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venerdì 30 marzo 2018
La Francia si schiera con i curdi siriani
La vicenda dell’avvelenamento dell’ex spia russa, avvenuto in territorio inglese, ha provocato una risposta quasi unanime nella parte occidentale. Gli Usa, nonostante i sentimenti del presidente Trump verso Putin, hanno espulso la quantità maggiore di personale diplomatico russo, sessanta persone, ed hanno chiuso il consolato di Seattle, perchè troppo vicino ad industrie americane di interesse nazionale. Questo atteggiamento dimostra come, nonostante i tanti cambi nel governo statunitense, i poteri che restano nella loro posizione contro il Cremlino siano ancora importanti nel panorama politico degli USA. La risposta russa, per ora è rimasta limitata alle minacce di una risposta simmetrica, che non dovrebbe tardare ad arrivare, contro tutti quelli stati che hanno usato le espulsioni del personale diplomatico di Mosca. Il governo russo ha più volte affermato che l’atteggiamento occidentale rivela un profondo sentimento contrario alla Russia e che il rischio di tonare alla guerra fredda è sempre più concreto. D’altra parte era dal periodo dell’invasione della Crimea, che la Russia non era sottoposta ad una simile offensiva diplomatica. Uno degli aspetti che sicuramente Putin non si aspettava e che rivela, da parte sua, dei grandi errori di valutazione, era una risposta così uniforme da parte dei paesi occidentali. Tuttavia esistono due nazioni che non hanno aderito alla risposta diplomatica all’avvelenamento di Londra: l’Austria, membro dell’Unione Europea e la Turchia, membro dell’Alleanza Atlantica. Si tratta di due defezioni che è necessario valutare attentamente per le relative implicazioni politiche, che potrebbero provocare. Nel governo di Vienna è presente una formazione nazionalista che ha legami molto stretti con il partito di Putin; la motivazione è quella di non interrompere un rapporto di amicizia tra i due paesi, che potrebbe essere un importante canale per potere riaprire il dialogo tra Russia ed occidente: questa motivazione non convince gli analisti, che vedono nella vicinanza tra le formazioni politiche dei due paesi una sorta di legame dovuto alla vicinanza degli ideali di controllo della società e di democrazia ristretta. SI tratta di un pericoloso precedente all’interno dell’Unione Europea, che potrebbe favorire una analogo atteggiamento di altri stati governati da formzaioni che si sono dette vicine alla politica di Putin. Nello stesso tempo il governo austriaco sembra prestarsi per diventare una sorta di luogo privilegiato per l’azione di Putin nei confronti l’Europa, un’azione contraddistinta dalla volontà di puntare a dividere nel maggiore modo possibile i membri di Bruxelles. La vicenda segnala ancora una volta la necessità di una azione comune nella politica estera europea, che non dovrebbe ammettere defezioni da parte degli stati membri. Per quanto riguarda la Turchia, la mancata sanzione verso la Russia, rappresenta un ulteriore segnale di quanto Ankara sia lontana dall’Alleanza Atlantica. Le ragioni del comportamento turco risiedono nella vicinanza che il governo di Ankara ha stabilito con Mosca, per i reciproci interessi in Siria, fattore che ha contribuito a peggiorare ancora le relazioni con gli Stati Uniti. L’atteggiamento della Turchia, non solo in questo caso specifico, costituisce un elemento da valutare sulla reale lealtà di Erdogan verso l’Alleanza Atlantica ed induce ad interrogarsi su quali siano, ormai, i motivi di convenienza per gli altri stati membri sulla permanenza turca all’interno dell’Alleanza. In entrambi i casi, sia per l’Unione Europea, che per l’Alleanza Atlantica, sembra arrivato il momento di introdurre delle riforme in grado di sanzionare chi resta all’interno di una organizzazione sovranazionale soltanto per motivi di interesse e non si adegua alle politiche comuni. Paesi come la Russia di Putin hanno puntato molto su queste debolezze per dividere i paesi occidentali per i propri interessi geopolitici e questo tipo di azioni potrebbero aumentare se dovesse permanere questa assenza di difesa comune.
France sides with Syrian Kurds
The
story of the poisoning of the former Russian spy, which took place in
English territory, provoked an almost unanimous response in the western
part. The
US, despite President Trump's feelings toward Putin, expelled the
largest amount of Russian diplomatic staff, sixty people, and closed the
Seattle consulate, because it was too close to American industries of
national interest. This
attitude shows how, despite the many changes in the US government, the
powers that remain in their position against the Kremlin are still
important in the US political landscape. For
the time being, the Russian response has remained limited to the
threats of a symmetrical response, which should not be long in coming,
against all those states that used the expulsions of Moscow's diplomatic
staff. The
Russian government has repeatedly stated that the Western attitude
reveals a deep sentiment against Russia and that the risk of toning in
the Cold War is increasingly concrete. On
the other hand it was from the period of the invasion of Crimea that
Russia was not subjected to such a diplomatic offensive. One
of the aspects that surely Putin did not expect and that reveals, for
his part, the great errors of evaluation, was a response so uniform by
the Western countries. However,
there are two nations that have not joined the diplomatic response to
the poisoning of London: Austria, a member of the European Union and
Turkey, a member of the Atlantic Alliance. These are two defections that need to be carefully assessed for the relative political implications that they may cause. In the government of Vienna there is a nationalist formation that has very close ties with Putin's party; the
motivation is not to interrupt a relationship of friendship between the
two countries, which could be an important channel to reopen the
dialogue between Russia and the West: this motivation does not convince
analysts, who see in the proximity between the political formations of
the two countries a sort of bond due to the proximity of the ideals of control of society and of restricted democracy. It
is a dangerous precedent within the European Union, which could favor a
similar attitude of other states governed by forms that were said to be
close to Putin's policy. At
the same time, the Austrian government seems to lend itself to becoming
a sort of privileged place for Putin's action against Europe, an action
marked by the will to aim to divide Brussels members as much as
possible. The
story once again points to the need for a common action in European
foreign policy, which should not admit defections by member states. As for Turkey, the failure to sanction Russia is a further sign of how far Ankara is away from the Atlantic Alliance. The
reasons for Turkish behavior lie in the closeness that the Ankara
government has established with Moscow, for its mutual interests in
Syria, a factor that has contributed to further worsening relations with
the United States. The
attitude of Turkey, not only in this specific case, is an element to be
assessed on Erdogan's true loyalty to the Atlantic Alliance and leads
to questioning what are now the reasons of convenience for the other
member states on the Turkish permanence. within the Alliance. In
both cases, both for the European Union and for the Atlantic Alliance,
the time seems to come to introduce reforms capable of sanctioning those
who remain within a supranational organization only for reasons of
interest and do not adapt to common policies. Countries
like Putin's Russia have focused a lot on these weaknesses to divide
Western countries for their geopolitical interests and this type of
actions could increase if this lack of common defense remains.
