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venerdì 1 luglio 2011

L'Arabia Saudita alza la voce contro l'Iran

L'Arabia Saudita mostra nervosismo per l'azione iraniana di ingerenza nei paesi di Siria, Iraq, Libano e Bahrein e per il sospetto del possesso della bomba atomica. L'annosa inimicizia tra i due stati, entrambi alfieri dell'islamismo, seppure da sponde opposte, vive un nuovo momento di tensione a causa dei rivolgimenti presenti nella regione. L'Arabia Saudita, anch'essa regime fortemente illiberale, ma alleato USA, soffre la crescente attività che l'Iran, sta operando sotto traccia e che attualmente costituisce la base della propria politica estera. Per Teheran la centralità dell'area, sulla cui azione reclama l'Arabia Saudita, fa parte di una strategia che mira a farne la nazione capofila contro il sionismo e l'ingerenza occidentale; ma l'azione tocca anche i potentati vicini a Riyad, di cui l'Arabia è nazione leader. Le rivolte nello Yemen, nel Qatar e nel Bahrein sono state viste come pericolose occasioni di cambiamento dello status quo, basato sulle rigide norme islamiche, e sono state vissute con timore di un'allargamento fin dentro i confini arabi. Non a caso le forze armate saudite sono state direttamente impegnate a sostegno di alcuni governi del'area per sedare le manifestazioni di piazza; il tutto accompagnato dal silenzio degli USA, che, per non urtare il prezioso alleato, non si è mosso con il favore che ha accompagnato la primavera araba. Per i sauditi dietro a tutte queste minacce per il proprio primato nella regione c'è Teheran, che, in modo più o meno velato si è mosso dietro le linee con aiuti materiali e finanziari. Ma vi è un altro motivo di attrito tra i due paesi che rischia di portare ad una proliferazione di armamenti nucleari nella regione: la qestione dell'atomica iraniana. Senza prove certe che Teheran non disponga dell'arsenale militare nucleare, l'Arabia Saudita potrebbe presto cercare di dotarsi, anch'essa, di ordigni equivalenti. Non è una cosa da ritenere impossibile, da un lato le grandi disponibilità finanziarie del paese consentirebbero di colmare velocemente il gap tecnologico, dall'altro lato l'alleanza stretta con gli USA aprirebbe una corsia preferenziale per il dispiegamento strategico di armi atomiche. Occorre però valutare se per gli USA la scelta può costituire una via azzeccata: un conto è portare una propria arma atomica in un paese alleato ed un altro è se favorirne la tecnologia incrementando i paesi possessori dell'arma nucleare. In ogni caso è possibile una decisione unilaterale dei sauditi, che soffrono anche il fatto di essere inferiori, in questo contesto, agli iraniani, non è questo un fattore da sottovalutare, in quanto nel corso della storia è stato più volte determinante. Esiste comunque una alternativa, anche se obiettivamente difficile da percorrere, che viene caldeggiata dagli stessi sauditi: la creazione di una zona comprendente il vicino oriente fino all'Iran, libera da armamenti nucleari sotto la supervisione dell'ONU. In questa area vi è anche Israele, che difficilmente sottoporrà ad un esame, anche super partes, i propri armamenti.

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