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lunedì 7 marzo 2016
طريق البلقان للمهاجرين، نحو إغلاق
ولذلك، فإن طريق البلقان أصبحت أكثر صعوبة بالنسبة للمهاجرين، بل وربما يقصد لإغلاق أو تصبح ثانوية. الضغط
من بلدان أوروبا الشرقية، وبالفعل أبطال موجات الهجرة في الماضي غير
البعيد جدا، من قبل الحكومات اليمينية المعادية للتقسيم القضايا بين
الاتحاد الأوروبي، ولكن مواتية لتلقي التبرعات المالية الخاصة التي يقودها،
ويبدو لديهم
أفضل النوايا في بروكسل وألمانيا تضغط من أجل مزيد من التضامن، إلى كل من
المهاجرين أنفسهم، الذين إلى الدول الأوروبية وضعت على حدود الاتحاد. ستصب
في صالح انتصار دول الشرق هي في الأساس، أسباب اقتصادية، ومريحة للغاية
لبرلين وأيضا أسباب جيوسياسية، والتي لا تهدف إلى تشجيع التحول من هذه
الدول تجاه النفوذ الروسي. في
الواقع، على الرغم من خوف الكثير من الدعاية لعودة موسكو يبدو لا يمكن
إنكاره أن الكرملين لها مصالح كبيرة لتوسيع نفوذها داخل الاتحاد الأوروبي،
وبالتالي، بشكل غير مباشر، والذهاب إلى استفزاز الولايات المتحدة، من خلال
الحجج الاقتصادية. في
الواقع، فإن الدول الشرقية لا تنوي تكرار تجربة الشراكة مع روسيا، ولكنها
تستخدم هذه الحجة كسلاح للابتزاز كلما كانوا في حاجة لتحمل المسؤوليات
والواجبات، التي وقعت عندما دخلوا لجعل جزء من بروكسل. تهديدات
من بعض أعضاء الحكومة لوقف المساعدات الأوروبية، وذلك بفضل إجراء هذه
الدول تزدهر، وينظر إليها على أنها ابتزاز التي من المستحيل أن يطيع، وهو
يعلم تمام العلم أن هذه التهديدات لم يبق على ورقة. البيروقراطيين
من بروكسل لا يبقى شيء ولكن البحث عن حلول بديلة لمشكلة المهاجرين تشمل
تركيا ومقدونيا واليونان واعدة على مزيد من المساعدة. مخاطر منطقة أثينا الأوروبي تصبح مخيم كبير للاجئين، دون أن يكون له القدرة الاقتصادية للإدارة لهذه الظاهرة. بروكسل
وبرلين، ولكن يبدو على استعداد لاستغلال ضعف اليوناني موضوعي للتحميل من
أثينا، لمجرد تقع القرية اليونانية في حدود الاتحاد، مهام استقبال والحفاظ
على أكبر عدد من اللاجئين، والمشاركة فقط في المساعدات الاقتصادية. الفرق
المطلق في العلاج الذي يعطى لليونان هو مثال ساطع على عدم وجود التبادلية
وتقسيم القضايا بين الدول الأعضاء، وتشجيع الذين يرفعون أصواتهم ومذنبون لا
تقاسم المبادئ التي تشكل أساس واضح "الاتحاد الأوروبي. وعلاوة
على ذلك إغلاق طريق البلقان، ورفض تقسيم اللاجئين، مما يهدد إيطاليا، الذي
يشرف بالفعل الحدود الجنوبية للاتحاد، بدون مساعدة القانونية، لأنه يمكن
أن تفتح طريقا يهدف للاستفادة من البحر الأدرياتيكي مع الطريق من ألبانيا إلى سواحل بوليا. وهذا هو الطريق الذي يستخدم الألبان للهروب من النظام الشيوعي والأرض، وتحديدا في إيطاليا. إذا
كانت هذه الفرضية تحدث حول مشكلة المهاجرين سوف تصبح شيئا تفريغها في
البلدين الحدود واليونان وإيطاليا، والتي ينبغي التعامل مع وضع لا يطاق
بسبب عدم التوازن في تقسيم المشكلة. أيضا
لتجنب هذا السيناريو، يتم فرض الاتحاد الأوروبي للتعامل مع النظام، الذي
هو بعيدا عن مبادئ بروكسل في هذا الوقت، ولكن حتى الآن لم يفت بعيدا عن
المجر ودول الشرق الأخرى. والقصد من ذلك هو لتمويل تركيا لتتمكن من الاحتفاظ المهاجرين على أراضيها والجيوش دور الحارس للحدود الأوروبية. عهد
بروكسل هذا الدور إلى حالة التي الحكومية يخنق الحقوق المدنية ومسح حرية
الصحافة الموجودين في إقليمها وأنه لا يبدو، لذا تمثل الضمانات اللازمة
لاستيعاب الفارين من الحرب والمجاعة. وعلاوة
على ذلك، تركيا لا تفعل هذا لمجرد المصلحة الذاتية الاقتصادية، لكنه يشير
إلى نتيجة سياسية، على المدى القصير هو لضمان قدر أكبر من حرية الحركة
للمواطنين والبضائع في الاتحاد، ولكن في المدى المتوسط هو وهو يتألف في الوصول إلى الضوء الأخضر لتصبح دولة عضوا في بروكسل. اذا
كان الاتحاد الاوروبي نقل إلى هذه الحالة، التي تقوم بها حكومة يشتبه في
أنها مولت دولة إسلامية، فقط لإرضاء تصاميمه الخاصة في سوريا والقضاء على
الأكراد، وسوف يتم اتخاذ خطرا أكبر بكثير من واحد يمثلها التهديدات
الإرهابية التيار. نأمل أن في بروكسل تعكس على نحو كاف قبل اتخاذ هذا الخيار.
giovedì 25 febbraio 2016
L'attuale situazione libica
