deficiencias y, finalmente, en la falta crónica de instrumentos políticos comunes, como una política exterior comunitaria y la ausencia de un ejército europeo, capaz de representar una fuerza armada preparada intervención en casos de crisis internacionales que son particularmente cercanas y que pueden dañar los intereses europeos. En este punto de la pregunta, la acción diplomática por sí sola, además de llegar tarde, parece ser insuficiente para contrarrestar la acción rusa y turca, pero también la acción egipcia. Debe recordarse que Estados Unidos también se está comportando como una ola y no está asegurando la necesaria colaboración militar, que estaba garantizada en el pasado. Este escenario condujo a la aversión del gobierno legítimo de Trípoli hacia Italia y Europa, porque no veía su supervivencia sostenida de una manera práctica, mientras que los rebeldes confirmaron la falta de apoyo europeo y se volvieron hacia Rusia. En el estado actual de las cosas, Libia se ha alejado y ahora se están abriendo escenarios muy problemáticos tanto en el nivel de energía como en el control de los migrantes, con Italia, primero, y luego Europa bajo chantaje por parte de Rusia y Turquía.

Die Folgen des gescheiterten Waffenstillstands im libyschen Konflikt

Das libysche Problem entwickelt sich Tag für Tag negativ. Die aus der Krise in Libyen, Russland und der Türkei hervorgegangenen ausländischen Subjekte hatten, auch um nicht zu einem militärischen Zusammenstoß zu kommen, der Auswirkungen auf ihre jeweiligen diplomatischen Beziehungen haben könnte, einen Waffenstillstand geschlossen. Waffenstillstand von General Haftar abgelehnt, der die Rebellentruppen zur Regierung von Tripolis führt, der einzigen im Land, die von den Vereinten Nationen anerkannt wurde. Die Gegenpartei der Regierung von Tripolis, die den Waffenstillstand ablehnt, zeigt, dass sie befürchtet, den durch die jüngsten militärischen Entwicklungen erzielten Vorteil zu verlieren, der die Rebellen veranlasst hat, in Richtung der libyschen Hauptstadt vorzustoßen. Um die mangelnde Zustimmung zum Waffenstillstand zu rechtfertigen, sprach die libysche Nationalarmee, wie sich die Rebellen nannten, über den Kampf gegen den Terrorismus und hob hervor, wie diese Definition nun nach Belieben missbraucht und jederzeit verwendet wird. Die Ablehnung des Waffenstillstands beunruhigt sowohl Moskau als auch Ankara und die Regierung von Tripolis. Wahrscheinlich sind die beiden Länder in einen Konflikt mit der Sicherheit geraten, nur gegen lokale Milizen zu kämpfen oder eine abschreckende Rolle gegenüber dem gegnerischen Konkurrenten zu spielen. Eine Fortsetzung der Kämpfe könnte zu einer Auseinandersetzung zwischen Mitgliedern beider Länder führen, auch wenn Russland seine Truppen nicht offiziell einsetzt, sondern Vertragsbedienstete russischer Agenturen; ein Muster, das wiederholt, was auf der Krim passiert ist, wo er ohne offizielle Insignien gegen Stab gekämpft hat. Wenn die Rebellen ihre Aktion fortsetzen, müssen Russland und die Türkei sich gegenseitig darauf konzentrieren, nur in Zusammenstöße mit lokalen Milizen verwickelt zu werden. Dies könnte