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Politica Internazionale
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mercoledì 20 maggio 2015
L'Arabia Saudita potrebbe dotarsi dell'arma nucleare per bilanciare i progressi dell'Iran
Le forti preoccupazioni, già più volte dimostrate, sia sul piano diplomatico, che su quello strategico, dall’Arabia Saudita, per il sempre più vicino accordo, previsto entro il 30 giugno, che dovrebbe sancire per l’Iran della possibilità di dotarsi di una tecnologia nucleare, potrebbe innescare una corsa agli armamenti atomici nel medio oriente. L’intenzione di Riyadh sarebbe quella di riscuotere il debito che il paese saudita vanta con il Pakistan a seguito dei grandi investimenti, nell’ordine di miliardi di dollari, effettuati per finanziare il programma nucleare pachistano, La principale monarchia del Golfo avrebbe così a disposizione un ordigno atomico già testato e pronto in tempi quasi immediati, sorpassando Teheran in una eventuale corsa agli armamenti nucleari, che si preannuncia ormai quasi certa. Se questo sviluppo si verificherà, verranno creati presupposti totalmente contrari alle intenzioni statunitensi, che hanno concentrato tutti i loro sforzi per evitare la proliferazione nucleare, andando incontro alle esigenze iraniane, con il tentativo di regolamentare il loro approccio della tecnologia atomica, tentando di incanalarlo verso l’esclusivo sviluppo civile. La profonda avversione delle monarchie del Golfo, dei paesi sunniti ed anche di Israele, ha sviluppato un movimento contrario verso il nuovo atteggiamento che Washington ha deciso di tenere con l’Iran, giudicandolo quasi un tradimento dei rapporti di alleanza e provocando notevoli differenze sulle modalità da tenere nei confronti del terrorismo di natura sunnita. Un fattore sicuramente decisivo è stato quello del progressivo aumento dell’aspetto confessionale, di matrice sunnita, all’interno delle istituzioni politiche di vari paesi ed in modo speciale nei paesi della primavera araba. Ciò ha favorito la radicalizzazione del confronto tutto interno all’islamismo, tra sunniti e sciiti; è all’interno di questo scenario che si colloca il timore di consentire, grazie al mondo occidentale, un vantaggio sostanziale all’Iran tramite il possesso di una tecnologia nucleare, che può consentire in un futuro, anche se non troppo immediato, di arrivare a detenere un ordigno atomico. Il mondo sunnita ritiene di essere di fronte ad uno squilibrio pericoloso per la propria esistenza, che cerca in parte di colmare, con azioni che mirano a sottrarre considerevoli pozioni di influenza all’Iran, ma sempre essendo ben cosciente che ciò si limita ad un contesto di un confronto strategico senza la presenza di armamenti non convenzionali, come la bomba atomica. L’intenzione degli Stati Uniti era di mantenere questa sorta di equilibrio, controllando, insieme ad altri soggetti internazionali, lo sviluppo iraniano, favorendone, nel contempo, il reingresso nella società internazionale, rompendo l’isolamento che si era formato anche a causa della questione nucleare. Il ruolo che Washington aveva pensato per se stessa era di creare un nuovo assetto nel medio oriente per dare all’Iran la giusta importanza e riconoscendone, di fatto, il ruolo di potenza regionale, mantenendo, però, i contatti preferenziali con le monarchie del Golfo. L’iniziativa dell’Arabia Saudita sconvolge ora gli assetti pensati, ma non condivisi dai sunniti, dagli USA e potrebbe pregiudicare gravemente un rapporto, che pare già incrinato. Difficile non immaginare che l’Iran, ora non possa rimettere in discussione tutto l’impianto del negoziato, che dovrebbe concludersi entro la fine di giugno, sentendosi, a sua volta, discriminato dalla eventualità di trovare l’Arabia Saudita entrata in tutta fretta nel club delle potenze atomiche. Ma l’intento di Riyadh, potrebbe essere proprio quella di creare una azione di disturbo alla definizione del trattato, capace di portare, prima la regione nel caos e ,dopo, riportare la questione nucleare a ridiventare emergenza mondiale. D’altro canto l’Arabia Saudita non si è certo distinta per una gestione capace di quelle forze, che ha finanziato, e che credeva di controllare per i suoi scopi strategici e che si sono poi trasformate nello Stato islamico; questo per evidenziare come le mosse di Riyadh siano azzardate e pericolose. Non sfruttare l’uscita dell’isolamento dell’Iran, percepito non solo come avversario religioso e politico, ma anche economico, per creare nuove condizioni di convivenza regionali è un errore che l’Arabia Saudita sta compiendo in maniera troppo evidente, esasperando gli attriti verso il paese iraniano, soprattutto in una fase dove le milizie sciite sono giudicate essenziali nella lotta al califfato, proprio dagli Stati Uniti. Certamente Riyadh godrà dell’appoggio di diversi stati, ma in una panoramica più vasta, rischia un isolamento in un recinto fatto di nazioni sunnite, che non gioverà ad una prospettiva di protagonismo, anche limitato all’area regionale e gravato con un livello sempre più basso dei rapporti con gli Stati Uniti.
