Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
Cerca nel blog
venerdì 23 febbraio 2018
Lo scenario attuale del conflitto siriano
L’aspetto più sanguinaro del regime di Assad è tornato di nuovo allo scoperto con i bombardamenti nel quartiere vicino a Damasco, che è ancora presidiato dalle forze democratiche siriane. La strategia di Assad si muova su piani ben definiti e provati nei sette anni di guerra. Appena l’attenzione si è spostata sull’intervento turco con i curdi siriani, il dittatore ha approfittato dell’attenzione su Erdogan, per riconquistare posizioni sul terreno, specialmente la zona più vicina alla capitale, che ancora non era ritornata sotto il suo controllo. Lo schema militare applicato è la ripetizione di bombardamenti particolarmente cruenti e non affatto mirati, che colpiscono indistintamente combattenti e civili, tra questi più di quattrocento i morti, e distruggono tutte le infrastrutture, per creare le condizioni di un ingresso delle forze di terra, con un compito più che agevolato dall’uso indiscriminato della forza aerea. Le analogie con quanto accaduto ad Aleppo sono chiare e non possono che provare che Assad dovrebbe essere incriminato per crimini contro l’umanità. Tuttavia le reazioni internazionali sono diverse, sopratutto nell’atteggiamento circa la necessità di una tregua come proposto alle Nazioni Unite da Svezia e Kuwait: questa astensione dei combattimenti dovrebbe avere una durata di circa trenta giorni per permettere l’accesso nella zona bombardata di convogli umanitari, alimentari e medici. La proposta, appoggiata dagli USA è stata rifiutata dalla Russia, che teme che questo lasso di tempo favorisca i propositi di alcuni governi occidentali, che mirano alla caduta di Assad. Questa eventualità appare remota perchè Assad ha riconquistato le zone strategiche del paese, tuttavia insieme ai convogli umanitari, Mosca teme l’ingresso di armamenti in grado di minacciare Damasco da vicino, una possibilità che metterebbe sotto minaccia continua l’assetto della Siria preferito da Russia ed Iran.Quello, che, però, appare è una Russia che sembra rimasta intrappolata nel ruolo che si è data di salvatrice di Assad. Mosca non pare capace di uscire da una situazione che aveva portato indubbi vantaggi, sia sul piano internazionale, dove il Cremlino era tornato a giocare un ruolo da grande potenza, sia negli equilibri dello scacchiere mediorientale, preservando la Siria, e la sua posizione strategica sotto l’influenza russa. Assad, abilmente ha saputo sfruttare le ambizioni russe a suo vantaggio e ciò gli ha permesso di rovesciare l’andamento del conflitto e restare al potere contro ogni previsione. Tuttvia la Russia è alla vigilia delle elezioni ed un ruolo militare all’estero ricoperto per così tanto tempop non è visto bene dall’elettorato; d’altra parte Mosca non può abbandonare la partita siriana e perdere il prestigio accumulato, anche se difendere un dittatore autore di brutalità non appare molto producente. In aiuto di Mosca c’è l’atteggiamento americano, sempre troppo cauto con Assad e quello turco, che permette di giustificare la permanenza al fianco di Damasco. Assad, in questo momento si muove su due fronti: quello del quartiere di Ghuta, per debellare i ribelli più vicini a lui e così scongiurare l’eventuale avvicinamento americano ed esasperare il confronto con la Turchia, per provocare un dissidio interno all’Alleanza Atlantica. La mossa siriana assume il valore di un azzardo perchè potrebbe fare riavvicinare Ankara a Washington, ma si tratta di un rischio calcolato perchè obbliga anche la Russia a continuare il proprio appoggio ad Assad e rinsalda l’alleanza siriana con Teheran in funzione anti sunnita. Certamente ci sono anche altre incognite da considerare: la presenza iraniana ed il rafforzamento di Hezbollah rischia di scatenare una reazione israeliana a cui Damasco non è interessata, ma che per gli iraniani potrebbe rientrare nel piano di provocazione verso Tel Aviv. Da non trascurare anche l’eventuale coinvolgimento dei sauditi, che non hanno certo esaurito gli interessi per un rovesciamento del regime di Damasco. Lo scenario futuro si presenta ancora una volta molto incerto a causa della volontà di Assad di mantenere il potere, della Russia e dell’Iran per avere puntato su un personaggio impresentabile per inseguire i propri interessi, della politica incerta degli Stati Uniti e per la solita inutilità delle Nazioni Unite. Il concreto pericolo di un allargamento del conflitto siriano diventa così molto probabile per una somma di interessi divergenti di nazioni straniere, che, al momento, hanno il solo risultato di rinforzare Assad al potere con modalità e comportamenti che dovrebbero causare forti sospetti tra i suoi alleati.
