Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

venerdì 1 giugno 2018

Gli USA dichiarano la guerra commerciale all'Europa

L’Unione Europea e gli Stati Uniti sono destinati ad un duro confronto, che potrebbe inaugurare una nuova stagione circa i rapporti tra i due soggetti internazionali, caratterizzato da una vera e propria guerra commerciale. In questo contenzioso l’Europa è accomunata a Canada e Messico, paesi tradizionalmente alleati di Washington, ma questo punto non ha consentito a Trump ed al suo esecutivo di recedere nell’intraprendere un confronto che potrebbe degenerare presto dalle materie commerciali ad argomenti più vasti, come gli assetti internazionali. L’aumento dei dazi prevede un aggravio del 25% per l’acciaio e del 10% per l’alluminio. Alla base del ragionamento distorto di Trump, c’è la convizione che un alto tasso di importazione possa riflettersi sugli assetti del settore industriale statunitense, senza considerare i benefici delle industrie americane che usano questi materiali per la loro lavorazione, mettendo sul mercato un prodotto finito con alto valore aggiunto. L’errore è considerare quasi soltanto la bilancia commerciale quale metro di valutazione per lo stato di salute dell’economia, una visione distorta che non considera i costi ed i benefici indotti dall’introduzione dei dazi, sopratutto nei confronti di soggetti alleati, sia dal punto di vista economico, che da quello più generale di tipo politico. Una delle spiegazioni fornite dal Segretario americano per il commercio è che le importazioni non permettono di sviluppare una industria nazionale capace e ciò si riflette sulla sicurezza nazionale, di cui uno dei fattori fondamentali è la capacità di produrre armamenti.  Questa argomentazione appare pretestuosa, sopratutto se il concetto di difesa viene allargato al piano globale dell’alleanza, comprendendo necessariamente anche l’Alleanza Atlantica, dove sarebbe necessaria una condivisione degli armamenti non solo dal punto di vista dell’utilizzo, ma anche della progettazione e della produzione. Tuttavia uno degli obiettivi di Trump è proprio quello di aumentare la vendita di armamenti proprio agli alleati, per compensare gli sforzi economici statunitensi effettuati sul piano delle politiche di difesa al di fuori dei confini americani. Per valutare questo assunto occorre ricordare che il presidente americano può avere alcune ragioni nel richiedere un maggiore sforzo economico degli alleati per le spese militari, ma pretenderlo in maniera indiretta imponendo dei dazi rischia di vanificare  le richieste, perchè tale provvedimento colpisce uno spettro economico più ampio ed investe i rapporti di naturale collaborazione tra soggetti internazionali. In effetti l’Unione Europea ha già annunciato ritorsioni contro alcuni prodotti americani: ciò renderà inevitabile una esclation reciproca di applicazionidi nuovi dazi, che nonpotrà ripercuotersi sui rispettivi rapporti. La somma di cui si parla è di circa 6.400 milioni di euro, che coincide con quanto viene ricavato dalla vendita di acciaio ed alluminio agli USA; i dazi europei sui prodotti americani dovrebbero interessare merci per un importo di pari valore. L’applicazione dei dazi da parte americana ha provocato, come al solito quando si parla di Europa,  risposte non uniche da parte dei membri europei e ciò potrà vanificare l’azione di contrasto agli Stati Uniti; infatti la Germania ha proposto una politica di incentivi agli Usa per evitare i dazi, mentre la Francia ha assunto un atteggiamento più rigido opponendo un rifiuto a trattare sotto il ricatto di Trump. La possibilità più probabile è un confronto molto duro, perchè quello che contraddistingue gli Stati Uniti sulla loro posizione è l’applicazione dello spirito nazionalista, sul quale si fonda l’intenzione di non concedere alternative agli stati europei, malgrado le dichiarazioni americane improntate ancora alla possibiltà di un negoziato. La realtà è che Trump intende proseguire sulla strada della fermezza ad ogni costo, ma le conseguenze poltiche potrebbero essere nefaste, prima di tutto proprio per il Presidente americano

