Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
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venerdì 12 settembre 2014
تشكل الدول العربية الولايات المتحدة الأمريكية عشرة تحالفا ضد الخلافة
يمكن للولايات المتحدة بناء تحالف مع عشر دول عربية لسحق الخلافة. لذا تبدأ مهمة جون كيري مع أطيب التمنيات، ولكن لا بد أن تتعامل مع إشعارات من موسكو التي تواصل دعم الأسد وتركيا الموقف، والتي سوف تعطي توافره فقط على المساعدات الإنسانية. ووسط تحالف يكون السعودية التي بفضل دعمها السياسي والعسكري والاقتصادي والديني قبل كل شيء، ينبغي أن يكون التركيز على القتال ضد الدولة الإسلامية من قبل الدول العربية السنية. ويعتبر هذا الجانب أساسي إلى واشنطن، في الواقع، شددت الولايات المتحدة مرارا أن الحرب ضد الخلافة لا ينبغي أن يفهم على أنه صراع ديني، ولكن مكافحة الإرهاب؛ في هذا المنظور، فإن النسب في مجال ما يمكن اعتباره دولة رائدة لأهل السنة، لنفوذه الديني ولأنها موطن الأماكن المقدسة للإسلام، يجب أن يكون أكبر قوة سياسة التحالف. وينبغي أن تتضمن الاستراتيجية العسكرية الهجمات على الجانبين في المنطقة التي تديرها الدولة الإسلامية سوريا والعراق. إذا كان هذا الأخير، وهناك مشاكل للعمليات الجوية الأمريكية، من الجانب السوري، وقد ذكر دمشق بالفعل أن الولايات المتحدة يجب أن نتفق مع حكومة الأسد للدخول إلى السماء السوريين. سوريا، في ويدعم هذا الموقف من قبل روسيا، التي لا تزال تدعم النظام في دمشق وأن لا يضيع كل فرصة لرفع مقارنة مع الولايات المتحدة، في أعقاب قضية الأوكرانية. للبيت الأبيض، أكبر معضلة هي ضرورة الاتفاق مع الأسد العمل العسكري، إذا كان لهذا أن يحدث سيكون اعترافا ضمنيا من سلطة النظام في دمشق. الأرجح أن الولايات المتحدة تنوي استخدام الممرات الجوية يحرسها المتمردين، على حد سواء للمساعدة، تلك التي للقتال، وليس لديك لتحمل سياسة قطرة، ولا في أي أعمال انتقامية عسكرية من قبل الأسد. في نفس الوقت فمن المرجح أن الولايات المتحدة، بالاتفاق مع الحلفاء العرب، وزيادة مساعداتها للمتمردين الديمقراطيين، الذين ينبغي أن يكونوا قوة على الأرض معارضة، في المقام الأول لرجال الخلافة وفيما بعد إلى تلك الأسد. وذلك لأن النية الأمريكية، كثيرا ما تتكرر، وليس لنشر قوات على الأرض لا ينبغي أن تتغير. هذا الافتراض، الذي لا يزال عنصرا أساسيا في سياسة أوباما في الامتثال مع الالتزام الذي قطعته أمام الناخبين منذ ولايته الأولى، يجب أيضا أن تحترم من قبل الجانب العراقي. على هذا الصعيد، فإنه يعتمد على المقاتلين الأكراد، في حين يتم توفير أيضا الجيش النظامي المدربين الأمريكيين في العراق. وفقا لوزير الدولة للقوات في الميدان ويمكن أن يضاف جندي من أصل عربي، وربما بموافقة الجامعة العربية، التي بدعم من الطيران الأمريكي، تكون كافية لهزيمة قوات الدولة الإسلامية. فإن القوات الأميركية الوحيدة في إقليم تكون هي المكلفة بحماية منشآت أمريكية، مثل البعثات الدبلوماسية أو قواعد لوجستية عسكرية والنشاط الوظيفي من الحلفاء. بالطبع، من وجهة نظر عسكرية، فإن الولايات المتحدة تعزيز وجودها في القواعد في الخليج الفارسي، والتي سوف تكون أيضا بمثابة رحيل الطائرات وطائرات بدون طيار الموجهة ضد الدولة الإسلامية. انضم العهد لم يكن رسميا إيران، ولكن بالتعاون مع المقاتلين الأكراد وطريقة رسمية مع الأميركيين أنفسهم هو الآن حقيقة واقعة. أما بالنسبة لتركيا، وشراكة محدودة إلى عمليات ذات طابع إنساني يريد أن يعني ابتعاد واضح عن تلك القوى الإقليمية مثل مصر والمملكة العربية السعودية، والتي ثبت أنها ضارة عميقا لحركة الإخوان مسلم، دعمت مرارا وتكرارا ، أيضا علنا في البلاد التركية.