The current scenario of the Syrian conflict
The
bloodiest aspect of the Assad regime is back in the open with the
bombing in the neighborhood near Damascus, which is still guarded by the
Syrian democratic forces. Assad's strategy moves on well-defined and proven plans in the seven-year war. As
soon as the focus shifted to the Turkish intervention with the Syrian
Kurds, the dictator took advantage of the attention on Erdogan, to
regain positions on the ground, especially the area closest to the
capital, which had not yet returned under his control. The
military scheme applied is the repetition of particularly bloody and
not very targeted bombings, which indiscriminately strike fighters and
civilians, including more than four hundred dead, and destroy all the
infrastructures, to create the conditions for an entry of the ground
forces, with a task more than facilitated by the indiscriminate use of air power. The
analogies with what happened in Aleppo are clear and can only prove
that Assad should be indicted for crimes against humanity. However,
the international reactions are different, especially in the attitude
about the need for a truce as proposed to the United Nations from Sweden
and Kuwait: this abstention of fighting should have a duration of about
thirty days to allow access in the bombed area of humanitarian
convoys , food and doctors. The
proposal, supported by the USA, has been rejected by Russia, which
fears that this period of time will favor the intentions of some Western
governments, which aim at the fall of Assad. This
event seems remote because Assad has reconquered the strategic areas of
the country, however along with humanitarian convoys, Moscow fears the
entry of weapons capable of threatening Damascus closely, a possibility
that would put under threat continues the structure of Syria preferred
by Russia and Iran. What, however, appears is a Russia that seems trapped in the role it has given itself as Savior of Assad. Moscow
does not seem able to get out of a situation that had brought undoubted
advantages, both internationally, where the Kremlin had returned to
play a major role, both in the balance of the Middle Eastern chessboard,
preserving Syria, and its strategic position under Russian influence. Assad,
cleverly has been able to exploit the Russian ambitions to his
advantage and this has allowed him to overthrow the course of the
conflict and remain in power against all odds. Russia is still on the eve of the elections and a military role abroad held for so long is not well seen by the electorate; on
the other hand, Moscow can not abandon the Syrian game and lose its
accumulated prestige, even if it is not very productive to defend a
dictator who is the author of brutality. In
Moscow's help there is the American attitude, always too cautious with
Assad and the Turkish one, which makes it possible to justify staying
with Damascus. Assad,
at this moment moves on two fronts: the Ghuta district, to eradicate
the rebels closest to him and thus avert the possible American
rapprochement and exacerbate the confrontation with Turkey, to provoke
an internal disagreement with the Atlantic Alliance . The
Syrian move assumes the value of a gamble because it could bring Ankara
closer to Washington, but this is a calculated risk because it also
obliges Russia to continue its support to Assad and strengthens the
Syrian alliance with Tehran in anti-Sunnite function. Certainly
there are also other unknown factors to consider: the Iranian presence
and the strengthening of Hezbollah risks triggering an Israeli reaction
to which Damascus is not interested, but that for the Iranians could be
part of the provocation plan towards Tel Aviv. Also
not to be overlooked is the possible involvement of the Saudis, who
have certainly not exhausted their interests for the overthrow of the
Damascus regime. The
future scenario is once again very uncertain because of Assad's
willingness to keep power, of Russia and Iran, to have focused on an
unpresentable character to pursue his own interests, the uncertain
politics of the United States and for the usual uselessness of the United Nations. The
concrete danger of an enlargement of the Syrian conflict thus becomes
very probable for a sum of divergent interests of foreign nations,
which, at the moment, have the sole result of strengthening Assad in
power with modalities and behaviors that should cause strong suspicions
among his allies .
