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giovedì 12 ottobre 2017
في سبتمبر، سجلات الوفيات في سوريا
في سبتمبر الماضي كان الأسوأ، من حيث عدد الوفيات، للحرب في سوريا. بعد
كان ثلاثة آلاف شخص، بينهم نحو ألف مدني الذين فقدوا حياتهم لا يكفي
لتسليط الضوء على الصراع الذي جر على واحدة من القرن الماضي من الحرب. ولا يوجد في الواقع حل وشيك متوقع يمكن أن يوقف المذبحة المستمرة منذ فترة طويلة. وقد
أدى التدخل الروسي، الذي أعقبه التدخل الأمريكي، خلافا للتوقعات، إلى طريق
مسدود، وأثبت استمرار الصراع مواقف لا يبدو أنها تسمح بتطور إيجابي. الأسد
وقتها في السلطة، وسمح فقط بدخول الحرب من جانب موسكو، ويسيطر على الجزء
الساحلي والأغنى في البلاد، وذلك بفضل أيضا، بنفس القدر حاسمة إيران وحزب
الله. ويتحكم الأكراد في الجزء من البلاد المتاخمة لتركيا، ولهذا السبب، يخضعون لإجراءات المعارضة من جانب أنقرة؛ وأخيرا
الأراضي التي مازالت تحت سيطرة الدولة الإسلامية تم عزلها من قبل الجانب
العراقي، لتقدم القوى التي تعارض الخلافة وضعنا فعليا في ظل سيادة بغداد،
في الجزء الغربي من العراق. هناك أيضا جيوب صغيرة حيث القوى الديمقراطية السورية، حلفاء واشنطن، ليست قوية بما يكفي لتجاوز سيطرتها. إنه سيناريو قريب من التوازن، وهو بالتأكيد غير مستقر، ولكن له جوانب شائعة من الجمود، لا تسمح بتحقيق السلام. في
هذا السياق، هو الزيادة في عدد الوفيات بسبب تصرفات قصف من الجو من قبل
الروس والأميركيين، والسعي الأهداف التي غالبا الصراع، يؤثر على الأطراف
السلبية، وغالبا ما يرتكبون أخطاء جسيمة لتقييم ومن ثم الذهاب الى ضرب
اهداف مدنية . كل
من موسكو وواشنطن، ويقولون انهم يريدون ضرب قوات الدولة الإسلامية، ولكن
في كثير من الأحيان وراء هذا السبب الرسمي، إلى تضررها أهداف أخرى، قد تكون
القوات السورية الديمقراطية بدلا من الأسد، من قبل الروس، أو أنصار ' الجيش السوري النظامي، من قبل الأميركيين. في
الوضع العام، لا ينبغي للمرء أن ينسى الأعمال الإسرائيلية، التي لم تقبلها
تل أبيب، لإضعاف حزب الله أو هياكل الجيش السوري التي تعتبر خطرة على أمن
إسرائيل. على
الرغم من هذا السيناريو، التي من المرجح أن تؤثر العمومية الموحدة خارج
سوريا والسجل الكئيب المذكور من عدد الوفيات من سبتمبر، ويبدو أن الحرب
السورية قد هبط إلى الخلفية في مجال المعلومات، وهذا قد تدهورت إلى الأخبار الثانوية، وليس الحفاظ على الاهتمام اللازم حول هذا الموضوع. ويبدو أن عدم الاهتمام هذا يحرم التركيز الصحيح من أجل إيجاد حل لمسألة ما زالت قائمة منذ وقت طويل. ويبدو أن الجميع في هذه الحالة ينتقلون من مواقفهم وعملهم من جانب الأمم المتحدة لا يجدون الطريق الصحيح لإنهاء الصراع. ينبغي،
أولا، ما، حوار فعال بين الولايات المتحدة وروسيا، كقناة رئيسية يمكن من
خلالها وضع حل لإنهاء الصراع، ولكن التوفيق بين المصالح المتنافسة ليست
سهلة، ويرجع ذلك جزئيا موقف ترامب نحو " إيران ليست مصالحة، ولا يزال قلق طهران من بقاء الأسد في الحكومة في دمشق أولوية. لذلك
مجموعة من النقض لا يسمح الحل الذي يمكن، مع ذلك، حدد في الحفاظ على
مناطقها من الاحتلال، حتى لو كان مؤقتا، والتركيز على استخدام الأسلحة إلا
إلى جزء من الدولة الإسلامية المحتلة. ومن
المؤكد أنه ستكون هناك بعض المزايا للأطراف الأجنبية المعنية، وبالتأكيد
لا ترحب بأي حكم ذاتي كردي لتركيا، ولكن يمكن فتح المفاوضات لتعزيز طريقة
دبلوماسية للسعي إلى السلام. وينبغي
للأمم المتحدة وأوروبا أن تكون أكثر جرأة في اقتراح الدبلوماسي وتعزيز
اجتماعات لوقف الوفيات والحالات الصحية الخطيرة في البلاد، وتكون في
النهاية كأبطال للحوار، وهو دور من التي كثيرا ما توارى عن الأنظار.