martedì 9 settembre 2014
Il Segretario di stato degli Stati Uniti, cerca di formare una ampia alleanza contro lo Stato Islamico
L’obiettivo più urgente della politica estera americana è quello di costruire una coalizione più ampia possibile contro lo Stato Islamico, per sconfiggere l’avanzata terrorista nel medio oriente. Il Segretario di stato John Kerry sta perseguendo questa meta con una vera e propria offensiva diplomatica, capace di aggregare la gran parte delle nazioni confinanti con il califfato. Si tratta di coinvolgere paesi che sono anche su fronti opposti, ma che sono comunque interessati, per vari motivi, alla sconfitta dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante. Gli incontri previsti riguardano i rappresentanti delle monarchie del Golfo, della Giordania, dell’Egitto e della Turchia. La prova, per Kerry, non sarà facile, visto che dovrà conciliare posizioni opposte su aspetti non secondari, come l’atteggiamento verso i Fratelli musulmani, osteggiato da Egitto ed Arabia, ma opposto da parte di Turchia e Qatar. Un capitolo a parte riguarda l’Iraq, che deve trovare una sintesi politica al suo interno, che permetta una equa rappresentanza tra sciti e sunniti, in modo da affrontare la minaccia dello Stato Islamico in maniera unitaria. Un ruolo determinante di aiuto per il Segretario di stato USA potrà essere quello dell’Egitto, che ha saputo ritagliarsi una parte sempre più rilevante nelle trattative che riguardano i problemi della regione: prima nel difficile negoziato tra Israele e Palestinesi, durante e dopo i fatti di Gaza, dopo nel coordinamento dei paesi arabi contro il califfato; a questo proposito l’asse con l’Arabia Saudita sembra essere la novità più rilevante, dopo che tra i due paesi, a seguito dell’elezione di Mursi era non erano intercorsi buoni rapporti. Questo dialogo privilegiato con l’Arabia, che può vantare Il Cairo, può essere determinate per Washington, in quanto l’alleanza con la monarchia saudita non è più la stessa dopo l’avvicinamento americano all’Iran. L’importanza di un accordo efficace tra i paesi arabi è determinate per la sconfitta del califfato, ancora di più, che il pur necessario, appoggio europeo. Una reale condivisione dell’obiettivo di sconfiggere definitivamente lo Stato Islamico, necessita del convinto appoggio dei paesi della regione, sia dal punto di vista religioso, che politico e che tattico. L’aspetto della religione, infatti, è stato tenuto in grande considerazione nella strategia globale, nella quale rientra la condanna della massima autorità religiosa egiziana, che ha diffidato pubblicamente gli uomini del califfato ad ispirarsi al Corano ed al Profeta. La Lega Araba, quale organismo sovranazionale dei paesi arabi, ha già assicurato la propria intenzione di appoggiare ogni tentativo di contenimento dello Stato Islamico e di appoggiare l’Iraq contro il califfato. Anche l’Iran ha accolto con soddisfazione l’evoluzione della politica interna irakena, che sta cercando di creare una unità, necessaria per affrontare la crisi. Questo aspetto rivela come anche a Teheran sia sentito il problema sempre crescente della minaccia dello Stato Islamico, soprattutto per fedeli ed i siti sciiti, che può favorire l’accantonamento di profonde divisioni con gli stati sunniti, coinvolti dagli USA nella costruzione di una alleanza contro il califfato. Nonostante tutte queste buone prospettive il lavori di Kerry è ancora arduo perché riveste carattere di urgenza: la grave situazione per la popolazione e la crescente influenza dello Stato Islamico, impongono soluzioni rapide, che non possono aspettare i tempi lungi della diplomazia. La necessità di affiancare sul terreno uomini dei paesi musulmani alle forze curde e dell’esercito regolare irakeno, contro gli uomini dello Stato Islamico, si rende sempre più impellente; nonostante le ripetute azioni dal cielo dell’aviazione militare statunitense, senza un presidio del territorio che possa togliere al califfato l’attuale sovranità politica e militare la vittoria è impossibile.