The US declares the trade war to Europe

The European Union and the United States are destined to a hard confrontation, which could inaugurate a new season about the relations between the two international actors, characterized by a real commercial war. In this litigation, Europe is united with Canada and Mexico, countries traditionally allied with Washington, but this point did not allow Trump and his executive to recede in undertaking a confrontation that could soon degenerate from commercial matters to broader topics, like the international arrangements. The increase in duties provides for an increase of 25% for steel and 10% for aluminum. At the base of Trump's distorted reasoning, there is the conviction that a high import rate can be reflected on the structure of the US industrial sector, without considering the benefits of American industries that use these materials for their processing, putting on the market a finished product with high added value. The error is to consider almost only the trade balance as a yardstick for the health of the economy, a distorted view that does not consider the costs and benefits induced by the introduction of duties, especially against allied subjects, both from the economic point of view, rather than the general one of a political nature. One of the explanations provided by the US Secretary of Commerce is that imports do not allow the development of a capable national industry and this is reflected in national security, one of the fundamental factors being the capacity to produce armaments. This argument appears to be specious, especially if the concept of defense is extended to the global plan of the alliance, necessarily including also the Atlantic Alliance, where armaments sharing would be necessary not only from the point of view of use, but also of design and of production. However, one of Trump's goals is precisely to increase the sale of armaments to the allies, to compensate for the US economic efforts carried out in terms of defense policies outside the American borders. To evaluate this assumption it must be remembered that the American president may have some reasons for requiring greater financial effort from the allies for military spending, but to demand it indirectly by imposing duties risks undermining the demands, because this provision affects a broader economic spectrum. and invests the relationships of natural collaboration between international subjects. In fact, the European Union has already announced retaliation against some American products: this will make it inevitable a reciprocal excuse to apply new duties, which will not affect the respective relationships. The sum referred to is about 6,400 million euros, which coincides with what is derived from the sale of steel and aluminum to the USA; European duties on American products should affect goods for an amount of equal value. The application of duties on the American side has caused, as usual, when speaking of Europe, non-unique responses from the European members and this will nullify the act of opposing the United States; in fact, Germany has proposed a policy of incentives to the US to avoid the duties, while France has taken a more rigid attitude by opposing a refusal to deal under the blackmail of Trump. The most probable possibility is a very hard confrontation, because what distinguishes the United States on their position is the application of the nationalist spirit, on which the intention is not to grant alternatives to the European states, despite the American statements still based on the possibility of negotiation. The reality is that Trump intends to continue on the path of firmness at any cost, but the political consequences could be harmful, first of all just for the American President.

Estados Unidos declara la guerra comercial a Europa

La Unión Europea y los Estados Unidos están destinados a un enfrentamiento, lo que podría marcar el comienzo de una nueva temporada en la relación entre los dos jugadores internacionales, que se caracteriza por una guerra comercial real. En este litigio Europa está unida en Canadá y México, países tradicionalmente aliados de Washington, pero esta vez no permitió Trump y su ejecutivo para retirar en la realización de una confrontación que podría escalar rápidamente a partir de materiales comerciales a cuestiones más amplias, como los arreglos internacionales. El aumento en los aranceles prevé un aumento del 25% para el acero y del 10% para el aluminio. En la base del razonamiento distorsionado de Trump, existe la creencia de que una alta tasa de importación podría reflejarse en la estructura del sector industrial de Estados Unidos, sin tener en cuenta los beneficios de las industrias estadounidenses que utilizan estos materiales para su fabricación, puesta en el mercado de un producto terminado con alto valor agregado El error se considera casi exclusivamente la balanza comercial como criterio para la salud de la economía, una visión distorsionada, que no tiene en cuenta los costes y beneficios derivados de la introducción de derechos, especialmente a los prestatarios aliados, tanto desde punto de vista económico, más que el general de naturaleza política. Una de las explicaciones ofrecidas por la secretaria de Estado para el comercio es que las importaciones no permiten el desarrollo de una industria nacional capaz y esto se refleja en la seguridad nacional, uno de los factores clave es la capacidad de producir armas. Este argumento parece plausible, sobre todo si el concepto de defensa se expande con el plan de alianza global, que incluye necesariamente la Alianza Atlántica, donde no sólo se requiere una cuota de armamentos desde el punto de vista de uso, sino también el diseño y de producción Sin embargo, uno de los objetivos de Trump es precisamente para aumentar la venta de sus brazos a los aliados, para compensar los esfuerzos de Estados Unidos en términos económicos de la política de defensa fuera de las fronteras de Estados Unidos. Para evaluar esta hipótesis debe tenerse en cuenta que el presidente de Estados Unidos puede tener algunas razones para pedir un mayor esfuerzo económico de los aliados para el gasto militar, pero la demanda de forma indirecta mediante la imposición de deberes es probable que frustrar las demandas, porque esa medida afecta a un espectro económico más amplio e invierte las relaciones de colaboración natural entre sujetos internacionales. De hecho, la Unión Europea ya ha anunciado represalias contra ciertos productos estadounidenses: esto hará que sea inevitable esclation mutuos nuevas funciones applicazionidi, que impacto en sus relaciones nonpotrà. La suma de la que hablamos es de unos 6.400 millones de euros, lo que coincide con lo que se deriva de la venta de acero y aluminio para los EE.UU.; Los aranceles europeos sobre los productos estadounidenses deberían afectar a los bienes por un monto de igual valor. La aplicación de los derechos en el lado americano tiene, como es habitual cuando se trata de Europa, no sólo las respuestas de los Estados europeos y esto va a frustrar los esfuerzos de aplicación de la ley a los Estados Unidos; De hecho, Alemania ha propuesto una política de incentivos a los Estados Unidos para evitar los deberes, mientras que Francia ha adoptado una postura más firme oposición a la negativa a negociar bajo el chantaje Trump. La posibilidad más probable es una comparación muy difícil, porque lo que distingue a los Estados Unidos en su posición es la aplicación del espíritu nacionalista que sustenta la intención de no ofrecer alternativas a los estados europeos, a pesar de las declaraciones de los Estados Unidos todavía marcados posibilidad de negociación La realidad es que Trump tiene la intención de seguir en cualquier carretera coste firmeza, las políticas agrícolas, pero las consecuencias podrían ser desastrosas, en primer lugar debido a la presidente de Estados Unidos.

