La situazione nello Yemen si sta sempre più aggravando. Il vuoto di potere apertosi per la lotta al presidente in carica, genera delle possibilità, nelle zone più remote, per i gruppi armati presenti sul territorio. In special modo si è mossa Al Qaeda, nella regione di Zinjibar, dove la città è sfuggita al controllo delle forze governative. Nei violenti combattimenti si sono registrati diversi morti. Anche nella capitale si sono sviluppati scontri, ma questa volta tra diversi reparti dello stesso esercito yemenita, in particolare tra i reparti corazzati della prima divisione guidati dal generale Ali Mohsen al-Ahmar dissidente , e le forze di sicurezza centrale, fedeli al presidente Ali Abdallah Saleh. La situazione preoccupa gli Stati Uniti, da lungo tempo impegnati nella lotta contro i terroristi islamici, che godono della protezione assicurata dal territorio per le loro basi, nelle zone più remote del paese.
L'alleanza con il regime yemenita è considerata fondamentale per il proseguimento della guerra alle formazioni integraliste, tuttavia la diplomazia sotterranea USA, cerca di favorire una transizione verso un governo comunque favorevole ai propri scopi, concordando, tra l'altro, una risoluzione, con altri paesi occidentali, al COnsiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in modo da aumentare la pressione internazionale sul presidente temenita Saleh, che, sebbene al potere da 33 anni, rifiuta le dimissioni, che permetterebbero un allentamento della tensione nel paese.
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