Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
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venerdì 8 marzo 2019
中国経済の状況
Xi Jinpingのリーダーシップが再確認されなければならない中国共産党会議の始まりは、同国の経済のためのデータを慰めることと一致しません。問題は北京の政治プログラムの中心である:高レベルの成長を維持するという目的は、中国政府が追求したい大きな経済力の役割を果たすことを可能にするための優先事項と考えられている。 2020年までの平均目標は約6.5%の年間成長率であり、現在のところ公式の数値では0.5パーセントポイント未満の成長を示していますが、この推定値は提示を避けるために人工的に上方に構築されています。金融業界にも圧縮データ。実際には、実に価値のある研究が6%未満の公式でさえあるようです。データの悪化は、中央行政のそれには数えられず、その量は知られていない、末梢政権の債務のため、中国経済の構造的要因を考慮に入れるべきである。しかし、このデータは過去数年間、高い成長率によって覆い隠されていましたが、これは現在決定的な内因性要因の影響を受けませんでした。これらの要因の主なものは、ホワイトハウスでのトランプ選挙とその経済政策であり、北京に対して宣言された商業戦争に焦点を当てていた。中国の支配者の責務の1つは、米国への関税の導入による商品への影響を過小評価していることです。中国はまた、あまりにも長い間国内市場とその成長を無視してきたことを忘れないでください。諸外国への多額の投資、諸外国企業への買収および参加、ならびにシルクロードまたはアフリカ諸国でのような多額のインフラ投資は、長期プロジェクトを目的とした大きな流動性を約束してきたが、国内市場のために資源を流用した。この面での注目は今や義務となっており、中国政府は企業に対して税制上の優遇措置を開始し、とりわけ国内消費を奨励しようとしています。国内消費を刺激するために、北京は鉄道セクターにおける一連の公共事業と中国企業への命令による軍事支出の成長に依存しており、軍隊への支出は中国の商業力と軍事力の違いを埋めるのに役立つ。アメリカと同等の超大国の役割を果たすための必須条件。 5G規格のためのインフラストラクチャが国民人民会議で優先事項と見なされている電気通信分野にも多大な投資が計画されています。しかし、内部開発は単なる経済的優先事項ではなく、中国の労働者の状態は政権による抑圧にもかかわらず社会の安定を脅かしているいくつかのストライキを引き起こしています。今まで最大の不満の解毒剤は中国の人々の生活の質の向上の約束であり、今この目標はもはや延期されず、労働者と家族のための一人当たりの支出のより大きな可能性でのみ追求することができる。この国内市場政策の範囲内で、1000万人の中国人が貧困から離れることを認める意欲があります。この価値は、失業の減少によっても達成できますが、労働者の状態におけるより大きな安定性の探求によっても達成できます。これまでのところ、これもまた市場動向の影響を受けます。しかし、発表された政策に矛盾があります:一方で、付加価値税の減少を含む強い減税があるならば、金融政策面で公共支出の減少が予想されます、そしてそれは解釈されなければならないでしょう実装:実際に経費の削減が人口への支援の活動に関係しなければならないならば、もしあなたが官僚主義の機能や汚職のような側面に取り組みたいなら逆に貧困の現象は減らすのが難しいでしょう。国の経済に対する重要な重みを考えると、国内総生産の割合。
وضع الاقتصاد الصيني
إن بداية مؤتمر الحزب الشيوعي الصيني ، حيث يجب إعادة تأكيد قيادة شي جين بينغ ، لا يتزامن مع بيانات مريحة لاقتصاد البلاد. إن القضية أساسية لبرامج بكين السياسية: إن هدف الحفاظ على مستوى مرتفع من النمو يعتبر أولوية للسماح للبلاد بلعب دور القوة الاقتصادية العظيمة التي تريد الحكومة الصينية تحقيقها. حتى عام 2020 وتحدث متوسط أهداف النمو السنوي حوالي 6.5٪ معين، حاليا الأرقام الرسمية تظهر انخفاض معدل النمو من نصف نقطة مئوية، ولكن هذا التقدير أن تبنى أعلى، بشكل غير طبيعي، من أجل تجنب تقديم للعالم المالي البيانات مضغوطة جدا. في الواقع يبدو أن هناك دراسات ذات قيم حقيقية أقل بكثير من 6٪ رسمي. ينبغي أن يأخذ تدهور البيانات في الحسبان عاملًا هيكليًا للاقتصاد الصيني ، بسبب مديونية الإدارات الطرفية ، التي لا تحسب في الإدارة المركزية والتي لا يُعرف مقدارها. ومع ذلك ، كانت هذه البيانات ، في السنوات