Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

venerdì 17 ottobre 2014

الحرب الدبلوماسية في الأمم المتحدة بين إسرائيل وفلسطين

وقعت أعمال شغب في عدة مناطق من القدس ورام الله في الاشتباكات بين الجيش والمتظاهرين الإسرائيلي هي الخطوط العريضة الثابت للمعركة الدبلوماسية التي تجري في الأمم المتحدة بين السلطة الفلسطينية والدولة الإسرائيلية. مجرد ضحية فلسطينية أخرى، وهو صبي يبلغ 13 عاما ضرب على يد جندي من الجيش الإسرائيلي، أثناء إجراءات إنفاذ ضد الشباب الفلسطيني الذين احتجوا بعنف ضد استفزازات اليمين المتطرف الأرثوذكسية لاحتلال جبل الهيكل. في هذا السياق، الاشتباك الدبلوماسي، الذي يدور في مقر الأمم المتحدة، تجري في مناخ مرة أخرى أي شيء ولكن الاسترخاء، على الرغم من الصيف الماضي الصعب، الذي شهد الحرب العنيفة التي تتكشف في غزة. هدف أبو مازن هو نفسه دائما: إنشاء دولة فلسطينية داخل حدود 1967 مع القدس الشرقية عاصمة لها. جزء من هذه الأراضي تخضع لاحتلال إسرائيل، التي تواصل سياسة بناء المستوطنات وطرح أجزاء كبيرة من الأراضي للفلسطينيين، لصالح المستوطنين، وغالبا ما ينتمون إلى الحركات الدينية. المتشددين. ويمثل هؤلاء المستوطنين أيضا في الحكومة على رأس إسرائيل، مما يجعلها حلا المؤسسي في إطار حدود 1967، إشكالية للغاية. تكتيكات أبو مازن، لتحقيق هذه النتيجة هي سلمية تماما وتغادر بشكل حاد من ممارسات حماس الإرهابية؛ يعتزم رئيس السلطة الفلسطينية للتوصل الى حل مجلس الأمن التابع للأمم المتحدة وإنهاء الاحتلال والسماح بقيام دولة فلسطينية ذات سيادة. إسرائيل ترفض هذه المقترحات مع العذر المعتاد التي تهدد السلام وليس فقط في الأمة الإسرائيلية، ولكن أيضا في المنطقة. هذا هو التكتيك المعتاد لتأجيل الحل لتوفير الوقت وزيادة المستوطنات. والصعوبة الكبرى لأبو مازن للحصول على قرار من مجلس الأمن هي المتأصلة في تنظيم أعلى هيئة في الأمم المتحدة، الأمر الذي يتطلب إجماع الأعضاء للموافقة على قرارات النظر فيها؛ وجود الولايات المتحدة، الحليف الأكثر أهمية في إسرائيل، فقد أحبطت حتى الآن كل جهد ممكن، ولكن تدهور العلاقات بين البيت الأبيض وتل أبيب والعدسة، وكرره أوباما، للوصول إلى تعريف للقضية بين إسرائيل وفلسطين على وجه التحديد من خلال الحل، إقليم، دولتين قد تتغير الأمور. ومن الجدير بالذكر أن واشنطن يبدو أن لديها أي نية لممارسة حق النقض (الفيتو) والدليل على ذلك هي الطعون هامة الأميركيين أن أبو مازن إحالتها طلبها إلى مجلس الأمن حتى يناير 2015 في هذه الفترة، ولكن، ليست كبيرة جدا، يريد أوباما أن تعهد مرة أخرى مسألة المفاوضات إلى وزيرة الخارجية، جون كيري. في ظل الظروف الحالية، ومع ذلك، يبدو أن مهمة تكاد تكون مستحيلة: أنها لا تزال الكثير من المقاومة لإسرائيل، في حين أن أبو مازن غير مستعد لأي تنازل. وجود هذا التصلب، وخاصة من قبل إسرائيل، والتي في النهاية هو الذي كسر القواعد من خلال السماح ببناء المستوطنات، ومن المرجح أن تأتي بنتائج عكسية تل أبيب، إذا كان عباس لاتخاذ خطوة رسمية تجاه الأمم المتحدة. الولايات المتحدة، تواجه خيارا المسؤولية، فإنها يمكن أن لا تذهب ضد الأغلبية من الرأي العام العالمي، والتي تعترف بحق الفلسطينيين في الحصول على وطن، لأنه، على خلاف ذلك، سوف تجد نفسها معزولة لا سيما بالمقارنة مع الشركاء الغربيين، وخاصة تلك الموجودة في أوروبا موجهة بشكل متزايد نحو الاعتراف، مثل، على سبيل المثال، كان النطق البرلمان البريطاني. بالطبع الحل الأمثل يكمن في انسحاب إسرائيل من الأراضي وتحترم حدود عام 1967، مما أدى إلى توقيع معاهدة سلام أن يكرس ولادة دولة فلسطينية. ولكن مع تولي الحكومة الحالية السلطة في تل أبيب هذا ليس سوى احتمال بعيد.

