Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

mercoledì 10 agosto 2016

La battaglia di Aleppo: punto cruciale della guerra siriana

La battaglia di Aleppo sembra diventare decisiva per il futuro della Siria. Se, ormai è fuori discussione la presenza di Assad nel futuro del paese siriano, occorre capire come potrà essere questo assetto. L’abilità del dittatore di Damasco, dato più volte per spacciato, è stata quella di aspettare il corso degli eventi, senza mai mettere in dubbio il suo posto di potere: certamente ha subito delle sconfitte, ma non ha mai perso la guerra, perchè è stato, prima favorito dall’incerta risposta politica internazionale, poi dalla divisione dei suoi avversari interni ed infine dall’aiuto russo, arrivato quando le sorti del conflitto sembravano volgere verso la sconfitta per le forze regolari siriane. Adesso l’obiettivo di Assad, e di chi lo sostiene, è quello di perdere meno porzione di territorio possibile di quello che  può restare sotto  la sua sovranità. Se si da per scontato, che sarà impossibile per Damasco, mantenere l’integrità territoriale precedente all’inizio della guerrra, è importante concentrarsi su quali confini Assad voglia mantenere sotto il proprio controllo. Sicuramente l’intenzione del regime è quella di controllare la parte occidentale del paese, compresa la costa ele città principali, lasciando le zone orientali al controllo dell’opposizione moderata, una volta eliminato lo Stato islamico dal teatro di guerra. Una considerazione a parte riguarda il territorio curdo, che ha dato un grosso contributo contro le formazioni del califfato ed ambisce ad avere una propria entità giuridica, ma che, dopo il recente incontro tra Putin ed Erdogan, è destinata a non concretizzarsi. Per i curdi la soluzione migliore che potrà verificarsi sarà una sorta di autonomia federale comunque sotto il controllo di Damasco. In questo quadro la città di Aleppo, che è  la più popolosa del paese, anche più della capitale, è ritenuto un obiettivo fondamentale per le forze di Assad, non solo per l’importanza storica, politica ed economica che riveste la città all’interno del progetto della Siria futura, ma perchè rappresenta un importante crocevia strategico ed una rilevanza a livello di immagine, in cui una sua eventuale perdita, avrebbe effetti nefasti sul destino del conflitto. Attualmente le forze ribelli avrebbero rotto l’accerchiamento delle truppe di Assad, limitandone anche le vie di rifornimento. Le battaglie sono molto cruente e generano una grave crisi sanitaria ed umanitaria. AL centro di questo problema ci sono ben 1.500.000 civili, privi di ogni sostentamento, dell’energia elettrica e dell’acqua potabile, per cui la popolazione è costretta ad utilizzare acqua contaminata, aggiungendo ulteriori problemi sanitari a quelli causati dalla guerra.  La concentrazione dei combattenti presenti ad Aleppo non consente di avere previsioni ottimistiche sul futuro della battaglia: alle forze siriane si sono aggiunti gli Hezbollah ed i combattenti iraniani, mentre sull’altro versante alle milizie sunnite si sarebbero aggiunti combattenti uiguri provenienti dalla Cina. Questo assembramento rende l’idea dell’importanza del controllo di Aleppo, che è ritenuto fondamentale da entrambi gli schieramenti ed annuncia un immediato futuro di scontri e violenze di livello sempre più elevato; infatti una conquista da parte dello schieramento avverso ad Assad potrebbe impedire il suo progetto di sovranità su quella parte del paese che aveva progettato e ciò comporterebbe una minaccia costante per Damasco, anche nel caso di un raggiungimento di un ipotetico accordo tra le parti in causa. Per le Nazioni Unite è quindi indispensabile aprire dei corridoi umanitari prima che la battaglia diventi ancora più sanguinosa per permettere il ricovero dei feriti e l’evacuazione del maggiore numero possibile di civili. Ma ancora una volta tutta la diplomazia sembra essere impreparata e colta di sorpresa da una guerra che dimostra sempre un lato peggiore anche del recente passato. Senza un tavolo di confronto dove la Russia e gli Stati  Uniti esercitino il loro potere la questione siriana è destinata a durare ancora a lungo. 

Nessun commento:

Posta un commento