Politica Internazionale

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domenica 3 agosto 2014

Criticare il governo israeliano non è antisemitismo

Non è facile trovare un equilibrio di fronte ai fatti di Gaza, ma quello che appare in modo netto è la indifferenza del governo israeliano di fronte alle sofferenza inflitte ai civili palestinesi da un esercito che ha messo in campo una differenza di forze esageratamente preponderante. Al netto di ogni considerazione di opportunità e di politica di Tel Aviv, è impossibile non criticare le violazioni dei diritti umanitari e civili da parte di quello che è, a tutti gli effetti, un governo democratico. Il punto è che la critica verso l’esecutivo di Israele, viene travisata con il razzismo antisemita dagli stessi componenti della società israeliana. Ma il confine non è così labile come si vuole fare credere: criticare un operato nettamente in contrasto con il diritto internazionale non ha nulla a che fare con il razzismo contro l’ebraismo e neppure contro il sionismo. L’assunto che Israele ha diritto di esistere è ormai un dato di fatto, non si vuole cancellare la nazione con la stella di David come bandiera, dal consesso internazionale, ma solo richiamarla al rispetto delle regole di quello stesso consesso di cui vuole fare parte. Questo ricatto psicologico è diventato anche politico, come si vede bene nell’immobilità della UE, che non si spende neppure nelle dichiarazioni di circostanza, contro i massacri di Gaza, proprio a causa del timore di incorrere negli strali antisemiti. L’Unione Europea non si è ancora affrancata dall’immagine degli stermini della seconda guerra mondiale e non osa criticare Israele per il timore che questi crimini le vengano di nuovo rinfacciati; però così facendo ne avalla altri e, soprattutto, non contribuisce alla ricerca della pace e dei conseguenti equilibri mondiali, restando nel suo immobilismo improduttivo. Occorre fare passare l’idea che le critiche ad Israele sono soltanto rivolte al suo governo e non a tutta la sua società, che include anche persone propense alla pace ed al dialogo e che sono contrarie ai massacri di questi giorni. Di questa situazione l’esecutivo di Tel Aviv è cosciente e ne approfitta costantemente, facendone diventare vero e proprio strumento preventivo contro qualsiasi critica avversa. La diplomazia occidentale e le stesse società devono superare questo spauracchio ed andare al cuore del problema quando le circostanze lo richiedono. Occorre, però, anche fare alcune valutazioni: il governo in carica è stato eletto democraticamente dalla maggioranza del popolo israeliano, non è dato di sapere se con nuove consultazioni potrebbe venire rieletto, ma pare che il consenso per le operazioni di terra nella Striscia di Gaza sia alto, nonostante la presenza di voci contrarie particolarmente motivate; tuttavia la sinistra israeliana, che è all’opposizione, non fa sentire molto la sua voce, temendo di perdere ulteriori consensi. Siamo di fronte ad una omologazione della società di Israele, ormai compatta nella volontà di annientare i palestinesi, o, piuttosto, si è davanti ad un tessuto sociale spaventato, più che dai missili di Hamas, dalla propaganda governativa, che rappresenta i massacri dei civili di Gaza come necessità di autodifesa? I sentimenti che suscitano le stragi dei palestinesi non sono di orrore negli israeliani? Mentre sul governo non vi possono essere scusanti, nei confronti della società è necessario concedere alcune attenuanti, proprio in ragione dei timori, delle pressioni e del senso di isolamento internazionale a cui il governo in carica li ha costretti. Dall’Europa la società israeliana appare ripiegata su se stessa, in preda a vecchi schemi, che non gli permettono di uscire da cliché consolidati, su cui fanno leva le tendenze più conservatrici, che hanno come obiettivo nel breve medio e medio periodo, quello di aumentare la superficie del territorio del paese e come obiettivo a lungo raggio l’eliminazione di tutti i palestinesi per appropriarsi dell’intera superficie contesa; questa è la soluzione estrema che viene condivisa da ampi settori che partecipano all’esecutivo, ma che contrasta con le più elementari ragioni della pace della regione, che va ad influire, inevitabilmente, sugli equilibri mondiali, in una visione a trecentosessanta gradi, necessaria alla risoluzione della questione. Questa visione è quella che dovrebbero inquadrare le grandi potenze e gli organismi internazionali e costituisce la base per muovere critiche costruttive all’operato del governo di Tel Aviv. I capisaldi dell’azione critica devono partire dal rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale, senza i quali l’attuale classe dirigente israeliana non può essere ammessa nel consesso delle nazioni civili. Chi ha perpetrato i massacri deve essere giudicato e pagare le proprie colpe di fronte all’opinione pubblica mondiale e da questa azione deve ripartire il processo di pacificazione, ora invero molto compromesso, che deve sfociare nella ripresa del progetto dei due stati. Si comprende come per attivare questa azione deve cadere l’equazione che vede ogni critica verso gli organi del paese israeliano come una manifestazione di antisemitismo, anche in maniera unilaterale, se Tel Aviv continuerà a persistere in questa strategia: si tratta di una azione doverosa che deve obbligare Israele a sottostare ai principi elementari della convivenza civile.

