Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

martedì 19 maggio 2015

欧州連合(EU)は、人間の人身売買に対する軍事行動を取ることを望んでいる

欧州連合(EU)は、人身売買の違法取引と呼ばれるものに対する軍事作戦を起動することを決定しました。ブリュッセルは、移住者のパスの最後のストレッチをヒットすることを目的と戦略を開発し、移民の原因に関するより効果についてより多くのように焦点を当てているようです。欧州連合(EU)の推論は、ヨーロッパだけで着陸を防止するためなど、イタリアの海岸のこの段階で、保護の種類を作成し、その領土への移行現象を根絶する必要性に基づいています。この戦略は、ヨーロッパの大陸に位置する緊急の急性期管理、として正当化することができれば、しかし、戦争や飢饉から逃げることを余儀なくされたもののニーズに対する解決策を行いません。軍事行動は、移行を停止するのに十分であるかもしれない理由は大き​​すぎる理由は、つまり、があります。正当化ブリュッセルは、堅牢な資金を提供イスラム原理主義形成に関連してしばしば犯罪組織を、戦うことです。この意図は称賛に値するが、それは問題の複雑さに対処するには不十分です。知覚は、あなたがアクセスを閉じた場合、彼らは別のものを開くことができる場合ということです。 3つのフェーズに操作の構成は、気象条件の改善と、増加すると予想され、移民の流入を管理するために必要なスピードと緊急性の性質についての深刻な問題を提起します。共同プロジェクトは、出発前にボートを停止するための情報の収集に専用の初期段階を伴います。すでに私たちはオフィスで両政府と国の場所を取るし、自分たちの中で戦うべき行動計画の難しさを強調表示し、最初のレベルで、人身売買、どこを処罰するための効果的な対策なしに、おそらく同じ法執行機関が支援することができます人間の人身売買組織犯罪。それはブリュッセルモロッコ、アルジェリアに傾くするつもりことは事実であるが、イタリアの海岸に出発の中心が動作する最も困難する、リビアの国です。第二段階は、ボード上の移住者で船に乗り込むと、方向転換が含まれます。このフェーズの管理はまた、リビアの海と両政府にトブルクとトリポリに基づいて、認識された第九に基づいて、国際社会で認識さ1を、場所を取ることができる一方で、問題が表示され、領海への侵入を好きにいないようでしたリビア、しかし、最大の問題は移民に付属して何をするかです:質問の拒否にどこであるかだけでは、ヨーロッパの海域で入力しない場合があり妨げるかどうか?第二に、特定の死にそれらを非難するだろうが最初のケースでは、一度戻ってリビアの国で、暴力を確保するために移民を公開します。実際に旅行のための燃料や食料の設備が可能なリターンのためにもありますので、イタリアの海岸に到達するためにしても、常に不足していると。第三段階は、リビアのポートに移民を輸送するために用意した血管の破壊を伴います。このタイプの動作については、欧州連合(EU)は、ロシアの可能性が反対のためにそれほど明白ではありません、国連安全保障理事会の同意を得ずに行動するつもりはありません。また、このような行動は致命的であっても、戦う欧州の兵士の可能性を露出し、外国の地で地上部隊の使用から分離することはできません。そして、このような人身売買に絶対に外国漁船の沈没などのエラーの問題があります。プロジェクトブリュッセルは最初から否定的なので、表示されます。その一つは考えて、より広い文脈から外挿する、偶発的な状況ではなく解決することを目的に、ベースでの問題の解決のためにも提供していない、あまりにも多くの欠点を有しており、 「最小目標、その境界を閉じる方法を疑問、どんなに。再び欧州連合の態度は、彼がプレーしたい役割のための適切な計画を持っていない、ブリュッセルは、人々が逃走した後、溶液が不安定と自身のほとんどまずまずの開発に役立つ世界のソリューションに課すことができない、政治的なドワーフのままそのメンバーの中で不足団結のために。必要性のさらなる証拠は、緩やかな崩壊に値するすべてのヨーロッパの植物を、再検討します。