El escenario actual del conflicto sirio
El
aspecto más sangriento del régimen de Assad vuelve a ponerse al
descubierto con los bombardeos en el vecindario cercano a Damasco, que
aún está custodiado por las fuerzas democráticas sirias. La estrategia de Assad se basa en planes bien definidos y probados en la guerra de siete años. Tan
pronto como la atención se centró en la intervención turca con los
kurdos sirios, el dictador aprovechó la atención de Erdogan para
recuperar posiciones en el terreno, especialmente en la zona más cercana
a la capital, que aún no había regresado bajo su control. El
esquema militar aplicado es la repetición de bombardeos particularmente
sangrientos y no muy selectivos, que golpean indiscriminadamente a
combatientes y civiles, incluidos más de cuatrocientos muertos, y
destruyen todas las infraestructuras, para crear las condiciones para la
entrada de las fuerzas terrestres, con una tarea más que facilitada por el uso indiscriminado del poder aéreo. Las
analogías con lo que sucedió en Alepo son claras y solo pueden probar
que Assad debe ser acusado de crímenes de lesa humanidad. Sin
embargo, las reacciones internacionales son diferentes, sobre todo en
la actitud de la necesidad de un alto el fuego tal como se propone en
las Naciones Unidas de Suecia y Kuwait: la abstención de los combates
debe durar alrededor de treinta días para permitir el acceso en la zona
bombardeada de los convoyes humanitarios , comida y doctores. La
propuesta, respaldada por Estados Unidos, ha sido rechazada por Rusia,
que teme que este período de tiempo favorecerá las intenciones de
algunos gobiernos occidentales, que apuntan a la caída de Assad. Esta
posibilidad parece remota, porque Assad ha recuperado las áreas
estratégicas del país, sin embargo, junto con los convoyes humanitarios,
Moscú teme la entrada de armas que podrían amenazar a Damasco desde
cerca, una posibilidad que pondría bajo amenaza constante postura de
Siria preferido por Rusia e
Irán. Sin embargo, lo que aparece es una Rusia que parece atrapada en
el papel que se ha dado a sí misma como Salvador de Assad. Moscú
no parece capaz de salir de una situación que le ha reportado ventajas
indudables, tanto a nivel internacional, donde el Kremlin ha vuelto a
jugar un papel importante, tanto en el equilibrio del tablero de Medio
Oriente, preservando a Siria, y su posición estratégica bajo Influencia rusa. Assad,
hábilmente ha podido explotar las ambiciones rusas en su beneficio y
esto le ha permitido derrocar el curso del conflicto y permanecer en el
poder contra viento y marea. Rusia
todavía está en vísperas de las elecciones y el electorado no ve bien
el papel militar en el extranjero que se mantuvo durante tanto tiempo; por
otro lado, Moscú no puede abandonar el juego sirio y perder su
prestigio acumulado, incluso si no es muy productivo defender a un
dictador que es el autor de la brutalidad. En
la ayuda de Moscú está la actitud estadounidense, siempre demasiado
cautelosa con Assad y la turca, lo que permite justificar la permanencia
en Damasco. Assad,
en este momento se mueve en dos frentes: el del distrito de Ghouta,
para erradicar el más cercano a él rebeldes y por lo tanto evitar el
enfoque estadounidense eventual y exasperar a la comparación con
Turquía, a causa de un desacuerdo dentro de la Alianza Atlántica . El
movimiento sirio toma el valor de un juego de azar, ya que podría hacer
que Ankara más cerca de Washington, pero es un riesgo calculado, ya que
también obliga a Rusia a continuar su apoyo a Assad y refuerza la
alianza de Siria con Irán sunita función anti. Es
cierto que hay otros factores desconocidos a tener en cuenta: la
presencia de Irán y el refuerzo de Hezbolá amenaza con desencadenar una
reacción israelí que Damasco no está interesado, pero por los iraníes
podría ser parte del plan de provocación hacia Tel Aviv. Tampoco
debe pasarse por alto la posible participación de los saudíes, que
ciertamente no han agotado sus intereses por el derrocamiento del
régimen de Damasco. El
escenario futuro es una vez más muy incierto debido a la voluntad de
Assad de mantener el poder, de Rusia e Irán, de haberse enfocado en un
personaje impresentable para perseguir sus propios intereses, la
política incierta de Estados Unidos y lo usual. inutilidad de las Naciones Unidas. El
peligro real de una extensión del conflicto sirio se hace muy posible
que una suma de intereses divergentes de los países extranjeros, lo que,
en el momento, sólo se traducen en el fortalecimiento de Assad en el
poder con métodos y comportamientos que debe dar lugar a fuertes
sospechas entre sus aliados .