Criticizing the Israeli government is not anti-Semitism

It is not easy to find a balance in the face of events in Gaza, but what seems so clear is the indifference of the Israeli government in the face of suffering inflicted on Palestinian civilians by an army that has fielded a difference of forces overly dominant. Excluding any consideration of opportunities and policy of Tel Aviv, it is impossible not to criticize violations of humanitarian and civil rights by what is, in effect, a democratic government. The point is that the criticism of the government of Israel is misrepresented by the anti-Semitic racism from the members of Israeli society. But the border is not as tenuous as you want to believe: to criticize a work clearly in conflict with international law has nothing to do with racism against Judaism and even against Zionism. The assumption that Israel has a right to exist is now a matter of fact, you do not want to erase the nation with the Star of David as a flag by the international forum, but only recall to respect the rules of that forum which wants to be part of . This psychological blackmail has also become political, as you can clearly see the stillness of the EU, which is not spent even in the statements of fact, against the massacres in Gaza, precisely because of the fear of incurring the anti-Semitic barbs. The European Union has not yet freed from the exterminations of World War II and did not dare to criticize Israel for fear that these crimes are the new reproached; But in doing so they endorse others and, above all, does not contribute to the search for peace and the consequent global equilibrium, remaining in his immobility unproductive. Need to do to pass the idea that criticism of Israel is only addressed to his Government and not to his entire company, which includes people willing to peace and dialogue and which are contrary to the massacres of these days. This situation to the Executive Tel Aviv is aware and takes advantage constantly, making it become real preventive tool against any adverse criticism. Western diplomacy and the companies must overcome this bogey and go to the heart of the problem when the circumstances require it. It should, however, also do some evaluations: the current government was democratically elected by the majority of the Israeli people, it is impossible to know if with new consultations may be re-elected, but it seems that the consensus for ground operations in the Gaza Strip is high, despite the presence of voices opposed particularly motivated; However, the Israeli left, which is in opposition, it does not feel much his voice, fearing to lose more support. We are facing an approval of the society of Israel, now compact in their desire to annihilate the Palestinians, or, rather, it was in front of a social fabric scared, rather than by Hamas rockets, government propaganda, which represents the massacres of civilians Gaza as a necessity of self-defense? The feelings aroused by the massacres of Palestinians in Israel are not horror? While the government there can be no excuses against the company must be granted some extenuating circumstances, precisely because of the fears, pressures and sense of international isolation that the government in power has forced them. From Europe Israeli society is folded back on itself in the throes of old patterns that do not allow him to get out of cliché statements, which leverage the more conservative tendencies, which have as their objective in the short-medium and medium term, to increase the surface area of the country and as a long-range goal the elimination of all Palestinians to steal the entire surface of contention; this is the extreme solution that is shared by large sectors participating in the executive, but that contrasts with the most basic reasons for the peace of the region, which is to influence, inevitably, on the balance of the world, in a vision of three hundred and sixty degrees, which is necessary to resolution of the matter. This vision is one that should frame the great powers and international bodies and forms the basis for moving constructive criticism of the government in Tel Aviv. The cornerstones of the critique must begin with respect for human rights and international law, without which the current Israeli ruling class can not be admitted into the comity of civilized nations. Who perpetrated the massacres must be judged and pay for their own sins in front of world public opinion and by this action must restart the peace process, now indeed very compromise, which must lead to the resumption of the project of the two states. We understand how to activate this action must fall to the equation that sees all criticism of Israeli organ of the country as a manifestation of anti-Semitism, even unilaterally, if Tel Aviv will continue to persist in this strategy: it is a duty that action must compel Israel to abide by the basic principles of civil society.