venerdì 6 ottobre 2017
Occorre l'intervento dell'Unione Europea per fermare le istanze secessioniste
L’Unione Europea prende ufficialmente posizione sulla questione catalana; attraverso il commissario all’economia Pierre Moscovici, infatti Bruxelles afferma che il problema è di ordine interno allo stato spagnolo e, che, comunque, l’Unione riconosce soltanto la Spagna come proprio stato membro. La ragione di questa posizione è certamente istituzionale, per Bruxelles pronunciarsi in favore di Barcellona, significherebbe una intromissione nelle questioni di Madrid, tuttavia questa cautela dimostrata dall’Unione, pare essere funzionale anche a stroncare sul nascere ogni altra possibile velleità di autonomia di altri territori, che costituirebbe una pericolosa alterazione degli equilibri europei. Se, queste motivazioni si possono comprendere, non si può non notare come l’atteggiamento di Bruxelles verso la Scozia sia stato differente, anche se è stato causato dall’atteggiamento poco convinto verso l’Europa del parte del Regno Unito e concluso, poi, nell’uscita dall’Unione. Ma il commissario europeo, oltre a condannare le violenze della polizia spagnola ed auspicando la soluzione del dialogo per la definizione della questione, ha individuato una ragione politica molto rilevante, che è una della cause principali che provocano la richiesta di autonomia da parte di alcune regioni. Certamente per la Catalogna vi sono ragioni come l’avversione al potere centrale di Madrid, identificato come centralista, unito ai sentimenti repubblicani prevalenti nella regione, tuttavia il commissario europeo identifica nella ricchezza della regione catalana il motivo principale della richiesta di autonomia; una parte di questa ricchezza, infatti, viene prelevata dallo stato centrale e ciò è vissuto come una ingiustizia, capace di alterare il sentimento verso l’unità nazionale. Sostanzialmente il problema esistente è lo sviluppo non eguale ed omogeneo delle diverse regioni di uno stato. Se per lo stato centrale la logica, anche condivisibile, è quella di cercare di effettuare una redistribuzione delle risorse dalle regioni più ricche a quelle più povere, non si può non comprendere come il disagio nelle zone con tassi di sviluppo più alti, porti a forme di volontà di distacco dallo stato nazionale. Il caso spagnolo si poteva limitare con una maggiore autonomia alla Catalogna, che è stata rifiutata, e lasciando maggiori risorse a Barcellona, ma ciò avrebbe provocato risentimento nelle altre regioni del paese ed avrebbe causato variazioni nel bilancio spagnolo. Si tratta di un problema comune ad altri stati europei, dove lo scontento per la mancata gestione delle risorse prodotte nella regione, è la causa della nascita di movimenti autonomisti, che interpretano lo scontento per la sottrazione di risorse (spesso mascherate con altre motivazioni): problema che si acuisce in tempi di crisi economica. La possibile soluzione indicata dal commissario europeo rappresenta una intuizione molto intelligente, se verrà applicata da Bruxelles. In sostanza, dove non possono intervenire i governi nazionali, si dovrebbe aprire uno spazio di manovra per l’istituzione europea attraverso investimenti e progetti nelle zone meno sviluppate, capaci di creare una crescita economica tale da permettere allo stato nazionale di attenuare i prelievi dalle regioni più ricche. La valenza poltica di questa azione appare molto rilevante: senza intaccare i bilanci statali, l’azione europea avrebbe una funzione di normalizzazione dei rapporti tra le regioni e lo stato e tra le regioni stesse, oltre a diventare un intervento diretto di Bruxelles sul territorio, anche se in accordo con l’autorita dello stato membro. Sarebbe, cioè, una azione tangibile dell’Unione ed aiuterebbe Bruxelles a guadagnare la fiducia dei cittadini; infatti ciò potrebbe riguardare in modo indiretto le regioni più ricche, che vedrebbero una diminuzione del prelievo fiscale, ed in modo diretto le regioni oggetto di finanziamenti grazie ai progetti europei. Ciò sarà tanto più vero se i contributi dell’Unione potranno consentire una crescita stabile e duratura nelle regioni più povere, in modo da fermare la disoccupazione ed aumentare i redditi dei loro abitanti. La speranza che questa intenzione espressa da Pierre Moscovici si traduca in atti concreti, anche sorpassando le rigide logiche di bilancio che l’Europa ha imposto agli stati membri e che sono stati la causa maggiore di diffidenza verso Bruxelles.