Cinque anni dopo la fine del regime di Gheddafi, la Libia non è solo alle prese con la minaccia dello Stato islamico, ma per i suoi abitanti le difficoltà di tutti i giorni sono di ordine economico. Non che le due cose non siano connesse: le due amministrazioni che si dividono il paese che dovrebbero costruire un governo di unità nazionale, sono ancora alle prese con le divergenze politiche e, nel frattempo, non esercitano l’azione di governo. L’economia è in mano al mercato nero che crea inflazione, i lavoratori specializzati provenienti dagli altri paesi ritornano in patria, creando problemi in diversi settori, come quello della sanità ed l’industria edile è ferma per mancanza di fondi. La situazione economica potrebbe diventare un fattore estremamente destabilizzante e favorire la presenza dello Stato islamico. In questo scenario il governo di Tripoli e quello di Tobruk stentano a trovare un’intesa e mantengono separate le rispettive forze armate, che separate non possono combattere il califfato. La presenza dei fondamentalisti islamici rappresenta un pericolo concreto per il paese libico e, di conseguenza, per i paesi occidentali, primi fra tutti, quelli affacciati sul Mediterraneo. Il pericolo concreto è che le forze dello Stato islamico abbiano saccheggiato gli arsenali di Gheddafi, ma non soltanto quelli contenenti armi convenzionali, ma specialmente quelli contenenti armamenti chimici e forse nucleari. Progettare un attacco con questi armamenti dal Golfo della Sirte verso il paese italiano sembra essere una possibilità non troppo remota. Sulla questione dell’intervento occidentale in Libia le posizioni non sono univoche: se gli Stati Uniti hanno già condotto raid aerei sulle forze del califfato, non lo hanno potuto fare dalle basi italiane, ma partendo da quelle inglesi, con difficoltà tecniche legate ai rifornimenti in volo di non poco conto. L’italia, che è il paese maggiormente interessato all’evoluzione della situazione libica, mantiene una posizione giudicata anche troppo prudente, ma che ha una sua giustificazione evidente. Roma richiede, per impegnarsi in prima persona e quindi per concedere la proprie basi , una copertura delle Nazioni Unite o, almeno, un accordo con i paesi occidentali, che non ripeta la sciagurata gestione del periodo successivo alla caduta di Gheddafi. In ogni caso, come hanno difficoltà i due governi libici a trovare una sintesi, la situazione si ripete nel consesso occidentale, dove sembra cominciato il procedere ognuno per proprio conto; infatti dopo le operazioni aeree statunitensi, pare che forze speciali francesi siano sul terreno segretamente per difendere le installazioni di aziende della Francia, senza alcun coordinamento con gli alleati. Questa situazione sembra la ripetizione di cinque anni fa, quando fu proprio la Francia la più attiva nella guerra al colonnello, per l’ambizione di rimpiazzare l’Italia negli accordi energetici. Se allora mancava un progetto condiviso, basato sopratutto sul futuro del paese, ora la situazione sembra ripetersi in un contesto con i due attori politici del paese in evidente difficoltà a raggiungere un accordo. Secondo molti analisti un impegno diretto di forze occidentali contro lo Stato islamico, nel paese libico, avrebbe più controindicazioni rispetto ai vantaggi: il richiamo di nuovi combattenti pronti a misurarsi contro gli occidentali nelle file del califfato, sarebbe il pericolo maggiore con l’ovvia conseguenza di un prezzo elevato in vite umane. Per scongiurare questa possibilità sarebbe preferibile fornire aiuto ai combattenti libici, che potrebbero impegnarsi in prima persona per liberare il proprio paese. L’aiuto non dovrebbe essere, questa volta soltanto di tipo militare, ma sopratutto politico, per fornire le strutture necessarie, sia materialmente, che dal punto di vista formativo al nascente sistema di governo