Das aktuelle Szenario des syrischen Konflikts
Der
blutigste Aspekt des Assad-Regimes ist mit den Bombenanschlägen in der
Nähe von Damaskus, die immer noch von den syrischen demokratischen
Kräften bewacht werden, wieder offen. Assads Strategie bewegt sich im siebenjährigen Krieg nach klar definierten und bewährten Plänen. Sobald
der Fokus Intervention verschoben türkisch mit syrischen Kurden, nahm
der Diktator Vorteil der Aufmerksamkeit von Erdogan, Positionen auf dem
Boden zurückzugewinnen, vor allem im Bereich der Nähe der Hauptstadt,
die noch nicht wieder unter seiner Kontrolle gekommen war. Das
angelegte Militär Schema ist die Wiederholung von besonders blutigen
Bombenanschlägen und nicht gezielt, die Kämpfer und Zivilisten
betroffen, mehr als vierhundert Tote darunter und die gesamte
Infrastruktur zerstören, um Bedingungen zu schaffen für einen Eintrag
von Bodentruppen, mit eine Aufgabe, die durch den wahllosen Einsatz von Luftmacht mehr als erleichtert wird. Die
Analogien mit dem, was in Aleppo passiert ist, sind klar und können nur
beweisen, dass Assad für Verbrechen gegen die Menschlichkeit angeklagt
werden sollte. Allerdings
sind die internationalen Reaktionen anders, vor allem in der
Einstellung über die Notwendigkeit für einen Waffenstillstand als bei
den Vereinten Nationen aus Schweden und Kuwait vorgeschlagen: Enthaltung
der Kämpfe sollte etwa 30 Tage zu ermöglichen, den Zugang in dem
bombardierten Bereich der humanitären Konvoi dauern , Essen und Ärzte. Der
Vorschlag, unterstützt von den USA, wurde von Russland abgelehnt, das
befürchtet, dass dieser Zeitraum die Absichten mancher westlicher
Regierungen, die auf den Fall Assads zielen, begünstigen wird. Diese
Möglichkeit scheint Fern weil Assad die strategischen Gebiete des
Landes wiedererlangt hat, jedoch zusammen mit humanitären Konvoi, Moskau
den Eintritt von Waffen fürchtet, dass Damaskus aus der Nähe, eine
Möglichkeit drohen könnte, die unter ständiger Bedrohung Haltung Syriens
bevorzugt von Russland setzen würde Und der Iran scheint ein Russland zu sein, das in der Rolle gefangen scheint, die es sich als Erlöser von Assad gegeben hat. Moskau
ist nicht in der Lage scheint aus einer Situation zu erhalten, die
klaren Vorteile, sowohl auf internationalen Ebene gebracht hatte, wo der
Kreml zurückgekehrt war eine große Macht zu spielen, sowohl im Nahen
Osten Schachbrett Balance, die Erhaltung Syrien und seine strategische
Position unter Russischer Einfluss. Assad
hat geschickt die russischen Ambitionen zu seinem Vorteil ausnutzen
können, und dies hat ihm erlaubt, den Verlauf des Konflikts zu stürzen
und gegen alle Widerstände an der Macht zu bleiben. Russland
steht immer noch am Vorabend der Wahlen und eine militärische Rolle,
die im Ausland so lange ausgeübt wird, wird von den Wählern nicht gut
gesehen; Auf
der anderen Seite kann Moskau das syrische Spiel nicht aufgeben und
sein angesammeltes Prestige verlieren, auch wenn es nicht sehr produktiv
ist, einen Diktator zu verteidigen, der Brutalist ist. In
Moskaus Hilfe gibt es die amerikanische Haltung, immer zu vorsichtig
mit Assad und der türkischen, die es erlaubt, den Aufenthalt in Damaskus