السابقة ، مقنعة بمعدلات نمو عالية ، لم تتأثر بالعوامل الداخلية التي أصبحت الآن حاسمة. كان أهم هذه العوامل هو انتخاب ترامب في البيت الأبيض وسياسته الاقتصادية ، وركز على الحرب التجارية المعلنة ضد بكين. إحدى مسؤوليات الحكام الصينيين هي التقليل من شأن آثار إدخال التعريفات على السلع إلى الولايات المتحدة ، والتي هي من بين المسؤوليات الحقيقية المسؤولة عن انخفاض النمو. يجب أن نتذكر أن الصين أهملت أيضا السوق الداخلية ونموها لفترة طويلة جدا ، مع سياسات تهدف بشكل أكبر نحو زيادة التجارة مع الدول الأجنبية. الاستثمارات الكبيرة في البلدان الأجنبية ، والاستحواذات والمشاركة في الشركات الأجنبية والإنفاق الكبير للبنية التحتية ، مثل تلك التي تكبدتها على طريق الحرير أو في البلدان الأفريقية ، قد التزمت سيولة كبيرة تهدف إلى مشاريع طويلة الأجل ، ولكن لديها تحويل الموارد للسوق الداخلية. أصبح الاهتمام من هذا الجانب الآن التزامًا ، والحكومة الصينية على وشك إطلاق حوافز ضريبية للشركات ، وقبل كل شيء ، لتشجيع الاستهلاك المحلي. من أجل تحفيز الاستهلاك المحلي ، تعتمد بكين على سلسلة من الأشغال العامة في قطاع السكك الحديدية ونمو الإنفاق العسكري مع أوامر للشركات الصينية ، الإنفاق على القوات المسلحة يعمل على سد الفجوة بين القوة التجارية والقوة العسكرية للأمة الصينية ، شرط إلزامي لممارسة دور القوة العظمى على قدم المساواة مع الولايات المتحدة. كما يتم التخطيط لاستثمارات كبيرة في قطاع الاتصالات ، حيث تعتبر البنية التحتية لمعيار 5G أولوية من قبل المجلس الوطني لنواب الشعب. لكن التنمية الداخلية ليست مجرد أولوية اقتصادية ، فقد تسبب وضع العمال الصينيين في العديد من الإضرابات التي تهدد الاستقرار الاجتماعي ، على الرغم من عمليات القمع التي يقوم بها النظام. حتى الآن كان أعظم ترياق إلى السخط وعد رفع مستوى نوعية الحياة للشعب الصيني، والآن هذا أمر طال انتظاره ويعاقب فقط مع وجود فرصة أكبر من نصيب الفرد من الإنفاق على العمال وأسرهم . في إطار سياسة السوق الداخلية هذه ، هناك رغبة في السماح لعشرة ملايين صيني بالخروج من الفقر. ويمكن تحقيق هذه القيمة مع الحد من البطالة ، ولكن أيضا مع البحث عن مزيد من الاستقرار في حالة العمال ، حتى الآن تخضع أيضا لاتجاهات السوق. ولكن هناك تناقض في السياسات أعلن: إذا، من ناحية، وهناك تخفيضات ضريبية قوية، بما في ذلك خفض ضريبة القيمة المضافة، على جانب السياسة النقدية وتخفيض في الإنفاق العام، والتي يجب أن تفسر تنفيذ، لأنه إذا خفض التكاليف ينبغي أن يشمل الدعم للسكان، وظاهرة الفقر ستكون صعبة للحد، على العكس إذا كان للعمل على قضايا مثل أداء البيروقراطية والفساد، فإن هذه التدابير تساعد على كسب نقاط النسب المئوية من الناتج المحلي الإجمالي ، نظرا للوزن المهم لديهم على اقتصاد البلد.