The Secretary of State of the United States, seeks to form a broad alliance against the Islamic State
The most urgent goal of American foreign policy is to build the broadest possible coalition against the Islamic State, to defeat the advancing terrorist in the Middle East. The Secretary of State John Kerry is pursuing this goal with a real diplomatic offensive, capable of uniting the majority of the nations bordering the Caliphate. These involve countries that are also on opposite sides, but are still interested, for various reasons, the defeat of the Islamic State of Iraq and the Levant. The meetings addressed are the representatives of the Gulf monarchies, Jordan, Egypt and Turkey. The proof, for Kerry, it will not be easy, since it will reconcile opposing positions on issues not secondary, as the attitude towards the Muslim Brotherhood, opposed by Egypt and Arabia, but opposed by Turkey and Qatar. A separate chapter for Iraq, which must find a political synthesis in the interior, which provides a fair representation between Shia and Sunni, in order to deal with the threat of an Islamic state in a unified way. A crucial role of aid for US Secretary of State will be that of Egypt, which has managed to carve out an increasingly important part in the negotiations concerning the problems of the region: first in the difficult negotiations between Israel and the Palestinians, during and after the events Gaza, after the coordination of the Arab countries against the caliphate; In this regard the axis with Saudi Arabia seems to be the most important innovation, after which the two countries, following the election of Mursi had occurred were not on good terms. This privileged dialogue with Saudi, who can boast of Cairo, can be determined by Washington, as the alliance with the Saudi monarchy is not the same after the American approach to Iran. The importance of an effective agreement between the Arab countries is determined by the defeat of the caliphate, even more, that even the necessary support in Europe. A real sharing the goal of finally defeat the Islamic State, needs the wholehearted support of the countries of the region, both from a religious point of view, that political and tactical. The aspect of religion, in fact, has been held in high regard in the overall strategy, which includes the condemnation of the highest religious authority in Egypt, which has publicly warned men of the caliphate to be guided by the Quran and the Prophet. The Arab League, as a supranational body of the Arab countries, has already confirmed its intention to support any attempt at containment of the Islamic State and to support Iraq against the caliphate. While Iran has welcomed the evolution of domestic politics of Iraq, which is seeking to create a unity necessary to address the crisis. This aspect also reveals that Tehran is heard the ever-increasing problem of the threat of an Islamic state, especially for faithful and Shia sites, which can facilitate the provision of deep divisions with the Sunni states, the USA involved in building an alliance against the caliphate. Despite all these good prospects for the work of Kerry is still difficult because a matter of urgency: the serious situation for the population and the growing influence of the Islamic State, require quick solutions that can not wait for the time far of diplomacy. The need to support the men on the ground of the Muslim countries to the Kurdish forces and the Iraqi regular army, against the men of the Islamic State, it becomes more and more urgent; in spite of repeated actions from the sky US Air Force, without a defense of the territory that would remove the caliphate the current political sovereignty and military victory is impossible.
