Il problema curdo si manifesta all'interno della crisi siriana.
Il malessere dei cittadini di etnia curda presenti nello stato di Damasco si acuisce in questa fase della crisi, fino ad arrivare alla richiesta di indipendenza. Assad, nel quadro della legge di riforma, che dovrà andare a sostituire la legge speciale in corso dal 1962, non ha tenuto conto delle istanze della minoranza curda. L'integrazione dei curdi, che seguono il culto musulmano sunnita, nella società siriana è di fatto già avvenuto dal lato economico, ma non politico, manca infatti alla minoranza etnica il requisito della nazionalità siriana; per questo motivo le richieste curde vertono sul riconoscimento dei loro diritti in quanto cittadini del paese in cui vivono e non vertono, invece, su richieste di maggiore indipendenza o federalismo per i loro territori. Si tratta di una minoranza fondamentalmente pacifica, che, però, nel caso non si vedesse riconosciute, in questo momento, le proprie richieste, potrebbe subire l'influenza della parte curda che sta oltre la frontiera siriana. Le rivendicazioni curde sulla creazione di una propria nazione sono da tempo sul tavolo delle questioni internazionali e, di fatto, non vengono mai affrontate per il rifiuto delle nazioni che ospitano le minoranze turche; in questo momento di sommovimenti nel mondo arabo l'apertura di un ulteriore fronte nel panorama internazionale costituirebbe un danno ai già difficili equilibri non solo della regione ma mondiali. La questione riguarda, quindi da vicino la Siria, perchè il rischio di frammentazione dello stato è presente e si va ad aggiungere alle altre problematiche del paese. La posizione chiave del paese nella regione mette sotto i riflettori internazionali la situazione che si sta evolvendo, mentre lo status quo ante sta comunciando a sgretolarsi.
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