Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
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lunedì 17 novembre 2014
アフガニスタンはパキスタンに近い
アフガニスタンの外交政策は、アシュラフ·ガニーカルザイ後継の選挙で急激な変化を受ける。後者は、インド、パキスタンの天敵と同盟を設定していたが、最近カブールにインストールされて新大統領は、イスラマバードに向かって指しているようだ。理由は理解できる以上のもの:インド、高い投資能力を持つ潜在的な同盟国を代表しながら、あまりにも遠く離れていると、より重要なのは、パキスタンが持っているアフガニスタン政府に反対するイスラム民兵と交渉する能力を持っていません。イスラマバードでは、より高いセキュリティの保証を、インドは、国境を共有するとの国を明るい勝利と同時に。これに基づき、両国間の関係は、アフガニスタンの最高当局によるパキスタンの首都への訪問の結果によって証明されるように、新たな勢いで撮影しているようだ。 Ghaniは、2つの国が彼らの関係は、パリとベルリンで行われたものと同様の開発が必要と言うことが起こって、その違いを克服することが不可欠であると述べた。経済協力の効果を無視していないが、共同でアフガニスタンは同盟国として、パキスタンに非表示にするには境界線の谷を使用し、イスラム過激派、と外交的に作業することが重要であるため、投資家を誘致するための条件を作成し、それらをヒットする。単独のカブールは宣撫のプロセスに着手してさえ排他的に抑圧的な態度に賭けることができない、なぜならさえ:タリバンとの交渉に入る難しさは十分に証明する、失敗したことが証明されているカルザイ、によって追求客観的かつ戦術です世界で最も強力な軍隊は、すべてのイスラム民兵を倒すことができました。パキスタンは過激派グループとその国境沿い恒久平和の確立に興味を持つ彼の連絡先のための理想的な同盟国である。イスラム過激主義の環境とのイスラマバード自分の連絡先との提携の強さは、この要因がリスクのそれすぎるとこのような観点で見られる、戦術Ghaniは、しかし、確かに合理的である。それは、パキスタン政府の効果的な主権がパキスタン諜報の役割は、多くの場合、法律の外に要素を持つ過度の混乱に矛盾していることも、その領土のすべてに拡張し、大部分がイスラム民兵によって制御されていることをしないことに留意すべきであるとアルカイダ、しばしば米国の非難をもたらした要因にタリバンによる原理主義のイスラム教徒運動のメンバーは、同盟国は、パキスタンのメンバーの一階に、その後存在は、非常に忍容性、信頼できなくなるパキスタンを作るためにビンラディンが唯一の最も顕著な例となっている米国が求める「イスラム教徒の原理主義、。 Ghaniはこれらの要因を意識する失敗することはできませんが、むしろ彼らの支配を拡張できることを期待して、イスラマバードの軍隊を安心させるために、その抗パキスタンで好まれる可能性があり、インドとの関係を与えるだろうタリバンによって同時に管理区域は、あまりにも長い間追求のための和平協定にそれらを得る。アフガニスタンは10,000〜15,000人の労働力のままになりますした後:12月31日には、時、米国の偶発の大部分は近づくと、国を残しますので、高速で移動する必要がある新たなアフガン社長に認識されなければならない訓練の機能とは異なる領域がタリバンによる潜在的な行動を促す失敗ローカル軍とエアカバーを訓練する。このシナリオでは、戦略Ghaniは、それがリスクの多くを含んでいても、理解しやすいそしておそらく義務がある。タリバンが交渉のテーブルに座ってしたい場合は一方で、さえ考慮パキスタンに関する懸念を服用しなくてもこれらの場合、彼らは成功しますが、チェックする。タリバンの代表者は、実際には、アフガニスタンの国は、もはやその領土に外国の軍隊を持ちませんまで交渉することを拒否し続けています。それは正確にパキスタンが状態とアフガンのタリバンとの間の外交関係の仲介者として克服しなければならないでしょう、この難しさである。
أفغانستان بالقرب باكستان
السياسة الخارجية لأفغانستان يخضع لتغير مفاجئ مع انتخاب خليفة لأشرف غاني حامد كرزاي. وكان هذا الأخير أقامت تحالفا مع الهند، العدو الطبيعي لباكستان، ولكن الرئيس الجديد، الذي تم تركيبه مؤخرا في كابول، يبدو أن نشير نحو إسلام آباد. الأسباب هي أكثر من مفهومة: الهند، في حين تمثل حليفا محتملا مع القدرة على الاستثمار أعلى، هي بعيدة جدا، والأهم من ذلك، لا تملك القدرة على التفاوض مع الميليشيات الإسلامية المعارضة للحكومة الأفغانية أن باكستان لديها. اسلام اباد متفائلة الهند بلد التي تشترك معها في الحدود، انتصار، وفي الوقت نفسه، ضمان قدر أكبر من الأمن. على هذا الأساس، يبدو أن العلاقة بين البلدين قد اتخذت على قوة دفع جديدة، كما يتضح من نتائج هذه الزيارة إلى العاصمة الباكستانية من قبل أعلى السلطات في أفغانستان. وذكر عبد الغني أنه أمر حيوي للبلدين