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venerdì 29 gennaio 2016
Le difficoltà delle trattative per la pace in Siria
Ancora una volta le trattative per iniziare il processo di pace in Siria stentato ad avere un avvio a causa delle troppe varibili presenti, che generano veti incrociati el’impossibilità della partecipazione di tutte le forze in campo. La guerra siriana ha provocato, fino ad ora, circa 260.000 vittime, senza contare i feriti, le sofferenze per la mancanza di cibo e di medicinali e la fuga forzata dalla violenza, che ha provocato l’esodo di massa fuori dai confini nazionali. Le forze democratiche, pur parlando di una propria diponibilità a partecipare alle trattative, sono poco convinti della buona fede del governo di Damasco, a causa dei continui bombardamenti effettuati sui civili. In effetti, ancora prima della partecipazione della Russia al conflitto, l’azione delle forze di Assad è stata maggiormente diretta contro l’opposizione al suo governo, anziché contro il califfato. La ragione, di questo comportamento, ha una duplice spiegazione: la prima è che i gruppi dell’opposizione democratica vengono ritenuti da Damasco gli avversari, meno pericolosi militarmente ma politicamente più destabilizzanti, la seconda è che questi gruppi sono sostenuti, principalmente dagli Stati Uniti, ma anche dall’Arabia Saudita, che notoriamente vuole estendere la sua influenza sul paese siriano. Conciliare la presenza contemporanea dell’opposizione siriana e del regime di Damasco allo stesso tavolo in questo momento è impresa molto ardua, ed, infatti, probabilmente, alla prossima riunione di Ginevra i gruppi democratici non parteciperanno. Questa presa di posizione, che non permette uno sblocco politico e diplomatico della situazione, è senz’altro inconciliabile con una soluzione che contempli la fine dell’uso delle armi, ma, deve essere specificato, che la responsabilità maggiore, risiede nel comportamento violento, sostenuto dai russi, del governo di damasco, che si è distinto per un uso eccessivo della forza contro la popolazione civile. La posizione di Assad andrebbe piuttosto vagliata da un tribunale internazionale, anziché essere una presenza in una ipotetica trattativa per la pace, che rappresenterebbe soltanto una via di uscita per la conservazione del proprio potere. Tuttavia l’ingresso in guerra della Russia ha ribaltato le sorti di Damasco, che ha ora notevoli possibilità di conservare almeno la sovranità su di una parte del paese, quella strategicamente più rilevante. Una ulteriore variabile molto rilevante è l’Iran: con la fine delle sanzioni, Teheran, può riacquistare, oltre che una importanza economica, anche una centralità diplomatica, sopratutto nell’area mediorientale, malgrado ciò non sia gradito dalle monarchie del golfo; tuttavia gli esponenti iraniani intendono riappropiarsi a pieno titolo del loro ruolo diplomatico ed uscire dall’isolamento in cui erano confinati. Il rapporto di Teheran con gli attuali scenari del Medio Oriente non è univoco: mentre sulla Siria sono in linea con la Russia, per la difesa di Assad, sullo Stato islamico sono in sintonia con gli Stati Uniti, ma non con i paesi sunniti, come l’Arabia Saudita e la Turchia, nazioni che, analogamente all’Iran, stanno giocando un ruolo rilevante su queste questioni. Gli interessi contrapposti, sommati alla rivalità religiosa non facilitano una predisposizione alla partecipazione comune a trattative su di un problema molto sentito come quello siriano. Ciò che accomuna tute le componenti dello scenario è un atteggiamento di attesa, teso a sfruttare la più piccola occasione per creare un vantaggio sulle controparti; l’unica eccezione è il comportamento della Russia, che ha adottato da subito una notevole propensione all’intervento, tutto il contrario degli Stati Uniti, che fin dall’inizio della crisi, hanno mantenuto un atteggiamento molto defilato, per non essere ancora una volta impegnati in prima persona in un conflitto del medio oriente. Tuttavia in questa posizione di immobilismo si deve ricercare il motivo del prolungamento del conflitto. Esiste poi la variabile curda da cui non si può prescindere, per la presenza attiva nella lotta contro lo Stat islamico in Siria ed anche per la consistenza della popolazione di questa etnia nel paese siriano. Mosca riconosce che senza la presenza curda nessun negoziato potrà avere un successo, ma ciò è contestato profondamente dai turchi, che temono la fondazione di uno stato curdo ai loro confini. Su questo argomento, gli USA, che sono formalmente alleati con la Turchia, propendono più per l’opinione della Russia. Come si vede la missione dell’inviato delle Nazioni Unite, Staffan de Mistura e dello stesso Segretario Ban Ki-Moon appare molto complicata: organizzare una conferenza di pace con tutte queste variabili, rappresenta una vera e propria impresa, anche se l’intesa tra Mosca e Washington, per un incontro internazionale, previsto per l’undici febbraio, sulla questione siriana potrebbe aprire qualche prospettiva più concreta. Ma ancora una volta appare fondamentale il fattore tempo, forse la variabile più decisiva per la tutela del popolo siriano.
