Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

mercoledì 27 febbraio 2019

L'aviazione indiana bombarda il territorio pakistano

L’azione dell’aviazione militare indiana in territorio pakistano, costituisce un’anomalia in contrasto con il comportamento che Nuova Delhi è solita avere, anche in situazioni critiche, con il Pakistan. Risulta infatti molto raro che i mezzi aerei indiani oltrepassino il  proprio confine. L’azione militare si inserisce in una situazione di crescente tensione tra i due paesi, sopratutto dopo l’attentato terroristico, avvenuto nel Kashmir indiano e che ha provocato la morte di 42 agenti di polizia indiani. La strategia dell’India sarebbe improntata alla prevenzione contro nuovi attentati terroristici, ritenuti molto probabili dal governo di Nuova Delhi. L’atteggiamento del pese pakistano è, per ora, quello di sminuire l’azione indiana, che secondo le fonti del Ministero degli Esteri avrebbe causato la morte di 300 militanti di organizzazioni fondamentaliste islamiche. Il Pakistan ha un duplice interesse per smentire gli effetti dell’attacco indiano: il primo è quello di non mostrare la propria debolezza nel difendere le proprie frontiere, ma è il secondo quello che viene ritenuto più importante dagli analisti: la conferma delle vittime del bombardamento in territorio pakistano, implicherebbe anche l’ammissione dell’esistenza dei campi di addestramento dei fondamentalisti islamici nelle zone al confine con l’India. Queste formazioni terroristiche sarebbero vicine ad Al Qaeda ed inserite nella lista dei terroristi stilata dalle Nazioni Unite, fin dal 2001. L’avversione di queste milizie contro l’India è un dato risaputo ed i sospetti di connivenza con il governo pakistano sono presenti da tempo, sia a Nuova Delhi, che a Washington; la posizione ambigua del governo pachistano verso i terroristi islamici provoca da tempo scarsa fiducia da parte degli Stati Uniti e dell’Alleanza Atlantica ed in questo caso si può anche sospettare un uso strumentale dei fondamentalisti per alzare il livello del contrasto lungo la frontiera tra i due paesi e colpire l’India in maniera indiretta. Resta il fatto che in questo momento il paese indiano si è reso protagonista di un atto che, formalmente, può essere definito di guerra contro un’altra nazione invadendo il suo territorio, sebbene per un periodo limitato di tempo.  La cautela del Pakistan, che non ha attuato neppure proteste di tipo diplomatico, aumenta i sospetti su Islamabad, ma non n permette di capire in maniera completa le intenzioni del governo pachistano. Se, da un lato, vi è tutto l’interesse a minimizzare l’accaduto per evitare ammissioni compromettenti, dall’altro lato vi è il timore che il Pakistan abbia intrapreso una nuova tattica nella guerra non dichiarata contro l’India e che con l’uso di terroristi persegua un pericoloso intento di destabilizzare la zona di frontiera, da sempre oggetto di contenzioso tra le due parti. Nonostante sia superfluo ricordare che entrambi i paesi siano potenze nucleari, questo dato non deve essere tenuto ben presente per cercare di effettuare una previsione degli scenari possbili. Inoltre si devono considerare altri attori che sono presenti nello scenario: la Cina, tradizionale avversario regionale dell’India, che sta operando in Pakistan con grandi investimenti, mentre gli Stati Uniti sono più vicini a Nuova Delhi, anche se il Pakistan resta un alleato inaffidabile, ma strategico nella questione afghana. L’intreccio di interessi internazionali è completato con la voglia di riemergere di organizzazioni come Al Qaeda, come già detto molto vicina ai terroristi pachistani, che potrebbe cercare di riempire il vuoto lasciato dallo Stato islamico lanciando una campagna terroristica su vasta scala, come è nella propria modalità di azione, che potrebbe ricomprendere anche la frontiera tra Pakistan ed India proprio come fattore di risalto e risonanza mondiale. L’impressione è che l’azione dell’India possa segnare uno sviluppo importante e molto pericoloso nella questione indo pachistana, con conseguenze largamente imprevedibili, che la diplomazia internazionale dovrà monitorare costantemente per evitare che la crisi abbia pericolosi allargamenti.

