Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
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giovedì 4 giugno 2015
سياسات إنتاج النفط في منظمة البلدان المصدرة للبترول
منظمة البلدان المصدرة للبترول لمواجهة الأزمة من تراجع الاسعار. وفقا
لبعض الاقتصاديين، لم يكن لدى المنظمة الوسائل اللازمة لمكافحة تطور
السوق، التي تواجه زيادة توفر النفط الخام، مثل تحديد الأسعار المتدنية
الحالية. ان رد الفعل كان متوقعا كانت لخفض الانتاج للسماح للسوق تحديد سعر برميل النفط، ولكن ذلك لم يحدث. قررت منظمة للدفاع عن حصتها في السوق العالمية، في محاولة للحفاظ على مركزها المهيمن في هذه الطريقة. وكان
هذا الاتجاه المناسب، في جزء كبير منه، إلى قرار المملكة العربية
السعودية، الذي يحكم أساسية لسياسة الطاقة في السوق العالمي، لا تفقد حصتها
في السوق لصالح الجهات الفاعلة الدولية الأخرى. بالطبع كان هذا القرار وذلك على حساب استقرار الأسعار، التي عانت انخفاضا كبيرا، حيث بلغت انخفاضا كبيرا مقارنة بالعام الماضي. ويرجع ذلك إلى استخراج النفط الخام مما زاد كثيرا من إنتاج هذا. لمنظمة
البلدان المصدرة للبترول حصة الانتاج الرسمي 30 مليون برميل يوميا، ولكن،
على سبيل المثال، في أنتجت شهر أبريل 31200000، مما يسمح لها للحفاظ على
حصة 40 ٪ من إمدادات العالم، ولكن وكالة الطاقة الدولية تقدر إمدادات فائض قدره 2.5 مليون برميل. الأسباب
التي أدت إلى تغيير في السلوك لمنظمة البلدان المصدرة للنفط، التي لا يوجد
لها استقرار الأسعار أكثر حظا، والتي يمكن العثور عليها في توافر روسيا،
التي ركزت النظام الصناعي بشكل رئيسي حول صناعة الطاقة، تصبح
منافسا من المستوى الأول للدول العربية، وتقنيات جديدة في استخراج النفط،
والتي سمحت للولايات المتحدة من أجل تحقيق الاستقلال في مجال الطاقة والتي
ستحدد القدرة أيضا لتصبح الدولة المصدرة. وقد
بدأت واشنطن بالفعل لتصدير النفط إلى كوريا الجنوبية، فمن النفط الخام من
ألاسكا، الدولة الوحيدة التي تخضع للتصدير إلى القانون الذي صدر في عام
1973، في خضم الأزمة النفط والآن حلت إلى حد كبير، ل وقد طلبت أن الدول الاتحادية الأخرى إلغاء، للوصول إلى الأسواق العالمية. لكن
المملكة العربية السعودية، وهي منظمة في البلاد مما أدى لأسباب سياسية،
والتخلي من دون تحفظ سياسة استقرار الأسعار لصالح الحفاظ على حصتها في
السوق، مما اضطر مكاسب الدنيا من البلدان المصدرة للنفط أخرى. ويبدو
أن هذا الخط لتكون مشتركة من قبل الدول المنتجة الأخرى من الخليج، ولكن
ليس من فنزويلا وإيران، التي لديها تكاليف الإنتاج عالية جدا، حتى لو طهران
لا تزال تدفع النظام العقوبات التي يتعرض لها، ولكن ذلك قد قريبا يلغى، السماح البلاد لإدخال كمية جديدة من الخام الإيراني في السوق. الجانب السياسي للقضية لا يزال من المهم جدا، ويمكنك تأطير في مستويات مختلفة من السيناريوهات. تفرض
الحفاظ على حصتها في السوق على المنافسين من السعوديين إلى تخفيض سعر
نفطها الخام لتكون قادرة على المنافسة، ولكن الكمية، وكذلك في شكل
احتياطيات، الرياض، المملكة العربية السعودية تتيح التحكم بسهولة حصتها،
دون الخضوع الرئيسية رشوة. بالطبع
لا يزال هناك حوالي 60٪ من السوق إلى أن تنقسم بين الشركات المصنعة
الأخرى، ولكن مع الذات مكتفية الولايات المتحدة، في واقع الأمر، فإن السوق
ينكمش إلى حد كبير. أنها لا تزال مجالا كبيرا جدا للمناورة لاستخدام السعر وإنتاج النفط الخام كسلاح للضغط السياسي. منع بيع النفط، على سبيل المثال، إلى روسيا، وهو ما يعني إجبار موسكو إلى انخفاض حاد في الناتج المحلي الإجمالي، وكذلك مع طهران. ثم
هناك منطقة آسيا بأكملها، والتي تشمل قوة عظمى من الصين والدول الناشئة في
هذه المنطقة من العالم الذي لعب المباراة الحاسمة من بيع النفط، لأن
احتياجات الطلب المتزايد على مستمرا. في
هذا المجال العرب قد تتصرف بشكل مختلف الحفاظ على سعر ثابت، في مواجهة
الطلب المتزايد، على عكس ما يحدث في الغرب حيث الأزمة الصناعية انخفض الطلب
على النفط الخام. والعمل
جنبا إلى جنب بحيث سيمكن الاستراتيجيين العرب لاسترداد السيولة في المناطق
حيث يكون الطلب أعلى، مما يعوض خسائر حيث كنت قد اخترت لدعم الحفاظ على
حصتها في السوق. على عاتق كل شيء، ومع ذلك، فإن الاقتصاد العالمي والوضع الجيوسياسي، في هذا الوقت، غيرت إلى حد كبير.