martedì 5 marzo 2019
USA vicini all'accordo commerciale con la Cina, ma verso l'introduzione di dazi per India e Turchia
Gli Stati Uniti sono sempre più vicini alla definizione di un accordo con la Cina, ma contemporaneamente, aprono delle nuove controversie con India e Turchia. La questione è sempre quella della mancata reciprocità dei trattamenti commerciali. L’India, infatti ha un trattamento preferenziale, che gli consente di esportare negli Stati Uniti merci per un valore di 5,6 miliardi di dollari, totalmente esenti dai dazi imposti dall’amministrazione americana. Un trattamento analogo a quello di cui gode la Turchia, destinato a concludersi per volere del Presidente Trump. All’interno delle ragioni che hanno permesso queste esenzioni vi sono considerazioni di carattere strategico, che tenevano conto dell’importanza di India e Turchia, come alleati considerati importanti nelle rispettive aree geografiche ed in ottica di bilanciare i rapporti di forza con altre potenze, come quella cinese, nel caso indiano. La scarsa considerazione di Trump per le ragioni di politica estera, a favore dell’interesse commerciale ed industriale degli Stati Uniti, ritenuto preminente, ha sicuramente influenzato queste decisioni, ma si devono anche considerare il deterioramento dei rapporti tra Washington e la Turchia, ritenuta sempre meno affidabile, anche nel quadro della Alleanza Atlantica e la voglia di protagonismo del paese indiano, che ha manifestato con il nuovo governo ambizioni non sempre in linea con il governo statunitense. Anche il ravvicinamento con la Cina potrebbe avere influito sulla decisione di inserire i dazi per l’India: nella tradizionale rivalità tra Pechino e Nuova Delhi, gli Stati Uniti cercano una sorta di equidistanza, che sacrifica l’alleanza politica con l’India, in favore di un guadagno nella bilancia commerciale. Del resto questo aspetto è fondamentale nella politica di Trump ed il raggiungimento dell’accordo con Pechino, ormai quasi certo, viene considerato dalla Casa Bianca una vittoria. La firma dell’accordo dovrebbe anche, seppure parzialmente, cancellare le delusioni del recente vertice di Hanoi con Kim Jong un, che ha rappresentato un fallimento per la politica estera americana. I termini dell’accordo commerciale tra USA e Cina dovrebbero comprendere la diminuzione da parte di Pechino di una quota dei dazi introdotti su prodotti americani quali soia, automobili e prodotti chimici; inoltre Pechino si è impegnata all’acquisto, a partire dal 2023, di gas naturale americano per un importo di circa diciotto miliardi di dollari. La contropartita americana è quella di abbassare i dazi introdotti da Trump su di un valore di circa duecento miliardi di dollari di beni, permettendo ai prodotti cinesi di accedere nuovamente al mercato americano. Se una parte dell’amministrazione statunitense è ottimista sull’esito dell’accordo, all’interno della Casa Bianca esistono anche degli scettici, che vedono dei pericoli derivanti dall’accordo, dovuti alle scarse garanzie di Pechino su temi e questioni molto rilevanti come le richieste di riforme strutturali in ambito commerciale relative ai cambi della valuta e quindi della politica finanziaria cinese, fino ad arrivare al rispetto delle normative internazionali sui diritti della proprietà intellettuale e sull’aiuto dello stato alle imprese che operano all’estero. La valutazione dell’esito della trattativa non è però così semplice come farebbe credere se si verificasse un risultato positivo. Trump mira ad un risultato immediato, che potrebbe non tenere conto delle obiezioni degli scettici della Casa Bianca, un risultato positivo nel breve periodo potrebbe attenuare le polemiche relative alle dichiarazioni dell’ex avvocato del presidente e quindi permetterebbe, forse, di ottenere un vantaggio nel fronte interno; tuttavia sul medio e lungo periodo, se i timori degli scettici dovessero essere fondati gli effetti negativi per l’economia americana potrebbero pregiudicare i rapporti con la Cina. Di conseguenza anche l’obiettivo, tenuto neanche troppo nascosto, di creare le condizioni di un patto tra le due superpotenze mondiali, che oltrepassi le questioni commerciali, e favorisca la normalizzazione dei rapporti ed il superamento delle tensioni geopolitiche, potrebbe subire degli effetti negativi. Quando si parla di politica internazionale e di Trump i confini della discussione sono sempre molto incerti e la direzione che potrebbe prendere una decisione del presidente americano rappresenta una variabile difficile da prevedere ed anche in questo caso tutte le soluzioni sono possibili.