libico. Prima di ciò è però necessario uno sforzo diplomatico maggiore di quello prodotto fino ad ora, che permetta l’unità delle forze politiche locali in un quadro di unione nazionale dettata dalle condizioni di emergenza; il tutto in un contesto assolutamente democratico, che dovrà essere protetto, allora si anche con la presenza sul territorio della Libia di personale militare per affiancare le forze regolari contro ogni possibile tentativo di ricomparsa di ragioni divisive per l’unità del paese, viceversa una soluzione praticabile è quella sempre valida di creare stati separati sulla divisione attuale esistente: un espediente che permetterebbe una maggiore velocità, ma che aprirebbe tutta una serie di nuove situazioni sulle problematiche delle alleanze e degli accordi commerciali ed energetici.
The current situation in Libya
Five
years after the end of the Gaddafi regime, Libya is not only struggling
with the threat of the Islamic state, but for the inhabitants of the
difficulties of everyday life are economic. Not
that the two are not connected: the two administrations that share the
country should build a government of national unity, are still
struggling with political differences and, in the meantime, do not
exercise government action. The
economy is in the hands of the black market that creates inflation,
skilled workers from other countries returning to their country,
creating problems in various sectors, such as health care and the
construction industry is at a standstill for lack of funds. The economic situation could become an extremely destabilizing factor and encourage the presence of the Islamic state. In
this scenario the government of Tripoli and Tobruk to struggle to find
common ground and keep separate their armed forces, which separate can
not fight the caliphate. The
presence of Islamic fundamentalists is a real danger for the Libyan
country and, consequently, for the Western countries, first of all,
those bordering the Mediterranean. The
real danger is that the forces of the Islamic State have looted the
arsenals of Gaddafi, but not only those containing conventional weapons,
but especially those containing chemical and possibly nuclear weapons. Plan
an attack with these armaments from the Gulf of Sirte towards the
Italian country seems to be a possibility not too remote. On
the Western intervention in Libya issue positions are not unique: if
the United States has already conducted air raids on the Caliphate
forces, they have been able to do from Italian bases, but from the
English ones, with technical difficulties related to the supplies in flight no small matter. Italy,
which is the country most affected the evolution of the situation in
Libya, maintains a position even judged too cautious, but that has its
obvious justification. Rome
requires, to become personally engaged and then to allow the own bases,
a cover of the United Nations or, at least, an agreement with the West,
which does not repeat the disastrous management of the period following
the fall of Gaddafi. In
any case, as the two have difficulty Libyan governments to find a
synthesis, the situation is repeated in the western fold, where it seems
began the march each on its own; In
fact, after the US air operations, it seems that French special forces
are on the ground secretly to defend installations companies of France,
without any coordination with allies. This
situation seems to be the repetition of five years ago when it was the
France the most active in the war on Colonel, to the ambition of
replacing Italy in energy deals. If
then lacked a shared project, based mainly on the future of the
country, now the situation seems to repeat itself in a context with the