Francia se pone de parte de los kurdos sirios
En la cuestión kurda en Siria, un nuevo sujeto irrumpe con todo su peso: la Francia de Macron. El
presidente francés, de hecho, recibió una delegación de las fuerzas
democráticas sirias, que es una organización que también incluye a los
árabes, pero con una mayoría kurda. Macron
reconoció la importancia decisiva de la contribución de los kurdos en
la guerra contra el Estado Islámico, que también lucha junto con los
estadounidenses. El
destino del conflicto sirio se aislaron en el sentido diplomático, los
kurdos sirios, que se han convertido en el objetivo de Turquía en su
política de anexión de territorios sirios y contraste a las ambiciones
kurdas de autonomía se encuentra en las fronteras de Ankara. El
presidente francés prometió a los kurdos una ayuda contra el
terrorismo, una fórmula que ahora se abusa y se usa de acuerdo con los
intereses relativos de quienes la pronuncian, pero que, en este caso,
podría significar el envío de tropas francesas para defender la primera
ciudad kurda. aún
no caído en manos de Ankara, en caso de que Turquía intente continuar,
como podría parecer, el avance hacia el este en los territorios del
noroeste de Siria. En
otras palabras, la definición de terrorista, que Macron señaló,
parecería estar dirigida contra las fuerzas armadas de Erdogan. Debe
recordarse que Turquía, junto con aliados algo dudosos, milicias de
sunitas que parecían compuestos por antiguos miembros del Estado
Islámico, ya conquistaron una ciudad kurda. El
apoyo político, antes de la militar, de Macron adquiere un gran
significado para la causa kurda en el corto período, pero también una
advertencia a los turcos y también a los aliados occidentales, que
dejaron a los kurdos solos contra la invasión turca. Mientras
que, si se analiza la cuestión a medio y largo plazo, es claro que los
equilibrios de la Alianza Atlántica y también las relaciones entre
Turquía y Europa solo pueden estar sujetas a repercusiones que pueden
alterar considerablemente las relaciones entre las partes. Turquía
dio la bienvenida a las noticias al subrayar el enfoque que París
consideraba profundamente erróneo, una reacción, no demasiado vehemente
por el momento, que sugiere que Ankara se sorprendió por la decisión
francesa. En
la ciudad kurda, donde Francia podría enviar sus tropas, las tropas
estadounidenses ya están presentes y esto constituyó una causa de
obstáculo para el avance turco, pero también profundos desacuerdos
dentro de la Alianza Atlántica; ahora
con la actitud francesa, más decisiva y menos conciliadora, en el plano
diplomático, que los Estados Unidos, la relación de colaboración entre
Turquía y los países occidentales parece destinada a ser aún más
distante. Posibles
repercusiones también podrían estar ahí en la relación con la Unión
Europea, que está pagando grandes sumas a Turquía, para controlar la
ruta terrestre de refugiados a los países europeos: esta nueva actitud
de Francia podría presionar a Bruselas para que no siga a París en su intento de colaborar con los kurdos. Sin
embargo, la movida de Macron, aunque tal vez un poco arriesgada desde
un punto de vista diplomático, parece ser un reconocimiento justo de una
población que ha sido la infantería, es decir, los combatientes en el
terreno, contra el Estado Islámico, también en nombre de Occidente. Si
las intenciones de Macron son leer ambiciones para actuar como el jefe
de una gran potencia, tal vez incluso para revivir su imagen interna, en
caída libre en las urnas, esta situación debería ser explotada por la
Unión Europea para apoyar una causa justa y recitar, a su vez, un papel principal en el escenario internacional. La
necesidad de frenar el avance turco, así como la dictada por razones
humanitarias, parece esencial para frenar las ambiciones de Erdogan y su
papel internacional en abierto contraste con las razones de la Alianza
Atlántica y de la propia Unión Europea. De
hecho, gracias a la acción turca, también se han obtenido beneficios
para una Rusia que es cada vez más protagonista en una región
estratégica como Oriente Medio, con intereses que son contrarios a los
europeos; además,
es necesario un mensaje claro y directo contra aquellos que violan el
derecho internacional, especialmente si esto ocurre cerca de las
fronteras de Europa. Ciertamente,
ponerse del lado de Turquía causará problemas para la gestión de los
migrantes, pero también en este punto ha llegado el momento de preguntar
y hacer cumplir las reglas comunes.
