Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
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venerdì 5 settembre 2014
فإن الحلف الأطلسي تسليح مجددا الأوروبي الجبهة الشرقية
تعتبر الحلف الأطلسي روسيا تهديدا لأعضائه، وخاصة أولئك الذين ينتمون في وقت واحد إلى الكتلة السوفياتية. سلوك موسكو في الأزمة الأوكرانية، التي عبرت عن نفسها بطرق غير تقليدية، والتنبيه بروكسل، ولكن في الوقت نفسه يلزم الدول الغربية على عدم الانتقاص من الاتفاقات الموقعة مع روسيا في عام 1997، الذي نص على لم تنشأ قواعد مستقرة "الحلف الأطلسي في المنطقة. للتغلب على هذا الحد، أعلاه والتي ستمنح الفرصة لموسكو لمهاجمة المؤسسة السياسية الغربية، وليس على مزاعم ظرفية، ولكن على انتهاك المعاهدات الدولية، فقد تقرر إنشاء قوة متحركة تتكون من بعض 4000 قادرة على التدخل في المناطق الحرجة خلال 48 ساعة، وضعت في قواعد لوجستية لتغييرها كل ثلاثة أشهر. انه اجراء ملموس يوضح ساعة التاريخ إلى الوراء أكثر من عشرين عاما وإعادة فتح المواجهة في الحرب الباردة. الإجراء يستجيب لمسألة أمن بلدان أوروبا الشرقية، وأولئك الذين هم في أمس الحاجة إلى دعم حراسة ضد التدخل الروسي ممكن. ما يقلق دول أوروبا الشرقية، وكذلك الحلف الأطلسي نفسه هو استراتيجية غير تقليدية أوفد من قبل موسكو، سواء في أزمة شبه جزيرة القرم، التي في المناطق الشرقية من أوكرانيا. لكي لا يكون المتهم بطريقة لا تقبل الجدل التدخل في الشؤون الداخلية وغزو الأراضي الأجنبية، وكانت روسيا قد نفذت الاستخدام المكثف التجسس والدعاية والإجراءات مموهة وغير معلنة، من خلال استغلال الانقسامات الاجتماعية والوطنية في الأراضي التي شاركت ماديا، مباشرة أو من خلال حلفائها، الذي كان له دور أساسي في الكرملين العمل. هذه الأعمال التي نفذت في خفية وسياسيا معتمدة فقط عن طريق يست رسمية تماما، أدت إلى اعتراف من الطموح الروسي المتزايد في التوسع، مما أثار قلق الولايات المتحدة والقوى الغربية، بالإضافة إلى الدول المذكورة حلف وارسو السابق. إنشاء قوة متنقلة من التدخل هو لا، ومع ذلك، فإن الحل الوحيد المتوفر كجزء من الحرب ضد روسيا، في الواقع، والمملكة المتحدة، جنبا إلى جنب مع ست دول أخرى، ويهدف إلى إنشاء قوة مع خصائص الانتشار والقدرة الكبيرة السريع، والتي قد وصول إلى 10،000 وحدة. إذا كان الآن لم يتم فحص مسألة الانضمام الى المنظمة في بروكسل التي أدلى بها كييف، وخصوصا ليس إلى تفاقم التوترات مع الكرملين، قرر الحلف الأطلسي، ومع ذلك، برنامج تمويل القوات المسلحة الأوكرانية إلى حد 14 مليون يورو لتحديث الموارد العسكرية لكييف. على الرغم من الإطار العام الذي يصادف تدهور كبير في العلاقات بين الشرق والغرب، تعتبر التدابير الحلف الأطلسي أن تكون ذات طبيعة دفاعية، لأنك لا تتوقع هجوما مباشرا ضد روسيا، ما يبرز هو تماما مرهقة من الحرب الموقف، العسكري بالتأكيد بالنسبة لأوكرانيا، ولكن معظم لسياسة الولايات المتحدة والحلف الأطلسي. الخطوات الحاسمة لا تحيد الطريق الذي اختاره أوباما لتشديد العقوبات والحلول الدبلوماسية للأزمة.
