Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

martedì 29 settembre 2015

ألمانيا ما يزال قائما لقيادة أوروبا؟

قضية فضيحة السيارات الألمانية تسلط الضوء على القضايا فرص أن الحكومة الألمانية لا يمكن تجنب التورط. وفي الوقت نفسه، تم تأسيس الاحتيال، فإنه ليس المضاربة أو مجرد الاشتباه، وصناعة السيارات الألمانية والتلاعب في البيانات، والتي تتعلق الانبعاثات، لا سيما في بلد، والولايات المتحدة، حساسة جدا لمسألة التلوث البيئي، لتكون قادرة على زيادة حجم مبيعاتها. في هيئات الدولة الألمانية المسؤولة عن مراقبة كان هناك نقص واضح، ولكن هذا الإعفاء ليست حتى الأسوأ، منذ برلين هو أحد المساهمين في مجموعة السيارات الاتهام. هذا العامل هو، في حد ذاته، ضربة هائلة لمصداقية الدولة التي تريد أن نسأل، والواقع بالفعل يمارس هذه السيادة، على رأس الاتحاد الأوروبي. المشكلة، وبالتالي، لا تتعلق فقط الحدود الوطنية الألمانية، ولكن يستثمر في الماضي والمستقبل للتنمية السياسية والاقتصادية للهيكل الأوروبي. إذا كنا نعتقد العديد من الإشارات إلى الصرامة التي تستهدف مختلف أعضاء بروكسل وصلابة هو مبين في المفاوضات مع اليونان، لا بد من التساؤل عن الحق ألمانيا تفرض حرفيا وجهة نظره الخاصة في الرأي، وذلك بفضل قوتها الاقتصادية، كجزء من هذا تم بناء السلطة على الأكاذيب. ومن الواضح أن ليس كل من نظام الإنتاج في ألمانيا تقوم على التضليل، كما، على قدم المساواة، ليست هناك حاجة إلى القول بأن الصناعة الألمانية كلها استخدمت أساليب غير قانوني للشك في شرعية برلين الفعلية لممارسة نوع من الهيمنة التي لديها تمارس حتى الآن. ولكنه أيضا الشكوك المشروعة على النظام الصناعي الألماني بأكمله، إذا واحدة من الصناعات الرئيسية في البلاد، والتي لديها الدولة كمساهم، قد نجحت في خداع المستهلكين، وبالتالي نفس الميزانيات العمومية للشركات. حقيقة أن هذه الصناعة قد وجهت التهم على أهداف عالية جدا، هو، إذن، ظرفا مشددا للعقوبة في هذه القضية، لأنه يساعد على تشكيل الناتج المحلي الإجمالي من خلالها الحكومة الألمانية لديها السلطة بالفعل غير متوازنة سياسيا ضد الدول الخارجية، التي ينبغي أن تكون على قدم المساواة، لأعضاء مؤسسة تتجاوز الحدود الوطنية. وأظهرت حالة أن ألمانيا نفسها قد يفترض موقفا للمستهلكين وحلفاء غير مؤكد، وعدم فورا إلى السعة المطلوبة لاتخاذ القرارات حتى يمارس ضد بلدان أخرى. أوروبا نفسها يبدو مشوشا في مواجهة غياب غير متوقع من ألمانيا، وبالفعل، فقد بقيت رهينة في عدم استقرار الوضع. القصة، ثم، ويقدم العديد من الأفكار التي لا يبدو أن اشتعلت، عمدا، من قبل أعضاء في الاتحاد الأوروبي. بعد لم يكن أبدا فرصة أفضل لإعادة تعريف، بمعنى معارضة تماما لأنه حتى الآن نفذت العلاقات بين الدول، وتحقيق التوازن في القوة المفرطة تمارس الألمانية بصورة غير قانونية، وفي نفس الوقت، لفرض جزاءات لتلك الدول، على النحو الذي الشركات الزميلة أساء التصرف، وأنها لا تمارس الرقابة نتيجة أو ما هو أسوأ من أنها قد تكون المتواطئين معهم. سلامة المؤسسة وقدرة الدولة على تنفيذ الضوابط، تظهر المتطلبات الهامة جدا للا يكون المؤمن لمواطني الدولة نفسها والبلدان التي قد أبرمت عهدا خاصا على هذا النحو الذي يريد أن يؤسس الاتحاد الأوروبي. الآن علينا أن نرى ما سيكون عليه سلوك برلين في المستقبل القريب السياسية، عندما كنت لا يمكن أن تظهر أن الخطب ونوايا الحكومة لم تكن مدعومة السلوك الفاضل بما فيه الكفاية، على الأقل في جانب من جوانب الإشراف وثم لا يمكن أن تدعم رغبات ألمانيا عن طريق القوة المعنوية التي حتى الآن لم يصبح الدرع.

