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mercoledì 6 luglio 2011
USA: in alcuni stati inasprite le leggi contro l'immigrazione
All'interno degli USA vanno affermandosi leggi sempre più restrittive verso gli immigrati irregolari. Dopo l'inasprimento dell'Arizona sulla legislazione sulla materia, anche Alabama, Carolina del Sud e Georgia, hanno inasprito la legislazione nazionale senza alcuna censura del governo federale. L'atteggiamento dell'amministrazione Obama, in questo momento è fortemente attendista a causa dell'incombere dell'appuntamento elettorale e del pressing effettuato dai movimenti di destra, sopratutto quelli emergenti come il tea party. Certo è che quello che appare è un distacco del Presidente USA dai temi fondamentali portati avanti in campagna elettorale per trovare una mediazione con le necessità del mercato dei voti. Nei mesi scorsi lo stesso Obama aveva confermato la necessità della forza lavoro degli emigrati, anche quelli irregolari, come essenziale per l'economia USA e prospettando una legislazione che regolasse la materia in maniera di rispettare i diritti fondamentali degli individui, ancorchè senza documenti. Ma ai discorsi non sono seguiti i fatti, cioè la promulgazione di una legislazione federale che andasse a coprire il buco normativo sulla materia. Questo ha permesso agli stati con concezioni non favorevoli verso i migranti, di legiferare con disposizioni di forte contrasto all'immigrazione. L'inattività dell'amministrazione Obama, contro questa tendenza, è dimostrata dalla scarsità dell'azione di contrasto contro le legislazioni statali, infatti il Dipartimento di giustizia federale ha presentato una sola azione legale contro lo stato dell'Arizona, tralasciando, però provvedimenti analoghi verso le altre entità statali della federazione americana.
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