Con la consegna della lettera che da inizio alla procedura dell’uscita inglese dall’Unione Europea, si entra negli aspetti pratici che dovranno essere materia di accordo tra le due parti. Si tratta di accordi prima di tutto politici, ma che poi avranno ricadute effettive sulle singole materie motivo di contrattazione. Uno dei punti dove, per ora le parti sono più lontane, è quello delle modalità che dovranno regolare l’uscita dall’unione ed i rapporti futuri tra le due parti: il Regno Unito preferirebbe trattare i due aspetti contemporaneamente, mentre l’Europa è per definire prima la questione dell’uscita e poi regolare i rapporti futuri. Si comprende come la Primo Ministro inglese tenti di attuare una strategia che possa limitare al massimo gli svantaggi finali, cercando di concordare insieme le condizioni dell’uscita ed i rapporti futuri, legandoli indissolubilmente insieme. Questo tentativo è però osteggiato da Bruxelles, che vuole lasciare il minore spazio possibile di trattativa a Londra; a questo proposito occorre ricordare che, dal lato europeo, il parlamento si esprimerà con una risoluzione alla fine della trattativa e, tra i suoi poteri avrà il diritto di veto. Ciò significa che l’assemblea elettiva europea potrà rigettare l’ipotetico accordo raggiunto. Quindi per evitare un voto negativo del parlamento, che allungherebbe i tempi, i negoziatori dovranno torvare una intesa soddisfacente per entrambe le parti. L’intenzione principale, da parte di Bruxelles, è quella di mantenere con il Regno Unito intese riguardanti la difesa e la lotta al terrorismo, anche se questo sembra complicato già ora per la scarsa collaborazione tra i servizi segreti dei paesi all’interno dell’unione. Sul resto delle materie l’auspicio è quello di trovare un’intesa concordata, sopratutto per evitare che il Regno Unito diventi uno stato il cui regime giuridico che regoli i rapporti commerciali sia il regolamento del WTO, in questo caso da entrambi i lati potrebbero essere applicati dei dazi doganali sulle merci in entrata. Se ciò si verificasse, malgrado lo svantaggio sarebbe per entrambe le parti, ad essere maggiormente penalizzato sarebbe il Regno Unito. Certamente un irrigidimento delle due parti potrebbe causare anche la mancata collaborazione in materia di difesa. Un aspetto a cui Londra tiene molto è la funzionalità delle sue istituzioni ed organizzazioni finanziarie, che senza l’accesso al mercato europeo, vedrebbero la loro operatività notevolmente ridotta. Una possibilità per operare in Europa è quella analoga alle società svizzere, che organizzano la loro attività nell’unione, grazie ad un permesso ottenuto dalla Commissione europea, ma senza un accordo che soddisfi Bruxelles, questa eventualità è praticamente da escludere. Una questione molto difficile da risolvere sono i contributi al bilancio europeo che Londra si è impegnata a corrispondere fino al 2020, cioè anche dopo l’uscita dall’Europa, che dovrebbe avvenire nel 2019; questi contributi sono quantificati in circa 60 miliardi di euro, un importo considerevole che Londra cercherà di non pagare, o di versare in maniera ridotta, incontrando la naturale contrapposizione dell’unione, che ha già iscritto a bilancio i contributi inglesi. Un ulteriore aspetto su cui Bruxelles non transige è la volontà di Londra di stringere accordi separati con gli stati membri dell’unione, evitando così le decisioni comunitarie; Bruxelles cercherà di inserire questo divieto negli accordi, ma se non dovesse riuscirci potrebbe sempre prevedere sanzioni sia per gli stati membri, che per il Regno Unito, attraverso l’inasprimento di dazi. Resta, infine, la questione scozzese, se il parlamento di Edimburgo dovesse decidere per il referendum ed il distacco da Londra dovesse ottenere la vittoria, per Bruxelles l’ammissione della Scozia dovrebbe seguire l’iter valevole per qualsiasi altro stato, tuttavia la percezione è che si potrebbe aprire una via preferenziale, in quanto regione di un paese già appartenente all’unione e, quindi, formalmente già dentro l’Europa, anche se ciò non potrà non creare attriti con Londra. Forse la cosa migliore, anche per la Scozia, sarebbe quella di attendere la fine dei negoziati per aprire il fronte del referendum, per non appesantire una trattativa che si annuncia già difficoltosa.
Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
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venerdì 31 marzo 2017
The difficulties between Brussels and London for Europe output
With
the delivery of the letter that starts the English exit procedure by
the European Union, you enter into the practical aspects that will have
to be a matter of agreement between the two sides. These agreements primarily political, but then they will have real effects on individual subjects reason to bargaining. One
of the points where, for now the parties are more distant, is that of
arrangements to adjust the output from the union and the future
relations between the two sides: the UK would prefer to deal with the
two aspects simultaneously, while Europe first question to define the output and then adjust future relations. It
is understandable that the Prime Minister trying to implement a
strategy that can minimize end-cons, trying to agree with the output
conditions and future relationships, linking them inextricably together.
This attempt, however, is opposed by Brussels, which wants to leave the least possible space for negotiation in London; In
this regard it should be noted that, on the European side, the
parliament will vote on a resolution at the end of the negotiation, and,
among its powers will have the right to veto. This means that the European elective assembly will reject the hypothetical agreement. So
to avoid a negative vote by the parliament, which would lengthen the
time, negotiators will have grim a satisfactory agreement for both
parties. The
main intention, from Brussels, is to keep with the UK understandings
regarding the defense and the fight against terrorism, although this
seems complicated already for lack of cooperation between the secret
services of countries within the ' Union. On
the rest of the subjects the hope is to reach an understanding agreed,
especially to prevent the United Kingdom become a state whose legal
regime governing trade relations is the rules of the WTO, in this case
from both sides could be applied customs duties on incoming goods. If
this happens, despite the disadvantage it would be for both parties to
be most adversely affected would be the United Kingdom. Certainly a stiffening of the two parts could also cause non-cooperation in defense matters. One
aspect that London holds much has the functionality of its institutions
and financial organizations, that without access to the European
market, would see their greatly reduced operation. One
possibility to operate in Europe is similar to the Swiss company,
organizing their union activities, thanks to a permit obtained from the
European Commission, but without an agreement that satisfies Brussels,
this possibility is virtually ruled out. A
very difficult question to be resolved are the contributions to the
European budget that London has pledged to match up to 2020, ie after
the exit from Europe, which should take place in 2019; These
contributions are estimated at about € 60 billion, a substantial amount
that London will try not to pay, or to a lesser pay, encountering the
natural opposition of the union, which has already budgeted English
contributions. Another
aspect on which Brussels does not compromise the will of London to
forge separate agreements with the states of the union members, thus
avoiding the Community decisions; Brussels
will try to put this ban in the agreements, but if it does not succeed
it could always provide for penalties for both the member states, and
for the United Kingdom, through the tightening of duties. Finally,
there remains the Scottish question, if the Edinburgh parliament should
decide for the referendum and detachment from London were to get the
win, Brussels admission of Scotland should follow the procedure valid
for any other state, but the perception is it
could open a preferential way, as a region of a country formerly
belonging to the union, and thus formally already in Europe, even if it
will not create friction with London. Perhaps
the best thing, even for Scotland would be to wait until the end of the
negotiations to open the front of the referendum, to be lighter on a
deal that promises already difficult.
