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mercoledì 21 marzo 2012
La Birmania invita gli osservatori alle prossime elezioni
In occasione delle elezioni parlamentari del primo aprile, la Birmania ha invitato osservatori stranieri ad assistere alle operazioni di voto. Per primi sono stati invitati gli osservatori dell'Associazione del Sud-Est Asiatico, della quale la Birmania fa parte, poi l'invito è stato esteso anche ad osservatori provenienti da USA, UE ed anche osservatori per conto dell'ONU. L'operazione viene valutata positivamente dal mondo diplomatico, anche se restano perplessità per lo svolgimento della campagna elettorale, dove il partito della premio Nobel Aung San Suu Kyi, la Lega Nazionale per la Democrazia, ha lamentato pressioni ed irregolarità finanziarie degli avversari. Tuttavia l'attuale campagna elettorale si svolge in maniera più libera per i partiti di opposizione e la stessa premio Nobel è libera di condurre il suo giro elettorale per il paese. Non sono passi avanti da poco in un paese che costituiva una rigida dittatura militare, per la quale è ancora sottoposto a sanzioni. Proprio l'intento di diminuire o addirittura mettere fine alle sanzioni economiche potrebbe essere il motivo della decisione di aprire ad osservatori stranieri le porte del paese per il controllo delle operazioni di voto, anche se questo invito giunge obiettivamente in ritardo, tanto da non potere essere accolto dalla UE, per la mancanza di tempo necessario, valutato in circa sei mesi, per la preparazione degli osservatori. Nelle precedenti elezioni, considerate una farsa, avvenute nel 2010, però Aung San Suu Ky era agli arresti domiciliari e non erano stati invitati gli osservatori; questo cambiamento di rotta viene valutato positivamente dalle cancellerie occidentali e risponde alle intenzioni del governo birmano, che vuole accreditarsi come riformatore.
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