Saudi Arabia could acquire nuclear weapons to balance the progress of Iran
The
strong concerns, has often demonstrated, both on the diplomatic level,
and the policy level, from Saudi Arabia, for the closer agreement,
expected by June 30, which should establish the possibility for Iran to
acquire a nuclear technology, could trigger a nuclear arms race in the Middle East. The
intention of Riyadh would be to collect the debt that the country
boasts Arabia with Pakistan as a result of large investments in the
billions of dollars, made to finance the Pakistani nuclear program, the
main Gulf monarchy would thus have a
nuclear device already tested and ready in time almost immediate,
surpassing Tehran in a possible nuclear arms race, which promises to be
almost certain. If
this development occurs, we will create preconditions totally contrary
to the intentions of the US, which have concentrated all their efforts
to prevent nuclear proliferation, to meet the needs of Iran, with the
attempt to regulate their approach of atomic technology, trying to
channel it towards the exclusive civil development. The
deep aversion of the Gulf monarchies, the Sunni countries and also
Israel, has developed a movement opposed to the new attitude that
Washington has decided to hold with Iran, judging almost a betrayal of
alliance relationships and causing considerable differences on how to bear against the Sunni terrorist nature. A
decisive factor was certainly that of the progressive increase in the
appearance confessional matrix Sunni, within the political institutions
of various countries and especially in the countries of the Arab Spring.
This has encouraged the radicalization of the confrontation entirely within Islam, between Sunnis and Shiites; is
within this scenario that puts the fear of allowing, thanks to the
Western world, a substantial advantage to Iran through the possession of
nuclear technology, which can allow in future, although not too
immediate, reaching possess a nuclear device. The
Sunni world believes to be in front of a dangerous imbalance for their
own existence, which seeks in part to bridge, with actions that aim to
steal potions considerable influence of Iran, but always being well
aware that this is limited to a context a strategic confrontation without the presence of non-conventional weapons, such as the atomic bomb. The
US intention was to maintain this kind of balance, controlling, along
with other international actors, the development of Iran, favoring at
the same time, the re-entry into the international society, breaking the
isolation that had been formed in part because of the issue Nuclear. The
role that Washington had thought to herself was to create a new order
in the Middle East to Iran to give due importance and recognizing, in
fact, the role of regional power, maintaining, however, the preferential
contacts with the Gulf monarchies . The
initiative of Saudi Arabia now disrupts the structure designed, but not
shared by the Sunnis, the US and might seriously damage a relationship,
which seems already cracked. Hard
not to imagine that Iran, now can not call into question the entire
system of the negotiations, which should be completed by the end of
June, feeling, in turn, discriminated by the possibility of finding the
entry into Saudi Arabia in a hurry club of nuclear powers. But
the intent of Riyadh, may be the one to create a disruptive to the
meaning of the Treaty, capable of bringing before the region into chaos
and, later, bring the nuclear issue once again to become global
emergency. On
the other hand, Saudi Arabia has not exactly distinguished itself by a
capable management of those forces, which funded, and he thought to
check for its strategic purposes and which are then transformed into an
Islamic state; this to highlight how the moves of Riyadh is risky and dangerous. Not
have the output of isolation of Iran, which is perceived not only as a
religious and political opponents, but also economic, to create new
conditions of regional coexistence is an error that Saudi Arabia is
taking in too obvious, exacerbating friction to
the country of Iran, especially at a time where the Shiite militias are
considered essential in the fight against the caliphate, by the United
States. Certainly
Riyadh will enjoy the support of various countries, but in a broader
overview, risks isolation in a pen made of Sunni nations, that will not
help a perspective of leadership, also limited to the regional and
burdened with an ever more down of relations with the United States.