Criticar al gobierno de Israel no es antisemitismo

No es fácil encontrar un equilibrio en la cara de los acontecimientos en Gaza, pero lo que parece tan claro es la indiferencia del gobierno israelí en la cara de sufrimiento infligido a los civiles palestinos por un ejército que ha enviado una diferencia de fuerzas excesivamente dominantes. Excluyendo cualquier consideración de las oportunidades y la política de Tel Aviv, es imposible no criticar a violaciónes de los derechos humanitarios y civiles por lo que es, en efecto, un gobierno democrático. El punto es que la crítica al gobierno de Israel está tergiversado por el racismo antisemita de los miembros de la sociedad israelí. Pero la frontera no es tan frágil como usted quiere creer: para criticar una obra claramente en conflicto con el derecho internacional no tiene nada que ver con el racismo contra el judaísmo e incluso contra el sionismo. La suposición de que Israel tiene derecho a existir es ahora una cuestión de hecho, usted no desea borrar la nación con la estrella de David como una bandera por el foro internacional, pero sólo recuerda que respeten las normas de ese foro que quiere ser parte de . Este chantaje psicológico también se ha convertido en política, como se puede ver claramente la quietud de la UE, que no se gasta ni siquiera en las declaraciones de hechos, en contra de las masacres en Gaza, precisamente por el temor de incurrir en las púas antisemitas. La Unión Europea aún no ha liberado de los exterminios de la Segunda Guerra Mundial y no se atrevió a criticar a Israel por temor a que estos crímenes son la nueva reprochó; Pero, al hacerlo, respaldan los demás y, sobre todo, no contribuye a la búsqueda de la paz y el equilibrio global consecuente, permaneciendo en su inmovilidad improductivo. Necesidad de hacer pasar la idea de que la crítica a Israel sólo se dirige a su Gobierno y no a toda su compañía, que incluye a las personas que deseen la paz y el diálogo, y que son contrarias a las masacres de estos días. Esta situación al Ejecutivo de Tel Aviv es consciente y se aprovecha constantemente, lo que hace que se convierta en herramienta de prevención real contra cualquier crítica adversa. La diplomacia occidental y las empresas deben superar este bogey e ir a la raíz del problema, cuando las circunstancias así lo requieran. Debe, sin embargo, que harán algunas evaluaciones: el actual gobierno fue elegido democráticamente por la mayoría del pueblo israelí, es imposible saber si las nuevas consultas pueden ser reelegidos, pero parece que el consenso de las operaciones terrestres en la Franja de Gaza es alta, a pesar de la presencia de las voces que se oponen particularmente motivados; Sin embargo, la izquierda israelí, que está en la oposición, que no se siente mucho su voz, por temor a perder más apoyo. Estamos frente a una aprobación de la sociedad de Israel, ahora compacta en su deseo de aniquilar a los palestinos, o, más bien, que estaba en frente de un tejido social con miedo, más que por los cohetes de Hamas, la propaganda del gobierno, lo que representa las masacres de civiles Gaza como una necesidad de la autodefensa? Los sentimientos provocados por las masacres de palestinos en Israel no son de terror? Mientras que el gobierno no puede haber excusas contra la empresa debe conceder algunas circunstancias atenuantes, precisamente a causa de los temores, las presiones y la sensación de aislamiento internacional que el gobierno de turno les ha obligado. Desde Europa la sociedad israelí se pliega sobre sí mismo en medio de los viejos patrones que no le permiten salir de los estados de cliché, que aprovechan las tendencias más conservadoras, que tienen como objetivo a corto-medio y medio plazo, para aumentar la superficie del país y como una meta a largo plazo la eliminación de todos los palestinos para robar toda la superficie de la discordia; esta es la solución extrema que es compartida por amplios sectores que participan en el ejecutivo, pero que contrasta con las razones más básicas para la paz de la región, que es influir, inevitablemente, en el equilibrio del mundo, en una visión de trescientos sesenta grados, lo que es necesario resolución de la cuestión. Esta visión es la que debe enmarcar las grandes potencias y los organismos internacionales y constituye la base para mover la crítica constructiva del gobierno de Tel Aviv. Las piedras angulares de la crítica deben empezar por el respeto de los derechos humanos y el derecho internacional, sin la cual la actual clase dominante israelí no puede ser admitido en la comunidad de naciones civilizadas. ¿Quién perpetró las masacres deben ser juzgados y pagar por sus propios pecados en el frente de la opinión pública mundial y de esta acción debe reiniciar el proceso de paz, ahora de hecho muy transigir, que debe conducir a la reanudación del proyecto de los dos estados. Entendemos cómo activar esta acción debe enmarcarse en la ecuación que ve toda crítica de órganos israelí del país como una manifestación de antisemitismo, incluso unilateralmente, si Tel Aviv se continuará insistiendo en esta estrategia: es un deber que la acción debe obligar a Israel a cumplir con los principios básicos de la sociedad civil.

