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mercoledì 7 gennaio 2015

Crescono i rifugiati nel mondo, la Siria è il primo paese

L’emergenza umanitaria determinata dall’afflusso di profughi e rifugiati, ha registrato un sensibile aumento a causa dell’espansione della situazione della presenza di conflitti nel mondo. Il Commissariato per le Nazioni Unite per i rifugiati ha segnalato, che nel primo semestre del 2014 gli esodi hanno riguardato ben 5,5 milioni di persone, di cui 1,4 milioni sono fuggite dal proprio paese e la parte restante è rimasta in altre zone all’interno dei confini del proprio stato.  Gli scenari peggiori riguardano le aree del Medio Oriente e dell’Africa, dove sono in corsoi conflitti più sanguinosi, spesso basati su cause religiose. L’interminabile guerra civile siriana ha causato il triste primato per gli abitanti della Siria, che hanno superato gli afghani, nella popolazione che ha dovuto essere maggiormente assistita dal Commissariato per le Nazioni Unite per i rifugiati. Questo triste primato era detenuto da ben tre decenni dai cittadini afghani. Il dato complessivo degli assistiti dalle Nazioni Unite è così salito a 46,3 milioni, aumentando di 3,4 milioni di unità dalla fine del 2013. Trattandosi di dati fermi alla data del primo semestre dal 2014, il dato è purtroppo destinato a crescere in maniera ulteriore per il persistere di situazioni di grave crisi militare, che provoca scenari molto problematici dal punto di vista umanitario. La mancata risoluzione della crisi siriana dovrebbe essere inquadrata non solo nell’ottica dei rapporti internazionali, ma, piuttosto,  nel dato che il 23% di tutti i rifugiati proviene da quel paese. Questo valore spiega bene la dimensione della tragedia siriana ben più che molte analisi geopolitiche e strategiche, che dovrebbero essere scavalcate dalla drammaticità della situazione per la popolazione per esortare ad interventi di pacificazione le nazioni più ricche e gli stessi organismi internazionali, ormai troppo inutili dal lato politico a causa della loro staticità. Questa valutazione, per un intervento capace di fermare la guerra, dovrebbe scavalcare ogni prudenza ed impedire il protrarsi di situazioni troppo lunghe ed essere applicato alla totalità dei conflitti che generano il fenomeno dei rifugiati. Certamente anche una maggiore oculatezza nella gestione delle crisi, dal punto di vista politico e diplomatico, avrebbe fornito un grosso aiuto per la prevenzione dell’allargamento di ogni conflitto. Quello che manca è il potere neutro di intervento delle Nazioni Unite, bloccate nel suo organo principale, il Consiglio di sicurezza, da una assurda normativa che consente il potere di veto a stati con interessi spesso contrari, che utilizzano lo strumento sovranazionale per i loro scopi geopolitici. Il valore del numero  dei rifugiati dovrebbe essere preso a misura, in senso assoluto, per determinare un intervento neutrale capace di bloccare i conflitti e cercare una soluzione negoziata che impedisca la scelta della soluzione della fuga a civili inermi. Scorrendo i dati l’Africa continua ad essere una parte importante del fenomeno dei rifugiati, dove le cause non sono costituite soltanto dalle guerre, ma anche dalle carestie. Dopo Siria ed Afghanistan vi è la Somalia (con 1,1 milioni) seguita da Sudan (670.000), Sud Sudan (509.000), Repubblica democratica del Congo (493.000), Birmania (480.000) e l'Iraq (426,0000 ). Si tratta di una classifica causata da conflitti militari e politici, carestie, mancanza di acqua e d i alternative valide per restare nel proprio paese. Analogamente esplicativa è però la graduatoria dei paesi che ospitano più rifugiati, dove il Pakistan è il capofila con 1,6 milioni, a causa della vicinanza con l’Afghanistan i cui cittadini scelgono il paese più prossimo, seguito da Libano (1,1 milioni), Iran (982.000), la Turchia (824.000), la Giordania (737.000), Etiopia (588.000), Kenya (537.000) e Ciad (455.000). Come si vede non figura alcun stato ricco  occidentale e neppure tra i paesi emergenti. L’impegno in termini di accoglienza da parte di Etiopia, Kenya e Ciad, dimostra che lo sforzo a cui sono sottoposti questi paesi rischia di comprometterne la struttura statale, perché troppo sollecitata e senza le dovute risorse. Si assiste così all’ulteriore problema del trattamento che i profughi possono ricevere, spesso insufficiente e fonte di peggioramento sanitario per la mancanza delle strutture adeguate.
