Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

mercoledì 28 febbraio 2018

Corea del nord e Siria starebbero collaborando sulle armi chimiche

Il rapporto riservato delle Nazioni Unite, pubblicato dal New York Times circa la collaborazione tra la Siria e la Corea del Nord, se confermato apre uno scenario inquietante, che non potrà avere risvolti sulla politica estera mondiale. Secondo questa informativa riservata Pyongyang avrebbe fornito tutto il materiale necessario a Damasco per costruire bombe chimiche. Deve essere ricordato come il regime di Assad, nel 2013, si impegnò a distruggere il suo arsenale chimico e questa promessa bastò ad Obama per non intervenire in Siria: un mancato intervento che avrebbe probabilmente evitato tutti gli anni di guerra che ne sono seguiti e le ingenti perdite umane che il conflitto ha provocato, ma avrebbe anche limitato l’espansione ed il successo dello Stato islamico, che sarebbe stato più agevole da eliminare. In realtà la promessa di Assad non è stata mantenuta, come dimostrato più volte nelle tracce lasciate dagli ordigni chimici lasciate nei teatri di guerra dall’esercito regolare siriano. Anche se Assad ha sempre smentito l’uso di bombe chimiche, incolpando i suoi avversari, l’ipotesi più probabile è che abbia mantenuto una parte del suo arsenale chimico ben protetto dalla parziale promessa fatta ad Obama. Certamente una parte dell’arsenale è stata distrutta e, data la confidenza con questo tipo di armi, quello indicato dal rapporto riservato delle Nazioni Unite ha buone probabilità di essere vero. La Corea del Nord, sempre più soggetta a sanzioni sarebbe riuscita ad esportare la sua tecnologia militare in campo chimico in Siria, in cambio di pagamenti necessari alla sopravvivenza del regime di Pyongyang. Una collaborazione tra due stati canaglia, come una volta erano definite questo tipo di nazioni, molto pericolosa perchè segnala una alleanza informale tra due governi in grado di alterare la stabilità mondiale con metodi non convenzionali. Dal punto di vista pratico, per rendere possibile questa collaborazione appare improbabile che le transazioni tra due paesi così controllati siano state compiute esclusivamente tra di loro; senza complicità internazionali, attraverso società fittizie ben conosciute nei paesi di appartenenza, da ciò non può che conseguire che alcuni soggetti internazionali erano a conoscenza di questi contatti. Se ciò è vero non pensare alla Russia, all’Iran ed alla Cina appare impossibile; si tratta, infatti, di chi è più vicino ai due paesi sospettati di questi traffici riguardanti gli armamenti chimici. Certamente un’ipotesi del genere sarà tutta da dimostrare, tuttavia immaginarsi la reazione americana non è difficile. Gli USA, tra l’altro, sono stati appena fortemente criticati da Pechino per le sanzioni imposte a società che hanno violato l’embargo della Corea del Nord consentendo a Pyongyang l’approvigionamento di petrolio e l’esportazione di carbone. Se le notizie del rapporto delle Nazioni Unite sarà riconosciuto attendibile le transazioni nordcoreane saranno state anche altre e di natura ben più grave. Il fatto che la Corea del Nord si sia specializzata anche nella costruzione di missili balistici e di ordigni nucleari aggrava pesantemente  la situazione, perchè ne fa anche una potenziale esportatrice di tecnologia militare difficilmente raggiungibile per un paese come la Siria. Occorre però ricordare che la collaborazione tra i due paesi non è una novità: già in passato le due nazioni hanno collaborato per la costruzione di un sito nucleare, poi distrutto da Tel Aviv  e piloti militari coreani hanno volata a fianco di quelli siriani in alcuni raid contro Israele nel periodo degli anni sessanta e settante del secolo scorso. Proprio la reazione di Israele sarà un elemento da valutare attentamente per gli equilibri regionali. Adesso occorrerà aspettare le reazioni di Russia e Cina, che se vorranno essere soggetti attendibili non potranno che sanzionare in modo grave i due paesi, tuttavia questa ipotesi appare poco credibile per i rispettivi interessi che Mosca e Pechino hanno dal fatto che i regimi di Damasco e Pyongyang restino in vita. In questo frangente gli allarmi americani appaiono dunque più che giustificati, dato che la pericolosità della Corea del Nord, pur essendo di livello altissimo, appare addirittura minore di una Siria situata al centro del Mediterraneo con un arsenale chimico che può essere incrementato e che, forse, intravvede possibilità di disporre di armamenti di altro genere