martedì 26 febbraio 2019

The Indian aviation bombs the Pakistani territory

The action of Indian military aviation in Pakistani territory, constitutes an anomaly in contrast with the behavior that New Delhi is used to have, even in critical situations, with Pakistan. It is very rare indeed that Indian airplanes cross their border. The military action is part of a situation of growing tension between the two countries, especially after the terrorist attack, which took place in Indian Kashmir and which caused the death of 42 Indian police officers. India's strategy would be based on the prevention of new terrorist attacks, considered very probable by the New Delhi government. The attitude of the Pakistani country is, for now, to diminish the Indian action, which according to the sources of the Foreign Ministry would have caused the death of 300 militants of Islamic fundamentalist organizations. Pakistan has a double interest to deny the effects of the Indian attack: the first is to not show its weakness in defending its borders, but it is the second that is considered most important by analysts: the confirmation of the victims of the bombing in Pakistani territory, it would also imply admitting the existence of Islamic fundamentalist training camps in areas bordering India. These terrorist formations would be close to Al Qaeda and included in the list of terrorists drawn up by the UN since 2001. The aversion of these militias against India is a known fact and the suspicions of connivance with the Pakistani government have been present for some time. , both in New Delhi and in Washington; the ambiguous position of the Pakistani government towards Islamic terrorists has long provoked a lack of confidence on the part of the United States and the Atlantic Alliance and in this case one can even suspect the instrumental use of fundamentalists to raise the level of conflict along the border between the two countries and affect India indirectly. The fact remains that at this time the Indian country has become the protagonist of an act that, formally, can be defined as war against another nation invading its territory, albeit for a limited period of time. The caution of Pakistan, which has not even implemented diplomatic protests, increases suspicions about Islamabad, but does not allow us to fully understand the intentions of the Pakistani government. If, on the one hand, there is every interest in minimizing the incident to avoid compromising admissions, on the other hand there is the fear that Pakistan has embarked on a new tactic in the undeclared war against India. use of terrorists pursues a dangerous intent to destabilize the border area, which has always been the subject of litigation between the two parties. Although it is superfluous to remember that both countries are nuclear powers, this figure should not be kept in mind to try to make a prediction of the possible scenarios. In addition, we must consider other actors that are present in the scenario: China, a traditional regional opponent of India, which is operating in Pakistan with large investments, while the United States is closer to New Delhi, even if Pakistan remains an unreliable ally , but strategic in the Afghan question. The interweaving of international interests is completed with the desire to re-emerge organizations like Al Qaeda, as already said very close to the Pakistani terrorists, who could try to fill the gap left by the Islamic State by launching a large-scale terrorist campaign, as it is its own mode of action, which could also include the border between Pakistan and India just as a factor of world prominence and resonance. The impression is that India's action may mark an important and very dangerous development in the Indo-Pakistan question, with largely unpredictable consequences, which international diplomacy will have to constantly monitor to prevent the crisis from having dangerous enlargements.

La aviación india bombardea el territorio pakistaní.