European Union intervention is needed to stop secessionist instances
The European Union officially takes the position on the Catalan issue; through
the Commissioner to the Economy Pierre Moscovici, Brussels states that
the problem is of an internal order to the Spanish state and that,
however, the Union recognizes only Spain as its own Member State. The
reason for this position is certainly institutional, for Brussels to
say in favor of Barcelona, it would mean an intrusion into Madrid's
issues, but this caution proved by the Union seems to be also func-
tional to bring to light every other possible autonomy of other
territories , which would be a dangerous alteration of European balances. If
these reasons can be understood, one can not fail to notice how
Brussels's attitude towards Scotland was different, even if it was
caused by the unconvinced attitude towards the UK part of Europe and
concluded, when leaving the Union. But
the European Commissioner, in addition to condemning the violence of
the Spanish police and hoping for a solution to the issue-definition
dialogue, has identified a very important political reason, which is one
of the main causes of the request for autonomy by some regions . Certainly
for Catalonia there are reasons like central Madrid's aversion to
central power, coupled with the republican feelings prevailing in the
region, however, the European Commissioner identifies in the wealth of
the Catalan region the main reason for the request for autonomy; in
fact, part of this wealth is taken from the central state and this has
been experienced as an injustice, capable of altering the feeling of
unity. Basically, the existing problem is the unequal and homogeneous development of the different regions of a state. If,
for the central state, the logic, even shared, is to try to
redistribute resources from the richest regions to the poorest ones, one
can not understand how discomfort in areas with higher development
rates leads to shapes of will to leave the national state. The
Spanish case could be confined to greater autonomy in Catalonia, which
was rejected and left more resources in Barcelona but this would have
caused resentment in other parts of the country and would have caused
variations in the Spanish budget. This
is a common problem with other European states, where the discontent
for the lack of resource management produced in the region is the cause
of the emergence of autonomous movements, which reflect disapproval of
resource abatement (often masked with other motivations): a problem that is worsening in times of economic crisis. The possible solution put forward by the European Commissioner is a very smart insight, if implemented by Brussels. In
essence, where national governments can not intervene, a space for
maneuver for the European institution should be opened through
investments and projects in less developed areas capable of creating
economic growth that would enable the national economy to mitigate
withdrawals from regions richer. The
political value of this action appears to be very important: without
affecting the state budgets, European action would have the function of
normalizing relations between the regions and the state and between the
regions themselves, in addition to becoming a direct intervention of
Brussels in the territory, even if in agreement with the authority of the Member State. It would be, therefore, a tangible action of the Union and would help Brussels gain the trust of citizens; Indeed,
this could indirectly address the richer regions, which would see a
decline in tax revenue, and in a direct way the regions covered by
European projects. This
will be all the more true if the contributions of the Union will allow
stable and lasting growth in the poorest regions, in order to stop
unemployment and increase the incomes of their inhabitants. The
hope that Pierre Moscovici's intention is expressed in concrete acts,
even by surpassing the rigid budgetary logic that Europe has imposed on
member states and which have been the cause of greater distrust towards
Brussels.