North Korea and Syria would be collaborating on chemical weapons

The confidential report of the United Nations, published by the New York Times about the collaboration between Syria and North Korea, if confirmed opens a disquieting scenario, which will not have implications on world foreign policy. According to this confidential information, Pyongyang would have provided all the necessary material to Damascus to build chemical bombs. It must be remembered how the Assad regime, in 2013, undertook to destroy its chemical arsenal and this promise was enough for Obama not to intervene in Syria: a failure to intervene that would have probably avoided all the years of war that followed and the huge human losses that the conflict caused, but it would also have limited the expansion and success of the Islamic State, which would have been easier to eliminate. Actually Assad's promise has not been kept, as demonstrated several times in the traces left by the chemical devices left in the theaters of war by the Syrian regular army. Although Assad has always denied the use of chemical bombs, blaming his opponents, the most likely hypothesis is that he has kept a part of his chemical arsenal well protected by the partial promise made to Obama. Certainly a part of the arsenal has been destroyed and, given the confidence with this type of weapons, the one indicated by the United Nations confidential report has a good chance of being true. North Korea, increasingly subject to sanctions, would be able to export its military technology to the chemical field in Syria, in exchange for payments necessary for the survival of the Pyongyang regime. A collaboration between two rogue states, as was once defined as this type of nation, very dangerous because it signals an informal alliance between two governments able to alter world stability with unconventional methods. From a practical point of view, to make this collaboration possible it seems unlikely that transactions between two countries so controlled have been carried out exclusively between themselves; without international complicity, through well-known fictitious societies in the countries to which they belong, this can only be achieved by some international actors who were aware of these contacts. If this is true, not thinking of Russia, Iran and China seems impossible; in fact, it is about who is closer to the two countries suspected of these traffics concerning chemical weapons. Certainly such a hypothesis will be all to be shown, yet to imagine the American reaction is not difficult. The US, among other things, has just been strongly criticized by Beijing for sanctions imposed on companies that have violated the North Korean embargo by allowing Pyongyang to procure oil and export coal. If the news of the UN report will be recognized as reliable, North Korean transactions will have been other and of a much more serious nature. The fact that North Korea also specialized in the construction of ballistic missiles and nuclear devices heavily aggravates the situation, because it also makes it a potential exporter of military technology difficult to reach for a country like Syria. However, it must be remembered that the collaboration between the two countries is not new: in the past the two nations have collaborated for the construction of a nuclear site, then destroyed by Tel Aviv and Korean military pilots have flown by the Syrian side in some raids against Israel in the sixties and seventies of the last century. Just the reaction of Israel will be an element to be evaluated carefully for the regional balances. Now it will be necessary to wait for the reactions of Russia and China, which if they want to be reliable subjects can only sanction the two countries in a serious way, but this hypothesis does not seem credible for the respective interests that Moscow and Beijing have from the fact that the Damascus regimes and Pyongyang remain alive. At this juncture, the American alarms therefore appear more than justified, given that the danger of North Korea, even if at a very high level, appears even less than a Syria located in the center of the Mediterranean with a chemical arsenal that can be increased and that perhaps , sees the possibility of having armaments of another kind.