ويريد الاتحاد الأوروبي للقيام بعمل عسكري ضد مهربي إنسان

قرر الاتحاد الأوروبي لإطلاق عملية عسكرية ضد ما يشار إليها باسم التجارة غير المشروعة للاتجار بالبشر. يبدو بروكسل للتركيز أكثر من ذلك على آثار من التركيز على أسباب الهجرة، ووضع استراتيجية تهدف إلى ضرب المرحلة النهائية من مسار المهاجرين. ويستند هذا المنطق من الاتحاد الأوروبي فقط على ضرورة القضاء على ظاهرة الهجرة إلى أراضيها، وخلق نوع من الحماية، في هذه المرحلة من الساحل الإيطالي، مثل منع الهبوط في أوروبا. إذا كانت هذه الاستراتيجية يمكن تبريرها باسم إدارة الطوارئ الحادة، التي تقع في قارة أوروبا، لا يجعل، ومع ذلك، لا يوجد حل لاحتياجات أولئك الذين أجبروا على الفرار من الحرب والمجاعة. هناك، أي أسباب كبيرة جدا لماذا عمل عسكري قد يكون كافيا لوقف الهجرة. مبرر بروكسل لمكافحة المنظمات الإجرامية، التي غالبا ما تكون في اتصال مع التشكيلات الإسلامية الأصولية، التي توفر التمويل القوي. هذه النية جديرة بالثناء، ولكنها غير كافية لمعالجة تعقيد المشكلة. التصور هو أنه إذا كنت الحصول على مقربة اذا كان بامكانهم فتح آخر. بناء العملية إلى ثلاث مراحل، يطرح تساؤلات جدية حول طابع السرعة والحاجة الملحة المطلوبة لإدارة تدفق المهاجرين، الذين، مع تحسن في الأحوال الجوية من المتوقع أن تزداد. ويشمل المشروع المشترك في المرحلة الأولى مخصصة لجمع المعلومات لوقف القوارب قبل المغادرة. إذا كنت في المستوى الأول نسلط الضوء على صعوبة خطة العمل، التي ينبغي أن تجري في البلاد مع حكومتين في مكتب والقتال فيما بينهم، دون اتخاذ تدابير فعالة لمعاقبة المتاجرين وأين، وكالات إنفاذ القانون نفسه ربما يمكن أن تساعد تلك الجريمة المنظمة في الاتجار بالبشر؛ صحيح أن بروكسل تعتزم تتكئ على المغرب والجزائر، ولكن يبقى مركز المغادرين إلى الساحل الإيطالي البلاد من ليبيا، والأكثر صعوبة للعمل فيها. وتشمل المرحلة الثانية الصعود والقوارب تحويل مع المهاجرين على متن الطائرة. تظهر إدارة هذه المرحلة الإشكالية وفي الوقت نفسه يمكن أيضا أن تحدث في المياه الليبية والحكومتين، واحدة معترف بها من قبل المجتمع الدولي، ومقره في طبرق والتاسع المعترف بها، ومقرها في طرابلس، لا يبدو أن مثل اقتحام المياه الإقليمية ليبي، ولكن المشكلة الأكبر هي ما يجب القيام به مع السفن مع المهاجرين: ما إذا كان الرفض من السؤال هو أين أو فقط يصدكم قد لا تدخل في المياه الأوروبية؟ في الحالة الأولى أنها ستكشف المهاجرين لتأمين العنف، وعندما عاد إلى البلاد من ليبيا، بينما في الحالة الثانية، فإن إدانة لهم لموت محقق. في الواقع مرافق الوقود والغذاء للرحلة هي دائما غير كافية حتى للوصول إلى السواحل الإيطالية، وبالتالي أيضا لعودة محتملة. المرحلة الثالثة تنطوي على تدمير السفن أعدت لنقل المهاجرين في الموانئ الليبية. لهذا النوع من العمليات، والاتحاد الأوروبي لا ينوي التصرف من دون موافقة مجلس الأمن التابع للأمم المتحدة، التي ليست واضحة حتى للمعارضة المحتملة لروسيا. وعلاوة على ذلك مثل هذا العمل لا يمكن فصلها عن استخدام القوات البرية على أرض أجنبية، وتعريض إمكانية جندي أوروبي القتال، حتى قاتلة. ثم هناك مشكلة من الأخطاء، مثل غرق سفن الصيد، أجنبية على الاطلاق للاتجار بالبشر. المشروع يبدو بروكسل، ولذلك سلبيا منذ البداية: يهدف إلى حل حالة طارئة، استقراء من سياق أوسع، وليس أحد يفكر، لإيجاد حل لهذه المشكلة في القاعدة، لديه الكثير من السلبيات، التي لا توفر حتى "الهدف الأدنى، مهما كان موضع شك، لإغلاق حدودها. مرة أخرى ليس لديها موقف الاتحاد الأوروبي التخطيط السليم للقيام بالدور الذي يود أن يلعب، لا يزال بروكسل قزم سياسي، غير قادر على فرض الحلول على العالم أن تساعد الناس يفرون ثم بتطوير حلول مقلقل وبالكاد مقبول خاصة من أجل الوحدة تفتقر بين أعضائها. ودليلا آخر على الحاجة إلى إعادة النظر في كل محطة الأوروبي، يستحق التفكك التدريجي.