La intervención de la Unión Europea es necesaria para detener las instancias secesionistas
La Unión Europea adopta oficialmente la posición sobre la cuestión catalana; a
través del Comisario de Economía Pierre Moscovici, en Bruselas, señala
que el problema es de orden interno al Estado español y que, sin
embargo, la Unión reconoce sólo a España como su propio Estado miembro. La
razón de esta posición es ciertamente institucional, Bruselas fallo a
favor de Barcelona, significaría la interferencia en los asuntos de
Madrid, sin embargo, esto resultó advertir Unión, parece también ser
funcional a cortar de raíz cualquier otro aspiraciones posibles para la
autonomía de los otros territorios , lo que sería una alteración peligrosa de los saldos europeos. Si
se puede entender estas razones, no se puede dejar de observar cómo la
actitud de Bruselas hacia Escocia era diferente, aunque fuera causada
por la actitud poco convencida hacia la parte británica de Europa y
concluyera, cuando salga de la Unión. Sin
embargo, el Comisionado, además de condenar la violencia de la policía
española y llamó a la solución de diálogo para la definición de la
cuestión, identificó una razón política muy importante, que es una de
las principales causas de la demanda de autonomía de algunas regiones . Es
cierto que hay razones para Cataluña como la aversión al poder central
en Madrid, identificados como centralista, se unió a los sentimientos
republicanos que prevalecen en la región, sin embargo, el Comisionado
Europeo reconoce que la riqueza de la región Catalán de las principales
razones de la demanda de autonomía; de
hecho, una parte de esta riqueza se extrae del Estado central y se ha
experimentado como una injusticia, capaz de alterar el sentimiento de
unidad. Básicamente, el problema existente es el desarrollo desigual y homogéneo de las diferentes regiones de un estado. Si
para el Estado central la lógica, incluso compartida, es tratar de
redistribuir recursos de las regiones más ricas a las más pobres, no se
puede entender cómo el malestar en las zonas con mayores tasas de
crecimiento conduce a formas de voluntad de salir del Estado nacional. El
caso español podría limitarse a una mayor autonomía en Cataluña, que
fue rechazada y dejó más recursos en Barcelona, pero esto habría
causado resentimiento en otras partes del país y habría provocado
variaciones en el presupuesto español. Es
un problema común a otros países europeos, donde el descontento por no
gestionar los recursos producidos en la región, es la causa del
nacimiento de los movimientos autonomistas que interpretan el
descontento por el robo de los recursos (a menudo enmascarada por otras
razones): un problema que está empeorando en tiempos de crisis económica. La posible solución presentada por el Comisario Europeo es una visión muy inteligente, si es implementada por Bruselas. En
esencia, donde los gobiernos nacionales no pueden intervenir, se debe
abrir un espacio de maniobra para la institución europea a través de
inversiones y proyectos en áreas menos desarrolladas, capaces de generar
crecimiento económico que permita al Estado-nación mitigar los retiros
de las regiones más rico El
valor político de esta acción parece ser muy importante: sin afectar
los presupuestos estatales, la acción europea tendría como función
normalizar las relaciones entre las regiones y el Estado y entre las
propias regiones, además de convertirse en una intervención directa de
Bruselas en el territorio, incluso si está de acuerdo con la autoridad del Estado miembro. Sería, por tanto, una acción tangible de la Unión y ayudaría a Bruselas a ganar la confianza de los ciudadanos; De
hecho, esto podría dirigirse indirectamente a las regiones más ricas,
que verían una disminución de los ingresos fiscales, y de manera directa
a las regiones cubiertas por proyectos europeos. Esto
será tanto más cierto si las contribuciones de la Unión permitirán un
crecimiento estable y duradero en las regiones más pobres, a fin de
detener el desempleo y aumentar los ingresos de sus habitantes. La
esperanza de que la intención de Pierre Moscovici se exprese en actos
concretos, incluso superando la rígida lógica presupuestaria que Europa
ha impuesto a los Estados miembros y que ha sido la causa de una mayor
desconfianza hacia Bruselas.