Die USA erklären den Handelskrieg für Europa

Die Europäische Union und die Vereinigten Staaten sind zu einer harten Konfrontation bestimmt, die eine neue Saison über die Beziehungen zwischen den beiden internationalen Akteuren eröffnen könnte, die durch einen echten Handelskrieg gekennzeichnet sind. In diesem Rechtsstreit ist Europa mit Kanada und Mexiko vereint, Ländern, die traditionell mit Washington verbündet sind, aber dieser Punkt erlaubte es Trump und seiner Exekutive nicht, eine Konfrontation einzugehen, die bald von kommerziellen Themen zu breiteren Themen ausarten könnte. wie die internationalen Vereinbarungen. Die Erhöhung der Zölle sieht eine Erhöhung von 25% für Stahl und 10% für Aluminium vor. Aufgrund der verzerrten Argumentation von Trump besteht die Überzeugung, dass sich eine hohe Importrate auf die Struktur des US-Industriesektors auswirken kann, ohne die Vorteile amerikanischer Industrien zu berücksichtigen, die diese Materialien für ihre Verarbeitung verwenden und ein fertiges Produkt auf den Markt bringen mit hohem Mehrwert. Der Fehler besteht darin, fast nur die Handelsbilanz als Maßstab für die Gesundheit der Wirtschaft zu betrachten, eine verzerrte Sichtweise, die die Kosten und Vorteile nicht berücksichtigt, die durch die Einführung von Zöllen, insbesondere gegenüber verbündeten Subjekten, sowohl von der wirtschaftlicher als der allgemeine politische Aspekt. Eine der Erklärungen des US-Handelsministers ist, dass Importe die Entwicklung einer fähigen nationalen Industrie nicht erlauben, und dies spiegelt sich in der nationalen Sicherheit wider, wobei einer der fundamentalen Faktoren die Fähigkeit ist, Waffen zu produzieren. Dieses Argument erscheint unsleuchtend, insbesondere wenn das Konzept der Verteidigung auf den globalen Plan des Bündnisses ausgeweitet wird, der notwendigerweise auch das Atlantische Bündnis einschließt, in dem eine Rüstungszuteilung nicht nur unter dem Gesichtspunkt der Verwendung, sondern auch des Designs und der Produktion. Eines der Ziele von Trump besteht jedoch gerade darin, den Verkauf von Rüstungsgütern an die Alliierten zu verstärken, um die US-amerikanischen wirtschaftlichen Anstrengungen zu kompensieren, die im Bereich der Verteidigungspolitik außerhalb der amerikanischen Grenzen unternommen wurden. Um diese Annahme zu bewerten, muss daran erinnert werden, dass der amerikanische Präsident einige Gründe haben könnte, größere finanzielle Anstrengungen der Verbündeten für Militärausgaben zu fordern, aber indirekt durch die Einführung von Zöllen die Risiken zu unterminieren, da diese Bestimmung ein breiteres Wirtschaftsspektrum betrifft. und investiert die Beziehungen der natürlichen Zusammenarbeit zwischen internationalen Themen. In der Tat hat die Europäische Union bereits Vergeltungsmaßnahmen gegen einige amerikanische Produkte angekündigt: Dies wird eine gegenseitige Entschuldigung für die Anwendung neuer Zölle, die die jeweiligen Beziehungen nicht beeinträchtigen werden, unvermeidlich machen. Die genannte Summe beläuft sich auf etwa 6.400 Millionen Euro, was mit dem übereinstimmt, was aus dem Verkauf von Stahl und Aluminium an die USA stammt; Europäische Zölle auf amerikanische Produkte sollten Waren in gleicher Höhe betreffen. Die Anwendung von Pflichten auf der amerikanischen Seite hat, wie üblich, wenn man von Europa spricht, zu nicht eindeutigen Antworten von den europäischen Mitgliedern geführt und dies wird den Akt des Widerstandes gegen die Vereinigten Staaten zunichte machen; In der Tat hat Deutschland eine Politik der Anreize für die USA vorgeschlagen, um die Zölle zu umgehen, während Frankreich eine strengere Haltung eingenommen hat, indem es eine Weigerung, unter der Erpressung von Trump zu verhandeln, ablehnte. Die wahrscheinlichste Möglichkeit ist eine sehr harte Konfrontation, denn was die Vereinigten Staaten von ihrer Position unterscheidet, ist die Anwendung des nationalistischen Geistes, der nicht beabsichtigt ist, Alternativen zu den europäischen Staaten zu gewähren, trotz der amerikanischen Erklärungen, die noch auf dem Möglichkeit der Verhandlung. Die Realität ist, dass Trump den Weg der Entschlossenheit um jeden Preis fortsetzen will, aber die politischen Konsequenzen könnten schädlich sein, vor allem nur für den amerikanischen Präsidenten.