Frankreich sided mit syrischen Kurden
In der kurdischen Frage in Syrien bricht ein neues Thema mit vollem Gewicht ein: Macron's France. Der
französische Präsident hat tatsächlich eine Delegation der syrischen
demokratischen Kräfte empfangen, eine Organisation, zu der auch Araber,
aber eine kurdische Mehrheit gehören. Macron
erkannte die entscheidende Bedeutung des Beitrags der Kurden im Krieg
gegen den Islamischen Staat, der auch mit den Amerikanern kämpfte. Das
Schicksal des syrischen Konflikts hatte die syrischen Kurden, die zum
Ziel der Türkei wurden, in ihrer Politik der Annexion der syrischen
Territorien und im Gegensatz zu den Autonomiebestrebungen der Kurden an
den Grenzen von Ankara im diplomatischen Sinne isoliert. Der
französische Präsident hat den Kurden tatsächlich eine Hilfe gegen den
Terrorismus versprochen, eine Formel, die jetzt missbraucht und
entsprechend den relativen Interessen derjenigen benutzt wird, die sie
aussprechen, die aber in diesem Fall die Entsendung französischer
Truppen zur Verteidigung der ersten kurdischen Stadt bedeuten könnte noch
nicht in die Hände Ankaras gefallen, falls die Türkei, wie es scheint,
den Vormarsch in den Gebieten im Nordwesten Syriens fortsetzen will. Mit
anderen Worten, die Definition von Terroristen, auf die Macron
hingewiesen hat, scheint gegen Erdogans Streitkräfte gerichtet zu sein. Es
sollte daran erinnert werden, dass die Türkei, zusammen mit etwas
zweifelhaften Verbündeten, Milizen von Sunniten, die aus ehemaligen
Mitgliedern des Islamischen Staates zusammengesetzt zu sein schien,
bereits eine kurdische Stadt erobert hat. Die
politische Unterstützung Macrons vor dem Militär hat in der sehr kurzen
Zeit eine große Bedeutung für die kurdische Sache, aber auch eine
Warnung an die Türken und auch an die westlichen Verbündeten, die die
Kurden allein gegen die türkische Invasion zurückließen. Wenn
man jedoch die Frage mittel- und langfristig analysiert, ist es klar,
dass die Gleichgewichte des Atlantischen Bündnisses und auch der
Beziehungen zwischen der Türkei und Europa nur Auswirkungen haben
können, die die Beziehungen zwischen den Parteien erheblich verändern
können. Die
Türkei begrüßte die Neuigkeit, indem sie den Ansatz unterstrich, der
von Paris als zutiefst falsch eingeschätzt wurde, eine Reaktion, die im
Moment nicht allzu vehement ist, was darauf hindeutet, dass Ankara von
der französischen Entscheidung überrascht war. In
der kurdischen Stadt, in die Frankreich seine Truppen entsenden konnte,
sind bereits amerikanische Truppen präsent, was den türkischen
Vormarsch behindert, aber auch tiefe Meinungsverschiedenheiten innerhalb
der Atlantischen Allianz; Jetzt,
mit der französischen Haltung, die auf diplomatischer Ebene
entschiedener und weniger versöhnlich ist als die USA, scheint das
Verhältnis der Zusammenarbeit zwischen der Türkei und den westlichen
Ländern noch weiter entfernt zu sein. Mögliche
Auswirkungen könnten auch in den Beziehungen mit der Europäischen Union
bestehen, die der Türkei riesige Summen zahlt, um den Landweg von
Flüchtlingen in europäische Länder zu kontrollieren: Diese neue Haltung
Frankreichs könnte Druck auf Brüssel ausüben, Paris nicht zu folgen in seiner Absicht, mit den Kurden zusammenzuarbeiten. Macron's
Bewegung, obwohl aus diplomatischer Sicht vielleicht ein wenig riskant,
scheint jedoch eine gerechte Anerkennung einer Bevölkerung zu sein, die
die Infanterie war, das heißt, die Kämpfer vor Ort, gegen den
Islamischen Staat, auch im Namen des Westens. Wenn
Macrons Absicht darin besteht, Ambitionen zu lesen, als Oberhaupt einer
Großmacht zu fungieren, vielleicht sogar sein inneres Image im freien
Fall in den Umfragen wiederzubeleben, sollte diese Situation von der
Europäischen Union ausgenutzt werden, um eine gerechte Sache zu
unterstützen und zu rezitieren wiederum eine führende Rolle im internationalen Szenario. Die
Notwendigkeit, den Vormarsch der Türkei aufzuhalten und aus humanitären
Gründen zu diktieren, erscheint wesentlich, um Erdogans Ambitionen und
seine internationale Rolle im offenen Gegensatz zu den Gründen des
Atlantischen Bündnisses und der Europäischen Union selbst einzudämmen. Dank
der Maßnahmen der Türkei wurden auch Vorteile für ein Russland erzielt,
das zunehmend in einer strategischen Region wie dem Nahen Osten mit
Interessen vertreten ist, die im Gegensatz zu europäischen stehen. Darüber
hinaus ist eine klare und direkte Botschaft gegen diejenigen, die das
Völkerrecht brechen, notwendig, insbesondere wenn dies in der Nähe der
europäischen Grenzen geschieht. Wenn
man sich auf die Seite der Türkei stellt, wird dies Probleme für das
Management von Migranten mit sich bringen, aber auch in diesem Punkt ist
es an der Zeit, die gemeinsamen Regeln zu fordern und durchzusetzen.
La France se range du côté des Kurdes syriens
Dans la question kurde en Syrie, un nouveau sujet éclate de tout son poids: la France de Macron. Le
président français, en effet, a reçu une délégation des forces
démocratiques syriennes, qui comprend également des Arabes, mais à
majorité kurde. Macron
a reconnu l'importance décisive de la contribution des Kurdes dans la
guerre contre l'État islamique, combattant également aux côtés des
Américains. Le
sort du conflit syrien avait isolé, dans un sens diplomatique, les
Kurdes syriens, devenus la cible de la Turquie, dans sa politique
d'annexion des territoires syriens et contrastant les ambitions
d'autonomie des Kurdes situés aux frontières d'Ankara. Le
président français a effectivement promis aux Kurdes une aide contre le
terrorisme, une formule abusée et utilisée selon les intérêts de ceux
qui la prononcent, mais qui, dans ce cas, pourrait signifier envoyer des
troupes françaises pour défendre la première ville kurde pas
encore tombé entre les mains d'Ankara, au cas où la Turquie entend
continuer, comme il pourrait sembler, l'avance vers l'est dans les
territoires du nord-ouest de la Syrie. En
d'autres termes, la définition de terroriste, que Macron a souligné,
semblerait être dirigée contre les forces armées d'Erdogan. Il
ne faut pas oublier que la Turquie, avec des alliés quelque peu
douteux, des milices sunnites qui semblaient composées d'anciens membres
de l'État islamique, a déjà conquis une ville kurde. Le
soutien politique, avant le militaire, de Macron prend une
signification énorme pour la cause kurde dans la très courte période,
mais aussi un avertissement aux Turcs et aussi aux alliés occidentaux,
qui ont laissé les Kurdes seuls contre l'invasion turque. Si,
à moyen et long terme, on analyse la question, il est clair que
l'équilibre de l'Alliance atlantique et aussi des relations entre la
Turquie et l'Europe ne peuvent que subir des répercussions susceptibles
d'entraîner des modifications importantes des relations entre les
parties. La
Turquie a salué la nouvelle en soulignant l'approche jugée profondément
erronée par Paris, une réaction, pas trop véhément pour le moment, ce
qui suggère qu'Ankara a été surprise par la décision française. Dans
la ville kurde où la France pouvait envoyer ses troupes, les troupes
américaines sont déjà présentes et cela constitue une cause d'obstacle à
l'avance turque, mais aussi de profonds désaccords au sein de
l'Alliance atlantique; maintenant
qu'avec l'attitude française, plus décisive et moins conciliante, sur
le plan diplomatique, que les Etats-Unis, la relation de collaboration
entre la Turquie et les pays occidentaux semble destinée à devenir
encore plus lointaine. Des
répercussions possibles pourraient également être là dans la relation
avec l'Union européenne, qui verse des sommes colossales à la Turquie,
pour contrôler la route terrestre des réfugiés vers les pays européens:
cette nouvelle attitude de la France pourrait faire pression sur
Bruxelles pour ne pas suivre Paris dans son intention de collaborer avec les Kurdes. Cependant,
la décision de Macron, bien que peut-être un peu risquée d'un point de
vue diplomatique, semble être une juste reconnaissance d'une population
qui a été l'infanterie, c'est-à-dire les combattants sur le terrain
contre l'État islamique. Si
les intentions de Macron sont de lire les ambitions d'être à la tête
d'une grande puissance, voire de raviver son image interne, en chute
libre dans les sondages, cette situation devrait être exploitée par
l'Union européenne pour soutenir une cause juste et réciter, à son tour, un rôle de premier plan dans le scénario international. La
nécessité d'arrêter l'avance turque, ainsi que dictée par des raisons
humanitaires, semble essentielle pour freiner les ambitions d'Erdogan et
son rôle international en contraste ouvert avec les raisons de
l'Alliance atlantique et de l'Union européenne elle-même. En
effet, grâce à l'action turque, des bénéfices ont également été
réalisés pour une Russie de plus en plus protagoniste dans une région
stratégique comme le Moyen-Orient, avec des intérêts contraires aux
intérêts européens; en
outre, un message clair et direct contre ceux qui enfreignent le droit
international est nécessaire, surtout si cela se produit près des
frontières de l'Europe. Certes,
se ranger du côté de la Turquie posera des problèmes pour la gestion
des migrants, mais sur ce point aussi le moment est venu de demander et
de faire respecter les règles communes.