two political actors in the country in obvious difficulty in reaching an
agreement. According
to many analysts the direct engagement of Western forces against the
Islamic Republic, the Libyan country, would have more drawbacks than
advantages: the lure of new fighters ready to compete against Western
Caliphate in the file, it would be the greatest danger with the obvious
consequence a high price in human lives. To
avert this possibility would be preferable to provide help to the
Libyan fighters who could commit themselves to liberate their country. Aid
should not be, this time only military, but above all politically, to
provide the necessary facilities, both materially, that from an
educational point of view to the nascent Libyan government. Before
this, however, you need a greater diplomatic effort than that produced
up to now, which allows the unit of local policies forces in a framework
of national union dictated by emergency conditions; all
in an absolutely democratic context, which must be protected, then even
with the presence on the territory of military personnel to Libya to
support the regular forces against any possible attempt to re-emergence
of divisive reasons for the unity of the country, conversely a solution feasible
is always valid to create separate states on the existing current
division: a device that would allow a higher speed, but that would open a
whole range of new situations on the issues of alliances and trade and
energy agreements.
La situación actual en Libia
Cinco
años después del fin del régimen de Gadafi, Libia no sólo está luchando
con la amenaza del estado islámico, pero para los habitantes de las
dificultades de la vida cotidiana son económica. No
es que los dos no están conectados: las dos administraciones que
comparten el país debe construir un gobierno de unidad nacional, todavía
están luchando con las diferencias políticas y, mientras tanto, no
ejercen la acción del gobierno. La
economía está en las manos del mercado negro que crea la inflación, los
trabajadores cualificados de otros países que regresan a su país,
creando problemas en diversos sectores, tales como la salud y la
industria de la construcción está en un punto muerto por falta de
fondos. La
situación económica podría convertirse en un factor extremadamente
desestabilizadora y fomentar la presencia del estado islámico. En
este escenario, el gobierno de Trípoli y Tobruk que luchar para
encontrar un terreno común y mantener separados sus fuerzas armadas, que
separan no puede luchar contra el califato. La
presencia de fundamentalistas islámicos es un peligro real para el país
de Libia y, en consecuencia, para los países occidentales, en primer
lugar, las que bordean el Mediterráneo. El
verdadero peligro es que las fuerzas del Estado Islámico han saqueado
los arsenales de Gaddafi, pero no sólo los que contienen armas
convencionales, pero las armas especialmente los que contienen químicos y
posiblemente nucleares. Planear
un ataque con estos armamentos desde el Golfo de Sirte hacia el país
italiano parece ser una posibilidad no demasiado remoto. En
la intervención occidental en Libia posiciones de emisión no son
únicas: si Estados Unidos ya se ha llevado a cabo ataques aéreos contra
las fuerzas califales, que han sido capaces de hacer a partir de bases
italianas, pero a partir de las inglesas, con dificultades técnicas
relacionadas con los suministros de el vuelo no es poca cosa. Italia,
que es el país más afectado de la evolución de la situación en Libia,
mantiene una posición aún juzgada demasiado prudente, pero que tiene su
justificación obvia. Roma
requiere, a comprometerse en primera persona y luego para permitir que
las propias bases, una cubierta de las Naciones Unidas o, al menos, un