einen größeren externen Beitrag durch die Versorgung mit Rüstungsgütern, Logistik und Unterstützung im Fond vorwegnehmen. Englisch: www.germnews.de/archive/dn/1996/03/22.html Die Türkei habe jedoch angeblich auf die Eroberung und Besetzung des Territoriums auf libyschem Boden spezialisierte Truppen eingesetzt, die bereits in den kurdischen Gebieten an der türkischen Grenze zu Syrien eingesetzt worden seien Die Rebellen würden auch die Luftwaffe der VAE unterstützen, die Razzien auf dem Flughafen der libyschen Hauptstadt durchgeführt hätte. Vom Standpunkt der internationalen Politik aus hat das Vorgehen der Türkei und Russlands das Ziel, ihre jeweiligen Einflüsse auf der Südseite des Mittelmeers auszudehnen und die von den Europäern hinterlassene politische Lücke zu füllen. Die libysche Garnison würde die Verwaltung von Energiereserven ermöglichen, die eine der Hauptversorgungsquellen für europäische Staaten darstellen, und auch den Verkehr von Migranten regulieren, die die afrikanische Route wählen, um auf den alten Kontinent zu gelangen. In Brüssel räumte der Präsident des Europäischen Rates ein, dass die Notwendigkeit größerer Aktivitäten in dieser Angelegenheit ein herausragender Faktor für den gegenwärtigen Stand der Unionsdiplomatie ist. Angesichts des konkreten Engagements anderer internationaler Akteure scheint die Europäische Union jedoch nicht bereit zu sein, andere Lösungen umzusetzen. Dies ist auf das Vorhandensein gegensätzlicher Interessen zurückzuführen, insbesondere zwischen Italien und Frankreich, einer kurzsichtigen Politik Roms, die nicht nur von dieser Regierung, sondern auch von mehreren Führungskräften betrieben wird, einem zentralen Desinteresse Brüssels, das sich nie engagiert hat erste Person, aber er hat Italien zu viel anvertraut, ich greife nicht in seine Mängel und schließlich in das chronische Fehlen gemeinsamer politischer Instrumente ein, wie eine Außenpolitik der Gemeinschaft und die Abwesenheit einer europäischen Armee, die in der Lage ist, eine bewaffnete Bereitschaftstruppe zu vertreten Eingreifen in Fällen von internationalen Krisen, die besonders eng sind und den europäischen Interessen schaden können. An diesem Punkt der Frage scheint die diplomatische Aktion allein nicht nur zu spät zu sein, sondern auch nicht ausreichend, um der russischen und türkischen Aktion, aber auch der ägyptischen Aktion entgegenzuwirken. Es sei daran erinnert, dass sich die Vereinigten Staaten ebenfalls wellenartig verhalten und nicht für die notwendige militärische Zusammenarbeit sorgen, die in der Vergangenheit gewährleistet war. Dieses Szenario führte zu einer Abneigung gegen Tripolis legitime Regierung gegenüber Italien und Europa, da das Überleben nicht in praktischer Weise aufrechterhalten werden konnte, während die Rebellen den Mangel an europäischer Unterstützung bestätigten und sich an Russland wandten. Nach dem derzeitigen Stand der Dinge ist Libyen abgewichen, und jetzt eröffnen sich sowohl auf der Energieebene als auch bei der Kontrolle von Migranten sehr problematische Szenarien, zunächst mit Italien und dann mit Europa unter Erpressung durch Russland und Türkei.

