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giovedì 4 giugno 2015

سياسات إنتاج النفط في منظمة البلدان المصدرة للبترول

منظمة البلدان المصدرة للبترول لمواجهة الأزمة من تراجع الاسعار. وفقا لبعض الاقتصاديين، لم يكن لدى المنظمة الوسائل اللازمة لمكافحة تطور السوق، التي تواجه زيادة توفر النفط الخام، مثل تحديد الأسعار المتدنية الحالية. ان رد الفعل كان متوقعا كانت لخفض الانتاج للسماح للسوق تحديد سعر برميل النفط، ولكن ذلك لم يحدث. قررت منظمة للدفاع عن حصتها في السوق العالمية، في محاولة للحفاظ على مركزها المهيمن في هذه الطريقة. وكان هذا الاتجاه المناسب، في جزء كبير منه، إلى قرار المملكة العربية السعودية، الذي يحكم أساسية لسياسة الطاقة في السوق العالمي، لا تفقد حصتها في السوق لصالح الجهات الفاعلة الدولية الأخرى. بالطبع كان هذا القرار وذلك على حساب استقرار الأسعار، التي عانت انخفاضا كبيرا، حيث بلغت انخفاضا كبيرا مقارنة بالعام الماضي. ويرجع ذلك إلى استخراج النفط الخام مما زاد كثيرا من إنتاج هذا. لمنظمة البلدان المصدرة للبترول حصة الانتاج الرسمي 30 مليون برميل يوميا، ولكن، على سبيل المثال، في أنتجت شهر أبريل 31200000، مما يسمح لها للحفاظ على حصة 40 ٪ من إمدادات العالم، ولكن وكالة الطاقة الدولية تقدر إمدادات فائض قدره 2.5 مليون برميل. الأسباب التي أدت إلى تغيير في السلوك لمنظمة البلدان المصدرة للنفط، التي لا يوجد لها استقرار الأسعار أكثر حظا، والتي يمكن العثور عليها في توافر روسيا، التي ركزت النظام الصناعي بشكل رئيسي حول صناعة الطاقة، تصبح منافسا من المستوى الأول للدول العربية، وتقنيات جديدة في استخراج النفط، والتي سمحت للولايات المتحدة من أجل تحقيق الاستقلال في مجال الطاقة والتي ستحدد القدرة أيضا لتصبح الدولة المصدرة. وقد بدأت واشنطن بالفعل لتصدير النفط إلى كوريا الجنوبية، فمن النفط الخام من ألاسكا، الدولة الوحيدة التي تخضع للتصدير إلى القانون الذي صدر في عام 1973، في خضم الأزمة النفط والآن حلت إلى حد كبير، ل وقد طلبت أن الدول الاتحادية الأخرى إلغاء، للوصول إلى الأسواق العالمية. لكن المملكة العربية السعودية، وهي منظمة في البلاد مما أدى لأسباب سياسية، والتخلي من دون تحفظ سياسة استقرار الأسعار لصالح الحفاظ على حصتها في السوق، مما اضطر مكاسب الدنيا من البلدان المصدرة للنفط أخرى. ويبدو أن هذا الخط لتكون مشتركة من قبل الدول المنتجة الأخرى من الخليج، ولكن ليس من فنزويلا وإيران، التي لديها تكاليف الإنتاج عالية جدا، حتى لو طهران لا تزال تدفع النظام العقوبات التي يتعرض لها، ولكن ذلك قد قريبا يلغى، السماح البلاد لإدخال كمية جديدة من الخام الإيراني في السوق. الجانب السياسي للقضية لا يزال من المهم جدا، ويمكنك تأطير في مستويات مختلفة من السيناريوهات. تفرض الحفاظ على حصتها في السوق على المنافسين من السعوديين إلى تخفيض سعر نفطها الخام لتكون قادرة على المنافسة، ولكن الكمية، وكذلك في شكل احتياطيات، الرياض، المملكة العربية السعودية تتيح التحكم بسهولة حصتها، دون الخضوع الرئيسية رشوة. بالطبع لا يزال هناك حوالي 60٪ من السوق إلى أن تنقسم بين الشركات المصنعة الأخرى، ولكن مع الذات مكتفية الولايات المتحدة، في واقع الأمر، فإن السوق ينكمش إلى حد كبير. أنها لا تزال مجالا كبيرا جدا للمناورة لاستخدام السعر وإنتاج النفط الخام كسلاح للضغط السياسي. منع بيع النفط، على سبيل المثال، إلى روسيا، وهو ما يعني إجبار موسكو إلى انخفاض حاد في الناتج المحلي الإجمالي، وكذلك مع طهران. ثم هناك منطقة آسيا بأكملها، والتي تشمل قوة عظمى من الصين والدول الناشئة في هذه المنطقة من العالم الذي لعب المباراة الحاسمة من بيع النفط، لأن احتياجات الطلب المتزايد على مستمرا. في هذا المجال العرب قد تتصرف بشكل مختلف الحفاظ على سعر ثابت، في مواجهة الطلب المتزايد، على عكس ما يحدث في الغرب حيث الأزمة الصناعية انخفض الطلب على النفط الخام. والعمل جنبا إلى جنب بحيث سيمكن الاستراتيجيين العرب لاسترداد السيولة في المناطق حيث يكون الطلب أعلى، مما يعوض خسائر حيث كنت قد اخترت لدعم الحفاظ على حصتها في السوق. على عاتق كل شيء، ومع ذلك، فإن الاقتصاد العالمي والوضع الجيوسياسي، في هذا الوقت، غيرت إلى حد كبير.