El Secretario de Estado de los Estados Unidos, busca formar una amplia alianza contra el Estado islámico
El objetivo más urgente de la política exterior de Estados Unidos es construir la coalición más amplia posible contra el Estado islámico, para derrotar a los terroristas avanzar en el Medio Oriente. El secretario de Estado John Kerry está persiguiendo este objetivo con una ofensiva diplomática verdadero, capaz de unir a la mayoría de las naciones que bordean el Califato. Estos incluyen países que también están en lados opuestos, pero todavía están interesados, por diversas razones, la derrota del Estado Islámico de Irak y el Levante. Las reuniones se abordan son los representantes de las monarquías del Golfo, Jordania, Egipto y Turquía. La prueba, de Kerry, no va a ser fácil, ya que conciliar posiciones opuestas sobre cuestiones que no secundarios, como la actitud hacia la Hermandad Musulmana, la oposición de Egipto y Arabia, pero la oposición de Turquía y Qatar. Un capítulo aparte para Irak, que debe encontrar una síntesis política en el interior, que proporciona una representación equitativa entre chiítas y sunitas, con el fin de hacer frente a la amenaza de un estado islámico en forma unificada. Un papel crucial de la ayuda a la secretaria de Estado será la de Egipto, que ha sabido labrarse una parte cada vez más importante en las negociaciones relativas a los problemas de la región: por primera vez en las difíciles negociaciones entre Israel y los palestinos, durante y después de los acontecimientos Gaza, después de que la coordinación de los países árabes contra el califato; En este sentido, el eje con Arabia Saudita parece ser la innovación más importante, después de lo cual los dos países, tras la elección de Mursi ocurridos no estaban en buenos términos. Este diálogo privilegiado con Arabia, que puede presumir de El Cairo, se puede determinar por Washington, como la alianza con la monarquía saudí no es el mismo después de que el enfoque estadounidense a Irán. La importancia de un acuerdo efectivo entre los países árabes está determinada por la derrota del califato, aún más, que incluso el apoyo necesario en Europa. Un verdadero compartir el objetivo de finalmente derrotar al Estado Islámico, necesita el apoyo incondicional de los países de la región, tanto desde el punto de vista religioso, que política y táctica. El aspecto de la religión, de hecho, se ha tenido en alta estima en la estrategia global, que incluye la condena de la máxima autoridad religiosa de Egipto, que ha advertido públicamente hombres del califato a ser guiados por el Corán y el Profeta. La Liga Árabe, como órgano supranacional de los países árabes, ya ha confirmado su intención de apoyar cualquier intento de contención del Estado islámico y apoyar a Iraq contra el califato. Mientras que Irán ha acogido a la evolución de la política interna de Irak, que está tratando de crear una unidad necesaria para hacer frente a la crisis. Este aspecto también revela que Teherán se escucha el creciente problema de la amenaza de un Estado islámico, especialmente para los fieles y los sitios chiítas, lo que puede facilitar la prestación de profundas divisiones con los estados sunitas, el EE.UU. que participan en la construcción de una alianza contra el califato. A pesar de todas estas buenas perspectivas para el trabajo de Kerry sigue siendo difícil debido a una cuestión de urgencia: la grave situación de la población y la creciente influencia del Estado Islámico, requieren soluciones rápidas que no pueden esperar por el tiempo lejos de la diplomacia. La necesidad de apoyar a los hombres sobre el terreno de los países musulmanes a las fuerzas kurdas y el ejército regular iraquí, contra los hombres de Estado Islámico, se hace cada vez más urgente; a pesar de las repetidas acciones del cielo Fuerza Aérea de EE.UU., sin una defensa del territorio que eliminarían el califato la soberanía política actual y la victoria militar es imposible.
