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lunedì 13 ottobre 2014

بوليفيا: انتصار إيفو موراليس

مع مزيج من الشعبوية وممارسة الحكومة، وخاصة الموجهة للتنمية الاقتصادية، وفاز ايفو موراليس في الانتخابات الرئاسية مع ميزة كبيرة من بوليفيا. نمو الناتج المحلي الإجمالي في عام 2013، ونسبة 6.78، وهو أعلى مستوى في تاريخ الأمة، هي بالتأكيد واحدة من الأسباب التي أدت إلى تأكيد الرئيس المنتهية ولايته. هذه الفوائد في النمو الاقتصادي، ثابت في قيادة موراليس قد سمح لنا لخفض كبير في الفقر في البلاد، والتي ذهب من 60٪ في عام 2005 إلى 45٪ في عام 2011 ينبغي الاعتراف بأن موراليس قد تمكنت من الاستفادة من ظروف طارئة الاقتصاد العالمي، الأمر الذي أدى إلى زيادة كبيرة في أسعار الطاقة، من خلال بيع المواد الخام في البلاد، وخصوصا الغاز، بحكمة، والتي سمحت له لجمع دعما كبيرا في الساحة الدولية، خاصة عند مقارنتها إلى دولة ذات قدرات مماثلة ونقطة انطلاق مثل فنزويلا. وجاء الفوز بقيمة إجماع على أن يتراوح بين 59 و 61٪ والسماح موراليس أن يكون ثلثي الجمعية، معلمة الأساسية لمهارات اتخاذ القرارات اللازمة لمواصلة برنامجها السياسي. وساعد نتيجة الانتخابات أيضا تفتيت المفرط للمعارضة، والتي تنقسم إلى أربعة أجزاء. تأكيد أهمية خاصة للرئيس في مجال الإدارة الاقتصادية سانتا كروز، الذي هو عصب اقتصاد البلاد، حيث في الماضي، وسجلت أعلى نسبة معارضة لموراليس. كان هذا الواقع، الذي هو الجدة الحقيقية في نتائج الانتخابات، وكان من المتوقع على نطاق واسع منذ إعادة انتخاب، ويرجع ذلك إلى حقيقة أن موراليس، مع الحفاظ على البيانات الشخصية على اليسار، اتبعت سياسة ليبرالية مع أصحاب العمل، الذين سمح لنا لتحقيق الأهداف المحددة في البرنامج للفكر الاقتصادي في البلاد في العام الماضي. واحدة من مزايا كبيرة من موراليس، بالإضافة إلى الحد المذكور من الفقر، والتي، من جهة النظر الاجتماعية، فهذا يعني إدراج في نسيج البلاد لجزء كبير من السكان، وبقي على هامش حتى ذلك الحين، كان هناك تقريبا إلغاء الكلي لجميع الممارسات الاستعمارية، والذي سمح للبلد أن يأخذ طابعا من تلقاء نفسها أكثر وأكثر غريبة. كثقل موازن لهذه المزايا لا يمكن لا تشترك في انتقاد نظام الحكومة توجه متزايد نحو الاستبداد، وكلاهما لنفس الميل موراليس، التي تستمد من إجماع كبير مشحونة، هو الغياب شبه التام للشخصية بدلا من ذلك قادرة على الخروج. بالطبع، كاريزما الرئيس البوليفي تبدو في ازدياد وهذا يمكن أن يفضل، وذلك بفضل لتأمين السيطرة على الجمعية الوطنية، وأيضا الظواهر المعادية الديمقراطي، ولكن، حتى الآن، لم يكن هناك أي السلوك الذي يخول التفكير في نقطة تحول من هذا النوع.