La Turchia sempre più isolata sulla scena internazionale

Dopo il rifiuto alla Turchia ad entrare nell’Unione Europea, Ankara ha scelto di intraprendere una strada che l’ha allontanata ancora di più dall’Europa. Anziché insistere verso quelli che erano i parametri richiesti da Bruxelles, per convincere i contrari, il paese turco, allora protagonista di un boom economico, si è voltato verso l’oriente con l’intenzione di ricalcare la propria influenza sul territorio del vecchio impero ottomano. Eppure le premesse erano più che favorevoli, gran parte del tessuto sociale del paese si era ormai aperto ad una modernizzazione, grazie ad una visione sempre più laica e la stessa appartenenza, come unico stato musulmano, all’Alleanza Atlantica indicava l’affidabilità della Turchia. A parte le contrarietà dei movimenti di destra, vi erano da smussare particolari, certo non irrilevanti, ma che sembravano di facile attuazione, nel quadro generale del paese, come una maggiore tutela dei diritti civili; non si trattava di aspetti secondari per gli standard europei, ma se la volontà della Turchia era in quella direzione avrebbe potuto agevolmente fare le riforme necessarie. Se la UE ha mantenuto un atteggiamento rigido di fronte a queste mancate riforme, la Turchia ha cambiato il suo approccio alla propria vita politica interna passando da un islamismo moderato ad una commistione sempre più pesante tra vita politica e sociale con gli aspetti religiosi, suscitando anche grandi  proteste interne. Ora è da chiedersi se con un ingresso in Europa, queste tendenze si sarebbero esaurite, ed allora l’errore della UE sarebbe rilevante, o, viceversa, se si sarebbero presentate in maniera analoga anche dentro l’Unione Europea, andando a costituire un problema di difficile gestione per Bruxelles, ed in questo caso la decisione di mantenere Ankara al di fuori dell’istituzione europea sarebbe stata corretta ed avrebbe prevenuto ulteriori motivi di possibile dissoluzione oltre a quelli già presenti. Alla luce degli sviluppi politici turchi questa seconda valutazione appare la più corretta: Ankara è diventata sempre meno laica ed ha cercato di imporsi come riferimento su di un’area, quella araba, basandosi proprio sulle sue nuove peculiarità di stato musulmano; non sappiamo se questo è avvenuto come reazione al rifiuto europeo, ma è un fatto, ad esempio che la Turchia è uno dei maggiori alleati dei Fratelli musulmani, organizzazione che sfiora l’estremismo e che, quando ha avuto l’occasione di andare al potere in Egitto, si è contraddistinta per una avversione profonda al metodo democratico. Anche sulla questione curda, risulta difficile credere che la Turchia non avrebbe mantenuto la linea attuale. Da questo argomento si arriva dritto al problema contingente del momento, che è costituito dall’affidabilità del paese nella guerra contro il califfato, una problema al quale le democrazie occidentali sono molto sensibili sui principi, ma, pare, meno in pratica. Il problema si pone soprattutto nell’ambito dell’Alleanza Atlantica, dove la condotta di Ankara è in palese contrasto con gli USA ed anche gli altri membri della coalizione. Questo fatto ha determinato una ulteriore sconfitta diplomatica, quasi al pari di quella dell’esclusione dalla UE, consistente nel mancato raggiungimento della conquista di un seggio come membro non permanente nella sede del Consiglio di sicurezza dell’ONU. La legittima ambizione turca mirava a rompere quel circolo, non certo virtuoso, che ha parzialmente isolato la Turchia dalla scena internazionale, frustrando le proprie ambizioni di ricreare, seppure in modi e maniera differenti, una replica dell’impero ottomano in una versione del secolo attuale. Quello che sembra non essere compreso dal governo di Ankara è che le mutate condizioni della regione, soprattutto dovute all’insorgenza di guerre, non presentano più le condizioni di qualche anno addietro. La crescente importanza di un fenomeno come lo stato islamico, percepito dalla maggioranza dei paesi, come fattore di profonda destabilizzazione degli equilibri mondiali, non pare una preoccupazione condivisa dalla Turchia, che oltre a permettere il passaggio attraverso le proprie frontiere dei combattenti stranieri, diventando così una responsabile dell’ascesa del califfato, non mostra di condividere in maniera adeguata le preoccupazioni dei suoi stessi alleati, primo fra tutti gli Stati Uniti, con i quali il reciproco rapporto sta attraversando un periodo di crisi. Quello che appare è che il paese turco ha compiuto, agli occhi occidentali, cioè di quel mondo in cui ambiva ad entrare, una serie di valutazioni non conformi agli standard dell’occidente, ma, nel contempo, si è resa protagonista di contrasti anche con i paesi del mondo arabo, finendo in un isolamento che era l’esatto opposto del risultato che Ankara voleva ottenere. Adesso per la Turchia il rischio concreto è quello di ripiegarsi su se stessa ed i propri problemi interni ed essere tagliata fuori da decisioni importanti nelle quali potrebbe dare un grosso contributo. 