acuerdo con Occidente, que no se repite la nefasta gestión del período
posterior a la caída de Gadafi. En
cualquier caso, ya que los dos tienen dificultad gobiernos de Libia
para encontrar una síntesis, la situación se repite en el concierto
occidental, donde parece inició la marcha cada uno por sí solo; De
hecho, después de las operaciones aéreas de Estados Unidos, parece que
fuerzas especiales francesas están en el suelo en secreto para defender
instalaciones compañías de Francia, sin ninguna coordinación con los
aliados. Esta
situación parece ser la repetición de cinco años atrás, cuando era la
Francia los más activos en la guerra contra el Coronel, a la ambición de
reemplazar Italia en acuerdos de energía. Si
entonces carecía de un proyecto compartido, basado principalmente en el
futuro del país, ahora la situación parece repetirse en un contexto con
los dos actores políticos en el país en obvia dificultad de llegar a un
acuerdo. Según
muchos analistas de la participación directa de las fuerzas
occidentales contra la República Islámica, el país de Libia, tendría más
inconvenientes que ventajas: la atracción de nuevos combatientes listos
para competir contra el Califato occidental en el archivo, sería el
mayor peligro con la consecuencia obvia un alto precio en vidas humanas. Para
evitar esta posibilidad sería preferible proporcionar ayuda a los
combatientes libios que podría comprometerse a liberar a su país. La
ayuda no debe ser, esta vez sólo militar, sino sobre todo político,
para proporcionar las instalaciones necesarias, tanto en lo material,
que desde un punto de vista educativo para el gobierno de Libia
naciente. Antes
de esto, sin embargo, se necesita un mayor esfuerzo diplomático que el
producido hasta ahora, lo cual permite que la unidad de las fuerzas
políticas locales en un marco de unión nacional dictada por las
condiciones de emergencia; todo
ello en un contexto absolutamente democrática, que debe ser protegido, a
continuación, incluso con la presencia en el territorio del personal
militar a Libia para apoyar a las fuerzas regulares contra cualquier
posible intento de re-emergencia de las razones de división por la
unidad del país, por el contrario una solución factible
siempre es válida para crear estados separados sobre la actual división
existente: un dispositivo que permita una velocidad más alta, pero eso
sería abrir toda una serie de nuevas situaciones en las cuestiones de
alianzas y acuerdos comerciales y energéticos.
Die aktuelle Situation in Libyen
Fünf
Jahre nach dem Ende des Gaddafi-Regimes, ist Libyen nicht nur mit der
Bedrohung durch den islamischen Staat zu kämpfen, sondern auch für die
Bewohner der Schwierigkeiten des täglichen Lebens sind wirtschaftlich. Nicht,
dass die beiden nicht miteinander verbunden sind: Die beiden
Verwaltungen, die das Land teilen sich eine Regierung der nationalen
Einheit aufbauen sollte, kämpfen noch immer mit politischen
Unterschiede, und in der Zwischenzeit nicht staatliches Handeln ausüben.
Die
Wirtschaft ist in den Händen der Schwarzmarkt, die Inflation,
Facharbeiter aus anderen Ländern der Rückkehr in ihr Land schafft,
Probleme in verschiedenen Bereichen, wie dem Gesundheitswesen zu
schaffen und die Bauindustrie ist im Stillstand aus Mangel an Mitteln. Die
wirtschaftliche Situation könnte ein äußerst destabilisierenden Faktor
werden und die Anwesenheit des islamischen Staates zu fördern. In
diesem Szenario die Regierung von Tripolis und Tobruk zu kämpfen,
Gemeinsamkeiten zu finden und zu halten, ihre Streitkräfte zu trennen,
die trennen kann das Kalifat nicht kämpfen. Die
Anwesenheit von islamischen Fundamentalisten ist eine echte Gefahr für