للتغلب على خلافاتهم، يذهب إلى القول أن العلاقة بينهما ينبغي أن يكون تطور مماثلة لتلك الواردة في باريس وبرلين. مع عدم إهمال الآثار للتعاون الاقتصادي، بالاشتراك تهيئة الظروف لجذب المستثمرين، لأفغانستان مهم لباكستان كحليف قادرة على العمل دبلوماسيا مع المتشددين الإسلاميين، الذين يستخدمون الوديان من الحدود لإخفاء و لضربهم. صعوبة للدخول في مفاوضات مع طالبان هي موضوعية والتكتيكات المتبعة من قبل كرزاي، الذين أثبتوا أن تنجح، تثبت بوضوح: كابول وحدها لا يمكن إجراء عملية التهدئة وحتى الرهان على الموقف القمعي حصرا، لأنه حتى كان أقوى جيش في العالم قادرة على هزيمة كل الميليشيات الإسلامية. باكستان هي الحليف المثالي للاتصالاته مع الجماعات المتطرفة ومصلحة في إقامة سلام دائم على حدودها. رأينا في هذا المنظور، فإن الغني التكتيك هو معقول بالتأكيد، ولكن، إذا كانت قوة التحالف مع جهات الاتصال الخاصة اسلام اباد مع البيئة من التطرف الإسلامي، هذا العامل هو أن الكثير من المخاطر. تجدر الإشارة إلى أن السيادة الفعلية لحكومة باكستان لا تمتد إلى جميع أراضيها والتي تسيطر على أجزاء كبيرة من جانب الميليشيات الاسلامية، أيضا دور الاستخبارات الباكستانية في كثير من الأحيان متناقضة إلى الاختلاط المفرط مع عناصر خارج القانون و أعضاء الحركات الإسلامية الأصولية، من قبل طالبان لتنظيم القاعدة، وهو العامل الذي كثيرا ما أدى إلى اتهامات من الولايات المتحدة، لجعل باكستان حليفا أصبح يمكن الاعتماد عليها، ثم وجود، التسامح جدا، في الطابق الأرضي من أعضاء الباكستاني "الأصولية الإسلامية تسعى إليه الولايات المتحدة، والتي بن لادن ليست سوى المثال الأكثر لفتا. ولا يفوتنا الغني ليكون على بينة من هذه العوامل، ومع ذلك، يفضل التخلي عن العلاقة مع الهند التي يمكن لها فضل في معاداة باكستان، لطمأنة القوات المسلحة لاسلام اباد، على أمل أن يتمكنوا من توسيع سيطرتهم على المناطق التي تسيطر عليها طالبان، وفي الوقت نفسه، حملهم على اتفاق سلام السعي لفترة طويلة جدا. لا بد من الاعتراف في الرئيس الأفغاني الجديد الذي يحتاج إلى التحرك بسرعة، لأن 31 ديسمبر عندما الجزء الأكبر من الفرقة الامريكية ستغادر البلاد والنهج: بعد أفغانستان ستبقى قوة عاملة من 10،000 و 15،000 من الرجال مع وظيفة التدريب وتدريب الجيش المحلي وغطاء جوي ومناطق مختلفة تفشل تشجيع الإجراءات المحتملة من جانب حركة طالبان. مع هذا السيناريو، فإن استراتيجية الغني هي مفهومة، بل وربما ملزمة، على الرغم من أنه يحتوي على أكثر من المخاطر. من ناحية أخرى، حتى من دون الأخذ بعين الاعتبار المخاوف بشأن باكستان إلى أن يتم التحقق إذا تريد طالبان على الجلوس إلى طاولة المفاوضات، حتى لو كانت هذه، ثم أنها سوف تكون ناجحة. ممثلي حركة طالبان، في الواقع، لا تزال ترفض حتى التفاوض البلاد من أفغانستان سوف لم يعد لدينا قوات أجنبية على أراضيها. هذا هو بالضبط هذه الصعوبة أن باكستان سوف تضطر إلى التغلب كوسيط في العلاقات الدبلوماسية بين الدولة وحركة طالبان الأفغانية.