Der Staatssekretär der Vereinigten Staaten versucht, ein breites Bündnis gegen den islamischen Staat zu bilden
Das dringendste Ziel der amerikanischen Außenpolitik ist es, eine möglichst breite Koalition gegen den islamischen Staat zu bauen, um die vorrückenden Terroristen im Nahen Osten zu besiegen. Der Staatssekretär John Kerry verfolgt dieses Ziel mit einem echten diplomatischen Offensive, in der Lage, die Vereinigung der Mehrheit der Anrainerstaaten das Kalifat. Diese beinhalten auch Länder, die auf entgegengesetzten Seiten, sind aber immer noch daran interessiert, aus verschiedenen Gründen, die Niederlage des Islamischen Staates im Irak und der Levante. Die angesprochenen Treffen sind die Vertreter der Golfmonarchien, Jordanien, Ägypten und die Türkei. Der Beweis, für Kerry, es wird nicht einfach sein, da es Gegenpositionen auf Fragen, die nicht in Einklang zu bringen Sekundär, wie die Haltung gegenüber der Muslimbruderschaft, im Gegensatz von Ägypten und Arabien, sondern von der Türkei und Katar gegenüber. Ein eigenes Kapitel für den Irak, der eine politische Synthese in der Innenausstattung, die eine gerechte Vertretung zwischen Schiiten und Sunniten bietet finden muss, um mit der Bedrohung eines islamischen Staates in einer einheitlichen Art und Weise umzugehen. Eine entscheidende Rolle von Beihilfen für die US-Außenministerin wird sein, dass von Ägypten, die es geschafft hat zu schnitzen, eine zunehmend wichtige Rolle in den Verhandlungen über die Probleme der Region: in den schwierigen Verhandlungen zwischen Israel und den Palästinensern, zum ersten Mal während und nach den Veranstaltungen Gaza, nach der Koordination der arabischen Länder gegen das Kalifat; In dieser Hinsicht scheint die Achse mit Saudi-Arabien, um die wichtigste Neuerung, nach der die beiden Länder, nach der Wahl von Mursi aufgetreten waren nicht auf gute Bedingungen. Diese privilegierte Dialog mit Saudi, der von Kairo rühmen kann, kann durch Washington bestimmt werden, wie die Allianz mit der saudischen Monarchie ist nicht das Gleiche nach dem amerikanischen Ansatz in den Iran. Die Bedeutung einer wirksamen Vereinbarung zwischen den arabischen Ländern wird durch die Niederlage des Kalifats, dass auch die notwendige Unterstützung in Europa bestimmt, mehr noch,. Ein echter Austausch das Ziel schließlich die Niederlage der islamischen Staat, braucht die volle Unterstützung der Länder der Region, sowohl vom religiösen Standpunkt aus, dass die politische und taktische. Der Aspekt der Religion, in der Tat, wurde in hohem Ansehen in der Gesamtstrategie, die die Verurteilung des höchsten religiösen Autorität in Ägypten, die öffentlich davor gewarnt, Männer des Kalifats durch den Koran und den Propheten geführt werden enthält statt. Die Arabische Liga, als eine supranationale Institution der arabischen Länder, hat bereits seine Absicht, jeden Versuch einer Eindämmung des Islamischen Staates Irak zu unterstützen und gegen das Kalifat unterstützt bestätigt. Während der Iran die Entwicklung der Innenpolitik des Irak, der bestrebt ist, eine Einheit notwendig, um die Krise zu bewältigen erstellen begrüßt. Dieser Aspekt zeigt auch, dass Teheran zu hören ist die ständig wachsende Problem der Bedrohung eines islamischen Staates, vor allem für treue und schiitischen Stätten, die die Bereitstellung von tiefen Spaltungen mit den sunnitischen Staaten erleichtern kann, die in den Aufbau einer Allianz gegen USA beteiligt das Kalifat. Trotz all dieser guten Aussichten für die Arbeit von Kerry ist immer noch schwierig, weil eine Frage der Dringlichkeit: die ernste Lage für die Bevölkerung und der wachsende Einfluss des Islamischen Staates, erfordern schnelle Lösungen, die nicht warten können, für die Zeit bis der Diplomatie. Die Notwendigkeit, die Männer auf dem Boden der muslimischen Länder, die kurdischen Kräfte und der irakischen regulären Armee zu unterstützen, gegen die Männer des Islamischen Staates, wird es immer dringender; trotz wiederholter Aktionen aus dem Himmel der US Air Force, ohne Verteidigung des Territoriums, die das Kalifat die aktuelle politische Souveränität und militärischen Sieg zu entfernen würde, ist unmöglich.