França fica do lado dos curdos sírios
Na questão curda na Síria, um novo assunto rompe com todo o seu peso: a França de Macron. O
presidente francês, de fato, recebeu uma delegação das forças
democráticas sírias, que é uma organização que também inclui árabes, mas
com uma maioria curda. Macron
reconheceu a importância decisiva da contribuição dos curdos na guerra
contra o Estado islâmico, também lutando ao lado dos americanos. O
destino do conflito sírio foram isolados no sentido diplomático, os
curdos sírios, que se tornaram o alvo da Turquia em sua política de
anexação de territórios sírios e contraste com ambições curdos para a
autonomia localizado nas fronteiras de Ankara. O
presidente francês tem realmente prometeu aos curdos uma ajuda contra o
terrorismo, uma fórmula agora usado e abusado no interesse de seu povo
pronúncia, mas que, neste caso, poderia significar o envio de tropas
francesas para defender a primeira cidade curda ainda
não caiu nas mãos de Ancara, no caso da Turquia pretende continuar,
como pode parecer, o avanço para o leste nos territórios do noroeste da
Síria. Em outras palavras, a definição de terrorista, que Macron apontou, parece ser dirigida contra as forças armadas de Erdogan. Deve
ser lembrado que a Turquia, junto com aliados um tanto duvidosos,
milícias de sunitas que pareciam compostas de ex-membros do Estado
Islâmico, já conquistaram uma cidade curda. O
apoio político, antes de os militares, Macron assume enorme significado
para a causa curda no curto prazo, mas também um aviso para os turcos e
até mesmo por aliados ocidentais, que deixou apenas os curdos contra a
invasão turca. Embora,
se você analisar a questão no médio e longo prazo, é claro que o
equilíbrio da Aliança Atlântica e também as relações entre a Turquia ea
Europa só vai sofrer reveses capaz de trazer mudanças significativas
para a relação entre as partes. A
Turquia congratulou-se com a notícia, sublinhando a abordagem
considerada profundamente errada por Paris, uma reação, não muito
veemente por agora, que sugere que Ancara ficou surpreendida com a
decisão francesa. Na
cidade curda, onde a França poderia enviar suas tropas, as tropas
americanas já estão presentes e isso constituiu uma causa de obstáculo
ao avanço turco, mas também desacordos profundos dentro da Aliança
Atlântica; agora
com a atitude francesa, mais decisiva e menos conciliatória, em nível
diplomático, do que os EUA, a relação de colaboração entre a Turquia e
os países ocidentais parece destinada a se tornar ainda mais distante. Possíveis
repercussões também poderiam estar presentes na relação com a União
Européia, que está pagando enormes quantias para a Turquia, para
controlar a rota terrestre de refugiados para países europeus: essa nova
atitude da França poderia pressionar Bruxelas a não seguir Paris em sua intenção de colaborar com os curdos. No
entanto, a mudança para Macron, embora talvez um pouco arriscado do
ponto de vista diplomático, parece ser um reconhecimento adequado a uma
população que era a infantaria, que os combatentes no terreno, contra o
Estado islâmico, também em nome do Ocidente. Se
em Macron intenções podem ser lidos ambições para agir como um líder de
uma grande potência, talvez até para aumentar a sua disposição
interior, em queda livre nas sondagens, esta situação deve ser explorado
pela União Europeia para apoiar uma boa causa e recitam pelo por sua vez, um papel de liderança no cenário internacional. A
necessidade de parar o avanço turco, bem como ditada por razões
humanitárias, parece essencial para refrear as ambições de Erdogan e seu
papel internacional em franco contraste com as razões da Aliança
Atlântica e da própria União Européia. De
fato, graças à ação turca, os benefícios também foram alcançados para
uma Rússia que é cada vez mais protagonista em uma região estratégica
como o Oriente Médio, com interesses que são contrários aos europeus; além
disso, é necessária uma mensagem clara e direta contra aqueles que
violam o direito internacional, especialmente se isso acontecer perto
das fronteiras da Europa. Certamente,
o apoio à Turquia causará problemas para a gestão dos migrantes, mas
também neste momento chegou o momento de solicitar e fazer cumprir as
regras comuns.