US close to the trade agreement with China, but towards the introduction of tariffs for India and Turkey
The United States is increasingly closer to establishing an agreement with China, but at the same time, they open up new controversies with India and Turkey. The question is always that of the lack of reciprocity of commercial treatments. India, in fact, has a preferential treatment, which allows it to export US $ 5.6 billion worth of goods, totally exempt from duties imposed by the US administration. A treatment similar to that enjoyed by Turkey, destined to end at the behest of President Trump. Within the reasons that allowed these exemptions, there are strategic considerations that took into account the importance of India and Turkey, as allies considered important in their respective geographical areas and with a view to balancing the balance of power with other powers, such as the Chinese one, in the Indian case. Trump's lack of consideration for the reasons of foreign policy, in favor of the commercial and industrial interest of the United States, considered pre-eminent, has certainly influenced these decisions, but we must also consider the deterioration of relations between Washington and Turkey, always considered less reliable, also in the framework of the Atlantic Alliance and the desire for leadership in the Indian country, which has manifested with the new government ambitions not always in line with the US government. The rapprochement with China could also have influenced the decision to include the duties for India: in the traditional rivalry between Beijing and New Delhi, the United States seeks a sort of equidistance, which sacrifices the political alliance with India, in favor of a gain in the trade balance. Moreover, this aspect is fundamental in Trump's policy and the achievement of the agreement with Beijing, now almost certain, is considered a victory by the White House. The signing of the agreement should also, albeit partially, cancel the disappointments of the recent Hanoi summit with Kim Jong un, which represented a failure for US foreign policy. The terms of the trade agreement between the US and China should include Beijing's reduction of a share of duties introduced on US products such as soy, cars and chemicals; in addition, Beijing has committed to the purchase, starting from 2023, of American natural gas for an amount of about eighteen billion dollars. The American counterpart is to lower the tariffs introduced by Trump on a value of about two hundred billion dollars of goods, allowing Chinese products to enter the American market again. If part of the US administration is optimistic about the outcome of the agreement, there are also skeptics in the White House, who see dangers arising from the agreement, due to Beijing's lack of guarantees on very relevant issues and issues such as requests for structural reforms in the commercial sphere relating to currency exchange and therefore of Chinese financial policy, up to compliance with international regulations on intellectual property rights and state aid to companies operating abroad. The evaluation of the outcome of the negotiation is not as simple as it would be to believe if a positive result occurred. Trump is aiming for an immediate result, which may not take into account the objections of the White House skeptics, a positive result in the short term could alleviate the controversy surrounding the statements of the former lawyer of the president and therefore, perhaps, would give an advantage in the internal front; however, in the medium and long term, if the fears of the skeptics were to be founded, the negative effects on the American economy could affect relations with China. Consequently, even the objective, even if not too hidden, to create the conditions for a pact between the two world superpowers, which goes beyond commercial issues, and favors the normalization of relations and the overcoming of geopolitical tensions, could be negatively affected. When it comes to international politics and Trump the boundaries of the discussion are always very uncertain and the direction that could make a decision by the American president represents a variable difficult to predict and in this case all solutions are possible.