Il ruolo di influenza dello Stato islamico nel mondo: pericolo da non sottovalutare

Se si compie un’analisi della relazione tra la diffusione dell’estremismo islamico, al di fuori del califfato, e le relazioni di questi gruppi con lo stesso Stato islamico, si rilevano forti elementi di preoccupazione, che dovrebbero accelerare l’azione per la sconfitta urgente del fenomeno. Concretamente l’affermazione dei seguaci più integrali della jiahd, che mirano a costruire una entità statale regolata dalla interpretazione più dura della sharia, nei territori di Sira ed Iraq, rischia di innescare un processo su scala mondiale, capace di scatenare il confronto, su di una presunta base religiosa, tra occidente e paesi arabi, orientali, che può concretizzarsi con la guerra dentro alle nazioni del cosidetto nord del mondo. Il primo pericolo da affrontare sono gli attentati da parte dei terroristi di ritorno, i recenti fatti in Australia, dove le forze dell’ordine sono riuscite a sventare una organizzazione che poteva colpire il paese dall’interno, attraverso jihadisti tornati dal medio oriente, pone l’attenzione su di un fenomeno più volte segnalato e molto temuto; gli australiani, tutto sommato, sono stati fortunati perché hanno avuto a che fare con una organizzazione, che seppure piccola, aveva fornito elementi per essere individuata. Con organizzazioni formate da più individui l’aspetto investigativo è facilitato rispetto a singoli, slegati da ogni gruppo, capaci di attivarsi da soli e colpire senza alcuna avvisaglia. Questo aspetto, che è il più pericoloso, è quello che più mette a rischio i paesi occidentali da forme di attentati, che traggono alimento dalla propaganda del califfato. Questo rilievo, però può essere esteso a paesi, che non appartengono culturalmente e formalmente all’occidente, ma che per stile di vita e sviluppo industriale ed economico, non però per la parte politica, si avvicinano sempre di più, ma che hanno l’aggravante, al fine della stabilità interna, di avere sul proprio territorio comunità islamiche, che possono potenzialmente rappresentare un terreno di coltura per il terrorismo. Questi paesi si identificano chiaramente in Cina e Russia, che fino ad ora, soprattutto nella sede del Consiglio di sicurezza dell’ONU, hanno ostacolato l’azione americana, che mira ad un riconoscimento delle Nazioni Unite per la repressione del califfato.  Pechino ha un problema annoso con la popolazione degli uiguri, di religione islamica, che vuole normalizzare nel quadro della conformità dello stato cinese, tendente a reprimere ogni diversità culturale, un atteggiamento che ha già provocato diversi atti terroristici e che può indurre all’adesione al califfato gli elementi più determinati. Per la Russia il problema dei rapporti con i ceceni e con le alte popolazioni del Caucaso, che si riconoscono nell’islam, è ancora più antico e proprio da queste zone proviene la maggior parte di combattenti stranieri nelle file delle forze armate dello Stato islamico. Anche in Giappone, dove pure l’adesione all’islam è più limitata, ma anche Tokyo deve guardare con preoccupazione al fenomeno dei terroristi di ritorno. Risulta superfluo parlare di Regno Unito e Francia, dove questa situazione è ben conosciuta.   
Un fenomeno emergente soltanto perla cronaca è quello che riguarda i paesi orientali di Malesia, Filippine ed Indonesia, dove la presenza di formazioni di estremisti islamici è ben radicata e la collaborazione con il califfato è una occasione per reperire nuove risorse ed aumentare la propria reputazione sulla popolazione. L’azione che ha portato al rapimento di due cittadini tedeschi nelle Filippine, con conseguente minaccia di decapitazione, ricalca i modi operativi dello Stato islamico ed indica come l’invito del califfato ad esportare la jihad nel mondo sia già stato accolto a diverse latitudini. Un ulteriore elemento da non sottovalutare è costituito dalla forza del messaggio dello Stato islamico, capace di aggregare forze anche in contrasto tra di loro ed unirle sotto la bandiera nera del califfato, in nome dell’applicazione della legge islamica. Si tratta di una forma neppure troppo velata di sommare tendenze anti occidentali ed anche anti capitalistiche, sotto il segno unitario dell’islamismo integralista. Per tutti questi motivi risulta incomprensibile come l’ONU sia paralizzata di fronte a tali minacce, da interessi di singoli paesi e la stessa alleanza contro il califfato sia fermata da interessi contingenti di singoli stati, la Turchi prima fra tutte, che non permettono una visuale non di medio, ma neppure di breve periodo. La minaccia del califfato riguarda tutti i sistemi democratici e quelli non democratici che non vogliono essere condizionati da una visione distorta ed estremista della religione e rappresenta una occasione unica per unire popoli differenti contro una forza capace di sovvertire l’ordine e gli equilibri mondiali.