Стороны Франции с сирийскими курдами
В курдском вопросе в Сирии новый предмет ломается в полном объеме: Франция Макрона. Фактически,
президент Франции принял делегацию от сирийских демократических сил,
которая является организацией, в которую также входят арабы, но с
курдским большинством. Макрон признал решающее значение вклада курдов в войну против исламского государства, а также сражался вместе с американцами. Судьба
сирийского конфликта изолировала в дипломатическом отношении сирийских
курдов, ставших целью Турции, в своей политике аннексии сирийских
территорий и противопоставлении амбиций автономии курдов, расположенных
на границах Анкары. Президент
Франции фактически пообещал курдам помощь в борьбе с терроризмом,
формулу, которую теперь злоупотребляют и используют в соответствии с
относительными интересами тех, кто ее произносит, но которая в данном
случае может означать отправку французских войск для защиты первого
курдского города еще
не попав в руки Анкары, в случае, если Турция намеревается продолжить,
как может показаться, продвижение на восток на территории северо-запада
Сирии. Другими
словами, определение террориста, о котором указывал Макрон, казалось
бы, было направлено против вооруженных сил Эрдогана. Следует
помнить, что Турция, наряду с несколько сомнительными союзниками,
ополчения суннитов, которые, казалось, состояли из бывших членов
исламского государства, уже завоевали курдский город. Политическая
поддержка Макрона перед военным миром приобретает огромное значение для
курдского дела за очень короткий период, но также является
предупреждением туркам, а также западным союзникам, которые оставили
курдов только против турецкого вторжения. Хотя,
если мы проанализируем вопрос в среднесрочной и долгосрочной
перспективе, ясно, что баланс Атлантического альянса, а также отношений
между Турцией и Европой может быть подвержен только последствиям,
которые могут привести к существенным изменениям отношений между
сторонами. Турция
приветствовала эту новость, подчеркнув подход, который, по мнению
Парижа, был глубоко ошибочным, реакция, не слишком яростная на данный
момент, которая предполагает, что Анкара была удивлена французским
решением. В
курдском городе, куда Франция могла отправлять свои войска,
американские войска уже присутствуют, что создает препятствия для
турецкого наступления, но также и глубокие разногласия внутри
Атлантического альянса; теперь
с позиции Франции, более решительной и менее примирительной, на
дипломатическом уровне, чем американская, отношения сотрудничества между
Турцией и западными странами, судя по всему, суждено стать еще более
отдаленными. Возможные
последствия могут также иметь место в отношениях с Европейским союзом,
который платит Турции огромные суммы, чтобы контролировать наземный
маршрут беженцев в европейские страны: это новое отношение Франции может
оказать давление на Брюссель, чтобы не следовать за Парижем в его намерении сотрудничать с курдами. Однако
переход Макрона, хотя, возможно, немного рискованный с дипломатической
точки зрения, кажется справедливым признанием населения, которое было
пехотой, то есть бойцов на местах, против исламского государства, также
от имени Запада. Если
намерения Макрона состоят в том, чтобы читать амбиции, чтобы выступать в
роли главы великой державы, возможно, даже для возрождения его
внутреннего имиджа, в свободном падении опросов, эта ситуация должна
быть использована Европейским союзом для поддержки справедливого дела и
чтения, чтобы в свою очередь, ведущую роль в международном сценарии. Необходимость
прекратить турецкое продвижение, а также продиктованные гуманитарными
соображениями, представляется необходимым ограничить амбиции Эрдогана и
его международную роль в открытом контрасте с причинами Атлантического
альянса и самого Европейского союза. Фактически,
благодаря действиям Турции, также были достигнуты выгоды для России,
которая все чаще выступает в таком стратегическом регионе, как Ближний
Восток, с интересами, противоречащими европейским; кроме
того, необходимо четкое и прямое послание против тех, кто нарушает
международное право, особенно если это происходит вблизи границ Европы. Безусловно,
на стороне Турции возникнут проблемы для управления мигрантами, но и на
этот раз настало время спросить и обеспечить соблюдение общих правил.
法國方面與敘利亞庫爾德人