Las dificultades entre Bruselas y Londres para la salida de Europa
Con
la entrega de la carta que se inicia el procedimiento de salida Inglés
por la Unión Europea, se entra en los aspectos prácticos que tendrán que
ser objeto de acuerdo entre las dos partes. Estos
acuerdos principalmente política, pero entonces van a tener efectos
reales sobre temas individuales razón para la negociación. Uno
de los puntos en los que, por el momento las partes son más lejano, es
el de los arreglos para ajustar la salida de la unión y las relaciones
futuras entre las dos partes: el Reino Unido preferiría hacer frente a
los dos aspectos al mismo tiempo, mientras que en Europa primera pregunta para definir la salida y luego ajustar las relaciones futuras. Es
comprensible que el primer ministro, tratando de poner en práctica una
estrategia que puede minimizar finales contras, tratando de llegar a un
acuerdo con las condiciones de salida y relaciones futuras,
vinculándolos estrechamente juntos. Este intento, sin embargo, se opone por Bruselas, que quiere dejar el menor espacio posible para la negociación en Londres; En
este sentido, cabe señalar que, en el lado europeo, el Parlamento
votará una resolución al final de la negociación, y, entre sus poderes
tendrán derecho a veto. Esto significa que la asamblea electiva Europea rechazará el hipotético acuerdo. Así
que para evitar un voto negativo en el Parlamento, lo que alargaría el
tiempo, los negociadores tendrán sombrío a un acuerdo satisfactorio para
ambas partes. La
intención principal de Bruselas, es mantener con el entendimiento del
Reino Unido en relación con la defensa y la lucha contra el terrorismo,
aunque esto parece complicado ya por falta de cooperación entre los
servicios secretos de los países dentro de la ' la unión. En
el resto de los temas es la esperanza de llegar a un entendimiento
común, sobre todo para evitar que el Reino Unido se convierta en un
estado cuyo régimen jurídico que rige las relaciones comerciales es la
normativa de la OMC, en este caso desde ambos lados podría ser los derechos de aduana aplicados a los productos entrantes. Si esto sucede, a pesar de la desventaja sería que ambas partes sean más adversamente afectados serían el Reino Unido. Ciertamente, un endurecimiento de las dos partes también podría causar falta de cooperación en materia de defensa. Un
aspecto que se encuentra gran parte de Londres tiene la funcionalidad
de sus instituciones y organizaciones financieras, que no tienen acceso
al mercado europeo, vería su funcionamiento reducido en gran medida. Una
posibilidad de operar en Europa es similar a la empresa suiza, la
organización de sus actividades sindicales, gracias a un permiso
otorgado por la Comisión Europea, pero sin un acuerdo que satisfaga
Bruselas, esta posibilidad queda prácticamente descartada. Una
pregunta muy difícil de resolver son las contribuciones al presupuesto
europeo que Londres ha comprometido a igualar hasta 2020, es decir,
después de la salida de Europa, que debería tener lugar en 2019; Estas
contribuciones se estiman en unos 60 mil millones de €, una cantidad
sustancial de que Londres tratará de no pagar, o para un pago menor,
encontrándose con la oposición natural de la unión, que ya ha
presupuestado contribuciones inglés. Otro
aspecto en el que Bruselas no pone en peligro la voluntad de Londres
para forjar acuerdos por separado con los estados de los miembros del
sindicato, evitando así las decisiones comunitarias; Bruselas
tratará de poner esta prohibición en los acuerdos, pero si no tiene
éxito siempre podría prever sanciones, tanto para los Estados miembros, y
para el Reino Unido, a través del endurecimiento de las funciones. Por
último, queda la cuestión de Escocia, si el Parlamento de Edimburgo
debe decidir por el referéndum y el desprendimiento de Londres fueron
para conseguir la victoria, Bruselas admisión de Escocia debe seguir el
procedimiento válido para cualquier otro estado, pero la percepción es podría
abrir una manera preferencial, como una región de un país que antes
pertenecían a la unión, y por lo tanto formalmente ya en Europa, incluso
si no va a crear fricción con Londres. Tal
vez lo mejor, incluso para Escocia sería esperar hasta el final de las
negociaciones para abrir la parte delantera de la consulta popular, para
ser más claro en un acuerdo que promete por sí difícil.