La strategia italiana per la Siria

La posizione italiana, relativamente alla Siria, sembra iniziare a delinearsi. Il governo di Roma vede positivamente una collaborazione tra Russia, Iran ed Egitto, che possa perseguire entrambi gli obiettivi della fine del conflitto siriano, congiunto a quello della sconfitta dello Stato islamico. L’Italia è direttamente interessata alla definizione del conflitto siriano, per fermare l’esodo dei profughi causati dalla guerra, dei quali, gran parte sono andati ad alimentare il traffico degli esseri umani attraverso le rotte libiche e da li fino sulle coste italiane. Più complessa appare la fiducia che Roma ripone in una collaborazione tra Mosca, Teheran ed Il Cairo; il calcolo sembra ardito, ma ha una sua logica che si esplica su più piani. Il primo è quello di creare una sorta di equilibrio nelle forze che possono gestire il futuro della Siria, infatti, da una parte, se Russia ed Iran mirano a mantenere lo status quo, cioè la presenza di Assad al potere, anche in maniera attenuata rispetto alla situazione precedente al conflitto, l’Egitto è una potenza sunnita, che potrebbe bilanciare le aspettative degli  oppositori del despota di Damasco, inoltre il regime militare egiziano offre una adeguata garanzia contro l’estremismo islamico che governa il califfato, avendo dato prova di grande avversione a movimenti come i Fratelli musulmani, ben più moderati dello Stato islamico. Il Cairo non è sospettato neppure di avere finanziato le forze integraliste, come accade per Turchia ed Arabia Saudita e per tutte queste ragioni è quindi ritenuto da Roma un interlocutore affidabile, sia nella lotta al terrorismo, che nella risoluzione della questione siriana. Più difficile spiegare l’avvicinamento a Mosca, nonostante anche per Washington si sia preso atto che la Russia può giocare un ruolo fondamentale contro la presenza dello Stato islamico in Siria. L’atteggiamento degli Stati Uniti è ancora molto dubbio in merito alle reali intenzioni di Putin, che cercherebbe di allontanare la questione ucraina dall’attenzione mondiale con il suo impegno siriano; tuttavia è incontestabile che uno schieramento russo direttamente sul campo potrebbe significare un deciso arretramento delle forze del califfato, dopo che gli USA hanno praticamente fallito con i piani di addestramento ed armamento degli oppositori laici, che si sono rivelati inadatti al combattimento e di entità numerica scarsa. Appurato che il presidio del territorio è decisivo, come nelle guerre del secolo scorso, la necessità di contingenti di terra, in aiuto ai curdi, può essere assicurata da tuppe scelte di Mosca, da effettivi iraniani e da soldati egiziani. Su questo punto l’Italia preferisce non esprimere opinioni dirette, avendo improntato la propria azione ad una direzione essenzialmente diplomatica, ma, resta implicito, che il gradimento alla soluzione prospettata non può non comprendere l’uso della forza in combattimenti di terra, che, quando avverrà, rappresenterà uno sviluppo del conflitto in senso internazionale in maniera definita. Un ulteriore punto di analisi della tendenza italiana riguarda l’aspetto economico che contribuisce a favorire questa soluzione. Per Roma le sanzioni a Mosca hanno significato una riduzione significativa delle proprie esportazioni e tentare di cercare una modalità, che può essere utile anche agli USA, per fare riammettere la Russia nel consesso internazionale rappresenta il duplice vantaggio di un ritorno economico ed il raggiungimento di una posizione considerevole dal punto di vista diplomatico, anche in ottica dell’ambizione di Roma di ottenere un seggio provvisiorio nelle Nazioni Unite, obiettivo che si vuole raggiungere anche attraverso un maggiore impegno nelle forze di pace impegnate nei punti caldi del pianeta. Altrettanti interessi economici sono molto importanti nelle relazioni con Iran ed Egitto. Si tratta di due stati che hanno obiettivi similari, per quanto riguarda l’accesso alla scena diplomatica, trattandosi di stati governati da regimi non democratici, che hanno la necessità di rompere l’isolamento. L’attuale fase storica, dominata dal pericolo del terrorismo sunnita, può favorire l’apporto che queste due nazioni possono dare contro il califfato, che è la più pericolosa organizzazione  presente sulla scena, se adeguatamente presentate da un membro del consesso internazionale, come l’Italia, al di sopra di ogni sospetto della ricerca di un ruolo di protagonista di primo piano; anzi il fatto di essere una media potenza può favorire il ruolo che Roma vuole darsi. Certamente anche in questo caso l’aspetto economico connesso non è secondario, la presenza italiana nei due paesi è destinata a crescere in modo esponenziale ed i legami economici possono favorire quelli diplomatici in modo da consolidare la posizione italiana come quella di interlocutore nella veste di mediatore tra queste nazioni e le grandi potenze. Forse sarà più complicato giocare questa strategia all’interno dell’Alleanza Atlantica, dove la visione americana è quella principale ed è ancora di cautela verso la Russia e l’Iran e mantiene molte riserve verso il regime egiziano, nonostante i legami con Il Cairo siano rimasti molto solidi. Roma dovrà assicurare Washington che il suo comportamento non sarà in contrasto con le intenzioni della Casa Bianca, ma dovrà accreditare la propria posizione di potenziale facilitatrice del superamento dei contrasti con il Cremlino, che rappresenta l’ostacolo maggiore nella soluzione della crisi siriana per uno scenario senza Assad.