Arabia Saudita podría adquirir armas nucleares para equilibrar el progreso de Irán
Las
fuertes preocupaciones, a menudo ha demostrado, tanto en el plano
diplomático, y el nivel de la política, de Arabia Saudita, por el
acuerdo de más cerca, que se espera para el 30 de junio, que debe
establecer la posibilidad de que Irán adquiera una la tecnología nuclear, podría desencadenar una carrera de armas nucleares en el Oriente Medio. La
intención de Riad sería para cobrar la deuda que el país cuenta con
Saudita con Pakistán como resultado de grandes inversiones en los miles
de millones de dólares a la financiación del programa nuclear
paquistaní, el principal monarquía del Golfo tendría así un
dispositivo nuclear ya probado y listo a tiempo casi inmediato,
superando Teherán en una carrera de armas nucleares es posible, que
promete ser casi seguro. Si
se produce este desarrollo, vamos a crear condiciones totalmente
contrarias a las intenciones de los EE.UU., que se han concentrado todos
sus esfuerzos por impedir la proliferación nuclear, para satisfacer las
necesidades de Irán, con el intento de regular su enfoque de la
tecnología atómica, tratando de canalizar hacia el desarrollo civil exclusiva. La
profunda aversión de las monarquías del Golfo, los países sunitas y
también Israel, ha desarrollado un movimiento de oposición a la nueva
actitud que Washington ha decidido celebrar con Irán, a juzgar casi una
traición a las relaciones de alianza y causando considerables
diferencias sobre cómo para apoyarse contra la naturaleza terrorista suní. Un
factor decisivo fue sin duda la del aumento progresivo de la aparición
de matriz confesional sunita, dentro de las instituciones políticas de
los distintos países y en especial en los países de la Primavera Árabe. Esto ha fomentado la radicalización del enfrentamiento del todo dentro del Islam, entre suníes y chiíes; es
en este escenario que pone el temor de lo que permite, gracias al mundo
occidental, una ventaja sustancial a Irán a través de la posesión de la
tecnología nuclear, lo que puede permitir que en el futuro, aunque no
demasiado inmediata, alcanzando poseer un dispositivo nuclear. El
mundo suní cree que estar delante de un desequilibrio peligroso para su
propia existencia, que busca en parte al puente, con las acciones que
tienen como objetivo robar pociones considerable influencia de Irán,
pero siempre siendo conscientes de que esto se limita a un contexto una confrontación estratégica sin la presencia de armas no convencionales, como la bomba atómica. La
intención de Estados Unidos era mantener este tipo de equilibrio, el
control, junto con otros actores internacionales, el desarrollo de Irán,
favoreciendo al mismo tiempo, el reingreso en la sociedad
internacional, rompiendo el aislamiento que se había formado en parte
por el tema Nuclear. El
papel que Washington había pensado para sí misma fue la creación de un
nuevo orden en el Oriente Medio a Irán para dar la debida importancia y
reconocimiento, de hecho, el papel de potencia regional, manteniendo,
sin embargo, los contactos preferenciales con las monarquías del Golfo . La
iniciativa de Arabia Saudita ahora altera la estructura diseñada, pero
no compartida por los sunitas, los EE.UU. y podría dañar seriamente una
relación, que ya parece agrietado. Difícil
no imaginar que Irán, ahora no puede poner en cuestión todo el sistema
de las negociaciones, que deben ser completados antes de finales de
junio, sintiendo, a su vez, discriminados por la posibilidad de
encontrar la entrada en Arabia Saudita en un apuro club de las potencias nucleares. Pero
la intención de Riad, puede ser la de crear una perjudicial para el
sentido del Tratado, capaz de traer antes de la región en el caos y, más
tarde, llevar el asunto nuclear una vez más a convertirse en emergencia
mundial. Por
otra parte, Arabia Saudita no ha distinguido precisamente por una
gestión capaz de esas fuerzas, que financian, y pensó para comprobar si
sus fines estratégicos y que luego se transforma en un estado islámico; esto para resaltar cómo los movimientos de Riad es arriesgado y peligroso. No
tener la salida del aislamiento de Irán, que se percibe no sólo como
oponentes religiosos y políticos, sino también económicos, para crear
nuevas condiciones de la convivencia regional es un error que Arabia
Saudita está tomando demasiado obvio, la fricción exacerbando al
país de Irán, especialmente en un momento en que las milicias chiíes se
consideran esenciales en la lucha contra el califato, por los Estados
Unidos. Ciertamente
Riad contará con el apoyo de varios países, pero en una visión más
amplia, corre el riesgo de aislamiento en una pluma hecha de naciones
sunitas, que no va a ayudar a una perspectiva de liderazgo, también se
limita a la regional y cargado con una cada vez más abajo de las relaciones con los Estados Unidos.
