Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

martedì 3 marzo 2015

الظروف التي تم تحقيقها القتل نمتسف

بغض النظر عن المسؤولية، التي يمكن الكشف عنها أو أقل بصدق، فمن المناسب النظر في ما الحالات قد نضجت اغتيال السياسي الروسي نيمتسوف، من أبرز معارضي الكرملين بوتين. غارق الإعداد التي كان يؤديها على النسيج الاجتماعي للبلد في النفور العميق الروسي إلى الغرب، والتي تحولت إلى شعور عميق تطويق. وقد وضعت هذه الرؤية حساسية عميقة لجميع المستويات الاجتماعية أيضا نحو الأعداء في الداخل افتراضية. أجريت هذه العملية من خلال حملة إصرارا تعمل عن طريق الصحافة أقرب إلى الحكومة، التي كان يمكن أن يفضل المبادرات الشخصية، ضد تلك التي تقف مع السياسة التي تنفذها الروسية التنفيذية. دعاية الكرملين تركز على النقيض مع الغرب، مما يجعلها إلى حد بعيد تمجيد القومية الروسية، وتستخدم كعنصر أساسي لسياسة بوتين. لقد كان هذا الإعداد دائما حاضرا في سياسات بوتين، وكانت واحدة من نقاط القوة في البرنامج الانتخابي الذي سمح له الفوز في الانتخابات الماضية. ولذلك، ثابت، والذي سمح لبعض التماسك في الغالبية العظمى من الشعب الروسي، ولكن الآن يلبي بعض الجوانب التي تشكل خطرا على سلامة، وخلق الشقوق الأولى في النظام. من ناحية أخرى نيمتسوف، ليس هو الخصم الأول ليموت في ظروف غامضة، لافتة إلى أن واحدة التي أنشئت فيما يتعلق الأصوات المعارضة أو حتى الهدف، أصبحت ممارسة مأساوية. الاتصال مع قضية الأوكرانية، الذين رأوا الرجل الذي قتل باعتباره الخصم السياسي للاستراتيجية الروسية، لا يمكن ان يفلت حتى تحليل سطحي فقط. يوصف كييف كدولة الفاشي للقتال في جميع التكاليف، والذي يطرح لروسيا ولا حتى التفكير في أرضها المقدسة وانتهاكا للقانون الدولي وتنفيذها من قبل متوسط ​​عدد السكان. ونحن في سياق آخر، حيث الديمقراطية هي الاسمية فقط، وحيث الحقوق السياسية والمدنية هي بعيدة كل البعد عن المعايير الغربية، ثم السبب مع هذه العدادات لتقييم الوضع من حيث لا علاقة يمكن أن تكون مضللة. لكن بوتين للبيئة الاقتصادية يمكن أن تصبح خطيرة، روسيا تشهد فترة الأزمة الاقتصادية، والتي تفاقمت آثار الجزاءات وانخفاض سعر النفط. عدم وجود هيكل الصناعي التنافسي، الذي لم يكن كافيا في السنوات الماضية من الثروة، وأجبر الشعب الروسي لمراجعة معاييرها وهذا العامل يمكن أن يؤدي إلى وعي جديد في المجتمع. أحد السيناريوهات الممكنة هو تكثيف الحركات الاحتجاجية، مع يترتب على ذلك من زيادة القمع لأولئك الذين تحيد عن خط مرسوم من الكرملين. وإذا حدث ذلك لا يمكن استبعاد حالات احتجاج دائم، قادرة على كسر التوازن الذي تم إنشاؤه بين بوتين والشركة الروسية. سيعتمد أيضا على تطور الوضع الدولي، وخاصة في الصراع الأوكراني من ذلك بكثير: ما إذا كانت ستستمر موسكو في اتجاهه يمكن أن تفرض عليها عقوبات حتى أثقل، وخاصة في القطاع المالي، والوحيد الذي لا يزال قادرا على دعم اقتصاد البلد. ومن شأن هذا المنظور، في المدى المتوسط، نحو سنة، عبئا على الخزانة العامة، مع تداعيات واضحة على النظام والاستقرار الاجتماعي.