Turkey is increasingly isolated on the international scene

After the refusal of Turkey to join the EU, Ankara has chosen to embark on a journey that has moved away still more from Europe. Rather than insist on those who were required parameters from Brussels to persuade those who disagree, the country turkish, then starred in an economic boom, he turned to the east with the intention of tracing its influence on the territory of the former Ottoman Empire . Yet the conditions that were more favorable, a large part of the social fabric of the country was now open to a modernization, thanks to an increasingly secular and the same membership as the only Muslim state, the Atlantic Alliance indicated the reliability of Turkey . Apart from the opposition of right-wing movements, there were to be chamfered details, certainly not irrelevant, but that seemed easy to implement in the general framework of the country, such as greater protection of civil rights; it was not secondary issues by European standards, but if the will of Turkey was in that direction could easily make the necessary reforms. If the EU has maintained a rigid attitude in the face of this lack of reforms, Turkey has changed its approach to its domestic political life going from a moderate Islam to one increasingly heavy admixture between political and social life with the religious aspects, encourage large domestic protests. Now it is questionable whether an entry in Europe, these trends would be exhausted, and then the error of the EU would be relevant, or, conversely, if you would be presented in a similar manner even within the European Union, going to be a problem difficult to manage for Brussels, and in this case the decision to keep Ankara outside the European institution would be correct and would have prevented further possible reasons for dissolution in addition to those already present. In the light of developments in Turkish politics this second evaluation is the most correct: Ankara has become increasingly secular and sought to establish itself as a reference in an area, Arabic, based on its own characteristics of new Muslim state; do not know if this has happened as a reaction to the rejection of Europe, but it is a fact, for example, that Turkey is one of the greatest allies of the Muslim Brotherhood, an organization that touches extremism and that, when he had the chance to come to power in Egypt, has been characterized by a deep aversion to the democratic method. Even on the Kurdish issue, it is difficult to believe that Turkey would not keep the current line. From this argument it goes straight to the immediate problem of the moment, which is made on the reliability of the country in the war against the caliphate, a problem to which the Western democracies are very sensitive on the principles, but, apparently, not in practice. The problem arises primarily within the Atlantic Alliance, where the conduct of Ankara is in stark contrast with the United States and the other members of the coalition. This has resulted in further diplomatic defeat, almost equal to that of exclusion from the EU, consisting of the failure to achieve the conquest of a seat as a non-permanent seat in the UN Security Council. The Turkish legitimate ambition was to break that vicious, not virtuous, that Turkey has partially isolated from the international scene, thwarting its ambitions to recreate, albeit in different ways and manner, a replica of the Ottoman Empire in a version of the present century . What does not seem to be understood by the government in Ankara is that the changed conditions in the region, mainly due to the onset of war, no longer have the conditions of a few years ago. The growing importance of a phenomenon as the Islamic state, which is perceived by the majority of countries, as a factor of profound destabilization of the balance of world power, it does not seem a concern shared by Turkey, which not only allow the passage through their borders for foreign fighters, making it responsible for the rise of a caliphate, do not adequately show to share the concerns of its own allies, chief among them the United States, with which the mutual relationship is going through a period of crisis. What appears is that the country has made turkish, to western eyes, that is the world in which aspired to enter, a series of evaluations that do not conform to the standards of the West, but at the same time has become the protagonist of contrasts also with the countries of the Arab world, ending up in an isolation that was the exact opposite of the result that Ankara wanted to get. Now to Turkey real risk is to fold in on itself and its own internal problems and be cut off from important decisions in which it could make a big contribution.

