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martedì 21 novembre 2017
Assad incontra Putin per l'assetto futuro della Siria
La visita in Russia di Assad sembra volere celebrare l’intervento di Mosca nella guerra siriana. Il presidente siriano ha portato personalmente i propri ringraziamenti a Putin ed a tutto l’apparato militare russo, per l’appoggio che il Cremlino ha garantito a Damasco, permettendogli di rovesciare una situazione, che si era delineata come nettamente sfavorevole: senza l’intervento militare russo, infatti, il destino del regime e, probabilmente, dello stesso Assad appariva segnato. Il fatto nuovo è che Putin sembra volere assumere anche un ruolo politico, dopo quello militare: infatti il capo del Cremlino ha espressamente parlato di volersi occupare del processo politico che dovrà seguire alla fine delle ostilità. Anzi, con la consapevolezza che le operazioni militari starebbero per finire, la Russia intende essere protagonista degli assetti futuri del paese siriano. Per Putin la Siria rappresenta un alleato strategico, sia per il Mediterraneo, l’unica base russa in questo mare è proprio a Tartus, sia come avamposto nell’area mediorientale, ritornata centrale nello scenario mondiale. Non è da sottovalutare neppure l’importanza dell’aspetto di immagine per Mosca, giacché grazie proprio all’intervento in Siria, la Russia è ritornata a recitare il ruolo di grande potenza, che, dalla fine dell’Unione Sovietica, non esercitava più. Il discorso dei due leader politici si è focalizzato sulla lotta al terrorismo, sia come lotta locale all’interno del paese siriano, che in una visione più ampia a livello mondiale. Questa operazione di rendere uguali al terrorismo tutti coloro che si sono battuti contro l’esercito regolare siriano, operazione peraltro strumentale, serve ad Assad ad accomunare tutti i suoi oppositori in un generico terrorismo, senza distinguere, ad esempio, lo Stato islamico dalle forze di opposizione alla dittatura di Damasco o dai gruppi curdi. Del resto la tattica del governo siriano è sempre stata questa, anche nelle fasi più cruente della battaglia, anche per evidenziare il ruolo di Assad come argine e controllo di movimenti che potevano alterare gli equilibri regionali, come peraltro riconosciuto da altri stati come Israele. Questa posizione rende implicita la volontà di non riconoscere i gruppi dell’opposizione democratica, aprendo uno scenario di ulteriori contrasti all’interno della società siriana, che potrebbero essere risolti con i metodi violenti con i quali Assad, e prima suo padre, ha sempre eliminato i partiti ed i movimenti che chiedevano una maggiore democrazia nel paese. A sostegno di questa previsione devono essere anche citati i ringraziamenti del dittatore a Putin, per avere collaborato al fine di preservare l’integrità del territorio e l’indipendenza del paese da soggetti stranieri. Per quanto riguarda lo Stato islamico gli agenti stranieri erano i paesi del Golfo, mentre per gli oppositori democratici l’agente straniero in questione sono gli Stati Uniti. Tuttavia, un assetto del paese pacificato, non può non passare anche da Washington e sarà interessante vedere come si svilupperà lo scenario interno alla Siria. Dal punto di vista statunitense la permanenza di Assad, che prima era vista in modo totalmente negativo, ha assunto un valore differente per la lotta al califfato, ma un potere incontrollato del governo di Damasco non potrà essere accettato, sopratutto per la presenza iraniana di fianco al dittatore. Allo stesso modo le monarchie del Golfo ed anche l’Egitto,cioè i paesi sunniti, non potranno non ostacolare il governo siriano; differente, invece, la posizione turca, che valuta in modo positivo una Siria unita, sopratutto come argine alla volontà curda di formare una entità statale sui confini di Ankara. Saranno sostanzialmente questi gli aspetti che condizioneranno il futuro assetto politico siriano, anche se la posizione di Assad, grazie alla Russia, appare notevolmente rinforzata.