mercoledì 3 giugno 2015
Assad accusato di bombardare i ribelli moderati e favorire il califfato
Gli USA accusano Assad di bombardare le forze ribelli, formate da laici ed islamici moderati, e rafforzare così le posizioni dello Stato islamico in Siria. Gli stessi ribelli non inquadrati nelle fila del califfato, hanno denunciato di avere subito dei bombardamenti dall’aviazione di Damasco, mentre la stessa sorte non sarebbe toccata agli uomini dello Stato islamico. La strategia di Assad sarebbe quella di eliminare l’opposizione democratica e presentarsi come unica alternativa al califfato: ciò permetterebbe al dittatore di Damasco di rafforzare la propria posizione internazionale e, nel contempo, levare dalla scena della guerra civile il soggetto preferito da Washington per una eventuale transizione di potere. Questa manovra conviene, però, anche allo Stato islamico, perché gli permette di presentarsi come l’unica alternativa alla dittatura di Damasco. Le due parti hanno quindi un obiettivo comune da sconfiggere, seppure per motivi differenti, per poi affrontarsi per la vittoria finale. La strategia elaborata da Assad rappresenta un gioco d’azzardo pericoloso, ma rientra nella psicologia del personaggio, abituato a calcoli politici imprevedibili. Sembra chiaro che il dittatore abbia elaborato un piano dove l’obiettivo principale è quello di risultare, lui solo, indispensabile, anche per l’occidente, per sconfiggere il califfato; senza più una opposizione democratica, Assad diventerebbe essenziale per determinare la sconfitta dello Stato islamico ed insieme mantenere il potere nel paese siriano. Il primo passo è quello di facilitare le formazioni militari del califfato nella lotta ai gruppi ribelli laici, che si sono rivelati molto spesso un avversario temibile; indebolendone la capacità militare Assad spera che le milizie integraliste possano sconfiggerle, non solo sul piano militare ma anche annientandone la capacità politica, che costituisce il principale motivo di aggregazione contro Damasco. Questo è interesse anche delle truppe dello Stato islamico, che eliminano un avversario in grado di risvegliare le coscienze della popolazione per ribellarsi ai metodi integralisti del califfato. In questo calcolo politico militare vi è, però, un evidente punto debole: in caso di vittoria dello Stato islamico, già molto vicino a Damasco, la sorte di Assad sarebbe segnata, mentre con una vittoria dell’opposizione democratica la transizione del potere potrebbe essere concordata, anche attraverso la supervisione di altri paesi. Di fronte a questa strategia appare necessario fornire ogni possibile aiuto alle forze ribelli che rischiano di essere schiacciate da due nemici, decisi a fare fronte comune contro di loro. L’atteggiamento di Washington è stato finora troppo timido, nei confronti di queste forze, che possono rappresentare una alternativa al regime di Assad e, nello stesso tempo, fronteggiare il califfato. Occorre accrescere l’appoggio internazionale sia dal lato diplomatico, che da quello della fornitura delle armi e delle attrezzature necessarie; per bilanciare l’appoggio indiretto , che l’aviazione di Assad fornisce al califfato, sono necessari raid sul territorio siriano dell’aviazione alleata che combatte lo Stato islamico. La situazione ideale sarebbe eliminare il califfato dal paese siriano ed arrivare ad un confronto tra le forze della dittatura e quelle dei ribelli democratici: in questo caso Assad dovrebbe rinunciare al suo ruolo di barriera contro l’estremismo religioso; viceversa gli scenari che si aprono non permetterebbero alcuna via d’uscita democratica per la Siria. Per l’occidente questo è il momento di agire a favore dei ribelli moderati e scompaginare la strategia di Assad.