die libyschen Land und damit für den westlichen Ländern, vor allem
diejenigen, die den Mittelmeeranrainer. Die
wirkliche Gefahr ist, dass die Kräfte des Islamischen Staates haben die
Arsenale von Gaddafi geplündert, aber solche mit konventionellen Waffen
nicht nur, aber vor allem solche, die chemische und möglicherweise
Atomwaffen. Planen
Sie einen Angriff mit diesen Waffen aus dem Golf von Sirte in Richtung
der italienischen Land scheint eine Möglichkeit nicht zu weit entfernt
zu sein. Auf
der westlichen Intervention in Libyen sind Ausgabepositionen nicht
eindeutig: wenn die USA Luftangriffe auf das Kalifat Kräfte bereits
durchgeführt wurde, konnten sie aus dem Italienischen Grundlagen zu tun,
aber aus den englischen diejenigen, mit technischen Schwierigkeiten mit
den Lieferungen im Zusammenhang mit in Flug keine kleine Sache. Italien,
die das Land die meisten ist es, die Entwicklung der Lage in Libyen
betroffen, unterhält eine Position noch zu vorsichtig beurteilt, aber
das hat seine offensichtlichen Rechtfertigung. Rom
erfordert, persönlich engagiert werden und dann die eigenen Grundlagen
zu ermöglichen, eine Abdeckung der Vereinten Nationen oder zumindest
eine Vereinbarung mit dem Westen, die nach dem Sturz von Gaddafi nicht
die katastrophale Verwaltung der Zeit wiederholen. In
jedem Fall, wie die zwei Schwierigkeits libyschen Regierungen haben
eine Synthese zu finden, ist die Situation in der westlichen fach
wiederholt, wo es den Marsch jeder auf seine eigene begann scheint; In
der Tat, nachdem die Luftoperationen der USA, scheint es, dass
Französisch Spezialeinheiten sind auf die Erde heimlich zu
Installationen Unternehmen Frankreichs verteidigen, ohne Abstimmung mit
den Verbündeten. Diese
Situation scheint vor der Wiederholung von fünf Jahren sein, wenn es
das Frankreich der aktivste im Krieg gegen den Oberst war, an den
Ehrgeiz von Italien in Energieabkommen zu ersetzen. Wenn
dann ein gemeinsames Projekt fehlte, basiert vor allem auf die Zukunft
des Landes, jetzt scheint sich die Situation mit den beiden politischen
Akteure in dem Land, in offensichtliche Schwierigkeit in einem Kontext
zu wiederholen, eine Vereinbarung zu erreichen. Nach
Meinung vieler Analysten der unmittelbaren Beteiligung der westlichen
Streitkräfte gegen die Islamische Republik, der libyschen Land würde
mehr Nachteile als Vorteile haben: die Verlockung des neuen Kämpfer
bereit gegen westliche Kalifat in der Datei zu konkurrieren, wäre es die
größte Gefahr mit der offensichtlichen Folge sein einen hohen Preis an Menschenleben. Um
diese Möglichkeit zu vermeiden wäre besser, Hilfe für die libysche
Kämpfer zur Verfügung zu stellen, die sich verpflichten könnten, ihr
Land zu befreien. Hilfe
sollte nicht sein, dieses Mal nur militärische, sondern vor allem
politisch, die notwendigen Einrichtungen zur Verfügung zu stellen,
sowohl materiell, dass aus pädagogischer Sicht auf die im Entstehen
begriffenen libyschen Regierung. Vorher
aber müssen Sie eine größere diplomatische Anstrengung als die jetzt
produziert bis zu, die die Einheit der lokalen Politik Kräfte in einem
Rahmen der nationalen Einheit von Notfallbedingungen diktiert erlaubt; alle
in einem absolut demokratischen Zusammenhang auf, die dann auch mit der
Präsenz auf dem Gebiet der militärischen Personals nach Libyen zu
schützen sind die regulären Streitkräfte gegen eine mögliche Versuch,
das erneute Auftreten von trennenden Gründe für die Einheit des Landes,
umgekehrt eine Lösung zu unterstützen machbar
gilt immer Einzelstaaten auf die bestehende Stromteilung zu schaffen:
ein Gerät, das eine höhere Geschwindigkeit erlauben würde, sondern dass
eine ganze Reihe von neuen Situationen auf die Fragen von Allianzen und
Handel und Energieabkommen öffnen würde.