The Italian strategy for Syria

The Italian position in relation to Syria, seems to be starting to take shape. The government of Rome sees a positive collaboration between Russia, Iran and Egypt, who can pursue both goals at the end of the Syrian conflict, combined with that of the defeat of the Islamic state. Italy is directly involved in the definition of the Syrian conflict, to stop the exodus of refugees caused by the war, of which, most went to fuel the human trafficking routes through Libya and from there up on Italian shores. More complex appears the confidence that Roma puts in a collaboration between Moscow, Tehran and Cairo; the calculation seems bold, but has its own logic which is expressed on several levels. The first is to create a kind of balance in the forces that can handle the future of Syria, in fact, on the one hand, if Russia and Iran are aimed at maintaining the status quo, that is, the presence of Assad in power, even in a muted than the situation prior to the conflict, Egypt is a Sunni power, which could balance the expectations of opponents of the despot of Damascus, also the Egyptian military regime offers adequate security against Islamic extremism that governs the caliphate, having shown great aversion to movements like the Muslim Brotherhood, much more moderate Islamic state. Cairo is not even suspected of having funded the fundamentalist forces, as with Turkey and Saudi Arabia, and for all these reasons it is therefore considered by Rome as a reliable partner, both in the fight against terrorism, in the resolution of the Syrian issue. More difficult to explain the approach to Moscow, despite even Washington has acknowledged that Russia can play a key role against the presence of the Islamic state in Syria. The US attitude is still much doubt about the true intentions of Putin, who would try to remove the issue from the attention the Ukrainian world with its commitment Syrian; However, it is indisputable that a deployment Russian directly in the field could mean a significant retreat of the forces of the caliphate, after which the US has virtually failed with plans of training and arming of the secular opponents, which have proved unfit for combat and numerical entity poor . Found that the defense of the territory is crucial, as in the wars of the last century, the need for quotas ground in aid to the Kurds, can be ensured by toupee choices of Moscow, from actual Iranian and Egyptian soldiers. On this point, Italy prefers not to express opinions directly, having based its action to a direction essentially diplomatic, but remains implicit, that the approval to the proposed solution can not exclude the use of force in fighting for land, which, when it happens, it will represent a development of the conflict in a manner defined in the international sense. A further point of analysis of the trend Italian regards the economic aspect that contributes to favor this solution. Rome penalties in Moscow meant a significant reduction in its exports and groped to find a mode which can be useful to the US, to take back Russia in the international arena is the double benefit of an economic return and the achievement of a position considerably from the diplomatic point of view, also with a view of the ambition of Rome to get a seat in the Provisional UN goal to be achieved through a greater commitment to peacekeeping forces engaged in the hot spots of the planet. Many economic interests are very important in relations with Iran and Egypt. These are two states that have similar objectives, with regard to access to the diplomatic scene, since the states governed by undemocratic regimes, who need to break the isolation. The current phase of history, dominated by the threat of Sunni terrorism, can promote the contribution that these two nations can give against the caliphate, that is the most dangerous organization on the scene, if properly presented by a member of the international forum, such as 'Italy, above all suspicion of seeking a role as a major player; indeed, the fact of being an average power can promote the role that Rome wants to be. Certainly in this case the economic aspect is secondary connected, the Italian presence in the two countries is expected to grow exponentially and economic ties can promote those diplomats in order to consolidate its position as one of Italian party in the role of mediator between these countries and the major powers. Maybe it will be more complicated to play this strategy within the Atlantic Alliance, where the American vision is the main one and is still cautious towards Russia and Iran and maintains many reservations towards the Egyptian regime, despite its ties with Cairo are remained strong. Rome will assure Washington that his behavior will not be in conflict with the intentions of the White House, but will have to credit its position as facilitator of potential overruns contrasts with the Kremlin, which is the major obstacle in resolving the Syrian crisis to a scenario without Assad.