Saudi-Arabien könnte Atomwaffen zu erwerben, um den Fortschritt des Iran auszugleichen
Die
starken Bedenken hat oft gezeigt hat, sowohl auf diplomatischer Ebene,
und der politischen Ebene, aus Saudi-Arabien, für die engere
Vereinbarung, bis zum 30. Juni zu erwarten, die die Möglichkeit zu
schaffen sollte für den Iran, um eine zu erwerben Kerntechnik könnte ein nukleares Wettrüsten im Nahen Osten auslösen. Die
Absicht der Riyadh wäre, die Schulden, die das Land bietet Arabien mit
Pakistan als Folge der hohen Investitionen in die Milliarden von Dollar
zu sammeln, gemacht, um die pakistanischen Atomprogramms zu finanzieren,
würde die Haupt Gulf Monarchie haben somit eine
Atombombe bereits getestet und rechtzeitig fertig fast sofortige und
übertraf Teheran in einer möglichen nuklearen Wettrüstens, die fast
sicher zu sein verspricht. Wenn
diese Entwicklung eintritt, werden wir Voraussetzungen völlig im
Widerspruch zu den Absichten der USA, die alle ihre Bemühungen um die
Verbreitung von Atomwaffen zu verhindern, um die Bedürfnisse der Iran zu
treffen, mit dem Versuch, ihren Ansatz der Atomtechnologie zu
regulieren konzentriert zu erstellen, zu versuchen, es zu kanalisieren der exklusive Zivil Entwicklung. Die
tiefe Abneigung der Golfmonarchien, den sunnitischen Ländern und
Israel, hat eine Bewegung auf die neue Haltung, dass Washington hat
beschlossen, mit dem Iran zu halten, die Beurteilung fast ein Verrat an
der Allianz Beziehungen und verursacht erhebliche Unterschiede auf, wie
entgegengesetzt entwickelt um gegen die sunnitische Terror Natur zu tragen. Ein
entscheidender Faktor war sicherlich, dass der fortschreitende Zunahme
im Auftreten konfessionellen Matrix Sunniten, innerhalb der politischen
Institutionen aus verschiedenen Ländern und vor allem in den Ländern des
Arabischen Frühlings. Dies hat die Radikalisierung der Konfrontation vollständig im Islam, zwischen Sunniten und Schiiten ermutigt; ist
in diesem Szenario, dass die Angst setzt der ermöglicht, dank der
westlichen Welt, einen wesentlichen Vorteil, den Iran durch den Besitz
von Kerntechnologie, die in der Zukunft ermöglichen kann, wenn auch
nicht sofort zu und erreichte besitzen eine Atombombe. Die
sunnitischen Welt glaubt, vor einem gefährlichen Ungleichgewicht für
die eigene Existenz, die zum Teil auf Brücke sucht sein, mit Aktionen,
die Tränke zu stehlen erheblichen Einfluss des Iran zielen, aber immer
wohl wissend, dass dies auf einen Rahmen eine strategische Konfrontation ohne die Anwesenheit von nicht-konventionellen Waffen, wie die Atombombe. Die
US Absicht war, diese Art von Gleichgewicht zu halten, Controlling,
zusammen mit anderen internationalen Akteuren, die Entwicklung der Iran,
die Begünstigung zugleich, der Wiedereintritt in die internationale
Gesellschaft, bricht die Isolation, die zum Teil wegen der Frage
gebildet worden war Nuclear. Die
Rolle, die Washington hatte sich selbst dachte, war eine neue Ordnung
im Nahen Osten, den Iran zum gebührende Bedeutung und die Anerkennung in
der Tat die Rolle der regionalen Macht geben zu erstellen, die
Aufrechterhaltung, aber die Vorzugs Kontakte zu den Golfmonarchien . Die
Initiative von Saudi-Arabien unterbricht nun die Struktur entworfen,
aber nicht von den Sunniten, den USA geteilt und vielleicht eine