The difficulties of the negotiations for peace in Syria
Once
again negotiations to begin the peace process in Syria struggled to get
a start because of too many variables present, which generate vetoes
and the impossibility of the participation of all the forces in the
field. The
Syrian war has caused, so far, about 260,000 victims, not counting the
wounded, suffering for lack of food and medicines and escape forced by
the violence, which resulted in the mass exodus outside the country. Democratic
forces, while talking about their own unavailability to participate in
the negotiations, are unconvinced of the good faith of the government in
Damascus, because of the constant bombing carried out on civilians. In
fact, even before Russia's participation in the conflict, the action of
the forces of Assad was mostly directed against the opposition to his
government, rather than against the caliphate. The
reason for this behavior, there are two reasons: the first is that the
democratic opposition groups are considered by Damascus opponents, less
dangerous militarily but politically destabilizing, the second is that
these groups are supported mainly by the United States but also from Saudi Arabia, who famously wants to extend its influence on the Syrian country. Reconcile
the simultaneous presence of the Syrian opposition and the regime in
Damascus at the same table at the moment is very difficult undertaking,
and, in fact, probably at the next meeting in Geneva democratic groups
do not participate. This
position, which does not allow the release of the political and
diplomatic situation, it is certainly incompatible with a solution that
addresses the end use of the weapons, but must be specified, that the
main responsibility lies in violent behavior, supported
by the Russians, the government of Damascus, which was marked by an
excessive use of force against the civilian population. The
position of Assad would rather examined by an international tribunal,
rather than a presence in a hypothetical negotiation for peace, which
would represent only a way out for the preservation of their own power. However,
the entry into the war of Russia overturned the fate of Damascus, which
now has considerable scope to hold at least a part of the sovereignty
of the country, the most strategically important. Another
variable is very important Iran: the end of sanctions, Tehran, may
repurchase as well as a economic importance, also a central diplomatic,
especially in the Middle East, although this is not appreciated by the
monarchies of the Gulf; However,
the Iranian leaders intend to re-appropriating full of their diplomatic
role and emerge from isolation in which they were confined. The
ratio of Tehran with current scenario of the Middle East is not unique:
while Syria are in line with Russia, for the defense of Assad, the
Islamic state are in sync with the United States, but not with the Sunni
countries, such as Saudi Arabia and Turkey, countries which, like Iran, are playing an important role on these issues. Conflicting
interests, added the religious rivalries do not facilitate a
predisposition to joint participation in negotiations on a very
sensitive issue like Syria. What
unites suits the components of the scenario is an attitude of waiting,
which aims to exploit the slightest opportunity to create an advantage
over counterparts; the
only exception is the behavior of Russia, which has undergone a
remarkable propensity to adopt intervention, quite the opposite of the
United States, which since the beginning of the crisis, have maintained a
very sheltered, not to be again personally committed in a conflict in the Middle East. However, in this position of inaction it is to be sought the reason for the prolongation of the conflict. Then
there is the variable Kurdish which can not be ignored, for the active
presence in the fight against Islamic Stat in Syria and also to the size
of the population of this ethnic group in the country Syrian. Moscow
recognizes that without the Kurdish presence no negotiations will be a
success, but it is deeply contested by the Turks, who fear the
establishment of a Kurdish state on their borders. On this subject, the United States, that are formally allied with Turkey, more inclined to the opinion of Russia. As
we see the mission of the United Nations, Staffan de Mistura and the
same Secretary Ban Ki-Moon will appear very complicated to organize a
peace conference with all of these variables, is a real company, even if
the agreement between Moscow
and Washington for an international meeting, scheduled for February 11,
on the Syrian issue could open some perspective more concrete. But again it is paramount to the time factor, perhaps the most decisive variable for the protection of the Syrian people.
Las dificultades de las negociaciones para la paz en Siria
Una
vez más las negociaciones para comenzar el proceso de paz en Siria
luchó para conseguir una ventaja debido a demasiadas variables
presentes, que generan vetos y la imposibilidad de la participación de
todas las fuerzas en el campo. La
guerra de Siria ha causado, hasta el momento, alrededor de 260 mil
víctimas, sin contar los heridos, sufriendo por la falta de alimentos y
medicinas y escapar forzado por la violencia, lo que resultó en el éxodo
masivo fuera del país. Las
fuerzas democráticas, al hablar de su propia falta de disponibilidad a
participar en las negociaciones, no están convencidos de la buena fe del
gobierno en Damasco, a causa de los bombardeos constantes llevado a
cabo en la población civil. De
hecho, incluso antes de la participación de Rusia en el conflicto, la
acción de las fuerzas de Assad fue dirigida principalmente contra la
oposición a su gobierno, y no contra el califato. La
razón de este comportamiento, hay dos razones: la primera es que los
grupos de oposición democráticos son considerados por los opositores
Damasco, menos peligroso militarmente pero políticamente
desestabilizadora, la segunda es que estos grupos están soportados
principalmente por los Estados Unidos sino también de Arabia Saudita, que se hizo conocido quiere extender su influencia en el país sirio. Conciliar
la presencia simultánea de la oposición siria y el régimen de Damasco
en la misma mesa en este momento es tarea muy difícil, y, de hecho,
probablemente en la próxima reunión de los grupos democráticos de
Ginebra no participan. Esta
posición, que no permite la liberación de la situación política y
diplomática, sin duda es incompatible con una solución que aborda el uso
final de las armas, pero se debe especificar, que la responsabilidad
principal recae en el comportamiento violento, con
el apoyo de los rusos, el gobierno de Damasco, que se caracterizó por
un uso excesivo de la fuerza contra la población civil. La
posición de Assad en vez examinado por un tribunal internacional, en
lugar de una presencia en una hipotética negociación para la paz, lo que
representaría solamente una salida para la preservación de su propio
poder. Sin
embargo, la entrada en la guerra de Rusia anuló el destino de Damasco,
que ahora tiene un margen considerable para contener al menos una parte
de la soberanía del país, el de mayor importancia estratégica. Otra
variable es muy importante Irán: el fin de las sanciones, Teherán,
puede recomprar así como una importancia económica, también es un
diplomático central, especialmente en Oriente Medio, aunque esto no es
apreciado por las monarquías del Golfo; Sin
embargo, los líderes iraníes tienen la intención de volver a apropiarse
plenamente su papel diplomático y salir del aislamiento en el que
fueron confinados. La
relación de Teherán con el actual escenario de Oriente Medio no es
única: mientras Siria están en línea con Rusia, para la defensa de
Assad, el estado islámico están en sincronía con los Estados Unidos,
pero no con los países sunitas, como Arabia Saudita y Turquía, países que, como Irán, están jugando un papel importante en estas cuestiones. Intereses
en conflicto, añaden las rivalidades religiosas no facilitan una
predisposición a la participación conjunta en las negociaciones sobre un
tema muy sensible como Siria. Lo
que une a trajes de los componentes del escenario es una actitud de
espera, que pretende explotar la más mínima oportunidad de crear una
ventaja sobre sus homólogos; la
única excepción es el comportamiento de Rusia, que ha experimentado una
notable propensión a adoptar la intervención, todo lo contrario de los
Estados Unidos, que desde el comienzo de la crisis, han mantenido una
muy protegida, por no ser de nuevo personalmente comprometido en un conflicto en el Medio Oriente. Sin embargo, en esta situación de falta de acción que se ha de buscar la razón de la prolongación del conflicto. Luego
está la variable kurda que no puede ser ignorada, por la presencia
activa en la lucha contra islámica Stat en Siria y también para el
tamaño de la población de esta etnia en el país sirio. Moscú
reconoce que sin la presencia kurda no hay negociaciones serán un
éxito, pero está profundamente cuestionada por los turcos, que temen la
creación de un Estado kurdo en sus fronteras. En este sentido, los Estados Unidos, que se alió formalmente con Turquía, más inclinado a la opinión de Rusia. Como
vemos la misión de las Naciones Unidas, Staffan de Mistura y el mismo
Secretario Ban Ki-Moon aparecerá muy complicado de organizar una
conferencia de paz con todas estas variables, es una compañía de bienes,
incluso si el acuerdo entre Moscú
y Washington para una reunión internacional, programadas para el 11 de
febrero, sobre el tema sirio podría abrir una perspectiva más concreta. Pero
de nuevo, es de suma importancia para el factor tiempo, quizás la
variable más determinante para la protección del pueblo sirio.