zu rechtfertigen. Assad,
zu diesem Zeitpunkt bewegt sich an zwei Fronten: die der Ghouta Bezirk,
der ihm am nächsten Rebellen zu beseitigen und damit die eventuelle
amerikanische Ansatz abwenden und den Vergleich mit der Türkei,
exasperate eine Meinungsverschiedenheit innerhalb der Atlantischen
Allianz zu verursachen . Die
syrische Bewegung nimmt den Wert eines Glücksspiels, weil es Ankara
näher an Washington machen könnte, aber es ist ein kalkuliertes Risiko,
weil es auch Russlands verpflichtet, ihre Unterstützung für Assad
fortzusetzen und stärkt Syriens Allianz mit Teheran sunnitischer
anti-Funktion. Sicherlich
gibt es andere unbekannte Faktoren zu berücksichtigen: die iranische
Präsenz und die Stärkung der Hisbollah droht eine israelische Reaktion
auslösen, dass Damaskus nicht interessiert ist, aber von den Iranern
könnte ein Teil der Provokation Plan in Richtung Tel Aviv sein. Nicht
zu übersehen ist auch die mögliche Beteiligung der Saudis, die ihre
Interessen für den Sturz des Damaskus-Regimes keineswegs erschöpft
haben. Das
Zukunftsszenario ist wieder sehr unsicher, weil der Wunsch nach Assad
an der Macht zu bleiben, Russland und Iran auf einem unpresentable
Charakter konzentriert haben ihre eigenen Interessen zu verfolgen, die
unsichere Politik der Vereinigten Staaten und für die üblichen Nutzlosigkeit der Vereinten Nationen. Die
wirkliche Gefahr einer Ausweitung des syrischen Konflikts wird für eine
Summe von unterschiedlichen Interessen fremder Nationen sehr möglich,
die zu der Zeit, sie bei der Stärkung Assad an der Macht führen nur mit
Methoden und Verhaltensweisen, die in starken Verdacht unter seinen
Verbündeten führen sollte .
Le scénario actuel du conflit syrien
L'aspect
le plus sanglant du régime d'Assad est de retour au grand jour avec les
bombardements dans le quartier près de Damas, qui est toujours gardé
par les forces démocratiques syriennes. La stratégie d'Assad évolue selon des plans bien définis et éprouvés dans la guerre de sept ans. Dès
que l'attention se porta sur l'intervention turque auprès des Kurdes
syriens, le dictateur profita de l'attention sur Erdogan, pour regagner
des positions sur le terrain, notamment la zone la plus proche de la
capitale, qui n'était pas encore revenue sous son contrôle. Le
plan militaire appliqué est la répétition d'attentats particulièrement
sanglants et pas du tout ciblés, qui frappent indifféremment combattants
et civils, dont plus de quatre cents morts, et détruisent toute
infrastructure, pour créer les conditions d'une entrée des forces
terrestres, avec une tâche plus que facilitée par l'utilisation aveugle de la puissance aérienne. Les
analogies avec ce qui s'est passé à Alep sont claires et ne peuvent que
prouver qu'Assad devrait être inculpé pour crimes contre l'humanité. Cependant,
les réactions internationales sont différentes, notamment en ce qui
concerne la nécessité d'une trêve proposée aux Nations Unies par la
Suède et le Koweït: cette abstention devrait durer une trentaine de
jours pour permettre l'accès à la zone bombardée des convois
humanitaires , de la nourriture et des médecins. La