La estrategia italiana para Siria

La posición italiana en relación con Siria, parece estar empezando a tomar forma. El gobierno de Roma ve una colaboración positiva entre Rusia, Irán y Egipto, que pueden perseguir los dos goles al final del conflicto sirio, junto con el de la derrota del estado islámico. Italia participa directamente en la definición del conflicto sirio, para detener el éxodo de refugiados causados ​​por la guerra, de los cuales, la mayoría fueron a alimentar las rutas de tráfico de personas a través de Libia y de ahí para arriba en las costas italianas. Más compleja parece la confianza de que Roma pone en una colaboración entre Moscú, Teherán y El Cairo; el cálculo parece atrevida, pero tiene su propia lógica, que se expresa en varios niveles. La primera es crear una especie de equilibrio en las fuerzas que pueden manejar el futuro de Siria, de hecho, por un lado, si Rusia e Irán están dirigidas a mantener el status quo, es decir, la presencia de Assad en el poder, incluso en una moderada que la situación anterior al conflicto, Egipto es un poder suní, que podría equilibrar las expectativas de los opositores al déspota de Damasco, también el régimen militar egipcio ofrece una seguridad adecuada contra el extremismo islámico que gobierna el califato, habiendo demostrado una gran aversión a movimientos como los Hermanos Musulmanes, mucho más moderado estado islámico. El Cairo no es ni siquiera sospechoso de haber financiado las fuerzas fundamentalistas, como en Turquía y Arabia Saudita, y por todas estas razones es por lo tanto considerado por Roma como un socio de confianza, tanto en la lucha contra el terrorismo, en la resolución de la cuestión siria. Más difícil de explicar el acercamiento a Moscú, a pesar incluso Washington ha reconocido que Rusia puede desempeñar un papel clave en contra de la presencia del Estado islámico en Siria. La actitud de Estados Unidos es todavía muchas dudas sobre las verdaderas intenciones de Putin, que tratarían de eliminar el problema de la atención del mundo ucraniano con su compromiso de Siria; Sin embargo, es indiscutible que un despliegue de Rusia directamente en el campo podría significar una retirada significativa de las fuerzas del califato, después de lo cual los EE.UU. prácticamente ha fracasado con los planes de entrenamiento y armamento de los opositores seculares, que han demostrado ser no aptos para el combate y entidad numérica pobres . Encontró que la defensa del territorio es crucial, como en las guerras del siglo pasado, la necesidad de que las cuotas de terreno en la ayuda a los kurdos, se puede asegurar mediante opciones toupee de Moscú, desde soldados iraníes y egipcios reales. En este punto, Italia prefiere no expresar opiniones directamente, después de haber basado su acción a una dirección esencialmente diplomática, pero permanece implícita, que la aprobación de la solución propuesta no puede excluir el uso de la fuerza en la lucha por la tierra, que, cuando sucede, representará un desarrollo del conflicto de una manera definida en el sentido internacional. Otro punto de análisis de la tendencia italiana que se refiere al aspecto económico que contribuye a favorecer esta solución. Roma sanciones en Moscú significó una reducción significativa de sus exportaciones y tientas para encontrar un modo que puede ser útil a los EE.UU., para recuperar Rusia en el ámbito internacional es el doble beneficio de una rentabilidad económica y el logro de un posición considerablemente desde el punto de vista diplomático, también con una vista de la ambición de Roma para conseguir un asiento en el objetivo provisional de la ONU que se logra a través de un mayor compromiso con las fuerzas de paz participan en los puntos calientes del planeta. Muchos intereses económicos son muy importantes en las relaciones con Irán y Egipto. Se trata de dos estados que tienen objetivos similares, con respecto al acceso a la escena diplomática, ya que los estados gobernados por regímenes no democráticos, que necesitan para romper el aislamiento. La fase actual de la historia, dominada por la amenaza del terrorismo suní, puede promover la contribución que estas dos naciones pueden dar contra el califato, es la organización más peligrosa en la escena, si se presenta correctamente por un miembro del foro internacional, como 'Italia, por encima de toda sospecha de buscar un papel como actor principal; en efecto, el hecho de ser una potencia media puede promover el papel que Roma quiere ser. Ciertamente, en este caso el aspecto económico está conectado secundaria, se espera que la presencia italiana en los dos países para crecer de manera exponencial y los lazos económicos puede promover esos diplomáticos con el fin de consolidar su posición como una de las partes de Italia en el papel de mediador entre estos países y las grandes potencias. Tal vez será más complicado para jugar esta estrategia dentro de la Alianza Atlántica, donde la visión estadounidense es el principal y sigue siendo cautelosa respecto a Rusia e Irán y mantiene muchas reservas hacia el régimen egipcio, a pesar de sus lazos con El Cairo son mantenido fuerte. Roma asegurará Washington de que su comportamiento no está en pugna con las intenciones de la Casa Blanca, pero tendrá que acreditar su condición de facilitador de los excesos potenciales contrasta con el Kremlin, que es el principal obstáculo para resolver la crisis de Siria a un escenario sin Assad.

