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giovedì 14 febbraio 2019
La Russia potrebbe annettere la Bielorussia?
L’Unione tra Russia e Bielorussia, soggetto sovranazionale presente fin dal 1996, potrebbe essere superata, con l’annessione di Minsk a Mosca. Gli indizi che portano al compimento di questo scenario sono diversi e si inquadrano, prima di tutto, nella recessione del paese bielorusso, che ha fortemente bisogno delle materie prime russe ed è in difficoltà con i pagamenti. Per Putin si tratterbbe di una occasione che ha molti vantaggi. Il primo è di ordine geopolitico: il Cremlino teme per la Bielorussia, un destino analogo a quello ucraino, dove l’influenza americana è diventata tanto preponderante da sottrarre Kiev all’area russa. Quello di ricreare lo spazio di influenza dell’ex Unione Sovietica è un piano programmatico del presidente russo, che ha sempre considerato essenziale la sfera di influenza territoriale dell’impero comunista, come presupposto necessario per ridare a Mosca lo status di grande potenza perso con il crollo del regime sovietico. Pur essendo un piccolo paese, la Bielorussia, ha nella posizione geografica la sua grande importanza per Putin, perchè confina con la Polonia, e quindi con l’Unione Europea, con due dei paesi baltici e con la parte settentrionale dell’Ucraina. Se il territorio bielorusso dovesse entrare a fare parte a tutti gli effetti della nazione russa, Mosca potrebbe esercitare una pressione di tutt’altro spessore su di una serie di soggetti internazionali che considera avversi. Per primo potrebbe minacciare la stabilità dei paesi baltici e quindi dell’Alleanza Atlantica in maniera diretta e, di conseguenza in modo indiretto gli Stati Uniti. Minaccia che vale doppio per la Polonia, grande sostenitrice degli USA di Trump e membro dell’Unione Europea, mentre l’Ucraina potrebbe essere minacciata non solo dal fianco orientale, ma anche da quello settentrionale. Occorre ricordare che il recente abbandono degli Stati Uniti dal trattato sulle armi nucleari, ha aperto uno scenario dove il riarmo atomico rappresenta l’eventualità che si può maggiormente prevedere e verificare. Non si deve neanche dimenticare il regime di sanzioni a cui è sottoposto il paese russo, che potrebbe trasformarsi in un risentimento tale da minacciare i paesi occidentali praticamente sulla loro frontiera. Una annessione della Bielorussia consentirebbe al Cremlino di disporre di una sorta di piattaforma militare da cui effettuare esercitazioni, tenere dei contingenti armati o, peggio, basi missilistiche molto vicine ai paesi occidentali. Quello che andrebbe a verificarsi è la ripetizione dell’equilibrio del terrore in un contesto globalizzato, dove le tendenze populiste di alcuni paesi dell’est Europa potrebbero rappresentare una variabile politica da interpretare come elemento di novità nel dualismo regionale tra USA e Russia. Esiste anche il soggetto Unione Europea, che potrebbe rivestire un ruolo di mediazione, sopratutto nel proprio interesse, tuttavia Bruxelles dovrà dotarsi di tutti gli strumenti necessari, quali una direzione univoca in politica estera ed una propria forza militare sovranazionale. Non si dovrà trascurare neppure l’atteggiamento cinese, da sempre improntato in politica estera al non intervento, che potrebbe variare a seconda delle opportunità economiche ed anche strategiche del momento. Lo scenario internazionale, potrebbe quindi essere pesantemente destabilizzato se Mosca dovesse estendere la propria sovranità sulla Bielorussia, ma anche dal punto di vista interno degli assetti di potere della Russia, l’annessione di Minsk potrebbe cambiare le regole in vigore, favorendo Putin per il mantenimento del suo attuale ruolo di presidente russo, che, con le norme vigenti nella costituzione russa, non sarà più rinnovabile alla scadenza del 18 marzo 2024. L’annessione potrebbe superare la Russia attuale e determinare la nascita di un nuovo soggetto sovrano con nuove regole costituzionali anche in merito alla durata del capo dello stato. Per Putin si tratterebbe, quindi, di una occasione per prolungare il suo potere in maniera legale, senza stravolgere le regole in vigore, ma creandone di nuove. Se dovesse presentarsi questa occasione sembra fortemente probabile che Putin ne approfitti, troppi elementi sembrano essere a suo favore, mentre la comunità internazionale non potrebbe eccepire che rilievi non contrastanti con il diritto internazionale, subendo ancora una volta l’iniziativa del capo del Cremlino.
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