在敘利亞的庫爾德問題中,一個新的主題突破了它的全部重量:馬克龍的法國。實際上,法國總統接受了敘利亞民主力量的代表團,這個組織也包括阿拉伯人,但擁有庫爾德人的多數。馬克龍認識到庫爾德人在對伊斯蘭國的戰爭中作出的貢獻的決定性重要性,也與美國人一道作戰。敘利亞衝突的命運在外交意義上說,敘利亞的庫爾德人,誰已成為土耳其的目標在敘利亞領土的吞併和對比度的政策,對位於安卡拉的邊界自治的庫爾德野心分離。法國總統實際上已經答應庫爾德人反對恐怖主義的援助,現在用在人民發音的利益濫用的公式,但是,在這種情況下,可能意味著發送法國軍隊保衛第一庫爾德城市尚未落入安卡拉手中,以防土耳其打算繼續向敘利亞西北部領土東部前進。換句話說,馬克龍指出恐怖主義的定義似乎是針對埃爾多安的武裝力量。應該記住,土耳其,與盟國一起模棱兩可,這似乎由伊斯蘭國家的前成員的遜尼派武裝,已經贏得了庫爾德城市。政治上的支持,軍方之前,萬安不承擔在短期內的庫爾德人造成巨大的意義,同時也為土耳其人,甚至西方盟友的警告,這僅剩下的庫爾德人對土耳其的入侵。雖然,如果你分析問題在中期和長期的很清楚,大西洋聯盟,也土耳其和歐洲關係的平衡只能受苦能帶來顯著變化雙方之間的關係挫折。土耳其的消息表示歡迎,強調通過巴黎,反應被認為有嚴重缺陷的辦法,現在不是太激烈,因為安卡拉是由法國決定找到這表明。在庫爾德城市,法國可能派自己的部隊,已經他們有美國軍方和這一直是阻礙土耳其進步的原因,也是大西洋聯盟內部分歧深刻;現在,與法國的態度,更堅決的和更少的和解,外交,在美國,土耳其和西方國家之間的夥伴關係似乎將變得更為遙遠。可能產生的影響也可能是在那裡與歐盟,其中土耳其支付巨額資金,以控制難民歐洲國家的陸路的關係:法國的這種新態度可能會導致在布魯塞爾壓力不跟隨巴黎在他的意圖與庫爾德人合作。然而,此舉對萬安,雖然但從外交角度也許有點冒險,似乎是一個正確的認識到人口,這是步兵,在地面上的戰士,對這個伊斯蘭國家,也代表了西方。如果在萬安的意圖可以讀野心作為一個大國的領導人,甚至可能提高其內部佈局,在自由下落在民意調查中,歐盟利用此情況adrebbe支持一個良好的事業,並在背誦反過來,在國際場景中發揮主導作用。需要停止土耳其的進步,以及由人道主義原因決定的,有必要遏制埃爾多安的野心,他與大西洋聯盟和歐洲聯盟本身的原因直接衝突的國際作用。事實上,由於土耳其的行動,對於在中東這樣的戰略地區日益扮演主角的俄羅斯而言,也取得了好處,其利益與歐洲相反;此外,要打破違反國際法的人的清晰直接的信息是必要的,特別是如果這種情況發生在歐洲邊界附近的話。當然,與土耳其站在一起會給移民管理帶來問題,但在這一點上,現在是問及執行共同規則的時候了。
シリア・クルドとのフランス側
シリアでのクルド人の質問では、新しい主題がその全重量で打ち砕かれる:マクロンのフランス。フランスの大統領は、実際には、シリアの民主勢力から代表団を派遣した。これは、アラブ諸国を含む組織であるが、クルド人の大多数が参加している組織である。マクロンは、イスラム国家に対する戦争におけるクルド人の貢献の決定的な重要性を認識し、アメリカ人とともに戦った。シリア紛争の運命は、外交意味でシリア領土の併合の方針では、トルコの対象とアンカラの国境に位置自治のためのクルド野望とは対照的になってきたシリアのクルド人を、単離しました。フランス大統領は、実際にクルド人に対するテロ支援、今使用し、その人の発音の利益のために乱用さ式を約束したが、この場合には、最初のクルド街を守るためにフランス軍を送ることを意味する可能性があります、トルコがシリア北西部の東への進出を続けるつもりなら、アンカラの手にはまだ入っていない。言い換えれば、マクロンが指摘したテロリストの定義は、エルドガンの軍隊に向けられたように見えるだろう。トルコは、イスラム教諸国の旧メンバーで構成されているように見えるスンニ派の民兵組織が、すでにクルド人の都市を征服していることを忘れてはならない。政治的支援は、軍の前に、マクロンは、短期的にはクルド人の大義のために大きな意義を想定するだけでなく、トルコの侵入に対してのみクルド人を残したトルコ人のための、さらには西洋の同盟国による警告、。あなたは中・長期的に問題を分析する場合、大西洋同盟とトルコとヨーロッパの間にも関係のバランスが唯一の当事者との関係に大きな変化をもたらすことができるの挫折を被ることは明らかですが。トルコは、パリが深刻に間違っていると考えているアプローチを強調したことでこのニュースを歓迎した。これはあまりにも強くない反面、アンカラはフランスの決定に驚いた。フランスがその軍隊を送ることができるクルドの都市では、米軍は既に存在しており、これはトルコの進展の障害の原因となっただけでなく、大西洋同盟の深い不一致も含んでいた。トルコと西側諸国との協力の関係は、フランスの態度、より決定的で譲歩的な外交レベルでは、はるかに遠くなるようになっているようだ。可能性のある影響もトルコは欧州諸国への難民の陸路を制御するために巨額を払っている、欧州連合(EU)との関係でがあるかもしれません:フランスのこの新しい態度は、パリに従わないブリュッセルへの圧力につながる可能性クルド人とのコラボレーションを意図している。しかしMACRONへの移行は、ビューの外交の点から、おそらく少し危険なものの、地面に、イスラム国家に対する、また西の代わりに戦闘機という、歩兵だった人口に対する正しい認識のようです。 Macronの意図が、大国の頭であり、恐らく自分の内部像を復活させようとする野心を読むことであれば、この状況は欧州連合(EU)によって正当な理由と行動を支持するために悪用されるだろう。国際的なシナリオにおける主導的役割を果たしています。トルコの進歩を阻止する必要性と人道的な理由により、アトランティック・アライアンスと欧州連合(EU)の主張とは対照的に、エルドガンの野心と国際的役割を抑制することは不可欠である。実際、トルコの行動のおかげで、中東のような戦略的地域では主にヨーロッパに反する利益を持つロシアにとって利益が達成されました。さらに、国際法を破る人に対する明確で直接的なメッセージが必要であり、特にこれがヨーロッパの国境の近くで起こる場合には、確かにトルコとサイディングは、移民の管理に問題を引き起こすだけでなく、この時点で共通のルールを求めて実施する時が来ている。
جانب فرنسا مع الأكراد السوريين
في المسألة الكردية في سوريا ، يختفي موضوع جديد بثقله الكامل: فرنسا في ماكرون. في الواقع ، استقبل الرئيس الفرنسي وفداً من القوى الديمقراطية السورية ، وهي منظمة تضم أيضاً العرب ، ولكن بأغلبية كردية. اعترف ماكرون بالأهمية الحاسمة لإسهام الأكراد في الحرب ضد الدولة الإسلامية ، وكذلك القتال إلى جانب الأمريكيين. لقد
كان مصير الصراع السوري معزولا ، من الناحية الدبلوماسية ، عن الأكراد
السوريين ، الذين أصبحوا هدفا لتركيا ، في سياستها لضم الأراضي السورية
ومقارنة طموحات الحكم الذاتي للأكراد الواقعين على حدود أنقرة. لقد
وعد الرئيس الفرنسي بالفعل الأكراد بمساعدات ضد الإرهاب ، وهي صيغة أسيء
استغلالها الآن وتستخدم وفقا للمصالح النسبية لأولئك الذين ينطقونها ،
ولكنها في هذه الحالة قد تعني إرسال قوات فرنسية للدفاع عن أول مدينة
كردية. لم تقع بعد في أيدي أنقرة ، في حال كانت تركيا تنوي الاستمرار ، كما يبدو ، في التقدم إلى الشرق في أراضي شمال غرب سوريا. وبعبارة أخرى ، فإن تعريف الإرهاب ، الذي أشار إليه ماكرون ، يبدو أنه موجه ضد القوات المسلحة لأردوغان. يجب
أن نتذكر أن تركيا ، إلى جانب حلفاء مريبين إلى حد ما ، ميليشيات السنة
الذين بدا أنهم مكوّنون من أعضاء سابقين في الدولة الإسلامية ، قد غزوا
بالفعل مدينة كردية. يأخذ
الدعم السياسي ، قبل العسكري ، من ماكرون أهمية كبيرة للقضية الكردية في
فترة قصيرة جدا ، ولكن أيضا تحذير للأتراك وأيضا للحلفاء الغربيين ، الذين
تركوا الأكراد وحدهم ضد الغزو التركي. في
حين، إذا كنت تحليل المسألة على المدى المتوسط والطويل فمن الواضح أن ما
تبقى من الحلف الأطلسي، وكذلك العلاقات بين تركيا وأوروبا ستعاني فقط
النكسات قادرة على إحداث تغييرات كبيرة في العلاقة بين الطرفين. رحبت
تركيا بالأخبار من خلال التأكيد على النهج الذي يعتبر خطأ فادحًا من باريس
، وهو رد فعل ، ليس عنيفًا للغاية في الوقت الراهن ، مما يوحي بأن أنقرة
فوجئت بالقرار الفرنسي. في
المدينة الكردية حيث يمكن لفرنسا إرسال قواتها ، فإن القوات الأمريكية
موجودة بالفعل وهذا يشكل عقبة أمام التقدم التركي ، ولكن أيضا خلافات عميقة
داخل حلف الأطلسي. الآن
مع الموقف الفرنسي ، الأكثر حسما وأقل تصالحية ، على المستوى الدبلوماسي ،
من الولايات المتحدة ، يبدو أن علاقة التعاون بين تركيا والدول الغربية
تصبح أكثر بعدا. يمكن
أن تكون هناك تداعيات محتملة أيضا في العلاقة مع الاتحاد الأوروبي ، الذي
يدفع مبالغ ضخمة لتركيا ، للسيطرة على الطريق البري للاجئين إلى الدول
الأوروبية: هذا الموقف الجديد لفرنسا يمكن أن يضغط على بروكسل لكي لا تتبع
باريس. في نيته التعاون مع الأكراد. ومع
ذلك ، فإن تحرك ماكرون ، رغم أنه ربما يكون محفوفًا بالمخاطر قليلاً من
وجهة نظر دبلوماسية ، يبدو أنه اعتراف عادل بسكان كانوا مشاة ، أي
المقاتلين على الأرض ، ضد الدولة الإسلامية ، أيضًا نيابة عن الغرب. إذا
كانت نوايا ميكرون هي قراءة الطموح للعمل كرئيس لقوة عظمى ، وربما حتى
لإحياء صورته الداخلية ، في السقوط الحر في استطلاعات الرأي ، فإن هذا