lunedì 18 maggio 2015

Il governo iracheno chiede ancora aiuto agli sciiti contro lo Stato islamico

La caduta della città di Ramadi, nella provincia irachena di Anbar, territorio a maggioranza sunnita, conquistata dalle milizie dello Stato islamico, segna una nuova sconfitta per l’esercito regolare dell’Iraq. I morti sarebbero stati oltre 500. La città di Ramadi era una delle poche città della regione che lo stato irakeno riusciva ancora a controllare. La battaglia, che ne ha determinato la conquista da parte del califfato è stata molto cruenta e segna un nuovo avanzamento degli integralisti, con modalità simili a quelle che si verificavano all’inizio del conflitto. Infatti molti militari irakeni sarebbero fuggiti lasciando campo libero agli invasori e denunciando ancora una volta l’assoluta inadeguatezza dell’esercito di Bagdad. Nonostante il livello dello scontro si sia alzato e l’esperienza sul campo dei soldati regolari avrebbe dovuto essersi accresciuta, sembra che senza l’apporto di altre forze i militari dell’Iraq non siano in grado ancora di competere con i miliziani islamici. Malgrado questo segnale indichi che la guerra sarà ancora lunga, dal Pentagono sembrano minimizzare,sottolineando come la sconfitta denunci soltanto la necessità di un maggiore appoggio e sostegno all’esercito dell’Iraq. Questa ammissione, però, sottintende implicazioni, che potrebbero diventare problematiche nelle relazioni tra gli USA e di pesi sunniti. Accertato che la guerra contro lo Stato islamico si vince essenzialmente sul terreno, avendo caratteristiche di guerra classica, dove anche l’apporto della forza aerea risulta complementare, sarebbe necessario un maggiore coinvolgimento di reparti terrestri da parte della coalizione che combatte contro il califfato. Ma a questa esigenza non possono rispondere affermativamente gli Stati Uniti, i cui soldati Obama non sembra intenzionato a schierare, se non per operazioni brevi ed altamente mirate, ma neppure gli stati sunniti. Le ragioni sul perché gli stati islamici che partecipano alla coalizione non intendano schierare i loro uomini si possono soltanto presupporre, giacché non esistono spiegazioni ufficiali. Una potrebbe essere che sarebbe considerato controproducente scegliere di fare combattere sunniti contro sunniti, sebbene ragioni di opportunità consiglierebbero come migliore soluzione proprio questa eventualità per non inquinare con motivazioni di tipo religioso o politico la guerra contro lo Stato islamico. Una ulteriore ragione andrebbe nella direzione della scelta statunitense, che è condizionata dal rifiuto della società civile del paese a vedere ancora i propri soldati impiegati in conflitti poco comprensibili agli strati sociali americani. Tuttavia, questa obiezione non pare essere valida per stati che sono minacciati quasi fino al limitare dei propri confini delle milizie del califfato. Più probabile che si tratti di freddi calcoli politici, che cercano di guadagnare zone dell’Iraq e della Siria alla loro influenza. Se così fosse l’azzardo sarebbe non da poco, i paesi sunniti cercherebbero poi di sconfiggere il califfato quando questi fosse riuscito a mettere fuori gioco il paese irakeno guidato dagli sciiti e la stessa tattica potrebbe essere applicata in Siria. Per Bagdad l’unica alternativa è ancora una volta affidarsi ai combattenti iraniani ed a quelli curdi, gli unici che finora sono stati in grado di tenere testa sul terreno allo Stato islamico. Proprio in ragione di ciò il governo iracheno avrebbe già chiesto aiuto, autorizzandole ad operare sul proprio territorio, alle milizie sciite. Se questa decisione è vera non pare credibile che non sia stata concordata con gli Stati Uniti. Per Washington contenere il califfato è diventato il problema più urgente, che può fare passare in secondo piano anche i tentativi di ricucire i rapporti con le monarchie del Golfo, che vedono l’intervento iraniano un attentato alla loro stabilità. Forse Washington all’inizio della lotta contro il califfato ha valutato in modo errato l’appoggio garantito dagli stati sunniti, che non si sono spinti mai una certa soglia ed ora si trova con Teheran come alleato e quelli che dovevano essere i veri alleati, che non garantiscono l’appoggio necessario per motivi tutt’altro che chiari.