La forte presenza di rifugiati in Libano, Turchia e Giordania risente dell’influsso della migrazione siriana per la vicinanza con Damasco, che inizia a provocare gravi disagi in questi paesi per l’insostenibilità della pressione dei rifugiati, tanto da indurre il Libano ad adottare la necessità dal visto per chi arriva dalla Siria. Il numero dei rifugiati assistiti dalle Nazioni Unite non include i palestinesi, per i quali vi è una apposita agenzia dell’ONU e non comprende nemmeno i rifugiati di quei paesi che non richiedono l’intervento del Commissariato per le Nazioni Unite per i rifugiati, che quindi agisce soltanto su richiesta e non potrebbe essere altrimenti per motivi legati al diritto internazionale, e che, quindi, ammonta ad un numero ancora maggiore dei 46,3 milioni registrati. Ciò impone una riflessione che deve portare ad un accordo tra le nazioni per ridurre il prima possibile questo fenomeno che provoca sofferenza ed è destinato ad alimentare situazioni al di fuori della legalità contribuendo a rinforzare proprio quei movimenti che provocano il fenomeno.

Grow the world's refugees, Syria is the first country

The humanitarian emergency determined by the influx of refugees and displaced persons has risen significantly due to the expansion of the situation of the presence of conflicts in the world. The United Nations High Commissioner for Refugees has reported that in the first half of 2014 the exodus regarded well 5.5 million people, of whom 1.4 million have fled their country and the rest remained in other areas within the borders of your country. Worst case scenarios regarding the areas of the Middle East and Africa, where they are sliders bloodiest conflicts, often based on religious causes. The long civil war in Syria has caused the dubious distinction for the people of Syria, who have passed the Afghans, the population had to be better assisted by the United Nations High Commissioner for Refugees. This sad record was held by three decades by Afghan citizens. The overall figure of those assisted by the United Nations is thus rose to 46.3 million, increasing by 3.4 million units by the end of 2013. Since this data is still on the date of the first half of 2014, the figure is unfortunately destined to grow in way further to the persistence of situations of serious military crisis, which causes scenarios very problematic from the humanitarian point of view. The failure to resolve the Syrian crisis should be framed not only the perspective of international relations, but, rather, in the fact that 23% of all refugees come from that country. This value explains well the size of the tragedy Syrian much that many geopolitical and strategic analysis, which should be overridden by the drama of the situation for the population to urge interventions peace wealthy nations and international bodies themselves, now too useless side political because of their immobility. This assessment, for an intervention capable of stopping the war, should override all caution and prevent the continuation of situations too long and be applied to all the conflicts that generate the phenomenon of refugees. Certainly even greater caution in crisis management, in terms of political and diplomatic, would provide a big help for the prevention of enlargement of each conflict. What is missing is the power of neutral UN intervention, locked in its main organ, the Security Council, by an absurd legislation to allow the veto power to states with interests often contrary, using the tool supranational for their purposes geopolitical. The value of the number of refugees should be taken to measure, in an absolute sense, to determine a neutral intervention that will prevent conflicts and seek a negotiated solution that would impede the choice of the solution of the escape at unarmed civilians. Scrolling data Africa continues to be an important part of the phenomenon of refugees, where the causes are not made only by war, but also by the famine. After Syria and Afghanistan there is Somalia (1.1 million) followed by Sudan (670,000), South Sudan (509,000), the Democratic Republic of Congo (493,000), Burma (480,000) and Iraq (426.0000). It is caused by a ranking political and military conflicts, famine, lack of water edi viable alternatives to remain in their own country. Similarly explanatory, however, is the ranking of countries that are home to more refugees, where Pakistan is the leader with 1.6 million, due to the proximity with Afghanistan whose citizens choose the country's next, followed by Lebanon (1.1 million ), Iran (982,000), Turkey (824,000), Jordan (737,000), Ethiopia (588,000), Kenya (537,000) and Chad (455,000). As we see no reference to any state rich Western and even among the emerging countries. The commitment in terms of reception on the part of Ethiopia, Kenya and Chad, shows that the stress faced by these countries is likely to affect the structure of the state, because they are too stressed and without the necessary resources. So there is the further problem of the treatment that the refugees can receive, and often insufficient source of worsening health due to the lack of adequate facilities.