الوضع سيستغل من قبل الاتحاد الأوروبي لدعم قضية وعمل عادل ، في المقابل ، دور قيادي في السيناريو الدولي. يبدو
أن الحاجة إلى وقف التقدم التركي ، إضافة إلى فرضه لأسباب إنسانية ، أمر
ضروري للحد من طموحات أردوغان ودوره الدولي في تناقض مفتوح مع أسباب
التحالف الأطلسي والاتحاد الأوروبي نفسه. في
الواقع ، بفضل العمل التركي ، تم تحقيق فوائد أيضاً لروسيا التي أصبحت
بطلاً أكثر فأكثر في منطقة استراتيجية مثل الشرق الأوسط ، مع مصالح تتعارض
مع مصالح أوروبية. علاوة على ذلك ، من الضروري توجيه رسالة واضحة ومباشرة ضد من يخالفون القانون الدولي ، خاصة إذا حدث ذلك بالقرب من حدود أوروبا. من المؤكد أن انحياز تركيا مع تركيا سيسبب مشاكل لإدارة المهاجرين ، ولكن في هذا الوقت حان الوقت لطرح القواعد المشتركة وإنفاذها.
giovedì 29 marzo 2018
Austria e Turchia non aderiscono alle sanzioni contro la Russia
La vicenda dell’avvelenamento dell’ex spia russa, avvenuto in territorio inglese, ha provocato una risposta quasi unanime nella parte occidentale. Gli Usa, nonostante i sentimenti del presidente Trump verso Putin, hanno espulso la quantità maggiore di personale diplomatico russo, sessanta persone, ed hanno chiuso il consolato di Seattle, perchè troppo vicino ad industrie americane di interesse nazionale. Questo atteggiamento dimostra come, nonostante i tanti cambi nel governo statunitense, i poteri che restano nella loro posizione contro il Cremlino siano ancora importanti nel panorama politico degli USA. La risposta russa, per ora è rimasta limitata alle minacce di una risposta simmetrica, che non dovrebbe tardare ad arrivare, contro tutti quelli stati che hanno usato le espulsioni del personale diplomatico di Mosca. Il governo russo ha più volte affermato che l’atteggiamento occidentale rivela un profondo sentimento contrario alla Russia e che il rischio di tonare alla guerra fredda è sempre più concreto. D’altra parte era dal periodo dell’invasione della Crimea, che la Russia non era sottoposta ad una simile offensiva diplomatica. Uno degli aspetti che sicuramente Putin non si aspettava e che rivela, da parte sua, dei grandi errori di valutazione, era una risposta così uniforme da parte dei paesi occidentali. Tuttavia esistono due nazioni che non hanno aderito alla risposta diplomatica all’avvelenamento di Londra: l’Austria, membro dell’Unione Europea e la Turchia, membro dell’Alleanza Atlantica. Si tratta di due defezioni che è necessario valutare attentamente per le relative implicazioni politiche, che potrebbero provocare. Nel governo di Vienna è presente una formazione nazionalista che ha legami molto stretti con il partito di Putin; la motivazione è quella di non interrompere un rapporto di amicizia tra i due paesi, che potrebbe essere un importante canale per potere riaprire il dialogo tra Russia ed occidente: questa motivazione non convince gli analisti, che vedono nella vicinanza tra le formazioni politiche dei due paesi una sorta di legame dovuto alla vicinanza degli ideali di controllo della società e di democrazia ristretta. SI tratta di un pericoloso precedente all’interno dell’Unione Europea, che potrebbe favorire una analogo atteggiamento di altri stati governati da formzaioni che si sono dette vicine alla politica di Putin. Nello stesso tempo il governo austriaco sembra prestarsi per diventare una sorta di luogo privilegiato per l’azione di Putin nei confronti l’Europa, un’azione contraddistinta dalla volontà di puntare a dividere nel maggiore modo possibile i membri di Bruxelles. La vicenda segnala ancora una volta la necessità di una azione comune nella politica estera europea, che non dovrebbe ammettere defezioni da parte degli stati membri. Per quanto riguarda la Turchia, la mancata sanzione verso la Russia, rappresenta un ulteriore segnale di quanto Ankara sia lontana dall’Alleanza Atlantica. Le ragioni del comportamento turco risiedono nella vicinanza che il governo di Ankara ha stabilito con Mosca, per i reciproci interessi in Siria, fattore che ha contribuito a peggiorare ancora le relazioni con gli Stati Uniti. L’atteggiamento della Turchia, non solo in questo caso specifico, costituisce un elemento da valutare sulla reale lealtà di Erdogan verso l’Alleanza Atlantica ed induce ad interrogarsi su quali siano, ormai, i motivi di convenienza per gli altri stati membri sulla permanenza turca all’interno dell’Alleanza. In entrambi i casi, sia per l’Unione Europea, che per l’Alleanza Atlantica, sembra arrivato il momento di introdurre delle riforme in grado di sanzionare chi resta all’interno di una organizzazione sovranazionale soltanto per motivi di interesse e non si adegua alle politiche comuni. Paesi come la Russia di Putin hanno puntato molto su queste debolezze per dividere i paesi occidentali per i propri interessi geopolitici e questo tipo di azioni potrebbero aumentare se dovesse permanere questa assenza di difesa comune.