proposition, soutenue par les Etats-Unis, a été rejetée par la Russie,
qui craint que cette période ne favorise les intentions de certains
gouvernements occidentaux, qui visent à la chute d'Assad. Cet
événement semble lointain car Assad a reconquis les zones stratégiques
du pays, mais avec des convois humanitaires, Moscou craint l'entrée
d'armes capables de menacer Damas de près, une possibilité qui
menacerait de continuer la structure de la Syrie préférée par la Russie et
l'Iran, ce qui semble toutefois être une Russie qui semble prise au
piège du rôle qu'elle s'est donné en tant que Sauveur d'Assad. Moscou
ne semble pas en mesure de sortir d'une situation qui lui a apporté des
avantages indéniables, tant sur le plan international, où le Kremlin
est revenu jouer un rôle majeur, tant dans l'équilibre de l'échiquier du
Moyen-Orient, la préservation de la Syrie et sa position stratégique. Influence russe. Assad,
a su intelligemment exploiter les ambitions russes à son avantage et
cela lui a permis de renverser le cours du conflit et de rester au
pouvoir contre toute attente. La
Russie est encore à la veille des élections et le rôle militaire détenu
à l'étranger depuis si longtemps n'est pas bien vu par l'électorat; d'un
autre côté, Moscou ne peut pas abandonner le jeu syrien et perdre son
prestige accumulé, même s'il n'est pas très productif de défendre un
dictateur qui est l'auteur de la brutalité. Dans
l'aide de Moscou il y a l'attitude américaine, toujours trop prudente
avec Assad et la turque, ce qui permet de justifier de rester avec
Damas. Assad,
en ce moment, se déplace sur deux fronts: le quartier Ghuta, pour
éradiquer les rebelles les plus proches de lui et ainsi éviter le
possible rapprochement américain et exacerber la confrontation avec la
Turquie, provoquer un désaccord interne avec l'Alliance atlantique . Le
mouvement syrien prend la valeur d'un pari car il pourrait rapprocher
Ankara de Washington, mais c'est un risque calculé car il oblige
également la Russie à continuer son soutien à Assad et renforce
l'alliance syrienne avec Téhéran dans la fonction anti-sunnite. Certes,
il y a aussi d'autres facteurs inconnus à considérer: la présence
iranienne et le renforcement du Hezbollah risquent de déclencher une
réaction israélienne à laquelle Damas n'est pas intéressé, mais que les
Iraniens pourraient faire partie du plan de provocation à Tel-Aviv. Il
ne faut pas non plus oublier la participation éventuelle des Saoudiens,
qui n'ont certainement pas épuisé leurs intérêts pour le renversement
du régime de Damas. Le
scénario futur est une fois de plus très incertain à cause de la
volonté d'Assad de maintenir le pouvoir, de la Russie et de l'Iran, de
se concentrer sur un caractère imprésentable pour poursuivre ses propres
intérêts, de la politique incertaine des Etats-Unis et des inutilité des Nations Unies. Le
danger concret d'un élargissement du conflit syrien devient donc très
probable pour une somme d'intérêts divergents de nations étrangères,
qui, pour le moment, ont pour seul résultat de renforcer Assad au
pouvoir avec des modalités et des comportements qui devraient susciter
de fortes suspicions parmi ses alliés .