Les Etats-Unis déclarent la guerre commerciale à l'Europe

L'Union européenne et les Etats-Unis sont destinés à une confrontation dure, qui pourrait inaugurer une nouvelle saison sur les relations entre les deux acteurs internationaux, caractérisés par une véritable guerre commerciale. Dans ce litige, l'Europe est unie avec le Canada et le Mexique, pays traditionnellement alliés à Washington, mais ce point n'a pas permis à Trump et à son exécutif de reculer dans une confrontation qui pourrait bientôt dégénérer des sujets commerciaux en sujets plus larges, comme les arrangements internationaux. L'augmentation des droits prévoit une augmentation de 25% pour l'acier et de 10% pour l'aluminium. À la base du raisonnement déformé de Trump, il y a la conviction qu'un taux d'importation élevé peut être reflété sur la structure du secteur industriel américain, sans considérer les avantages des industries américaines qui utilisent ces matériaux pour leur transformation, mettant sur le marché un produit fini à haute valeur ajoutée. L'erreur est de considérer presque uniquement la balance commerciale comme un critère de la santé de l'économie, une vision déformée qui ne tient pas compte des coûts et bénéfices induits par l'introduction de droits, en particulier contre les sujets alliés, tant du point de vue point de vue économique, plutôt que le caractère général de nature politique. L'une des explications fournies par le secrétaire américain au commerce est que les importations ne permettent pas le développement d'une industrie nationale compétente et cela se reflète dans la sécurité nationale, l'un des facteurs fondamentaux étant la capacité de produire des armements. Cet argument semble spécieux, surtout si le concept de défense est étendu au plan global de l'alliance, y compris nécessairement l'Alliance atlantique, où le partage des armements serait nécessaire non seulement du point de vue de l'utilisation, mais aussi de la conception et de production. Cependant, l'un des objectifs de Trump est précisément d'augmenter la vente d'armements aux alliés, afin de compenser les efforts économiques américains déployés en termes de politiques de défense en dehors des frontières américaines. Pour évaluer cette hypothèse, il faut rappeler que le président américain peut avoir des raisons d'exiger des alliés un effort financier plus important, mais l'exiger indirectement en imposant des devoirs risque de miner les exigences, car cette disposition affecte un spectre économique plus large. et investit les relations de collaboration naturelle entre les sujets internationaux. En effet, l'Union Européenne a déjà annoncé des représailles contre certains produits américains: cela rendra inévitable une excuse réciproque pour appliquer de nouveaux devoirs, qui n'affecteront pas les relations respectives. La somme mentionnée est d'environ 6 400 millions d'euros, ce qui coïncide avec ce qui est dérivé de la vente d'acier et d'aluminium aux États-Unis; Les droits européens sur les produits américains devraient affecter les marchandises pour un montant de valeur égale. L'application des devoirs du côté américain a causé, comme d'habitude, en parlant de l'Europe, des réponses non uniques des membres européens, ce qui annulera l'acte de s'opposer aux États-Unis; en effet, l'Allemagne a proposé une politique d'incitation aux Etats-Unis pour éviter les devoirs, alors que la France a adopté une attitude plus rigide en s'opposant à un refus de traiter sous le chantage de Trump. La possibilité la plus probable est une confrontation très dure, car ce qui distingue les Etats-Unis de leur position, c'est l'application de l'esprit nationaliste, dont l'intention n'est pas d'accorder des alternatives aux Etats européens, malgré les déclarations américaines encore possibilité de négociation. La réalité est que Trump a l'intention de continuer sur la voie de la fermeté à tout prix, mais les conséquences politiques pourraient être néfastes, tout d'abord pour le président américain.