lunedì 2 marzo 2015

Israele: manovre in Cisgiordania come strumento elettorale

Con l'avvicinarsi delle elezioni israeliane il governo in carica mette in atto una strategia tesa a raccogliere il voto di chi appoggia la politica dell’espansione nei territori e di chi è contrario alla soluzione dei due stati. Dopo la sanguinosa repressione estiva eseguita nella striscia di Gaza ora tocca alla Cisgiordania, attraverso manovre militari che hanno coinvolto ben 13.000 militari della riserva. La zona di intervento è quella occupata da Tel Aviv dopo la guerra del 1967 e l’esercitazione riguarda simulazione di una rivolta palestinese. Le manovra militari avvengono in un momento politico poco opportuno, per la questione in corso tra israeliani e palestinesi, dove i primi hanno sospeso i trasferimenti di fondi che riscuotono dalla tassazione, destinate all’Autorità nazionale palestinese, per la ragione che quest’ultima ha aderito ad organismi internazionali come la Corte penale internazionale. La misura sembra rientrare in un doppio programma che cerca di eliminare la legittimità delle richieste dei palestinesi per preservare la situazione attuale dei territori ed usarla come arma di propaganda politica nella competizione elettorale imminente. Si comprende come la strategia di Netanyahu faccia leva sui sentimenti più estremi del nazionalismo israeliano e sulla paura di una deriva violenta che potrebbe legare i palestinesi addirittura allo Stato islamico. La prova di forza delle manovre militari rientra in questo programma e vuole anche dimostrare la assoluta efficienza e preparazione nell’ipotesi di sviluppi violenti da parte dei palestinesi. Ancora una volta, quindi, il governo di Tel Aviv scarta l’ipotesi del dialogo confermando le ipotesi di chi non crede alla possibilità di una soluzione negoziata. Questo aspetto è rinforzato dalla sintonia con il Congresso americano, a maggioranza repubblicana, ed in aperto contrasto con la Casa Bianca. Questo particolare potrebbe però diventare un fattore contrario alle mire di Netanyahu: Israele ha necessità di tutto l’appoggio possibile dagli USA e quello del solo Congresso non basta, anche in previsione della consultazione elettorale, che tra due anni nominerà il nuovo presidente statunitense e dove il partito repubblicano non ha i favori del pronostico. Non si tratta di elementi da sottovalutare per la consultazione israeliana, dove l’opposizione presenta un programma diametralmente opposto, essendo favorevole riguardo alla soluzione dei due stati ed è fortemente contraria a fare diventare il paese uno stato confessionale. Le possibilità dell’opposizione di vincere le elezioni si giocano sulla capacità persuasiva di convincere l’elettorato progressista e laico a recepire le ragioni della convenienza per il paese a chiudere la questione palestinese, lasciando finalmente la Palestina diventare uno stato sovrano. Questo argomento sembra essere centrale nella competizione elettorale, tuttavia lo stato israeliano patisce una situazione di crisi economica, che potrebbe aggravarsi se il prossimo esecutivo continuasse la politica indiscriminata degli insediamenti nelle colonie, i cui prodotti sono già stati sottoposti a sanzioni economiche da parte dell’Unione Europea. La percezione occidentale che il problema tra israeliani e palestinesi sia una delle cause della presenza del fondamentalismo islamico sulla scena internazionale, potrebbe rappresentare per Tel Aviv un costo economico, ben oltre quello attuale della reputazione internazionale, già di per se non indifferente. Israele appare sempre più isolato ed iniziative come quella attuale, dell’esercitazione in Cisgiordania, sono destinate ad aumentare ulteriormente la distanza con i paesi occidentali, i cui parlamenti sono sempre più impegnati in pronunciamenti a favore dello stato palestinese.