The role of state influence in the Islamic world: danger should not be underestimated

If you make an analysis of the relationship between the spread of Islamic extremism, outside of the caliphate, and the relationship of these groups with the same Islamic state, we note strong elements of concern, which should accelerate action to defeat urgency of the problem. Concretely, the affirmation of the followers of the most radical jihad, which aim to build a state entity regulated by the hardest interpretation of Sharia law in the territories of Syrian and Iraq, is likely to trigger a process on a global scale, capable of unleashing comparison, on an alleged religious basis, between the West and the Arab countries, eastern, which may materialize in the war with the nations of the so-called north. The first danger to be faced are the attacks by terrorists return, the recent events in Australia, where the police have managed to foil an organization that could hit the country from within, by jihadists returned from the Middle East, raises attention to a phenomenon often reported and widely feared; Australians, on the whole, they were lucky because they have had to deal with an organization, which although small, had provided evidence to be found. Organizations formed by individuals with more investigative aspect is facilitated compared to individuals not linked to any group, able to take action on their own and hit without no warning. This aspect, which is the most dangerous, is what most threatens the Western countries by forms of attacks, which are fed by the propaganda of the caliphate. This relief, however, can be extended to countries that do not belong culturally and formally the West, but that lifestyle and industrial and economic development, but not for the political party, is getting closer and closer, but who 's aggravating circumstance for the purpose of stability, to have its own territory Islamic communities, which can potentially be a breeding ground for terrorism. These countries are identified clearly in China and Russia, which until now, especially in the headquarters of the UN Security Council, have hampered the American action, which aims for UN recognition for the Suppression of the caliphate. Beijing has a long-standing problem with the population of the Uighurs, Muslim, who wants to normalize within the framework of the conformity of the Chinese state, which tends to suppress any cultural diversity, an attitude that has already resulted in several terrorist acts, and that can lead to participation caliphate elements most determined. For Russia the problem of relations with the Chechens and with high populations of the Caucasus, who recognize themselves in Islam, is even older and from these areas come the majority of foreign fighters in the ranks of the armed forces of the Islamic State. Even in Japan, where pure adherence to Islam is more limited, but also Tokyo must look with concern at the phenomenon of terrorists return. It is needless to mention the UK and France, where this situation is well known.
An emerging phenomenon only pearl chronicle has to do with the eastern countries of Malaysia, the Philippines and Indonesia, where the presence of formations of Islamic extremists is well established and the collaboration with the caliphate is an opportunity to find new resources and increase its reputation on population. The action that led to the kidnapping of two German citizens in the Philippines, with a consequent threat of decapitation, follows the operating modes of the Islamic state and indicates how the invitation of the caliphate to export jihad in the world has already been received at different latitudes. Another factor not to be underestimated is the power of the message of the Islamic state, capable of uniting forces also at odds with each other and merge them under the black flag of the caliphate in the name of the application of Islamic law. It is a not too veiled form of anti-Western tendencies and also add anti capitalist, under the banner of Islam fundamentalist unit. For all these reasons, it is incomprehensible how the UN is paralyzed in the face of these threats, interests of individual countries and the same alliance against the caliphate is stopped by contingent interests of individual states, the Turks first of all, that do not allow a visual not the medium, but not in the short term. The threat of the caliphate covers all democratic systems and non-Democrats who do not want to be constrained by a distorted and extremist religion and represents a unique opportunity to unite different peoples against a force capable of subverting the order and the balance of world power.