Die Schwierigkeiten der Verhandlungen für den Frieden in Syrien
Wieder
einmal die Verhandlungen um den Friedensprozess zu beginnen in Syrien
gekämpft, um einen Start wegen zu vieler Variablen vorhanden, die Vetos
und die Unmöglichkeit der Teilnahme aller Kräfte im Bereich generieren
zu bekommen. Die
syrische Krieg verursacht hat, so weit, etwa 260.000 Opfer, nicht
mitgerechnet die Verwundeten, leiden aus Mangel an Lebensmitteln und
Medikamenten und Flucht von der Gewalt, die in der Massenexodus
außerhalb des Landes geführt gezwungen. Demokratischen
Kräfte, während im Gespräch über ihr eigenes Nichtverfügbarkeit an den
Verhandlungen zu beteiligen, sind nicht überzeugt von den guten Glauben
der Regierung in Damaskus wegen der ständigen Bombardements auf
Zivilisten durchgeführt. In
der Tat, noch bevor die Teilnahme Russlands in dem Konflikt, die
Wirkung der Kräfte des Assad wurde größtenteils gegen die Opposition
gegen seine Regierung gerichtet und nicht gegen das Kalifat. Der
Grund für dieses Verhalten gibt es zwei Gründe: Der erste ist, dass die
demokratischen Oppositionsgruppen werden von Damaskus Gegner
betrachtet, militärisch, aber politisch destabilisierend, die zweite ist
weniger gefährlich, dass diese Gruppen werden vor allem von den
Vereinigten Staaten unterstützt sondern auch aus Saudi-Arabien, der bekanntlich will seinen Einfluss auf die syrische Land zu erweitern. Zu
versöhnen die gleichzeitige Anwesenheit der syrischen Opposition und
das Regime in Damaskus am selben Tisch im Moment ist sehr schwieriges
Unterfangen, und in der Tat, wahrscheinlich in der nächsten Sitzung in
Genf demokratischen Gruppen nicht zu beteiligen. Diese
Position, die nicht die Freigabe der politische und diplomatische
Situation zulässt, ist es sicherlich eine Lösung, die den
Verwendungszweck der Waffen-Adressen nicht vereinbar, aber muss
angegeben werden, dass die Hauptverantwortung liegt in gewalttätiges
Verhalten, von
den Russen, der Regierung von Damaskus, die von einem übermäßigen
Einsatz von Gewalt gegen die Zivilbevölkerung geprägt war unterstützt. Die
Position des Assad würde lieber von einem internationalen Tribunal
untersucht, sondern als eine Präsenz in einem hypothetischen
Verhandlungen für den Frieden, die nur einen Weg für den Erhalt ihrer
eigenen Macht darstellen würde. Doch
der Eintritt in den Krieg Russlands hob das Schicksal von Damaskus, der
nun erheblichen Spielraum, um wenigstens einen Teil der Souveränität
des Landes zu halten, der strategisch wichtigsten. Eine
weitere Variable ist sehr wichtig Iran: das Ende der Sanktionen,
Teheran, können auch Rückkauf als wirtschaftlichen Bedeutung auch eine
zentrale diplomatischen, vor allem im Nahen Osten, auch wenn dies nicht
von den Monarchien des Golf geschätzt; Die
iranische Führung ziehen jedoch den Wiederaneignung voll von ihren
diplomatischen Rolle und gestärkt aus Isolation, in der sie eingesperrt
waren. Das
Verhältnis von Teheran mit aktuellen Szenario im Nahen Osten ist nicht
eindeutig: Während Syrien im Einklang mit Russland, für die Verteidigung
des Assad, sind die islamischen Staat in Synchronisierung mit den
Vereinigten Staaten, aber nicht mit den sunnitischen Ländern wie Saudi-Arabien und der Türkei, Ländern, die, wie der Iran, sind eine wichtige Rolle in diesen Fragen spielen. Widerstreitenden
Interessen, fügte die religiösen Rivalitäten nicht eine Prädisposition
für die gemeinsame Teilnahme an Verhandlungen über ein sehr sensibles
Thema wie Syrien zu erleichtern. Was
sie vereint Anzügen die Komponenten des Szenarios ist eine Haltung des
Wartens, die die geringste Chance, einen Vorteil gegenüber Kollegen
erstellen nutzen will; Die
einzige Ausnahme ist das Verhalten von Russland, die eine
bemerkenswerte Neigung unterzogen wurde, um Intervention anzunehmen,
ganz im Gegensatz zu den Vereinigten Staaten, die seit dem Beginn der
Krise haben eine sehr geschützte halten, nicht noch einmal sein persönlich in einem Konflikt im Nahen Osten verpflichtet. Jedoch wird in dieser Position der Untätigkeit ist, um den Grund für die Verlängerung des Konflikts gesucht werden. Dann
gibt es die Variable kurdischen, die nicht ignoriert werden kann, für
die aktive Präsenz im Kampf gegen den islamischen Stat in Syrien und
auch auf die Größe der Bevölkerung von dieser ethnischen Gruppe in dem
Land Syrian. Moskau
erkennt an, dass ohne die kurdischen Präsenz keine Verhandlungen ein
Erfolg sein wird, aber es ist zutiefst besorgt über die Türken, die die
Gründung eines kurdischen Staates an ihren Grenzen zu fürchten
bestritten. Zu diesem Thema, den Vereinigten Staaten, die formal mit der Türkei verbündet sind, eher geneigt, die Meinung Russlands. Wie
sehen wir die Mission der Vereinten Nationen, Staffan de Mistura und
demselben Sekretär Ban Ki-Moon wird sehr kompliziert erscheinen, um eine
Friedenskonferenz mit alle diese Variablen zu organisieren, ist eine
echte Firma, auch wenn die Vereinbarung zwischen Moskau
und Washington für ein internationales Treffen für 11. Februar geplant,
über die syrische Frage könnte eine Perspektive konkreter zu öffnen. Aber
wieder ist es von größter Bedeutung, um den Faktor Zeit, vielleicht die
entscheidende Größe für den Schutz des syrischen Volkes.