mercoledì 3 giugno 2015

Assad accusato di bombardare i ribelli moderati e favorire il califfato

Gli USA accusano Assad di bombardare le forze ribelli, formate da laici ed islamici moderati,  e rafforzare così le posizioni dello Stato islamico in Siria. Gli stessi ribelli non inquadrati nelle fila del califfato, hanno denunciato di avere subito dei bombardamenti dall’aviazione di Damasco, mentre la stessa sorte non sarebbe toccata agli uomini dello Stato islamico. La strategia di Assad sarebbe quella di eliminare l’opposizione democratica e presentarsi come unica alternativa al califfato: ciò permetterebbe al dittatore di Damasco di rafforzare la propria posizione internazionale e, nel contempo, levare dalla scena della guerra civile il soggetto preferito da Washington per una eventuale transizione di potere.  Questa manovra conviene, però, anche allo Stato islamico, perché gli permette di presentarsi come l’unica alternativa alla dittatura di Damasco. Le due parti hanno quindi un obiettivo comune da sconfiggere, seppure per motivi differenti, per poi affrontarsi per la vittoria finale. La strategia elaborata da Assad rappresenta un gioco d’azzardo pericoloso, ma rientra nella psicologia del personaggio, abituato a calcoli politici imprevedibili. Sembra chiaro che il dittatore abbia elaborato un piano dove l’obiettivo principale è quello di risultare, lui solo, indispensabile, anche per l’occidente, per sconfiggere il califfato; senza più una opposizione democratica, Assad diventerebbe essenziale per determinare la sconfitta dello Stato islamico ed insieme mantenere il potere nel paese siriano.  Il primo passo è quello di facilitare le formazioni militari del califfato nella lotta ai gruppi ribelli laici, che si sono rivelati molto spesso un avversario temibile; indebolendone la capacità militare Assad spera che le milizie integraliste possano sconfiggerle, non solo sul piano militare ma anche annientandone la capacità politica, che costituisce il principale motivo di aggregazione contro Damasco. Questo è interesse anche delle truppe dello Stato islamico, che eliminano un avversario in grado di risvegliare le coscienze della popolazione per ribellarsi ai metodi integralisti del califfato. In questo calcolo politico militare vi è, però, un evidente punto debole: in caso di vittoria dello Stato islamico, già molto vicino a Damasco, la sorte di Assad sarebbe segnata, mentre con una vittoria dell’opposizione democratica la transizione del potere potrebbe essere concordata, anche attraverso la supervisione di altri paesi. Di fronte a questa strategia appare necessario fornire ogni possibile aiuto alle forze ribelli che rischiano di essere schiacciate da due nemici, decisi a fare fronte comune contro di loro. L’atteggiamento di Washington è stato finora troppo timido, nei confronti di queste forze, che possono rappresentare una alternativa al regime di Assad e, nello stesso tempo, fronteggiare il califfato. Occorre accrescere l’appoggio internazionale sia dal lato diplomatico, che da quello della fornitura delle armi e delle attrezzature necessarie; per bilanciare l’appoggio indiretto , che l’aviazione di Assad fornisce al califfato, sono necessari raid sul territorio siriano dell’aviazione alleata che combatte lo Stato islamico. La situazione ideale sarebbe eliminare il califfato dal paese siriano ed arrivare ad un confronto tra le forze della dittatura e quelle dei ribelli democratici: in questo caso Assad dovrebbe rinunciare al suo ruolo di barriera contro l’estremismo religioso; viceversa gli scenari che si aprono non permetterebbero alcuna via d’uscita democratica per la Siria. Per l’occidente questo è il momento di agire a favore dei ribelli moderati e scompaginare la strategia di Assad.