Die italienische Strategie für Syrien

Die italienische Position in Bezug auf Syrien, scheint zu sein, nimmt Gestalt an. Die Regierung von Rom sieht eine positive Zusammenarbeit zwischen Russland, Iran und Ägypten, die beide Ziele am Ende der syrischen Konflikt in Verbindung mit der von der Niederlage der islamischen Staates verfolgen können. Italien befindet sich direkt in der Definition der syrischen Konflikt verwickelt, um den Exodus der Flüchtlinge durch den Krieg verursachten aufhören, von denen die meisten ging die Menschenhandel Routen durch Libyen und von dort auf italienischen Ufer Kraftstoff. Komplexere scheint die Zuversicht, dass Roma schlägt eine Zusammenarbeit zwischen Moskau, Teheran und Kairo; die Berechnung erscheint fett, hat seine eigene Logik, die auf mehreren Ebenen zum Ausdruck kommt, aber. Die erste besteht darin, eine Art Gleichgewicht der Kräfte, die die Zukunft Syriens verarbeiten kann, in der Tat zu erstellen, auf der einen Seite, wenn Russland und dem Iran sind an der Aufrechterhaltung des Status quo ausgerichtet, das heißt, die Anwesenheit von Assad an der Macht, auch in einem gedämpften als die Situation vor dem Konflikt, Ägypten ist eine sunnitische Macht, die die Erwartungen der Gegner des Despoten von Damaskus ausgleichen konnte, auch die ägyptische Militärregime bietet ausreichende Sicherheit gegen den islamischen Extremismus, der das Kalifat regiert, nachdem er gezeigt, große Abneigung gegen Bewegungen wie der Muslimbruderschaft, deutlich moderater islamischer Staat. Kairo ist noch nicht einmal der mit finanziert die fundamentalistischen Kräfte, wie mit der Türkei und Saudi-Arabien vermutet wird, und aus all diesen Gründen ist es daher von Rom als verlässlicher Partner angesehen, sowohl im Kampf gegen den Terrorismus, bei der Lösung der syrischen Frage. Schwieriger, die Annäherung an Moskau zu erklären, obwohl auch Washington hat eingeräumt, dass Russland eine Schlüsselrolle gegen die Anwesenheit des islamischen Staates in Syrien zu spielen. Die US-Haltung ist immer noch sehr viel Zweifel über die wahren Absichten von Putin, der versuchen würde, um das Problem von der Aufmerksamkeit der ukrainischen Welt mit seinem Engagement in Syrien zu entfernen; Es ist jedoch unbestritten, dass ein Einsatz Russian direkt im Feld könnte eine bedeutende Rückzug der Kräfte des Kalifats, nach dem die USA praktisch mit den Plänen der Ausbildung und Bewaffnung der säkularen Gegner, die nicht für den Kampf und numerische Entität Armen bewährt haben versagt bedeuten . Gefunden, dass die Verteidigung des Territoriums ist von entscheidender Bedeutung, wie in den Kriegen des letzten Jahrhunderts, die Notwendigkeit für Quoten in der Hilfe für die Kurden erden, kann durch Toupet Auswahl von Moskau, von den tatsächlichen iranischen und ägyptischen Soldaten gewährleistet werden. In diesem Punkt zieht Italien, keine Stellungnahme direkt zum