Les difficultés des négociations pour la paix en Syrie
Une
fois de plus aux négociations de débuter le processus de paix en Syrie a
lutté pour obtenir un début à cause de trop nombreuses variables
présentes, qui génèrent des vetos et l'impossibilité de la participation
de toutes les forces sur le terrain. La
guerre syrienne a causé, à ce jour, environ 260 000 victimes, sans
compter les blessés, souffrant de manque de nourriture et de médicaments
et d'échapper forcé par la violence, ce qui a entraîné l'exode de masse
en dehors du pays. Les
forces démocratiques, tout en parlant de leur propre indisponibilité à
participer aux négociations, ne sont pas convaincus de la bonne foi du
gouvernement à Damas, en raison du bombardement constant effectué sur
les civils. En
fait, avant même que la participation de la Russie dans le conflit,
l'action des forces de Assad était surtout dirigée contre l'opposition à
son gouvernement, plutôt que contre le califat. La
raison de ce comportement, il ya deux raisons: la première est que les
groupes d'opposition démocratiques sont considérées par les adversaires
de Damas, moins dangereux militairement mais politiquement
déstabilisante, la seconde est que ces groupes sont pris en charge
principalement par les Etats-Unis mais aussi de l'Arabie saoudite, qui veut célèbre à étendre son influence sur le pays syrienne. Concilier
la présence simultanée de l'opposition syrienne et le régime de Damas à
la même table à l'heure actuelle est entreprise très difficile, et, en
fait, probablement lors de la prochaine réunion à Genève les groupes
démocratiques ne participent pas. Cette
position, qui ne permet pas la libération de la situation politique et
diplomatique, il est certainement incompatible avec une solution qui
traite de l'utilisation finale des armes, mais doit être spécifié, que
la responsabilité principale réside dans le comportement violent, soutenu
par les Russes, le gouvernement de Damas, qui a été marquée par un
usage excessif de la force contre la population civile. La
position de Assad aurait plutôt examiné par un tribunal international,
plutôt que d'une présence dans une négociation hypothétique pour la
paix, ce qui représenterait seulement un moyen de sortir de la
préservation de leur propre pouvoir. Toutefois,
l'entrée en guerre de la Russie a annulé le sort de Damas, qui a
maintenant une marge considérable pour maintenir au moins une partie de
la souveraineté du pays, le plus stratégiquement important. Une
autre variable est très important Iran: la fin des sanctions, Téhéran,
peut racheter ainsi que d'une importance économique, aussi un centre
diplomatique, en particulier au Moyen-Orient, bien que cela ne soit pas
appréciée par les monarchies du Golfe; Cependant,
les dirigeants iraniens ont l'intention de se réapproprier pleinement
leur rôle diplomatique et de sortir de l'isolement dans lequel ils
étaient confinés. Le
ratio de Téhéran avec le scénario actuel du Moyen-Orient est pas
unique: tandis que la Syrie sont en ligne avec la Russie, pour la
défense des Assad, l'Etat islamique sont en phase avec les États-Unis,
mais pas avec les pays sunnites, comme Arabie saoudite et la Turquie, pays qui, comme l'Iran, jouent un rôle important sur ces questions. Les
conflits d'intérêts, ajoutées les rivalités religieuses ne facilitent
pas une prédisposition à la participation conjointe à des négociations
sur une question très sensible comme la Syrie. Ce
qui unit les composantes de costumes, le scénario est une attitude
d'attente, qui vise à exploiter la moindre occasion pour créer un
avantage sur leurs homologues; La
seule exception est le comportement de la Russie, qui a subi une
remarquable propension à adopter intervention, tout le contraire des
États-Unis, qui, depuis le début de la crise, ont maintenu une très
abritée, de ne pas être à nouveau personnellement engagé dans un conflit au Moyen-Orient. Cependant, dans cette position de l'inaction, il est à chercher la raison de la prolongation du conflit. Ensuite,
il ya la variable kurde qui ne peut être ignoré, par la présence active
dans la lutte contre islamique Stat en Syrie et aussi de la taille de
la population de ce groupe ethnique dans le pays syrienne. Moscou
reconnaît que sans la présence kurde pas de négociations seront un
succès, mais il est profondément contestée par les Turcs, qui craignent
la création d'un Etat kurde à leurs frontières. Sur ce sujet, les Etats-Unis, qui sont officiellement alliés avec la Turquie, plus enclins à l'opinion de la Russie. Comme
on le voit la mission de l'Organisation des Nations Unies, Staffan de
Mistura, et le même Secrétaire Ban Ki-Moon apparaît très compliqué
d'organiser une conférence de paix avec toutes ces variables, est une
véritable entreprise, même si l'accord entre Moscou
et Washington pour une réunion internationale, prévue pour le 11
Février, sur la question syrienne pourrait ouvrir une perspective plus
concrète. Mais
encore une fois il est primordial de le facteur temps, peut-être la
variable la plus déterminante pour la protection du peuple syrien.
As dificuldades das negociações de paz na Síria
Mais
uma vez as negociações para começar o processo de paz na Síria se
esforçou para obter um início por causa de muitas variáveis presentes,
que geram vetos ea impossibilidade da participação de todas as forças
no campo. A
guerra síria causou, até agora, cerca de 260.000 vítimas, sem contar os
feridos, sofrendo por falta de alimentos e medicamentos e fuga forçada
pela violência, que resultou no êxodo em massa fora do país. As
forças democráticas, ao falar sobre sua própria indisponibilidade para
participar das negociações, não estão convencidos da boa fé do governo
em Damasco, por causa do bombardeio constante realizado contra civis. Na
verdade, mesmo antes de a participação da Rússia no conflito, a ação
das forças de Assad foi principalmente dirigida contra a oposição ao seu
governo, e não contra o califado. A
razão para este comportamento, existem duas razões: a primeira é que os
grupos da oposição democrática são consideradas pelos opositores
Damasco, menos perigoso militarmente, mas politicamente
desestabilizadora, o segundo é que estes grupos são apoiados
principalmente pelos Estados Unidos mas também da Arábia Saudita, que ficou famoso quer estender sua influência sobre o país sírio. Reconciliar
a presença simultânea da oposição síria e do regime de Damasco na mesma
mesa no momento é tarefa muito difícil, e, de fato, provavelmente na
próxima reunião em grupos democráticos Genebra não participam. Esta
posição, que não permite a divulgação da situação política e
diplomática, certamente é incompatível com uma solução que aborda a
utilização final das armas, mas deve ser especificado, que a
responsabilidade principal reside no comportamento violento, apoiado pelos russos, o governo de Damasco, que foi marcado por um uso excessivo da força contra a população civil. A
posição de Assad preferem examinado por um tribunal internacional, em
vez de uma presença em uma negociação hipotética para a paz, o que
representaria apenas uma saída para a preservação de seu próprio poder. No
entanto, a entrada na guerra da Rússia derrubou o destino de Damasco,
que agora tem uma margem considerável para realizar pelo menos uma parte
da soberania do país, a mais importante estrategicamente. Outra
variável é muito importante Irã: o fim das sanções, Teerão, poderá
recomprar, bem como a importância econômica, também um diplomática
central, especialmente no Oriente Médio, embora este não é apreciado
pelos monarquias do Golfo; No
entanto, os líderes iranianos a intenção de re-apropriação total do seu
papel diplomático e emergir do isolamento em que eles estavam
confinados. A
proporção de Teerã com o cenário atual do Oriente Médio não é única:
enquanto a Síria estão em linha com a Rússia, para a defesa de Assad, o
estado islâmico estão em sincronia com os Estados Unidos, mas não com os
países sunitas, como Arábia Saudita e Turquia, países que, como o Irã, estão desempenhando um papel importante sobre estas questões. Interesses
conflitantes, acrescentou as rivalidades religiosas não facilitam uma
predisposição para a participação conjunta em negociações sobre uma
questão muito sensível como a Síria. O
que une ternos os componentes do cenário é uma atitude de espera, que
visa explorar a menor oportunidade de criar uma vantagem sobre os
homólogos; a
única exceção é o comportamento da Rússia, que passou por uma notável
propensão a adotar a intervenção, muito pelo contrário dos Estados
Unidos, que desde o início da crise, têm mantido uma muito protegido,
para não ser novamente pessoalmente empenhado em um conflito no Oriente Médio. No entanto, nesta posição de inércia que deve ser procurada a razão para o prolongamento do conflito. Depois,
há a variável curda que não pode ser ignorado, para a presença activa
na luta contra Stat islâmico na Síria e também para o tamanho da
população desta etnia no país síria. Moscovo
reconhece que, sem a presença curda nenhuma negociação será um sucesso,
mas é profundamente contestado pelos turcos, que temem a criação de um
Estado curdo em suas fronteiras. Sobre este assunto, os Estados Unidos, que são formalmente aliado com a Turquia, mais inclinados à opinião da Rússia. Como
vemos a missão das Nações Unidas, Staffan de Mistura eo mesmo
secretário Ban Ki-Moon aparece muito complicado de organizar uma
conferência de paz com todas essas variáveis, é uma empresa real, mesmo
se o acordo entre Moscou
e Washington para uma reunião internacional, marcada para 11 de
fevereiro, sobre a questão síria poderia abrir uma perspectiva mais
concreta. Mas, novamente, é fundamental para o fator tempo, talvez a variável mais determinante para a proteção do povo sírio.