Beziehung, die schon geknackt scheint schwer beschädigen. Schwer,
nicht zu glauben, dass Iran, jetzt nicht in Frage, das gesamte System
der Verhandlungen, die bis Ende Juni abgeschlossen sein sollte rufen,
das Gefühl, die wiederum von der Möglichkeit der Suche in Eile, die den
Eintritt in Saudi-Arabien diskriminiert Club der Atommächte. Aber
die Absicht von Riyadh, kann derjenige, der sich störend auf die
Bedeutung des Vertrags zu erstellen, in der Lage zu bringen, bevor der
Region ins Chaos und später die Atomfrage zu bringen erneut zum globalen
Notfall zu werden. Auf
der anderen Seite, Saudi-Arabien hat sich nicht gerade durch eine
leistungsfähige Verwaltung dieser Kräfte, die finanziert aus, und er
dachte, um für seine strategische Zwecke zu prüfen und die dann in einen
islamischen Staat verwandelt; dies zu zeigen, wie die Bewegungen von Riad ist riskant und gefährlich. Nicht
über den Ausgang der Isolierung des Iran, der wahrgenommen wird, nicht
nur als eine religiöse und politische Gegner, sondern auch
wirtschaftliche, neue Bedingungen der regionalen Zusammenlebens zu
schaffen, ist ein Fehler, dass Saudi-Arabien nimmt in zu offensichtlich,
verschärft Reibungs in
das Land des Iran, besonders in einer Zeit, wo die schiitischen Milizen
im Kampf gegen das Kalifat, von den Vereinigten Staaten gelten als
wesentlich. Sicherlich
Riyadh wird die Unterstützung der verschiedenen Länder zu genießen,
aber in einem breiteren Überblick, riskiert Isolierung in einem Stift
des sunnitischen Staaten gemacht, die keine Perspektive der Führung
helfen, auch auf die regionale begrenzt und mit einer immer stärker
belastet unten der Beziehungen zu den Vereinigten Staaten.
Arabie Saoudite pourrait acquérir des armes nucléaires pour équilibrer le progrès de l'Iran
Les
fortes inquiétudes, a souvent démontré, à la fois sur le plan
diplomatique, et le niveau de la politique, de l'Arabie saoudite, de
l'accord de plus près, prévu pour le 30 Juin, qui devrait prévoir la
possibilité pour l'Iran d'acquérir une la technologie nucléaire, pourrait déclencher une course aux armements nucléaires au Moyen-Orient. L'intention
de Riyad serait de recouvrer la dette que le pays bénéficie d'Saoudite
avec le Pakistan à la suite d'importants investissements dans les
milliards de dollars, a fait de financer le programme nucléaire
pakistanais, le principal monarchie du Golfe aurait donc un
dispositif nucléaire déjà testé et prêt à temps presque immédiat,
dépassant Téhéran dans une éventuelle course aux armements nucléaires,
qui promet d'être à peu près certain. Si
cette évolution se produit, nous allons créer les conditions préalables
totalement contraires aux intentions des États-Unis, qui ont concentré
tous leurs efforts pour empêcher la prolifération nucléaire, pour
répondre aux besoins de l'Iran, avec la tentative de réglementer leur
approche de la technologie atomique, en essayant de canaliser vers le développement civile exclusive. L'aversion
profonde des monarchies du Golfe, les pays sunnites et aussi en Israël,
a développé un mouvement opposé à la nouvelle attitude que Washington a
décidé de tenir avec l'Iran, à en juger presque une trahison des
relations d'alliance et de provoquer des différences considérables sur
la façon en appui contre la nature terroriste sunnite. Un