Israel maneuvers in the West Bank as a tool election

With the approach of the Israeli elections, the incumbent government puts in place a strategy to collect the votes of those who support the policy of expansion in the territories and those who are opposed to the two-state solution. After the bloody repression summer performed in the Gaza Strip is now up to the West Bank, through military maneuvers involving 13,000 military reserve. The area of ​​intervention is that occupied by Tel Aviv after the 1967 war and exercise concerns simulation of a Palestinian uprising. The military maneuvers take place in a political moment inopportune for the ongoing issue between Israelis and Palestinians, where the first suspended transfers of funds they collect from taxation, destined to the Palestinian Authority, for the reason that it has adhered to international bodies like the International Criminal Court. The measure appears to be part of a double bill that seeks to eliminate the legitimacy of the Palestinian demands to preserve the current situation of the territories and use it as a weapon of political propaganda in the election imminent. We understand how the Netanyahu strategy leverages the most extreme feelings of Israeli nationalism and fear of a violent drift that could tie the Palestinians even the Islamic state. The showdown of military maneuvers is part of this program, and also wants to show the absolute efficiency and preparedness in the event of violent developments on the part of the Palestinians. Once again, then, the Israeli government rejects the idea of ​​dialogue confirming the assumptions of those who do not believe in the possibility of a negotiated solution. This is reinforced by the agreement with the US Congress, a Republican majority, and in sharp contrast to the White House. This particular however, could become a factor contrary to the intentions of Netanyahu: Israel needs all possible support from the USA and one of the only Congress is not enough, even in anticipation of the election, which in two years will appoint the new US president and where the Republican Party has not the underdogs. This is not to be underestimated elements for consultation Israel, where the opposition has a program diametrically opposed, being positive about the two-state solution and is strongly opposed to the country to become a state denominational. The chances of the opposition to win the election is playing on persuasive skills to convince the electorate to implement progressive and secular reasons of convenience for the country to close the Palestinian issue, finally leaving Palestine to become a sovereign state. This argument seems to be central in the election, however, the Israeli state suffers a situation of economic crisis, which could worsen if the next government would continue the policy of indiscriminate settlements in the colonies, whose products have already been subjected to economic sanctions on the part of ' European Union. The Western perception that the problem between Israelis and Palestinians is a cause of the presence of Islamic fundamentalism on the international scene, could represent an economic cost to Tel Aviv, well beyond the current international reputation, already perceived as not indifferent. Israel appears increasingly isolated and initiatives such as the present, exercise in the West Bank, are set to increase further the distance with Western countries, whose parliaments are increasingly engaged in pronouncements in favor of a Palestinian state.

Maniobras israelíes en Cisjordania como una herramienta electoral

Con la proximidad de las elecciones israelíes, el gobierno de turno pone en marcha una estrategia para recoger los votos de aquellos que apoyan la política de expansión en los territorios y los que se oponen a la solución de dos estados. Después de la sangrienta represión de verano realizado en la Franja de Gaza es ahora depende de la Ribera Occidental, a través de maniobras militares que impliquen 13,000 reserva militar. El área de intervención es la ocupada por Tel Aviv después del 1967 las preocupaciones de guerra y de ejercicio de simulación de un levantamiento palestino. Las maniobras militares tienen lugar en un momento político inoportuno para la edición en curso entre israelíes y palestinos, donde las primeras transferencias condicionales de fondos que recaudan de los impuestos, con destino a la Autoridad Palestina, por la razón que tiene adherido a organismos internacionales como la Corte Penal Internacional. La medida parece ser parte de un programa doble que busca eliminar la legitimidad de las demandas palestinas para preservar la situación actual de los territorios y utilizarlo como arma de propaganda política en la elección inminente. Entendemos cómo la estrategia de Netanyahu aprovecha las sensaciones más extremas del nacionalismo y el temor a una deriva violenta que podría atar los palestinos, incluso el estado islámico israelí. El enfrentamiento de las maniobras militares es parte de este programa, y ​​también quiere mostrar la eficacia absoluta y la preparación en caso de acontecimientos violentos por parte de los palestinos. Una vez más, entonces, el gobierno israelí rechaza la idea del diálogo de confirmar los supuestos de los que no creen en la posibilidad de una solución negociada. Esto se ve reforzado por el acuerdo con el Congreso de Estados Unidos, una mayoría republicana, y en agudo contraste con la Casa Blanca. Este particular, sin embargo, podría convertirse en un factor contrario a las intenciones de Netanyahu: Israel necesita todo el apoyo posible de los EE.UU. y uno de los que sólo el Congreso no es suficiente, incluso en previsión de las elecciones, que en dos años se nombrará al nuevo presidente de Estados Unidos y donde el Partido Republicano no tiene los de abajo. Esto no se debe subestimar elementos de consulta Israel, donde la oposición tiene un programa diametralmente opuestas, siendo positiva acerca de la solución de dos Estados y se opone firmemente al país a convertirse en un estado confesional. Las posibilidades de la oposición para ganar la elección está jugando en las habilidades de persuasión para convencer al electorado de implementar razones progresistas y seculares de la conveniencia para el país para cerrar la cuestión palestina, finalmente dejando Palestina se convierta en un Estado soberano. Este argumento parece ser central en la elección, sin embargo, el Estado israelí sufre una situación de crisis económica, lo que podría empeorar si el próximo gobierno continuará la política de asentamientos indiscriminados en las colonias, cuyos productos han sido ya sometidos a sanciones económicas por parte de ' Unión Europea. La percepción occidental que el problema entre israelíes y palestinos es una de las causas de la presencia del fundamentalismo islámico en la escena internacional, podría representar un costo económico para Tel Aviv, mucho más allá de la actual reputación internacional, ya se percibe como no indiferente. Israel parece cada vez más aislado e iniciativas como la presente, el ejercicio de la Ribera Occidental, se espera que aumente aún más la distancia con los países occidentales, cuyos parlamentos se dedican cada vez más en los pronunciamientos a favor de un Estado palestino.