Die Intervention der Europäischen Union ist erforderlich, um sezessionistische Instanzen zu stoppen
Die Europäische Union nimmt offiziell Stellungnahme zu der katalanischen Frage ein. durch
den Kommissar für die Wirtschaft Pierre Moscovici, Brüssel, dass das
Problem eine interne Ordnung an den spanischen Staat ist und dass die
Union jedoch nur Spanien als eigenen Mitgliedstaat anerkennt. Der
Grund für diese Position ist sicherlich institutionell, denn Brüssel
sagt für Barcelona, es würde ein Eindringen in die Fragen von Madrid
bedeuten, aber diese Vorsicht, die die Union bewiesen hat, scheint auch
eine andere mögliche Autonomie anderer Gebiete zu erhellen , was eine gefährliche Veränderung der europäischen Salden wäre. Wenn
diese Gründe verstanden werden können, kann man nicht feststellen, wie
Brüssels Haltung gegenüber Schottland anders war, auch wenn es durch die
nicht überzeugte Haltung gegenüber dem britischen Teil Europas
verursacht wurde, beim Verlassen der Union. Aber
der EU-Kommissar hat neben der Verurteilung der Gewalt der spanischen
Polizei und der Hoffnung auf eine Lösung des Themendefinitionsdialogs
einen sehr wichtigen politischen Grund, der eine der Hauptursachen für
den Antrag auf Autonomie einiger Regionen ist . Sicherlich
für Katalonien gibt es Gründe, wie die zentrale Madrider Abneigung
gegen die zentrale Macht, gepaart mit den republikanischen Gefühlen, die
in der Region vorherrschen, aber der EU-Kommissar identifiziert im
Reichtum der katalanischen Region den Hauptgrund für den Antrag auf
Autonomie; in
der Tat ist ein Teil dieses Reichtums aus dem Zentralstaat genommen und
dies wurde als eine Ungerechtigkeit erlebt, die das Gefühl der Einheit
verändern kann. Grundsätzlich ist das bestehende Problem die ungleiche und homogene Entwicklung der verschiedenen Regionen eines Staates. Wenn
für den Zentralstaat die Logik, die sogar geteilt wird, versuchen wird,
Ressourcen aus den reichsten Regionen an die Ärmsten weiterzugeben,
kann man nicht verstehen, wie die Unannehmlichkeiten in Gebieten mit
höheren Wachstumsraten zu Formen führen des Willens, den Nationalstaat zu verlassen. Der
spanische Fall könnte auf eine größere Autonomie in Katalonien
beschränkt werden, die abgelehnt wurde und mehr Ressourcen in Barcelona
übrig blieb, aber das hätte in anderen Teilen des Landes Groll
verursacht und hätte Schwankungen im spanischen Budget verursacht. Dies
ist ein gemeinsames Problem mit anderen europäischen Staaten, wo die
Unzufriedenheit für den Mangel an Ressourcenmanagement in der Region
verursacht wird, ist die Ursache für die Entstehung autonomer
Bewegungen, die die Missbilligung der Ressourcenknappheit widerspiegeln
(oft mit anderen Motivationen maskiert): ein Problem, das sich in Zeiten der Wirtschaftskrise verschlechtert. Die mögliche Lösung des EU-Kommissars ist eine sehr intelligente Einsicht, wenn sie von Brüssel umgesetzt wird. Im
Wesentlichen, wo nationale Regierungen nicht eingreifen können, sollte
ein Handlungsspielraum für die europäische Institution durch
Investitionen und Projekte in weniger entwickelten Gebieten eröffnet
werden, die in der Lage sind, ein Wirtschaftswachstum zu schaffen, das
es der Volkswirtschaft ermöglichen würde, Abhebungen aus den Regionen
abzuschwächen reicher Der
politische Wert dieser Handlung scheint sehr wichtig zu sein: Ohne die
Staatshaushalte zu beeinträchtigen, hätte die europäische Aktion die
Funktion, die Beziehungen zwischen den Regionen und dem Staat und
zwischen den Regionen selbst zu normalisieren, zusätzlich zu einer
direkten Intervention von Brüssel im Gebiet, auch wenn sie mit der Zuständigkeit des Mitgliedstaats einverstanden sind. Es wäre also ein greifbares Handeln der Union und würde Brüssel helfen, das Vertrauen der Bürger zu gewinnen; In
der Tat könnte dies indirekt auf die reichen Regionen eingehen, die
einen Rückgang der Steuereinnahmen und eine direkte Richtung der
Regionen, die von europäischen Projekten abgedeckt sind, sehen würden. Dies
gilt um so mehr, wenn die Beiträge der Union ein stabiles und
nachhaltiges Wachstum in den ärmsten Regionen ermöglichen, um die
Arbeitslosigkeit zu stoppen und die Einkommen ihrer Einwohner zu
erhöhen. Die
Hoffnung, dass die Absicht von Pierre Moscovici in konkreten Handlungen
zum Ausdruck kommt, sogar durch die Überwindung der starren
Haushaltslogik, die Europa den Mitgliedsstaaten auferlegt hat und die zu
größeren Misstrauen gegenüber Brüssel geführt haben.