The strong presence of refugees in Lebanon, Turkey and Jordan reflects the influence of migration Syria for its proximity to Damascus, which begins to cause severe disruptions in these countries for the unsustainability of the pressure of refugees, so much so that Lebanon to adopt the need visa for those coming from Syria. The number of refugees assisted by the United Nations does not include the Palestinians, for which there is a special UN agency and does not even include the refugees in those countries that do not require the intervention of the United Nations High Commissioner for Refugees, which then acts only on request and could not be otherwise for reasons of international law, and that, therefore, amounts to an even greater number of 46.3 million registered. This imposes a reflection that must lead to an agreement between nations to reduce the possible before this phenomenon which causes suffering and is intended to contribute to situations outside the legality helping to reinforce precisely those movements that cause the phenomenon.

Cultivar los refugiados del mundo, Siria es el primer país

La emergencia humanitaria determinada por la afluencia de refugiados y personas desplazadas ha aumentado significativamente debido a la expansión de la situación de la presencia de conflictos en el mundo. El Alto Comisionado de las Naciones Unidas para los Refugiados ha informado de que en el primer semestre de 2014 el éxodo considerado así 5,5 millones de personas, de los cuales 1,4 millones han huido de su país y el resto permanecieron en otras áreas dentro de las fronteras de su país. Peor de los casos con respecto a las zonas de Oriente Medio y África, donde son deslizadores conflictos más sangrientos, a menudo basadas en causas religiosas. La larga guerra civil en Siria ha causado la distinción dudosa para el pueblo de Siria, que han pasado a los afganos, la población tuvo que ser mejor asistidos por el Alto Comisionado de las Naciones Unidas para los Refugiados. Este triste récord estaba en manos de tres décadas por los ciudadanos afganos. La cifra total de personas asistidas por las Naciones Unidas por lo tanto es elevó a 46,3 millones, aumentando en 3,4 millones de unidades a finales de 2013. Desde este dato es aún en la fecha de la primera mitad de 2014, la cifra es, por desgracia destinado a crecer en manera aún más a la persistencia de situaciones de crisis militar seria, lo que provoca situaciones muy problemáticas desde el punto de vista humanitario. La falta de resolución de la crisis siria debe enmarcarse no sólo la perspectiva de las relaciones internacionales, sino, más bien, en el hecho de que el 23% de todos los refugiados provienen de ese país. Este valor se explica bien el tamaño de la tragedia mucho que muchos análisis geopolítico y estratégico de Siria, que debería ser anulado por el drama de la situación de la población para instar a las intervenciones de paz las naciones ricas y los propios organismos internacionales, laterales ahora demasiado inútil político debido a su inmovilidad. Esta evaluación, por una intervención capaz de detener la guerra, debe anular todas las precauciones y evitar la continuación de situaciones demasiado largas y se aplicarán a todos los conflictos que generan el fenómeno de los refugiados. Ciertamente aún mayor prudencia en la gestión de crisis, en términos de política y diplomática, sería una gran ayuda para la prevención de la ampliación de cada conflicto. Lo que falta es el poder de neutral intervención de la ONU, encerrado en su órgano principal, el Consejo de Seguridad, en una absurda legislación para permitir que el poder de veto de los estados con intereses a menudo opuestos, usando la herramienta supranacional para sus fines geopolítica. El valor del número de refugiados se debe tomar para medir, en un sentido absoluto, para determinar una intervención neutral que evitará conflictos y buscar una solución negociada que pueda impedir la elección de la solución de la fuga a civiles desarmados. Desplazamiento de datos África sigue siendo una parte importante del fenómeno de los refugiados, donde las causas no se hacen sólo por la guerra, sino también por la hambruna. Después de Siria y Afganistán hay Somalia (1,1 millones), seguido de Sudán (670.000), el sur de Sudán (509.000), la República Democrática del Congo (493.000), Birmania (480.000) e Irak (426.0000). Es causada por un ranking conflictos políticos y militares, el hambre, la falta de agua edi alternativas viables para permanecer en su propio país. Del mismo modo explicativo, sin embargo, es el ranking de países que son el hogar de más refugiados, donde Pakistán es el líder con 1,6 millones de dólares, debido a la proximidad con Afganistán cuyos ciudadanos elegir del país a continuación, seguido por el Líbano (1,1 millones ), Irán (982.000), Turquía (824.000), Jordania (737.000), Etiopía (588.000), Kenia (537.000) y Chad (455.000). Como vemos ninguna referencia a un estado rico occidental e incluso entre los países emergentes. El compromiso en materia de acogida por parte de Etiopía, Kenia y Chad, muestra que el estrés que enfrentan estos países es probable que afecte la estructura del Estado, porque están demasiado estresados y sin los recursos necesarios. Así que no es el problema adicional del tratamiento que los refugiados puedan recibir, y la fuente a menudo insuficiente de empeoramiento de la salud debido a la falta de instalaciones adecuadas.