Corea del Norte y Siria colaborarían en armas químicas

El informe confidencial de las Naciones Unidas, publicado por el New York Times sobre la cooperación entre Siria y Corea del Norte, si se confirma abre un escenario inquietante que tendrá repercusiones sobre la política exterior global. Según esta información confidencial, Pyongyang habría proporcionado todo el material necesario a Damasco para fabricar bombas químicas. Hay que recordar que el régimen de Assad, en 2013, se comprometió a destruir su arsenal químico, y esto fue lo suficientemente promesa de Obama de no intervenir en Siria: la falta de acción que probablemente habría evitado todos los años de guerra que siguieron y las enormes pérdidas humanas que causó el conflicto, pero también limitarían la expansión y el éxito del Estado islámico, que habría sido más fácil de eliminar. En realidad, la promesa de Assad no se ha cumplido, como se demostró varias veces en las huellas dejadas por los dispositivos químicos que el ejército regular sirio dejó en los teatros de guerra. Aunque Assad siempre ha negado el uso de armas químicas, acusando a sus oponentes, la hipótesis más probable es que se ha conservado parte de su arsenal químico está bien protegida de la promesa parcial a Obama. Sin duda, una parte del arsenal fue destruido y se le dio la confianza con este tipo de armas, es probable que sea cierto el indicado por el informe confidencial de las Naciones Unidas. Corea del Norte, cada vez más sujeta a sanciones, podría exportar su tecnología militar al campo químico en Siria, a cambio de los pagos necesarios para la supervivencia del régimen de Pyongyang. Una colaboración entre dos estados delincuentes, ya que una vez este tipo de naciones se definieron, muy peligroso porque señala una alianza informal entre los dos gobiernos pueden alterar la estabilidad global con métodos no convencionales. Desde un punto de vista práctico, para hacer posible esta colaboración parece poco probable que las transacciones entre dos países así controlados se hayan llevado a cabo exclusivamente entre ellos; sin complicidad internacional, a través de conocidas sociedades ficticias en los países a los que pertenecen, esto solo lo pueden lograr algunos actores internacionales que conocían estos contactos. Si esto es cierto, no pensar en Rusia, Irán y China parece imposible; de hecho, se trata de quién está más cerca de los dos países sospechosos de estos tráficos con respecto a las armas químicas. Ciertamente, tal hipótesis se demostrará por completo, sin embargo, imaginar la reacción estadounidense no es difícil. Los EE.UU., por cierto, acaban de ser fuertemente criticado por Pekín por las sanciones impuestas a empresas que han violado el embargo de Corea del Norte en Pyongyang que permite la adquisición de las exportaciones de petróleo y carbón. Si las noticias del informe de las Naciones Unidas se reconocen como confiables, las transacciones de Corea del Norte habrán sido otras y de una naturaleza mucho más grave. El hecho de que Corea del Norte también se ha especializado en la construcción de misiles balísticos y armas nucleares agrava seriamente la situación, ya que es también un potencial para la exportación de tecnología militar difícil de lograr para un país como Siria. Debe, sin embargo, recuerda que la cooperación entre los dos países no es nueva: en el pasado, los dos países han trabajado juntos para construir una instalación nuclear, fue destruido por los pilotos militares de Corea Tel Aviv y han volado junto con los sirios en algunas incursiones contra Israel en los años sesenta y setenta del siglo pasado. Solo la reacción de Israel será un elemento a evaluar cuidadosamente para los equilibrios regionales. Ahora será necesario esperar a que las reacciones de Rusia y China, que si quieren se puede confiar en los individuos sólo castigar seriamente a los dos países, sin embargo, esta hipótesis no parece muy creíble para los intereses respectivos que Moscú y Pekín que los regímenes de Damasco y Pyongyang sigue vivo. En este momento aparecen las alarmas de los estadounidenses, por lo tanto, más que justificada, ya que el peligro de Corea del Norte, a pesar de ser un nivel muy alto, incluso aparece menos de un Siria en el centro del Mediterráneo con un arsenal químico que puede ser aumentado y que tal vez , ve la posibilidad de tener armamentos de otro tipo.