The Iraqi government asks for more help to the Shiites against the Islamic state

The fall of the city of Ramadi, in Iraq's Anbar province, a Sunni-dominated territory, conquered by the militias of the Islamic State, marks a new setback for the army of Iraq. The dead would be over 500. The city of Ramadi was one of the few cities in the region that the state of Iraq could still control. The battle, which resulted in the conquest of the Caliphate was very bloody and marks a new advance of the fundamentalists, in ways similar to those that occurred at the beginning of the conflict. Indeed, many Iraqi soldiers have fled leaving the field open to the invaders and denouncing once again the total inadequacy of the army of Baghdad. Despite the level of confrontation has been lifted and the field experience of regular soldiers would have to have increased, it seems that without the support of other military forces of Iraq are not yet able to compete with the Islamic militants. Despite this signal indicates that the war is still long, by the Pentagon seem to minimize, stressing that defeat denounce only the need for more support and support for the army of Iraq. This admission, however, implies implications, that could become problematic in relations between the US and Sunni weights. Ensured that the war against the Islamic state is essentially won on the ground, having characteristics of classical war, where even the contribution of air power is complementary, it would require greater involvement of departments land by the coalition fighting against the caliphate. But this need can not answer yes the United States, whose soldiers Obama does not seem willing to deploy, if not for operations short and highly targeted, but not even the Sunni states. The reasons why the Islamic states participating in the coalition does not intend to deploy their men can only assume, since there are no official explanations. One might be that would be considered counterproductive choose to fight Sunnis against Sunnis, although reasons of expediency recommend as the best solution for this very eventuality not pollute with reasons of religious or political war against the Islamic state. Another reason would be in the direction of the US choice, which is conditioned by the refusal of civil society in the country to still see their soldiers used in conflicts difficult to understand the social strata Americans. However, this objection does not appear to be valid for the states that are threatened almost to the limit of their borders militia of the caliphate. More likely it is cold political calculations, seeking to gain parts of Iraq and Syria to their influence. If that were the venture would be no small feat, the Sunni countries then seek to defeat the Caliphate when they had managed to take out the Iraqi Shiite-led country and the same tactic could be applied in Syria. Baghdad for the only alternative is once again relying on the Iranian combatants and those Kurds, the only ones who so far have been able to stand up on the ground to the Islamic state. Precisely because of this, the Iraqi government would have already asked for help, authorizing them to operate on its territory under the Shiite militias. If this decision is true it not seems credible that has been agreed with the United States. Washington to contain the caliphate has become the most pressing problem, which can overshadow even the attempts to mend relations with the Gulf monarchies, which see the Iranian intervention an attack on their stability. Perhaps Washington at the beginning of the fight against the caliphate has wrongly evaluated the support provided by the Sunni states, who have never driven a certain threshold and is now with Tehran as an ally and those who were to be true allies, that do not provide the support necessary for reasons far from clear.