Os EUA declaram a guerra comercial à Europa

A União Européia e os Estados Unidos estão destinados a um duro confronto, que poderia inaugurar uma nova temporada sobre as relações entre os dois atores internacionais, caracterizada por uma verdadeira guerra comercial. Neste contencioso Europa está unida no Canadá e no México, países tradicionalmente aliados de Washington, mas desta vez não permitiu que Trump e seu executivo a retirar na realização de um confronto que poderia escalar rapidamente a partir de materiais comerciais para questões mais amplas, como os acordos internacionais. O aumento das taxas prevê um aumento de 25% para o aço e de 10% para o alumínio. Na base do raciocínio de Trump distorcida, existe a crença de que uma taxa de importação de alta poderia ser refletido na estrutura do setor industrial os EUA, sem considerar os benefícios de indústrias americanas que usam estes materiais para o seu fabrico, a colocação no mercado de um produto acabado com alto valor agregado. O erro é considerado quase exclusivamente a balança comercial como um critério para a saúde da economia, uma visão distorcida que não considera os custos e benefícios decorrentes da introdução de direitos, especialmente para os mutuários aliados, tanto de ponto de vista econômico, ao invés do geral de natureza política. Uma das explicações fornecidas pela Secretaria de Comércio dos EUA é que as importações não permitem o desenvolvimento de uma indústria nacional capaz e isso se reflete na segurança nacional, sendo um dos fatores fundamentais a capacidade de produzir armamentos. Este argumento parece ilusória, especialmente se o conceito de defesa é expandida para o plano de aliança global, incluindo necessariamente a Aliança Atlântica, onde uma parte dos armamentos não só seria necessário do ponto de vista da utilização, mas também a concepção e de produção. No entanto, um dos objetivos de Trump é justamente aumentar a venda de armamentos para os aliados, para compensar os esforços econômicos dos EUA realizados em termos de políticas de defesa fora das fronteiras americanas. Para avaliar esta hipótese deve-se notar que o presidente americano pode ter algumas razões pedindo maior esforço económico dos aliados para gastos militares, mas exigi-lo indiretamente através da imposição de deveres é susceptível de entravar as exigências, porque essa medida afeta um espectro econômico mais amplo e investe as relações de colaboração natural entre assuntos internacionais. De fato, a União Européia já anunciou retaliações contra alguns produtos norte-americanos: isso tornará inevitável uma desculpa recíproca para aplicar novas tarefas, que não afetarão as respectivas relações. O montante referido é de cerca de 6.400 milhões de euros, o que coincide com o que é derivado da venda de aço e alumínio para os EUA; Os impostos europeus sobre os produtos americanos devem afetar os bens por um valor igual. A aplicação de deveres no lado americano causou, como de costume, ao falar da Europa, respostas não únicas dos membros europeus e isso anulará o ato de se opor aos Estados Unidos; na verdade, a Alemanha propôs uma política de incentivos aos EUA para evitar as obrigações, enquanto a França adotou uma atitude mais rígida ao se opor à recusa em negociar sob a chantagem de Trump. A possibilidade mais provável é uma comparação muito difícil, porque o que distingue os Estados Unidos em sua posição é a aplicação do espírito nacionalista que está subjacente à intenção de não fornecer alternativas para os países europeus, apesar das declarações dos EUA marcada ainda por possibilidade de negociação. A realidade é que Trump pretende continuar no caminho da firmeza a qualquer custo, mas as consequências políticas podem ser prejudiciais, em primeiro lugar apenas para o presidente americano.