Трудности на переговорах по Сирии мира в
Снова
переговоры, чтобы начать мирный процесс в Сирии боролись, чтобы
получить старт из-за слишком многих переменных, присутствующих, которые
генерируют вето и невозможность участия всех сил в области. Сирийская
война вызвала, так далеко, около 260,000 жертв, не считая раненых,
страдающих из-за отсутствия продовольствия и медикаментов и бежать
вынужден насилия, в результате которого во время массового исхода за
пределами страны. Демократические
силы, в то время как говорить о своего отсутствия на участие в
переговорах, не уверены в добросовестности правительства в Дамаске,
из-за постоянного бомбардировки, проведенной на гражданских лиц. На
самом деле, еще до участия России в конфликте, действие сил Асада в
основном направлены против оппозиции его правительству, а не против
халифата. Причина
такого поведения, то есть две причины: во-первых, то, что
демократические оппозиционные группы рассматриваются Дамаск противников,
менее опасны в военном, но и политически дестабилизирующим, во-вторых,
эти группы поддерживаются в основном в Соединенных Штатах но также из Саудовской Аравии, который, как известно хочет расширить свое влияние на сирийском страны. Согласование
одновременное присутствие сирийской оппозиции и режима в Дамаске на той
же таблице на данный момент является очень трудным делом, и, на самом
деле, вероятно, на следующей встрече в Женеве демократических групп не
участвуют. Эта
позиция, которая не позволяет выпуск политической и дипломатической
ситуации, это, конечно, несовместимо с решением, которое обращается
конечного использования оружия, но должны быть указано, что главная
ответственность лежит на агрессивное поведение, поддерживается
русскими, правительство в Дамаске, который был отмечен чрезмерное
использование силы против гражданского населения. Положение
Асада скорее рассмотрены международного трибунала, а не присутствием в
гипотетической переговоров для мира, который будет представлять только
выход для сохранения их собственной власти. Тем
не менее, вступление в войну России отменил судьбу Дамаска, который в
настоящее время имеет значительные возможности по крайней мере, держать
часть суверенитета страны, наиболее стратегически важным. Другая
переменная является очень важным Иран: конец санкций, Тегеран, может
выкупить, а также экономическое значение, также центральный
дипломатической, особенно на Ближнем Востоке, хотя это и не ценится
монархий Персидского залива; Тем
не менее, иранские лидеры намерены вновь присвоения полный их
дипломатической роли и выйти из изоляции, в которой они были заключены. Отношение
Тегерана с текущего сценария на Ближнем Востоке не является уникальным:
в то время как Сирия в соответствии с России, для защиты Асада,
исламское государство в синхронизации с Соединенными Штатами, но не с
суннитскими странами, такими как Саудовская Аравия и Турция, страны, которые, как Иран, играют важную роль в этих вопросах. Конфликт
интересов, добавил религиозные распри не способствуют
предрасположенность к совместному участию в переговорах по очень
чувствительный вопрос, как Сирия. Что
объединяет подходит компоненты сценария является отношение ожидания,
которая направлена на использование малейшей возможности, чтобы
создать преимущество над коллегами; единственным
исключением является поведение России, которая претерпела замечательную
склонность принять вмешательство, наоборот Соединенных Штатов, которые с
начала кризиса, сохранили очень защищенной, чтобы не быть снова лично совершил в конфликте на Ближнем Востоке. Тем не менее, в этом положении бездействия следует искать причину продления конфликта. Тогда
есть переменная курдский, которые не могут быть проигнорированы, для
активного присутствия в борьбе против исламского Stat в Сирии, а также к
размеру населения этой этнической группы в стране Сирина. Москва
признает, что без курдского присутствия никаких переговоров не будет
иметь успех, но он глубоко оспаривается турок, которые опасаются,
создание курдского государства на их границах. На эту тему, Соединенные Штаты, которые формально в союзе с Турцией, более склонны к мнению России. Как
мы видим, миссию Организации Объединенных Наций Стаффан де Мистурой и
то же секретарь Пан Ги Мун появится очень сложно организовать мирную
конференцию со всеми этими переменными, является реальная компания, даже
если соглашение между Москва
и Вашингтон для проведения международной встречи, запланированной на 11
февраля, на сирийском вопросе может открыть какую-то перспективу более
конкретное. Но
опять же это имеет первостепенное значение для фактора времени,
возможно, самым решающим показателем для защиты сирийского народа.