Nordkorea und Syrien würden bei chemischen Waffen zusammenarbeiten

Der vertrauliche Bericht der Vereinten Nationen, der von der New York Times über die Zusammenarbeit zwischen Syrien und Nordkorea veröffentlicht wurde, eröffnet, falls er bestätigt wird, ein beunruhigendes Szenario, das keine Auswirkungen auf die Außenpolitik der Welt haben wird. Nach dieser vertraulichen Information hätte Pjöngjang Damaskus das notwendige Material für den Bau chemischer Bomben zur Verfügung gestellt. Es muss als das Assad-Regime nicht vergessen werden, im Jahr 2013, versprach er, sein chemisches Arsenal zu zerstören, und das war genug Versprechen an Obama nicht in Syrien zu intervenieren: Untätigkeit, die wahrscheinlich all Jahre Krieg vermieden hätte, die folgten und Der Konflikt verursachte große menschliche Verluste, aber auch die Expansion und den Erfolg des islamischen Staates, der leichter zu beseitigen wäre. Tatsächlich wurde Assads Versprechen nicht eingehalten, wie es mehrmals in den Spuren der chemischen Geräte gezeigt wurde, die die syrische reguläre Armee auf den Kriegsschauplätzen zurückgelassen hatte. Obwohl Assad immer der Einsatz von chemischen Waffen verweigert hat, seine Gegner der Schuld, ist die wahrscheinlichste Hypothese, dass er einen Teil seines chemischen Arsenals gehalten hat und aus dem Teil Versprechen an Obama geschützt ist. Sicherlich wurde ein Teil des Arsenals zerstört, und angesichts des Vertrauens in diese Art von Waffen hat die vom vertraulichen Bericht der Vereinten Nationen angegebene Wahrscheinlichkeit eine gute Chance, wahr zu sein. Nordkorea, das zunehmend Sanktionen ausgesetzt ist, könnte seine Militärtechnologie im Austausch gegen die für das Überleben des Pjöngjang-Regimes notwendigen Zahlungen in den chemischen Bereich in Syrien exportieren. Eine Zusammenarbeit zwischen zwei Schurkenstaaten, wie sie einst als diese Art von Nation definiert wurde, ist sehr gefährlich, weil sie eine informelle Allianz zwischen zwei Regierungen signalisiert, die in der Lage sind, die Stabilität der Welt mit unkonventionellen Methoden zu verändern. Aus praktischer Sicht scheint es unwahrscheinlich, dass Transaktionen zwischen zwei so kontrollierten Ländern ausschließlich zwischen ihnen durchgeführt wurden, um diese Zusammenarbeit zu ermöglichen. Ohne internationale Mittäterschaft, durch bekannte fiktive Gesellschaften in den Ländern, denen sie angehören, kann dies nur von einigen internationalen Akteuren erreicht werden, die sich dieser Kontakte bewusst sind. Wenn das stimmt, scheint es unmöglich, nicht an Russland, den Iran und China zu denken; Es geht vielmehr darum, wer näher an den beiden Ländern ist, die verdächtigt werden, mit chemischen Waffen gehandelt zu haben. Sicherlich wird eine solche Hypothese nur demonstriert werden, aber die amerikanische Reaktion ist nicht schwer vorzustellen. Die USA wurden unter anderem gerade heftig von Peking kritisiert, weil sie Sanktionen gegen Unternehmen verhängt haben, die das nordkoreanische Embargo verletzt haben, indem sie Pjöngjang die Beschaffung von Öl und den Export von Kohle erlaubten. Wenn die Nachrichten über den UN-Bericht als zuverlässig anerkannt werden, werden nordkoreanische Transaktionen andere und wesentlich ernstere sein. Die Tatsache, dass sich Nordkorea auch auf den Bau von ballistischen Raketen und nuklearen Geräten spezialisiert hat, verschärft die Situation erheblich, da es auch ein potentieller Exporteur von militärischer Technologie ist, die für ein Land wie Syrien schwer zu erreichen ist. Es sollte daran denken jedoch, dass die Zusammenarbeit zwischen den beiden Ländern sind nicht neu: In der Vergangenheit haben die beiden Länder zusammen, um eine Atomanlage zu bauen, von Tel Aviv und koreanischen Militärpiloten zerstört wurde in einigen Razzien neben diesen Syrern geflogen gegen Israel in den sechziger und siebziger Jahren des letzten Jahrhunderts. Gerade die Reaktion Israels wird ein Element sein, das sorgfältig für die regionalen Gleichgewichte zu bewerten ist. Jetzt ist es notwendig, für die russischen und chinesischen Reaktionen zu warten, dass, wenn sie Einzelpersonen werden wollen vertraut nur ernsthaft die beiden Länder bestrafen, aber diese Annahme scheint nicht sehr glaubwürdig für die jeweiligen Interessen, dass Moskau und Peking, dass die Damaskus Regime und Pjöngjang bleibt am Leben. An dieser Stelle die Amerikaner Alarme erscheinen daher mehr als gerechtfertigt, da die Gefahr von Nordkorea, trotz eines sehr hohen Niveau ist, erscheint noch weniger ein Syrien in der Mitte des Mittelmeers mit einem chemischen Arsenal, die erhöht werden kann, und dass vielleicht sieht die Möglichkeit, Waffen anderer Art zu haben.