Assad accused of bombing the rebels moderate and facilitate the caliphate

Assad accused the US to bomb the rebel forces, formed by secular and moderate Muslims, and thus strengthen the positions of the Islamic state in Syria. The rebels themselves not framed in the ranks of the caliphate, also claimed to have suffered from aviation bombing in Damascus, while the same fate would not have happened to the men of the Islamic State. The strategy of Assad would be to eliminate the democratic opposition and present itself as the only alternative to the caliphate: this would allow the dictator of Damascus to strengthen its international position and, at the same time, remove from the scene of the Civil War the subject preferred by Washington for a any power transition. This maneuver should, however, also to the Islamic state, because it allows him to stand as the only alternative to the dictatorship in Damascus. The two sides then a common goal to defeat, albeit for different reasons, and then battle it out for the win. The strategy developed by Assad is a dangerous gamble, but part of the psychology of the character, accustomed to political calculations unpredictable. It seems clear that the dictator has drawn up a plan where the main objective is to be, he just, necessary, even for the West, to defeat the caliphate; no longer a democratic opposition, Assad would become essential to determine the defeat of the Islamic State and together maintain power in the country Syrian. The first step is to facilitate the military formations of the Caliphate in the fight against rebel groups lay people who have been very often a formidable opponent; weakening the military capacity Assad hopes that the fundamentalist militia could defeat them, not only militarily but also annihilating its political capacity, which is the main reason of aggregation against Damascus. This interest is also the troops of the Islamic state, which eliminate an opponent in a position to raise awareness of the population to rebel against the methods of the fundamentalist caliphate. In this political calculation military there is, however, a major weakness: in case of victory of the Islamic State, already very close to Damascus, the fate of Assad would be marked as a victory of the democratic transition of power could be agreed, through the supervision of other countries. Faced with this strategy appears necessary to provide every possible assistance to rebel forces who risk being crushed by two enemies, I decided to join forces against them. The attitude of Washington has been far too timid against these forces, which can represent an alternative to the Assad regime and, at the same time, deal with the caliphate. There should be greater international support on both the diplomatic and from that of the supply of arms and equipment needed; to balance the indirect support, which provides aviation Assad to the caliphate, it is needed raid on Syrian territory aviation ally fighting the Islamic state. The ideal situation would be to eliminate the caliphate from the Syrian country and come to a confrontation between the forces of dictatorship and those of the rebels democratic: in this case Assad should give up his role as a barrier against religious extremism; conversely scenarios that open would not allow any democratic way out for Syria. For the West this is the time to act in favor of the rebels and moderate disrupt the strategy of Assad.