facteur décisif fut certainement celle de l'augmentation progressive de
l'apparition matrice confessionnelle sunnite, au sein des institutions
politiques de différents pays et surtout dans les pays du Printemps
arabe. Cela a encouragé la radicalisation de la confrontation entièrement dans l'Islam, entre sunnites et chiites; est
dans ce scénario qui met la crainte de permettre, grâce au monde
occidental, un avantage substantiel à l'Iran par la possession de la
technologie nucléaire, qui peut permettre à l'avenir, mais pas trop
immédiate, atteignant posséder un dispositif nucléaire. Le
monde sunnite croit être en face d'un déséquilibre dangereux pour leur
propre existence, qui vise en partie à pont, avec des actions qui visent
à voler des potions influence considérable de l'Iran, mais toujours
être bien conscient que cela est limité à un contexte une confrontation stratégique sans la présence d'armes non-conventionnelles, comme la bombe atomique. L'intention
des États-Unis était de maintenir ce genre d'équilibre, de contrôle,
avec d'autres acteurs internationaux, le développement de l'Iran, en
favorisant dans le même temps, la ré-entrée dans la société
internationale, briser l'isolement qui avait été formé en partie à cause
de la question Nuclear. Le
rôle que Washington avait pensé à elle-même était de créer un nouvel
ordre au Moyen-Orient à l'Iran de donner l'importance et de reconnaître,
en effet, le rôle de puissance régionale, le maintien, cependant, les
contacts préférentiels avec les monarchies du Golfe . L'initiative
de l'Arabie saoudite perturbe désormais la structure conçue, mais pas
partagée par les sunnites, les Etats-Unis et pourrait sérieusement
endommager une relation, qui semble déjà fissuré. Difficile
de ne pas imaginer que l'Iran, l'entreprise ne peut pas remettre en
cause l'ensemble du système des négociations, qui devraient être
terminés d'ici la fin de Juin, le sentiment, à son tour, discriminé par
la possibilité de trouver l'entrée en Arabie Saoudite dans l'urgence club des puissances nucléaires. Mais
l'intention de Riyad, peut être le seul à créer un perturber le sens du
traité, en mesure de présenter la région dans le chaos et, plus tard,
porter la question nucléaire de redevenir urgence mondiale. D'autre
part, l'Arabie saoudite ne se distingue pas exactement par une gestion
capable de ces forces, qui ont financé, et il pensait pour vérifier ses
fins stratégiques et qui sont ensuite transformés en un Etat islamique; ce pour mettre en évidence la manière dont les mouvements de Riyad est risqué et dangereux. Ne
pas avoir la sortie de l'isolement de l'Iran, qui est perçue non
seulement comme un des opposants politiques et religieux, mais aussi
économique, à créer de nouvelles conditions de la coexistence régionale
est une erreur que l'Arabie saoudite prend trop évidente, la friction
exacerbant au
pays de l'Iran, en particulier à un moment où les milices chiites sont
considérés comme essentiels dans la lutte contre le califat, par les
États-Unis. Certes
Riyad bénéficiera de l'appui de divers pays, mais dans une vision plus
large, risque de l'isolement dans un enclos fait de nations sunnites,
qui ne sera pas aider à une perspective de leadership, également limitée
à l'échelle régionale et accablés par un public toujours plus bas des relations avec les États-Unis.