Ausdruck bringen, nachdem sie auf der Grundlage ihrer Tätigkeit in eine Richtung im wesentlichen diplomatischen, bleibt aber implizit, dass die Genehmigung der vorgeschlagenen Lösung kann die Anwendung von Gewalt in für Land kämpfen nicht ausschließen, die, wenn es passiert, wird es eine Weiterbildung der Konflikt in einer in der internationalen Sinn definiert darstellen. Ein weiterer Punkt der Analyse der Entwicklung Italienisch hinsichtlich der wirtschaftlichen Aspekt, um diese Lösung zu bevorzugen beiträgt. Rom Sanktionen in Moskau bedeutete einen erheblichen Verringerung seiner Exporte und tastete, um einen Modus, der in die USA nützlich sein kann, den doppelten Vorteil einer wirtschaftlichen Rückkehr und das Erreichen eines zu finden, um wieder in der internationalen Arena zu nehmen Russland Position erheblich vom diplomatischen Standpunkt aus, auch mit Blick auf den Ehrgeiz von Rom zu bekommen, einen Sitz in der Provisorischen UN Ziel, durch ein größeres Engagement in den Hot Spots des Planeten engagiert Friedenstruppen erreicht werden. Viele wirtschaftliche Interessen in den Beziehungen mit dem Iran und Ägypten sehr wichtig. Dies sind zwei Staaten, die ähnliche Ziele haben, in Bezug auf den Zugang zum diplomatischen Szene, da die Zustände durch undemokratische Regime, die sich um die Isolation zu durchbrechen müssen geregelt. Die aktuelle Phase der Geschichte, durch die Androhung von sunnitischen Terrorismus dominiert, kann der Beitrag, dass diese beiden Völker gegen das Kalifat geben, zu fördern, das ist die gefährlichste Organisation auf der Szene, wenn sie ordnungsgemäß von einem Mitglied des internationalen Forums vorgestellt, wie zum Beispiel 'Italien, vor allem wegen des Verdachts der suche eine Rolle als einer der Hauptakteure; Tatsächlich kann die Tatsache, dass sie eine mittlere Leistung der Rolle, die Rom sein will, zu fördern. Sicherlich in diesem Fall der wirtschaftliche Aspekt Sekundär angeschlossen ist, die italienische Präsenz in den beiden Ländern wird voraussichtlich exponentiell wachsen und wirtschaftlichen Verbindungen können jene Diplomaten, um seine Position als einer der italienischen Partei in der Rolle des Vermittlers zu konsolidieren zu fördern zwischen diesen Ländern und den Großmächten. Vielleicht wird es schwieriger, diese Strategie innerhalb der Atlantischen Allianz, in dem die amerikanische Vision ist die wichtigste und ist immer noch zurückhaltend gegenüber Russland und dem Iran und unterhält viele Vorbehalte gegenüber der ägyptische Regime zu spielen, trotz der Beziehungen zu Kairo sind blieb stark. Rom wird Washington versichern, dass sein Verhalten nicht im Widerspruch zu den Absichten des Weißen Hauses, sondern muss seine Position gutschreiben als Vermittler potenzieller Überschreitungen kontrastiert mit dem Kreml, der das größte Hindernis bei der Lösung des syrischen Krise zu einem Szenario ist ohne Assad.