Assad meets Putin for the future layout of Syria
Assad's visit to Russia seems to want to celebrate Moscow's intervention in the Syrian war. The
Syrian President personally brought his own thanks to Putin and all the
Russian military apparatus for the support that the Kremlin secured in
Damascus, allowing him to overthrow a situation that had emerged as
clearly unfavorable: without intervention Russian military, in fact, the fate of the regime and, probably, Assad himself appeared marked. The
new fact is that Putin seems to want to take on a political role after
the military: in fact, the Kremlin chief has explicitly spoken of
wanting to occupy the political process that will have to end at the end
of hostilities. Indeed,
with the awareness that military operations are going to end, Russia
intends to be the protagonist of the future developments of the Syrian
country. For
Syria, Putin represents a strategic ally, both for the Mediterranean,
the only Russian base in this sea is in Tartus, both as an outpost in
the Middle East and back in the world. Nor
is the importance of the image of Moscow to be underestimated, as
thanks to the intervention in Syria, Russia has returned to play the
role of great power, which, from the end of the Soviet Union, was no
longer exercising. The
two political leaders' speeches focused on the fight against terrorism,
both as a local struggle within the Syrian country and in a wider
vision at world level. This
operation to make terrorism equal to all those who have fought against
the regular Syrian army, an instrumental operation, serves Assad to
unite all its opponents in a generic terrorism without distinguishing,
for example, the Islamic state from the opposition to the dictatorship of Damascus or Kurdish groups. Moreover,
the tactics of the Syrian government have always been this, even in the
most bloody stages of the battle, also to highlight Assad's role as an
embankment and control of movements that could alter regional balances,
as recognized by other states like Israel. This
position implies the unwillingness of recognizing groups of democratic
opposition, opening up a scenario of further controversy within Syrian
society, which could be solved by the violent methods with which Assad,
and before his father, has always eliminated parties and movements demanding greater democracy in the country. In
support of this prediction, the dictator's thanks to Putin should also
be mentioned, to collaborate in order to preserve the integrity of the
country and the independence of the country from foreign subjects. As
for the Islamic State, foreign agents were the Gulf countries, while
the foreign agent in question was the United States for democratic
opponents. However,
an arrangement of the peaceful country can not fail even from
Washington and it will be interesting to see how the inner scenario of
Syria will develop. From
the US perspective, Assad's permanence, which was seen in a totally
negative way, has assumed a different value for the struggle against the
Caliphate, but an uncontrolled power of the Damascus government can not
be accepted, especially for the Iranian side of his side the dictator. Likewise, the Gulf monarchies and even Egypt, that is, the Sunni countries, will not hinder the Syrian government; different,
instead, the Turkish position, which positively assesses a united
Syria, above all as a burden to the Kurdish will to form a state entity
on the borders of Ankara. These
are essentially those aspects that will affect the future Syrian
political situation, although Assad's position, thanks to Russia,
appears to be greatly strengthened.
Assad se encuentra con Putin para el futuro diseño de Siria
La visita de Assad a Rusia parece querer celebrar la intervención de Moscú en la guerra siria. El
presidente sirio ha llevado personalmente su agradecimiento a Putin ya
todos los militares rusos, por el apoyo que el Kremlin ha garantizado en
Damasco, lo que le permite revertir una situación que había surgido
como un marcado carácter desfavorable: sin intervención El ejército ruso, de hecho, el destino del régimen y, probablemente, el propio Assad apareció marcado. El
hecho nuevo es que Putin parece querer tomar también en un papel
político después que los militares: de hecho, el jefe del Kremlin ha
hablado expresamente de querer ocupar el proceso político que seguirá el
fin de las hostilidades. De
hecho, con la conciencia de que las operaciones militares van a
terminar, Rusia tiene la intención de ser el protagonista de los
desarrollos futuros del país sirio. Para
Siria, Putin representa un aliado estratégico, tanto para el
Mediterráneo, que la única base rusa en este mar se encuentra en Tartus,