Die Schwierigkeiten zwischen Brüssel und London für Europa Ausgang
Mit
der Übergabe des Briefes, der die englischen Exit-Prozedur von der
Europäischen Union beginnt, geben Sie in die praktischen Aspekte, die
eine Sache der Vereinbarung zwischen den beiden Seiten haben. Diese
Vereinbarungen in erster Linie politisch, aber dann werden sie haben
reale Auswirkungen auf die einzelnen Fächer Grund zu Verhandlungen. Einer
der Punkte, wo denn nun die Parteien weiter entfernt sind, ist, dass
für die Anordnung der Ausgabe von der Union und den künftigen
Beziehungen zwischen den beiden Seiten einzustellen: das Vereinigten
Königreich mit den beiden Aspekten gleichzeitig beschäftigen würde es
vorziehen, während Europa erste Frage die Ausgabe zu definieren und dann die künftigen Beziehungen anzupassen. Es
ist verständlich, dass der Premierminister versucht, eine Strategie zu
implementieren, das Ende-cons minimieren kann, versuchen, mit den
Ausgangsbedingungen und zukünftigen Beziehungen zu einigen, sie
untrennbar miteinander verbindet. Dieser
Versuch ist jedoch im Gegensatz von Brüssel, die einen möglichst
geringen Raum für Verhandlungen in London verlassen will; In
diesem Zusammenhang sei darauf hingewiesen, dass auf der europäischen
Seite, das Parlament über eine Entschließung am Ende der Verhandlungen
stimmen, und unter ihren Befugnissen das Recht, ein Veto einzulegen. Das bedeutet, dass die Europäische Wahlversammlung wird die hypothetische Vereinbarung ablehnen. So
ein negatives Votum des Parlament zu verhindern, die die Zeit
verlängern würden, haben Unterhändler grimmig eine zufriedenstellende
Vereinbarung für beiden Seiten. Das
Hauptziel von Brüssel, ist mit dem britischen Verständnis in Bezug auf
die Verteidigung und den Kampf gegen den Terrorismus zu halten, obwohl
dies schon aus Mangel an Zusammenarbeit zwischen den Geheimdiensten der
Länder innerhalb der 'scheint kompliziert Vereinigung. Auf
dem Rest der Themen ist die Hoffnung, ein Verständnis vereinbart, vor
allem zu erreichen, um zu verhindern wird das Vereinigte Königreich ein
staatlichen Beziehungen Handel mit Rechtsregime, das ist es, die Regeln
der WTO könnte in diesem Fall von beiden Seiten sein angewandte Zölle für Wareneingang. Wenn
dies geschieht, trotz des Nachteils wäre es für beiden Parteien am
meisten beeinträchtigt wären das Vereinigte Königreich sein. Sicherlich eine Versteifung der beiden Teile könnten auch Nicht-Zusammenarbeit in Verteidigungsfragen führen. Ein
Aspekt, das London viel hält hat die Funktionalität seiner
Institutionen und Finanzinstitute, die keinen Zugang zum europäischen
Markt, würde ihren stark reduzierten Betrieb sehen. Eine
Möglichkeit, in Europa zu arbeiten ist ähnlich dem Schweizer
Unternehmen, die Organisation ihrer Gewerkschaftsarbeit dank einer
Genehmigung erhalten von der Europäischen Kommission, aber ohne eine
Vereinbarung, dass Brüssel erfüllt, wird diese Möglichkeit praktisch
ausgeschlossen. Eine
sehr schwierige Frage gelöst werden, sind die Beiträge zum EU-Haushalt,
die London hat sich verpflichtet, bis zum Jahr 2020 zusammenpassen, dh
nach dem Austritt aus Europa, die im 2019 übernehmen sollte; Diese
Beiträge werden bei etwa 60 € geschätzt Milliarden, eine beträchtliche
Menge, das London versuchen, nicht zu zahlen, oder zu einem geringeren
Lohn, den natürlichen Widerstand der Union zu begegnen, die bereits
einkalkuliert hat Englisch Beiträge. Ein
weiterer Aspekt, auf dem Brüssel nicht den Willen von London
kompromittieren separaten Vereinbarungen mit den Zuständen der
Gewerkschaftsmitglieder zu schmieden, damit die Entscheidungen der
Gemeinschaft zu vermeiden; Brüssel
wird versuchen, dieses Verbot in den Vereinbarungen zu setzen, aber
wenn es nicht gelingt es immer für Strafen sowohl für die
Mitgliedstaaten zur Verfügung stellen könnte, und für das Vereinigte
Königreich durch die Verschärfung der Pflichten. Schließlich
bleibt die schottische Frage, ob das Edinburgh Parlament für das
Referendum und Loslösung von London entscheiden sollte wurde den Sieg
holen, Brüssel Aufnahme von Schottland sollte das Verfahren gilt für
alle anderen Staaten folgen, aber die Wahrnehmung ist, es
könnte eine bevorzugte Art und Weise zu öffnen, als eine Region eines
Land früher die Vereinigung angehören, und somit formal bereits in
Europa, auch wenn es nicht der Reibung mit London schaffen. Vielleicht
das Beste, was auch für Schottland wäre zu warten, bis das Ende der
Verhandlungen, die vor dem Referendum zu öffnen, auf einem Deal leichter
zu sein, die bereits schwer verspricht.
Les difficultés entre Bruxelles et Londres pour l'Europe sortie
Avec
la livraison de la lettre qui commence la procédure de sortie anglaise
par l'Union européenne, vous entrez dans les aspects pratiques qui
doivent être objet d'un accord entre les deux parties. Ces accords essentiellement politique, mais ils auront des effets réels sur des sujets individuels raison de la négociation. L'un
des points où, pour l'instant les parties sont plus éloignées, est
celle des dispositions pour régler la sortie de l'union et les relations
futures entre les deux parties: le Royaume-Uni préférerait traiter les
deux aspects en même temps, alors que l'Europe première question pour définir la sortie, puis ajuster les relations futures. Il
est compréhensible que le premier ministre essaie de mettre en œuvre
une stratégie qui peut minimiser les inconvénients finaux, en essayant
d'accord avec les conditions de production et les relations futures, les
liens inextricables ensemble. Cette
tentative, cependant, est combattue par Bruxelles, qui veut laisser le
moins d'espace possible pour la négociation à Londres; À
cet égard, il convient de noter que, du côté européen, le Parlement
votera sur une résolution à la fin de la négociation, et, entre ses
pouvoirs auront le droit de veto. Cela signifie que l'assemblée élective européenne rejette l'accord hypothétique. Donc,
pour éviter un vote négatif du Parlement, ce qui allongerait le temps,
les négociateurs auront sombre un accord satisfaisant pour les deux
parties. L'intention
principale, de Bruxelles, est de garder les compréhensions du
Royaume-Uni en ce qui concerne la défense et la lutte contre le
terrorisme, bien que cela semble compliqué déjà le manque de coopération
entre les services secrets des pays de la ' union. Sur
le reste des sujets l'espoir est de parvenir à une entente convenue, en
particulier pour empêcher le Royaume-Uni devienne un État dont le
régime juridique régissant les relations commerciales sont les règles de
l'OMC, dans ce cas, des deux côtés pourrait être a appliqué des droits de douane sur les marchandises entrant. Si
cela se produit, malgré l'inconvénient qu'il serait pour les deux
parties d'être le plus serait le Royaume-Uni négativement affectée. Certes, un raidissement des deux parties pourrait également causer des non-coopération en matière de défense. Un
aspect que Londres détient beaucoup a la fonctionnalité de ses
institutions et organisations financières, que sans l'accès au marché
européen, verraient leur fonctionnement considérablement réduit. Une
possibilité d'opérer en Europe est similaire à la société suisse,
l'organisation de leurs activités syndicales, grâce à un permis obtenu
de la Commission européenne, mais sans un accord qui satisfait
Bruxelles, cette possibilité est pratiquement exclue. Une
question très difficile à résoudre sont les contributions au budget
européen que Londres a promis de faire correspondre à 2020, soit après
la sortie de l'Europe, qui devrait avoir lieu en 2019; Ces
contributions sont estimées à environ 60 milliards €, une somme
importante que Londres va essayer de ne pas payer, ou à un moindre
salaire, rencontrant l'opposition naturelle de l'union, qui a déjà prévu
au budget des contributions en anglais. Un
autre aspect sur lequel Bruxelles ne compromet pas la volonté de
Londres pour conclure des accords séparés avec les états des membres du
syndicat, évitant ainsi les décisions communautaires; Bruxelles
va essayer de mettre cette interdiction dans les accords, mais si elle
ne réussit pas peut toujours prévoir des sanctions pour les Etats
membres, et pour le Royaume-Uni, par le resserrement des droits. Enfin,
il reste la question écossaise, si le parlement d'Edimbourg devrait
décider du référendum et le détachement de Londres devaient obtenir la
victoire, l'admission à Bruxelles de l'Ecosse devrait suivre la
procédure valable pour tout autre Etat, mais la perception est il
pourrait ouvrir une voie préférentielle, comme une région d'un pays
autrefois appartenant à l'Union, et donc formellement déjà en Europe,
même si elle ne crée pas de friction avec Londres. Peut-être
la meilleure chose, même pour l'Ecosse serait d'attendre la fin des
négociations pour ouvrir l'avant du référendum, pour être plus léger sur
un accord qui promet déjà difficile.