La stratégie italienne pour la Syrie

La position italienne par rapport à la Syrie, semble commencer à prendre forme. Le gouvernement de Rome voit une collaboration positive entre la Russie, l'Iran et l'Egypte, qui peut poursuivre deux buts à la fin du conflit syrien, combinée avec celle de la défaite de l'Etat islamique. L'Italie est directement impliqué dans la définition du conflit syrien, pour arrêter l'exode des réfugiés causés par la guerre, dont la plupart sont allés à alimenter les routes de traite des êtres humains grâce à la Libye et à partir de là sur les côtes italiennes. Plus complexe apparaît la confiance que les Roms met dans une collaboration entre Moscou, Téhéran et au Caire; le calcul semble audacieux, mais il a sa propre logique qui est exprimé sur plusieurs niveaux. La première consiste à créer une sorte d'équilibre dans les forces qui peuvent gérer l'avenir de la Syrie, en fait, d'une part, si la Russie et l'Iran visent à maintenir le statu quo, à savoir la présence d'Assad au pouvoir, même dans une modeste que la situation d'avant le conflit, l'Egypte est un pouvoir sunnite, qui pourrait équilibrer les attentes des opposants au despote de Damas, également le régime militaire égyptien offre une sécurité adéquate contre l'extrémisme islamique qui régit le califat, après avoir montré une grande aversion pour les mouvements comme les Frères musulmans, beaucoup plus modérée Etat islamique. Cairo est même pas soupçonné d'avoir financé les forces fondamentalistes, comme avec la Turquie et l'Arabie saoudite, et pour toutes ces raisons, il est donc considéré par Rome comme un partenaire fiable, à la fois dans la lutte contre le terrorisme, dans la résolution de la question syrienne. Plus difficile d'expliquer l'approche à Moscou, en dépit même de Washington a reconnu que la Russie peut jouer un rôle clé contre la présence de l'Etat islamique en Syrie. L'attitude des États-Unis reste encore beaucoup de doute sur les véritables intentions de Poutine, qui tenteraient de supprimer la question de l'attention du monde ukrainienne avec son engagement syrienne; Cependant, il est incontestable que le déploiement de Russie directement dans le champ pourrait signifier un recul important des forces du califat, après quoi les États-Unis a pratiquement échoué avec les plans de la formation et l'armement des opposants laïques, qui se sont révélés inaptes pour le combat et l'entité numérique pauvres . Trouvé que la défense du territoire est crucial, comme dans les guerres du siècle dernier, la nécessité de quotas terrain en aide aux Kurdes, peut être assurée par des choix de toupee de Moscou, de soldats iraniens et égyptiens réels. Sur ce point, l'Italie préfère ne pas exprimer des opinions directement, après avoir fondé son recours à une direction essentiellement diplomatique, mais reste implicite, que l'approbation de la solution proposée ne peut pas exclure l'usage de la force dans la lutte pour la terre, qui, quand il arrive, il représentera un développement du conflit d'une manière définie au sens international. Un autre point de l'analyse de la tendance italienne ce qui concerne l'aspect économique qui contribue à favoriser cette solution. Pénalités Rome à Moscou signifiait une réduction significative de ses exportations et à tâtons pour trouver un mode qui peut être utile aux États-Unis, de reprendre la Russie sur la scène internationale est le double avantage d'un rendement économique et à la réalisation d'un la position considérablement du point de vue diplomatique, en vue également de l'ambition de Rome pour obtenir un siège à l'objectif de l'ONU provisoire doit être atteint par un plus grand engagement des forces de paix engagés dans les points chauds de la planète. De nombreux intérêts économiques sont très importants dans les relations avec l'Iran et l'Egypte. Ce sont deux états qui ont des objectifs similaires, en ce qui concerne l'accès à la scène diplomatique, puisque les Etats régies par des régimes non démocratiques, qui ont besoin de briser l'isolement. La phase actuelle de l'histoire, dominé par la menace de terrorisme sunnite, peut promouvoir la contribution que ces deux nations peuvent donner contre le califat, qui est l'organisation la plus dangereuse sur la scène, si bien présenté par un membre du forum international, tels que 'Italie, dessus de tout soupçon de chercher un rôle comme un acteur majeur; En effet, le fait d'être une puissance moyenne peut promouvoir le rôle que Rome veut être. Certes, dans ce cas, l'aspect économique est raccordé au secondaire, la présence italienne dans les deux pays devrait croître de façon exponentielle et les liens économiques peut favoriser ces diplomates afin de consolider sa position comme l'un des parti italien dans le rôle de médiateur entre ces pays et les grandes puissances. Il sera peut-être plus compliqué à jouer cette stratégie au sein de l'Alliance atlantique, où la vision américaine est la principale et est toujours prudente envers la Russie et l'Iran et entretient de nombreuses réserves à l'égard du régime égyptien, en dépit de ses liens avec le Caire sont restée forte. Rome assurera Washington que son comportement ne sera pas en conflit avec les intentions de la Maison Blanche, mais devra créditer sa position en tant que facilitateur des dépassements potentiels contraste avec le Kremlin, qui est l'obstacle majeur dans la résolution de la crise syrienne à un scénario sans Assad.