La fuerte presencia de refugiados en el Líbano, Turquía y Jordania refleja la influencia de la migración a Siria por su proximidad a Damasco, que comienza a causar graves trastornos en estos países para la insostenibilidad de la presión de los refugiados, tanto es así que el Líbano adopte la necesitan visa para los que vienen de Siria. El número de refugiados asistidos por las Naciones Unidas no incluye los palestinos, para los cuales hay una agencia especial de la ONU y ni siquiera incluye los refugiados en los países que no requieren la intervención del Alto Comisionado de las Naciones Unidas para los Refugiados, que entonces actúa sólo bajo pedido y no podría ser de otra manera, por razones de derecho internacional, y que, por lo tanto, equivale a un número aún mayor de 46,3 millones registrada. Esto impone una reflexión que debe conducir a un acuerdo entre las naciones para reducir la posible antes de este fenómeno que causa sufrimiento y tiene por objeto contribuir a situaciones fuera de la legalidad ayudando a reforzar precisamente los movimientos que causan el fenómeno.

Wachsen Flüchtlinge auf der Welt, ist das erste Land, Syrien

Die humanitäre Notlage durch den Zustrom von Flüchtlingen und Vertriebenen festgelegt hat sich aufgrund der Expansion der Situation der Anwesenheit von Konflikten in der Welt gestiegen. Der UN-Hochkommissar für Flüchtlinge hat berichtet, dass in der ersten Hälfte des Jahres 2014 die Abwanderung betrachtet gut 5,5 Millionen Menschen, von denen 1,4 Millionen haben ihr Land verlassen und der Rest blieb in anderen Bereichen innerhalb der Grenzen Ihres Landes. Worst-Case-Szenarien für die Bereiche des Mittleren Osten und Afrika, wo sie sind Schieber blutigsten Konflikte, die oft auf religiöse Ursachen beruht. Der lange Bürgerkrieg in Syrien hat die zweifelhafte Ehre für die Menschen in Syrien, die die Afghanen übergeben verursacht haben, hatte die Bevölkerung besser mit dem Hohen Kommissar der Vereinten Nationen für Flüchtlinge unterstützt. Diese traurigen Rekord wurde von drei Jahrzehnten von afghanischen Bürgern statt. Die Gesamtzahl der von den Vereinten Nationen ist somit erhöhte sich auf 46,3 Mio. unterstützt, die Erhöhung um 3,4 Millionen Einheiten bis Ende 2013. Da diese Daten noch am Tag der im ersten Halbjahr 2014 wird die Zahl leider bestimmt, zu wachsen in Weg weiter auf den Fortbestand Situationen ernsthafter Militärkrise , die Szenarien sehr problematisch aus der humanitärer Sicht verursacht. Die Tatsache, dass die syrische Krise zu lösen nicht nur gerahmt werden die Perspektive der internationalen Beziehungen, sondern vielmehr in der Tatsache, dass 23% aller Flüchtlinge aus diesem Land kommen. Dieser Wert erklärt auch die Größe der Tragödie syrischen sehr, dass viele geopolitische und strategische Analyse, die von der Dramatik der Situation außer Kraft gesetzt werden sollte für die Bevölkerung zu Interventionen Frieden reichen Ländern und internationalen Gremien selbst, nun zu nutzlosen Seite drängen politischen wegen ihrer Unbeweglichkeit. Diese Einschätzung, für eine Intervention in der Lage, den Krieg zu beenden, sollten alle Vorsicht außer Kraft zu setzen und verhindern, dass die Fortsetzung der Situationen zu lang und zu allen Konflikten, die das Phänomen der Flüchtlinge erzeugen angewendet werden. Sicherlich noch größere Vorsicht bei der Krisenbewältigung in Bezug auf die politischen und diplomatischen, wäre eine große Hilfe für die Verhinderung der Erweiterung eines jeden Konflikts zu schaffen. Was fehlt, ist die Macht der neutralen UN-Intervention in seinem Hauptorgel, dem Sicherheitsrat, von einem absurden Regelung gesperrt, um das Vetorecht für Staaten mit Interessen oft im Gegensatz zu erlauben, mit der supranationalen für ihre Zwecke geopolitische. Der Wert der Zahl der Flüchtlinge sollte nach Maß genommen werden, in einem absoluten Sinn, eine neutrale Intervention, Konflikte zu vermeiden und suchen Sie eine Verhandlungslösung, die die Wahl der Lösung von der Flucht in unbewaffnete Zivilisten behindern würde bestimmen. Scrollen