談判在敘利亞和平的困難
再次談判,開始在敘利亞掙扎著,因為變數太多目前,這產生否決權和外地所有力量的參與是不可能的開始和平進程。敘利亞戰爭引起的,到目前為止,約26受害者,不計算人受傷,痛苦缺乏食物和藥品,逃生的暴力事件,導致該國以外的大規模外流被迫的。民主力量,而談及自己無法獲得參加談判,是因為開展了對平民的不斷轟炸不忿政府在大馬士革的真誠。事實上,甚至在俄羅斯參與衝突,阿薩德的部隊的行動主要是針對反對他的政府,而不是反對哈里發。這樣做的原因行為,有兩個原因:第一個是民主的反對派是由大馬士革反對者認為,危險性較低,但在軍事上政治上的不穩定,二是這些群體主要是支持美國也有來自沙特阿拉伯,誰的名言希望延長對敘利亞的國家的影響力。在調和目前的同桌敘利亞反對派的同時存在和政權在大馬士革是非常艱鉅的任務,而且,事實上,可能在日內瓦民主團體不參加下一次會議。這一立場,即不允許的政治和外交形勢的發布,它肯定是一個解決方案,解決了最終使用的武器不兼容,但必須指定,是主要責任在於暴力行為,由俄羅斯,大馬士革的政府,這是標有過度使用武力對平民的支持。阿薩德的位置會由國際法庭而不是檢查,而不是在一個假設談判和平的存在,這將是對出自己的力量保全唯一的方式。然而,進入俄羅斯的戰爭推翻大馬士革,現在有相當大的空間至少持有該國主權的一部分,最重要的戰略命運。另外一個變量是非常重要的伊朗:制裁的結束,德黑蘭,可能會回購以及一個經濟意義,也有中央的外交,尤其是在中東地區,雖然這不是由海灣君主國讚賞;然而,伊朗領導人打算重新佔有充滿了他們的外交作用和孤立中,他們只限於出現。德黑蘭與中東目前的情況比不是唯一的:儘管敘利亞是俄羅斯線,阿薩德的防守,伊斯蘭國家都與美國同步,但不與遜尼派國家,如沙特阿拉伯和土耳其,其中國家,如伊朗,都打在這些問題上發揮重要作用。利益衝突,增加了宗教對抗不利於素質到共同參與在一個像敘利亞非常敏感的問題進行談判。什麼團結套裝方案的組成部分是等待,其目的是利用創造了同行的優勢絲毫機會的態度;唯一的例外是俄羅斯的行為,這已經發生了顯著的傾向採取干預措施,美國,這是自金融危機開始時,都保持著非常隱蔽,不被再次完全相反親自致力於在中東地區的衝突。但是,在不採取行動的這個位置是要尋求的衝突延長的原因。再有就是可變的庫爾德人不能忽視,因為在敘利亞,並在該國敘利亞這個族群的人口規模對伊斯蘭統計鬥爭的活躍的身影。莫斯科認識到,如果沒有庫爾德人的存在沒有談判一定會取得成功,但它深受土耳其人,誰怕自己的邊界建立一個庫爾德國家有爭議。在這個問題上,美國,被正式與土耳其結盟,更傾向於俄羅斯的意見。正如我們看到的會出現非常複雜的組織與所有這些變量的和平會議,聯合國,斯塔凡·德米斯圖拉和同秘書長潘基文的使命,是一家真正的公司,即使達成的協議莫斯科和華盛頓的一次國際會議,定於2月11日,在敘利亞問題可以打開一些觀點更加具體。但是,這又是極為重要的時間因素,也許是敘利亞人民的保護的最決定性的變量。
シリアの和平交渉の難しさ
もう一度シリア和平プロセスを開始するための交渉が拒否権とフィールド内のすべての力の参加の不可能を生成存在あまりにも多くの変数の開始を得るのに苦労。シリアの戦争は、食品や医薬品の不足のために苦しみ、傷つい数えていない、これまでのところ、約26万被害が生じている国内外の大量流出をもたらした暴力によって強制的にエスケープします。民主勢力は、交渉に参加するために自分の利用不能の話をしながら、一般市民のために行わ定数爆撃の、ダマスカスで政府の誠意の納得です。実際には、でも紛争でロシアの参加前に、アサドの力の作用は、主にむしろカリフに対してよりも、彼の政府に反対に対して向けられました。この現象の理由は、二つの理由があります:最初は、あまり危険な軍事しかし、政治的に不安定化、民主的な反対グループがダマスカス相手によって検討されていることである、第二は、これらのグループは、米国を中心に支持されているということですだけでなく、有名シリア国への影響を拡張したい、サウジアラビア、から。現時点では、同じテーブルでダマスカスでシリアの野党の同時存在と政権を調整し、おそらく参加しないジュネーブ民主グループ内の次の会議で、実際には、非常に困難な仕事である、と。政治・外交状況を放出することはできません。この位置は、それは確かに武器の最終用途に対処するソリューションと互換性がありませんが、主な責任は暴力行為であること、指定する必要があります、民間人に対する力の過度の使用によって示されたロシア人、ダマスカスの政府によってサポートされています。アサドの位置ではなく、むしろ自分の力の維持のための唯一の方法を表すであろう平和のための仮想的な交渉でのプレゼンス、より、国際法廷により検討します。しかし、ロシアの戦争へのエントリーは現在、少なくとも国の主権の一部を保持するための余地を持っているダマスカス、最も戦略的に重要なの運命を覆し。別の変数は、イラン非常に重要です。これは湾の君主によって理解されていないが、制裁措置の終了、テヘランは、特に中東で、中央の外交も、同様に経済的重要性を買い戻すこと。しかし、イランの指導者たちは、彼らの外交の役割を完全に再充当する予定で、それらが閉じ込められている隔離から出てきます。中東の現在のシナリオとテヘランの比率は一意ではありません:シリアはアサドの防衛のため、イスラム国家が米国と同期している、ロシアと一致している一方ではなく、スンニ派の国、などとイランのように、これらの問題に関する重要な役割を果たしている、サウジアラビア、トルコ、国。利害の対立は、宗教的な対立は、シリアのような非常にデリケートな問題に関する交渉に共同参画の素因を容易にしない追加されました。何スーツにシナリオの構成要素を統合すると、相手よりも有利を作成するためのわずかな機会を活用することを目指している、待っているの態度です。唯一の例外は、介入を採用する著しい傾向、危機の初めから、再びではないと、非常に保護さ維持している米国、かなりの反対を受けたロシアの行動であり、個人的には中東の紛争でコミット。しかし、不作為のこの位置には、紛争の延長の理由を追求されるべきです。そして、シリアのイスラムスタットとの闘いに積極的に存在するか、無視しても国シリアでこの民族の人口の大きさにすることができない変数クルドがあります。モスクワはクルド存在しなくても何の交渉が成功しないであろうことを認識し、それが深く国境にクルド人国家の樹立を恐れトルコ人によって争われています。ロシアの意見にこの問題に関して、正式にトルコと同盟している米国は、より傾斜。我々は、国連の使命、スタファン・デ・Misturaを参照し、同じ事務潘基文は、これらの変数のすべてとの和平会議を整理するために非常に複雑に表示されます、たとえ実際の企業との間の契約であるため国際会議のためにモスクワとワシントンは、より具体的ないくつかの視点を開くことができシリア問題について、2月11日に予定。しかし、再び、それは時間因子、シリア国民の保護のためにおそらく最も決定的な変数に最も重要です。
صعوبات في المفاوضات من أجل السلام في سوريا
مرة
أخرى المفاوضات لبدء عملية السلام في سوريا يكافح للحصول على بداية بسبب
العديد من المتغيرات الحالية، التي تولد النقض واستحالة مشاركة جميع القوى
في الميدان. وتسببت
الحرب في سورية، حتى الآن، عن 260،000 الضحايا، ناهيك عن الجرحى ومعاناة
بسبب نقص الغذاء والدواء والهروب القسري من جراء أعمال العنف التي أسفرت عن