La acción de la aviación militar india en territorio paquistaní, constituye una anomalía en contraste con el comportamiento que Nueva Delhi está acostumbrada a tener, incluso en situaciones críticas, con Pakistán. Es muy raro que los aviones indios crucen su frontera. La acción militar es parte de una situación de creciente tensión entre los dos países, especialmente después del ataque terrorista, que tuvo lugar en la Cachemira india y causó la muerte de 42 policías indios. La estrategia de India se basaría en la prevención de nuevos ataques terroristas, considerados muy probables por el gobierno de Nueva Delhi. La actitud del país pakistaní es, por ahora, disminuir la acción de los indios, que según las fuentes del Ministerio de Relaciones Exteriores habría causado la muerte de 300 militantes de organizaciones fundamentalistas islámicas. Pakistán tiene un doble interés en negar los efectos del ataque indio: el primero es no mostrar su debilidad en la defensa de sus fronteras, pero es el segundo que los analistas consideran más importante: la confirmación de las víctimas del atentado. en territorio pakistaní, también implicaría admitir la existencia de campos de entrenamiento fundamentalistas islámicos en las zonas fronterizas con la India. Estas formaciones terroristas estarían cerca de Al Qaeda e incluidas en la lista de terroristas elaborada por la ONU desde 2001. La aversión de estas milicias contra la India es un hecho conocido y las sospechas de connivencia con el gobierno paquistaní han estado presentes durante algún tiempo. , tanto en Nueva Delhi como en Washington; La posición ambigua del gobierno pakistaní hacia los terroristas islámicos ha provocado durante mucho tiempo una falta de confianza por parte de los Estados Unidos y la Alianza Atlántica y, en este caso, incluso se puede sospechar el uso instrumental de los fundamentalistas para elevar el nivel de conflicto a lo largo de la frontera entre ambos. Países y afectan a la India indirectamente. El hecho es que en este momento el país indio se ha convertido en el protagonista de un acto que, formalmente, puede definirse como la guerra contra otra nación que invade su territorio, aunque por un período limitado de tiempo. La advertencia de Pakistán, que ni siquiera ha implementado protestas diplomáticas, aumenta las sospechas sobre Islamabad, pero no nos permite entender completamente las intenciones del gobierno pakistaní. Si, por un lado, hay un gran interés en minimizar el incidente para evitar comprometer las admisiones, por otro lado, existe el temor de que Pakistán se haya embarcado en una nueva táctica en la guerra no declarada contra India. El uso de terroristas persigue un peligroso intento de desestabilizar el área fronteriza, que siempre ha sido objeto de litigios entre las dos partes. Aunque es superfluo recordar que ambos países son potencias nucleares, esta cifra no debe tenerse en cuenta para tratar de hacer una predicción de los posibles escenarios. Además, debemos considerar otros actores que están presentes en el escenario: China, un opositor regional tradicional de la India, que opera en Pakistán con grandes inversiones, mientras que Estados Unidos está más cerca de Nueva Delhi, incluso si Pakistán sigue siendo un aliado poco confiable. , pero estratégico en la cuestión afgana. El entretejido de los intereses internacionales se completa con el deseo de resurgir organizaciones como Al Qaeda, como ya se dijo muy cerca de los terroristas pakistaníes, que podrían intentar llenar el vacío dejado por el Estado Islámico lanzando una campaña terrorista a gran escala, como es su propio modo de acción, que también podría incluir la frontera entre Pakistán y la India como un factor de prominencia y resonancia mundial. La impresión es que la acción de la India puede marcar un desarrollo importante y muy peligroso en la cuestión del Indo-Pakistán, con consecuencias en gran medida impredecibles, que la diplomacia internacional tendrá que supervisar constantemente para evitar que la crisis tenga ampliaciones peligrosas.