Austria and Turkey do not adhere to sanctions against Russia
The
story of the poisoning of the former Russian spy, which took place in
English territory, provoked an almost unanimous response in the western
part. The
US, despite President Trump's feelings toward Putin, expelled the
largest amount of Russian diplomatic staff, sixty people, and closed the
Seattle consulate, because it was too close to American industries of
national interest. This
attitude shows how, despite the many changes in the US government, the
powers that remain in their position against the Kremlin are still
important in the US political landscape. For
the time being, the Russian response has remained limited to the
threats of a symmetrical response, which should not be long in coming,
against all those states that used the expulsions of Moscow's diplomatic
staff. The
Russian government has repeatedly stated that the Western attitude
reveals a deep sentiment against Russia and that the risk of toning in
the Cold War is increasingly concrete. On
the other hand it was from the period of the invasion of Crimea that
Russia was not subjected to such a diplomatic offensive. One
of the aspects that surely Putin did not expect and that reveals, for
his part, the great errors of evaluation, was a response so uniform by
the Western countries. However,
there are two nations that have not joined the diplomatic response to
the poisoning of London: Austria, a member of the European Union and
Turkey, a member of the Atlantic Alliance. These are two defections that need to be carefully assessed for the relative political implications that they may cause. In the government of Vienna there is a nationalist formation that has very close ties with Putin's party; the
motivation is not to interrupt a relationship of friendship between the
two countries, which could be an important channel to reopen the
dialogue between Russia and the West: this motivation does not convince
analysts, who see in the proximity between the political formations of
the two countries a sort of bond due to the proximity of the ideals of control of society and of restricted democracy. It
is a dangerous precedent within the European Union, which could favor a
similar attitude of other states governed by forms that were said to be
close to Putin's policy. At
the same time, the Austrian government seems to lend itself to becoming
a sort of privileged place for Putin's action against Europe, an action
marked by the will to aim to divide Brussels members as much as
possible. The
story once again points to the need for a common action in European
foreign policy, which should not admit defections by member states. As for Turkey, the failure to sanction Russia is a further sign of how far Ankara is away from the Atlantic Alliance. The
reasons for Turkish behavior lie in the closeness that the Ankara
government has established with Moscow, for its mutual interests in
Syria, a factor that has contributed to further worsening relations with
the United States. The
attitude of Turkey, not only in this specific case, is an element to be
assessed on Erdogan's true loyalty to the Atlantic Alliance and leads
to questioning what are now the reasons of convenience for the other
member states on the Turkish permanence. within the Alliance. In
both cases, both for the European Union and for the Atlantic Alliance,
the time seems to come to introduce reforms capable of sanctioning those
who remain within a supranational organization only for reasons of
interest and do not adapt to common policies. Countries
like Putin's Russia have focused a lot on these weaknesses to divide
Western countries for their geopolitical interests and this type of
actions could increase if this lack of common defense remains.
Austria y Turquía no se adhieren a las sanciones contra Rusia
La
historia del envenenamiento del ex espía ruso, que tuvo lugar en
territorio inglés, provocó una respuesta casi unánime en la parte
occidental. Los
EE.UU., a pesar de los sentimientos del presidente Putin a Trump, han
expulsado a la mayor cantidad de diplomáticos rusos, sesenta personas, y
cerró el consulado en Seattle, porque demasiado cerca de las industrias
estadounidenses de interés nacional. Esta
actitud muestra cómo, a pesar de los muchos cambios en el gobierno de
los Estados Unidos, los poderes que permanecen en su posición en contra
del Kremlin siguen siendo importantes en el panorama político de los
Estados Unidos. Por
el momento, la respuesta rusa se ha limitado a las amenazas de una
respuesta simétrica, que no debería tardar en llegar, contra todos los
estados que utilizaron las expulsiones del personal diplomático de
Moscú. El
gobierno ruso ha declarado repetidamente que la actitud occidental
revela un profundo sentimiento contra Rusia y que el riesgo de
tonificación en la Guerra Fría es cada vez más concreto. Por otro lado, fue desde el período de la invasión de Crimea que Rusia no fue objeto de tal ofensiva diplomática. Uno
de los aspectos que seguramente Putin no esperaba y que revela, por su
parte, los grandes errores de evaluación, fue una respuesta tan uniforme
por parte de los países occidentales. Sin
embargo, hay dos naciones que no se han unido a la respuesta
diplomática al envenenamiento de Londres: Austria, miembro de la Unión
Europea y Turquía, miembro de la Alianza Atlántica. Estas son dos deserciones que deben evaluarse cuidadosamente por las implicaciones políticas relativas que pueden causar. En el gobierno de Viena hay una formación nacionalista que tiene vínculos muy estrechos con el partido de Putin; la
motivación es no dejar de una amistad entre los dos países, lo que
podría ser un canal importante para poder reabrir el diálogo entre Rusia
y Occidente: esta motivación no convence a los analistas, que ven en la
cercanía entre los partidos políticos de los dos países una especie de vínculo debido a la proximidad de los ideales de control de la sociedad y de la democracia restringida. Es
un precedente peligroso dentro de la Unión Europea, que podría
favorecer una actitud similar de otros estados gobernados por formas que
se dice que están cerca de la política de Putin. Al
mismo tiempo, el Gobierno austríaco parece prestarse a convertirse en
una especie de lugar privilegiado para la acción de Putin hacia Europa,
una acción que se caracteriza por el deseo de apuntar a dividir más aún
pueden los miembros de Bruselas. La
historia señala una vez más la necesidad de una acción común en la
política exterior europea, que no debería admitir las deserciones de los
Estados miembros. En cuanto a Turquía, el hecho de no sancionar a Rusia es una señal más de cuán lejos está Ankara de la Alianza Atlántica. Las
razones de la mentira turco comportamiento en estrecha proximidad al
Gobierno de Ankara ha establecido con Moscú, los intereses mutuos en
Siria, un factor que ha contribuido a deteriorar aún más las relaciones
con Estados Unidos. La
actitud de Turquía, no sólo en este caso específico, un factor que se
valora en la imparcialidad real de Erdogan a la Alianza Atlántica y
plantea preguntas acerca de lo que son, por ahora, las razones de
conveniencia para los demás estados miembros de la estancia de Turquía dentro de la Alianza. De
cualquier manera, tanto para la Unión Europea, que para la Alianza
Atlántica, parece que el tiempo para introducir reformas que castigar a
los que se mantienen dentro de una organización supranacional
exclusivamente por razones de interés y no se adapta a la políticas comunes. Países
como la Rusia de Putin se han centrado mucho en estas debilidades para
dividir a los países occidentales por sus intereses geopolíticos y este
tipo de acciones podrían aumentar si se mantiene esta falta de defensa
común.
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