As dificuldades entre Bruxelas e Londres para a saída Europa
Com
a entrega da carta que inicia o procedimento de saída Inglês pela União
Europeia, você entra em aspectos práticos que terão de ser uma questão
de acordo entre os dois lados. Estes acordos, principalmente política, mas então eles vão ter efeitos reais sobre a razão sujeitos individuais à negociação. Um
dos pontos em que, por enquanto as partes mais distantes, é que de
arranjos para ajustar a saída da união e as futuras relações entre os
dois lados: Reino Unido prefere lidar com os dois aspectos
simultaneamente, enquanto a Europa primeira pergunta para definir a saída e, em seguida, ajustar as relações futuras. É
compreensível que o primeiro-ministro a tentar implementar uma
estratégia que pode minimizar finais contras, tentando concordar com as
condições de saída e relacionamentos futuros, ligando-os intimamente
juntos. Esta tentativa, no entanto, é contestado por Bruxelas, que quer deixar o menor espaço possível para a negociação em Londres; A
este respeito, deve-se notar que, do lado europeu, o Parlamento irá
votar uma resolução no final da negociação, e, entre os seus poderes
terá o direito de veto. Isto significa que a assembléia eletiva Europeia irá rejeitar o acordo hipotético. Então,
para evitar um voto negativo do Parlamento, o que alonga o tempo, os
negociadores terão sombria um acordo satisfatório para ambas as partes. A
intenção principal, a partir de Bruxelas, é manter com os entendimentos
do Reino Unido em relação à defesa e luta contra o terrorismo, embora
isso parece já complicada por falta de cooperação entre os serviços
secretos de países dentro do ' união. No
resto dos assuntos a esperança é chegar a um entendimento concordou,
especialmente para evitar que o Reino Unido tornar-se um Estado cujo
regime jurídico que rege as relações comerciais são as regras da OMC,
neste caso, de ambos os lados pode ser Os direitos aduaneiros aplicados sobre bens recebidos. Se isso acontecer, apesar da desvantagem seria para ambas as partes a ser mais afectados negativamente seria o Reino Unido. Certamente um enrijecimento das duas partes também pode causar falta de cooperação em matéria de defesa. Um
aspecto que Londres tem muito tem a funcionalidade de suas instituições
e organizações financeiras, que, sem acesso ao mercado europeu, veria a
sua operação muito reduzida. Uma
possibilidade de operar na Europa é semelhante à empresa suíça,
organização das suas actividades sindicais, graças a uma autorização
obtidas junto da Comissão Europeia, mas sem um acordo que satisfaça
Bruxelas, esta possibilidade está praticamente descartada. Uma
pergunta muito difícil de ser resolvido são as contribuições para o
orçamento europeu que Londres se comprometeu a igualar-se a 2020, ou
seja, após a saída da Europa, o que deve ocorrer em 2019; Estas
contribuições são estimados em cerca de € 60 bilhões, um montante
substancial que Londres vai tentar não pagar, ou a um pagamento menor,
encontrando a oposição natural da união, que já orçado contribuições
ingleses. Outro
aspecto em que Bruxelas não compromete a vontade de Londres para forjar
acordos separados com os estados dos membros do sindicato, evitando
assim as decisões comunitárias; Bruxelas
vai tentar colocar esta proibição nos acordos, mas se isso não suceder
sempre podia prever sanções para os dois Estados membros, e para o Reino
Unido, através do reforço dos deveres. Finalmente,
resta a questão escocês, se o parlamento de Edimburgo deve decidir para
o referendo e desprendimento de Londres foram para conseguir a vitória,
Bruxelas admissão of Scotland deve seguir o procedimento válido para
qualquer outro estado, mas a percepção é poderia
abrir um caminho preferencial, como uma região de um país que
anteriormente pertencia ao sindicato, e, assim, formalmente já na
Europa, mesmo que isso não irá criar atrito com Londres. Talvez
a melhor coisa, mesmo para a Escócia seria de esperar até o final das
negociações para abrir a frente do referendo, a ser mais leves em um
negócio que promete já difícil.