La posizione di attesa dell'Alleanza Atlantica sulla lotta contro il califfato
La riunione dell’Alleanza Atlantica in Galles, ha evidenziato la posizione dell’organizzazione sulla lotta al califfato. Per chi attendeva una un punto di vista univoco il pronunciamento del Segretario generale Rasmussen è stata una delusione. L’Alleanza Atlantica deve essere impegnata in una sorta di equilibrismo politico, che tenga conto di tre forze, in qualche modo tra loro contrastanti. L’affermazione che l’Alleanza Atlantica non ha ancora ricevuto alcuna richiesta di impegno in prima persona, per la vicenda irakena, serve a placare le tensioni tra i propri membri. Non è un mistero, che, Gran Bretagna a parte, i membri europei sono restii ad un impegno diretto, ma preferiscono soluzioni alternative, come la fornitura di armi e di materiale vario alle forze già in campo; questo non basta più però ad Obama, che oltre all’appoggio politico e logistico, richiede un impegno più diretto nel conflitto, in modo da non avere soltanto sugli USA la responsabilità e l’onere di contrastare le forze del califfato. Il presidente USA deve fare i conti con una opposizione interna,proveniente più che altro dal suo partito, che si dimostra sempre più fredda al ruolo di polizia mondiale, più volte rinfacciato agli Stati Uniti. Gli USA, però, sono anche i maggiori azionisti dell’Alleanza Atlantica, il soggetto più importante, e la loro opinione può risultare fondamentale nel coinvolgimento dell’organizzazione in un impegno diretto sia in Iraq, che in Siria. A livello ufficiale l’Alleanza Atlantica, proprio in ragione del mancato coinvolgimento diretto, si dice favorevole alle iniziative dei singoli stati per contrastare l’azione del califfato; si tratta di una posizione che indica chiaramente quale è la direzione che l’alleanza intende prendere, quando si saranno concretizzate le opportune condizioni politiche. D’altro canto la minaccia dello stato islamico è tale da obbligare, non solo l’Alleanza Atlantica, ma tutta la comunità internazionale ad intraprendere una efficace azione di contrasto contro il califfato, per l’evidente minaccia che rappresenta. Per ora, l’alleato maggiore di Obama è stato il leader inglese Cameron, che ha esortato i membri dell’alleanza a rompere gli indugi e partecipare ad una azione militare congiunta in Siria ed in Iraq. Potrebbe essere utilizzato lo strumento dell’addestramento delle forze militari irakene in maniera estesa, per giustificare a livello internazionale un intervento diretto, anche dietro esplicita richiesta delle autorità di Bagdad. Occorre considerare che la capacità di risposta bellica delle forze regolari irakene è attualmente molto ridotta e gli stessi combattenti curdi non avrebbero ottenuto i recenti successi senza l’appoggio dell’aviazione militare americana. Resta da vincere la naturale ritrosia dei partner europei, anche per la concomitanza della crisi ucraina, che ha maggiormente coinvolto, per la sua vicinanza fisica, i governi dei membri dell’alleanza del vecchio continente. La paura di entrare in una spirale dalla quale sarà difficile uscire in tempi brevi condiziona le decisioni degli alleati europei, in un momento che,al contrario necessita di decisioni rapide. Sullo sfondo rimane la minaccia del califfato, non soltanto circoscritta alle zone di combattimento, ma, in maniera più ampia, in una ottica di possibile proselitismo tra le masse sunnite presenti nel mondo, e quindi in Europa, come possibile obiettivo in virtù di una sempre minore integrazione nelle società occidentali, sfavorita, oltre che da fattori culturali, anche dalla congiuntura economica fortemente negativa e quindi capace di polarizzare ed estremizzare i conflitti dei singoli tessuti sociali.
