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martedì 17 maggio 2011

Birmania: cancellata la pena di morte

Il governo della Birmania commuta la pena di morte in ergastolo e riduce di un anno tutte le altre condanne. Le misure dovrebbero servire per dare una impronta più moderna e democratica al paese asiatico. Non è dello stsso avviso l'organizzazione umanitaria Uuman Rights Watch, che considera gravemente insufficiente il provvedimento e continua a chiedere la libertà per gli oltre 2000 prigionieri politici. In realtà la misura dovrebbe proprio dimostrare che il paese si sarebbe avviato sulla via della democrazia e dovrebbe essere la dimostrazione tangibile di quanto richiesto anche dall'ONU. Tuttavia il provvedimento non riguarda quelli che sono l'argomento principale del contendere: i prigionieri politici. Del resto il governo, eletto con modalità discutibili e senza l'ammissione alla competizione del maggior partito di opposizione, nonostante siano state celebrate le elezioni dopo oltre venti anni, risulta essere composto da ex militari. Questi fattore ha da subito alimentato i dubbi sulla veridicità della trasformazione democratica del paese.

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