y como un puesto avanzado en el Medio Oriente, de vuelta en el
escenario mundial. Tampoco
se debe subestimar la importancia de la imagen de Moscú, ya que gracias
a la intervención en Siria, Rusia ha vuelto a desempeñar el papel de
gran potencia, que, desde el final de la Unión Soviética, ya no se
ejercía. Los
discursos de los dos líderes políticos se centraron en la lucha contra
el terrorismo, como una lucha local dentro del país sirio, y en una
visión más amplia a nivel mundial. Esto
hará que el terrorismo iguales todos los que lucharon en contra de la
operación del ejército sirio regular también instrumental, que sirve a
Assad a reunir a todos sus oponentes en un terrorismo genérico, sin
distinguir, por ejemplo, por las fuerzas del Estado Islámico oposición a la dictadura de Damasco o grupos kurdos. Por
otra parte, las tácticas del gobierno sirio ha sido siempre, incluso en
las fases más sangrientas de la batalla, también para poner de relieve
el papel de Assad como una barrera y el control de los movimientos que
podrían alterar el equilibrio regional, como también reconocido por
otros estados como Israel. Esta
posición implica la voluntad de no reconocer grupos de oposición
democrática, abriendo un escenario de mayor controversia dentro de la
sociedad siria, que podría ser resuelto por los métodos violentos con
los que Assad, y antes su padre, siempre ha eliminado partidos y movimientos que exigen una mayor democracia en el país. En
apoyo de esta predicción, también se debe mencionar el agradecimiento
del dictador a Putin, por colaborar para preservar la integridad del
país y la independencia del país de los sujetos extranjeros. En
cuanto al Estado Islámico, los agentes extranjeros eran los países del
Golfo, mientras que el agente extranjero en cuestión era Estados Unidos
para los opositores democráticos. Sin
embargo, un acuerdo del país pacífico no puede fallar incluso desde
Washington y será interesante ver cómo se desarrollará el escenario
interno de Siria. Desde
el punto de vista de la permanencia de Assad, fue visto previamente en
un totalmente negativa de Estados Unidos, se ha tomado un valor
diferente para la lucha por el califato, pero el poder sin control del
gobierno de Damasco no serán aceptadas, especialmente la presencia iraní
siguiente el dictador Del mismo modo, las monarquías del Golfo e incluso Egipto, es decir, los países suníes, no obstaculizarán el gobierno sirio; diferente,
en cambio, la posición turca, que evalúa positivamente a una Siria
unida, sobre todo como una carga para la voluntad de los kurdos de
formar una entidad estatal en las fronteras de Ankara. Estos
son esencialmente aquellos aspectos que afectarán la futura situación
política siria, aunque la posición de Assad, gracias a Rusia, parece
estar muy fortalecida.
Assad trifft Putin für das zukünftige Layout von Syrien
Assads Besuch in Russland scheint Moskaus Intervention im Syrienkrieg zu feiern. Der
syrische Präsident hat seinen Dank Putin persönlich geführt und auf die
ganze russische Militär, für die Unterstützung, die der Kreml in
Damaskus hat garantiert, so dass es eine Situation umzukehren, die als
deutlich ungünstiger entstanden war: ohne Intervention Russisches Militär, in der Tat, das Schicksal des Regimes und wahrscheinlich Assad selbst erschien markiert. Die
neue Tatsache ist, dass Putin nach dem Militär eine politische Rolle zu
übernehmen scheint: In der Tat hat der Kreml-Chef ausdrücklich davon
gesprochen, den politischen Prozess zu besetzen, der am Ende der
Feindseligkeiten enden wird. Mit
dem Bewusstsein, dass Militäroperationen enden werden, beabsichtigt
Russland, der Protagonist der zukünftigen Entwicklungen des syrischen
Landes zu sein. Für
Syrien ist Putin ein strategischer Verbündeter, sowohl für das
Mittelmeer als auch für die einzige russische Basis in diesem Meer in
Tartus, sowohl als Außenposten im Nahen Osten als auch zurück in der
Welt. Ebensowenig
ist die Bedeutung des Moskauer Bildes zu unterschätzen, denn dank der
Intervention in Syrien hat Russland wieder die Rolle der Großmacht
übernommen, die seit dem Ende der Sowjetunion nicht mehr aktiv war. Die
Reden der beiden politischen Führer konzentrierten sich auf den Kampf
gegen den Terrorismus, sowohl als lokaler Kampf innerhalb des syrischen
Landes als auch in einer breiteren Vision auf weltweiter Ebene. Dadurch
wird gleich Terrorismus alle, die gegen die reguläre syrische Armee
Operation kämpfte auch instrumental, es Assad dient alle seine Gegner in
einem allgemeinen Terrorismus zusammen zu bringen, ohne zu
unterscheiden, zum Beispiel durch die Kräfte des islamischen Staates Widerstand gegen die Diktatur von Damaskus oder kurdischen Gruppen. Darüber