Assad accused of bombing the rebels moderate and facilitate the caliphate
Assad
accused the US to bomb the rebel forces, formed by secular and moderate
Muslims, and thus strengthen the positions of the Islamic state in
Syria. The
rebels themselves not framed in the ranks of the caliphate, also
claimed to have suffered from aviation bombing in Damascus, while the
same fate would not have happened to the men of the Islamic State. The
strategy of Assad would be to eliminate the democratic opposition and
present itself as the only alternative to the caliphate: this would
allow the dictator of Damascus to strengthen its international position
and, at the same time, remove from the scene of the Civil War the
subject preferred by Washington for a any power transition. This
maneuver should, however, also to the Islamic state, because it allows
him to stand as the only alternative to the dictatorship in Damascus. The two sides then a common goal to defeat, albeit for different reasons, and then battle it out for the win. The
strategy developed by Assad is a dangerous gamble, but part of the
psychology of the character, accustomed to political calculations
unpredictable. It
seems clear that the dictator has drawn up a plan where the main
objective is to be, he just, necessary, even for the West, to defeat the
caliphate; no
longer a democratic opposition, Assad would become essential to
determine the defeat of the Islamic State and together maintain power in
the country Syrian. The
first step is to facilitate the military formations of the Caliphate in
the fight against rebel groups lay people who have been very often a
formidable opponent; weakening
the military capacity Assad hopes that the fundamentalist militia could
defeat them, not only militarily but also annihilating its political
capacity, which is the main reason of aggregation against Damascus. This
interest is also the troops of the Islamic state, which eliminate an
opponent in a position to raise awareness of the population to rebel
against the methods of the fundamentalist caliphate. In
this political calculation military there is, however, a major
weakness: in case of victory of the Islamic State, already very close to
Damascus, the fate of Assad would be marked as a victory of the
democratic transition of power could be agreed, through the supervision of other countries. Faced
with this strategy appears necessary to provide every possible
assistance to rebel forces who risk being crushed by two enemies, I
decided to join forces against them. The
attitude of Washington has been far too timid against these forces,
which can represent an alternative to the Assad regime and, at the same
time, deal with the caliphate. There should be greater international support on both the diplomatic and from that of the supply of arms and equipment needed; to
balance the indirect support, which provides aviation Assad to the
caliphate, it is needed raid on Syrian territory aviation ally fighting
the Islamic state. The
ideal situation would be to eliminate the caliphate from the Syrian
country and come to a confrontation between the forces of dictatorship
and those of the rebels democratic: in this case Assad should give up
his role as a barrier against religious extremism; conversely scenarios that open would not allow any democratic way out for Syria. For the West this is the time to act in favor of the rebels and moderate disrupt the strategy of Assad.
Assad acusó de bombardear a los rebeldes moderados y facilitar el califato
Assad
acusó a los EE.UU. para bombardear a las fuerzas rebeldes, formados por
los musulmanes seculares y moderados, y así fortalecer las posiciones
del Estado islámico en Siria. Los
rebeldes mismos no enmarcadas en las filas del califato, también
afirmaron haber sufrido un bombardeo de la aviación en Damasco, mientras
que la misma suerte no habría sucedido a los hombres de Estado
Islámico. La
estrategia de Assad sería eliminar la oposición democrática y
presentarse como la única alternativa al califato: esto permitiría el
dictador de Damasco para fortalecer su posición internacional y, al
mismo tiempo, eliminar de la escena de la Guerra Civil el tema preferido
por Washington para una cualquier transición de potencia. Esta
maniobra debe, sin embargo, también al Estado islámico, ya que le
permite presentarse como la única alternativa a la dictadura en Damasco.