Estados Unidos se acerca al acuerdo comercial con China, pero hacia la introducción de aranceles para India y Turquía
Estados Unidos está cada vez más cerca de establecer un acuerdo con China, pero al mismo tiempo, abre nuevas controversias con India y Turquía. La cuestión es siempre la de la falta de reciprocidad de los tratamientos comerciales. De hecho, India tiene un trato preferencial, que le permite exportar productos por valor de US $ 5.6 mil millones, totalmente exentos de los derechos impuestos por la administración de los Estados Unidos. Un tratamiento similar al que disfrutó Turquía, destinado a terminar a instancias del presidente Trump. Dentro de las razones que permitieron estas exenciones, existen consideraciones estratégicas que tuvieron en cuenta la importancia de India y Turquía, ya que los aliados se consideraron importantes en sus respectivas áreas geográficas y con miras a equilibrar el equilibrio de poder con otras potencias, como La china, en el caso indio. La falta de consideración de Trump por los motivos de la política exterior, a favor del interés comercial e industrial de los Estados Unidos, considerado preeminente, ciertamente ha influido en estas decisiones, pero también debemos considerar el deterioro de las relaciones entre Washington y Turquía, siempre considerado Menos confiable, también en el marco de la Alianza Atlántica y el deseo de liderazgo en el país indio, que se ha manifestado con las ambiciones del nuevo gobierno, no siempre en línea con el gobierno de los Estados Unidos. El acercamiento con China también podría haber influido en la decisión de incluir los deberes para India: en la rivalidad tradicional entre Pekín y Nueva Delhi, Estados Unidos busca una especie de equidistancia, que sacrifica la alianza política con India, en Favor de una ganancia en la balanza comercial. Además, este aspecto es fundamental en la política de Trump y el logro del acuerdo con Beijing, ahora casi seguro, se considera una victoria de la Casa Blanca. La firma del acuerdo también debería, aunque parcialmente, cancelar las decepciones de la reciente cumbre de Hanoi con Kim Jong Un, lo que representó un fracaso para la política exterior de Estados Unidos. Los términos del acuerdo comercial entre los EE. UU. Y China deben incluir la reducción de parte de los aranceles de Beijing sobre los productos estadounidenses como la soya, los automóviles y los productos químicos; Además, Beijing se comprometió a la compra, a partir de 2023, de gas natural estadounidense por un monto de unos 18 mil millones de dólares. La contraparte estadounidense es reducir los aranceles introducidos por Trump en un valor de unos doscientos mil millones de dólares en bienes, permitiendo que los productos chinos ingresen nuevamente al mercado estadounidense. Si parte de la administración de los EE. UU. Es optimista sobre el resultado del acuerdo, también hay escépticos en la Casa Blanca, que ven los peligros que se derivan del acuerdo, debido a la falta de garantías de Beijing en temas muy relevantes y tales como solicitudes de reformas estructurales en el ámbito comercial relacionadas con el cambio de divisas y, por lo tanto, de la política financiera china, hasta el cumplimiento de las normas internacionales sobre derechos de propiedad intelectual y ayudas estatales a empresas que operan en el extranjero. La evaluación del resultado de la negociación no es tan simple como sería creer si se produjera un resultado positivo. Trump apunta a un resultado inmediato, que puede no tener en cuenta las objeciones de los escépticos de la Casa Blanca, un resultado positivo en el corto plazo podría aliviar la controversia en torno a las declaraciones del ex abogado del presidente y, por lo tanto, quizás daría una ventaja en el proceso. frente interno sin embargo, en el mediano y largo plazo, si se fundaran los temores de los escépticos, los efectos negativos en la economía estadounidense podrían afectar las relaciones con China. En consecuencia, incluso el objetivo, aunque no sea demasiado oculto, de crear las condiciones para un pacto entre las dos superpotencias mundiales, que va más allá de los problemas comerciales y favorece la normalización de las relaciones y la superación de las tensiones geopolíticas, podría verse afectado negativamente. Cuando se trata de política internacional y Trump, los límites de la discusión son siempre muy inciertos y la dirección que podría tomar una decisión del presidente estadounidense representa una variable difícil de predecir y, en este caso, todas las soluciones son posibles.