Arábia Saudita poderia adquirir armas nucleares para equilibrar o progresso do Irã
As
preocupações fortes, tem muitas vezes demonstrou, tanto a nível
diplomático, e ao nível da política, da Arábia Saudita, para o contrato
mais próximo, espera até 30 de Junho, que deve estabelecer a
possibilidade de o Irã adquirir uma tecnologia nuclear, poderia desencadear uma corrida armamentista nuclear no Oriente Médio. A
intenção de Riad seria a de cobrar a dívida que o país possui Saudita
com o Paquistão, como resultado de grandes investimentos na casa dos
bilhões de dólares, com o financiamento do programa nuclear paquistanês,
o principal monarquia do Golfo teria, assim, um
dispositivo nuclear já testada e pronta a tempo quase imediata,
superando Teerã, em uma possível corrida armamentista nuclear, que
promete ser quase certa. Se
ocorrer esse desenvolvimento, vamos criar pré-condições totalmente
contrárias às intenções de os EUA, que se concentraram todos os seus
esforços para impedir a proliferação nuclear, para satisfazer as
necessidades do Irã, com a tentativa de regular a sua abordagem da
tecnologia atômica, tentando canalizá-la para civil, o desenvolvimento exclusiva. A
profunda aversão das monarquias do Golfo, os países sunitas e também
Israel, desenvolveu um movimento de oposição à atitude nova que
Washington decidiu realizar com o Irã, a julgar quase uma traição das
relações de aliança e causando consideráveis diferenças sobre como de suportar contra a natureza terrorista sunita. Um
fator decisivo foi certamente a do aumento progressivo da aparência
matriz confessional sunita, dentro das instituições políticas de vários
países e sobretudo nos países da Primavera Árabe. Isso tem estimulado a radicalização do confronto inteiramente dentro do Islã, entre sunitas e xiitas; É
dentro deste cenário que coloca o medo de permitir que, graças ao mundo
ocidental, uma vantagem substancial para o Irã por meio da posse da
tecnologia nuclear, que pode permitir que, no futuro, embora não muito
imediato, alcançando possuir um dispositivo nuclear. O
mundo sunita acredita ser na frente de um desequilíbrio perigoso para
sua própria existência, que visa em parte a ponte, com ações que visam
roubar poções considerável influência do Irã, mas sempre estar bem
ciente de que este é limitado a um contexto um confronto estratégico sem a presença de armas não-convencionais, tais como a bomba atômica. A
intenção dos Estados Unidos foi a de manter este tipo de equilíbrio,
controle, juntamente com outros intervenientes internacionais, o
desenvolvimento do Irã, favorecendo ao mesmo tempo, a re-entrada na
sociedade internacional, quebrando o isolamento que havia sido formada
em parte por causa da questão Nuclear. O
papel que Washington tinha pensado em si mesma foi o de criar uma nova
ordem no Oriente Médio para o Irã a dar a devida importância e
reconhecer, de fato, o papel do poder regional, mantendo, no entanto, os
contatos preferenciais com as monarquias do Golfo . A
iniciativa da Arábia Saudita agora rompe a estrutura projetada, mas não
compartilhada pelos sunitas, os EUA e pode danificar seriamente um
relacionamento, o que parece já rachado. Difícil
não imaginar que o Irã, agora não pode pôr em causa todo o sistema das
negociações, que devem ser concluídas até o final de junho, sentindo-se,
por sua vez, discriminados por a possibilidade de encontrar a entrada
em Arábia Saudita em uma pressa clube das potências nucleares. Mas
a intenção de Riyadh, pode ser o único a criar um perturbador para o
significado do Tratado, capaz de levar perante a região no caos e, mais
tarde, levar a questão nuclear mais uma vez para se tornar emergência
global. Por
outro lado, a Arábia Saudita não tem exatamente distinguiu-se por uma
gestão capaz de essas forças, que financiou, e ele pensou para verificar
os seus fins estratégicos e que é depois transformado em um Estado
islâmico; este para destacar como os movimentos de Riyadh é arriscado e perigoso. Não
tem a saída do isolamento do Irã, que é percebido não apenas como uma
oponentes religiosos e políticos, mas também económica, para criar novas
condições de convivência regional é um erro que a Arábia Saudita está
tomando em demasiado óbvio, exacerbando fricção para
o país de Irã, especialmente em um momento em que as milícias xiitas
são considerados essenciais na luta contra o califado, pelos Estados
Unidos. Certamente
Riyadh contará com o apoio de vários países, mas em uma visão mais
ampla, corre o risco de isolamento em uma caneta feita de nações
sunitas, que não vai ajudar uma perspectiva de liderança, também
limitada à regional e sobrecarregada com uma cada vez mais para baixo das relações com os Estados Unidos.