The standby position of the Atlantic Alliance on the fight against the caliphate
The meeting of the Atlantic Alliance in Wales, highlighted the organization's position on the struggle for the caliphate. For those waiting for a unique point of view, the pronouncement of the Secretary General Rasmussen has been a disappointment. The Atlantic Alliance is to be engaged in a sort of political balancing act that takes into account three forces, somehow conflicting. The claim that the Atlantic Alliance has not yet received any request for personal commitment, for the story of Iraq, serving to allay tensions between its members. It is no secret that, apart from Britain, the European members are reluctant to direct engagement, but prefer alternative solutions, such as the supply of arms and equipment to the various forces already in the field; this is not enough, however, to Obama, who in addition to the political and logistical demands a more direct engagement in the conflict, so you do not only have USA on the responsibility and the burden of combating the forces of the caliphate. The president of the USA has to deal with internal opposition coming mostly from his party, which has become increasingly cool to the role of world police, repeatedly reproached the United States. The United States, however, are also the major shareholders of the Atlantic Alliance, the most important subject, and their opinion may be crucial in the organization's involvement in a direct involvement in both Iraq, and Syria. At the official level the Atlantic Alliance, precisely because of the lack of direct involvement, said he supported the initiatives of individual states to counteract the action of the caliphate; it is a position that clearly indicates which is the direction that the alliance intends to take when it will materialize the necessary political conditions. On the other hand, the threat of the Islamic state is such as to require not only the Atlantic Alliance, but the whole international community to take effective enforcement action against the caliphate, for the obvious threat it represents. For now, the biggest ally of Obama was the British leader Cameron, who urged alliance members to take the plunge and participate in a joint military action in Syria and Iraq. You may have used the tool of the training of the Iraqi military forces in an extensive way, to justify direct intervention at the international level, even after an explicit request of the authorities in Baghdad. Be advised that the responsiveness of the regular forces Iraqi military is currently very low and the same Kurdish fighters would not have received recent successes without the support of American military aviation. It remains to overcome the natural reluctance of the European partners, including the overlap of the Ukrainian crisis, which has more involved, due to its physical proximity, the governments of the members of the alliance of the old continent. The fear of getting into a spiral from which it will be difficult to get out quickly affects the decisions of the European allies, at a time that, on the contrary, requires quick decisions. In the background is the threat of the caliphate, not just limited to combat zones, but, more broadly, in a perspective of possible proselytizing among the Sunni masses present in the world, and then in Europe, as a possible target in the light of an increasingly less integration in Western societies, underdog, as well as cultural factors, including the very difficult economic situation and therefore able to polarize and exaggerate conflicts of individual social fabric.
La posición de reposo de la Alianza Atlántica en la lucha contra el califato
La reunión de la Alianza Atlántica en Gales, destacó la posición de la organización en la lucha por el califato. Para los que están esperando un punto de vista único, el pronunciamiento de la Secretaría General Rasmussen ha sido una decepción. La Alianza Atlántica vaya a realizar en una especie de acto de equilibrio político que tiene en cuenta tres fuerzas, de alguna manera contradictorias. La afirmación de que la Alianza Atlántica no ha recibido ninguna solicitud de compromiso personal, para la historia de Irak, que sirve para disipar las tensiones entre sus miembros. No es ningún secreto que, además de Gran Bretaña, los miembros europeos son reacios a la participación directa, pero prefieren soluciones alternativas, tales como el suministro de armas y equipos a las distintas fuerzas que ya están en el campo; esto no es suficiente, sin embargo, a Obama, que además de las demandas políticas y logísticas de un compromiso más directo en el conflicto, por lo que no sólo tiene EE.UU. sobre la responsabilidad y la carga de la lucha contra las fuerzas del califato. El presidente de los EE.UU. tiene que lidiar con la oposición interna en su mayoría procedentes de su partido, que se ha convertido cada vez más fresco para el papel de policía mundial, reprochado repetidamente a Estados Unidos. Los Estados Unidos, sin embargo, también son los principales accionistas de la Alianza