Israel Manöver in der Westbank als Instrument Wahl

Mit dem Herannahen der Wahlen in Israel, legt der amtierende Regierung in eine Strategie, die Stimmen derer, die die Expansionspolitik in den besetzten Gebieten und denen, die die Zwei-Staaten-Lösung entgegengesetzt sind zu unterstützen sammeln. Nach der blutigen Niederschla Sommer im Gazastreifen durchgeführt, liegt nun an der Westbank durch Militärmanöver mit 13.000 militärische Reserve. Der Interventionsbereich ist die von Tel Aviv nach dem Krieg von 1967 und Abschnitt geht Simulation eines palästinensischen Aufstands besetzt. Die Militärmanöver statt in einem politischen Augenblick ungelegen für den Dauerthema zwischen Israelis und Palästinensern, in dem die ersten Hängegeldtransfers, die sie sammeln von der Besteuerung, der Palästinensischen Autonomiebehörde dazu bestimmt, aus dem Grund, dass es zu internationalen Gremien wie dem Internationalen Strafgerichtshof eingehalten werden. Die Maßnahme scheint Teil einer doppelten Rechnung, die die Legitimität der palästinensischen Forderungen zu beseitigen, um die aktuelle Situation der Gebiete zu erhalten und verwenden Sie es als eine Waffe der politischen Propaganda im Wahl bevorstehenden sucht sein. Wir verstehen, wie die Netanyahu-Strategie nutzt die extremsten Gefühle der israelischen Nationalismus und Angst vor einem gewaltsamen Drift, die die Palästinenser selbst die islamischen Staat zu binden konnte. Der Showdown der Militärmanöver ist Teil dieses Programms, und will die absolute Effizienz und Bereitschaft im Falle eines gewaltsamen Entwicklungen auf Seiten der Palästinenser zeigen auch. Wieder einmal, so lehnt die israelische Regierung die Idee der Dialog bestätigt die Annahmen, von denen, die nicht an die Möglichkeit einer Verhandlungslösung glauben. Dies wird durch die Vereinbarung mit dem US-Kongress, eine republikanische Mehrheit, und in scharfem Kontrast zu dem Weißen Haus verstärkt. Diese besondere könnte jedoch ein Faktor im Widerspruch zu den Absichten der Netanyahu werden: Israel muss alle mögliche Unterstützung aus den USA und eines der wenigen Congress ist nicht genug, auch im Vorgriff auf die Wahl, die in zwei Jahren den neuen US-Präsidenten und wo ernennen wird die Republikanische Partei hat nicht die Außenseiter. Dies ist nicht zu unterschätzende Elemente für die Konsultation Israel, wo die Opposition hat ein Programm, diametral entgegengesetzt, positiv über die Zwei-Staaten-Lösung und ist eng mit dem Land gegenüber einem Staat konfessionelle zu werden. Die Chancen der Opposition, um die Wahl zu gewinnen spielt auf Überzeugungskraft, um die Wähler zu überzeugen, fortschrittlichen und weltlichen Gründen der Zweckmäßigkeit umzusetzen für das Land, um die palästinensische Sache zu schließen, endgültigen Ausscheidens aus Palästina ein souveräner Staat geworden. Dieses Argument scheint zentral an der Wahl zu sein, leidet jedoch eine Situation der Wirtschaftskrise, die sich verschlimmern könnte, wenn die nächste Regierung die Politik der wahllosen Siedlungen in den Kolonien, deren Produkte bereits auf Wirtschaftssanktionen seitens der "unterzogen wurde weiterhin der israelische Staat Europäische Union. Die westliche Wahrnehmung, dass das Problem zwischen Israelis und Palästinensern ist eine Ursache für das Vorhandensein des islamischen Fundamentalismus auf der internationalen Bühne, könnte eine wirtschaftliche Kosten nach Tel Aviv zu vertreten, weit über die aktuellen internationalen Ruf, bereits als nicht gleichgültig wahrgenommen. Israel wird zunehmend isoliert und Initiativen wie dem vorliegenden, Bewegung in der Westbank, werden eingestellt, um den Abstand westlichen Ländern, deren Parlamente zunehmend in Verlautbarungen zugunsten eines palästinensischen Staates engagiert weiter zu erhöhen.

