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venerdì 26 agosto 2011

L'investimeno cinese negli armamenti desta preoccupazione

La crescita militare cinese spaventa gli USA. Nel rapporto annuale del Pentagono si guarda con preoccupazione allo sviluppo che lo stato cinese sta dedicando alle proprie forze armate, con uno sforzo economico ingente. La Cina conscia del gap che la separa dalle forze armate di USA e Russia, sta compiendo passi da gigante sul piano tecnologico, modernizzando l'intero panorama della difesa, che, contando già sull'esercito più grande del mondo, deve portarlo a livelli più avanzati al pari delle dotazioni che sono negli arsenali delle forze armate più importanti. Il crescente peso economico della Cina ha, di fatto, variato le prospettive geo-politiche ed i conseguenti equilibri. Si guarda con preoccupazione agli investimenti militari cinesi sopratutto nella regione, dove la tensione è sempre palpabile per le dispute con il Giappone, la questione coreana, Taiwan e le contese territoriali con il Viet Nam. Come si può capire c'è più di elemento di possibile sviluppo di un qualche confronto che può trascendere a vie di fatto. Inoltre il mare di fronte alla Cina è una via commerciale molto trafficata e la prospettiva di una sua militarizzazione spaventa per gli impatti che può avere sull'economia. La Cina rigetta tutti questi timori contrattaccando e denunciando la relazione del Pentagono come una ingerenza indebita nei propri affari interni e presentando l'ammodernamento delle proprie forze armate come una normale prassi praticata in tutti gli eserciti del mondo. E' difficile obiettare qualcosa alle ragioni cinesi, tuttavia è anche condivisibile la preoccupazione americana per i crescenti investimenti in tecnologie militari praticati da Pechino. La Cina mira ad essere sempre più la grande potenza alternativa agli Stati Uniti, in virtù della enorme liquidità di cui dispone ed anche del know-how, che ha saputo sviluppare, grazie alla concentrazione di gran parte dell'industria elettronica mondiale, sta dimostrando di avere intrapreso con sicurezza questa strada, che passa, giocoforza, attraverso lo sviluppo del proprio arsenale. Ma una Cina con una forza armata molto forte può spaventare ed alterare gli equilibri mondiali? Il fatto che dietro a tanta potenza non ci sia una democrazia, ma una dittatura, non può che mettere in allarme l'occidente, d'altro canto le politiche particolarmente aggressive che la Repubblica Popolare Cinese sta portando avanti da tempo in campo economico, con vere e proprie colonizzazioni di paesi poveri ma ricchi di risorse, denunciano intenti non propriamente pacifici. Se si aggiunge la grave congiuntura economica, non si può non prevedere che le condizioni per un cambio dell'ordine mondiale non possano essere che mature. La Cina ha già dimostrato di sapere piegare al suo volere gli USA, grazie al grande investimento nel debito americano, tanto da fare dichiare al vice presidente Biden che per gli Stati Uniti la territorialità di Pechino è una, con buona pace di Tibet e Taiwan. Inoltre l'atteggiamento cinese verso i diritti umani non è cambiato, continuando a perseverare sulla linea delle repressioni. Quindi investimenti militari così massicci devono destare una preoccupazione ben ponderata e dare vita a trattative, sul piano internazionale, che favoriscano i piani di disarmo a livello mondiale; viceversa le premesse, da perte di Pechino, non sono affatto buone.



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