La situation actuelle en Libye
Cinq
ans après la fin du régime de Kadhafi, la Libye est non seulement aux
prises avec la menace de l'Etat islamique, mais pour les habitants des
difficultés de la vie quotidienne sont économiques. Non
pas que les deux ne sont pas connectés: les deux administrations qui
partagent le pays doit construire un gouvernement d'union nationale,
sont encore aux prises avec les différences politiques et, dans le même
temps, ne pas exercer l'action gouvernementale. L'économie
est entre les mains du marché noir qui crée de l'inflation, les
travailleurs qualifiés d'autres pays qui retournent dans leur pays, de
créer des problèmes dans divers secteurs, tels que les soins de santé et
l'industrie de la construction est à l'arrêt par manque de fonds. La situation économique pourrait devenir un facteur extrêmement déstabilisant et encourager la présence de l'Etat islamique. Dans
ce scénario, le gouvernement de Tripoli et Tobrouk à lutter pour
trouver un terrain d'entente et de garder séparer leurs forces armées,
qui séparent ne peut pas lutter contre le califat. La
présence de fondamentalistes islamiques est un réel danger pour le pays
libyenne et, par conséquent, pour les pays occidentaux, en premier
lieu, ceux qui bordent la Méditerranée. Le
vrai danger est que les forces de l'État islamique ont pillé les
arsenaux de Kadhafi, mais pas seulement ceux qui contiennent des armes
conventionnelles, mais les armes en particulier ceux contenant des
produits chimiques et éventuellement nucléaires. Planifier
une attaque avec ces armements en provenance du golfe de Syrte vers la
campagne italienne semble être une possibilité de ne pas trop éloigné. Sur
l'intervention occidentale en Libye positions d'émission ne sont pas
uniques: si les Etats-Unis ont déjà mené des raids aériens sur les
forces califat, ils ont été en mesure de le faire à partir de bases
italiennes, mais de celles en anglais, avec des difficultés techniques
liées à l'approvisionnement en vol pas une mince affaire. L'Italie,
qui est le pays le plus affecté l'évolution de la situation en Libye,
maintient une position encore jugé trop prudent, mais qui a sa
justification évidente. Rome
exige, pour devenir personnellement engagé et puis pour permettre aux
propres bases, une reprise de l'Organisation des Nations Unies ou, au
moins, un accord avec l'Occident, qui ne répète pas la gestion
désastreuse de la période qui a suivi la chute de Kadhafi. Dans
tous les cas, que les deux ont de la difficulté gouvernements libyen de
trouver une synthèse, la situation se répète dans le pli de l'Ouest, où
il semble a commencé le mars chacun sur son propre; En
effet, après les opérations aériennes des États-Unis, il semble que les
forces spéciales françaises sont sur le terrain pour défendre
secrètement installations des entreprises de France, sans aucune
coordination avec les alliés. Cette
situation semble être la répétition d'il y a cinq ans quand il a été la
France le plus actif dans la guerre contre le colonel, à l'ambition de
remplacer l'Italie d'offres d'énergie. Si
donc manqué un projet partagé, basée principalement sur l'avenir du
pays, aujourd'hui, la situation semble se répéter dans un contexte avec
les deux acteurs politiques dans le pays en difficulté évidente à
trouver un accord. Selon
de nombreux analystes l'engagement direct des forces occidentales
contre la République islamique, le pays libyen, aurait plus
d'inconvénients que d'avantages: l'attrait de nouveaux combattants prêts
à affronter califat occidental dans le fichier, ce serait le plus grand
danger avec la conséquence évidente un prix élevé en vies humaines. Pour
éviter cette possibilité serait préférable de fournir de l'aide aux
combattants libyens qui pourraient se commettre pour libérer leur pays. L'aide
ne doit pas être, cette fois seulement militaire, mais surtout sur le
plan politique, de fournir les installations nécessaires, à la fois
matériellement, que d'un point de vue pédagogique pour le gouvernement
libyen naissant. Avant
cela, cependant, vous avez besoin d'un effort diplomatique supérieure à
celle produite jusqu'à maintenant, ce qui permet à l'unité des forces
de polices locales dans un cadre d'union nationale dicté par les
conditions d'urgence; le
tout dans un contexte tout à fait démocratique, qui doit être protégé,
alors, même avec la présence sur le territoire du personnel militaire en
Libye pour soutenir les forces régulières contre toute tentative
possible de ré-émergence de motifs de discorde pour l'unité du pays, à
l'inverse d'une solution possible
est toujours valide pour créer des états distincts de la
circonscription actuelle existant: un dispositif qui permettrait à une
vitesse plus élevée, mais cela ouvrirait toute une gamme de situations
nouvelles sur les questions d'alliances et d'accords commerciaux et de
l'énergie.
