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martedì 5 luglio 2011

Sentenza innovativa dal Tribunale internazionale de L'Aja

La Corte Internazionale de L'Aja potrebbe aprire una via nuova nella giurisprudenza del diritto internazionale. Infatti il Tribunale penale internazionale ha stabilito la responsabilità di tre, degli ottomila morti della strage di Srebrenica, per l'esercito olandese, che doveva proteggere la città come caschi blu dell'ONU. Il ricorso presentato da due cittadini bosniaci per la morte di tre loro congiunti, proprio contro l'esercito olandese è stato accolto e potrebbe determinare una pioggia di ricorsi in tal senso, sia nell'ambito del processo in corso, che in altri procedimenti analoghi. La determinazione della Corte ha lasciato spiazzato anche l'avvocato dello stato olandese, che ha affermato di dovere studiare le carte per la presentazione dell'appello. Il governo olandese ha sempre affermato che la colpa dell'abbandono di Srebrenica da parte del proprio esercito, fu dovuta alla mancata protezione aerea e quindi imputabile alla stessa ONU, per difetto di organizzazione. Ciò indica la via che potrebbe seguire il ricorso, generando una battaglia legale tra lo stato olandese e le Nazioni Unite, che saranno sicuramente citate in giudizio. Al di fuori del procedimento in oggetto, che sarà comunque occasione di studio per i tecnici della materia, la determinazione della responsabilità penale sia per mancata esecuzione della missione, sia per omesso soccorso, sia nei confronti dell'entità statale, che sovrastatale, rischia di essere messa a fuoco in una diversa ottica, che rischia di capovolgere i rapporti con l'autorità giudiziaria internazionale. Quello che può accadere è l'instaurazione di una responsabilità effettiva e materiale, che possa richiamare ai suoi doveri anche strutture formalmente non avezze a rapporti del genere. Se questa strada sarà tracciata, costituirà un passo avanti fondamentale nella gestione della giustizia nel villaggio mondiale in senso compiuto e concreto.

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