Une intervention de l'Union européenne est nécessaire pour arrêter les instances sécessionnistes
L'Union européenne prend officiellement position sur la question catalane; Par
l'entremise du commissaire à l'économie, Pierre Moscovici, Bruxelles
déclare que le problème est un ordre interne pour l'État espagnol et
que, cependant, l'Union ne reconnaît que l'Espagne comme État membre. La
raison de ce poste est certainement institutionnelle, pour Bruxelles
dire en faveur de Barcelone, cela impliquerait une intrusion dans les
problèmes de Madrid, mais cette prudence prouvée par l'Union semble être
également fonctionnelle pour mettre en lumière toute autre autonomie
possible d'autres territoires , ce qui constituerait une altération dangereuse des soldes européens. Si
ces raisons peuvent être comprises, on ne peut manquer de constater que
l'attitude de Bruxelles à l'égard de l'Écosse était différente, même si
elle était causée par l'attitude peu convaincue à l'égard de la partie
britannique de l'Europe et a conclu, en quittant l'Union. Mais
le commissaire européen, en plus de condamner la violence de la police
espagnole et d'espérer une solution au dialogue sur la définition des
enjeux, a identifié une raison politique très importante, qui est l'une
des principales causes de la demande d'autonomie de certaines régions . Certes,
pour la Catalogne, il y a des raisons comme l'aversion du centre au
pouvoir central, conjuguée aux sentiments républicains qui prévalent
dans la région, cependant, le commissaire européen identifie dans la
richesse de la région catalane la principale raison de la demande
d'autonomie; en
fait, une partie de cette richesse est tirée de l'État central et cela a
été vécu comme une injustice, capable de modifier le sentiment d'unité.
Fondamentalement, le problème actuel est le développement inégal et homogène des différentes régions d'un état. Si,
pour l'état central, la logique, même partagée, est d'essayer de
redistribuer les ressources des régions les plus riches aux plus
pauvres, on ne peut pas comprendre comment l'inconfort dans les zones à
taux de croissance plus élevé entraîne des formes de volonté de quitter l'état national. Le
cas espagnol pourrait se limiter à une plus grande autonomie en
Catalogne, qui a été rejetée et laissé plus de ressources à Barcelone,
mais cela aurait causé un ressentiment dans d'autres régions du pays et
aurait entraîné des variations dans le budget espagnol. C'est
un problème commun avec d'autres États européens, où le mécontentement
du manque de gestion des ressources produit dans la région est à
l'origine de l'émergence de mouvements autonomes qui expriment la
désapprobation de la réduction des ressources (souvent masquées avec
d'autres motivations): un problème qui se détériore en période de crise économique. La
solution possible proposée par le commissaire européen est une vision
très intelligente, si elle est mise en œuvre par Bruxelles. Essentiellement,
lorsque les gouvernements nationaux ne peuvent pas intervenir, un
espace de manœuvre pour l'institution européenne devrait être ouvert par
des investissements et des projets dans des zones moins développées
susceptibles de créer une croissance économique qui permettrait à
l'économie nationale d'atténuer les retraits des régions plus riche. La
valeur politique de cette action semble être très importante: sans
affecter les budgets de l'État, l'action européenne aurait pour fonction
de normaliser les relations entre les régions et l'Etat et entre les
régions elles-mêmes, en plus de devenir une intervention directe de
Bruxelles sur le territoire, même si, en accord avec l'autorité de l'État membre. Ce serait donc une action tangible de l'Union et aiderait Bruxelles à gagner la confiance des citoyens; En
effet, cela pourrait indirectement s'adresser aux régions plus riches,
ce qui verrait une baisse des recettes fiscales, et de manière directe
les régions couvertes par des projets européens. Cela
sera d'autant plus vrai si les contributions de l'Union permettront une
croissance stable et durable dans les régions les plus pauvres, afin
d'arrêter le chômage et d'augmenter les revenus de leurs habitants. L'espoir
que l'intention de Pierre Moscovici soit exprimée dans des actes
concrets, même en dépassant la logique budgétaire rigide que l'Europe a
imposée aux Etats membres et qui a été la cause d'une plus grande
méfiance vis-à-vis de Bruxelles.