El papel de la influencia del Estado en el mundo islámico: el peligro no se debe subestimar

Si usted hace un análisis de la relación entre la propagación del extremismo islámico, fuera del califato, y la relación de estos grupos con el mismo estado islámico, observamos fuertes elementos de preocupación, lo que debería acelerar las acciones para derrotar urgencia del problema. Concretamente, la afirmación de los seguidores de la yihad más radical, cuyo objetivo es construir una entidad estatal regulada por la interpretación más dura de la sharia en los territorios de Siria e Irak, es probable que desencadenar un proceso en una escala global, capaz de desencadenar la comparación, en una supuesta base religiosa, entre Occidente y los países árabes, en el este, que pueden materializarse en la guerra con las naciones de la llamada al norte. El primer peligro que hay que afrontar son los ataques de los terroristas volver, los recientes acontecimientos en Australia, donde la policía ha logrado frustrar una organización que pudiera golpear el país desde dentro, por los yihadistas de regresar de Oriente Medio, los aumentos atención a un fenómeno a menudo informado y ampliamente temido; Los australianos, en general, que la suerte ya que han tenido que lidiar con una organización, que aunque pequeña, había presentado pruebas que se encuentran. Organizaciones formadas por individuos con más aspecto de investigación se facilita en comparación con los individuos no vinculados a ningún grupo, capaces de actuar por su cuenta y golpean sin ninguna advertencia. Este aspecto, que es el más peligroso, es lo que más amenaza a los países occidentales por las formas de ataques, que son alimentados por la propaganda del califato. Este alivio, sin embargo, puede extenderse a países que no pertenecen culturalmente y formalmente el Oeste, pero ese estilo de vida y el desarrollo industrial y económico, pero no por el partido político, está cada vez más cerca, pero que 's circunstancia agravante a efectos de la estabilidad, de tener sus comunidades islámicas territorio propio, lo que potencialmente puede ser un caldo de cultivo para el terrorismo. Estos países se identifican claramente en China y Rusia, que hasta ahora, sobre todo en la sede del Consejo de Seguridad de la ONU, han obstaculizado la acción estadounidense, que tiene por objeto el reconocimiento de las Naciones Unidas para la represión del califato. Beijing tiene un problema de larga data con la población de los uigures, musulmanes, que quiere normalizar en el marco de la conformidad del Estado chino, que tiende a suprimir toda la diversidad cultural, una actitud que ya ha dado lugar a varios actos de terrorismo, y que puede dar lugar a la participación elementos califato más determinados. Para Rusia el problema de las relaciones con los chechenos y con altas poblaciones del Cáucaso, que se reconocen en el Islam, es aún más antigua y desde estas zonas vienen la mayoría de los combatientes extranjeros en las filas de las fuerzas armadas del Estado islámico. Incluso en Japón, donde la adhesión pura al Islam es más limitado, pero también Tokio debe mirar con preocupación por el fenómeno de los terroristas regresen. Es necesario mencionar el Reino Unido y Francia, donde esta situación es bien conocida.