نزوح جماعي خارج البلاد. القوى
الديمقراطية، في حين أن الحديث عن عدم توفر الخاصة للمشاركة في المفاوضات،
غير مقتنعين من حسن نية الحكومة في دمشق، بسبب القصف المستمر التي أجريت
على المدنيين. في الواقع، حتى قبل مشاركة روسيا في النزاع، والعمل من قوات الأسد ومعظمها موجها ضد المعارضة لحكومته، وليس ضد الخلافة. والسبب
في هذا السلوك، وهناك سببان: الأول هو أن جماعات المعارضة الديمقراطية
تعتبر من قبل خصوم دمشق، أقل خطرا عسكريا ولكن زعزعة الاستقرار السياسي،
والثاني هو أن هذه المجموعات مدعومة بشكل رئيسي من قبل الولايات المتحدة ولكن أيضا من المملكة العربية السعودية، الذي يريد الشهيرة لبسط نفوذها على البلاد السورية. التوفيق
بين وجود وقت واحد من المعارضة السورية والنظام في دمشق على طاولة واحدة
في هذه اللحظة هو مهمة صعبة للغاية، و، في الواقع، وربما في الاجتماع
المقبل في الجماعات الديمقراطية جنيف لا تشارك. هذا
الموقف، الذي لا يسمح بالإفراج عن الوضع السياسي والدبلوماسي، فمن المؤكد
أنها تتعارض مع الحل الذي يتناول الاستخدام النهائي للأسلحة، ولكن يجب
تحديد، أن المسؤولية الرئيسية تكمن في السلوك العنيف، بدعم من الروس، حكومة دمشق، والتي اتسمت بالاستخدام المفرط للقوة ضد السكان المدنيين. ان
موقف الأسد فحص بدلا محكمة دولية، وليس لها وجود في مفاوضات افتراضية
للسلام، التي من شأنها أن تمثل فقط وسيلة للخروج من أجل الحفاظ على سلطتهم.
ومع
ذلك، فإن دخول حرب روسيا انقلبت مصير دمشق، التي لديها الآن مجالا كبيرا
لعقد ما لا يقل عن جزء من سيادة البلاد، والأكثر أهمية من الناحية
الاستراتيجية. متغير
آخر مهم جدا إيران: رفع العقوبات، طهران، قد إعادة الشراء فضلا عن الأهمية
الاقتصادية وأيضا وسط الدبلوماسية، وخاصة في الشرق الأوسط، على الرغم من
أن هذا ليس موضع تقدير من قبل ممالك الخليج. ومع ذلك، فإن القادة الإيرانيين تنوي كامل لدور الدبلوماسية الرامية إلى الاستيلاء إعادة ويخرج من العزلة التي كانت محصورة. نسبة
طهران مع السيناريو الحالي في الشرق الأوسط ليست فريدة من نوعها: في حين
أن سوريا تتماشى مع روسيا، من أجل الدفاع عن الأسد، الدولة الإسلامية هي
متزامنة مع الولايات المتحدة، ولكن ليس مع الدول السنية، مثل المملكة العربية السعودية وتركيا والبلدان التي، مثل إيران، يلعبون دورا هاما في هذه القضايا. المصالح المتضاربة وأضاف الخصومات الدينية لا تسهل نزعة إلى المساهمة المشتركة في المفاوضات بشأن قضية حساسة جدا مثل سوريا. ما يوحد الدعاوى مكونات السيناريو هو موقف الانتظار، والتي تهدف إلى استغلال أدنى فرصة لخلق ميزة على نظرائهم. والاستثناء
الوحيد هو سلوك روسيا، التي مرت ميلا ملحوظا لتبني التدخل، بل على العكس
تماما من الولايات المتحدة، والتي منذ بداية الأزمة، والحفاظ على الإيوائي
جدا، لا أن يكون مرة أخرى ملتزم شخصيا في الصراع في الشرق الأوسط. ومع ذلك، في هذا الموقف من التقاعس عن العمل هو أن يكون سعى السبب في إطالة أمد الصراع. ثم
هناك الكردية المتغير الذي لا يمكن تجاهله، لحضور فاعل في مكافحة ستات
الإسلامية في سوريا، وكذلك لحجم السكان من هذه المجموعة العرقية في البلاد
السورية. موسكو
تدرك أنه من دون وجود أي مفاوضات الكردي سيكون ناجحا، ولكن المتنازع عليها
بشدة من قبل الأتراك، الذين يخشون من قيام دولة كردية على حدودها. حول هذا الموضوع، والولايات المتحدة، التي المتحالفة رسميا مع تركيا، وأكثر ميلا إلى رأي روسيا. كما
نرى بعثة للأمم المتحدة ستيفان دي ميستورا ونفس الأمين بان كي مون سوف
تظهر معقدة للغاية لتنظيم مؤتمر للسلام مع كل من هذه المتغيرات، هي شركة
حقيقية، حتى لو كان الاتفاق بين موسكو وواشنطن لعقد اجتماع دولي، المقرر إجراؤها في 11 فبراير، على المسألة السورية يمكن فتح بعض منظور أكثر واقعية. ولكن مرة أخرى فإنه من الأهمية بمكان أن عامل الوقت، وربما المتغير الأكثر حسما لحماية الشعب السوري.