Kritik an der israelischen Regierung ist nicht Antisemitismus

Es ist nicht leicht, ein Gleichgewicht angesichts der Ereignisse in Gaza zu finden, aber was so klar scheint, ist die Gleichgültigkeit der israelischen Regierung angesichts des Leidens auf palästinensische Zivilisten durch eine Armee, die einen Unterschied der Kräfte übermäßig dominant aufgefangen wurde zugefügt. Ohne jede Rücksicht auf Chancen und Politik von Tel Aviv, ist es unmöglich, nicht zu Verletzungen des humanitären und Bürgerrechte zu kritisieren, was ist, in der Tat, eine demokratische Regierung. Der Punkt ist, dass die Kritik an der Regierung Israels wird von der antisemitischen Rassismus von den Mitgliedern der israelischen Gesellschaft falsch dargestellt. Aber die Grenze ist nicht so dünn, wie Sie glauben wollen: ein Werk deutlich in Konflikt mit dem internationalen Recht zu kritisieren hat nichts mit Rassismus gegen Judentum und sogar gegen den Zionismus zu tun. Die Annahme, dass Israel ein Recht zu existieren hat, ist jetzt eine Tatsache, die Sie nicht wollen, um die Nation mit dem Davidstern als eine Flagge, die von dem internationalen Forum zu löschen, sondern nur daran erinnern, die Regeln dieses Forums, die Teil sein will, zu respektieren . Dieser psychologische Erpressung wurde auch politischer werden, wie man deutlich sehen kann die Stille der EU, die nicht einmal in den Aussagen der Tatsache, ausgegeben wird, gegen die Massaker in Gaza, gerade wegen der Angst vor der anfall die antisemitischen Widerhaken. Die Europäische Union hat sich noch nicht von den Vernichtungen des Zweiten Weltkrieges befreit und wagte es nicht, Israel, aus Angst, dass diese Verbrechen sind die neuen vorgehaltener kritisieren; Aber damit sie andere unterstützen und vor allem nicht auf der Suche nach Frieden und der daraus resultierenden globalen Gleichgewicht beitragen, in seiner Unbeweglichkeit unproduktiv bleiben. Brauchen Sie zu tun, um die Idee, dass Kritik an Israel wird nur an seine Regierung und nicht, sein gesamtes Unternehmen, die Menschen bereit sind, für den Frieden und den Dialog und die sind im Gegensatz zu den Massakern an diesen Tagen beinhaltet angesprochen geben. Diese Situation zur Executive Tel Aviv ist sich bewusst und nutzt ständig, so dass es zu echten vorbeugende Mittel gegen nachteilige Kritik. Westliche Diplomatie und die Unternehmen müssen dieses Phantom zu überwinden und gehen Sie zum Kern des Problems, wenn die Umstände es erfordern. Es sollte jedoch, einige Auswertungen auch: die derzeitige Regierung wurde demokratisch von der Mehrheit der israelischen Volk gewählt, ist es unmöglich zu wissen, ob mit neuen Konsultationen können wiedergewählt werden, aber es scheint, dass der Konsens für Bodenoperationen