Die indische Luftfahrt bombardiert das pakistanische Territorium

Die Aktionen der indischen Militärluftfahrt auf pakistanischem Territorium stellen eine Anomalie dar, im Gegensatz zu dem Verhalten, das New Delhi selbst in kritischen Situationen mit Pakistan pflegte. Es ist sehr selten, dass indische Flugzeuge ihre Grenze überschreiten. Die Militäraktion ist Teil einer Situation wachsender Spannungen zwischen den beiden Ländern, insbesondere nach dem Terroranschlag im indischen Kaschmir, der 42 indische Polizeibeamte zum Tode brachte. Indiens Strategie würde auf der Verhinderung neuer Terroranschläge basieren, die von der Regierung von Neu-Delhi als sehr wahrscheinlich angesehen werden. Die Haltung des pakistanischen Landes soll vorerst die indische Aktion einschränken, die nach Angaben des Außenministeriums den Tod von 300 Kämpfern islamischer fundamentalistischer Organisationen verursacht hätte. Pakistan hat ein doppeltes Interesse daran, die Auswirkungen des indischen Angriffs zu bestreiten: Der erste besteht darin, seine Schwäche bei der Verteidigung seiner Grenzen nicht zu zeigen, aber es ist der zweite, der von Analysten als am wichtigsten erachtet wird: die Bestätigung der Opfer des Bombenanschlags auf pakistanischem Territorium würde dies auch bedeuten, dass es in den an Indien grenzenden Gebieten islamische fundamentalistische Trainingslager gibt. Diese terroristischen Formationen würden sich in der Nähe von Al Qaida befinden und in die Liste der Terroristen aufgenommen werden, die die Vereinten Nationen seit 2001 aufgestellt haben. Die Abneigung dieser Milizen gegen Indien ist eine bekannte Tatsache, und der Verdacht der Verbundenheit mit der pakistanischen Regierung besteht seit einiger Zeit. sowohl in Neu-Delhi als auch in Washington; Die mehrdeutige Haltung der pakistanischen Regierung gegenüber islamistischen Terroristen hat seit langem zu einem Vertrauensverlust der Vereinigten Staaten und des Atlantischen Bündnisses geführt. In diesem Fall kann man sogar den instrumentalen Einsatz von Fundamentalisten für die Erhöhung des Konfliktniveaus entlang der Grenze zwischen den beiden Ländern vermuten Länder und beeinflussen indirekt Indien. Tatsache ist, dass das indische Land zu dieser Zeit der Protagonist einer Handlung geworden ist, die formal als Krieg gegen eine andere Nation definiert werden kann, die in ihr Territorium eindringt, wenn auch für einen begrenzten Zeitraum. Die Zurückhaltung Pakistans, die noch nicht einmal diplomatische Proteste durchgeführt hat, steigert den Verdacht auf Islamabad, erlaubt es uns jedoch nicht, die Absichten der pakistanischen Regierung vollständig zu verstehen. Wenn es einerseits ein Interesse an der Minimierung des Vorfalls gibt, um die Aufnahme zu beeinträchtigen, besteht andererseits die Befürchtung, dass Pakistan eine neue Taktik im nicht angemeldeten Krieg gegen Indien eingeschlagen hat. Der Einsatz von Terroristen verfolgt eine gefährliche Absicht, das Grenzgebiet zu destabilisieren, was immer Gegenstand von Rechtsstreitigkeiten zwischen den beiden Parteien war. Obwohl es überflüssig ist, sich daran zu erinnern, dass beide Länder Atommächte sind, sollte diese Zahl nicht berücksichtigt werden, um die möglichen Szenarien vorhersagen zu können. Darüber hinaus müssen wir andere Akteure in Betracht ziehen, die im Szenario vertreten sind: China, ein traditioneller regionaler Gegner Indiens, der in Pakistan mit großen Investitionen tätig ist, während sich die Vereinigten Staaten näher an Neu-Delhi befinden, auch wenn Pakistan nach wie vor ein unzuverlässiger Verbündeter ist , aber strategisch in der afghanischen Frage. Die Verflechtung internationaler Interessen wird mit dem Wunsch abgeschlossen, Organisationen wie Al Qaida wiederaufzubauen, wie bereits in der Nähe der pakistanischen Terroristen gesagt, die versuchen könnten, die Lücke zu schließen, die der islamische Staat durch eine groß angelegte terroristische Kampagne geschlossen hat eine eigene Handlungsweise, die auch die Grenze zwischen Pakistan und Indien einschließen könnte, nur als Faktor für weltweite Bekanntheit und Resonanz. Der Eindruck ist, dass das Vorgehen Indiens eine wichtige und sehr gefährliche Entwicklung in der indisch-pakistanischen Frage darstellt, mit weitgehend unvorhersehbaren Folgen, die die internationale Diplomatie ständig überwachen muss, um zu verhindern, dass die Krise gefährliche Erweiterungen erlebt.