giovedì 28 gennaio 2016
Gli USA valutano un intervento in Libia contro il califfato
Gli Stati Uniti, attraverso il personale militare del Dipartimento della Difesa, starebbero valutando la delicata situazione libica, aggravata dalla massiccia presenza di combattenti affiliati allo Stato islamico. L’apprensione a Washington sarebbe cresciuta, nonostante l’accordo sottoscritto dai due governi al potere nel paese libico, per trovare una forma di collaborazione. In realtà l’accordo, per il momento pare essere senza attuazione pratica e ciò costituisce, probabilmente, la ragione della preoccupazione americana, connessa alla presenza dei combattenti dello Stato islamico. Il califfato, infatti, starebbe riempiendo il vuoto di potere, che non è ancora stato colmato dalla fine del regime di Gheddafi. La Libia, durante la dittatura, non ha espresso delle strutture sociali e politiche alternative al potere centrale e finito il governo del colonnello, si è trovata senza una possibilità concreta di rimpiazzare il sistema di potere caduto. Non sono sembrate sufficienti a questo scopo le tante tribù in cui è diviso il paese e che rappresentano soltanto strutture sociali di base, spesso in contrasto, troppo divise ed insufficienti a riempire il vuoto politico che si è venuto a creare. La diretta conseguenza è stata la mancata accettazione del responso elettorale, che aveva decretato le condizioni per la formazione di un governo laico, fortemente costeggiato dalla parte politica sotto l’influsso religioso, che ha poi creato un esecutivo ulteriore ed in contrasto con quello legittimamente eletto. Ad aggravare la situazione del paese vi è la presenza di numerose bande armate e milizie soggette ad organizzazioni criminali, che possono disporre degli arsenali, molto forniti e disseminati nel territorio del paese dalle forze di Gheddafi. Uno scenario, quindi di profonda divisione, dove una forza organizzata, coesa e molto numerosa come il califfato può inserirsi in maniera relativamente facile per replicare le condizioni imposte in parte della Siria e dell’Iraq. La immediata vicinanza con i paesi europei renderebbe questa prospettiva molto più pericolosa della pur grave situazione dei territori mediorientali dove lo Stato islamico ha imposto la propria sovranità. Secondo il parere del personale militare americano in contatto con la realtà libica, gli effettivi armati del califfato presenti sul paese del mediterraneo meridionale, sarebbero circa 3.000, un numero ritenuto sufficiente ad insidiare la debole e nascente struttura politica della Libia. La Casa Bianca, per ora, fedele alla sua linea di condotta attuale, esclude un impiego diretto di soldati statunitensi sul terreno libico, ma sembra optare per una soluzione analoga a quelle praticate in Siria ed Iraq, con l’impiego di aerei militari; l’intenzione sarebbe quella di azioni circoscritte e limitate nel tempo, ma capaci di limitare in modo decisivo l’operatività delle truppe dello Stato islamico. Questa visione, rischia però di ripetere la situazione presente in Siria ed in Iraq, dove l’impiego dell’aviazione militare è stato sopravalutato e non ha portato a risoluzioni definitive del problema. La spiegazione può essere anche di altro tipo: gli USA vogliono mandare un segnale forte sia al califfato, che ai paesi europei, forse sopratutto a questi ultimi, che sono alle prese con una discussione per schierare truppe sul terreno, che, però, non sta portando ad una soluzione in tempi rapidi. L’intervento americano potrebbe permettere, tramite l’indebolimento del califfato in Libia, di protrarre ancora la discussione tra le nazioni europee per trovare una soluzione ed alleggerirebbe la pressione sul nuovo esecutivo libico, in modo da organizzare una prima offensiva per riprendere il controllo del proprio territorio. Si tratta di una tattica fortemente attendista, che, se non dovesse raggiungere gli effetti sperati, metterebbe in pericolo le coste settentrionali europee. D’altro canto non si può pretendere di delegare la difesa del proprio territorio in modo integrale agli Stati Uniti: l’Europa ha delle colpe gravi, che risalgono già alla pessima gestione della guerra a Gheddafi e, sopratutto, nel periodo successivo, quando la Libia è stata abbandonata a se stessa; è in quel periodo che si sono creati presupposti per l’insediamento degli estremisti islamici, poi assorbiti dal califfato. Il tempo trascorso non è stato breve, malgrado ciò gli stati europei non sono stati ancora in grado di organizzare una loro difesa preventiva capace di preservare la Libia dal contagio dello Stato islamico. L’attuale fase storica non prevede più che per ogni problema ci sia l’esclusivo impegno americano, gli Stati Uniti, pur offrendo un aiuto sostanzioso, non sono più in grado di assicurare un tale sforzo e quindi la risposta degli altri stati deve essere concreta ed efficace; al contrario le coste europee del Mediterraneo saranno ben più in pericolo di quanto il traffico dei migranti sottopone l’europa.
The US evaluate an intervention in Libya against the caliphate
The
United States, through the military personnel of the Department of
Defense, they would be considering the delicate situation in Libya,
aggravated by the massive presence of fighters affiliated to the Islamic
state. The
concern in Washington would grow, despite the agreement signed by the
two governments in power in the country of Libya, to find a form of
cooperation. In
fact the agreement, for the moment seems to be no practical
implementation, and this is probably the reason for US concern, linked
to the presence of the fighters of the Islamic State. The caliphate, in fact, would fill the power vacuum, which has not yet been filled by the end of the Gaddafi regime. Libya,
under the dictatorship, has not delivered social structures and
political alternatives to the central power and ended the government of
Colonel, found itself without a real possibility of replacing the system
of power fell. Did
not appear sufficient for this purpose the many tribes in which divided
the country and represent only basic social structures, often at odds,
too divided and insufficient to fill the political vacuum that has been
created. The
direct consequence was the rejection of the electoral verdict, had
decreed that the conditions for the formation of a secular government,
heavily lined from the policy under the influence of religion, which
then created a further executive and at odds with one legitimately
elected . Compounding
the situation of the country there is the presence of numerous armed
gangs and militias subject to criminal organizations, which may have
arsenals, very provided and disseminated in the territory of the country
by the forces of Gaddafi. A
scenario, then deep division, where an organized force, cohesive and
very numerous as the caliphate can fit in a relatively easy to replicate
the conditions imposed in Syria and Iraq. The
immediate proximity to European countries would make this prospect even
more dangerous than the severe situation of the territories of the
Middle East where the Islamic state has imposed its sovereignty. In
the opinion of American military personnel in contact with the Libyan
reality, the actual armed caliphate on the country's Mediterranean
south, it would be about 3,000, a number considered sufficient to
undermine the weak and nascent political structure of Libya. The
White House, for now, true to his current course of action, excludes
direct use of US troops on Libyan soil, but it seems to opt for a
solution similar to those practiced in Syria and Iraq, with the use of
military aircraft; the
intention would be to actions circumscribed and limited in time, but
capable of decisively limiting the operations of the troops of the
Islamic state. This
vision, however, is likely to repeat the current situation in Syria and
Iraq, where the use of military aviation was overvalued and did not
lead to definitive resolution of the problem. The
explanation may also be other: the US wants to send a strong signal to
both the caliphate, which the European countries, perhaps especially the
latter, who are struggling with a discussion to deploy troops on the
ground, which, however, is not leading to a solution rapidly. The
American intervention could allow, through the weakening of the
Caliphate in Libya, of protracted discussions between European nations
to find a solution and ease the pressure on the new government of Libya,
in order to arrange a first offensive to regain control of its territory. It
is a tactic strongly it waits, that, if it does not achieve the desired
effects, would endanger the coasts of northern Europe. On
the other hand you can not expect to delegate the defense of its
territory in an integral way to the United States: Europe has some
serious faults, which date back to the mismanagement of the war to
Gaddafi and, above all, in the aftermath, when the Libya has been left to itself; It is at this time that have created conditions for the establishment of Islamic extremists, then absorbed by the caliphate. The
elapsed time was not short, despite what the European states have not
yet been able to organize their preventive defense capable of preserving
Libya from the contagion of the Islamic state. The
current phase of history no longer provides that for every problem
there is the exclusive American engagement, the United States, while
offering a substantial aid, are no longer able to ensure such an effort
and then the response of other states must be concrete and effective; unlike the European coast of the Mediterranean will be far more danger than smuggling submit europe.
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