Le Secrétaire d'État des États-Unis, cherche à former une large alliance contre l'Etat islamique
L'objectif le plus urgent de la politique étrangère américaine est de construire la coalition la plus large possible contre l'Etat islamique, pour vaincre le terrorisme avancer dans le Moyen-Orient. Le secrétaire d'État John Kerry poursuit cet objectif avec une vraie offensive diplomatique, capable de réunir la majorité des pays riverains du califat. Ceux-ci impliquent des pays qui sont également sur les côtés opposés, mais sont toujours intéressés, pour diverses raisons, la défaite de l'Etat islamique d'Irak et du Levant. Les réunions abordés sont les représentants des monarchies du Golfe, la Jordanie, l'Egypte et la Turquie. La preuve, pour Kerry, il ne sera pas facile, car il concilier des positions opposées sur des questions pas secondaires, comme l'attitude envers les Frères musulmans, plutôt par l'Egypte et de l'Arabie, mais plutôt par la Turquie et le Qatar. Un chapitre distinct pour l'Irak, qui doit trouver une synthèse politique à l'intérieur, ce qui fournit une représentation équitable entre chiites et sunnites, afin de faire face à la menace d'un Etat islamique de manière unifiée. Un rôle crucial de l'aide pour la secrétaire d'Etat sera celle de l'Egypte, qui a réussi à se tailler une part de plus en plus important dans les négociations concernant les problèmes de la région: d'abord dans les difficiles négociations entre Israël et les Palestiniens, pendant et après les événements Gaza, après la coordination des pays arabes contre le califat; À cet égard, l'axe avec l'Arabie saoudite semble être l'innovation la plus importante, après quoi les deux pays, après l'élection de Morsi survenus n'étaient pas en bons termes. Ce dialogue privilégié avec l'Arabie, qui peut se vanter du Caire, peut être déterminée par Washington, comme l'alliance avec la monarchie saoudienne n'est pas la même après l'approche américaine de l'Iran. L'importance d'un accord efficace entre les pays arabes est déterminée par la défaite du califat, même plus, que même le soutien nécessaire en Europe. Un véritable partage l'objectif de vaincre enfin l'Etat islamique, a besoin du soutien sans réserve des pays de la région, tant d'un point de vue religieux, que politique et tactique. L'aspect de la religion, en fait, a été tenu en haute estime dans la stratégie globale, qui inclut la condamnation de la plus haute autorité religieuse en Egypte, qui a publiquement mis en garde les hommes du califat d'être guidés par le Coran et le Prophète. La Ligue arabe, comme un organe supranational des pays arabes, a déjà confirmé son intention de soutenir toute tentative de confinement de l'Etat islamique et à soutenir l'Irak contre le califat. Alors que l'Iran a salué l'évolution de la politique intérieure de l'Irak, qui cherche à créer une unité nécessaire pour résoudre la crise. Cet aspect révèle également que Téhéran a entendu le problème de plus en plus de la menace d'un Etat islamique, en particulier pour les fidèles et les sites chiites, ce qui peut faciliter la fourniture de profondes divisions avec les Etats sunnites, les Etats-Unis impliqués dans la construction d'une alliance contre le califat. Malgré toutes ces bonnes perspectives pour le travail de Kerry est toujours difficile parce que de toute urgence: la situation grave pour la population et l'influence croissante de l'Etat islamique, exigent des solutions rapides qui ne peuvent pas attendre pour le moment loin de la diplomatie. La nécessité de soutenir les hommes sur le terrain des pays musulmans aux forces kurdes et l'armée régulière irakienne, contre les hommes de l'Etat islamique, il devient de plus en plus urgent; en dépit des actions répétées du ciel US Air Force, sans une défense du territoire qui retireraient le califat la souveraineté politique actuelle et la victoire militaire est impossible. .