A estratégia italiana para a Síria

A posição italiana em relação à Síria, parece estar começando a tomar forma. O governo de Roma vê uma colaboração positiva entre a Rússia, Irã e Egito, que podem perseguir os dois gols no final do conflito sírio, combinado com que a derrota do Estado islâmico. Itália está diretamente envolvido na definição do conflito sírio, para parar o êxodo de refugiados causados ​​pela guerra, das quais, a maioria foi para alimentar as rotas de tráfico humano através da Líbia e de lá para cima na costa italiana. Mais complexo parece a confiança de que Roma coloca em uma colaboração entre Moscou, Teerã e Cairo; o cálculo parece negrito, mas tem a sua própria lógica que é expressa em vários níveis. A primeira é criar uma espécie de equilíbrio nas forças que podem lidar com o futuro da Síria, na verdade, por um lado, se a Rússia eo Irã são destinadas a manter o status quo, ou seja, a presença de Assad no poder, mesmo em um silenciado de a situação anterior ao conflito, o Egito é um poder sunita, que poderia equilibrar as expectativas dos opositores do déspota de Damasco, também o regime militar egípcio oferece segurança adequada contra o extremismo islâmico que governa o califado, tendo mostrado grande aversão a movimentos como a Irmandade Muçulmana, muito mais moderada Estado islâmico. Cairo nem sequer é suspeito de ter financiado as forças fundamentalistas, como com a Turquia e Arábia Saudita, e por todas estas razões é assim considerado por Roma como um parceiro de confiança, tanto na luta contra o terrorismo, na resolução da questão síria. Mais difícil de explicar a abordagem a Moscou, apesar de ainda Washington reconheceu que a Rússia pode desempenhar um papel fundamental contra a presença do Estado islâmico na Síria. A atitude dos EUA ainda é muito dúvida sobre as verdadeiras intenções de Putin, que iria tentar remover a questão da atenção do mundo ucraniano com o seu compromisso sírio; No entanto, é indiscutível que uma implantação russo diretamente no campo poderia significar um retrocesso significativo das forças do califado, após o qual os EUA tem praticamente falidos com planos de treinamento e armamento dos opositores seculares, que se revelaram impróprias para o combate e entidade numérica pobres . Descobriu que a defesa do território é crucial, como nas guerras do século passado, a necessidade de quotas terreno na ajuda aos curdos, pode ser assegurada por escolhas peruca de Moscou, de soldados iranianos e egípcios reais. Sobre este ponto, Itália prefere não expressar opiniões diretamente, tendo baseado a sua acção a uma direção essencialmente diplomática, mas permanece implícita, que a aprovação para a solução proposta não pode excluir o uso da força na luta pela terra, que, quando isso acontece, ele vai representar um desenvolvimento do conflito de uma maneira definida no sentido internacional. Um outro ponto de análise da tendência italiano refere ao aspecto económico que contribui para favorecer esta solução. Penalidades Roma em Moscou significava uma redução significativa em suas exportações e tateou para encontrar um modo que pode ser útil para os EUA, para ter de volta a Rússia na arena internacional é o duplo benefício de um retorno econômico e para a realização de um posição consideravelmente a partir do ponto de vista diplomático, também com vista para a ambição de Roma para conseguir um lugar na baliza Provisória das Nações Unidas para ser alcançado através de um maior compromisso com as forças de paz que atuam nos pontos quentes do planeta. Muitos interesses econômicos são muito importantes nas relações com o Irã e Egito. Estes são dois estados que têm objetivos semelhantes, no que diz respeito ao acesso à cena diplomática, já que os estados governados por regimes não democráticos, que precisam romper o isolamento. A fase atual da história, dominado pela ameaça do terrorismo sunita, pode promover a contribuição que estas duas nações pode dar contra o califado, que é a organização mais perigosa em cena, se devidamente apresentado por um membro do fórum internacional, como 'Itália, acima de qualquer suspeita de procurar um papel como um grande jogador; na verdade, o fato de ser uma potência média pode promover o papel que Roma quer ser. Certamente, neste caso, o aspecto econômico está ligado secundário, a presença italiana nos dois países deverá crescer exponencialmente e os laços econômicos podem promover esses diplomatas, a fim de consolidar a sua posição como um dos partido italiano no papel de mediador entre estes países e as grandes potências. Talvez seja mais complicado jogar esta estratégia no seio da Aliança Atlântica, onde a visão americana é o principal e ainda é cauteloso em relação à Rússia e Irã e mantém muitas reservas em relação ao regime egípcio, apesar de seus laços com Cairo estão manteve-se forte. Roma vai garantir Washington que seu comportamento não estará em conflito com as intenções da Casa Branca, mas terá que creditar a sua posição como facilitador de potenciais derrapagens contrasta com o Kremlin, que é o maior obstáculo na resolução da crise síria a um cenário sem Assad.