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martedì 8 settembre 2015
Cina e Corea del Sud sempre più vicine
Nel panorama dei rapporti tra Cina e le due Coree, si sta sviluppando un avvicinamento progressivo tra Pechino e Seul, che non può non impensierire Pyongyang. Se le cerimonie hanno un significato simbolico in oriente, l’ultima grande parata militare cinese, ha evidenziato che la distanza tra la Cina e la Corea del Nord è sempre maggiore, mentre ciò sembra corrispondere a relazioni sempre migliori tra Pechino e la Corea del Sud. Analisti ed osservatori della politica cinese hanno notato che la disposizione dei posti dei rappresentanti esteri durante la sfilata era decisamente eloquente: assente il dittatore nordcoreano, e già questa mancanza dovrebbe significare molto, l’inviato di Pyongyang occupava una postazione molto defilata, mentre la presidentessa sudcoreana era ospitata vicino al presidente cinese, un posto senza dubbio di riguardo, e soltanto Putin era collocato più vicino alla massima autorità della Cina. Aldilà di queste notazioni simboliche, che non devono però sfuggire all’analisi della cerimonia, rivestendo un significato ben preciso, l’andamento dei rapporti cinesi con le due Coree sta cambiando profondamente e ciò è testimoniato da fatti politici tangibili. Pechino non sopporta da tempo l’atteggiamento della Corea del Nord, che ha continuato ad ostentare un comportamento sempre più isolato, rifiutandosi di collaborare sul piano economico e strategico con la Cina, che è l’unico alleato di cui può disporre. Pyongyang appare sempre più un fattore di destabilizzazione nella regione ed il possesso dell’atomica aggrava questa sensazione, inoltre la continua ricerca per miniaturizzare gli ordigni nucleari, per i quali sono stati compiuti test, che hanno messo in allarme il mondo intero, aumenta la preoccupazione cinese, che non gradisce l’attenzione delle potenze occidentali alla vicenda. La Cina sta perseguendo una politica che cerca di esercitare la sua influenza nel Mar Giallo e nel Mare cinese orientale e la presenza costante di unità navali americane non assicura la dovuta tranquillità al governo di Pechino. Anche i frequenti scontri tra le due Coree contribuiscono ad alzare la tensione e provocano una alterazione dell’equilibrio regionale. In questa fase storica le maggiori preoccupazioni cinesi riguardano l’economia e la Corea del Nord è percepita come un ostacolo sempre meno potenziale e sempre più reale ai commerci cinesi che usano le vie marine come trasporto. Sembra superato il momento in cui la Cina sperava di convincere la Corea del Nord a convertirsi all’economia di mercato, potendo diventare un serbatoio di mano d’opera a buon mercato, presente appena oltre il confine, funzionale alle industrie cinesi. L’inaffidabilità di Kim Jong-Un non ha permesso a Pechino di insistere su quella strada ed ha così fatto perdere all’economia nordcoreana la possibilità di risollevarsi dalla sua annosa crisi. Anche dal punto di vista della politica interna del paese nordcoreano, Pyongyang appare sempre più distante, essendo in balia del suo sanguinario dittatore, che regge il suo potere su di un sistema di terrore e dove i cittadini del suo paese patiscono la povertà più estrema. Queste condizioni non potrebbero certamente favorire la possibilità che la Corea del Nord possa diventare un nuovo mercato per le merci cinesi. Al contrario, pur in quadro di concorrenza su una vasta gamma di prodotti, la Corea del Sud può diventare un interlocutore privilegiato proprio grazie all’aspetto economico, che può favorire accordi di cooperazioni convenienti ad entrambi i paesi , come le rispettive diplomazie stanno costruendo. I rapporti tra le due nazioni sono diventati ufficiali dal 1992 e la prima visita di un presidente coreano in Cina è avvenuta soltanto nel 2013, ma da allora i leader dei rispettivi paesi si sono incontrati ben sei volte, mentre una cosa analoga non è avventa con la Corea del Nord. Pechino è diventato il principale partner commerciale di Seul, fattore che ha rinforzato i rapporti tra i due stati, tanto chela presidentessa sudcoreana si è augurata che la Cina possa favorire la riunificazione delle due Coree. Certamente se questo dovesse avvenire non sarebbe sicuramente con il sistema politico del nord, inservibile per Pechino; questo auspicio, reso peraltro in forma ufficiale,non potrà che suscitare un ulteriore allontanamento di Pyonyang determinandone un sempre maggiore isolamento, che potrà avere anche conseguenze tali da dovere essere valutate attentamente non solo da Cina e Corea del Sud, ma dal mondo intero.
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