O Secretário de Estado dos Estados Unidos, procura formar uma ampla aliança contra o Estado islâmico
O objetivo mais urgente da política externa americana é construir a mais ampla coalizão possível contra o Estado Islâmico, para derrotar o terrorista avançando no Oriente Médio. O Secretário de Estado John Kerry está perseguindo esse objetivo com uma ofensiva diplomática real, capaz de unir a maioria das nações que fazem fronteira com o Califado. Estes envolvem países que também estão em lados opostos, mas ainda estiver interessado, por várias razões, a derrota do Estado Islâmico do Iraque e do Levante. As reuniões são abordados os representantes das monarquias do Golfo, Jordânia, Egito e Turquia. A prova, para Kerry, não vai ser fácil, uma vez que irá conciliar posições opostas sobre questões não secundárias, como a atitude para com a Irmandade Muçulmana, a oposição de Egito e Arábia, mas a oposição de Turquia e Qatar. Um capítulo separado para o Iraque, que deve encontrar uma síntese política no interior, o que proporciona uma representação equitativa entre xiitas e sunitas, a fim de lidar com a ameaça de um estado islâmico de forma unificada. Um papel crucial da ajuda à secretária de Estado será a do Egito, que conseguiu esculpir uma parte cada vez mais importante nas negociações sobre os problemas da região: em primeiro lugar nas difíceis negociações entre Israel e os palestinos, durante e após os eventos Gaza, após a coordenação dos países árabes contra o califado; Nesse sentido, o eixo com a Arábia Saudita parece ser a inovação mais importante, depois do qual os dois países, após a eleição de Mursi tinham ocorrido não estavam em boas condições. Este diálogo privilegiado com a Arábia, que pode se orgulhar de Cairo, pode ser determinado por Washington, como a aliança com a monarquia saudita não é o mesmo após a abordagem americana para o Irã. A importância de um acordo efetivo entre os países árabes é determinada pela derrota do califado, mais ainda, que mesmo o apoio necessário na Europa. A verdadeira partilha o objetivo de finalmente derrotar o Estado Islâmico, precisa do apoio incondicional dos países da região, tanto do ponto de vista religioso, que política e tática. O aspecto da religião, de fato, foi tido em alta consideração na estratégia global, que inclui a condenação da mais alta autoridade religiosa do Egito, que já avisou publicamente homens do califado de ser guiado pelo Alcorão eo Profeta. A Liga Árabe, como um organismo supranacional dos países árabes, já confirmou a sua intenção de apoiar qualquer tentativa de contenção do Estado Islâmico e apoiar o Iraque contra o califado. Enquanto o Irã saudou a evolução da política interna do Iraque, que procura criar uma unidade necessária para enfrentar a crise. Este aspecto também revela que Teerã é ouvido o crescente problema da ameaça de um Estado islâmico, especialmente para sites xiitas fiéis e, o que pode facilitar a prestação de profundas divisões com os Estados sunitas, os EUA envolvidos na construção de uma aliança contra califado. Apesar de todas estas boas perspectivas para o trabalho de Kerry ainda é difícil porque com urgência: a grave situação para a população ea crescente influência do Estado Islâmico, exigem soluções rápidas que não podem esperar para o tempo longe da diplomacia. A necessidade de apoiar os homens no terreno dos países muçulmanos para as forças curdas e do exército regular iraquiano, contra os homens do Estado Islâmico, torna-se cada vez mais urgente; a despeito de repetidas ações do céu Força Aérea dos EUA, sem uma defesa do território que removeriam o califado a soberania política atual e vitória militar é impossível. .
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