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giovedì 19 maggio 2011

Gli USA investono sulla primavera araba

Gli USA investono sulla primavera araba. Il piano previsto da Obama prevede di rafforzare le nascenti democrazie intervenendo sul lato economico per migliorare la condizione economica e sociale delle popolazioni, in modo da favorire un clima più disteso, che possa permettere lo sviluppo delle nuove forme di governo. La prima mossa prevede di abbonare 1.000 milioni di dollari di debito, inoltre si pensa a nuove linee di credito in aggiunta a quelle già predisposte. L'amministrazione americana intende sfruttare la situazione creatasi con la primavera araba come un'opportunità da sfruttare per costruire una situazione di pace stabile nella regione e per aggiungere i nuovi governi alla lista dei propri alleati. Rinforzando l'economia e migliorando la condizione sociale, Obama intende preparare un terreno di coltura favorevole al radicamento della democrazia. La visione pare corretta, senza una economia stabile, la forma di stato democratica non può affermarsi, perchè gli strati sociali, specialmente i più bassi, possono essere facilmente preda di pulsioni populiste, che possono compromettere il cammino verso l'affermazione di sistemi pluralistici. Non è un caso che sia la rivoluzione tunisina, che quella egiziana siano partite grazie all'esasperazione della situazione economica; ma questa causa può valere anche al contrario: con situazioni in stato di transizione ogni evenienza è possibile. Raggiungere condizioni di stabilità economica, almeno minime, rappresenta la condizione necessaria per la partenza a pieno regime della democrazia in paesi che escono da anni di dittatura. Il pericolo è semmai come potrà avvenire la distribuzione di queste risorse, uno dei motivi scatenanti delle rivoluzioni arabe, oltre alla già citata situazione economica, è stato l'alto tasso di corruzione presente negli apparati burocratici. Caduti i rais che comandavano gli stati, l'impalcatura necessaria alla vita degli stati non è stata smantellata e costituisce l'anello di congiunzione con i vecchi regimi. Organizzare la distribuzione delle risorse sarà molto più difficile che trovare le risorse stesse, proprio perchè quel passaggio sarà fondamentale per dimostrare che le dittature sono cadute.

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