Turquía es cada vez más aislado en la escena internacional

Tras la negativa de Turquía a la UE, Ankara ha decidido embarcarse en un viaje que se ha alejado aún más de Europa. En lugar de insistir en los que se requiere parámetros de Bruselas a persuadir a los que no están de acuerdo, el país turco, a continuación, protagonizó un auge económico, se volvió hacia el este con la intención de rastrear su influencia en el territorio del antiguo Imperio Otomano . Sin embargo, las condiciones que son más favorables, una gran parte del tejido social del país estaba abierto a una modernización, gracias a una cada vez más secular y la misma composición que el único estado musulmán, la Alianza Atlántica indicó la fiabilidad de Turquía . Aparte de la oposición de los movimientos de derecha, había que ser detalles biselados, ciertamente no irrelevantes, pero que parecían fáciles de implementar en el marco general del país, tales como una mayor protección de los derechos civiles; no fue por cuestiones secundarias estándares europeos, pero si la voluntad de Turquía fue en esa dirección podría hacer fácilmente las reformas necesarias. Si la UE ha mantenido una actitud rígida frente a esta falta de reformas, Turquía ha cambiado su enfoque a su vida política interna al pasar de un Islam moderado a una mezcla cada vez más pesada entre la vida política y social con los aspectos religiosos, alentar grandes protestas nacionales. Ahora cabe preguntarse si una entrada en Europa, estas tendencias se agotaría, y entonces el error de la UE sería pertinente, o, por el contrario, si usted desea ser presentado de una manera similar, incluso dentro de la Unión Europea, va a ser un problema difíciles de manejar por Bruselas, y en este caso la decisión de mantener a Ankara fuera de la institución europea sería correcto y habría impedido nuevas posibles razones para la disolución, además de los ya presentes. A la luz de la evolución de la política turca esta segunda evaluación es la más correcta: Ankara se ha convertido cada vez más secular y trató de consolidarse como una referencia en una zona, en árabe, en función de sus propias características de nuevo estado musulmán; No sé si esto ha ocurrido como una reacción al rechazo de Europa, pero es un hecho, por ejemplo, que Turquía es uno de los mayores aliados de la Hermandad Musulmana, una organización que toca el extremismo y que, cuando tuvo la oportunidad de llegar al poder en Egipto, se ha caracterizado por una profunda aversión al método democrático. Incluso en la cuestión kurda, es difícil de creer que Turquía no mantendría la línea actual. A partir de este argumento que va directamente al problema inmediato del momento, que se hace en la fiabilidad del país en la guerra contra el califato, un problema al que las democracias occidentales son muy sensibles en los principios, pero, al parecer, no en la práctica. El problema se presenta principalmente en la Alianza Atlántica, donde la conducta de Ankara está en marcado contraste con los Estados Unidos y los otros miembros de la coalición. Esto ha resultado en una mayor derrota diplomática, casi igual a la de la exclusión de la UE, que consiste en la imposibilidad de lograr la conquista de un asiento como miembro no permanente en el Consejo de Seguridad de la ONU. La legítima ambición de Turquía era romper ese vicioso, no virtuoso, que Turquía parcialmente ha aislado de la escena internacional, frustrando sus ambiciones de recrear, aunque de diferentes maneras y formas, una réplica del Imperio Otomano en una versión del siglo actual . Lo que no parece ser entendido por el Gobierno de Ankara es que las nuevas condiciones de la región, debido principalmente a la aparición de la guerra, ya no tienen las condiciones de hace unos años. La creciente importancia de un fenómeno como el estado islámico, que es percibido por la mayoría de los países, como un factor de profunda desestabilización del equilibrio del poder mundial, no parece una preocupación compartida por Turquía, que no sólo permite el paso a través de sus fronteras para los combatientes extranjeros, por lo que es responsable de la aparición de un califato, no muestran adecuadamente a compartir las preocupaciones de sus propios aliados, entre los que destacan los Estados Unidos, con el que la relación mutua está pasando por un período de crisis. Lo que parece es que el país ha hecho turco, a los ojos occidentales, que es el mundo en el que aspiraba a entrar, una serie de evaluaciones que no se ajusten a las normas de Occidente, pero al mismo tiempo se ha convertido en el protagonista de contrastes también con los países del mundo árabe, terminando en un aislamiento que era exactamente lo contrario del resultado que Ankara quería llegar. Ahora a Turquía riesgo real es doblar sobre sí mismo y sus propios problemas internos y ser cortado de decisiones importantes en las que podría hacer una gran contribución.