L'aviation indienne bombarde le territoire pakistanais

L’action de l’aviation militaire indienne sur le territoire pakistanais constitue une anomalie qui contraste avec le comportement que New Delhi a eu jusqu’à présent, même dans des situations critiques, avec le Pakistan. Il est très rare que des avions indiens traversent leur frontière. L'action militaire s'inscrit dans une situation de tension croissante entre les deux pays, notamment après l'attaque terroriste qui a eu lieu au Cachemire indien et qui a causé la mort de 42 policiers indiens. La stratégie de l'Inde serait basée sur la prévention de nouvelles attaques terroristes, considérées très probables par le gouvernement de New Delhi. L'attitude du pays pakistanais est, pour le moment, de réduire l'action indienne, qui aurait, selon les sources du ministère des Affaires étrangères, causé la mort de 300 militants d'organisations fondamentalistes islamiques. Le Pakistan a un double intérêt à nier les effets de l'attaque indienne: le premier est de ne pas montrer sa faiblesse en matière de défense de ses frontières, mais c'est le second qui est considéré comme le plus important par les analystes: la confirmation des victimes de l'attentat à la bombe. sur le territoire pakistanais, cela impliquerait également d'admettre l'existence de camps d'entraînement fondamentalistes islamiques dans des zones frontalières de l'Inde. Ces formations terroristes seraient proches d'Al-Qaïda et figureraient sur la liste des terroristes établie par l'ONU depuis 2001. L'aversion de ces milices contre l'Inde est un fait connu et les soupçons de connivence avec le gouvernement pakistanais sont présents depuis un certain temps. , à New Delhi et à Washington; la position ambiguë du gouvernement pakistanais vis-à-vis des terroristes islamistes a longtemps provoqué un manque de confiance de la part des États-Unis et de l'Alliance atlantique et, dans ce cas, on peut même suspecter l'utilisation instrumentale des fondamentalistes pour élever le niveau de conflit le long de la frontière pays et affectent indirectement l’Inde. Il n'en reste pas moins que le pays indien est aujourd'hui devenu le protagoniste d'un acte qui, formellement, peut être défini comme une guerre contre une autre nation envahissant son territoire, même pour une période limitée. La prudence du Pakistan, qui n'a même pas mis en place de manifestations diplomatiques, accroît les soupçons sur Islamabad, mais ne nous permet pas de comprendre pleinement les intentions du gouvernement pakistanais. Si, d’une part, il ya tout intérêt à minimiser l’incident pour éviter de compromettre les aveux, d’autre part, il est à craindre que le Pakistan se lance dans une nouvelle tactique dans la guerre non déclarée contre l’Inde. le recours à des terroristes poursuit une intention dangereuse de déstabiliser la zone frontalière, qui a toujours fait l’objet d’un litige entre les deux parties. Bien qu'il soit superflu de rappeler que les deux pays sont des puissances nucléaires, il ne faut pas oublier ce chiffre pour tenter de prédire les scénarios possibles. De plus, nous devons prendre en compte d’autres acteurs présents dans le scénario: la Chine, opposant régional traditionnel de l’Inde, qui opère au Pakistan avec des investissements importants, tandis que les États-Unis sont plus proches de New Delhi, même si le Pakistan reste un allié peu fiable. , mais stratégique dans la question afghane. L’enchevêtrement des intérêts internationaux s’achève avec la volonté de ressurgir des organisations comme Al-Qaïda, comme on l’a déjà dit très proche des terroristes pakistanais, qui pourraient tenter de combler le vide laissé par l’État islamique en lançant une campagne terroriste à grande échelle. son propre mode d’action, qui pourrait également inclure la frontière entre le Pakistan et l’Inde, en tant que facteur d’importance et de résonance mondiales. L’impression est que l’action de l’Inde pourrait marquer un développement important et très dangereux de la question indo-pakistanaise, aux conséquences largement imprévisibles, que la diplomatie internationale devra surveiller en permanence pour éviter des élargissements dangereux à la crise.