США объявляют торговую войну Европе

Европейскому союзу и Соединенным Штатам суждено провести тяжелую конфронтацию, которая может открыть новый сезон для отношений между двумя международными участниками, которые характеризуются реальной коммерческой войной. В этом судебном процессе Европа объединяется с Канадой и Мексикой, странами, традиционно связанными с Вашингтоном, но этот момент не позволял Трампу и его исполнительной власти отступить в проведении конфронтации, которая вскоре может переродиться из коммерческих вопросов в более широкие темы, как и международные договоренности. Увеличение пошлины предусматривает увеличение на 25% для стали и 10% для алюминия. В основе искаженных рассуждений Трампа лежит убежденность в том, что высокий уровень импорта может отражаться на структуре промышленного сектора США без учета преимуществ американских отраслей, которые используют эти материалы для их переработки, выводя на рынок готовый продукт с высокой добавленной стоимостью. Ошибка заключается в том, чтобы рассматривать почти только торговый баланс как критерий для здоровья экономики, искаженное мнение, которое не учитывает издержки и выгоды, вызванные введением обязанностей, особенно в отношении смежных субъектов, как из экономической точки зрения, а не общей политической. Одно из объяснений министра торговли США заключается в том, что импорт не позволяет развивать развитую национальную промышленность, и это отражается в национальной безопасности, одним из основополагающих факторов которой является способность производить вооружения. Этот аргумент представляется весьма осмотрительным, особенно если концепция защиты распространяется на глобальный план альянса, обязательно включающий также Атлантический альянс, где совместное использование вооружений будет необходимо не только с точки зрения использования, но и производства. Однако одна из целей Трампа заключается в том, чтобы увеличить продажу вооружений союзникам, чтобы компенсировать экономические усилия США, проводимые с точки зрения оборонной политики за пределами американских границ. Чтобы оценить это предположение, следует помнить, что у американского президента могут быть некоторые причины требовать больших финансовых усилий от союзников за военные расходы, но косвенно потребовать его, налагая риски пошлин, подрывающих требования, поскольку это положение влияет на более широкий экономический спектр. и инвестирует отношения естественного сотрудничества между международными субъектами. Фактически, Европейский союз уже объявил о возмездии против некоторых американских продуктов: это неизбежно станет поводом для применения новых обязанностей, что не повлияет на соответствующие отношения. Сумма, о которой идет речь, составляет около 6400 миллионов евро, что совпадает с тем, что происходит от продажи стали и алюминия в США; Европейские пошлины на американскую продукцию должны влиять на товары на сумму равной ценности. Применение обязанностей на американской стороне вызвало, как обычно, когда речь идет о Европе, не уникальные ответы европейских членов, и это аннулирует акт противодействия Соединенным Штатам; на самом деле, Германия предложила политику стимулов для США, чтобы избежать своих обязанностей, в то время как Франция заняла более жесткую позицию, выступая против отказа от шантажа Трампа. Наиболее вероятной возможностью является очень сложная конфронтация, поскольку то, что отличает Соединенные Штаты от их позиции, - это применение националистического духа, на котором намерение заключается не в предоставлении альтернатив европейским государствам, несмотря на американские заявления, все еще основанные на возможность переговоров. Реальность такова, что Трамп намеревается продолжать любой ценой, но политические последствия могут быть вредными, прежде всего для американского президента.