im Gaza-Streifen hoch ist, trotz der Anwesenheit von Stimmen gegen besonders motiviert; Doch die israelische Linke, die in der Opposition ist, ist es nicht das Gefühl, viel seine Stimme, aus Angst, mehr Unterstützung zu verlieren. Wir stehen vor einer Genehmigung der Gesellschaft Israels, jetzt kompakt in ihrem Wunsch, die Palästinenser zu vernichten, oder, besser gesagt, es war vor einem sozialen Gefüge erschrocken, als durch Hamas-Raketen, Regierungspropaganda, die die Massaker an der Zivilbevölkerung repräsentiert Gaza als eine Notwendigkeit der Selbstverteidigung? Die durch die Massaker an Palästinensern in Israel erregt Gefühle nicht Horror? Während die Regierung kann es keine Ausreden gegen das Unternehmen sein muss einige mildernde Umstände gerade wegen der Ängste, Druck und das Gefühl der internationalen Isolation, dass die Regierung an der Macht hat sie gezwungen gewährt werden. Von Europa israelische Gesellschaft auf sich selbst zurück in den Wirren der alten Muster, die nicht zulassen, dass ihm aus der Klischee Aussagen, die Hebelwirkung der mehr konservativen Tendenzen, die als ihr Ziel in der kurz-, mittel-und mittelfristig haben bekommen gefaltet, um vergrößern die Oberfläche des Landes und als langfristiges Ziel die Beseitigung aller Palästinenser, die gesamte Oberfläche des Anstoßes zu stehlen; das ist die extreme Lösung, die von großen Sektoren, die an der Exekutive geteilt wird, aber das steht im Gegensatz zu den grundlegenden Ursachen für den Frieden in der Region, die zu beeinflussen unweigerlich auf das Gleichgewicht der Welt, in einer Vision von dreihundertsechzig Grad, was notwendig ist, ist Lösung der Angelegenheit. Diese Vision ist eine, die die Großmächte und internationalen Gremien Rahmen und bildet die Grundlage für die Bewegung konstruktive Kritik an der Regierung in Tel Aviv sollte. Die Eckpfeiler der Kritik muss mit der Achtung der Menschenrechte und des Völkerrechts zu beginnen, ohne die die gegenwärtige israelische herrschende Klasse kann nicht in die Gemeinschaft der zivilisierten Nationen aufgenommen zu werden. Wer die Massaker verübt muss beurteilt werden, und zahlen für ihre eigenen Sünden vor der Weltöffentlichkeit und durch diese Aktion müssen den Friedensprozess neu zu starten, jetzt in der Tat sehr beeinträchtigen, die auf die Wiederaufnahme des Projekts der beiden Staaten führen müssen. Wir verstehen, wie diese Aktion zu aktivieren, muss der Gleichung, die alle Kritik an der israelischen Organ des Landes als eine Manifestation des Antisemitismus sieht, fallen, auch einseitig, wenn Tel Aviv wird auch weiterhin in dieser Strategie bestehen: es ist eine Pflicht, die Aktion muss Israel dazu zu zwingen, von den Grundlagen der Zivilgesellschaft zu halten.