La Corée du Nord et la Syrie collaboreront sur des armes chimiques

Le rapport confidentiel des Nations Unies, publié par le New York Times sur la collaboration entre la Syrie et la Corée du Nord, s'il est confirmé, ouvre un scénario inquiétant, qui n'aura pas d'implications sur la politique étrangère mondiale. Selon cette information confidentielle, Pyongyang aurait fourni tout le matériel nécessaire à Damas pour fabriquer des bombes chimiques. Il faut se rappeler comment le régime Assad, en 2013, s'est engagé à détruire son arsenal chimique et cette promesse a suffi à Obama pour ne pas intervenir en Syrie: un échec d'intervention qui aurait probablement évité toutes les années de guerre qui ont suivi et les énormes pertes humaines que le conflit a causées, mais cela aurait aussi limité l'expansion et le succès de l'État islamique, ce qui aurait été plus facile à éliminer. En fait, la promesse d'Assad n'a pas été tenue, comme cela a été démontré à plusieurs reprises dans les traces laissées par les dispositifs chimiques laissés sur les théâtres de guerre par l'armée régulière syrienne. Bien qu'Assad ait toujours refusé l'utilisation de bombes chimiques, accusant ses adversaires, l'hypothèse la plus probable est qu'il a gardé une partie de son arsenal chimique bien protégé par la promesse partielle faite à Obama. Il est certain qu'une partie de l'arsenal a été détruite et, compte tenu de la confiance accordée à ce type d'armes, celle qui est indiquée dans le rapport confidentiel des Nations Unies a de bonnes chances d'être vraie. La Corée du Nord, de plus en plus sujette à des sanctions, serait en mesure d'exporter sa technologie militaire vers le secteur chimique en Syrie, en échange des paiements nécessaires à la survie du régime de Pyongyang. Une collaboration entre deux États voyous, comme on l'a déjà défini comme ce type de nation, est très dangereuse car elle signale une alliance informelle entre deux gouvernements capables de modifier la stabilité du monde avec des méthodes non conventionnelles. D'un point de vue pratique, pour rendre cette collaboration possible, il semble improbable que des transactions entre deux pays ainsi contrôlés aient été menées exclusivement entre elles; sans complicité internationale, à travers des sociétés fictives bien connues dans les pays auxquels elles appartiennent, cela ne peut être réalisé que par des acteurs internationaux conscients de ces contacts. Si cela est vrai, ne pas penser à la Russie, l'Iran et la Chine semble impossible; en fait, il s'agit de savoir qui est le plus proche des deux pays soupçonnés de ces trafics d'armes chimiques. Certes, une telle hypothèse sera tout à démontrer, mais imaginer la réaction américaine n'est pas difficile. Les Etats-Unis, entre autres, viennent d'être vivement critiqués par Pékin pour les sanctions imposées aux entreprises qui ont violé l'embargo nord-coréen en permettant à Pyongyang d'acheter du pétrole et d'exporter du charbon. Si les nouvelles du rapport de l'ONU seront reconnues comme fiables, les transactions nord-coréennes auront été d'une nature beaucoup plus sérieuse. Le fait que la Corée du Nord est également spécialisé dans la construction de missiles balistiques et d'armes nucléaires aggrave sérieusement la situation, car il est aussi un potentiel pour la technologie militaire exportation difficile à réaliser pour un pays comme la Syrie. Il convient cependant, rappeler que la coopération entre les deux pays n'est pas nouvelle: dans le passé, les deux pays ont travaillé ensemble pour construire un site nucléaire, a été détruit par Tel Aviv et les pilotes militaires coréens ont volé aux côtés de ces Syriens dans certains raids contre Israël dans les années soixante et soixante-dix du siècle dernier. Juste la réaction d'Israël sera un élément à évaluer avec soin pour les équilibres régionaux. Maintenant, il sera nécessaire d'attendre les réactions russes et chinois, que s'ils veulent être des personnes de confiance ne feront que punir sérieusement les deux pays, cependant, cette hypothèse ne semble pas très crédible pour les intérêts respectifs que Moscou et Pékin que les régimes de Damas et Pyongyang reste en vie. À ce stade les alarmes Américains apparaissent donc plus que justifiée, puisque le danger de la Corée du Nord, en dépit d'être un très haut niveau, même semble moins d'une Syrie au milieu de la Méditerranée avec un arsenal chimique qui peut être augmentée et que peut-être , voit la possibilité d'avoir des armements d'un autre genre.