El gobierno iraquí pide más ayuda para los chiítas contra el estado islámico

La caída de la ciudad de Ramadi, en la provincia iraquí de Anbar, un territorio dominado por los sunitas, conquistado por las milicias del Estado Islámico, marca un nuevo revés para el ejército de Irak. Los muertos sería de más de 500. La ciudad de Ramadi era una de las pocas ciudades de la región que el estado de Irak aún podía controlar. La batalla, que resultó en la conquista del Califato fue muy sangrienta y marca un nuevo avance de los fundamentalistas, de manera similar a los ocurridos en el inicio del conflicto. De hecho, muchos soldados iraquíes han huido dejando el campo libre a los invasores y denunciar una vez más la insuficiencia total del ejército de Bagdad. A pesar del nivel de confrontación se ha levantado y la experiencia de campo de los soldados regulares tendría que haber aumentado, parece que sin el apoyo de otras fuerzas militares de Irak aún no son capaces de competir con los militantes islámicos. A pesar de esta señal indica que la guerra es todavía largo, por el Pentágono parece reducir al mínimo, haciendo hincapié en que la derrota denuncia sólo la necesidad de más apoyo y ayuda para el ejército de Irak. Esta admisión, sin embargo, implica consecuencias, que podrían convertirse en un problema en las relaciones entre los pesos de Estados Unidos y sunitas. Aseguró que la guerra contra el estado islámico se gana esencialmente en la planta, que tiene características de la guerra clásica, donde incluso la contribución del poder aéreo es complementario, sería necesario una mayor participación de los departamentos de la tierra por los combates coalición contra el califato. Pero esta necesidad no puede responder sí los Estados Unidos, cuyos soldados Obama no parece dispuesto a implementar, si no fuera por las operaciones de corto y muy concretas, pero ni siquiera los estados sunitas. Las razones por las cuales los estados islámicos que participan en la coalición no tiene intención de desplegar a sus hombres sólo puede suponer, ya que no hay explicaciones oficiales. Uno podría ser que se consideraría contraproducente optar por luchar contra los sunitas contra los suníes, aunque razones de conveniencia recomiendan como la mejor solución para esto mismo eventualidad no contamina con las razones de la guerra religiosa o política contra el Estado islámico. Otra razón sería en la dirección de la selección de Estados Unidos, que está condicionado por la negativa de la sociedad civil en el país para seguir viendo sus soldados utilizados en conflictos difíciles de entender los estratos sociales estadounidenses. Sin embargo, esta objeción no parece ser válido para los estados que están amenazadas casi hasta el límite de sus fronteras milicia del califato. Lo más probable es fríos cálculos políticos, que buscan obtener partes de Irak y Siria a su influencia. Si ese fuera el emprendimiento sería una verdadera hazaña, los países sunitas entonces tratan de derrotar al Califato cuando se las habían arreglado para sacar el país chií iraquí y la misma táctica podría ser aplicado en Siria. Bagdad por la única alternativa es confiar una vez más en los combatientes iraníes y los kurdos, los únicos que hasta ahora han sido capaces de ponerse de pie en el suelo para el estado islámico. Precisamente por esto, el gobierno iraquí ya habría pedido ayuda, que les autoriza a operar en su territorio en virtud de las milicias chiítas. Si esta decisión es cierto que no parece creíble que se ha acordado con los Estados Unidos. Washington para contener el califato se ha convertido en el problema más acuciante, que puede eclipsar incluso los intentos de mejorar las relaciones con las monarquías del Golfo, que ven la intervención iraní un ataque a su estabilidad. Tal vez Washington a principios de la lucha contra el califato ha evaluado erróneamente el apoyo brindado por los estados sunitas, que nunca han impulsado un cierto umbral y ahora está con Teherán como un aliado y los que iban a ser verdaderos aliados, que no proporcionan el apoyo necesario por razones nada claro.