O cenário atual do conflito sírio
O
aspecto mais sangrento do regime de Assad está de volta ao bombardeio
no bairro perto de Damasco, que ainda é protegido pelas forças
democráticas da Síria. A estratégia de Assad se move em planos bem definidos e comprovados na guerra de sete anos. Assim
que o foco se deslocou para a intervenção turca com os curdos sírios, o
ditador aproveitou a atenção em Erdogan, para recuperar posições no
terreno, especialmente a área mais próxima da capital, que ainda não
havia retornado sob seu controle. O
esquema militar aplicado é a repetição de bombardeios particularmente
sangrentos e não muito direcionados, que atacam indiscriminadamente
combatentes e civis, incluindo mais de quatrocentos mortos, e destroem
todas as infra-estruturas, criando as condições para a entrada das
forças terrestres, com uma tarefa mais do que facilitada pelo uso indiscriminado do poder aéreo. As
analogias com o que aconteceu em Aleppo são claras e só podem provar
que Assad deve ser indiciado por crimes contra a humanidade. No
entanto, as reações internacionais são diferentes, especialmente na
atitude sobre a necessidade de uma trégua proposta às Nações Unidas da
Suécia e do Kuwait: essa abstenção de combates deve durar cerca de
trinta dias para permitir o acesso na área bombardeada de comboios
humanitários , comida e médicos. A
proposta, apoiada pelos EUA, foi rejeitada pela Rússia, que teme que
esse período favorece as intenções de alguns governos ocidentais, que
visam a queda de Assad. Este
evento parece remoto porque Assad reconquistou as áreas estratégicas do
país, no entanto, juntamente com os comboios humanitários, Moscou teme a
entrada de armas capazes de ameaçar intimamente a Damasco, uma
possibilidade que ameaçaria continuará a estrutura da Síria preferida
pela Rússia e o Irã. O que, no entanto, aparece é uma Rússia que parece preso no papel que se deu como Salvador de Assad. Moscou
não parece capaz de sair de uma situação que trouxe vantagens
indubitáveis, tanto a nível internacional, onde o Kremlin voltou a
desempenhar um papel importante, tanto no equilíbrio do tabuleiro de
xadrez do Oriente Médio, preservando a Síria e sua posição estratégica
sob Influência russa. Assad,
habilmente, conseguiu explorar as ambições russas para sua vantagem e
isso permitiu que ele derrubasse o curso do conflito e continuasse no
poder contra todas as probabilidades. A Rússia ainda está na véspera das eleições e um papel militar no exterior por muito tempo não é bem visto pelo eleitorado; Por
outro lado, Moscou não pode abandonar o jogo sírio e perder o seu
prestígio acumulado, mesmo que não seja muito produtivo para defender um
ditador que seja o autor da brutalidade. Na
ajuda de Moscou, há a atitude americana, sempre cautelosa com Assad e a
turca, o que torna possível justificar ficar com Damasco. Assad,
neste momento, se move em duas frentes: o distrito de Ghuta, para
erradicar os rebeldes mais próximos dele e assim evitar a possível
aproximação americana e exacerbar o confronto com a Turquia, provocar um
desacordo interno com a Aliança do Atlântico . A
jogada síria assume o valor de uma aposta porque poderia aproximar
Ancara de Washington, mas esse é um risco calculado porque também obriga
a Rússia a continuar a apoiar Assad e fortalecer a aliança síria com
Teerã na função anti-sunnite. Certamente,
há outros fatores desconhecidos a serem considerados: a presença
iraniana eo fortalecimento do Hezbollah correm o risco de desencadear
uma reação israelense a que Damasco não está interessado, mas isso para
os iranianos poderia fazer parte do plano de provocação em direção a Tel
Aviv. Também
não deve ser negligenciado o possível envolvimento dos sauditas, que
certamente não esgotaram seus interesses pela derrubada do regime de
Damasco. O
cenário futuro é mais uma vez muito incerto devido à vontade de Assad
de manter o poder, da Rússia e do Irã, ter focado em um personagem não
representável para perseguir seus próprios interesses, a política
incerta dos Estados Unidos e para o costumeiro Inutilidade das Nações Unidas. O
perigo concreto de um alargamento do conflito sírio torna-se assim
muito provável para uma soma dos interesses divergentes das nações
estrangeiras, que, no momento, são o único resultado de fortalecer Assad
no poder com modalidades e comportamentos que devem causar fortes
suspeitas entre seus aliados .