Coreia do Norte e Síria estariam colaborando em armas químicas

O relatório confidencial das Nações Unidas, publicado pelo New York Times sobre a colaboração entre a Síria ea Coréia do Norte, se confirmado, abre um cenário inquietante, que não terá implicações na política externa mundial. De acordo com esta informação confidencial, Pyongyang teria fornecido todo o material necessário a Damasco para construir bombas químicas. Deve lembrar-se de como o regime de Assad, em 2013, comprometeu-se a destruir seu arsenal químico e essa promessa foi suficiente para Obama não intervir na Síria: uma falha na intervenção que provavelmente evitaria todos os anos de guerra que se seguiram e a grandes perdas humanas que o conflito causou, mas também teria limitado a expansão e o sucesso do Estado islâmico, o que teria sido mais fácil de eliminar. Na verdade, a promessa de Assad não foi mantida, como demonstrado várias vezes nos traços deixados pelos dispositivos químicos deixados nos teatros de guerra pelo exército regular sírio. Embora Assad tenha sempre negado o uso de bombas químicas, culpando seus oponentes, a hipótese mais provável é que ele manteve uma parte de seu arsenal químico bem protegido pela promessa parcial feita a Obama. Certamente, uma parte do arsenal foi destruída e, dada a confiança com este tipo de armas, a indicada pelo relatório confidencial das Nações Unidas tem boas chances de ser verdade. A Coréia do Norte, cada vez mais sujeita a sanções, poderá exportar sua tecnologia militar para o campo químico na Síria, em troca dos pagamentos necessários para a sobrevivência do regime de Pyongyang. Uma colaboração entre dois estados mal-intencionados, como já foi definido como esse tipo de nação, é muito perigoso porque sinaliza uma aliança informal entre dois governos capazes de alterar a estabilidade mundial com métodos não convencionais. Do ponto de vista prático, para tornar possível essa colaboração, parece improvável que as transações entre dois países tão controlados tenham sido realizadas exclusivamente entre si; sem cumplicidade internacional, através de sociedades fictícias bem conhecidas nos países a que pertencem, isso só pode ser alcançado por alguns atores internacionais conscientes desses contatos. Se isso é verdade, não pensar na Rússia, Irã e China parece impossível; na verdade, trata-se de quem está mais próximo dos dois países suspeitos desses tráfegos em relação a armas químicas. Certamente, essa hipótese será tudo a ser mostrada, ainda para imaginar que a reação americana não é difícil. Os EUA, entre outras coisas, acabaram de ser fortemente criticados por Pequim por sanções impostas a empresas que violaram o embargo norte-coreano ao permitir que Pyongyang obtenha petróleo e exporte carvão. Se a notícia do relatório da ONU será reconhecida como confiável, as transações norte-coreanas terão sido outras e de uma natureza muito mais séria. O fato de a Coréia do Norte se especializar na construção de mísseis balísticos e dispositivos nucleares agrava fortemente a situação, porque também o torna um potencial exportador de tecnologia militar difícil de alcançar para um país como a Síria. No entanto, deve-se lembrar que a colaboração entre os dois países não é nova: no passado, as duas nações colaboraram para a construção de um sítio nuclear, depois destruídas por Tel Aviv e os pilotos militares coreanos voaram pelo lado sírio em algumas incursões contra Israel nos anos sessenta e setenta do século passado. Apenas a reação de Israel será um elemento a ser avaliado cuidadosamente para os saldos regionais. Agora, será necessário aguardar as reações da Rússia e da China, que se quiserem ser confiáveis, os assuntos só podem sancionar os dois países de forma séria, mas essa hipótese não parece credível para os interesses respectivos que Moscou e Pequim têm pelo fato de que os regimes de Damasco e Pyongyang continua vivo. Neste momento, os alarmes americanos parecem, portanto, mais do que justificados, já que o perigo da Coréia do Norte, mesmo que em um nível muito alto, apareça ainda menos do que uma Síria localizada no centro do Mediterrâneo com um arsenal químico que pode ser aumentado e talvez , vê a possibilidade de ter armamentos de outro tipo.

