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venerdì 20 dicembre 2019
Il processo a Trump simbolo della divisione degli USA
La vicenda dell’impeachement contro Donald Trump, aldilà della gravità delle accuse e del contesto politico generale, impone delle riflessioni sullo stato del corpo elettorale statunitense e della profonda divisione politica che caratterizza ilpaese in questo momento storico. Secondo uno studio del centro di ricerca sociologica più importante degli Stati Uniti c’è stata una progressione molto ampia circa il giudizio negativo dei democratici verso i repubblicani e dei repubblicani verso i democratici. I dati numerici parlano, nel primo caso, di una percezione molto negativa che i democratici avvertono dei repubblicani, passata dal 16% del 1994 al 38% del 2014, mentre nel caso contrario si è passati dal 17% al 43%. La condizione normale, storicamente, negli Stati Uniti è sempre stata di una relativa vicinanza dei programmi politici dei due partiti, ciò ha contribuito ha determinare una sorta di pace politica, che non ha permesso divisioni molto forti nella società. La ricerca, al contrario, segnala che già dal 2014 si stava affermando la tendenza contraria, dovuta, probabilmente alla presenza contemporanea del primo presidente afro americano, Barack Obama, e dell’affermazione, nel campo repubblicano del tea party. Un ulteriore fattore che ha inciso sulla distanza tra i due elettorati è stata la crisi finanziaria, che ha favorito la crescita del fenomeno populista, dal quale neppure gli Stati Uniti hanno potuto evitare. Alla fine l’elezione di una figura di presidente come Trump sembra essere stato lo sbocco naturale di una situazione contingente, sommata ai tanti errori del partito democratico. Questo fatto, però, ha acuito le distanze tra i due elettorati e polarizzato ulteriormente il confronto tra i due schieramenti. Del resto la crescita di parti consistenti del partito democratico di tendenza verso la sinistra è anch’esso un aspetto nuovo nella politica americana, proprio per le sue dimensioni, ed è dovuuto ad un insieme di esigenze sociali, come la lotta alla diseguaglianza, unito alla profonda avversione all’attuale inquilino della Casa Bianca. Il comportamento di Trump, peraltro inviso a settori consistenti dello stesso partito repubblicano, profondamente irrispettoso delle convenzioni politiche e, sopratutto, nella mancanza di rispetto degli avversari, sia interni, che internazionali, tramite un linguaggio offensivo e quindi inadatto per il ruolo che ricopre, è diventato il simbolo della divisione della società americana. Dal lato isituzionale il processo dell’impeachement dimostra come la partigianeria sia diventata evidente e senza ritegno. Se appare normale che ha determinare la vittoria in entrambi i rami del parlamento, sia la provenienza politica di deputati e senatori, è senz’altro meno consueto che chi deve istruire il processo nel senato, seppure di appartenenza repubblicana, si coordini in maniera così evidente direttamente con l’imputato, affermando che l’esito processuale sarà comunque scontato. Ciò denota una degenerazione evidente della politica americana, irrispettosa, ormai, delle stesse sue regole. Il fatto che Trump non sarà o meno condannato appare secondario, rispetto a come sarà giudicato. Il significato è quello di un paese con un sistema profondamente inaffidabile, che non può, quindi che generare una profonda divisione, ma, del resto, in questo caso specifico rappresenta l’essenza stessa del populismo, che vince perchè non rispetta le regole e che piace proprio per questo Dal punto di vista dell apolitica internazionale la questione appare sempre più preoccupante perchè esprime che il paese più importante del mondo e, piaccia o meno simbolo dei valori occidentali, si è avviato su di una strada che ne certifica la scarsa attendibilità e la sempre minore affidabilità verso i valori che ha sempre affermato di difendere. Se parte del popolo americano è sicuramente contraria a queste modalità di esercizio del potere, dobbiamo attendere fino alle prossime elezioni presidenziali per sapere se sarà la maggioranza e quindi in grado di invertire la direzione degli Stati Uniti. In ogni caso chi vincerà lo farà con uno scarto minimo, lasciando il paese in preda a profonde lacerazioni con non potranno che influire sugli equilibri e gli assetti globali, sopratutto dal punto di vista occidentale.
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