Daten Afrika weiterhin ein wichtiger Teil des Phänomens der Flüchtlinge, wo die Ursachen sind nicht nur durch Krieg gemacht, sondern auch durch den Hunger. Nach Syrien und Afghanistan gibt es Somalia (1,1 Millionen), gefolgt von Sudan (670.000), Süd-Sudan (509.000), der Demokratischen Republik Kongo (493.000), Burma (480.000) und (426,0000) Irak. Es wird durch ein Ranking politische und militärische Konflikte verursacht, Hunger, Wassermangel edi brauchbare Alternativen zu in ihrem eigenen Land zu bleiben. Ebenso erklärend, jedoch ist die Rangfolge der Länder, die Heimat von mehr Flüchtlinge, wo Pakistan ist der Marktführer mit 1,6 Millionen, wegen der Nähe zu Afghanistan, dessen Bürger wählen das Land die nächste, gefolgt von Libanon (1,1 Mio. ), Iran (982.000), der Türkei (824.000), Jordanien (737.000), Äthiopien (588.000), Kenia (537.000) und im Tschad (455.000). Wie sehen wir keinen Hinweis auf eine staatliche reichen westlichen und auch unter den Schwellenländern. Das Engagement in den Bereichen Aufnahme seitens Äthiopien, Kenia und Tschad, zeigt, dass die Belastung durch diese Länder konfrontiert geeignet ist, die Struktur des Staates betreffen, weil sie zu gestresst und ohne die notwendigen Ressourcen. So gibt es das weitere Problem der Behandlung, die die Flüchtlinge aufnehmen kann, und oft unzureichende Quelle der Verschlechterung der Gesundheit, die auf den Mangel an geeigneten Einrichtungen.
Die starke Präsenz der Flüchtlinge im Libanon, der Türkei und Jordanien spiegelt den Einfluss der Migration Syrien für seine Nähe zu Damaskus, die auf schwerwiegende Störungen in diesen Ländern für die Nachhaltigkeit des Druck von Flüchtlingen so sehr, dass der Libanon zu übernehmen haben, die beginnt brauchen Visum für diejenigen, die aus Syrien. Die Zahl der Flüchtlinge von den Vereinten Nationen unterstützte beinhaltet nicht die Palästinenser, für die es eine spezielle UN-Agentur, und noch nicht einmal die Flüchtlinge in den Ländern, die nicht der Intervention des Hohen Kommissars der Vereinten Nationen für Flüchtlinge, erfordern die wirkt dann nur auf Anfrage und nicht anders aus Gründen des internationalen Rechts zu sein, und dass daher, beläuft sich auf eine noch größere Anzahl von 46,3 Millionen registriert. Dies stellt eine Reflexion, die auf einer Vereinbarung zwischen den Nationen, die möglichst vor diesem Phänomen, das Leiden verursacht und soll auf Situationen außerhalb der Legalität zu helfen, genau zu verstärken jene Bewegungen, die das Phänomen verursachen beitragen reduzieren führen müssen.

Cultiver les réfugiés dans le monde, la Syrie est le premier pays

L'urgence humanitaire déterminé par l'afflux de réfugiés et de personnes déplacées a considérablement augmenté en raison de l'expansion de la situation de la présence de conflits dans le monde. Le Haut Commissariat des Nations Unies pour les réfugiés a signalé que, dans la première moitié de 2014 l'exode considéré ainsi 5,5 millions de personnes, dont 1,4 millions ont fui leur pays et le reste restés dans d'autres domaines l'intérieur des frontières de votre pays. Les pires scénarios concernant les régions du Moyen-Orient et en Afrique, où ils sont curseurs conflits les plus sanglants, souvent basées sur des causes religieuses. La longue guerre civile en Syrie a fait la distinction douteuse pour le peuple de Syrie, qui ont passé les Afghans, la population devait être mieux assisté par le Haut Commissariat des Nations Unies pour les réfugiés. Ce triste record était détenu par trois décennies par les citoyens afghans. Le chiffre global des personnes aidées par les Nations Unies est ainsi passé à 46,3 millions, en hausse de 3,4 millions d'unités d'ici la fin de 2013. Depuis ces données est toujours à la date de la première moitié de 2014, le chiffre est malheureusement destiné à croître dans façon à la suite de la persistance de situations de grave crise militaire, ce qui provoque des scénarios très problématiques du point de vue humanitaire. L'incapacité à résoudre la crise syrienne devrait être encadrée non seulement