Северная Корея и Сирия будут сотрудничать в области химического оружия

В конфиденциальном докладе Организации Объединенных Наций, опубликованном «Нью-Йорк таймс» о сотрудничестве между Сирией и Северной Кореей, в случае его подтверждения открывается тревожный сценарий, который не будет иметь последствий для мировой внешней политики. Согласно этой конфиденциальной информации, Пхеньян предоставил бы все необходимые материалы для создания химических бомб в Дамаске. Следует помнить, как режим Асада в 2013 году взял на себя обязательство уничтожить свой химический арсенал, и этого обещания было достаточно для того, чтобы Обама не вмешивался в Сирию: неспособность вмешаться, вероятно, избежала бы всех последующих лет войны и огромные человеческие потери, вызванные конфликтом, но это также ограничило бы расширение и успех исламского государства, которое было бы легче устранить. На самом деле обещание Асада не сохранилось, как это неоднократно демонстрировалось в следах, оставленных химическими устройствами, оставленными в военных войнах сирийской регулярной армией. Хотя Асад всегда отрицал использование химических бомб, обвиняя своих оппонентов, наиболее вероятной гипотезой является то, что он сохранил часть своего химического арсенала, хорошо защищенного частичным обещанием Обамы. Разумеется, часть арсенала уничтожена и, учитывая доверие к этому типу оружия, тот, о котором свидетельствует конфиденциальный доклад Организации Объединенных Наций, имеет хорошие шансы быть правдой. Северная Корея, все более подверженная санкциям, сможет экспортировать свои военные технологии в химическую отрасль в Сирии в обмен на выплаты, необходимые для выживания режима Пхеньяна. Сотрудничество между двумя государствами-изгоями, которое когда-то было определено как этот тип нации, очень опасно, поскольку оно сигнализирует о неформальном союзе между двумя правительствами, способным изменить мировую стабильность с помощью нетрадиционных методов. С практической точки зрения, чтобы сделать это сотрудничество возможным, представляется маловероятным, что сделки между двумя контролируемыми странами осуществлялись исключительно между собой; без международного соучастия, через известные фиктивные общества в странах, к которым они принадлежат, это может быть достигнуто только некоторыми международными субъектами, которые знали об этих контактах. Если это правда, то не думать о России, Иране и Китае представляется невозможным; Фактически речь идет о том, кто ближе к двум странам, которые подозреваются в этих трафиках в отношении химического оружия. Конечно, такая гипотеза будет показана, но представить себе, что американская реакция не сложна. США, между прочим, только что подверглись жесткой критике со стороны Пекина за санкции, введенные в отношении компаний, которые нарушили северокорейское эмбарго, разрешив Пхеньяну закупать нефть и экспорт угля. Если новость о докладе ООН будет признана надежной, транзакции Северной Кореи будут другими и имеют гораздо более серьезный характер. Тот факт, что Северная Корея также специализируется на строительстве баллистических ракет и ядерных устройств, сильно усугубляет ситуацию, поскольку она также делает ее потенциальным экспортером военной техники, труднодоступной для такой страны, как Сирия. Однако следует помнить, что сотрудничество между двумя странами не нова: в прошлом обе страны сотрудничали в строительстве ядерного объекта, а затем уничтожены Тель-Авивом, а корейские военные летчики пролетели сирийской стороной в некоторых рейдах против Израиля в шестидесятые и семидесятые годы прошлого века. Просто реакция Израиля будет элементом, который будет тщательно оценен для региональных балансов. Теперь нужно будет дождаться реакции России и Китая, которые, если они хотят быть надежными субъектами, могут только серьезно навязать эти две страны, но эта гипотеза кажется маловероятной для соответствующих интересов Москвы и Пекина от того, что режимы Дамаска и Пхеньян остается в живых. В этой связи американские сигналы тревоги, следовательно, более чем оправданы, учитывая, что опасность Северной Кореи, даже если на очень высоком уровне, оказывается еще меньше, чем Сирия, расположенная в центре Средиземного моря, с химическим арсеналом, который может быть увеличен, и, возможно, , видит возможность иметь вооружения другого рода.