Die Türkei ist zunehmend isoliert auf der internationalen Bühne

Nach der Weigerung der Türkei, der EU beizutreten, hat Ankara entschieden, sich auf eine Reise, die sich noch mehr von Europa bewegt hat begeben. Anstatt darauf bestehen, auf diejenigen, die aus Brüssel erforderlich wurden Parameter für diejenigen, die nicht einverstanden sind, das Land türkisch, dann in einem Wirtschaftsboom spielte zu überzeugen, wandte er sich nach Osten mit der Absicht der Verfolgung seinen Einfluss auf dem Gebiet des ehemaligen Osmanischen Reiches . Doch die Bedingungen, die günstiger ist, ein großer Teil des sozialen Gefüges des Landes war nun offen für eine Modernisierung waren, dank einer zunehmend säkularen und der gleichen Mitgliedschaft als einziger muslimischer Staat, bezeichnet die Atlantische Allianz die Zuverlässigkeit der Türkei . Abgesehen von der Opposition der rechtsextremen Bewegungen gab es zu abgeschrägt Details, sicherlich nicht unerheblich sein, aber so einfach, in den allgemeinen Rahmen der des Landes, umzusetzen schien wie einen besseren Schutz der Bürgerrechte; es war nicht sekundär von europäischen Standards, aber wenn der Wille der Türkei in dieser Richtung war leicht, die notwendigen Reformen zu machen. Wenn die EU eine starre Haltung angesichts der mangelnden Reformen beibehalten wird, hat die Türkei ihre Annäherung an seine innenpolitischen Leben gehen von einem moderaten Islam zu einem immer schwerer Beimischung zwischen politischen und sozialen Lebens mit den religiösen Aspekten geändert, ermutigen Haushaltsgroß Proteste. Nun ist es fraglich, ob ein Eintrag in Europa würden diese Trends erschöpft sein, und dann der Fehler der EU relevant wäre, oder umgekehrt, wenn Sie in einer ähnlichen Weise auch innerhalb der Europäischen Union vorgelegt werden, wird ein Problem sein schwierig, für Brüssel verwalten, und in diesem Fall die Entscheidung, Ankara außerhalb der Europäischen Institution halten wäre richtig und würde weitere mögliche Gründe für die Auflösung zusätzlich zu den bereits vorhandenen verhindert haben. Im Lichte der Entwicklungen in der türkischen Politik dieser zweiten Bewertung ist die richtige: Ankara zunehmend säkularen und versucht, sich als Referenz in einem Gebiet etablieren, Arabisch, basierend auf seinen eigenen Eigenschaften des neuen muslimischen Staat; weiß nicht, ob dies als eine Reaktion auf die Ablehnung von Europa passiert ist, aber es ist eine Tatsache, dass beispielsweise die Türkei ist einer der größten Verbündeten der Muslimbruderschaft, eine Organisation, die Extremismus berührt, und dass, wenn er die Chance, an die Macht gekommen war in Ägypten, hat