du point de vue des relations internationales, mais plutôt dans le fait que 23% de tous les réfugiés proviennent de ce pays. Cette valeur explique bien la taille de la tragédie bien que beaucoup d'analyse géopolitique et stratégique syrienne, qui devrait être remplacé par le drame de la situation pour la population d'exhorter interventions paix pays riches et les organismes internationaux eux-mêmes, maintenant trop secondaires inutiles politique en raison de leur immobilité. Cette évaluation, pour une intervention capable d'arrêter la guerre, devrait l'emporter sur toute prudence et d'éviter la poursuite de situations trop longtemps et être appliqués à tous les conflits qui génèrent le phénomène des réfugiés. Certes, même une plus grande prudence dans la gestion de crise, en termes de politique et diplomatique, fournirait une grande aide pour la prévention de l'élargissement de chaque conflit. Ce qui manque, ce est le pouvoir d'intervention neutre des Nations Unies, enfermé dans son organe principal, le Conseil de sécurité, par une législation absurde de permettre au droit de veto aux Etats aux intérêts souvent contraires, l'aide de l'outil supranational pour leurs fins géopolitique. La valeur du nombre de réfugiés devrait être prise pour mesurer, dans un sens absolu, pour déterminer une intervention neutre à éviter les conflits et de chercher une solution négociée qui entraverait le choix de la solution de la fuite des civils non armés. Défilement des données Afrique continue d'être une partie importante du phénomène des réfugiés, où les causes ne sont pas faites que par la guerre, mais aussi par la famine. Après la Syrie et l'Afghanistan il est de la Somalie (1,1 millions), suivi par le Soudan (670 000), le Sud-Soudan (509 000), la République démocratique du Congo (493 000), la Birmanie (480 000) et l'Irak (426,0000). Elle est causée par un des conflits politiques et militaires de rang, la famine, le manque d'alternatives viables edi de l'eau de rester dans leur propre pays. De même explication, cependant, est le classement des pays qui abritent plus de réfugiés, le Pakistan est le leader avec 1,6 millions, en raison de la proximité avec l'Afghanistan dont les citoyens choisir du pays suivant, suivi par le Liban (1,1 millions ), l'Iran (982 000), la Turquie (824 000), la Jordanie (737 000), l'Ethiopie (588 000), le Kenya (537 000) et le Tchad (455 000). Comme nous le voyons aucune référence à un état riche de l'Ouest et même parmi les pays émergents. L'engagement en matière d'accueil de la part de l'Ethiopie, le Kenya et le Tchad, montre que le stress que subissent ces pays est susceptible d'affecter la structure de l'Etat, parce qu'ils sont trop stressés et sans les ressources nécessaires. Donc, il ya le problème supplémentaire du traitement que les réfugiés peuvent recevoir, et la source souvent insuffisante de l'aggravation de la santé en raison du manque d'installations adéquates.
La forte présence des réfugiés au Liban, la Turquie et la Jordanie reflète l'influence de la migration la Syrie pour sa proximité de Damas, qui commence à causer des perturbations graves dans ces pays pour la non-viabilité de la pression des réfugiés, tant et si bien que le Liban à adopter la besoin de visa pour ceux qui viennent de Syrie. Le nombre de réfugiés assistés par les Nations Unies ne inclut pas les Palestiniens, pour lesquels il existe une agence spéciale de l'ONU et ne comprend même pas les réfugiés dans les pays qui ne nécessitent pas l'intervention du Haut Commissariat des Nations Unies pour les réfugiés, qui puis ne agit que sur demande et ne pouvait pas en être autrement pour des raisons de droit international, et que, par conséquent, se élève à un plus grand nombre de 46,3 millions d'inscrits. Cela impose une réflexion qui doit déboucher sur un accord entre les nations à réduire la possible avant ce phénomène qui provoque la souffrance et qui est destiné à contribuer à des situations en dehors de la légalité aider à renforcer précisément les mouvements qui causent le phénomène.