A intervenção da União Européia é necessária para parar as instâncias secessionistas
A União Europeia assume oficialmente a posição sobre a questão catalã; Através
do Comissário à Economia Pierre Moscovici, Bruxelas afirma que o
problema é de uma ordem interna para o Estado espanhol e que, no
entanto, a União reconhece apenas a Espanha como seu próprio
Estado-Membro. A
razão para esta posição é certamente institucional, pois Bruxelas deve
dizer a favor de Barcelona, significaria uma intrusão nos problemas de
Madri, mas essa cautela provada pela União parece ser também funcional
para trazer a toda a outra autonomia possível de outros territórios , o que seria uma alteração perigosa dos saldos europeus. Se
esses motivos podem ser entendidos, não se pode deixar de notar como a
atitude de Bruxelas em relação à Escócia era diferente, mesmo que fosse
causada pela atitude não convencida em relação à parte do Reino Unido da
Europa e concluiu, quando sair da União. Mas
o Comissário europeu, além de condenar a violência da polícia espanhola
e esperar uma solução para o diálogo de definição de questões,
identificou uma razão política muito importante, que é uma das
principais causas do pedido de autonomia por parte de algumas regiões . Certamente
para a Catalunya há razões como a aversão do centro de Madrid ao poder
central, juntamente com os sentimentos republicanos que prevalecem na
região, no entanto, o Comissário europeu identifica na riqueza da região
catalã o principal motivo do pedido de autonomia; de
fato, parte dessa riqueza é retirada do estado central e isso tem sido
experimentado como uma injustiça, capaz de alterar o sentimento de
unidade. Basicamente, o problema existente é o desenvolvimento desigual e homogêneo das diferentes regiões de um estado. Se,
para o estado central, a lógica, mesmo compartilhada, é tentar
redistribuir recursos das regiões mais ricas para os mais pobres, não se
pode entender como o desconforto em áreas com maiores taxas de
crescimento leva a formas de vontade de deixar o estado nacional. O
caso espanhol poderia limitar-se a uma maior autonomia na Catalunha,
que foi rejeitada e deixando mais recursos em Barcelona, mas isso
teria causado ressentimento em outras partes do país e teria causado
variações no orçamento espanhol. Este
é um problema comum com outros estados europeus, onde o
descontentamento pela falta de gestão de recursos produzida na região é a
causa do surgimento de movimentos autônomos, que refletem a
desaprovação da redução de recursos (muitas vezes mascarada com outras
motivações): um problema que piora em tempos de crise econômica. A possível solução apresentada pelo Comissário europeu é uma visão muito inteligente, se implementada por Bruxelas. Em
essência, quando os governos nacionais não podem intervir, um espaço de
manobra para a instituição europeia deve ser aberto através de
investimentos e projetos em áreas menos desenvolvidas capazes de criar
um crescimento econômico que permita à economia nacional mitigar as
retiradas das regiões mais rico. O
valor político desta ação parece ser muito importante: sem afetar os
orçamentos estaduais, a ação européia teria a função de normalizar as
relações entre as regiões e o estado e entre as próprias regiões, além
de se tornar uma intervenção direta de Bruxelas no território, mesmo que de acordo com a autoridade do Estado-Membro. Seria, portanto, uma ação tangível da União e ajudaria Bruxelas a ganhar a confiança dos cidadãos; Na
verdade, isso poderia abordar indiretamente as regiões mais ricas, o
que veria uma diminuição na receita fiscal, e de forma direta as regiões
cobertas por projetos europeus. Isto
será ainda mais verdade se as contribuições da União permitirão um
crescimento estável e duradouro nas regiões mais pobres, a fim de parar o
desemprego e aumentar os rendimentos dos seus habitantes. A
esperança de que a intenção de Pierre Moscovici seja expressada em atos
concretos, mesmo superando a rígida lógica orçamentária que a Europa
impôs aos Estados membros e que tem sido a causa de maior desconfiança
em relação a Bruxelas.
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