A aviação indiana bombardeia o território paquistanês

A ação da aviação militar indiana em território paquistanês constitui uma anomalia em contraste com o comportamento que Nova Délhi costuma ter, mesmo em situações críticas, com o Paquistão. É muito raro que os aviões indianos cruzem suas fronteiras. A ação militar é parte de uma situação de crescente tensão entre os dois países, especialmente após o ataque terrorista, ocorrido na Caxemira indiana e que causou a morte de 42 policiais indianos. A estratégia da Índia basear-se-ia na prevenção de novos ataques terroristas, considerados muito prováveis ​​pelo governo de Nova Deli. A atitude do país paquistanês é, por enquanto, diminuir a ação indígena, que segundo as fontes do Ministério das Relações Exteriores teria causado a morte de 300 militantes de organizações fundamentalistas islâmicas. O Paquistão tem um duplo interesse em negar os efeitos ataque de índios: a primeira é a de não mostrar a sua fraqueza na defesa de suas fronteiras, mas é o segundo que é considerado mais importante pelos analistas: a confirmação das vítimas de bombardeio em território paquistanês, implicaria também admitir a existência de campos de treinamento fundamentalistas islâmicos em áreas fronteiriças com a Índia. Estes grupos terroristas seria próximo a al Qaeda e incluído na lista de terroristas elaborada pela ONU desde 2001. O ódio dessas milícias contra a Índia é um geralmente reconhecidos e suspeito de conivência com o governo paquistanês são longos tanto em Nova Delhi quanto em Washington; A posição ambígua do governo paquistanês para os terroristas islâmicos causando longa falta de confiança por parte dos Estados Unidos e da Aliança Atlântica e, neste caso, você também pode suspeitar de um uso instrumental dos fundamentalistas para aumentar o nível de contraste ao longo da fronteira entre os dois países e afetar indiretamente a Índia. O fato é que neste momento o país indiana tornou-se o protagonista de um acto que, formalmente, pode ser chamado de uma guerra contra outra nação invadindo seu território, ainda que por um período limitado de tempo. A cautela do Paquistão, que nem sequer implementou protestos diplomáticos, aumenta as suspeitas sobre Islamabad, mas não nos permite entender completamente as intenções do governo paquistanês. Se, por um lado, não há qualquer incentivo para minimizar o incidente para evitar incriminatórias admissões, por outro lado, há o medo de que o Paquistão deu início a uma nova tática na guerra não declarada contra a Índia e que, com o uso de terroristas persegue uma perigosa intenção de desestabilizar a área de fronteira, que sempre foi objeto de litígio entre as duas partes. Embora seja supérfluo lembrar que ambos os países são potências nucleares, esse número não deve ser levado em conta para tentar fazer uma previsão dos possíveis cenários. Além disso, você tem que considerar outros atores que estão presentes no cenário: China, oponente regional tradicional da Índia, que está trabalhando no Paquistão, com grandes investimentos, enquanto os Estados Unidos estão mais perto de Nova Deli, embora o Paquistão ainda é um aliado confiável , mas estratégica na questão afegã. O entrelaçamento de interesses internacionais é concluído com o desejo de re-surgimento de organizações como a Al Qaeda, como mencionado muito perto dos terroristas paquistaneses que poderiam tentar preencher o vazio deixado pelo Estado Islâmico do lançamento de uma campanha terrorista em grande escala, como no seu próprio modo de ação, que também poderia incluir a fronteira entre o Paquistão e a Índia, apenas como um fator de proeminência e ressonância mundial. A impressão é que a ação da Índia poderia marcar um desenvolvimento importante e emissão muito perigoso em Indo Paquistão, com consequências muito imprevisíveis para a diplomacia internacional deve monitorar constantemente para evitar que a crise se ter ampliações perigosas.

