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giovedì 25 agosto 2011

La Cina rivendica le giapponesi isole Senkaku

Due navi cinesi, ufficialmente pescherecci, sono penetrate nelle acque territoriali giapponesi, nel tratto di mare vicino alle isole Senkaku. La questione di queste isole, poste nel Mar Cinese Orientale, ritorna periodicamente alla ribalta; la Cina le rivendica per la vicinanza e per tale ragione le ritiene facenti parte del proprio territorio. Le isole Senkaku, anche se disabitate, sommano alla già abbondante pescosità del proprio mare, la presenza di giacimenti petroliferi, scoperti negli anni settanta del secolo scorso. Da questo momento si è determinata la riapertura della contesa, cui partecipa, per altro, anche Taiwan, rivendicando le isole come propria sovranità, perchè, effettivamente, sono solo a sette chilometri dal nord est del paese. In realtà il corso storico della vicenda partì nel 1895, con l'occupazione nipponica delle isole, precedentemente cinesi; con la sconfitta della seconda guerra mondiale le Senkaku entrarono a fare parte dell'amministrazione USA, che le restituì al celeste impero nel 1971. L'ultima volta che navi cinesi penetrarono nelle acque delle Senkaku fu il 2008; come allora anche oggi l'ambasciatore cinese è stato convocato dal governo giapponese, ma la versione cinese resta sempre la stessa: le isole fanno parte di Pechino. Tra Cina e Giappone le relazioni sono sempre tese, per ragioni storiche, ma ora, sempre più per ragioni economiche, inoltre la Cina è l'unico alleato della Corea del Nord, la cui propensione per gli armamenti nucleari preoccupa molto Tokyo. Il pericolo di una escalation, per lo meno diplomatica, della tensione tra le due capitali orientali costituisce fonte di preoccupazione per l'equilibrio regionale, già messo in pericolo dal confronto tra le due Coree. Le ripercussioni di una eventuale crisi tra Cina e Giappone potrebbero poi coinvolgere tutti i paesi dell'area facendo risaltare le tensioni già presenti. Dirimere la questione sarebbe comunque difficile, negli anni 70, quando il governo USA cedette al Giappone le isole, la Cina non rivendicò il territorio, perchè aveva bisogno della distensione con gli Stati Uniti, soltanto diversi anni dopo Pechino iniziò a rivendicarle, ma difficilmente il diritto internazionale può dare ragione ai cinesi. Soltanto una variazione delle intenzioni giapponesi, che non è da aspettarsi, potrebbe favorire la Cina. La speranza è che la situazione non degeneri con atti contrari alla pacifica convivenza tra i due stati.

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