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mercoledì 20 marzo 2019

L'Unione europea controllerà il livello di democrazia dei suoi stati membri

La questione del livello degli standard dei diritti civili in Europa diventa, finalmente, una materia di cui si sente la necessità di costruire una normativa con disposizioni sanzionatorie. Le violazioni dei diritti civili da parte di governi di paesi dell’Unione sono diventate troppo numerose per essere tollerate e queste violazioni costituiscono ormai una urgenza che troppo contrasta con i principi su cui si basa l’esistenza stessa dell’Unione Europea. Se in Polonia ed Ungheria il sempre maggiore autoritarismo è, purtroppo, una costante ormai assodata (il che non riduce la gravità del fenomeno), in paesi come la Germania e la Francia sono aumentati in maniera sensibile casi contro la religione islamica e situazioni di intolleranza crescenti si registrano anche contro le comunità ebraiche. Risulta anche essere in aumento il fenomeno di trattamenti non corrispondenti al diritto umanitario di migranti, come accaduto in Italia, Austria, Francia, Slovacchia, oltre al rifiuto degli stessi ancora in Polonia ed Ungheria. Infine è stata compressa la libertà di stampa, con leggi che mirano a non garanitre questo diritto, sempre in alcuni paesi dell’est Europa, per arrivare fino all’assassinio di giornalisti, come accaduto a Malta ed in Slovacchia. Si tratta di una serie di violazioni gravi, di cui si è preso coscienza nelle istituzioni di Bruxelles e che necessitano di meccanismi di tutela e monitoraggio, con il fine della prevenzione e della repressione degli stati membri in cui si registrano questi fenomeni. L’idea parte da Belgio e Germania, che hanno pensato ad una analogia con il problema del bilancio degli stati, regolata dal patto di stabilità e crescita. Intorno a questa idea sembra crescere l’adesione degli stati membri per garantire il successo dell’iniziativa; sarebbero, infatti, già venti i paesi membri, che avrebbero dato il proprio sostegno all’iniziativa. La prima questione da affrontare sarà quella di stabilire una periodicità per valutare una serie di paramentri in grado di valutare il rispetto dei diritti, come il grado di indipendenza del sistema giudiziario e la certezza del diritto, aspetti sui quali si fonderà il nuovo strumento di controllo. Sarà introdotto il controllo tra pari, che prevede una controllo periodico di alcuni paesi ad altri sullo stato dei diriiti all’interno dll’Unione. Se all’inizio l’adesione al sistema sarà su base volontaria, l’intenzione è quella di estendere in maniera obbiligatoria questo controllo a tutti i ventisette paesi membri. Se al momento la Commissione Europea ha il solo strumento dell’articolo sette, cioè quello di escludere un paese dal voto nel Consiglio europeo, come misura sanzionatoria, in futuro si prevede di arrivare alla possibile revoca dei fondi strutturalii europei a quei paesi che violeranno i diritti civili. Si tratta di un provvedimento invocato da più parti, che permetterà di sanzionare quei membri che hanno aderito al sistema dei valori europei in maniera non sincera e soltanto per la convenienza di potere accere a contributi economici. Resta, comunque, una decisione che arriva in ritardo e seguente al patto di stabilità, cioè una misura di tipo economico e finanziario che ha preceduto una di tipo politico; la ragione è che i valori democratici sono stati dati per scontati, commettendo un errore fondamentale capace di minare la stabilità delle istituzioni europee. In futuro dovrà essere la politica a governare lo svolgimento della vita europea, anche su ecisioni di tipo economico, che dovranno rispettare un sistema di valori non recepito in maniera totale non solo da chi ha violato i diritti civili, ma anche da chi se ne proclamava difensore ma, poi, non rispettava, attraverso l’uso distorto della finanza, diritti altrettanto fondamentali dei cittadini, come la salute e la sicurezza, sacrificate dalle rigidità del bilancio. Quindi, se è giusto verificare l’applicazione dei diritti civili, appare altrettanto essenziale garantire una qualità della vita sufficiente, senza comprimere i bisogni elementari della popolazione. Questa decisione contiene un valore altamente importante per il proseguo stesso dell’idea di Unione, perchè ne protegge i valori fondamentali ed, anche, se il percorso per la sua attuazione sarà ancora lungo, rappresenta una speranza per il compimento dell’idea di Europa che avevano i fondatori dell’integrazione continentale. 

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