durch eine tiefe Abneigung gegen die demokratischen Verfahren gekennzeichnet. Auch in der Kurdenfrage, ist es schwer zu glauben, dass die Türkei nicht die aktuelle Zeile zu halten. Von diesem Argument geht es direkt auf die unmittelbare Problem des Augenblicks, die auf die Zuverlässigkeit des Landes in den Krieg gegen das Kalifat gemacht wird, ein Problem, dem die westlichen Demokratien sind sehr empfindlich auf den Prinzipien, aber offenbar nicht in der Praxis. Das Problem entsteht in erster Linie innerhalb der Atlantischen Allianz, wenn das Verhalten des Ankara steht in krassem Gegensatz zu den Vereinigten Staaten und den anderen Mitgliedern der Koalition. Dies hat weitere diplomatische Niederlage, fast gleich der Ausschluss aus der EU geführt, die aus dem Scheitern, um die Eroberung eines Sitzes als nicht-ständigen Sitz im Sicherheitsrat der Vereinten Nationen zu erreichen. Die türkische legitimen Ziel war es, zu brechen, dass bösartig, nicht tugendhaft, dass die Türkei teilweise aus der internationalen Szene isoliert, seine Ambitionen zu vereiteln, neu zu erstellen, wenn auch auf unterschiedliche Weise und Weise, eine Replik des Osmanischen Reiches in einer Version des gegenwärtigen Jahrhunderts . Was scheint nicht von der Regierung in Ankara zu verstehen ist, dass die veränderten Bedingungen in der Region, vor allem auf den Beginn des Krieges, nicht mehr die Bedingungen der vor ein paar Jahren haben. Die wachsende Bedeutung eines Phänomens wie des islamischen Staates, die von der Mehrheit der Länder wahrgenommen wird, als Faktor der tiefgreifenden Destabilisierung des Gleichgewichts der Weltmacht, scheint es nicht ein Anliegen von der Türkei geteilt wird, die nicht nur den Durchgang durch ihre Grenzen für ausländische Kämpfer zu ermöglichen, so dass es für den Aufstieg eines Kalifats verantwortlich, nicht ausreichend zu zeigen, um die Anliegen ihrer eigenen Verbündeten zu teilen, Leiter unter ihnen die Vereinigten Staaten, mit dem die gegenseitige Beziehung wird durch eine Phase der Krise. Was erscheint, ist, dass das Land türkisch gemacht, für westliche Augen, das ist die Welt, in der angestrebte geben, eine Reihe von Auswertungen, die nicht den Standards des Westens entsprechen, aber gleichzeitig hat sich der Protagonist der Gegensätze auch mit die Länder der arabischen Welt, landen in einer Isolation, die das genaue Gegenteil von dem Ergebnis, dass Ankara wollte zu bekommen war. Jetzt in die Türkei reale Gefahr ist, auf sich selbst und ihre eigenen internen Probleme falten und sich von wichtigen Entscheidungen, in denen es könnte einen großen Beitrag leisten, geschnitten werden.