Трудности между Брюсселем и Лондоном для выхода Европы
При
доставке письма, которое запускает процедуру выхода английского
Европейского Союза, вы входите в практические аспекты, которые должны
быть предметом соглашения между двумя сторонами. Эти
соглашения в первую очередь политические, но тогда они будут иметь
реальные последствия для отдельных субъектов причины для переговоров. Одна
из точек, где сейчас стороны более отдалены, является то, что механизмы
для регулировки выходного сигнала от союза и будущих отношений между
двумя сторонами: Великобритания предпочла бы иметь дело с этими двумя
аспектами одновременно, в то время как Европа первый вопрос, чтобы определить выход, а затем корректировать будущие отношения. Вполне
понятно, что премьер-министр пытается реализовать стратегию, которая
может свести к минимуму конечных минусов, пытаясь договориться с
выходными условиями и будущими отношениями, связывая их друг с другом
неразрывно. Эта попытка, однако, в отличие от Брюсселя, который хочет оставить наименьшее возможное пространство для переговоров в Лондоне; В
этой связи следует отметить, что на европейской стороне, парламент
будет голосовать по резолюции в конце переговоров, и, в том числе его
полномочия будут иметь право вето. Это означает, что Европейский факультативный сборка будет отвергать гипотетическое соглашение. Таким
образом, чтобы избежать негативного голосования в парламенте, который
удлинить бы время, переговорщики будут иметь мрачную удовлетворительное
согласие для обеих сторон. Главное
намерение, из Брюсселя, чтобы держать с пониманием Великобритании в
отношении защиты и борьбы с терроризмом, хотя это кажется сложным, уже
из-за отсутствие сотрудничества между спецслужбами стран в рамках " союз. На
остальных субъектов надежда достичь понимания договоренности, особенно
для предотвращения Соединенного Королевства стать государством, правовой
режим торговых отношений является правилам ВТО, в данном случае с обеих
сторон может быть прикладные таможенные пошлины на поступающих товарах. Если
это произойдет, несмотря на невыгодное положение было бы для обеих
сторон, наиболее неблагоприятное воздействие будет Соединенное
Королевство. Конечно, придающая жесткость из двух частей также может вызвать отказ от сотрудничества в вопросах обороны. Один
из аспектов, что Лондон имеет много имеет функциональность своих
учреждений и финансовых организаций, которые не имеют доступа к
европейскому рынку, будет видеть их значительно сниженную работу. Одна
возможность работать в Европе аналогична швейцарской компании,
организации их профсоюзной деятельности, благодаря разрешения,
полученного от Европейской комиссии, но без соглашения, которое
удовлетворяет Брюссель, эта возможность практически исключена. А
решить очень сложный вопрос, является вкладом в европейский бюджет, что
Лондон обязался соответствовать до 2020 года, то есть после выхода из
Европы, который должен состояться в 2019 году; Эти
взносы оцениваются примерно в € 60000000000, значительная сумма,
которую Лондон будет пытаться не платить, или в меньшей заработную
плату, встречая естественное сопротивление профсоюза, который уже в
бюджете английских взносов. Еще
один аспект, на котором Брюссель не ставит под угрозу воли Лондона
ковать отдельные соглашения с государствами членов профсоюза, таким
образом избегая решения Сообщества; Брюссель
попытается поставить этот запрет в соглашениях, но если это не удастся
это всегда можно было бы предусмотреть наказания для обоих
государств-членов, так и для Соединенного Королевства, через ужесточение
обязанностей. Наконец,
остается шотландский вопрос, если парламент Эдинбургский должен решить
для референдума и отрешенности от Лондона были получить выигрыш,
Брюссель прием Шотландии должен следовать процедуре, действительны для
любого другого государства, но восприятие он
может открыть преференциальный путь, как регион страны, ранее
принадлежавший к объединению, и, таким образом, формально уже в Европе,
даже если она не будет создавать трения с Лондоном. Возможно,
самое лучшее, даже в Шотландии будет ждать до конца переговоров, чтобы
открыть перед референдумом, чтобы быть легче на сделку, которая обещает
уже трудно.
歐洲輸出布魯塞爾和倫敦之間的困難
與歐盟將啟動英國退出過程信的傳遞,你進入到實踐環節,將必須是雙方之間的協議的問題。這些協議主要是政治性的,但他們會對個別科目的理由討價還價實際效果。其中一點的地方,現在雙方都比較遙遠,是的安排調整從工會和雙方未來關係的輸出:英國寧願同時處理兩個方面,而歐洲第一個問題來定義輸出,然後調整未來的關係。這是可以理解的是,首相試圖實施的策略可以最大限度地減少最終利弊,試圖與輸出條件和未來的關係達成一致,將它們連接緊密地組合在一起。這種嘗試,但是,布魯塞爾,它想離開在倫敦談判盡可能少的空間相對;在這方面,應該指出的是,歐洲方面,議會將在一項決議,在談判結束投票,並在它的權力將有否決權。這意味著,歐洲選舉大會將拒絕該假設的協議。因此,為了避免由議會,這將時間拉長了反對票,談判將會對雙方嚴峻令人滿意的協議。主要的意圖,從布魯塞爾,是保持與有關國防和打擊恐怖主義的鬥爭,英國的諒解,雖然這似乎已複雜的不足之內國家的情報部門之間的合作“工會。在主題的其餘部分的希望就是雙方達成諒解協議,特別是防止英國成為其法律制度管轄的貿易關係是WTO規則的狀態,在這種情況下,可能是在進貨施加關稅。如果發生這種情況,儘管缺點這將是雙方最不利的影響將是英國。當然,這兩個部分的加強也可能導致防務不合作。倫敦擁有多一個方面都有其機構和金融組織的功能,如果沒有進入歐洲市場,可以看到他們的大大減少操作。在歐洲運營的一個可能性是類似於瑞士公司,組織他們的工會活動,由於從歐盟委員會獲得許可證,但沒有滿足布魯塞爾達成協議,這種可能性幾乎被排除。一個非常棘手的問題得到解決是倫敦已承諾匹配到2020年歐洲的預算,從歐洲退出,這應該發生在2019年後,即作出的貢獻;這些捐款估計為約60十億€,大量與倫敦會盡量不支付,或在較小的付出,遇到了工會,這已經預算英語貢獻的自然反對。在其布魯塞爾不妥協開拓與工會成員的各州單獨的協定,從而避免了共同體的決定倫敦的意志另一個方面;布魯塞爾會盡量把這個禁令的協議,但如果不成功它總是可以提供兩個成員國的懲罰,並為英國,通過關稅的緊縮。最後,仍有蘇格蘭的問題,如果愛丁堡議會應該決定從倫敦公投和拆卸都獲得勝利,蘇格蘭布魯塞爾錄取應遵循適用於任何其他國家的程序,但感覺是它可能在歐洲開設的優惠方式,作為一個國家的地區以前屬於工會,從而正式不已,即使它不會與倫敦產生磨擦。也許是最好的事情,即使是蘇格蘭會等到談判結束開公投前,要對承諾已經很難成交輕。