Die irakische Regierung fordert mehr Hilfe für die Schiiten gegen den islamischen Staat

Der Fall der Stadt Ramadi, in der irakischen Provinz Anbar, einer sunnitisch dominierten Gebiet, von den Milizen der Islamischen Staat erobert, markiert einen neuen Rückschlag für die Armee des Irak. Die Toten würden mehr als 500 sein, die Stadt Ramadi war eine der wenigen Städte in der Region, die der Staat im Irak immer noch kontrollieren konnte. Die Schlacht, die in der Eroberung des Kalifats führte war sehr blutig und markiert einen neuen Fortschritt der Fundamentalisten, in einer Weise ähnlich zu denen, die am Anfang des Konflikts aufgetreten. Tatsächlich sind viele irakische Soldaten geflohen Verlassen des Feldes offen für Eindringlinge und verurteilte erneut die Gesamt Unzulänglichkeit der Armee von Bagdad. Trotz der Höhe der Konfrontation wurde aufgehoben und die Felderfahrung von Zeitsoldaten müssten erhöht haben, so scheint es, dass ohne die Unterstützung der anderen Streitkräfte im Irak sind noch nicht in der Lage, mit den Islamisten zu konkurrieren. Trotz dieses Signal zeigt an, dass der Krieg ist noch lang, vom Pentagon scheint zu minimieren und betonte, dass die Niederlage denounce nur die Notwendigkeit für mehr Unterstützung und Unterstützung für die Armee des Irak. Dieses Eingeständnis impliziert jedoch Auswirkungen, die problematisch in den Beziehungen zwischen den USA und sunnitischen Gewichte werden könnte. Gewährleistet, dass der Krieg gegen den islamischen Staat im Wesentlichen auf dem Boden gewonnen, mit Eigenschaften der klassischen Krieg, in dem auch der Beitrag der Luftleistung ergänzt, wäre es eine stärkere Beteiligung erfordern Abteilungen landen von der Koalition im Kampf gegen das Kalifat. Das muss aber nicht ja zu beantworten, die Vereinigten Staaten, deren Soldaten Obama scheint nicht bereit zu implementieren, wenn nicht für Operationen kurz und sehr gezielte, aber nicht einmal die sunnitischen Staaten. Die Gründe, warum die islamischen Staaten die Teilnahme an der Koalition nicht die Absicht, ihre Männer bereitstellen kann nur annehmen, da gibt es keine offiziellen Erklärungen. Man könnte sein, das wäre kontraproduktiv, als wählen zu kämpfen Sunniten gegen Sunniten werden, obwohl aus Zweckmäßigkeitsgründen zu empfehlen als die beste Lösung für diese sehr Eventualität nicht verschmutzen mit Gründen der religiösen oder politischen Krieg gegen die islamischen Staat. Ein weiterer Grund wäre in Richtung der US-Wahl, die durch die Weigerung der Zivilgesellschaft des Landes bedingt ist, ihre Soldaten in Konflikten schwierig, die sozialen Schichten Amerikaner verstehen, verwendet immer noch zu sehen. Allerdings ist dieser Einwand nicht angezeigt, für die Staaten, die fast bis an die Grenze ihrer Grenzen Miliz des Kalifats bedroht sind gültig zu sein. Desto wahrscheinlicher ist es kalt politisches Kalkül, suche, Teile der Irak und Syrien, um ihren Einfluss zu gewinnen. Wenn das der Venture würde keine leichte Aufgabe sein, die sunnitischen Ländern dann versuchen, das Kalifat zu besiegen, wenn sie es geschafft hatte, um so den irakischen Schiiten geführte Land und die gleiche Taktik könnte in Syrien angewandt werden. Bagdad für die einzige Alternative ist wiederum unter Berufung auf die iranischen Kämpfern und jene Kurden, die einzigen, die bisher in der Lage, aufzustehen auf dem Boden, um den islamischen Staat. Genau aus diesem Grund, die irakische Regierung würde bereits um Hilfe gebeten haben, die sie ermächtigen, in ihrem Hoheitsgebiet unter den schiitischen Milizen zu betreiben. Wenn diese Entscheidung gilt es nicht glaubwürdig erscheint, dass mit den Vereinigten Staaten vereinbart. Washington, um das Kalifat enthalten hat sich das dringendste Problem, das auch die Versuche, die Beziehungen zu den Golfmonarchien, die der iranischen Intervention sehen einen Angriff auf ihre Stabilität überschatten flicken kann. Vielleicht Washington zu Beginn des Kampfes gegen das Kalifat zu Unrecht untersuchten die Unterstützung der sunnitischen Staaten, die noch nie eine bestimmte Schwelle getrieben haben und ist jetzt mit Teheran als Verbündeten und die, die es zu wahren Verbündeten vorgesehen, dass bieten nicht die aus Gründen alles andere als klar notwendige Unterstützung.