La Turquie est de plus en plus isolé sur la scène internationale

Après le refus de la Turquie d'adhérer à l'UE, Ankara a choisi de se lancer dans un voyage qui s'est éloigné encore plus d'Europe. Plutôt que d'insister sur ceux qui ont été requis paramètres de Bruxelles à persuader ceux qui sont en désaccord, le pays turc, a ensuite joué dans un boom économique, il se tourna vers l'est avec l'intention de tracer son influence sur le territoire de l'ancien Empire ottoman . Pourtant, les conditions étaient plus favorables, une grande partie du tissu social du pays est désormais ouverte à une modernisation, grâce à une plus en plus laïque et la même composition que le seul état ​​musulman, l'Alliance atlantique ont indiqué la fiabilité de la Turquie . Outre l'opposition des mouvements d'extrême-droite, il y avait à être des détails biseautés, certainement pas hors de propos, mais cela semblait facile à mettre en œuvre dans le cadre général du pays, comme une plus grande protection des droits civils; ce n'était pas des questions secondaires par rapport aux normes européennes, mais si la volonté de la Turquie était dans cette direction pourrait facilement faire les réformes nécessaires. Si l'UE a maintenu une attitude rigide face à ce manque de réformes, la Turquie a changé son approche de la vie politique nationale allant d'un islam modéré pour un mélange plus en plus lourd entre la vie politique et sociale avec les aspects religieux, encourager de grandes manifestations nationales. Maintenant, on peut se demander si une entrée dans l'Europe, ces tendances serait épuisé, et l'erreur de l'UE serait pertinente, ou, à l'inverse, si vous voulez être présenté d'une manière similaire au sein même de l'Union européenne, va être un problème difficile à gérer pour Bruxelles, et dans ce cas, la décision de maintenir Ankara hors de l'institution européenne serait correct et aurait empêché d'autres raisons possibles de dissolution, en plus de ceux déjà présents. À la lumière de l'évolution de la politique turque de cette deuxième évaluation est la plus correcte: Ankara est devenu de plus en plus laïque et a cherché à s'imposer comme une référence dans une région, l'arabe, en fonction de ses propres caractéristiques de nouvel état musulman; Je ne sais pas si cela s'est produit comme une réaction au rejet de l'Europe, mais c'est un fait, par exemple, que la Turquie est l'un des plus grands alliés des Frères musulmans, une organisation qui touche l'extrémisme et que, quand il a eu la chance d'arriver au pouvoir en Egypte, a été caractérisée par une profonde aversion pour la méthode démocratique. Même sur la question kurde, il est difficile de croire que la Turquie ne serait pas garder la ligne en cours. De cet argument, il va droit au problème immédiat de l'instant, qui est faite sur la fiabilité du pays dans la guerre contre le califat, un problème auquel les démocraties occidentales sont très sensibles sur les principes, mais, apparemment, pas dans la pratique. Le problème se pose principalement dans l'Alliance atlantique, la conduite d'Ankara est en contraste frappant avec les États-Unis et les autres membres de la coalition. Cela a entraîné une nouvelle défaite diplomatique, presque égale à celle de l'exclusion de l'UE, composé de l'échec à atteindre la conquête d'un siège de membre non permanent au Conseil de sécurité des Nations unies. L'ambition légitime de la Turquie était de briser ce vicieux, pas vertueux, que la Turquie a partiellement isolé de la scène internationale, contrecarrer ses ambitions de recréer, mais de façon différente et la manière, une réplique de l'Empire ottoman dans une version de ce siècle . Ce qui ne semble pas être compris par le gouvernement d'Ankara est que les conditions modifiées dans la région, principalement en raison de l'apparition de la guerre, n'ont plus il ya les conditions de quelques années. L'importance croissante d'un phénomène que l'état islamique, qui est perçu par la majorité des pays, comme un facteur de déstabilisation profonde de l'équilibre du pouvoir dans le monde, il ne semble pas une préoccupation partagée par la Turquie, qui non seulement permet le passage à travers leurs frontières pour les combattants étrangers, ce qui en fait responsable de l'augmentation d'un califat, ne montrent pas suffisamment de partager les préoccupations de ses propres alliés, au premier rang desquels les Etats-Unis, avec lesquels la relation mutuelle passe par une période de crise. Ce qui apparaît, c'est que le pays a fait turc, pour les yeux occidentaux, c'est le monde dans lequel aspirait à entrer, une série d'évaluations qui ne sont pas conformes aux normes de l'Ouest, mais en même temps est devenu le protagoniste de contrastes aussi les pays du monde arabe, de se retrouver dans un isolement qui était l'exact opposé de sorte que Ankara voulait obtenir. Maintenant, pour la Turquie risque réel est de plier sur elle-même et de ses propres problèmes internes et se couper de décisions importantes dans lesquelles il pourrait faire une grande contribution.