Die USA stehen kurz vor dem Handelsabkommen mit China, aber auf die Einführung von Zöllen für Indien und die Türkei
Die Vereinigten Staaten sind immer näher an einer Vereinbarung mit China, eröffnen aber gleichzeitig neue Kontroversen mit Indien und der Türkei. Die Frage ist immer die mangelnde Gegenseitigkeit kommerzieller Behandlungen. Tatsächlich hat Indien eine Vorzugsbehandlung, die es ihm erlaubt, Waren im Wert von 5,6 Milliarden US-Dollar zu exportieren, die von den Zöllen der US-Regierung völlig befreit sind. Eine ähnliche Behandlung wie die Türkei, die auf Veranlassung von Präsident Trump enden sollte. Innerhalb der Gründe, die diese Ausnahmen zuließen, gibt es strategische Erwägungen, die die Bedeutung Indiens und der Türkei berücksichtigen, da die Verbündeten in ihren jeweiligen geografischen Gebieten wichtig sind und das Gleichgewicht der Macht mit anderen Mächten, z die chinesische, im indischen Fall. Trumps mangelnde Rücksichtnahme auf die außenpolitischen Gründe zugunsten des wirtschaftlichen und industriellen Interesses der Vereinigten Staaten, die als herausragend angesehen werden, hat diese Entscheidungen sicherlich beeinflusst, aber wir müssen auch die Verschlechterung der Beziehungen zwischen Washington und der Türkei in Betracht ziehen weniger zuverlässig, auch im Rahmen des Atlantischen Bündnisses und des Wunsches nach Führung im indischen Land, das sich mit den neuen Regierungsambitionen manifestiert, die nicht immer mit der US-Regierung übereinstimmen. Die Annäherung an China könnte auch die Entscheidung beeinflusst haben, die Pflichten für Indien aufzunehmen: In der traditionellen Rivalität zwischen Peking und Neu-Delhi suchen die Vereinigten Staaten eine Art Äquidistanz, die das politische Bündnis mit Indien opfert zugunsten eines Gewinns in der Handelsbilanz. Darüber hinaus ist dieser Aspekt von grundlegender Bedeutung für Trumps Politik, und das Erreichen des fast sicheren Abkommens mit Peking wird vom Weißen Haus als Sieg betrachtet. Die Unterzeichnung des Abkommens sollte, wenn auch teilweise, die Enttäuschungen des jüngsten Gipfeltreffens von Hanoi mit Kim Jong un aufheben, was für die amerikanische Außenpolitik ein Misserfolg war. Zu den Bedingungen des Handelsabkommens zwischen den USA und China sollte gehören, dass Peking einen Zollanteil reduziert, der auf US-amerikanische Produkte wie Soja, Autos und Chemikalien eingeführt wird. Darüber hinaus hat Peking sich verpflichtet, ab 2023 amerikanisches Erdgas für einen Betrag von rund achtzehn Milliarden Dollar zu kaufen. Das amerikanische Gegenstück soll die von Trump eingeführten Zölle auf einen Wert von rund zweihundert Milliarden Dollar senken, so dass chinesische Produkte wieder in den amerikanischen Markt gelangen können. Wenn ein Teil der US-Regierung hinsichtlich des Ergebnisses der Vereinbarung zuversichtlich ist, gibt es im Weißen Haus auch Skeptiker, die Gefahren aus der Vereinbarung sehen, da Peking in Bezug auf sehr relevante Themen und Fragen wie z Anträge auf Strukturreformen im kommerziellen Bereich in Bezug auf den Währungsumtausch und damit auf die chinesische Finanzpolitik bis hin zur Einhaltung internationaler Vorschriften über Rechte des geistigen Eigentums und staatliche Beihilfen für im Ausland tätige Unternehmen. Die Bewertung des Verhandlungsergebnisses ist nicht so einfach, wie man glauben könnte, wenn ein positives Ergebnis erzielt wird. Trump strebt ein sofortiges Ergebnis an, das die Einwände der Skeptiker des Weißen Hauses möglicherweise nicht berücksichtigt, ein kurzfristiges positives Ergebnis könnte die Kontroverse um die Aussagen des ehemaligen Anwalts des Präsidenten lindern und würde daher möglicherweise einen Vorteil für das Land schaffen interne Front; mittel- und langfristig könnten jedoch die negativen Auswirkungen auf die amerikanische Wirtschaft die Beziehungen zu China beeinträchtigen, wenn die Befürchtungen der Skeptiker begründet würden. Folglich könnte sogar das Ziel, wenn auch nicht zu verdeckt, die Voraussetzungen für einen Pakt zwischen den beiden Supermächten der Welt schaffen, der über kommerzielle Fragen hinausgeht und die Normalisierung der Beziehungen und die Überwindung geopolitischer Spannungen begünstigt. Wenn es um internationale Politik und Trump geht, sind die Grenzen der Diskussion immer sehr unsicher und die Richtung, die eine Entscheidung des amerikanischen Präsidenten treffen könnte, stellt eine schwer vorhersagbare Variable dar. In diesem Fall sind alle Lösungen möglich.