Critiquer le gouvernement israélien n'est pas l'antisémitisme

Il n'est pas facile de trouver un équilibre face à des événements dans la bande de Gaza, mais ce qui semble évident, c'est l'indifférence du gouvernement israélien face aux souffrances infligées aux civils palestiniens par l'armée qui a envoyé une différence de forces trop dominantes. Hors de toute considération de possibilités et de la politique de Tel-Aviv, il est impossible de ne pas critiquer les violations des droits humanitaires et civiles par ce qui est, en effet, un gouvernement démocratique. Le fait est que la critique du gouvernement d'Israël est déformé par le racisme antisémite parmi les membres de la société israélienne. Mais la frontière n'est pas aussi fragile que vous voulez croire: à critiquer clairement un travail en conflit avec le droit international n'a rien à voir avec le racisme contre le judaïsme et même contre le sionisme. L'hypothèse selon laquelle Israël a le droit d'exister est maintenant une question de fait, vous ne voulez pas effacer la nation avec l'étoile de David comme un drapeau par le forum international, mais seulement rappeler de respecter les règles de ce forum qui veut faire partie de . Ce chantage psychologique est également devenu politique, comme vous pouvez le voir clairement le silence de l'Union européenne, qui n'est pas passé, même dans les états de fait, contre les massacres à Gaza, précisément à cause de la crainte d'encourir les ardillons antisémites. L'Union européenne n'a pas encore libéré des exterminations de la Seconde Guerre mondiale et n'a pas osé critiquer Israël de peur que ces crimes sont la nouvelle reprochait; Mais ce faisant, ils approuvent les autres et, surtout, ne contribuent pas à la recherche de la paix et l'équilibre global conséquent, restant dans son immobilité improductif. Besoin de faire passer l'idée que la critique d'Israël ne s'adresse à son gouvernement et non à l'ensemble de son entreprise, qui inclut les personnes désireuses de paix et de dialogue et qui sont contraires aux massacres de ces jours. Cette situation à l'exécutif de Tel-Aviv est conscient et profite en permanence, ce qui en fait devenir réel outil de prévention contre toute critique négative. La diplomatie occidentale et les entreprises doivent surmonter ce bogey et aller au cœur du problème lorsque les circonstances l'exigent. Il convient, cependant, ne certaines évaluations aussi: le gouvernement actuel a été élu démocratiquement par la majorité du peuple israélien, il est impossible de savoir si de nouvelles consultations puissent être réélu, mais il semble que le consensus pour les opérations terrestres dans la bande de Gaza est élevé, malgré la présence de voix opposées particulièrement motivés; Toutefois, la gauche israélienne, qui est dans l'opposition, il ne se sent pas bien sa voix, craignant de perdre plus de soutien. Nous sommes confrontés à un agrément de la société d'Israël, maintenant compact dans leur désir d'annihiler les Palestiniens, ou plutôt, il était en face d'un tissu social peur, plutôt que par les roquettes du Hamas, la propagande du gouvernement, ce qui représente les massacres de civils Gaza comme une nécessité de la légitime défense? Les sentiments suscités par les massacres de Palestiniens en Israël ne sont pas horreur? Alors que le gouvernement ne peut y avoir aucune excuse contre l'entreprise doit être accordé certaines circonstances atténuantes, précisément en raison des craintes, des pressions et sentiment d'isolement international que le gouvernement au pouvoir les a forcés. De l'Europe la société israélienne est repliée sur elle-même en proie à de vieux modèles qui ne lui permettent pas de sortir des états de clichés, qui influence les tendances les plus conservatrices, qui ont pour objectif à court-moyen et moyen terme, à augmenter la surface du pays et comme un objectif à long terme de l'élimination de tous les Palestiniens de voler toute la surface de discorde; c'est la solution extrême qui est partagé par de larges secteurs participant à l'exécutif, mais qui contraste avec les raisons les plus fondamentales pour la paix dans la région, qui est d'influencer, inévitablement, sur l'équilibre du monde, dans une vision de trois cent soixante degrés, ce qui est nécessaire pour la résolution de la question. Cette vision est celle qui doit encadrer les grandes puissances et les organismes internationaux et forme la base pour aller de la critique constructive du gouvernement à Tel Aviv. Les pierres angulaires de la critique doit commencer par le respect des droits de l'homme et du droit international, sans lequel la classe dirigeante israélienne actuelle ne peut pas être admis dans le concert des nations civilisées. Qui ont perpétré les massacres doivent être jugés et de payer pour leurs propres péchés devant l'opinion publique mondiale et par cette action doit relancer le processus de paix, maintenant en effet très compromis, qui doit conduire à la reprise du projet des deux Etats. Nous comprenons comment activer cette action doit se situer à l'équation qui voit toute critique de l'organe israélien du pays comme une manifestation de l'antisémitisme, même unilatéralement, si Tel Aviv continuera à persister dans cette stratégie: c'est un devoir que l'action doit contraindre Israël à respecter les principes de base de la société civile.