A Turquia é cada vez mais isolado na cena internacional

Após a recusa da adesão da Turquia à UE, Ancara decidiu embarcar em uma jornada que se afastou ainda mais da Europa. Ao invés de insistir em quem foram exigidos parâmetros de Bruxelas para persuadir aqueles que discordam, o país turco, em seguida, estrelou um boom econômico, ele virou-se para o leste, com a intenção de traçar sua influência sobre o território do antigo Império Otomano . No entanto, as condições que eram mais favoráveis​​, uma grande parte do tecido social do país estava agora aberto para a modernização, graças a uma cada vez mais secular e os mesmos membros como o único estado muçulmano, a Aliança Atlântica indicou a confiabilidade da Turquia . Além da oposição de movimentos de direita, havia de ser detalhes chanfrados, certamente não irrelevantes, mas que parecia fácil de implementar no quadro geral do país, tais como uma maior proteção dos direitos civis; não era questões secundárias por padrões europeus, mas se a vontade da Turquia foi nessa direção poderia facilmente fazer as reformas necessárias. Se a UE tem mantido uma atitude rígida em face dessa falta de reformas, a Turquia mudou sua abordagem à sua vida política nacional que vai de um Islã moderado a uma mistura cada vez mais pesado entre a vida política e social com os aspectos religiosos, encorajar grandes protestos nacionais. Agora é questionável se uma entrada na Europa, estas tendências estariam esgotados, e depois o erro da UE seria relevante, ou, inversamente, se você seria apresentado de forma semelhante, mesmo dentro da União Europeia, vai ser um problema difícil de gerir para Bruxelas, e, neste caso, a decisão de manter Ankara fora da instituição europeia seria correto e teria impedido outras razões possíveis para a dissolução, para além dos já presentes. À luz da evolução política turca esta segunda avaliação é o mais correto: Ankara tornou-se cada vez mais secular e procurou estabelecer-se como uma referência na área, árabe, com base em suas características próprias de novo estado muçulmano; Não sei se isso aconteceu como uma reação à rejeição da Europa, mas é um fato, por exemplo, que a Turquia é um dos maiores aliados da Irmandade Muçulmana, uma organização que toca o extremismo e que, quando ele teve a chance de chegar ao poder no Egito, tem sido caracterizada por uma profunda aversão ao método democrático. Mesmo sobre a questão curda, é difícil acreditar que a Turquia não iria manter a linha atual. A partir deste argumento, ele vai direto para o problema imediato do momento, que é feita sobre a confiabilidade do país na guerra contra o califado, um problema para o qual as democracias ocidentais são muito sensíveis sobre os princípios, mas, aparentemente, não na prática. O problema surge principalmente no âmbito da Aliança Atlântica, onde a conduta de Ancara está em contraste com os Estados Unidos e os outros membros da coalizão. Isso resultou em mais derrota diplomática, quase igual ao de exclusão da UE, que consiste na incapacidade de alcançar a conquista de um assento como um assento não-permanente no Conselho de Segurança da ONU. A ambição legítima turco era quebrar esse vicioso, não virtuoso, que a Turquia parcialmente isolado do cenário internacional, frustrando as ambições de recriar, embora em diferentes formas e maneiras, uma réplica do Império Otomano em uma versão do presente século . O que não parece ser entendida pelo governo de Ancara é que as novas condições da região, principalmente devido ao início da guerra, já não têm as condições de há alguns anos atrás. A crescente importância de um fenômeno como o estado islâmico, que é percebida pela maioria dos países, como um fator de profunda desestabilização do equilíbrio de poder mundial, não parece uma preocupação partilhada pela Turquia, que não só permitem a passagem através das suas fronteiras para combatentes estrangeiros, tornando-se responsável pela ascensão de um califado, não mostram adequadamente para compartilhar as preocupações de seus próprios aliados, o principal deles os Estados Unidos, com o qual a relação mútua está passando por um período de crise. O que parece é que o país tem feito turco, para os olhos ocidentais, que é o mundo em que aspirava a entrar, uma série de avaliações que não estejam em conformidade com os padrões do Ocidente, mas ao mesmo tempo tornou-se o protagonista de contrastes também com os países do mundo árabe, terminando em um isolamento que era exatamente o oposto do que o resultado de Ancara queria chegar. Agora a Turquia risco real é dobrar sobre si mesmo e seus próprios problemas internos e ser cortado das decisões importantes em que poderia fazer uma grande contribuição.