Atlántica, el tema más importante, y su opinión puede ser crucial en la participación de la organización en una participación directa tanto en Irak, y Siria. En el plano oficial de la Alianza Atlántica, precisamente por la falta de participación directa, dijo que apoyaba las iniciativas de los estados individuales para contrarrestar la acción del califato; es una posición que indica claramente que es la dirección que la alianza tiene la intención de tomar cuando se materialice las condiciones políticas necesarias. Por otro lado, la amenaza del estado islámico es tal que se requiere no sólo la Alianza Atlántica, sino a toda la comunidad internacional a adoptar medidas eficaces de cumplimiento contra el califato, por la evidente amenaza que representa. Por ahora, el mayor aliado de Obama fue el líder británico Cameron, quien instó a los miembros de la alianza a dar el paso y participar en una acción militar conjunta en Siria e Irak. Es posible que haya utilizado la herramienta de la capacitación de las fuerzas militares iraquíes de manera extensiva, para justificar la intervención directa en el plano internacional, incluso después de una petición explícita de las autoridades de Bagdad. Tenga en cuenta que la capacidad de respuesta de las fuerzas regulares militar iraquí es actualmente muy bajo y los mismos combatientes kurdos no habría recibido los recientes éxitos sin el apoyo de la aviación militar estadounidense. Queda por superar la reticencia natural de los socios europeos, incluyendo la superposición de la crisis de Ucrania, que tiene más complicado, debido a su proximidad física, los gobiernos de los miembros de la alianza del viejo continente. El temor de entrar en una espiral de la que será difícil salir rápidamente afecta a las decisiones de los aliados europeos, a la vez que, por el contrario, requiere de decisiones rápidas. En el fondo es la amenaza del califato, no sólo se limita a las zonas de combate, pero, de manera más amplia, en la perspectiva de una posible proselitismo entre las masas suníes presentes en el mundo, y luego en Europa, como un posible objetivo a la luz de una cada vez más menor integración en las sociedades occidentales, más débil, así como los factores culturales, incluida la situación económica muy difícil y por lo tanto capaz de polarizar y exagerar los conflictos de tejido social individual.
Die Standby-Position der Atlantischen Allianz auf den Kampf gegen das Kalifat
Das Treffen der Atlantischen Allianz in Wales, hervorgehoben Position der Organisation in den Kampf für das Kalifat. Für diejenigen, die warten auf eine einzigartige Sicht der Verkündung des Generalsekretär Rasmussen hat eine Enttäuschung. Die Atlantische Allianz ist es, in einer Art politischen Spagat, die berücksichtigt, drei Kräfte, irgendwie in Konflikt beschäftigen. Die Behauptung, dass die Atlantische Allianz noch nicht erhalten hat einen Antrag auf persönliches Engagement, für die Geschichte des Irak, dazu dienen, Spannungen zwischen seinen Mitgliedern zu zerstreuen. Es ist kein Geheimnis, dass, abgesehen von Großbritannien, sind die europäischen Mitglieder zurückhaltend, um den Eingriff zu richten, sondern lieber alternative Lösungen, wie etwa die Lieferung von Waffen und Ausrüstung, um die verschiedenen Kräfte bereits im Feld; das ist nicht genug, aber zu Obama, der zusätzlich zu den politischen und logistischen Anforderungen ein direkter Eingriff in den Konflikt, so dass Sie nicht nur USA über die Verantwortung und die Last der Bekämpfung der Truppen des Kalifats. Der Präsident der USA hat mit internen Opposition meist aus seiner Partei, die immer cool, die Rolle der Weltpolizei hat umzugehen, immer wieder vorgeworfen, die USA. Die Vereinigten Staaten, sind aber auch die Großaktionäre der Atlantischen Allianz, dem wichtigsten Thema, und ihrer Meinung nach kann entscheidend die Beteiligung der Organisation in einer direkten Beteiligung an den Irak und Syrien. Auf der offiziellen Ebene der Atlantischen Allianz, gerade wegen der fehlenden direkten Beteiligung, sagte er unterstützt die Initiativen der einzelnen Staaten, um die Aktion des Kalifats entgegenzuwirken; es ist eine Position, die deutlich zeigt, welche die Richtung, die die Allianz zu ergreifen gedenkt, wenn es die notwendigen politischen Bedingungen nicht eintreten wird. Auf der anderen Seite, ist die Gefahr des islamischen Staates, wie nicht nur die Atlantische Allianz erfordern, sondern die gesamte internationale Gemeinschaft auf, wirksame Durchsetzungsmaßnahmen gegen das Kalifat zu nehmen, für die offensichtliche Bedrohung er darstellt. Denn jetzt, der größte Verbündete der Obama war der britische Marktführer Cameron, der Allianz-Mitglieder aufgefordert, den Sprung zu wagen und sich an einer gemeinsamen Militäraktion in Syrien und im Irak. Sie können das Tool von der Ausbildung der irakischen Streitkräfte in einer umfangreichen Art und Weise genutzt haben, um direkte Eingriffe auf der internationalen Ebene auch nach einer ausdrücklichen Antrag der Behörden in Bagdad zu rechtfertigen. Werden darauf hingewiesen, dass die