Crescer refugiados do mundo, a Síria é o primeiro país

A emergência humanitária determinado pelo fluxo de refugiados e pessoas deslocadas aumentou significativamente devido à expansão da situação da presença de conflitos no mundo. O Alto Comissariado das Nações Unidas para os Refugiados informou que no primeiro semestre de 2014 o êxodo considerado bem de 5,5 milhões de pessoas, das quais 1,4 milhões fugiram de seu país e do resto permaneceram em outras áreas dentro das fronteiras de seu país. Os piores cenários em relação às áreas do Oriente Médio e África, onde são sliders mais sangrentos conflitos, muitas vezes baseados em causas religiosas. A longa guerra civil na Síria causou a dúbia distinção para o povo da Síria, que passaram os afegãos, a população teve de ser melhor assistida pelo Alto Comissariado das Nações Unidas para os Refugiados. Esta triste recorde era detido por três décadas por cidadãos afegãos. O valor global dos assistidos pelas Nações Unidas é, assim, subiu para 46,3 milhões, um aumento de 3,4 milhões de unidades até o final de 2013. Uma vez que esses dados ainda está sobre a data do primeiro semestre de 2014, a figura é, infelizmente, destinado a crescer em maneira mais para a persistência de situações de crise militar séria, que faz com que cenários muito problemáticos do ponto de vista humanitário. O fracasso em resolver a crise síria deve ser enquadrado não apenas a perspectiva das relações internacionais, mas, sim, no fato de que 23% de todos os refugiados vêm daquele país. Este valor explica bem o tamanho da tragédia tanto que muitos análise geopolítica e estratégica da Síria, que deve ser substituído pelo drama da situação para a população a exortar as intervenções de paz nações ricas e os próprios organismos internacionais, laterais agora também inútil político por causa de sua imobilidade. Esta avaliação, para uma intervenção capaz de parar a guerra, deve substituir toda a cautela e evitar a continuação de situações muito tempo e ser aplicadas a todos os conflitos que geram o fenômeno dos refugiados. Certamente ainda maior prudência na gestão de crises, em termos de política e diplomática, proporcionaria uma grande ajuda para a prevenção de alargamento de cada conflito. O que falta é o poder de intervenção neutro ONU, trancado em seu principal órgão, o Conselho de Segurança, por uma legislação absurda para permitir que o poder de veto para os estados com interesses muitas vezes contrários, utilizando a ferramenta supranacional para os seus fins geopolítico. Deve ser tomado o valor do número de refugiados para medir, em sentido absoluto, para determinar uma intervenção neutra que vai evitar conflitos e buscar uma solução negociada que impediria a escolha da solução da fuga em civis desarmados. Rolagem de dados África continua a ser uma parte importante do fenômeno dos refugiados, onde as causas não são feitas apenas pela guerra, mas também pela fome. Após a Síria eo Afeganistão Somália (1,1 milhões), seguido pelo Sudão (670 mil), o Sudão do Sul (509 mil), a República Democrática do Congo (493 mil), Birmânia (480.000) e Iraque (426,0 mil). É causada por um ranking conflitos políticos e militares, a fome, a falta de água edi alternativas viáveis para permanecer em seu próprio país. Da mesma forma explicativa, no entanto, é o ranking de países que são o lar de mais refugiados, onde o Paquistão é o líder, com 1,6 milhões, devido à proximidade com o Afeganistão cujos cidadãos escolher o país próximo, seguido pelo Líbano (1,1 milhões ), Irã (982 mil), Turquia (824 mil), Jordânia (737 mil), Etiópia (588 mil), Quênia (537 mil) e Chade (455 mil). Como vemos nenhuma referência a qualquer estado rico ocidental e mesmo entre os países emergentes. O compromisso em termos de recepção por parte da Etiópia, Quênia e no Chade, mostra que o estresse enfrentado por esses países é susceptível de afectar a estrutura do Estado, porque eles estão muito estressados e sem os recursos necessários. Portanto, há ainda o problema do tratamento que os refugiados podem receber, e muitas vezes insuficiente fonte de agravamento da saúde devido à falta de instalações adequadas.
A forte presença de refugiados no Líbano, Turquia e Jordânia reflete a influência da migração Síria por sua proximidade com Damasco, que começa a causar perturbações graves nesses países para a insustentabilidade da pressão dos refugiados, tanto assim que o Líbano a adotar o precisam de visto para quem vem da Síria. O número de refugiados assistidas pelas Nações Unidas não inclui os palestinos, para os quais existe uma agência especial da ONU e não incluem até mesmo os refugiados nos países que não exigem a intervenção do Alto Comissariado das Nações Unidas para os Refugiados, que então age somente mediante solicitação e não poderia ser de outra forma, por razões de direito internacional, e que, portanto, eleva-se a um número ainda maior de 46,3 milhões registrados. Isto impõe uma reflexão que deve levar a um acordo entre as nações para reduzir o possível antes de este fenómeno que causa sofrimento e destina-se a contribuir para situações fora da legalidade ajudando a reforçar precisamente aqueles movimentos que causam o fenômeno.