Un fenómeno emergente sólo crónica perla tiene que ver con los países del este de Malasia, Filipinas e Indonesia, donde la presencia de formaciones de extremistas islámicos está bien establecida y la colaboración con el califato es una oportunidad para encontrar nuevos recursos y aumentar su reputación en población. La acción que llevó al secuestro de dos ciudadanos alemanes en Filipinas, con la consiguiente amenaza de decapitación, sigue los modos de funcionamiento del Estado islámico, e indica a la invitación del califato de exportar la yihad en el mundo ya ha sido recibida en diferentes latitudes. Otro factor que no debe subestimarse es el poder del mensaje del estado islámico, capaz de unir fuerzas también en desacuerdo unos con otros y unirlos bajo la bandera negro del califato en el nombre de la aplicación de la ley islámica. Es una forma no demasiado velada de tendencias anti-occidentales y también añadir anticapitalista, bajo la bandera del Islam fundamentalista unidad. Por todas estas razones, es incomprensible que se paralizó la ONU de cara a estas amenazas, los intereses de cada país y la misma alianza contra el califato se detiene por intereses contingentes de los estados individuales, los turcos, en primer lugar, que no permiten una visual no el medio, pero no en el corto plazo. La amenaza del califato cubre todos los sistemas democráticos y los no demócratas que no quieren estar limitados por una religión distorsionada y extremista y representa una oportunidad única para unir a diferentes pueblos en contra de una fuerza capaz de subvertir el orden y el equilibrio del poder mundial.

Die Rolle der staatlichen Einfluss in der islamischen Welt: Gefahr sollte nicht unterschätzt werden

Wenn Sie eine Analyse der Beziehung zwischen der Ausbreitung des islamischen Extremismus, außerhalb des Kalifats, und die Beziehung dieser Gruppen mit der gleichen islamischen Staat zu machen, stellen wir fest, starke Elemente von Belang, welche Aktion zu beschleunigen sollte zu besiegen Dringlichkeit des Problems. Konkret wird die Bestätigung der Anhänger des radikalen Jihad, die einen Zustand Einheit, die von dem härtesten Auslegung der Scharia in den Gebieten der syrischen und der Irak geregelt bauen wollen, ist wahrscheinlich ein Prozess auf globaler Ebene auslösen, in der Lage, die Entfesselung Vergleich, bei eine angebliche religiöse Basis, zwischen dem Westen und den arabischen Ländern, Ost, die im Krieg mit den Völkern der so genannten Nord materialisieren kann. Die erste Gefahr zu bewältigen sind die Angriffe von Terroristen zurückkehren werden, die jüngsten Ereignisse in Australien, wo die Polizei ist es gelungen, eine Organisation, die das Land von innen treffen konnte Folie, von Dschihadisten aus dem Nahen Osten, Erhöhungen zurück Aufmerksamkeit auf ein Phänomen, oft berichtet und weithin gefürchtet; Australier, auf der gesamten, waren sie glücklich, weil sie mussten mit einer Organisation, die zwar klein, hatte Beweise dafür vorgelegt, gefunden werden behandeln. Organisationen, die von Personen mit mehr investigative Aspekt gebildet wird erleichtert, im Vergleich zu Personen, die keiner Gruppe verbunden sind, in der Lage, Maßnahmen zu ihrer eigenen zu nehmen und traf ohne keine Warnung. Dieser Aspekt, der der gefährlichste ist, ist das, was am meisten bedroht die westlichen Länder durch Formen der Angriffe, die von der Propaganda des Kalifats zugeführt werden. Diese Entlastung kann aber zu Ländern, die nicht kulturell und formell gehören der Westen verlängert werden, aber das Lifestyle-und Industrie-und Wirtschaftsentwicklung, nicht aber für die politische Partei, rückt näher und näher, aber wer 's erschwerender Umstand für die Zwecke der Stabilität, um das eigene Gebiet islamischen Gemeinden, die möglicherweise ein Nährboden für Terrorismus sein kann. Diese Länder sind eindeutig in China und Russland, die bis jetzt vor allem in der Zentrale der UN-Sicherheitsrat, haben die amerikanischen Aktion, die für die UN-Anerkennung für die Unterdrückung des Kalifats soll behindert identifiziert. Peking hat ein seit langem bestehendes Problem mit der Bevölkerung der Uiguren, Muslime, die im Rahmen der Konformitäts des chinesischen Staates, die jede kulturelle Vielfalt, eine Haltung, die bereits in mehreren Terrorakten geführt hat drücken neigt normalisieren will, und das kann auf die Teilnahme führen Kalifat Elemente meisten bestimmt. Für Russland ist das Problem der Beziehungen zu den Tschetschenen und mit hoher Populationen des Kaukasus, die sich im Islam zu erkennen, ist sogar noch älter und aus diesen Bereichen kommen die Mehrheit der ausländischen Kämpfer in den Reihen der Streitkräfte des Islamischen Staates. Selbst in Japan, wo die reine Einhaltung Islam ist begrenzter, aber auch Tokio muss mit Sorge auf das Phänomen schauen von Terroristen zurück. Es ist unnötig, das Vereinigte Königreich und Frankreich, wo diese Situation ist bekannt, ganz zu schweigen.