hinaus hat die Taktik der syrischen Regierung immer so gewesen, auch in
den blutigsten Phasen des Kampfes, auch die Rolle von Assad als
Barriere und Kontrolle von Bewegungen hervorheben, die das regionale
Gleichgewicht verändern könnten, wie auch von anderen Staaten wie Israel
anerkannt. Diese
Position macht implizit die die demokratischen Oppositionsgruppen nicht
erkennen, ein Szenario weiterer Konflikte innerhalb der syrischen
Gesellschaft zu öffnen, die mit gewaltsamen Methoden gelöst werden
könnten, mit dem Assad und sein Vater vor, er immer beseitigt Parteien und Bewegungen verlangen nach mehr Demokratie im Land. Zur
Unterstützung dieser Voraussage sollte auch der Dank des Diktators an
Putin erwähnt werden, für die Zusammenarbeit, um die Integrität des
Landes und die Unabhängigkeit des Landes vor ausländischen Untertanen zu
bewahren. Was
den Islamischen Staat betrifft, so waren ausländische Agenten die
Golfstaaten, während der ausländische Agent die Vereinigten Staaten für
demokratische Gegner war. Ein
Arrangement des friedlichen Landes kann jedoch nicht einmal aus
Washington ausfallen und es wird interessant sein zu sehen, wie sich das
innere Szenario Syriens entwickeln wird. Aus
der US-Sicht die Dauerhaftigkeit von Assad, die zuvor in einem völlig
negativ gesehen wurde, hat es einen anderen Wert für den Kampf auf das
Kalifat, aber unkontrollierte Macht der Regierung in Damaskus akzeptiert
wird nicht neben, vor allem für die iranische Präsenz genommen der Diktator. Ebenso werden die Golfmonarchien und sogar Ägypten, das heißt die sunnitischen Länder, die syrische Regierung nicht behindern; Anders
hingegen die türkische Position, die ein vereinigtes Syrien positiv
bewertet, vor allem als Belastung für den kurdischen Willen, an der
Grenze von Ankara eine staatliche Einheit zu bilden. Dies
sind im Wesentlichen die Aspekte, die die zukünftige politische
Situation in Syrien beeinflussen werden, obwohl Assads Position dank
Russland offensichtlich stark gestärkt wird.
Assad rencontre Poutine pour l'aménagement futur de la Syrie
La visite d'Assad en Russie semble vouloir célébrer l'intervention de Moscou dans la guerre syrienne. Le
président syrien a personnellement conduit ses remerciements à Poutine
et à tous les militaires russes, pour le soutien que le Kremlin a à
Damas garanti, ce qui lui permet d'inverser une situation qui avait
émergé comme nettement défavorable: sans intervention Militaire russe, en fait, le sort du régime et, probablement, Assad lui-même semblait marqué. Le
fait nouveau est que Poutine semble vouloir prendre aussi un rôle
politique après que l'armée: en fait, le chef du Kremlin a expressément
parlé de vouloir occuper le processus politique qui suivra la fin des
hostilités. En
effet, consciente que les opérations militaires vont prendre fin, la
Russie entend être la protagoniste des futurs développements du pays
syrien. Pour
la Syrie, Poutine représente un allié stratégique, à la fois pour la
Méditerranée, la seule base russe dans cette mer est juste à Tartous, et
comme un avant-poste au Moyen-Orient, de retour dans le scénario
mondial. L'importance
de l'image de Moscou n'est pas non plus sous-estimée, car grâce à
l'intervention en Syrie, la Russie est revenue jouer le rôle de grande
puissance qui, à partir de la fin de l'Union soviétique, n'exerçait
plus. Les
discours des deux dirigeants politiques ont porté sur la lutte contre
le terrorisme, à la fois comme une lutte locale au sein du pays syrien
et dans une vision plus large au niveau mondial. Cela
rendra le terrorisme égal à tous ceux qui se sont battus contre
l'opération de l'armée régulière syrienne a également joué un rôle, elle
sert à Assad de réunir tous ses adversaires dans un terrorisme
générique, sans distinction, par exemple, par les forces de l'Etat
islamique opposition à la dictature de Damas ou des groupes kurdes. De
plus, la tactique du gouvernement syrien a toujours été que, même dans
les phases les plus sanglantes de la bataille, aussi de souligner le
rôle d'Assad comme une barrière et le contrôle des mouvements qui
pourraient modifier l'équilibre régional, également reconnu par d'autres
Etats comme Israël. Cette
position implique la volonté de ne pas reconnaître les groupes
d'opposition démocratique, ouvrant un scénario de controverse
supplémentaire au sein de la société syrienne, qui pourrait être résolu
par les méthodes violentes avec lesquelles Assad, et avant son père, a
toujours éliminé partis et mouvements exigeant une plus grande démocratie dans le pays. À
l'appui de cette prédiction, les remerciements du dictateur à Poutine
devraient également être mentionnés, pour avoir collaboré afin de
préserver l'intégrité du pays et l'indépendance du pays vis-à-vis des