Le gouvernement irakien demande plus d'aide pour les chiites contre l'Etat islamique

La chute de la ville de Ramadi, dans la province d'Anbar en Irak, un territoire dominé par les sunnites, conquise par les milices de l'État islamique, marque un nouveau revers pour l'armée de l'Irak. La mort serait plus de 500. La ville de Ramadi était l'une des rares villes de la région que l'état de l'Irak pourrait toujours contrôler. La bataille, qui a abouti à la conquête du Califat était très sanglante et marque une nouvelle avance des fondamentalistes, de façon similaire à ceux qui ont eu lieu au début du conflit. En effet, de nombreux soldats irakiens ont fui laissant le champ libre aux envahisseurs et en dénonçant une fois de plus l'insuffisance totale de l'armée de Bagdad. Malgré le niveau de la confrontation a été levé et l'expérience de terrain des soldats réguliers devrait avoir augmenté, il semble que, sans le soutien d'autres forces militaires de l'Irak ne sont pas encore en mesure de rivaliser avec les militants islamiques. Malgré ce signal indique que la guerre est encore longue, par le Pentagone semblent minimiser, soulignant que la défaite dénoncer seulement le besoin de plus de soutien et de soutien pour l'armée de l'Irak. Cet aveu, cependant, implique des conséquences, qui pourraient devenir problématique dans les relations entre les États-Unis et poids sunnites. Veiller à ce que la guerre contre l'Etat islamique est essentiellement remporté sur le terrain, ayant des caractéristiques de la guerre classique, où même la contribution de la puissance aérienne est complémentaire, il faudrait une plus grande implication des départements terres par les combats de la coalition contre le califat. Mais ce besoin ne peut pas répondre oui aux États-Unis, dont les soldats Obama ne semble pas disposé à déployer, si pas pour les opérations courtes et très ciblées, mais pas même les Etats sunnites. Les raisons pour lesquelles les Etats islamiques participant à la coalition n'a pas l'intention de déployer leurs hommes ne peut assumer, car il n'y a pas d'explications officielles. On peut être cela serait considéré comme contre-productif choisir de combattre les sunnites contre les sunnites, bien des raisons d'opportunité recommandent comme la meilleure solution pour cette éventualité très polluent pas les motifs de la guerre religieuse ou politique contre l'Etat islamique. Une autre raison serait dans le sens du choix des États-Unis, qui est conditionné par le refus de la société civile dans le pays pour voir encore leurs soldats utilisés dans des conflits difficiles à comprendre les couches sociales les Américains. Toutefois, cette objection ne semble pas être valide pour les États qui sont menacés presque à la limite de leur frontières milice du califat. Plus il est probable calculs politiques froids, qui cherchent à gagner parties de l'Irak et la Syrie à leur influence. Si tel était le risque serait pas un mince exploit, les pays sunnites cherchent alors à vaincre le califat quand ils avaient réussi à prendre le pays à majorité chiite irakienne et la même tactique pourrait être appliquée en Syrie. Bagdad pour la seule alternative est de nouveau compte sur les combattants iraniens et les Kurdes, les seuls qui ont été jusqu'à présent en mesure de se tenir debout sur le sol à l'état islamique. Précisément à cause de cela, le gouvernement irakien aurait déjà demandé de l'aide, les autorisant à opérer sur son territoire, dans les milices chiites. Si cette décision est vrai, il ne semble pas crédible qui a été convenu avec les États-Unis. Washington pour contenir le califat est devenue le problème le plus pressant, qui peut éclipser même les tentatives pour réparer les relations avec les monarchies du Golfe, qui voient l'intervention iranienne une attaque sur leur stabilité. Peut-être Washington au début de la lutte contre le califat a tort évalué le soutien apporté par les Etats sunnites, qui ont jamais conduit un certain seuil et est maintenant avec Téhéran comme un allié et ceux qui devaient être de véritables alliés, que ne fournit pas le soutien nécessaire pour des raisons loin d'être claire.