Les conséquences de l'échec de la trêve du conflit libyen

Le problème libyen évolue de manière négative jour après jour. Les sujets étrangers émergeant de la crise en Libye, en Russie et en Turquie, également pour ne pas arriver à un affrontement militaire, qui pourrait avoir des effets sur leurs relations diplomatiques respectives, avaient conclu une trêve pour arrêter l'utilisation d'armes. Trêve rejetée par le général Haftar, qui conduit les forces rebelles au gouvernement de Tripoli, le seul du pays reconnu par les Nations Unies. L'opposant au gouvernement de Tripoli, en refusant la trêve, démontre qu'il craint de perdre l'avantage acquis avec les derniers développements militaires qui ont conduit les rebelles à avancer vers la capitale libyenne. Pour justifier le manque de consentement à la trêve, l'Armée nationale libyenne, le nom que les rebelles se sont donné, a parlé de la lutte contre le terrorisme, soulignant comment, maintenant, cette définition est abusée et utilisée à tout moment selon la convenance. Le rejet de la trêve inquiète à la fois Moscou, aux côtés des rebelles, et Ankara, aux côtés du gouvernement de Tripoli. Les deux pays étrangers sont probablement entrés en conflit avec la sécurité de lutter uniquement contre les milices locales ou d'exercer un rôle dissuasif vis-à-vis du concurrent opposé. La poursuite des combats pourrait provoquer une confrontation entre les membres des deux pays, même si la Russie ne déploie pas officiellement ses troupes mais engage des agents contractuels appartenant à des agences russes; un modèle qui répète ce qui s'est passé en Crimée où il a combattu le personnel sans insigne officiel. Si les rebelles poursuivent leur action, la Russie et la Turquie devront se prêter mutuellement attention à n'être impliquées que dans des affrontements contre les milices locales; cela pourrait préfigurer une contribution extérieure plus importante, à travers la fourniture d'armements, la logistique et l'assistance à l'arrière. Cependant, la Turquie aurait déployé des troupes spécialisées dans la conquête et la garnison du territoire sur le sol libyen qui ont déjà été utilisées dans les territoires kurdes à la frontière turque avec la Syrie. Mais Moscou et Ankara ne sont pas les seuls sujets internationaux engagés sur le terrain, selon certaines sources dans les rebelles soutiendraient également l'armée de l'air des EAU, qui aurait effectué des raids sur l'aéroport de la capitale libyenne. Du point de vue de la politique internationale, l'action de la Turquie et de la Russie a pour objectif d'étendre leurs influences respectives sur le versant sud de la Méditerranée, comblant le vide politique laissé par les Européens. La garnison libyenne permettrait la gestion des réserves d'énergie, qui sont l'une des principales sources d'approvisionnement des Etats européens et régulerait également le trafic des migrants qui choisissent la route africaine pour se rendre sur le vieux continent. À Bruxelles, le président du Conseil européen a admis que la nécessité d'une plus grande activité dans ce domaine est un facteur prééminent pour le stade actuel de la diplomatie de l'Union. Cependant, face à l'engagement concret sur le terrain d'autres acteurs internationaux, l'Union européenne ne semble pas prête à mettre en œuvre d'autres solutions; cela est dû à la présence d'intérêts opposés, notamment entre l'Italie et la France, une politique à courte vue de Rome, qui n'est pas seulement de ce gouvernement, mais est entraînée par plusieurs dirigeants, un désintérêt central de Bruxelles, qui n'a jamais engagé dans première personne, mais il a trop confié à l'Italie, je n'interviens pas sur ses lacunes et, enfin, sur le manque chronique d'instruments politiques communs, comme une politique étrangère communautaire et l'absence d'une armée européenne, capable de représenter une force armée prête intervention en cas de crises internationales particulièrement proches et pouvant nuire aux intérêts européens. À ce stade du problème, l'action diplomatique seule, en plus d'être en retard, semble insuffisante pour contrer l'action russe et turque, mais aussi l'action égyptienne. Il ne faut pas oublier que les États-Unis se comportent également comme des vagues et n'assurent pas la collaboration militaire nécessaire, qui était garantie par le passé. Ce scénario a conduit à l'aversion du gouvernement légitime de Tripoli envers l'Italie et l'Europe, car il n'a pas vu sa survie durablement soutenue, tandis que les rebelles ont confirmé le manque de soutien européen et se sont tournés vers la Russie. Dans l'état actuel des choses, la Libye s'est éloignée et des scénarios désormais très problématiques s'ouvrent à la fois sur le plan énergétique et sur celui du contrôle des migrants, avec l'Italie d'abord, puis l'Europe sous le chantage de la Russie et Turquie.