Etats-Unis proches de l'accord commercial avec la Chine, mais vers l'introduction de droits de douane pour l'Inde et la Turquie
Les États-Unis sont de plus en plus près de conclure un accord avec la Chine, mais ils ouvrent en même temps de nouvelles controverses avec l'Inde et la Turquie. La question est toujours celle de l’absence de réciprocité des traitements commerciaux. En fait, l’Inde bénéficie d’un traitement préférentiel lui permettant d’exporter des marchandises d’une valeur de 5,6 milliards de dollars américains, totalement exemptées des droits imposés par l’administration américaine. Un traitement similaire à celui de la Turquie, destiné à prendre fin à la demande du président Trump. Parmi les raisons qui ont permis ces exemptions, certaines considérations stratégiques ont pris en compte l’importance de l’Inde et de la Turquie, considérés comme importants par leurs alliés dans leurs zones géographiques respectives et visant à équilibrer l’équilibre des pouvoirs avec d’autres, tels que le chinois, dans le cas indien. Le manque de considération de Trump pour les raisons de politique étrangère, en faveur des intérêts commerciaux et industriels des États-Unis, considérés comme prééminents, a certainement influencé ces décisions, mais nous devons également tenir compte de la détérioration des relations entre Washington et la Turquie, toujours considérée. moins fiable, également dans le cadre de l'Alliance atlantique et du désir de leadership dans le pays indien, qui s'est manifesté avec les ambitions du nouveau gouvernement qui ne sont pas toujours à la hauteur du gouvernement américain. Le rapprochement avec la Chine aurait également pu influencer la décision d’inclure les droits de l’Inde: dans la rivalité traditionnelle entre Pékin et New Delhi, les États-Unis recherchent une sorte d’équidistance qui sacrifie l’alliance politique avec l'Inde faveur d’un gain de la balance commerciale. De plus, cet aspect est fondamental dans la politique de Trump et la conclusion de l'accord avec Pékin, maintenant presque certaine, est considérée comme une victoire par la Maison-Blanche. La signature de l'accord devrait également, même partiellement, effacer les déceptions du récent sommet de Hanoi avec Kim Jong un, qui a constitué un échec pour la politique étrangère américaine. Les termes de l'accord commercial entre les États-Unis et la Chine devraient inclure la réduction par Pékin de la part des droits introduits sur les produits américains tels que le soja, les voitures et les produits chimiques; De plus, Pékin s'est engagée à acheter, à partir de 2023, du gaz naturel américain pour un montant d'environ dix-huit milliards de dollars. La contrepartie américaine est de baisser les droits de douane introduits par Trump sur une valeur d’environ 200 milliards de dollars de marchandises, permettant ainsi aux produits chinois d’entrer à nouveau sur le marché américain. Si une partie de l'administration américaine est optimiste quant à l'issue de l'accord, il existe également des sceptiques à la Maison Blanche, qui voient les dangers découlant de l'accord, en raison du manque de garanties de Pékin sur des questions très pertinentes et des problèmes tels que demandes de réformes structurelles dans le domaine commercial en matière de change et donc de politique financière chinoise, dans le respect des réglementations internationales en matière de droits de propriété intellectuelle et d'aides d'État en faveur de sociétés opérant à l'étranger. L’évaluation du résultat de la négociation n’est pas aussi simple que ce serait à croire si un résultat positif se produisait. Trump vise un résultat immédiat, qui peut ne pas prendre en compte les objections des sceptiques de la Maison Blanche, un résultat positif à court terme pourrait atténuer la controverse entourant les déclarations de l'ancien avocat du président et donnerait peut-être un avantage à la front interne; Cependant, à moyen et long terme, si les craintes des sceptiques devaient être fondées, les effets négatifs sur l'économie américaine pourraient affecter les relations avec la Chine. Par conséquent, même l'objectif, même s'il n'est pas trop caché, de créer les conditions d'un pacte entre les deux superpuissances mondiales, allant au-delà des questions commerciales, favorisant la normalisation des relations et le dépassement des tensions géopolitiques, pourrait être compromis. En matière de politique internationale et de Trump, les limites de la discussion sont toujours très incertaines et la direction que pourrait prendre la décision du président américain représente une variable difficile à prévoir et dans ce cas toutes les solutions sont possibles.
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