Einer Erscheinung nur Perle Chronik hat mit den östlichen Ländern von Malaysia, den Philippinen und Indonesien, wo die Anwesenheit von Formationen der islamistischen Extremisten ist gut etabliert und die Zusammenarbeit mit dem Kalifat ist eine Gelegenheit, um neue Ressourcen zu finden und erhöhen seinen Ruf auf tun Bevölkerung. Die Aktion, die auf die Entführung von zwei deutschen Bürger in den Philippinen führte, mit einer daraus resultierenden Bedrohung durch Enthauptung, folgt die Betriebsarten des islamischen Staates und gibt an, wie die Einladung des Kalifats den Jihad in die Welt zu exportieren hat bereits in verschiedenen Breiten empfangen wurde. Ein weiterer Faktor nicht zu unterschätzen ist die Macht der Botschaft des islamischen Staates, in der Lage, zu vereinen Kräfte auch im Widerspruch zu einander und verschmelzen sie unter der schwarzen Flagge des Kalifats in der Name der Anwendung des islamischen Rechts. Es ist ein nicht zu verschleierte Form der anti-westlichen Tendenzen und auch Anti kapitalistischen hinzuzufügen, unter dem Banner des Islam fundamentalistischer Einheit. Aus all diesen Gründen ist es unverständlich, wie die Vereinten Nationen angesichts dieser Bedrohungen gelähmt wird Interessen der einzelnen Länder und der gleichen Allianz gegen das Kalifat von bedingten Interessen der Einzelstaaten angehalten, die Türken vor allem, in denen nicht eine visuelle nicht das Medium, aber nicht kurzfristig. Die Bedrohung des Kalifats deckt alle demokratischen Systeme und Nicht-Demokraten, die nicht wollen, um durch eine verzerrte und extremistischen Religion eingeschränkt werden und stellt eine einzigartige Gelegenheit, verschiedene Völker gegen eine Kraft in der Lage, den Auftrag zu untergraben und das Gleichgewicht der Weltmacht zu vereinen.

Le rôle de l'influence de l'Etat dans le monde islamique: danger ne doit pas être sous-estimée

Si vous faites une analyse de la relation entre la propagation de l'extrémisme islamique, à l'extérieur du califat, et la relation de ces groupes avec le même état islamique, nous notons des éléments forts de préoccupation, ce qui devrait accélérer l'action pour vaincre l'urgence du problème. Concrètement, l'affirmation des partisans du djihad le plus radical, qui visent à construire une entité de l'Etat régis par l'interprétation la plus dure de la charia dans les territoires de la Syrie et de l'Irak, est susceptible de déclencher un processus à l'échelle mondiale, capable de déclencher de comparaison, sur une base religieuse présumée, entre l'Occident et les pays arabes, de l'Est, qui peuvent se matérialiser dans la guerre avec les nations de la soi-disant au nord. Le premier danger à relever sont les attaques par des terroristes retour, les événements récents en Australie, où la police a réussi à déjouer une organisation qui pourrait frapper le pays de l'intérieur, par les djihadistes sont revenus du Moyen-Orient, relances attention sur un phénomène souvent rapporté et largement craindre; Australiens, dans l'ensemble, ils ont eu la chance car ils ont dû faire face à une organisation, qui, bien que petite, avait fourni des preuves à trouver. Organisations formées par des personnes ayant un aspect plus investigation est facilitée par rapport à des personnes non liées à un groupe, capables d'agir sur leur propre et frappent sans aucun avertissement. Cet aspect, qui