Criticando o governo de Israel não é anti-semitismo

Não é fácil encontrar um equilíbrio em face dos acontecimentos em Gaza, mas o que parece tão claro é o descaso do governo israelense em face do sofrimento infligido a civis palestinos por um exército que tem escalado a diferença de forças excessivamente dominantes. Excluindo-se qualquer consideração de oportunidades e política de Tel Aviv, é impossível não criticar as violações dos direitos humanitários e civis por aquilo que é, na verdade, um governo democrático. O ponto é que as críticas de que o governo de Israel está deturpado pelo racismo anti-semita dos membros da sociedade israelense. Mas a fronteira não é tão tênue quanto você quer acreditar: criticar claramente um trabalho em conflito com o direito internacional não tem nada a ver com racismo contra o judaísmo e até mesmo contra o sionismo. A suposição de que Israel tem o direito de existir é agora uma questão de fato, você não quer apagar a nação com a estrela de David como uma bandeira pelo fórum internacional, mas apenas lembrar que respeitar as regras desse fórum que quer ser parte de . Esta chantagem psicológica tornou-se também político, como você pode ver claramente a quietude da UE, o que não é gasto, mesmo nas declarações de fato, contra os massacres em Gaza, precisamente por causa do medo de sofrer as farpas anti-semitas. A União Europeia ainda não se libertou dos extermínios da Segunda Guerra Mundial e não se atreveu a criticar Israel por medo de que estes crimes são a nova afrontava; Mas ao fazer isso eles endossam os outros e, acima de tudo, não contribui para a busca da paz e da consequente equilíbrio global, permanecendo em sua imobilidade improdutivo. Precisa fazer para passar a idéia de que a crítica de Israel só é dirigida ao seu Governo e não para toda a sua empresa, o que inclui pessoas dispostas a paz eo diálogo, e que são contrários aos massacres de hoje em dia. Esta situação ao Executivo Tel Aviv está consciente e leva vantagem constantemente, tornando-se tornar real ferramenta preventiva contra qualquer crítica adversa. Diplomacia ocidental e as empresas devem superar esta bogey e ir para o centro do problema quando as circunstâncias o exigem. Convém, no entanto, também que algumas avaliações: o atual governo foi eleito democraticamente pela maioria do povo israelense, é impossível saber se a novas consultas podem ser reeleitos, mas parece que o consenso para operações terrestres na Faixa de Gaza é alta, apesar da presença de vozes que se opõem particularmente motivados; No entanto, a esquerda israelense, que está na oposição, ele não se sente muito a sua voz, temendo perder mais apoio. Estamos diante de uma aprovação da sociedade de Israel, agora compacto em seu desejo de aniquilar os palestinos, ou, ao contrário, estava na frente de um tecido social com medo, e não por foguetes do Hamas, propaganda do governo, o que representa os massacres de civis Gaza como uma necessidade de auto-defesa? Os sentimentos despertados pelos massacres de palestinos em Israel não são de terror? Enquanto o governo não pode haver desculpas contra a empresa deve ser concedido algumas circunstâncias atenuantes, precisamente por causa dos medos, pressões e sensação de isolamento internacional que o governo no poder forçou-os. Da Europa a sociedade israelense é dobrado sobre si mesmo no meio de velhos padrões que não lhe permitem sair das demonstrações cliché, que a alavancagem das tendências mais conservadoras, que têm como objetivo no curto-médio e médio prazo, a aumentar a área de superfície do país e como um objetivo de longo prazo a eliminação de todos os palestinos para roubar toda a superfície da contenda; esta é a solução extrema que é compartilhada por grandes setores que participam do executivo, mas que contrasta com as razões mais básicas para a paz da região, que é influenciar, inevitavelmente, sobre o equilíbrio do mundo, em uma visão de trezentos e sessenta graus, o que é necessário para resolução da questão. Esta visão é aquele que deve enquadrar as grandes potências e organismos internacionais e constitui a base para a movimentação crítica construtiva do governo em Tel Aviv. As pedras angulares da crítica deve começar com o respeito pelos direitos humanos e do direito internacional, sem a qual a atual classe dominante de Israel não pode ser admitido no concerto das nações civilizadas. Quem perpetrou os massacres devem ser julgados e pagar pelos seus próprios pecados diante da opinião pública mundial e por esta ação deve reiniciar o processo de paz, agora realmente muito compromisso, que deve levar à retomada do projeto dos dois estados. Entendemos como ativar esta ação deve cair para a equação que vê todas as críticas do órgão israelense do país como uma manifestação de anti-semitismo, mesmo unilateralmente, se Tel Aviv vai continuar a persistir nesta estratégia: é um dever que a ação deve obrigar Israel a cumprir os princípios básicos da sociedade civil.