Las dos partes entonces un objetivo común para derrotar, aunque por diferentes razones, y luego se enfrentan por la victoria. La
estrategia desarrollada por Assad es un juego peligroso, pero parte de
la psicología del personaje, acostumbrado a cálculos políticos
impredecibles. Parece
claro que el dictador ha elaborado un plan donde el objetivo principal
es ser, simplemente, es necesario, incluso para Occidente, para derrotar
el califato; ya
no es una oposición democrática, Assad se vuelve esencial para
determinar la derrota del Estado Islámico y juntos mantener el poder en
el país sirio. El
primer paso es el de facilitar las formaciones militares del Califato
en la lucha contra los grupos rebeldes laicos que han sido muy a menudo
un oponente formidable; debilitar
la capacidad militar Assad espera que la milicia fundamentalista podría
derrotarlos, no sólo militarmente sino también aniquilar su capacidad
política, que es la principal razón de la agregación contra Damasco. Este
interés también las tropas del estado islámico, que eliminan un
oponente en condiciones de dar a conocer a la población a rebelarse
contra los métodos del califato fundamentalista. En
este cálculo político militar que hay, sin embargo, una gran debilidad:
en caso de victoria del Estado Islámico, ya muy cerca de Damasco, el
destino de Assad estaría marcado como una victoria de la transición
democrática del poder podría ser acordado, a través de la supervisión de otros países. Frente
a esta estrategia parece necesario proporcionar toda la asistencia
posible a las fuerzas rebeldes que corren el riesgo de ser aplastados
por dos enemigos, decidí unir fuerzas en contra de ellos. La
actitud de Washington ha sido demasiado tímida contra estas fuerzas,
que pueden representar una alternativa al régimen de Assad y, al mismo
tiempo, hacer frente al califato. Debe haber un mayor apoyo internacional tanto en el diplomático y de la del suministro de armas y equipos necesarios; para
equilibrar el apoyo indirecto, que proporciona la aviación Assad al
califato, es necesario incursión en territorio aliado aviación siria
lucha contra el estado islámico. La
situación ideal sería eliminar el califato del país sirio y llegar a un
enfrentamiento entre las fuerzas de la dictadura y las de los rebeldes
democráticos: en este caso Assad debe renunciar a su papel como una
barrera contra el extremismo religioso; por el contrario escenarios que se abren no permitirían ninguna salida democrática para Siria. Para Occidente este es el momento de actuar a favor de los rebeldes y moderada perturbar la estrategia de Assad.
Assad beschuldigt, die Rebellen zu bombardieren gemäßigte und erleichtern das Kalifat
Assad
beschuldigte die USA, um die Rebellen, die von weltlichen und moderate
Muslime gebildet bombardieren und damit die Positionen des islamischen
Staates in Syrien zu stärken. Die
Rebellen sich nicht selbst in den Reihen des Kalifats gerahmt, auch
behauptet, aus dem Luftverkehr Bombenanschlag in Damaskus erlitten
haben, während das gleiche Schicksal nicht zu den Männern des
Islamischen Staates geschehen. Die
Strategie des Assad wäre es, die demokratische Opposition zu
eliminieren und präsentieren sich als die einzige Alternative zum
Kalifat: dies würde den Diktator von Damaskus erlauben, seine
internationale Position zu stärken und, zur gleichen Zeit, aus der Szene
des Bürgerkrieges zu entfernen das Thema von Washington für eine
bevorzugte jede Stromübergang. Dieses
Manöver sollte jedoch auch auf den islamischen Staat, weil es ihm
erlaubt, als die einzige Alternative zur Diktatur in Damaskus stehen. Die beiden Seiten dann ein gemeinsames Ziel zu besiegen, wenn auch aus unterschiedlichen Gründen, und dann kämpfen um den Sieg. Die
von Assad entwickelte Strategie ist ein gefährliches Spiel, aber ein
Teil der Psychologie des Charakters, den politischen Berechnungen
unvorhersehbare gewöhnt. Es
scheint klar, dass der Diktator hat einen Plan, wo das Hauptziel ist,
sein, er hat nur notwendig, auch für den Westen, um das Kalifat zu
besiegen gezogen; nicht
mehr eine demokratische Opposition, Assad würde unerlässlich geworden,
um die Niederlage der islamischen Staat zu bestimmen, und zusammen zu
halten Macht im Land Syrien. Der
erste Schritt ist, um im Kampf gegen die Rebellengruppen Laien, die
sehr oft ein furchterregender Gegner gewesen erleichtern die
militärischen Formationen des Kalifats; Schwächung
der militärischen Kapazitäten Assad hofft, dass die
fundamentalistischen Miliz konnte sie zu besiegen, nicht nur
militärisch, sondern auch die Vernichtung ihrer politischen Kapazitäten,
die der Hauptgrund der Aggregation gegen Damaskus ist. Dieses
Interesse ist auch die Truppen des islamischen Staates, der einen
Gegner in der Lage, um das Bewusstsein der Bevölkerung, sich gegen die
Methoden der fundamentalistischen Kalifat erhöhen beseitigen. In
diesem politischen Berechnung Militär gibt es jedoch eine große
Schwäche: im Falle eines Sieges der Islamischen Staates, schon sehr nahe