Assad acusó de bombardear a los rebeldes moderados y facilitar el califato

Assad acusó a los EE.UU. para bombardear a las fuerzas rebeldes, formados por los musulmanes seculares y moderados, y así fortalecer las posiciones del Estado islámico en Siria. Los rebeldes mismos no enmarcadas en las filas del califato, también afirmaron haber sufrido un bombardeo de la aviación en Damasco, mientras que la misma suerte no habría sucedido a los hombres de Estado Islámico. La estrategia de Assad sería eliminar la oposición democrática y presentarse como la única alternativa al califato: esto permitiría el dictador de Damasco para fortalecer su posición internacional y, al mismo tiempo, eliminar de la escena de la Guerra Civil el tema preferido por Washington para una cualquier transición de potencia. Esta maniobra debe, sin embargo, también al Estado islámico, ya que le permite presentarse como la única alternativa a la dictadura en Damasco. Las dos partes entonces un objetivo común para derrotar, aunque por diferentes razones, y luego se enfrentan por la victoria. La estrategia desarrollada por Assad es un juego peligroso, pero parte de la psicología del personaje, acostumbrado a cálculos políticos impredecibles. Parece claro que el dictador ha elaborado un plan donde el objetivo principal es ser, simplemente, es necesario, incluso para Occidente, para derrotar el califato; ya no es una oposición democrática, Assad se vuelve esencial para determinar la derrota del Estado Islámico y juntos mantener el poder en el país sirio. El primer paso es el de facilitar las formaciones militares del Califato en la lucha contra los grupos rebeldes laicos que han sido muy a menudo un oponente formidable; debilitar la capacidad militar Assad espera que la milicia fundamentalista podría derrotarlos, no sólo militarmente sino también aniquilar su capacidad política, que es la principal razón de la agregación contra Damasco. Este interés también las tropas del estado islámico, que eliminan un oponente en condiciones de dar a conocer a la población a rebelarse contra los métodos del califato fundamentalista. En este cálculo político militar que hay, sin embargo, una gran debilidad: en caso de victoria del Estado Islámico, ya muy cerca de Damasco, el destino de Assad estaría marcado como una victoria de la transición democrática del poder podría ser acordado, a través de la supervisión de otros países. Frente a esta estrategia parece necesario proporcionar toda la asistencia posible a las fuerzas rebeldes que corren el riesgo de ser aplastados por dos enemigos, decidí unir fuerzas en contra de ellos. La actitud de Washington ha sido demasiado tímida contra estas fuerzas, que pueden representar una alternativa al régimen de Assad y, al mismo tiempo, hacer frente al califato. Debe haber un mayor apoyo internacional tanto en el diplomático y de la del suministro de armas y equipos necesarios; para equilibrar el apoyo indirecto, que proporciona la aviación Assad al califato, es necesario incursión en territorio aliado aviación siria lucha contra el estado islámico. La situación ideal sería eliminar el califato del país sirio y llegar a un enfrentamiento entre las fuerzas de la dictadura y las de los rebeldes democráticos: en este caso Assad debe renunciar a su papel como una barrera contra el extremismo religioso; por el contrario escenarios que se abren no permitirían ninguna salida democrática para Siria. Para Occidente este es el momento de actuar a favor de los rebeldes y moderada perturbar la estrategia de Assad.

Assad beschuldigt, die Rebellen zu bombardieren gemäßigte und erleichtern das Kalifat

Assad beschuldigte die USA, um die Rebellen, die von weltlichen und moderate Muslime gebildet bombardieren und damit die Positionen des islamischen Staates in Syrien zu stärken. Die Rebellen sich nicht selbst in den Reihen des Kalifats gerahmt, auch behauptet, aus dem Luftverkehr Bombenanschlag in Damaskus erlitten haben, während das gleiche Schicksal nicht zu den Männern des Islamischen Staates geschehen. Die Strategie des Assad wäre es, die demokratische Opposition zu eliminieren und präsentieren sich als die einzige Alternative zum Kalifat: dies würde den Diktator von Damaskus erlauben, seine internationale Position zu stärken und, zur gleichen Zeit, aus der Szene des Bürgerkrieges zu entfernen das Thema von Washington für eine bevorzugte jede Stromübergang. Dieses Manöver sollte jedoch auch auf den islamischen Staat, weil es ihm erlaubt, als die einzige Alternative zur Diktatur in Damaskus stehen. Die beiden Seiten dann ein gemeinsames Ziel zu besiegen, wenn auch aus unterschiedlichen Gründen, und dann kämpfen um den Sieg. Die von Assad entwickelte Strategie ist ein gefährliches Spiel, aber ein Teil der Psychologie des Charakters, den politischen Berechnungen unvorhersehbare gewöhnt. Es scheint klar, dass der Diktator hat einen Plan, wo das Hauptziel ist, sein, er hat nur notwendig, auch für den Westen, um das Kalifat zu besiegen gezogen; nicht mehr eine demokratische Opposition, Assad würde unerlässlich geworden, um die Niederlage der islamischen Staat zu bestimmen, und zusammen zu halten Macht im Land Syrien. Der erste Schritt ist, um im Kampf gegen die Rebellengruppen Laien, die sehr oft ein furchterregender Gegner gewesen erleichtern die militärischen Formationen des Kalifats; Schwächung der militärischen Kapazitäten Assad hofft, dass die fundamentalistischen Miliz konnte sie zu besiegen, nicht nur militärisch, sondern auch die Vernichtung ihrer politischen Kapazitäten, die der Hauptgrund der Aggregation gegen Damaskus ist. Dieses Interesse ist auch die Truppen des islamischen Staates, der einen Gegner in der Lage, um das Bewusstsein der Bevölkerung, sich gegen die Methoden der fundamentalistischen Kalifat erhöhen beseitigen. In diesem politischen Berechnung Militär gibt es jedoch eine große Schwäche: im Falle eines Sieges der Islamischen Staates, schon sehr nahe Damaskus, würde das Schicksal der Assad als einen Sieg der demokratischen Übergang der Macht könnte markiert sein vereinbart, durch die Überwachung der anderen Ländern. Konfrontiert mit dieser Strategie erscheint notwendig, um jede mögliche Hilfe für die Rebellen, die von zwei Feinde zermalmt Gefahr bieten, habe ich beschlossen, ihre Kräfte gegen sie anzuschließen. Die Haltung der Washington hat viel zu zaghaft gegen diese Kräfte, die eine Alternative zum Assad-Regime darstellen kann und, zur gleichen Zeit, sich mit dem Kalifat gewesen. Es sollte eine stärkere internationale Unterstützung sowohl auf der diplomatischen und von dem der Lieferung von Waffen und Ausrüstung erforderlich sein; die indirekte Unterstützung, die Luftfahrt Assad auf das Kalifat bietet leichen, ist es notwendig Angriff auf syrisches Gebiet der Luftfahrt Verbündeter im Kampf gegen die islamischen Staat. Die ideale Situation wäre, das Kalifat von der syrischen Land zu beseitigen und zu einer Konfrontation zwischen den Kräften der Diktatur und die der demokratischen Rebellen: in diesem Fall Assad aufgeben sollte seine Rolle als Barriere gegen religiösen Extremismus; umgekehrt Szenarien zu öffnende würde nicht zulassen, jede demokratische Ausweg für Syrien. Für den Westen ist dies die Zeit, um zu Gunsten der Rebellen handeln und moderate stören die Strategie des Assad.