est le plus dangereux, est ce que la plupart menace les pays occidentaux par des formes d'attaques, qui sont alimentés par la propagande du califat. Ce bas-relief, cependant, peut être étendue à des pays qui n'appartiennent pas à la culture et formellement l'Ouest, mais ce mode de vie et le développement industriel et économique, mais pas pour le parti politique, se rapproche de plus en plus, mais qui 's circonstance aggravante pour la détermination de la stabilité, d'avoir ses communautés islamiques propre territoire, ce qui peut potentiellement être un terrain fertile pour le terrorisme. Ces pays sont clairement identifiés dans la Chine et la Russie, qui, jusqu'à présent, en particulier dans le siège du Conseil de sécurité de l'ONU, ont entravé l'action américaine, qui vise à la reconnaissance des Nations Unies pour la répression du califat. Pékin a un problème de longue date avec la population des Ouïgours, musulmans, qui veut normaliser dans le cadre de la conformité de l'Etat chinois, qui tend à supprimer toute la diversité culturelle, une attitude qui a déjà donné lieu à plusieurs actes terroristes, et qui peut conduire à une participation éléments califat plus déterminés. Pour la Russie, le problème des relations avec les Tchétchènes et à fortes populations du Caucase, qui se reconnaissent dans l'islam, est encore plus ancien et à partir de ces zones viennent la majorité des combattants étrangers dans les rangs des forces armées de l'État islamique. Même au Japon, l'adhésion à l'islam pur est plus limitée, mais aussi Tokyo doit regarder avec préoccupation le phénomène des terroristes reviennent. Il est inutile de mentionner le Royaume-Uni et la France, la situation est bien connue.
Un phénomène émergent que chronique perle a à voir avec les pays de l'Est de la Malaisie, les Philippines et l'Indonésie, la présence de formations des extrémistes islamiques est bien établie et la collaboration avec le califat est une occasion de trouver de nouvelles ressources et d'accroître sa réputation sur population. L'action qui a conduit à l'enlèvement de deux citoyens allemands dans les Philippines, avec une menace conséquente de la décapitation, suit les modes de l'Etat islamique d'exploitation et indique comment l'invitation du califat d'exporter le djihad dans le monde a déjà été reçu à différentes latitudes. Un autre facteur à ne pas sous-estimer la puissance du message de l'Etat islamique, capable d'unir les forces également en désaccord les uns avec les autres et de les fusionner sous le drapeau noir du califat dans le nom de l'application de la loi islamique. C'est une forme pas trop voilée de tendances anti-occidentales et ajouter également anti capitaliste, sous la bannière de l'islam fondamentaliste unité. Pour toutes ces raisons, il est incompréhensible que l'ONU est paralysé face à ces menaces, les intérêts de chaque pays et de la même alliance contre le califat est arrêté par des intérêts éventuels des Etats individuels, les Turcs d'abord, qui ne permettent pas un visuel pas le milieu, mais pas à court terme. La menace du califat couvre tous les systèmes démocratiques et non-démocrates qui ne veulent pas être contraints par une religion déformée et extrémiste et représente une occasion unique d'unir les différents peuples contre une force capable de renverser l'ordre et l'équilibre du pouvoir mondial.