Саудовская Аравия может приобрести ядерное оружие, чтобы уравновесить прогресс Ирана
Сильные
опасения, часто продемонстрировал, как на дипломатическом уровне, и на
уровне политики, из Саудовской Аравии, для более тесного соглашения, как
ожидается на 30 июня, который должен установить возможность для Ирана
приобрести ядерные технологии, может спровоцировать гонку ядерных вооружений на Ближнем Востоке. Намерение
Эр-Рияде будет собирать долги, что страна может похвастаться Аравия с
Пакистаном в результате крупных инвестиций в миллиарды долларов, сделал
для финансирования пакистанского ядерную программу, главным залива
монархия, таким образом, есть ядерное
устройство уже протестирован и готов в срок почти сразу, превысив
Тегеран в возможной гонки ядерных вооружений, который обещает быть почти
уверен. Если
происходит это развитие, мы создадим предпосылки полностью противоречит
намерениям США, которые сосредоточены все усилия по предотвращению
распространения ядерного оружия, в целях удовлетворения потребностей
Ирана, с попыткой регулировать свой подход атомной технологии, пытаясь
направить его в сторону Эксклюзивный гражданского развития. Глубокое
отвращение монархий Персидского залива, суннитов стран, а также
Израиля, разработала движение против новых отношением, что Вашингтон
решил провести с Ираном, судя почти предательство альянса отношений и
вызывает значительные разногласия по каким нести против суннитского террористического характера. Решающим
фактором, конечно, что из-за постепенного роста появления
конфессиональной матрица суннитской, в рамках политических институтов
различных стран, и особенно в странах арабской весны. Это побудило радикализации противостояния полностью внутри ислама, между суннитами и шиитами; находится
в этом сценарии, который помещает страх позволяет, благодаря западному
миру, существенное преимущество в Иран через владение ядерной
технологией, которая может позволить в будущем, хотя и не слишком
немедленно, достигая обладают ядерное устройство. Сунниты
мир верит, что перед опасный дисбаланс для своего собственного
существования, которая стремится в части к мосту, с действиями, которые
направлены, чтобы украсть зелья значительное влияние Ирана, но всегда
быть хорошо известно, что это ограничивается контексте стратегическое противостояние без присутствия нетрадиционных видов оружия, таких, как атомная бомба. США
намеревались поддерживать этот вид баланса, контроля, наряду с другими
международными организациями, развитие Ирана, отдавая в то же время,
возвращение в международном обществе, нарушая изоляцию, что была
сформирована в части из-за вопроса Ядерная. Роль,
которую Вашингтон подумала было создать новый порядок на Ближнем
Востоке в Иран, чтобы дать должное значение и признании, по сути, роль
региональной державы, сохраняя, однако, льготные контакты с монархиями
Персидского залива , Инициатива
Саудовской Аравии в настоящее время разрушает структуру разработанный,
но не разделяют суннитов, США и, возможно, серьезно повредить отношения,
которые, кажется, уже трещины. Трудно
не предположить, что Иран, в настоящее время не может поставить под
сомнение всю систему переговоров, которые должны быть завершены к концу
июня, чувствуя, в свою очередь, дискриминация по возможности найти вход в
Саудовской Аравии в спешке клуб ядерных держав. Но
цель Эр-Рияде, может быть один, чтобы создать разрушительным смыслу
Договора, способны приносить до региона в хаос, а позже, принести
ядерную проблему еще раз, чтобы стать глобальной проблемой. С
другой стороны, Саудовская Аравия не совсем отличилась способного
управления этими силами, которые финансировали, и он думал, чтобы
проверить свои стратегические цели и которые затем преобразуются в
исламское государство; это выделить, как движется Эр-Рияда является рискованным и опасным. Не
имеют выход изоляции Ирана, который воспринимается не только как
религиозных и политических оппонентов, но и экономические, для создания
новых условий региональной сосуществования ошибка, что Саудовская Аравия
принимает слишком очевидной, усугубляя трения в страну Иран, особенно в то время, когда шиитские боевики считаются необходимыми в борьбе против халифата, Соединенных Штатов. Конечно
Эр-Рияд будет пользоваться поддержкой различных странах, но и в более
широком обзоре, риски изоляции в загоне из суннитских стран, которые не
поможет перспективу лидерства, также ограничено региональных и
обременены все более вниз отношений с Соединенными Штатами.
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