ヨーロッパ出力のためのブリュッセルとロンドン間の難しさ
欧州連合が英語の終了手続きを開始レターの配信を使用すると、両者の間の合意の問題である必要があります実用的な側面に入ります。これらの契約は主に政治的、しかし、彼らは交渉への個々の被験者の理由で実際の効果を持つことになります。今の当事者がもっと離れている、ポイントの一つは、労働組合と両国間の将来の関係からの出力を調整するための取り決めのことです:ヨーロッパながら英国では、同時に二つの側面に対処することを好むだろう最初の質問は、出力を定義し、将来の関係を調整します。首相が密接それらを一緒にリンクする、出力条件と将来の関係に同意しようとすると、エンド・短所を最小限に抑えることができます戦略を実施しようとしていることがわかります。この試みは、しかし、ロンドンでの交渉のための最小限のスペースを残したいブリュッセルで反対しています。この点では、欧州側に、議会は、交渉の最後で解像度に投票する、と、その権限の中で拒否権を持つことになります、ことに留意すべきです。これは、欧州の選挙アセンブリは、仮想的な合意を拒否することを意味します。だから、時間を長くすることになる、議会で反対票を避けるために、交渉は双方にとって厳しい満足のいく合意を持つことになります。これは国の秘密のサービス間の連携の欠如のために、すでに複雑なようですが、ブリュッセルからの主な目的は、「内、防衛、テロとの闘いに関する英国の理解を維持することです組合。被験者の残りの部分には希望があることができ、両側からこのような場合には、特にイギリスは、その法的政権の貿易関係を支配するWTOのルールにある状態となる防ぐために、合意された理解に到達することです入ってくる物品の関税を適用します。この問題が発生した場合は、欠点にもかかわらず、それが最も悪影響を受ける可能にする両当事者がイギリスだろうのためになります。確かに二つの部分の剛性も、防衛問題に非協力を引き起こす可能性があります。ロンドンは多くを保持している一つの側面は、欧州市場にアクセスすることなく、その大幅に削減操作を参照してくださいだろうと、その機関や金融機関の機能を備えています。ヨーロッパで動作する1つの可能性は、彼らの組合活動を組織、スイスの会社に似ている、欧州委員会から得た許可証のおかげで、しかし、ブリュッセルを満たす同意なしに、この可能性は事実上排除されます。解決すべき非常に困難な問題は、2019年に行われるべき、すなわちヨーロッパから出た後、ロンドンは2020年まで一致することを約束したヨーロッパの予算への拠出しています。これらの拠出金を、約€600億、ロンドンはすでに英語の貢献を予算た労働組合の自然な反対に遭遇し、支払うしないようにしよう、あるいは低い賃金になり、かなりの量であると推定されています。ブリュッセルは、組合員の状態に別々の契約を偽造するために、ロンドンの意志を妥協しないで他の局面、これコミュニティの意思決定を回避。ブリュッセルは、協定にこの禁止を置くしようとしますが、それは成功しなかった場合には、常に業務の締め付けによって、双方の加盟国に対する罰則のために、そしてイギリスのために提供することができます。最後に、そこエジンバラ議会は、ロンドンからの投票と剥離のために決定しなければならない場合はスコットランドの質問は、スコットランドのブリュッセルの入場料が他の状態のための有効な手順に従うべきで勝利を得るために、されたままですが、認識がありますそれは、ロンドンとの摩擦を作成しない場合でも、ヨーロッパではすでにので、正式に旧労働組合に所属する国の領域として、優先道を開く、そして可能性があります。おそらくスコットランドのための最善のことは、すでに困難な約束の契約上の軽量化が、国民投票の前を開くには、交渉の終わりまで待つことになります。
الصعوبات بين بروكسل ولندن لإخراج أوروبا
مع
تسليم الرسالة التي تبدأ إجراءات خروج الإنجليزية من قبل الاتحاد
الأوروبي، فإنك تدخل في الجوانب العملية التي من شأنها أن تكون مسألة اتفاق
بين الجانبين. هذه الاتفاقيات السياسية في المقام الأول، ولكن بعد ذلك ستكون له آثار حقيقية على المواضيع الفردية سببا للمساومة. واحدة
من النقاط التي، في الوقت الراهن الطرفين هي أبعد، هو أن ترتيبات لضبط
الإخراج من النقابة ومستقبل العلاقات بين الجانبين: المملكة المتحدة يفضلون
التعامل مع الجانبين في وقت واحد، في حين أن أوروبا السؤال الأول لتحديد الناتج ومن ثم ضبط العلاقات المستقبلية. ومن
المفهوم أن رئيس الوزراء يحاول تنفيذ استراتيجية التي يمكن أن تقلل نهاية
سلبيات، في محاولة للتوافق مع شروط الانتاج والعلاقات المستقبلية، وربطها
ارتباطا وثيقا معا. هذه المحاولة، ولكن يعارضها بروكسل، والذي يريد ان يترك أقل مساحة ممكنة للتفاوض في لندن. وفي
هذا الصدد تجدر الإشارة إلى أنه، على الجانب الأوروبي، فإن البرلمان
التصويت على قرار في نهاية المفاوضات، وبين سلطاتها سيكون لها الحق في
الاعتراض. وهذا يعني أن الجمعية الانتخابية الأوروبي سيرفض اتفاق مفترض. وذلك لتجنب تصويت سلبي من قبل البرلمان، الذي من شأنه إطالة الوقت، وسوف المفاوضين يكون قاتما الى اتفاق مرض للطرفين. الهدف
الأساسي، من بروكسل، هو الحفاظ على أن يكون مفهوما المملكة المتحدة بشأن
الدفاع ومكافحة الإرهاب، على الرغم من أن هذا يبدو معقدا بالفعل لعدم وجود
تعاون بين المخابرات من البلدان داخل " اتحاد. على
بقية الموضوعات الأمل هو التوصل الى تفاهم المتفق عليها، وخاصة لمنع
المملكة المتحدة أن تصبح دولة التي تحكم العلاقات التجارية النظام القانوني
هو قواعد منظمة التجارة العالمية، في هذه الحالة من كلا الجانبين يمكن أن
يكون الرسوم الجمركية المطبقة على السلع الواردة. إذا حدث هذا، على الرغم من العيب سيكون لكلا الطرفين لتكون الأكثر تضررا ستكون المملكة المتحدة سلبيا. بالتأكيد تشنج شطري يمكن أيضا أن يسبب عدم التعاون في مسائل الدفاع. أحد
الجوانب التي يحمل لندن بكثير لديه وظيفة من المؤسسات والمنظمات المالية،
أنه من دون الوصول إلى السوق الأوروبية، سوف نرى لهم تقلص إلى حد كبير
عملية. احتمال
واحد للعمل في أوروبا مشابهة للشركة السويسرية، وتنظيم نشاطهم النقابي،
وذلك بفضل مأذون من المفوضية الأوروبية، ولكن دون التوصل الى اتفاق يرضي
بروكسل، هذا الاحتمال ويحكم عمليا خارج. سؤال
صعب جدا أن تحل هي الاشتراكات في الميزانية الأوروبية التي تعهدت لندن
لمتابعة المباراة حتى عام 2020، أي بعد الخروج من أوروبا، والتي ينبغي أن
تجري في 2019. وتقدر
هذه المساهمات بنحو 60 مليار €، وهو مبلغ كبير أن لندن وليس محاولة للدفع،
أو لدفع أقل، ويواجه معارضة الطبيعية للاتحاد، والتي خصصت بالفعل إسهامات
الإنجليزية. وثمة جانب آخر الذي بروكسل لا ينال من إرادة لندن في إبرام اتفاقات منفصلة مع دول أعضاء النقابة، وبالتالي تجنب القرارات الجماعة. سوف
بروكسل في محاولة لوضع هذا الحظر في الاتفاقات، ولكن إذا لم ينجح ذلك يمكن
أن توفر دائما لفرض عقوبات على كل من الدول الأعضاء، والمملكة المتحدة، من
خلال تشديد الواجبات. وأخيرا،
لا يزال هناك مسألة الاسكتلندي، وإذا كان البرلمان ادنبره يجب أن تقرر
للاستفتاء وانفصال من لندن وللحصول على الفوز، بروكسل قبول اسكتلندا يجب أن
يتبعوا الإجراءات سارية المفعول لأية دولة أخرى، ولكن التصور هو يمكن
أن يفتح الطريق تفضيلية، ومنطقة من البلاد سابقا ينتمون إلى النقابة،
وبالتالي رسميا بالفعل في أوروبا، حتى لو انها لن خلق الاحتكاك مع لندن. ولعل
أفضل شيء، حتى لاسكتلندا سيكون الانتظار حتى نهاية المفاوضات لفتح جبهة
الاستفتاء، ليكون أخف وزنا على الصفقة التي تعد صعبة بالفعل.
