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lunedì 10 ottobre 2011

La FAO preoccupata per l'aumento dei prezzi agricoli

La FAO suona l'allarme per gli aumenti e l'elevata volatilità dei prezzi dei generi alimentari. I dati registrati a livello mondiale suscitano una vera e propria preoccupazione per la nuova crisi a livello planetario che rischia di innescarsi a breve. Mentre gli effetti nefasti della crisi alimentare del Corno d'Africa sono ancora sotto gli occhi di tutti, le conseguenze delle crisi finanziarie e delle guerre, possono causare il dilagare di nuove emergenze legate al fattore cibo. Innazitutto il costo dei combustibili, anche dovuto alla guera di Libia ed in generale alle dimostrazioni legate alla primavera araba, ha inciso fortemente sui costi di impresa, andando a contribuire al rialzo del prodotto finale. Ma il costo del genere agricolo risente anche della nuova tendenza di impiegare vasti terreni alla coltura di prodotti destinati a diventare bio-carburanti, diminuendo, di fatto, la quantità di produzione di generi alimentari, risultando un nuovo elemento di aumento del prezzo. La preoccupazione della FAO si incentra, in special modo, sulle conseguenze per i piccoli agricoltori, del terzo e quarto mondo, che costituiscono una parte essenziale della società di quei paesi che non possono vantare una più complessa organizzazione produttiva. Il ruolo sociale di produttori in quelle economie, svolto dai piccoli coltivatori è fondamentale per prevenire la denutrizione ed assicurare le condizioni di vita basilari alla cittadinanza. Aumenti di componenti che concorrono alla determinazione finale del prezzo possono avere anche conseguenze psicologiche sul lavoro dei piccoli produttori agricoli, infatti se il margine di guadagno diminuisce, si abbassa anche la disponibilità all'aumento dell'investimento sia finanziario, che lavorativo. Il presidio assicurato dai piccoli agricoltori è ritenuto, dalla FAO, fondamentalmente strategico nel quadro della lotta alla denutrizione, pertanto focalizzare i problemi dei piccoli produttori, significa sapere dove intervenire per prevenire le crisi. Infatti i dati raccolti indicano una direzione di intervento per le Organizzazioni internazionali che preveda aiuti economici integrativi, sia gratuiti che a tassi particolarmente vantaggiosi, per alleviare le difficoltà economiche dei piccoli produttori in modo da potere garantire la certezza delle quantità di raccolto. Dovrebbe essere un interesse anche delle nazioni più ricche, al di la delle pure intenzioni umanitarie, cooperare per questi risultati, infatti alcune delle maggiori cause di migrazione sono la fame e la carestia. Consentire uno sviluppo sostenibile per i paesi più poveri significa calmierare anche i processi migratori e quindi anche combattere in modo preventivo ed efficace fenomeni di potenziale delinquenza, innescati dalla povertà assoluta.

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