Индийская авиация бомбит пакистанскую территорию

Действия индийской военной авиации на пакистанской территории представляют собой аномалию в отличие от поведения, которое Нью-Дели использует, даже в критических ситуациях, с Пакистаном. Действительно, очень редко индийские самолеты пересекают свою границу. Военные действия являются частью ситуации растущей напряженности между двумя странами, особенно после террористической атаки, которая произошла в индийском Кашмире и привела к гибели 42 индийских полицейских. Стратегия Индии будет основана на предотвращении новых террористических атак, которые правительство Нью-Дели считает весьма вероятными. Позиция пакистанской страны на данный момент заключается в том, чтобы уменьшить действия Индии, которые, по словам источников в МИДе, привели бы к гибели 300 боевиков исламских фундаменталистских организаций. У Пакистана есть двойной интерес отрицать последствия нападения Индии: во-первых, не показывать свою слабость в защите своих границ, но во-вторых, аналитики считают вторым подтверждение жертв жертв бомбардировки. на пакистанской территории это также подразумевало бы существование исламских фундаменталистских учебных лагерей в районах, граничащих с Индией. Эти террористические формирования будут близки к Аль-Каиде и включены в список террористов, составляемый ООН с 2001 года. Отвращение этих ополченцев к Индии является известным фактом, и подозрения в попустительстве пакистанскому правительству присутствуют в течение некоторого времени. как в Нью-Дели, так и в Вашингтоне; Неоднозначная позиция правительства Пакистана в отношении исламских террористов уже давно вызывает недоверие со стороны Соединенных Штатов и Атлантического альянса, и в этом случае можно даже заподозрить инструментальное использование фундаменталистов для повышения уровня конфликта вдоль границы между двумя странами. страны и косвенно влияют на Индию. Факт остается фактом: в это время индийская страна стала главным героем акта, который формально можно определить как войну против другой нации, вторгшейся на ее территорию, хотя и в течение ограниченного периода времени. Осторожность Пакистана, который даже не осуществлял дипломатические протесты, увеличивает подозрения в отношении Исламабада, но не позволяет нам полностью понять намерения пакистанского правительства. Если, с одной стороны, есть все заинтересованность в минимизации инцидента, чтобы избежать компрометации допущений, с другой стороны, есть опасение, что Пакистан приступил к новой тактике в необъявленной войне против Индии. Использование террористов преследует опасное намерение дестабилизировать пограничный район, который всегда был предметом судебного разбирательства между двумя сторонами. Хотя излишне помнить, что обе страны являются ядерными державами, не следует учитывать эту цифру, чтобы попытаться предсказать возможные сценарии. Кроме того, мы должны рассмотреть других участников, которые присутствуют в сценарии: Китай, традиционный региональный противник Индии, которая работает в Пакистане с крупными инвестициями, в то время как США ближе к Нью-Дели, даже если Пакистан остается ненадежным союзником Стратегический в афганском вопросе. Переплетение международных интересов завершается желанием возродить такие организации, как «Аль-Каида», как уже говорилось, очень близко к пакистанским террористам, которые могут попытаться восполнить пробел, оставленный Исламским государством, запустив широкомасштабную террористическую кампанию, как она есть. свой собственный образ действий, который также может включать в себя границу между Пакистаном и Индией как фактор мировой известности и резонанса. Создается впечатление, что действия Индии могут ознаменовать важное и очень опасное событие в индо-пакистанском вопросе с весьма непредсказуемыми последствиями, которые международная дипломатия должна будет постоянно отслеживать, чтобы не допустить опасного расширения кризиса.