giovedì 30 marzo 2017
La proposta della Lega Araba ad Israele
Una offerta analoga ad Israele era già stata fatta nel 2002: normalizzazione dei paesi arabi nei rapporti con Tel Aviv, in cambio di una soluzione definitiva alla annosa questione tra israeliani e palestinesi, che comprenda la creazione dei due stati, cioè di quello palestinese sovrano, ed il ritorno ai palestinesi dei territori a loro sottratti con l’occupazione ella guerra del 1967. Questo è il senso del documento stilato alla fine del vertice della Lega Araba, che si tiene con cadenza annuale, e che si è tenuto in Giordania. L’approvazione è stata assicurata da 21 rappresentanti di stato, delle 22 nazioni appartenenti alla Lega Araba; questo documento, su cui è stata raggiuntà la quasi unanimità segnala la volontà dei paesi arabi sunniti di chiudere la questione con Israele, per sancire in modo ufficiale i rapporti con Tel Aviv, che, ufficiosamente, sono già molto stretti, sopratutto nell’ottica della guerra al terrorismo radicale e contro l’Iran, individuato come avversario comune. Letta in questi termini, la richiesta della Lega Araba sembra essere un messaggio ulteriormente distensivo verso Israele e, nello stesso tempo, che possa giustificare di fronte alle popolazioni arabe l’ufficialità dei rapporti con Israele. La questione palestinese, infatti, per la percezione della maggiore parte della società araba, rappresenta sempre un motivo insormontabile di contrasto e di avversione verso il paese israeliano, acuito dalla durezza del trattamento riservato alla popolazione della Palestina e della sottrazione illeggittima del territorio, contro ogni norma del diritto internazionale, agli stessi palestinesi. Risulta chiaro che senza raggiungere questi obiettivi i paesi arabi di matrice sunnita non possono presentarsi di fronte al loro tessuto sociale e presentare Israele come nuovo alleato contro Teheran, ed anzi una posizione del genere non sostenuta dalla risoluzione della questione palestinese, finirebbe per conferire un vantaggio, forse incolmabile dal punto di vista dell’immagine, all’Iran, come unico baluardo contro la prepotenza di Israele. Probabilmente anche la divisione religiosa tra sunniti e sciiti potrebbe diminuire il proprio valore se i sentimenti anti israeliani del mondo arabo, derivanti dalla mancata risoluzione della questione palestinese, venissero traditi. Questo scenario, inoltre potrebbe contribuire, non poco, ad un incremento del terrorismo sunnita diretto contro Tel Aviv ed i suoi alleati. Nello stesso tempo, quella offerta dalla Lega Araba, rappresenta una occasione unica per Tel Aviv, per raggiungere la soluzione di un problema che la maggiore parte della comunità internazionale reclama da tempo e, che permetterebbe ad Israele di uscire da un isolamento deleterio ed abbracciare una prospettiva nuova nelle relazioni internazionali, sopratutto nella regione; oltre ad avere un vantaggio strategico contro quello che attualmente il governo israeliano considera il nemico più pericolo: l’Iran. D’altro canto la soluzione dei due stati è sostenuta, oltre che da gran parte della comunità internazionale, anche dalle Nazioni Unite ed il raggiungimento di questo traguardo permetterebbe ad Israele il miglioramento dei rapporti anche con il principale attore sovranazionale del mondo. Tuttavia questa opportunità non è, e non potrebbe essere altrimenti, gratuita per Israele; il governo di Netanyahu dovrebbe cambiare atteggiamento circa la soluzione dei due stati ed avviare un sincero processo per arrivare a questa soluzione, cosa che finora ha sempre rimandato in maniera equivoca e, cosa forse ancora più difficile, rinunciare alla politica espansionistica delle colonie. Si tratta, non solo per l’esecutivo di Tel Aviv, ma per l’insieme di tutta la società israeliana di intraprendere un percorso di analisi profonda per valutare una offerta che assicurerebbe la pace nel paese ed una diversa considerazione da parte della comunità internazionale; certamente una conduzione di questa potenziale trattativa non potrebbe essere portata avanti come quella che Netanyahu ha tenuto con Kerry, ma dovrebbe essere improntata alla sincerità più assoluta, senza manovre di avvicinamento ed allontanamento ravvicinate, che ne hanno compromesso l’esito e sfiancato la controparte. Ora la risposta alla proposta della Lega Araba, tocca quindi ad Israele, con la responsabilità che un atteggiamento negativo possa peggiorare i rapporti con gli stati sunniti, malgrado la strada attualmente intrapresa, e che ciò apra nuovi scenari negativi nell’area mediorientale.
