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sabato 23 aprile 2011
L'Iran dietro la repressione siriana?
La feroce repressione siriana ha determinato la dura condanna di Obama, che ha colto dietro l'azione di Assad la mano del regime iraniano. Quella siriana è una vicenda che rappresenta un tassello in un puzzle molto più ampio. Dell'importanza della posizione geostrategica della Siria tutti sono consapevoli, mentre quella che sta emergendo è una alleanza, che si sta dimostrando molto stretta e per conseguenza molto temuta tra Damasco e Teheran. Per quest'ultima il legame con il regime siriano in carica è addirittura vitale, per la strategia diplomatica che è stata elaborata. L'Iran attraverso la Siria, punta al Libano, dove deve mantenere vivo il proprio rapporto con Hezbollah, che ha sua volta rappresenta uno dei principali strumenti di pressione regionali che Teheran usa per cercare di affermare la propria leadership sia nella parte di mondo islamico dove esercita la propria influenza, sia come capofila contro Israele. Per l'Iran il regime siriano, deve essere ben saldo, come per gli USA deve essere saldo quello dell'Arabia Saudita, sullo scacchiere regionale nessuno è disposto a sacrificare la propria regina. Assad appare in grossa difficoltà, anche per lui vale la regola che dice che più aumentano le repressioni, più un regime è in difficoltà. Il livello attuale della violenza esercitata è un indicatore che non mente, Damasco pare controllare in modo difficoltoso la protesta, per questo si pensa a consulenze iraniane sui modi di reprimerle. Del resto il silenzio della stampa governativa della repubblica teocratica sui fatti siriani appare molto eloquente, sopratutto in rapporto all'enfasi che gli stessi organi dedicavano alle rivolte del Mediterraneo del Sud, dove speravano, pare senza successo, di inserirsi. E' evidente che dietro si muove un duello tra USA ed Iran, chi si ggiudica la Siria altera i precari equilibri regionali, con, sullo sfondo, la questione israelo-palestinese.
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