Растут беженцев в мире, Сирия стала первой страной,

Чрезвычайная гуманитарная ситуация определяется притоком беженцев и перемещенных лиц значительно возросла в связи с расширением ситуации наличия конфликтов в мире.Верховный комиссар ООН по делам беженцев сообщило, что в первой половине 2014 Исход рассматривается также 5,5 млн человек, из которых 1,4 млн, покинувших свою страну и остальные оставались в других областях в пределах своей страны. Наихудшие сценарии в отношении районов Ближнего Востока и Африки, где они ползунки кровавые конфликты, часто основанные на религиозных причин.Гражданская война в Сирии вызвало сомнительное для народа Сирии, которые прошли афганцев, население должно было быть лучше содействии Верховного комиссара Организации Объединенных Наций по делам беженцев. Этот печальный рекорд принадлежал трех десятилетий афганских граждан.Общая цифра тех, при содействии Организации Объединенных Наций, таким образом, выросла до 46300000, увеличившись на 3,4 млн единиц к концу 2013 года Поскольку эти данные все еще на день в первой половине 2014 года, цифра, к сожалению, суждено расти в путь дальше с сохранением ситуации серьезного военного кризиса, который вызывает сценарии очень проблематично с гуманитарной точки зрения.Неспособность решить сирийский кризис должна быть оформлена не только перспективу международных отношений, но, скорее, в том, что 23% всех беженцев, были из этой страны. Это значение хорошо объясняет размер трагедии Сирии сильно, что многие геополитические и стратегического анализа, который должен быть преодолена драматизм ситуации для населения, чтобы призвать вмешательства мирные богатые страны и сами международные организации, в настоящее время слишком бесполезную стороне политической из-за их неподвижности. Эта оценка, для вмешательства, способного остановить войну, должны переопределить всякую осторожность и не допустить продолжения ситуации слишком долго, и применяться ко всем конфликтам, которые генерируют явление беженцев. Конечно, даже с большой осторожностью в управлении кризисами, с точки зрения политической и дипломатической, обеспечит большую помощь для предотвращения расширения каждого конфликта. Чего не хватает, мощность нейтрального вмешательства ООН, запертый в своей основной орган, Совет Безопасности, по абсурдному законодательства, чтобы право вето для государств, имеющих интересы часто, наоборот, с помощью инструмента наднациональных для своих целей геополитическая.Значение числа беженцев должны быть приняты для измерения в абсолютном смысле, чтобы определить, нейтральную вмешательство, которое будет предотвращать конфликты и искать решения путем переговоров, что будет препятствовать выбор решения побега на безоружных гражданских лиц. Прокрутка данных Африка продолжает оставаться важной частью явления беженцев, где причины не делать только войны, но и от голода. После Сирии и Афганистане есть Сомали (1,1 млн), а затем Судане (670000), Южный Судан (509 000), Демократической Республике Конго (493000), Бирма (480000) и Ираке (426,0000). Это обусловлено тем, рейтинге политических и военных конфликтов, голода, недостатка воды EDI жизнеспособных альтернатив оставаться в своей собственной стране. Точно так же понятны, однако, рейтинг стран, которые являются домом для более беженцев, где Пакистан лидером 1600000, из-за близости с Афганистаном, чьи граждане выбирают страны, на третьем Ливана (1,1 млн ), Иран (982 000), Турция (824 000), Иордания (737000), Эфиопия (588000), Кения (537000) и Чад (455 000). Как мы видим, никаких ссылок на любого государства богатых западных и даже среди развивающихся стран.Обязательство в плане приема на части Эфиопии, Кении и Чаде, показывает, что стресс, с которыми сталкиваются эти страны, скорее всего, влияет на структуру государства, потому что они слишком подчеркнул и без необходимых ресурсов. Так что есть еще одна проблема лечения, что беженцы могут получать и часто недостаточной источника ухудшения здоровья из-за отсутствия надлежащих средств.
Сильное присутствие беженцев в Ливане, Турции и Иордании отражает влияние миграции Сирии за его близости к Дамаске, который начинает вызывать серьезные сбои в этих странах для неустойчивости давления беженцев, настолько, что Ливан принять нужна виза для тех, кто прибывает из Сирии.Число беженцев при содействии Организации Объединенных Наций не включают в себя палестинцев, для которых Существует специальное агентство ООН, и даже не включают беженцев в тех странах, которые не требуют вмешательства Верховного комиссара Организации Объединенных Наций по делам беженцев, которые затем действует только по запросу и не могло быть иначе по причинам, международного права, и что, следовательно, составляет еще большего числа 46300000 зарегистрировано. Это накладывает отражение, которое должно привести к согласию между народами, чтобы уменьшить это возможно, до этого явления, которое вызывает страдания и, призванного содействовать ситуациях за пределами законности помогает укрепить именно те движения, которые вызывают явление.