Критикуя израильское правительство не антисемитизм

Это не просто, чтобы найти баланс в условиях событий в Газе, но то, что кажется таким очевидным, безразличие израильского правительства в лице страдания, причиняемые палестинских гражданских лиц армией, которая направила разницу сил чрезмерно доминирующих. Без учета любого рассмотрения возможностей и политики Тель-Авива, невозможно не критиковать нарушения гуманитарных и гражданских прав тем, что является, по сути, демократическое правительство. Дело в том, что критика правительства Израиля в ложном свете антисемитской расизма со стороны членов израильского общества. Но граница не так незначительна, как вы хотите верить: критиковать работу явно противоречит международному праву не имеет ничего общего с расизмом против иудаизма и даже против сионизма. Предположение, что Израиль имеет право на существование в настоящее время по сути, вы не хотите, чтобы стереть народ с звездой Давида в качестве флага на международном форуме, но только вспомнить уважать правила этого форума, который хочет быть частью . Этот психологический шантаж также стала политической, как вы можете ясно видеть тишину ЕС, который не потраченные даже в констатации фактов, против резни в Газе, именно из-за страха понести антисемитские колкостями. Европейский союз до сих пор не освобождены от истребления Второй мировой войны и не смели критиковать Израиль, опасаясь, что эти преступления являются новый упрекали; Но при этом они поддерживают других и, прежде всего, не способствует поискам мира и, как следствие глобального равновесия, оставаясь в своей неподвижности непродуктивной. Нужно сделать, чтобы пройти идею, что критика Израиля только на имя своего правительства, а не на всю его компании, которая включает в себя людей, готовых мира и диалога, и которые идут вразрез с резни в эти дни. Эта ситуация Исполнительному Тель-Авиве знает и использует постоянно, что делает его стать реальным профилактическим средством против любых неблагоприятных критики. Западная дипломатия и компании должны преодолеть эту жупел и перейти к сути проблемы, когда обстоятельства требуют этого. Следует, однако, тоже некоторые оценки: нынешнее правительство было демократически избранные большинством израильского народа, невозможно знать, если с новыми консультаций может быть переизбран, но мне кажется, что консенсус для наземных операций в секторе Газа высока, несмотря на наличие голосов, выступающих против особенно на почве; Тем не менее, израильские левые, который находится в оппозиции, он не чувствует себя много его голос, опасаясь потерять больше поддержки. Мы стоим перед лицом одобрение общества Израиля, в настоящее время компактная в своем желании уничтожить палестинцев, или, скорее, это было перед социальной ткани страшно, а не ракетами ХАМАС, правительственной пропаганды, что составляет резню мирных жителей Газа, как необходимость самообороны? Чувства пробужденные резни палестинцев в Израиле не ужас? В то время как правительство не может быть никаких оправданий против компании должны быть предоставлены некоторые смягчающие обстоятельства, именно из-за опасения, давлений и чувство международной изоляции, что правительство у власти заставила их. Из Европы израильское общество сложен пополам в муках старых моделей, которые не позволяют ему выйти из клише заявления, которые рычаги более консервативных тенденций, которые имеют своей целью в краткосрочной-среднесрочной и среднесрочной перспективе, чтобы увеличить площадь поверхности страны и как дальним прицелом ликвидации всех палестинцев, чтобы украсть всю поверхность раздора; это экстремальное решение, что является общим для крупных секторов, участвующих в исполнительной власти, но, что контрастирует с самых основных причин мира в регионе, который должен влиять, неизбежно, на балансе мира, в видении трехсот шестидесяти градусов, что необходимо разрешение этого вопроса. Это видение является тот, который будет происходить в великие державы и международные органы и формирует основу для перемещения конструктивную критику правительства в Тель-Авиве. Краеугольным камнем критики должно начинаться с уважения прав человека и международного права, без которых нынешнее израильское правящий класс не может быть принят в вежливости цивилизованных народов. Кто совершены массовые убийства следует судить и платить за свои собственные грехи перед мировым общественным мнением и это решение, должны возобновить мирный процесс, теперь действительно очень компромисс, который должен привести к возобновлению проекта двух государств. Мы понимаем, как активировать это действие должен упасть к уравнению, которое видит любую критику Израиля органе страны как проявление антисемитизма, даже в одностороннем порядке, если Тель-Авив будет продолжать упорствовать в этой стратегии: это обязанность, что действие должны заставить Израиль соблюдать основные принципы гражданского общества.