Damaskus, würde das Schicksal der Assad als einen Sieg der
demokratischen Übergang der Macht könnte markiert sein vereinbart, durch die Überwachung der anderen Ländern. Konfrontiert
mit dieser Strategie erscheint notwendig, um jede mögliche Hilfe für
die Rebellen, die von zwei Feinde zermalmt Gefahr bieten, habe ich
beschlossen, ihre Kräfte gegen sie anzuschließen. Die
Haltung der Washington hat viel zu zaghaft gegen diese Kräfte, die eine
Alternative zum Assad-Regime darstellen kann und, zur gleichen Zeit,
sich mit dem Kalifat gewesen. Es
sollte eine stärkere internationale Unterstützung sowohl auf der
diplomatischen und von dem der Lieferung von Waffen und Ausrüstung
erforderlich sein; die
indirekte Unterstützung, die Luftfahrt Assad auf das Kalifat bietet
leichen, ist es notwendig Angriff auf syrisches Gebiet der Luftfahrt
Verbündeter im Kampf gegen die islamischen Staat. Die
ideale Situation wäre, das Kalifat von der syrischen Land zu beseitigen
und zu einer Konfrontation zwischen den Kräften der Diktatur und die
der demokratischen Rebellen: in diesem Fall Assad aufgeben sollte seine
Rolle als Barriere gegen religiösen Extremismus; umgekehrt Szenarien zu öffnende würde nicht zulassen, jede demokratische Ausweg für Syrien. Für den Westen ist dies die Zeit, um zu Gunsten der Rebellen handeln und moderate stören die Strategie des Assad.
Assad a accusé d'avoir bombardé les rebelles modéré et faciliter le califat
Assad
a accusé les Etats-Unis de bombarder les forces rebelles, formés par
les musulmans laïques et modérées, et de renforcer ainsi les positions
de l'Etat islamique en Syrie. Les
rebelles se sont pas encadrées dans les rangs du califat, a également
affirmé avoir subi des bombardements de l'aviation à Damas, tandis que
le même sort ne serait pas arrivé aux hommes de l'État islamique. La
stratégie d'Assad serait d'éliminer l'opposition démocratique et de se
présenter comme la seule alternative au califat: cela permettrait au
dictateur de Damas à renforcer sa position internationale et, dans le
même temps, retirer de la scène de la guerre civile le sujet préféré par
Washington pour une toute transition du pouvoir. Cette
manœuvre devrait, toutefois, également à l'Etat islamique, car elle lui
permet de se présenter comme la seule alternative à la dictature à
Damas. Les
deux parties ont alors un objectif commun pour vaincre, quoique pour
des raisons différentes, et ensuite en découdre pour la victoire. La
stratégie développée par Assad est un pari risqué, mais une partie de
la psychologie du personnage, habitué à des calculs politiques
imprévisibles. Il
semble clair que le dictateur a élaboré un plan dont l'objectif
principal est d'être, il a juste, nécessaire, même pour l'Occident, pour
vaincre le califat; plus
une opposition démocratique, Assad serait devenu essentiel pour
déterminer la défaite de l'État islamique et ensemble se maintenir au
pouvoir dans le pays syrienne. La
première étape est de faciliter les formations militaires du Califat
dans la lutte contre les groupes rebelles laïcs de personnes qui ont été
très souvent un adversaire redoutable; affaiblissant
la capacité militaire Assad espère que la milice fondamentaliste
pourrait les vaincre, non seulement militairement mais aussi annihiler
sa capacité politique, qui est la principale raison de l'agrégation
contre Damas. Cet
intérêt est aussi les troupes de l'Etat islamique, qui éliminent un
adversaire dans une position de sensibiliser la population à se rebeller
contre les méthodes du califat fondamentaliste. Dans
ce calcul politico-militaire il ya, cependant, une faiblesse majeure:
en cas de victoire de l'Etat islamique, déjà très proche de Damas, le
sort de Assad serait marqué comme une victoire de la transition
démocratique du pouvoir pourrait être convenu, à travers la supervision d'autres pays. Face
à cette stratégie apparaît nécessaire de fournir toute l'assistance
possible aux forces rebelles qui risquent d'être écrasés par deux
ennemis, je décidai d'unir leurs forces contre eux. L'attitude
de Washington a été beaucoup trop timides contre ces forces, qui
peuvent représenter une alternative au régime d'Assad et, dans le même
temps, faire face à la califat. Il
devrait y avoir un plus grand soutien international à la fois sur
l'diplomatique et de celui de la fourniture d'armes et de l'équipement
nécessaire; pour
équilibrer le soutien indirect, qui fournit l'aviation Assad au
califat, il est nécessaire raid sur le territoire allié de l'aviation
syrienne lutte contre l'Etat islamique. La
situation idéale serait d'éliminer le califat du pays syrienne et venir
à une confrontation entre les forces de la dictature et ceux des
rebelles démocratiques: dans ce cas Assad doit renoncer à son rôle de
barrière contre l'extrémisme religieux; inversement scénarios qui ouvrent ne permettraient pas une façon démocratique pour la Syrie. Pour l'Occident le moment est venu d'agir en faveur des rebelles et modérée perturber la stratégie d'Assad.