Manœuvres israéliennes en Cisjordanie comme une élection de l'outil

Avec l'approche des élections israéliennes, le gouvernement en place met en place une stratégie visant à recueillir les votes de ceux qui soutiennent la politique d'expansion dans les territoires et ceux qui sont opposés à la solution à deux Etats. Après l'été de répression sanglante effectué dans la bande de Gaza est maintenant à la Cisjordanie, par des manœuvres militaires impliquant 13,000 réserve militaire. La zone d'intervention est celui occupé par Tel Aviv après la guerre de 1967 et l'exercice préoccupations simulation d'un soulèvement palestinien. Les manœuvres militaires ont lieu dans un moment politique inopportun pour la question en cours entre Israéliens et Palestiniens, où les premiers transferts de fonds en suspension qu'ils collectent de l'impôt, destiné à l'Autorité palestinienne, pour la raison qu'il a adhéré à des organismes internationaux comme la Cour pénale internationale. La mesure semble faire partie d'un double projet de loi qui vise à éliminer la légitimité des demandes palestiniennes pour préserver la situation actuelle des territoires et l'utiliser comme une arme de propagande politique à l'élection imminente. Nous comprenons comment la stratégie se appuie Netanyahu les sentiments les plus extrêmes de nationalisme israélien et la peur d'une dérive violente qui pourrait lier les Palestiniens, même l'Etat islamique. L'épreuve de force de manœuvres militaires fait partie de ce programme, et veut aussi montrer l'efficacité absolue et la préparation en cas de développements violents de la part des Palestiniens. Une fois de plus, puis, le gouvernement israélien rejette l'idée du dialogue confirmant les hypothèses de ceux qui ne croient pas à la possibilité d'une solution négociée. Ceci est renforcé par l'accord avec le Congrès américain, une majorité républicaine, et en contraste frappant avec la Maison Blanche. Ce particulier, cependant, pourrait devenir un facteur contraire aux intentions de Netanyahou: Israël a besoin de tout le soutien possible des Etats-Unis et l'un des seul le Congrès ne est pas assez, même en prévision de l'élection, qui en deux ans nommera le nouveau président des États-Unis et où le Parti républicain n'a pas les outsiders. Ce ne est pas à sous-estimer les éléments de consultation Israël, où l'opposition a un programme diamétralement opposés, étant positif au sujet de la solution de deux États et se oppose fermement à ce pays de devenir un Etat confessionnel. Les chances de l'opposition de gagner l'élection joue sur les compétences de persuasion pour convaincre l'électorat à mettre en œuvre raisons progressistes et laïques de commodité pour le pays pour fermer la question palestinienne, de quitter définitivement la Palestine devienne un Etat souverain. Cet argument semble être central dans l'élection, toutefois, l'Etat d'Israël souffre d'une situation de crise économique, ce qui pourrait se aggraver si le prochain gouvernement continuerait la politique de colonies de peuplement aveugles dans les colonies, dont les produits ont déjà été soumis à des sanctions économiques de la part des ' Union Européenne. La perception de l'Ouest que le problème entre Israéliens et Palestiniens est une cause de la présence de l'intégrisme islamique sur la scène internationale, pourrait représenter un coût économique à Tel-Aviv, bien au-delà de la réputation internationale actuelle, déjà perçue comme pas indifférent. Israël semble de plus en plus isolé et des initiatives telles que la présente, l'exercice en Cisjordanie, sont mis à augmenter la distance avec les pays occidentaux, dont les parlements sont de plus en plus engagée dans les déclarations en faveur d'un Etat palestinien.