The proposal of the Arab League to Israel
An
offer similar to Israel had already been made in 2002: normalization of
Arab countries in relations with Israel in exchange for a permanent
solution to the long-standing issue between Israelis and Palestinians,
including the creation of two states, namely the Palestinian sovereign, and
the return to the Palestinian territories to them taken away with the
occupation she war of 1967. This is the meaning of the document drawn up
at the end of the Arab League summit, which is held annually, and that
was held in Jordan. The approval was provided by 21 state representatives, of the 22 countries belonging to the Arab League; This
document, which was reached near unanimity signals the willingness of
Sunni Arab countries to close the issue with Israel, to sanction
officially the relations with Tel Aviv, which are unofficially already
very tight, especially in view of war on terrorism and radical against Iran, identified as a common opponent. Seen
in these terms, the request of the Arab League appears to be a further
conciliatory message to Israel and at the same time, to justify in the
face of the Arab population of the official relations with Israel. The
Palestinian issue, in fact, for the perception of the greater part of
Arab society, always represents an insurmountable contrast pattern and
aversion towards the Israel country, exacerbated by the harshness of the
treatment of the population of Palestine and subtraction illegitimate
land, against all under international law, the Palestinians themselves. It
is clear that without reaching these targets the Arab countries of
Sunni matrix can not appear in front of their social fabric and present
Israel as a new ally against Tehran, and indeed such a position not
supported by the resolution of the Palestinian issue, end up giving an
advantage perhaps unbridgeable from the point of view of image, Iran, as the only bulwark against the arrogance of Israel. Probably
the religious division between Sunnis and Shiites could decrease its
value if the anti-Israel sentiments in the Arab world, resulting from
the failure to resolve the Palestinian issue, were betrayed. This scenario also could contribute, not least, an increase of Sunni terrorism directed against Tel Aviv and its allies. At
the same time, the one offered by the Arab League, is a unique
opportunity to Tel Aviv, to reach the solution of a problem that the
majority of the international community has been calling for and which
would allow Israel to get out of a damaging insulation and embrace a new perspective in international relations, especially in the region; as well as having a strategic advantage against what is now the Israeli government considers the most dangerous enemy: Iran. On
the other hand the two-state solution is supported not only by much of
the international community, including the United Nations and the
achievement of this goal would allow Israel also improved relations with
the leading supranational actor in the world. However this opportunity is not, and could not be otherwise, free for Israel; Netanyahu's
government should change its attitude about the two-state solution and
to start a genuine process to get to this solution, which so far has
always put in an equivocal and, perhaps even more difficult to give up
the expansionist settlement policy. It
is not only for the government of Tel Aviv, but for the whole of the
entire Israeli society to undertake a deep analysis process to evaluate
an offer that would ensure peace in the country and a different
consideration from the international community; certainly
a run of this potential negotiation could not be carried out like the
one that Netanyahu held with Kerry, but should be guided to the most
absolute sincerity, without maneuvers when approaching close-ups and
expulsion, which have compromised the outcome exhausted and the
counterparty. Now
the answer to the Arab League proposal, then tap to Israel, with the
responsibility that a negative attitude may worsen relations with the
Sunni states, in spite of the road currently being undertaken, and that
this opens new negative scenarios in the Middle East.
La propuesta de la Liga Árabe a Israel
Una
oferta similar a Israel ya había sido hecha en 2002: la normalización
de los países árabes en las relaciones con Israel a cambio de una
solución permanente al problema de larga data entre israelíes y
palestinos, incluyendo la creación de dos estados, a saber, la soberanía
palestina, y
el retorno a los territorios palestinos a ellos quitado con la guerra
de ocupación que de 1967. Este es el significado del documento elaborado
al final de la cumbre de la Liga árabe, que se celebra anualmente, y
que se llevó a cabo en Jordania. La aprobación fue proporcionada por 21 representantes del Estado, de los 22 países de la Liga Árabe; Este
documento, que fue alcanzado casi unanimidad señala la voluntad de los
países árabes sunitas para cerrar el tema con Israel, para sancionar
oficialmente las relaciones con Tel Aviv, que son extraoficialmente ya
muy apretado, especialmente en vista de guerra contra el terrorismo y radical contra Irán, identificado como un adversario común. Visto
en estos términos, la petición de la Liga Árabe que parece ser un
mensaje conciliador aún más a Israel y, al mismo tiempo, para justificar
de cara a la población árabe de las relaciones oficiales con Israel. La
cuestión palestina, de hecho, para la percepción de la mayor parte de
la sociedad árabe, representa siempre un patrón insalvable contraste y
la aversión hacia el país de Israel, exacerbado por la dureza del
tratamiento de la población de Palestina y la resta tierra ilegítimo,
contra todos según el derecho internacional, los propios palestinos. Está
claro que sin alcanzar estos objetivos los países árabes de la matriz
sunita no pueden aparecer en frente de su tejido social y presentar a
Israel como un nuevo aliado contra Teherán, y de hecho tal posición no
es compatible con la resolución de la cuestión palestina, llegar a dar
una ventaja quizá insalvable desde el punto de vista de la imagen, Irán, como el único baluarte contra la arrogancia de Israel. Probablemente,
la división religiosa entre suníes y chiíes podría disminuir su valor
si los sentimientos anti-Israel en el mundo árabe, que resultan de la
falta de resolución de la cuestión palestina, se entregó. Este
escenario también podría contribuir, entre otras cosas, un aumento del
terrorismo suní dirigida contra Tel Aviv y sus aliados. Al
mismo tiempo, el ofrecido por la Liga Árabe, es una oportunidad única
de Tel Aviv, para llegar a la solución de un problema que la mayoría de
la comunidad internacional ha estado pidiendo, y que permitiría a Israel
a salir de un aislamiento perjudicial y abrazar una nueva perspectiva en las relaciones internacionales, especialmente en la región; además
de tener una ventaja estratégica en contra de lo que hoy es el gobierno
israelí considera el más peligroso enemigo: Irán. Por
otro lado, la solución de dos estados es apoyada no sólo por gran parte
de la comunidad internacional, incluidas las Naciones Unidas y el logro
de este objetivo permitiría a Israel relaciones también mejoró con el
actor supranacional líder en el mundo. Sin embargo, esta posibilidad no es, y no podía ser de otra manera, libre para Israel; El
gobierno de Netanyahu debería cambiar su actitud acerca de la solución
de dos estados y para iniciar un verdadero proceso para llegar a esta
solución, que hasta ahora siempre se ha puesto en una equívoca y, quizás
aún más difícil renunciar a la política de asentamientos expansionista.
No
es sólo para el gobierno de Tel Aviv, sino para el conjunto de toda la
sociedad israelí para llevar a cabo un proceso de análisis profundo para
evaluar una oferta que garantice la paz en el país y una consideración
diferente de la comunidad internacional; sin
duda una carrera de esta negociación potencial no podría llevarse a
cabo como el que Netanyahu realizó con Kerry, pero debe ser guiada a la
más absoluta sinceridad, sin maniobras cuando se acerque a los primeros
planos y la expulsión, que han puesto en peligro el resultado agotado y
la contraparte. Ahora
la respuesta a la propuesta de la Liga Árabe, a continuación, toque a
Israel, con la responsabilidad que una actitud negativa puede empeorar
las relaciones con los estados sunitas, a pesar de la carretera está
llevando a cabo actualmente, y que esto abre nuevos escenarios negativos
en el Medio Oriente.
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