Assad acusado de bombardear os rebeldes moderada e facilitar o califado
Assad
acusou os EUA para bombardear as forças rebeldes, formadas por
muçulmanos seculares e moderados, e assim fortalecer as posições do
Estado islâmico na Síria. Os
rebeldes si não enquadrados nas fileiras do califado, também alegou ter
sofrido de bombardeio da aviação em Damasco, enquanto o mesmo destino
não teria acontecido aos homens de Estado islâmico. A
estratégia de Assad seria eliminar a oposição democrática e
apresentar-se como a única alternativa para o califado: isso permitiria
que o ditador de Damasco para reforçar a sua posição internacional e, ao
mesmo tempo, retire da cena da Guerra Civil o assunto preferido por
Washington para um qualquer transição de poder. Esta
manobra deve, no entanto, também para o Estado islâmico, porque
permite-lhe para ficar como a única alternativa à ditadura em Damasco. Os
dois lados, em seguida, um objetivo comum de derrotar, embora por
razões diferentes, e, em seguida, que a batalha para a vitória. A
estratégia desenvolvida pela Assad é um jogo perigoso, mas parte da
psicologia do personagem, acostumado a cálculos políticos imprevisíveis.
Parece
claro que o ditador tenha elaborado um plano onde o objetivo principal é
ser, ele só, necessária, mesmo para o Ocidente, para derrotar o
califado; não
uma oposição democrática, Assad se tornaria essencial para determinar a
derrota do Estado Islâmico e juntos manter o poder no país com a Síria.
O
primeiro passo é o de facilitar as formações militares do Califado na
luta contra grupos rebeldes leigos que têm sido muitas vezes um oponente
formidável; enfraquecendo
a capacidade militar Assad espera que a milícia fundamentalista poderia
derrotá-los, não apenas militarmente, mas também aniquilando sua
capacidade política, que é a principal razão da agregação contra
Damasco. Este
interesse é também as tropas do Estado islâmico, que eliminam um
adversário em posição de aumentar a consciência da população a
rebelar-se contra os métodos do califado fundamentalista. Neste
cálculo político militar há, no entanto, uma grande fraqueza: em caso
de vitória do Estado Islâmico, já muito perto de Damasco, o destino de
Assad seria marcado como uma vitória da transição democrática do poder
poderia ser concordou, através da supervisão de outros países. Confrontado
com esta estratégia parece necessário estabelecer toda a assistência
possível às forças rebeldes que o risco de ser esmagado por dois
inimigos, decidiram unir forças contra eles. A
atitude de Washington tem sido muito tímida contra estas forças, que
podem representar uma alternativa ao regime de Assad e, ao mesmo tempo,
lidar com o califado. Deve haver um maior apoio internacional, tanto no diplomática e da do fornecimento de armas e equipamentos necessários; para
equilibrar o apoio indireto, que fornece aviação Assad ao califado, é
necessário incursão em território aliado aviação síria lutando contra o
Estado islâmico. A
situação ideal seria eliminar o califado do país síria e chegar a um
confronto entre as forças da ditadura e os dos rebeldes democráticos:
neste caso Assad deve desistir de seu papel como uma barreira contra o
extremismo religioso; inversamente cenários que se abrem não permitiria qualquer forma democrática para fora para a Síria. Para o Ocidente este é o momento de agir em favor dos rebeldes e moderada atrapalhar a estratégia de Assad.
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