Assad a accusé d'avoir bombardé les rebelles modéré et faciliter le califat

Assad a accusé les Etats-Unis de bombarder les forces rebelles, formés par les musulmans laïques et modérées, et de renforcer ainsi les positions de l'Etat islamique en Syrie. Les rebelles se sont pas encadrées dans les rangs du califat, a également affirmé avoir subi des bombardements de l'aviation à Damas, tandis que le même sort ne serait pas arrivé aux hommes de l'État islamique. La stratégie d'Assad serait d'éliminer l'opposition démocratique et de se présenter comme la seule alternative au califat: cela permettrait au dictateur de Damas à renforcer sa position internationale et, dans le même temps, retirer de la scène de la guerre civile le sujet préféré par Washington pour une toute transition du pouvoir. Cette manœuvre devrait, toutefois, également à l'Etat islamique, car elle lui permet de se présenter comme la seule alternative à la dictature à Damas. Les deux parties ont alors un objectif commun pour vaincre, quoique pour des raisons différentes, et ensuite en découdre pour la victoire. La stratégie développée par Assad est un pari risqué, mais une partie de la psychologie du personnage, habitué à des calculs politiques imprévisibles. Il semble clair que le dictateur a élaboré un plan dont l'objectif principal est d'être, il a juste, nécessaire, même pour l'Occident, pour vaincre le califat; plus une opposition démocratique, Assad serait devenu essentiel pour déterminer la défaite de l'État islamique et ensemble se maintenir au pouvoir dans le pays syrienne. La première étape est de faciliter les formations militaires du Califat dans la lutte contre les groupes rebelles laïcs de personnes qui ont été très souvent un adversaire redoutable; affaiblissant la capacité militaire Assad espère que la milice fondamentaliste pourrait les vaincre, non seulement militairement mais aussi annihiler sa capacité politique, qui est la principale raison de l'agrégation contre Damas. Cet intérêt est aussi les troupes de l'Etat islamique, qui éliminent un adversaire dans une position de sensibiliser la population à se rebeller contre les méthodes du califat fondamentaliste. Dans ce calcul politico-militaire il ya, cependant, une faiblesse majeure: en cas de victoire de l'Etat islamique, déjà très proche de Damas, le sort de Assad serait marqué comme une victoire de la transition démocratique du pouvoir pourrait être convenu, à travers la supervision d'autres pays. Face à cette stratégie apparaît nécessaire de fournir toute l'assistance possible aux forces rebelles qui risquent d'être écrasés par deux ennemis, je décidai d'unir leurs forces contre eux. L'attitude de Washington a été beaucoup trop timides contre ces forces, qui peuvent représenter une alternative au régime d'Assad et, dans le même temps, faire face à la califat. Il devrait y avoir un plus grand soutien international à la fois sur l'diplomatique et de celui de la fourniture d'armes et de l'équipement nécessaire; pour équilibrer le soutien indirect, qui fournit l'aviation Assad au califat, il est nécessaire raid sur le territoire allié de l'aviation syrienne lutte contre l'Etat islamique. La situation idéale serait d'éliminer le califat du pays syrienne et venir à une confrontation entre les forces de la dictature et ceux des rebelles démocratiques: dans ce cas Assad doit renoncer à son rôle de barrière contre l'extrémisme religieux; inversement scénarios qui ouvrent ne permettraient pas une façon démocratique pour la Syrie. Pour l'Occident le moment est venu d'agir en faveur des rebelles et modérée perturber la stratégie d'Assad.