Manobras de Israel na Cisjordânia como uma eleição ferramenta

Com a aproximação das eleições israelenses, o atual governo coloca em prática uma estratégia para recolher os votos daqueles que suportam a política de expansão nos territórios e aqueles que se opõem à solução de dois Estados. Depois do verão sangrenta repressão realizada na Faixa de Gaza é agora à Cisjordânia, através de manobras militares envolvendo 13.000 reserva militar. A área de intervenção é que ocupados por Tel Aviv depois de 1967 preocupações de guerra e exercício de simulação de um levante palestino. As manobras militares ocorrem em um momento político inoportuno para a emissão em curso entre israelenses e palestinos, onde as primeiras transferências suspensas de fundos que recolhem dos tributação, destinado à Autoridade Palestina, pela razão de que ele tem aderido a organismos internacionais como o Tribunal Penal Internacional. A medida parece ser parte de um projeto de lei de casal que procura eliminar a legitimidade das exigências palestinas para preservar a atual situação dos territórios e usá-lo como arma de propaganda política na eleição iminente. Entendemos como a estratégia Netanyahu aproveita os sentimentos mais extremas de nacionalismo eo medo de uma deriva violenta que poderia amarrar os palestinos até mesmo o Estado islâmico israelense. O confronto de manobras militares faz parte deste programa, e também quer mostrar a eficiência absoluta e prontidão em caso de acontecimentos violentos por parte dos palestinos. Mais uma vez, então, o governo israelense rejeita a ideia de diálogo confirmando os pressupostos daqueles que não acreditam na possibilidade de uma solução negociada. Isso é reforçado pelo acordo com o Congresso dos Estados Unidos, a maioria republicana, e em nítido contraste com a Casa Branca. Neste particular, no entanto, poderia tornar-se um fator contrário às intenções de Netanyahu: Israel precisa de todo o apoio possível dos EUA e um dos únicos Congresso não é suficiente, mesmo em antecipação da eleição, que em dois anos irá nomear o novo presidente dos Estados Unidos e onde o Partido Republicano não tem os azarões. Isto não está a ser subestimado os elementos de consulta Israel, onde a oposição tem um programa diametralmente opostas, sendo positivo sobre a solução de dois Estados e se opõe fortemente ao país para se tornar um estado confessional. As chances de a oposição para ganhar a eleição está jogando em habilidades de persuasão para convencer o eleitorado de implementar razões progressistas e seculares de conveniência para o país para fechar a questão palestina, finalmente deixando a Palestina para se tornar um Estado soberano. Este argumento parece ser central na eleição, no entanto, o Estado de Israel sofre uma situação de crise económica, o que poderia piorar se o próximo governo vai manter a política de assentamentos indiscriminados nas colônias, cujos produtos já foram submetidos a sanções econômicas por parte dos ' União Europeia. A percepção ocidental de que o problema entre israelenses e palestinos é uma causa da presença do fundamentalismo islâmico na cena internacional, poderiam representar um custo econômico para Tel Aviv, muito além da atual reputação internacional, já percebida como não indiferente. Israel parece cada vez mais isolado e iniciativas como o presente, o exercício na Cisjordânia, são indicadas para aumentar ainda mais a distância com os países ocidentais, cujos parlamentos estão cada vez mais empenhados em pronunciamentos em favor de um Estado palestino.