O papel da influência do Estado no mundo islâmico: o perigo não deve ser subestimada

Se você fizer uma análise da relação entre a propagação do extremismo islâmico, fora do califado, ea relação desses grupos com o mesmo estado islâmico, notamos fortes elementos de preocupação, o que deve acelerar as ações para derrotar urgência do problema. Concretamente, a afirmação dos seguidores da jihad mais radical, que visam construir uma entidade estatal regulada pela interpretação mais dura da lei islâmica nos territórios da Síria e do Iraque, é susceptível de desencadear um processo em uma escala global, capaz de desencadear comparação, em uma suposta base religiosa, entre o Ocidente e os países árabes, do Oriente, o que pode se materializar em guerra com as nações do chamado norte. O primeiro perigo a ser enfrentado são os ataques de terroristas retornar, os recentes acontecimentos na Austrália, onde a polícia conseguiu frustrar uma organização que pudesse atingir o país de dentro, por jihadistas voltou do Oriente Médio, aumentos atenção para um fenômeno freqüentemente relatada e amplamente temido; Os australianos, em geral, eles tiveram sorte, porque eles tiveram que lidar com uma organização, que apesar de pequena, fez prova de ser encontrado. Organizações formadas por indivíduos com aspecto mais investigativo é facilitada quando comparados com indivíduos não ligados a qualquer grupo, capaz de agir por conta própria e bater sem nenhum aviso. Este aspecto, que é o mais perigoso, é o que mais ameaça os países ocidentais por formas de ataques, que são alimentados pela propaganda do califado. Esse alívio, no entanto, pode ser estendido para países que não pertencem culturalmente e formalmente o Ocidente, mas esse estilo de vida e no desenvolvimento industrial e econômico, mas não para o partido político, está cada vez mais perto, mas quem está circunstância agravante para efeitos de estabilidade, a ter suas comunidades islâmicas próprio território, o que pode, potencialmente, ser um terreno fértil para o terrorismo. Esses países são claramente identificados na China e Rússia, que até agora, especialmente na sede do Conselho de Segurança da ONU, têm dificultado a ação americana, que tem como objetivo o reconhecimento da ONU para a Eliminação do califado. Pequim tem um problema de longa data com a população dos uigures, muçulmanos, que quer normalizar no âmbito da conformidade do estado chinês, que tende a suprimir qualquer diversidade cultural, uma atitude que já resultou em vários atos terroristas, e que pode levar à participação elementos califado mais determinado. Para a Rússia o problema das relações com os chechenos e com altas populações do Cáucaso, que se reconhecem no Islã, é ainda mais antiga e destas áreas vêm a maioria dos combatentes estrangeiros nas fileiras das forças armadas do Estado islâmico. Mesmo no Japão, onde pura adesão ao Islã é mais limitado, mas também de Tóquio deve olhar com preocupação para o fenômeno de terroristas voltar. É desnecessário mencionar o Reino Unido e França, onde a situação é bem conhecida.
Um fenómeno emergente crônica pérola tem a ver com os países de Leste da Malásia, Filipinas e Indonésia, onde a presença de formações de extremistas islâmicos está bem estabelecido e com a colaboração com o califado é uma oportunidade para encontrar novos recursos e aumentar a sua reputação em população. A ação que levou ao sequestro de dois cidadãos alemães, nas Filipinas, com a consequente ameaça de decapitação, segue os modos de operação do Estado islâmico e indica como o convite do califado para exportar jihad no mundo já foi recebido em diferentes latitudes. Outro fator não deve ser subestimado é o poder da mensagem do estado islâmico, capaz de unir forças também em contradição uns com os outros e fundi-los sob a bandeira negra do califado em nome da aplicação da lei islâmica. É uma forma não muito velada de tendências anti-ocidentais e também adicionar anti capitalista, sob a bandeira da unidade fundamentalismo islâmico. Por todas estas razões, é incompreensível como a ONU está paralisada diante dessas ameaças, os interesses de cada país e da mesma aliança contra o califado é interrompida por interesses contingentes de estados individuais, os turcos antes de tudo, que não permitem um visual não a forma, mas não no curto prazo. A ameaça do califado abrange todos os sistemas democráticos e não-democratas, que não querem ser restringida por uma religião distorcida e extremista e representa uma oportunidade única de unir diferentes povos contra uma força capaz de subverter a ordem eo equilíbrio do poder mundial.