As consequências da trégua fracassada do conflito na Líbia

O problema da Líbia está se desenvolvendo de maneira negativa, dia após dia. Os súditos estrangeiros emergentes da crise na Líbia, Rússia e Turquia, também para não chegar a um conflito militar, que poderia ter efeitos em seus respectivos laços diplomáticos, chegaram a uma trégua para interromper o uso de armas. Trégua rejeitada pelo general Haftar, que lidera as forças rebeldes ao governo de Trípoli, o único no país reconhecido pelas Nações Unidas. A parte contrária ao governo de Trípoli, ao recusar a trégua, demonstra que teme perder a vantagem obtida com os últimos desenvolvimentos militares, que levaram os rebeldes a avançar em direção à capital líbia. Para justificar a falta de concordância com a trégua, o Exército Nacional da Líbia, nome que os rebeldes deram a si mesmos, falou da luta contra o terrorismo, destacando como, agora, essa definição é abusada e usada em todos os momentos de acordo com a conveniência. A rejeição da trégua preocupa Moscou, ao lado dos rebeldes, e Ancara, ao lado do governo de Trípoli. Provavelmente, os dois países estrangeiros entraram em conflito com a segurança de lutar apenas contra milícias locais ou de exercer um papel dissuasor em relação ao concorrente oposto. A continuação dos combates poderia provocar um confronto entre membros dos dois países, mesmo que a Rússia não mobilize formalmente suas tropas, mas contrate funcionários pertencentes a agências russas; um padrão que repete o que aconteceu na Crimeia, onde ele lutou contra funcionários sem insígnias oficiais. Se os rebeldes continuarem sua ação, a Rússia e a Turquia terão de prestar atenção mútua ao envolvimento apenas em confrontos contra milícias locais; isso poderia prefigurar uma maior contribuição externa, através do fornecimento de armamentos, logística e assistência na retaguarda. No entanto, a Turquia supostamente enviou tropas especializadas em conquistar e guarnecer o território em solo líbio que já foram empregados nos territórios curdos na fronteira turca com a Síria, mas Moscou e Ancara não são os únicos sujeitos internacionais envolvidos no terreno, segundo algumas fontes. os rebeldes também apoiariam a força aérea dos Emirados Árabes Unidos, que teria realizado ataques no aeroporto da capital líbia. Do ponto de vista da política internacional, a ação da Turquia e da Rússia tem o objetivo de expandir suas respectivas influências no lado sul do Mediterrâneo, preenchendo o vazio político deixado pelos europeus. A guarnição da Líbia permitiria o gerenciamento de reservas de energia, que são uma das principais fontes de suprimento para os estados europeus, além de regular o tráfego de migrantes que escolhem a rota africana para chegar ao velho continente. Em Bruxelas, o Presidente do Conselho Europeu admitiu que a necessidade de maior atividade nesta matéria é um fator preeminente para o estágio atual da diplomacia da União. No entanto, diante do comprometimento concreto de outros atores internacionais, a União Européia não parece ter disposição para implementar outras soluções; isso se deve à presença de interesses opostos, especialmente entre a Itália e a França, uma política míope de Roma, que não é apenas desse governo, mas é arrastada por vários executivos, um desinteresse central de Bruxelas, que nunca se engajou em primeira pessoa, mas ele confiou demais à Itália, eu não intervi em suas deficiências e, finalmente, na falta crônica de instrumentos políticos comuns, como uma política externa da comunidade e a ausência de um exército europeu capaz de representar uma força armada pronta intervenção em casos de crises internacionais particularmente próximas e que possam prejudicar os interesses europeus. Neste ponto da questão, apenas a ação diplomática, além de estar atrasada, parece ser insuficiente para combater a ação russa e turca, mas também a ação egípcia. Deve-se lembrar que os Estados Unidos também estão se comportando de maneira ondulatória e não estão garantindo a necessária colaboração militar, que foi garantida no passado. Esse cenário levou à aversão ao governo legítimo de Trípoli em relação à Itália e à Europa, porque não via sua sobrevivência de maneira prática, enquanto os rebeldes confirmaram a falta de apoio europeu e se voltaram para a Rússia. No atual estado de coisas, a Líbia se afastou e agora cenários muito problemáticos estão se abrindo tanto no nível de energia quanto no controle de migrantes, com a Itália primeiro e depois a Europa sob chantagem da Rússia e Turquia.