Reaktionsfähigkeit der regulären Streitkräfte irakische Militär ist derzeit sehr niedrig, und die gleichen kurdische Kämpfer würden die jüngsten Erfolge ohne die Unterstützung der amerikanischen Militärluftfahrt nicht erhalten haben. Es bleibt die natürliche Zurückhaltung der europäischen Partner, einschließlich der Überlappung der ukrainischen Krise, die mehr beteiligt hat, zu überwinden durch seine physische Nähe, den Regierungen der Mitglieder der Allianz des alten Kontinents. Die Angst, sich in eine Spirale, aus der es schwierig schnell raus sein wirkt sich auf die Entscheidungen der europäischen Verbündeten, in einer Zeit, die, im Gegenteil, erfordert schnelle Entscheidungen. Im Hintergrund ist die Bedrohung des Kalifats, nicht nur um Kampfzonen im Licht einer zunehmend beschränkt, sondern ganz allgemein in einer Perspektive der möglichen Missionierung unter den in der Welt vorhanden ist, und dann in Europa sunnitischen Massen, als eine mögliche Ziel weniger Integration in den westlichen Gesellschaften, Underdog, sowie kulturelle Faktoren, einschließlich der sehr schwierigen wirtschaftlichen Situation und damit in der Lage, zu polarisieren und zu übertreiben von individuellen sozialen Gefüges Konflikten.
La position d'attente de l'Alliance atlantique sur la lutte contre le califat
La réunion de l'Alliance atlantique au Pays de Galles, a souligné la position de l'organisation sur la lutte pour le califat. Pour ceux qui attendent d'un point de vue unique, le prononcé de la Rasmussen Secrétaire général a été une déception. L'Alliance atlantique doit être engagé dans une sorte d'acte d'équilibrage politique qui prend en compte trois forces contradictoires en quelque sorte. L'affirmation selon laquelle l'Alliance atlantique n'a pas encore reçu de demande d'engagement personnel, pour l'histoire de l'Irak, qui sert à apaiser les tensions entre ses membres. Il n'est pas un secret que, en dehors de la Grande-Bretagne, les membres européens sont réticents à l'engagement direct, mais préfèrent des solutions alternatives, telles que la fourniture d'armes et d'équipement pour les différentes forces déjà sur le terrain; ce n'est pas assez, cependant, pour Obama, qui, en plus des exigences politiques et logistiques un engagement plus direct dans le conflit, de sorte que vous n'avez pas seulement Etats-Unis sur la responsabilité et la charge de la lutte contre les forces du califat. Le président américain doit faire face à une opposition interne en provenance essentiellement de son parti, qui est devenu de plus en plus froid au rôle de la police du monde, reproché à plusieurs reprises aux États-Unis. Les États-Unis, cependant, sont également les principaux actionnaires de l'Alliance atlantique, le sujet le plus important et leur opinion peut être crucial dans l'engagement de l'organisation dans une implication directe dans l'Irak et la Syrie. Au niveau officiel de l'Alliance atlantique, précisément en raison de l'absence de participation directe, a dit qu'il soutenait les initiatives des différents États pour contrer l'action du califat; c'est une position qui indique clairement qui est la direction que l'alliance a l'intention de prendre quand il sera de concrétiser les conditions politiques nécessaires. D'autre part, la menace de l'état islamique est de nature à exiger non seulement l'Alliance atlantique, mais l'ensemble de la communauté internationale à prendre des mesures coercitives efficaces contre le califat, pour la menace évidente qu'il représente. Pour l'instant, le plus grand allié d'Obama a été le chef de file britannique Cameron, qui a exhorté les membres de l'alliance à franchir le pas et de participer à une action militaire conjointe en Syrie et en Irak. Vous avez utilisé l'outil de la formation des forces militaires irakiennes de façon extensive, pour justifier une intervention directe au niveau international, même après une demande explicite des autorités de Bagdad. Soyez avisé que la réactivité des forces régulières armée irakienne est actuellement très faible et les combattants kurdes mêmes n'aurait pas reçu les récents succès sans l'appui de l'aviation militaire américaine. Il reste à surmonter la réticence naturelle des partenaires européens, y compris le recouvrement de la crise ukrainienne, qui a plus impliqués, en raison de sa proximité physique, les gouvernements des membres de l'alliance de l'ancien continent. La peur d'entrer dans une spirale dont il sera difficile de sortir rapidement affecte les décisions des alliés européens, à la fois que, au contraire, nécessite des décisions rapides. Dans le fond, c'est la menace du califat, pas seulement limitée à des zones de combats, mais, plus largement, dans une perspective de possible prosélytisme parmi les masses sunnites présents dans le monde, puis en Europe, comme une cible possible à la lumière d'une plus moins d'intégration dans les sociétés occidentales, outsider, ainsi que les facteurs culturels, y compris la situation économique très difficile et par conséquent capable de polariser et d'exagérer les conflits du tissu social individuel.