Assad acusado de bombardear os rebeldes moderada e facilitar o califado

Assad acusou os EUA para bombardear as forças rebeldes, formadas por muçulmanos seculares e moderados, e assim fortalecer as posições do Estado islâmico na Síria. Os rebeldes si não enquadrados nas fileiras do califado, também alegou ter sofrido de bombardeio da aviação em Damasco, enquanto o mesmo destino não teria acontecido aos homens de Estado islâmico. A estratégia de Assad seria eliminar a oposição democrática e apresentar-se como a única alternativa para o califado: isso permitiria que o ditador de Damasco para reforçar a sua posição internacional e, ao mesmo tempo, retire da cena da Guerra Civil o assunto preferido por Washington para um qualquer transição de poder. Esta manobra deve, no entanto, também para o Estado islâmico, porque permite-lhe para ficar como a única alternativa à ditadura em Damasco. Os dois lados, em seguida, um objetivo comum de derrotar, embora por razões diferentes, e, em seguida, que a batalha para a vitória. A estratégia desenvolvida pela Assad é um jogo perigoso, mas parte da psicologia do personagem, acostumado a cálculos políticos imprevisíveis. Parece claro que o ditador tenha elaborado um plano onde o objetivo principal é ser, ele só, necessária, mesmo para o Ocidente, para derrotar o califado; não uma oposição democrática, Assad se tornaria essencial para determinar a derrota do Estado Islâmico e juntos manter o poder no país com a Síria. O primeiro passo é o de facilitar as formações militares do Califado na luta contra grupos rebeldes leigos que têm sido muitas vezes um oponente formidável; enfraquecendo a capacidade militar Assad espera que a milícia fundamentalista poderia derrotá-los, não apenas militarmente, mas também aniquilando sua capacidade política, que é a principal razão da agregação contra Damasco. Este interesse é também as tropas do Estado islâmico, que eliminam um adversário em posição de aumentar a consciência da população a rebelar-se contra os métodos do califado fundamentalista. Neste cálculo político militar há, no entanto, uma grande fraqueza: em caso de vitória do Estado Islâmico, já muito perto de Damasco, o destino de Assad seria marcado como uma vitória da transição democrática do poder poderia ser concordou, através da supervisão de outros países. Confrontado com esta estratégia parece necessário estabelecer toda a assistência possível às forças rebeldes que o risco de ser esmagado por dois inimigos, decidiram unir forças contra eles. A atitude de Washington tem sido muito tímida contra estas forças, que podem representar uma alternativa ao regime de Assad e, ao mesmo tempo, lidar com o califado. Deve haver um maior apoio internacional, tanto no diplomática e da do fornecimento de armas e equipamentos necessários; para equilibrar o apoio indireto, que fornece aviação Assad ao califado, é necessário incursão em território aliado aviação síria lutando contra o Estado islâmico. A situação ideal seria eliminar o califado do país síria e chegar a um confronto entre as forças da ditadura e os dos rebeldes democráticos: neste caso Assad deve desistir de seu papel como uma barreira contra o extremismo religioso; inversamente cenários que se abrem não permitiria qualquer forma democrática para fora para a Síria. Para o Ocidente este é o momento de agir em favor dos rebeldes e moderada atrapalhar a estratégia de Assad.