A actual situação na Líbia
Cinco
anos após o fim do regime de Kadhafi, a Líbia não só está lutando com a
ameaça do Estado islâmico, mas para os habitantes das dificuldades da
vida cotidiana são económica. Não
que os dois não estão ligados: as duas administrações que partilham o
país deve construir um governo de unidade nacional, ainda estão lutando
com diferenças políticas e, enquanto isso, não exercem ação do governo. A
economia está nas mãos do mercado negro que cria a inflação, os
trabalhadores qualificados de outros países que regressam ao seu país,
criando problemas em vários setores, tais como cuidados de saúde e a
indústria da construção está parado por falta de fundos. A situação económica poderia tornar-se um fator extremamente desestabilizadora e incentivar a presença do Estado islâmico. Neste
cenário, o governo de Trípoli e Tobruk que lutar para encontrar um
terreno comum e manter a separar as suas forças armadas, que separam não
pode lutar contra o califado. A
presença de fundamentalistas islâmicos é um perigo real para o país da
Líbia e, consequentemente, para os países ocidentais, em primeiro lugar,
os países ribeirinhos do Mediterrâneo. O
perigo real é que as forças do Estado Islâmico saquearam os arsenais de
Gaddafi, mas não só aqueles que contêm armas convencionais, mas as
armas especialmente aqueles que contêm químicos e possivelmente
nucleares. Planejar um ataque com esses armamentos do Golfo de Sirte para o país italiano parece ser uma possibilidade não muito remota. Na
intervenção ocidental na Líbia posições de emissão não são exclusivos:
se os Estados Unidos já realizou ataques aéreos contra as forças
califado, eles foram capazes de fazer a partir de bases italianas, mas
desde os ingleses, com dificuldades técnicas relacionadas com os
fornecimentos em voo pouca coisa. Itália,
que é o país mais afectado a evolução da situação na Líbia, mantém uma
posição ainda considerado muito cauteloso, mas que tem a sua
justificação óbvia. Roma
exige, para se tornar envolvido pessoalmente e, em seguida, para
permitir que as próprias bases, uma cobertura da Organização das Nações
Unidas ou, pelo menos, um acordo com o Ocidente, que não repita a gestão
desastrosa do período após a queda de Gaddafi. Em
qualquer caso, como os dois têm dificuldade governos da Líbia para
encontrar uma síntese, a situação se repete na dobra ocidental, onde
parece que começou a marcha cada um em sua própria; De
fato, após as operações aéreas dos Estados Unidos, parece que forças
especiais francesas estão no terreno secretamente para defender
instalações empresas da França, sem qualquer coordenação com os aliados.
Esta
situação parece ser a repetição de cinco anos atrás, quando era a
França o mais ativo na guerra contra o Coronel, à ambição de substituir
Itália em acordos energéticos. Se,
então, faltava um projeto compartilhado, baseado principalmente sobre o
futuro do país, agora a situação parece repetir-se em um contexto com
os dois atores políticos do país em dificuldade óbvia em chegar a um
acordo. De
acordo com muitos analistas o engajamento direto das forças ocidentais
contra a República Islâmica, o país da Líbia, teria mais inconvenientes
do que vantagens: a atração de novos caças prontos para competir contra
Ocidental Califado no arquivo, seria o maior perigo com a consequência
óbvia um alto preço em vidas humanas. Para
evitar esta possibilidade seria preferível para fornecer ajuda aos
combatentes líbios que poderiam comprometer-se para libertar seu país. A
ajuda não deve ser, desta vez apenas militar, mas acima de tudo
politicamente, para proporcionar as facilidades necessárias, tanto
material, que, do ponto de vista educacional para o governo líbio
nascente. Antes
disso, porém, é necessário um maior esforço diplomático do que o
produzido até agora, o que permite que a unidade de políticas forças
locais em um quadro de união nacional ditada pelas condições de
emergência; tudo
em um contexto absolutamente democrática, que deve ser protegido,
então, mesmo com a presença no território de pessoal militar para a
Líbia para apoiar as forças regulares contra qualquer possível tentativa
de re-emergência de razões de divisão para a unidade do país, ao
contrário de uma solução viável
é sempre válida para criar estados separados na actual divisão
existente: um dispositivo que permita uma velocidade mais elevada, mas
que abriria toda uma gama de novas situações sobre as questões de
alianças e acordos de comércio e energia.
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