sujets étrangers. Quant
à l'État islamique, les agents étrangers étaient les pays du Golfe,
alors que l'agent étranger en question était les États-Unis pour les
opposants démocratiques. Cependant,
un arrangement du pays pacifique ne peut pas manquer même de Washington
et il sera intéressant de voir comment le scénario intérieur de la
Syrie se développera. Du
point de vue des États-Unis la permanence d'Assad, a déjà été vu dans
un environnement totalement négatif, il a pris une valeur différente
pour la lutte au califat, mais le pouvoir sans contrôle du gouvernement à
Damas ne sera pas acceptée, en particulier la présence iranienne
suivante le dictateur. De même, les monarchies du Golfe et même l'Egypte, c'est-à-dire les pays sunnites, n'entraveront pas le gouvernement syrien; Il
s'agit plutôt de la position turque, qui évalue positivement une Syrie
unie, avant tout comme un fardeau pour la volonté kurde de former une
entité étatique aux frontières d'Ankara. Ce
sont essentiellement ces aspects qui affecteront la future situation
politique syrienne, bien que la position d'Assad, grâce à la Russie,
semble être considérablement renforcée.
Assad encontra Putin para o futuro layout da Síria
A visita de Assad à Rússia parece querer celebrar a intervenção de Moscou na guerra síria. O
presidente sírio agradeceu pessoalmente a Putin e a todo o aparelho
militar russo pelo apoio que o Kremlin assegurou em Damasco, permitindo
que ele derrubasse uma situação que emergiu como claramente
desfavorável: sem intervenção O exército russo, de fato, o destino do regime e, provavelmente, o próprio Assad apareceu marcado. O
novo fato é que Putin parece querer assumir um papel político após os
militares: na verdade, o chefe do Kremlin explicitamente disse que quer
assumir o processo político que terá que acabar com as hostilidades. Na
verdade, com a consciência de que as operações militares vão acabar, a
Rússia pretende ser o protagonista dos desenvolvimentos futuros do país
sírio. Para
a Síria, Putin representa um aliado estratégico, tanto para o
Mediterrâneo, a única base russa neste mar é apenas em Tartus, e como um
posto avançado no Oriente Médio, de volta ao cenário mundial. Tampouco
é subestimada a importância da imagem de Moscou, graças à intervenção
na Síria, a Rússia voltou a desempenhar o papel de grande poder que,
desde o fim da União Soviética, já não se exercitava. Os
dois discursos dos líderes políticos centraram-se na luta contra o
terrorismo, tanto como luta local no país sírio como em uma visão mais
ampla a nível mundial. Esta
operação para tornar o terrorismo igual a todos aqueles que lutaram
contra o exército regular sírio, uma operação instrumental, serve Assad
para unir todos os seus oponentes em um terrorismo genérico, sem
distinguir, por exemplo, o Estado islâmico das forças de oposição à ditadura de Damasco ou grupos curdos. Além
disso, as táticas do governo sírio sempre foram assim, mesmo nos
estágios mais sangrentos da batalha, também para destacar o papel de
Assad como um aterro e controle de movimentos que poderiam alterar
saldos regionais, como reconhecido por outros estados como Israel. Esta
posição implica a vontade de não reconhecer grupos de oposição
democrática, abrindo um cenário de maior controvérsia na sociedade
síria, que poderia ser resolvido pelos métodos violentos com os quais
Assad, e antes de seu pai, sempre eliminou partidos e movimentos exigindo maior democracia no país. Em
apoio a esta previsão, os agradecimentos do ditador a Putin também
devem ser mencionados, para colaborar para preservar a integridade do
país e a independência do país de assuntos estrangeiros. Quanto
ao Estado islâmico, agentes estrangeiros eram os países do Golfo,
enquanto o agente estrangeiro em questão era os Estados Unidos para
opositores democráticos. No
entanto, um arranjo do país pacífico não pode falhar mesmo em
Washington e será interessante ver como o cenário interno da Síria se
desenvolverá. Do
ponto de vista dos EUA, a permanência de Assad, que foi vista de forma
totalmente negativa, assumiu um valor diferente para a luta contra o
califato, mas um poder descontrolado do governo de Damasco não pode ser
aceito, especialmente para o lado iraniano de seu lado o ditador. Do mesmo modo, as monarquias do Golfo e mesmo o Egito, ou seja, os países sunitas, não prejudicarão o governo sírio; diferente,
em vez disso, da posição turca, que avalia positivamente uma Síria
unida, sobretudo como um fardo para a vontade curda de formar uma
entidade estatal nas fronteiras de Ancara. Estes
são essencialmente os aspectos que afetarão a futura situação política
síria, embora a posição de Assad, graças à Rússia, parece ser muito
fortalecida.