A posição de espera da Aliança Atlântica na luta contra o califado
A reunião da Aliança Atlântica no País de Gales, destacou a posição da organização na luta pela califado. Para aqueles que esperam por um único ponto de vista, o pronunciamento do secretário-geral Rasmussen tem sido uma decepção. A Aliança Atlântica é de estar envolvido em uma espécie de ato político de equilíbrio que leva em conta três forças, de alguma forma conflitante. A alegação de que a Aliança Atlântica ainda não recebeu qualquer pedido de empenho pessoal, para a história do Iraque, que serve para aliviar as tensões entre seus membros. Não é segredo que, para além da Grã-Bretanha, os membros europeus relutam em envolvimento direto, mas preferem as soluções alternativas, como o fornecimento de armas e equipamentos para as várias forças já no campo; isso não é suficiente, porém, para Obama, que, além das reivindicações políticas e logísticas um envolvimento mais direto no conflito, para que você não só tem EUA sobre a responsabilidade eo ônus de combater as forças do califado. O presidente dos EUA tem de lidar com a oposição interna que vem principalmente de seu partido, que se tornou cada vez mais frio para o papel de polícia do mundo, repetidamente repreendeu os Estados Unidos. Os Estados Unidos, no entanto, são também os principais accionistas da Aliança Atlântica, o assunto mais importante, e sua opinião pode ser crucial para o envolvimento da organização em um envolvimento direto com o Iraque ea Síria. A nível oficial da Aliança Atlântica, justamente por causa da falta de envolvimento direto, disse que apoiou as iniciativas de cada Estado para neutralizar a ação do califado; é uma posição que indica claramente qual é a direção que a aliança pretende tomar quando se vai materializar as condições políticas necessárias. Por outro lado, a ameaça do estado islâmico é tal que requer não só a Aliança Atlântica, mas toda a comunidade internacional a tomar medidas eficazes contra o califado, pela óbvia ameaça que ele representa. Por enquanto, o maior aliado de Obama foi a britânica líder Cameron, que exortou os membros da aliança para tomar a mergulhar e participar de uma ação militar conjunta na Síria e no Iraque. Você pode ter usado a ferramenta do treinamento das forças militares iraquianas de forma extensiva, para justificar a intervenção direta a nível internacional, mesmo depois de um pedido explícito das autoridades em Bagdá. Esteja ciente de que a capacidade de resposta da forças regulares militar iraquiana é actualmente muito baixo e os mesmos combatentes curdos não teria recebido sucessos recentes sem o apoio da aviação militar norte-americana. Resta superar a relutância natural dos parceiros europeus, incluindo a sobreposição da crise ucraniana, que tem mais envolvidos, devido à sua proximidade física, os governos dos membros da aliança do velho continente. O medo de entrar em uma espiral a partir do qual será difícil sair rapidamente afeta as decisões dos aliados europeus, numa altura em que, pelo contrário, requer decisões rápidas. No fundo é a ameaça do califado, não apenas limitada a zonas de combate, mas, de forma mais ampla, numa perspectiva de possível proselitismo entre as massas sunitas presentes no mundo, e em seguida, na Europa, como um possível alvo na luz de uma cada vez mais menos integração nas sociedades ocidentais, underdog, bem como os fatores culturais, incluindo a situação económica muito difícil e, portanto, capaz de polarizar e exagerar conflitos de tecido social individual.
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