Текущий сценарий сирийского конфликта
Самый
кровавый аспект режима Асада находится под открытым небом с
бомбардировкой в окрестностях близ Дамаска, который по-прежнему
охраняется сирийскими демократическими силами. Стратегия Асада движется по четко определенным и проверенным планам семилетней войны. Как
только акцент сместился на турецкую интервенцию с сирийскими курдами,
диктатор воспользовался вниманием Эрдогана, чтобы восстановить позиции
на местах, особенно в районе, наиболее близком к столице, который еще не
вернулся под его контроль. Применяемая
военная схема - это повторение особенно кровавых и не очень
целенаправленных взрывов, которые без разбора наносят удары бойцам и
мирным жителям, включая более четырехсот мертвых, и уничтожают все
инфраструктуры, чтобы создать условия для входа наземных войск, с задача более чем способствовала неизбирательному использованию воздушных сил. Аналогии
с тем, что произошло в Алеппо, ясны и могут лишь доказать, что Асаду
следует предъявить обвинение в преступлениях против человечности. Однако
международные реакции различны, особенно в отношении необходимости
перемирия, предложенного Организации Объединенных Наций из Швеции и
Кувейта: это воздержание от боевых действий должно длиться около
тридцати дней, чтобы разрешить доступ в районе бомбардировки
гуманитарных конвоев , питание и врачи. Предложение,
поддержанное США, было отвергнуто Россией, которая опасается, что этот
период времени будет способствовать намерениям некоторых западных
правительств, которые направлены на падение Асада. Это
событие кажется отдаленным, потому что Асад отвоевал стратегические
районы страны, однако вместе с гуманитарными конвоями Москва опасается
за вход оружия, способного угрожать Дамаску, возможность, которая
поставила бы под угрозу, продолжает структуру Сирии, которую
предпочитает Россия и Иран. Однако, похоже, это Россия, которая оказалась в ловушке той роли, которую она дала себе Спасителем Асада. Москва,
похоже, не может выйти из ситуации, которая принесла несомненные
преимущества, как на международном уровне, где Кремль вернулся, чтобы
играть важную роль, как в балансе ближневосточной шахматной доски, так и
в сохранении Сирии и ее стратегической позиции в Российское влияние. Асад,
умело сумел использовать российские амбиции в своих интересах, и это
позволило ему свергнуть ход конфликта и оставаться во власти против всех
разногласий. Россия все еще накануне выборов, и военная роль за границей, которая длится так долго, не очень хорошо известна электорату; с
другой стороны, Москва не может отказаться от сирийской игры и потерять
свой накопленный престиж, даже если не очень продуктивно защищать
диктатора, который является автором жестокости. В
Москве помощь американская позиция, всегда слишком осторожная с Асадом и
турецким, что позволяет оправдать пребывание в Дамаске. Асад
в этот момент движется на двух фронтах: в районе Гуты, чтобы искоренить
повстанцев, наиболее близких к нему, и таким образом предотвратить
возможное сближение США и усугубить конфронтацию с Турцией,
спровоцировать внутреннее несогласие с Атлантическим альянсом , Сирийский
шаг предполагает ценность азартной игры, потому что это может
приблизить Анкару к Вашингтону, но это расчетный риск, поскольку он
также обязывает Россию продолжать оказывать поддержку Асаду и укреплять
сирийский союз с Тегераном в борьбе с суннитской функцией. Разумеется,
есть и другие неизвестные факторы: присутствие Ирана и укрепление
рисков «Хезболлы» вызывают реакцию Израиля, на которую Дамаск не
заинтересован, но что иранцы могут быть частью плана провокаций в
отношении Тель-Авива. Также
не следует упускать из виду возможное участие саудовцев, которые,
конечно же, не исчерпали своих интересов для свержения режима Дамаска. Будущий
сценарий еще раз очень неопределен из-за готовности Асада сохранить
власть, России и Ирана, сосредоточиться на непредставимом характере,
чтобы преследовать его собственные интересы, неопределенную политику
Соединенных Штатов и обычную бесполезности Организации Объединенных Наций. Конкретная
опасность расширения сирийского конфликта, таким образом, становится
очень вероятной для суммы различных интересов иностранных государств,
которые в настоящий момент имеют единственный результат укрепления Асада
у власти с модальностями и поведением, которые должны вызывать сильные
подозрения среди его союзников ,
Iscriviti a:
Post (Atom)