Асад встретился с Путиным для будущего макета Сирии
Визит Асада в Россию, похоже, хочет отметить вмешательство Москвы в сирийскую войну. Президент
Сирии лично поблагодарил Путина и весь российский военный аппарат за
поддержку, оказанную Кремлем в Дамаске, что позволило ему свергнуть
ситуацию, которая сложилась как явно невыгодная: без вмешательства Фактически, российские военные, судьба режима и, вероятно, сам Асад были отмечены. Новый
факт заключается в том, что Путин, похоже, хочет взять на себя
политическую роль после военных: фактически, глава Кремля явно сказал о
желании занять политический процесс, который должен будет закончиться в
конце военных действий. Действительно,
осознавая, что военные операции заканчиваются, Россия намерена стать
главным действующим лицом будущих событий в сирийской стране. Для
Сирии Путин представляет стратегического союзника, как для
Средиземноморья, единственная российская база в этом море находится в
Тартусе, как в качестве форпоста на Ближнем Востоке, так и в мире. Не
следует недооценивать важность образа Москвы, так как благодаря
вмешательству в Сирию Россия вернулась к роли великой державы, которая с
конца Советского Союза больше не проявляла. В
выступлениях двух политических лидеров основное внимание уделялось
борьбе с терроризмом, как местной борьбой в сирийской стране, так и
более широким видением на мировом уровне. Эта
операция, направленная на то, чтобы сделать терроризм равным всем тем,
кто воевал против регулярной сирийской армии, инструментальная операция,
служит Асаду, чтобы объединить всех своих противников в родовом
терроризме, не выделяя, например, исламское государство из оппозиция диктатуре Дамаска или курдских групп. Более
того, тактика сирийского правительства всегда заключалась в том, что
даже на самых кровавых этапах битвы также подчеркивалась роль Асада в
качестве набережной и контроля над движениями, которые могли бы изменить
региональные балансы, как это признают другие государства, такие как
Израиль. Эта
позиция подразумевает нежелание признать группы демократической
оппозиции, открывая сценарий дальнейших споров внутри сирийского
общества, который может быть разрешен насильственными методами, с
помощью которых Асад и его отец всегда устраняли сторон и движений, требующих большей демократии в стране. В
поддержку этого предсказания следует также упомянуть благодарность
Путина и Путина за сотрудничество в целях сохранения целостности страны и
независимости страны от иностранных субъектов. Что
касается исламского государства, то иностранные агенты были странами
Персидского залива, в то время как иностранным агентом были Соединенные
Штаты для демократических противников. Тем
не менее, расположение мирной страны не может провалиться даже из
Вашингтона, и будет интересно посмотреть, как будет развиваться
внутренний сценарий Сирии. С
точки зрения США постоянство Асада, которое было замечено совершенно
отрицательным образом, приобрело разную ценность для борьбы с халифатом,
но неконтролируемая власть правительства Дамаска не может быть принята,
особенно для иранской стороны его стороны диктатор. Аналогичным
образом, монархии Персидского залива и даже Египет, то есть суннитские
страны, не будут препятствовать сирийскому правительству; другая,
а не турецкая позиция, которая позитивно оценивает объединенную Сирию,
прежде всего как бремя для курдской воли, чтобы сформировать
государственное образование на границах Анкары. Это,
по сути, те аспекты, которые повлияют на будущую сирийскую политическую
ситуацию, хотя позиция Асада, благодаря России, значительно
усиливается.
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