Il negoziato sul nucleare iraniano ad un punto decisivo
La necessità di concludere l’accordo sul nucleare iraniano, si scontra con le situazioni contingenti di politica interna ed estera delle parti in causa. La scadenza del 24 novembre, termine fissato per quella che doveva, secondo le migliori previsioni, essere la data entro la quale si doveva raggiungere un accordo definitivo, si sta avvicinando velocemente, senza che le prospettive positive siano realmente concrete. Nel gruppo dei 5+1 (Cina, Germania, Stati Uniti d'America, Francia, Regno Unito, Russia), il sospetto, che dietro la volontà di realizzare reattori nucleari a scopo civile, vi siano in realtà, finalità militari. Il gruppo dei 5+1, pur essendo eterogeneo, dal punto di vista diplomatico, per obiettivi strategici e geopolitici ed anche in contrasto al suo interno, ha raggiunto un giudizio pressoché unanime sulla necessità di impedire all’Iran di entrare nel club dei possessori dell’ordigno nucleare. Inoltre altri attori regionali, come Israele ed Arabia Saudita sono fortemente contrari allo sviluppo della tecnologia nucleare di Teheran, sulla cui sincerità degli scopi nutrono forti dubbi. Tra l’altro una possibile conseguenza dell’esasperazione della monarchia saudita, che ha già peggiorato molto i rapporti con Washington proprio per la volontà statunitense di portare avanti il negoziato a tutti i costi, potrebbe proprio essere quella di sviluppare un ordigno nucleare per bilanciare il possibile arsenale iraniano; mentre non sono da trascurare i sempre presenti propositi israeliani di attaccare l’Iran per bombardare i siti di ricerca atomica. Teheran ha sempre proclamato la natura pacifica delle sue ricerche, negando con decisione ogni proposito militare, ma ha dovuto subire la pressione delle sanzioni economiche, che ne hanno indebolito fortemente la struttura produttiva ed hanno creato una pesante inflazione. Per la Casa Bianca, la soluzione del problema ha sempre rappresentato una priorità, che è divenuta più urgente da quando l’Iran, seppure in modo informale, si è schierata al fianco delle forze irakene per combattere lo Stato islamico. Tra i due paesi, sempre formalmente nemici, sono state avviate trattative segrete per arrivare a sancire un accordo che certifichi la natura civile del progetto iraniano e, nello stesso tempo, lo liberi dalle sanzioni economiche. L’opinione del Segretario di stato USA, John Kerry, è che l’occasione di risolvere la controversia in modo pacifico sia vicina, ma, al contrario, un fallimento delle trattative potrebbe rappresentare uno scenario molto pericoloso per gli equilibri mondiali, perché andrebbe a compromettere in maniera ulteriore la situazione, già molto difficile, della regione mediorientale. Allo stato dei fatti risulta difficile dare torto al Segretario di stato americano: l’Iran, in questo momento, è essenziale per il contenimento dello stato islamico, ma anche in una prospettiva più ampia, la stabilizzazione dei rapporti tra Washington e Teheran costituirebbe l’inizio certo di una via per la chiusura di un fronte sempre molto pericoloso. Anche in un’ottica della gestione delle risorse energetiche più globale, vi è l’interesse che l’Iran rientri tra i grandi produttori di petrolio, posizione persa con le sanzioni. Tuttavia, aldilà, delle migliori intenzioni presenti tra i negoziatori, le questioni pratiche sono quelle che determineranno l’esito della trattativa. La questione centrale è rappresentata dalle potenzialità delle centrifughe in relazione alle loro capacità di arricchire l’uranio, argomento determinate per la costruzione degli ordigni atomici. Un ulteriore punto controverso è la natura e la periodicità delle ispezioni, sulle quali l’accordo con l’Iran non pare essere affatto vicino. Teheran ha adottato la tattica di accelerare i tempi, per cercare di spuntare prima possibile le migliori condizioni, ma a questa volontà del tutto e subito appare irrealizzabile per gli intendimenti dei negoziatori del gruppo del 5+1. Il problema concreto è che senza un accordo su tutti i punti non vi è accordo su nulla, tutte le diverse situazioni oggetto di negoziato devono raggiungere una soluzione soddisfacente per le parti, altrimenti il risultato complessivo sarebbe compromesso. Per queste ragioni una possibile soluzione potrebbe essere rappresentata da un nuovo rinvio della scadenza, questa possibilità è però vista con preoccupazione per le difficoltà presenti negli scenari politici interni di alcuni paesi che prendono parte alla trattativa. Questo fattore è specialmente presente negli Stati Uniti, dove la maggioranza al congresso raggiunta dai repubblicani, potrebbe costituire un ostacolo alle intenzioni di Obama, mentre in Iran si ha una situazione speculare con la crescita di importanza dell’ala dura del regime, che si oppone ad accordi giudicati troppo penalizzanti per il paese. Lo scenario sembra quindi essere meno ottimistico di quanto la diplomazia voglia fare apparire, la fretta potrebbe essere un ostacolo ulteriore, ma la necessità di raggiungere un accordo in tempi brevi potrebbe determinare il raggiungimento di un accorso non del tutto soddisfacente per entrambe le parti, lasciando praticamente la questione sempre in sospeso.
The negotiations on the Iranian nuclear issue at a crucial point
The need to conclude the agreement on Iran's nuclear clashes with the contingencies of domestic and foreign policy of the parties involved. The deadline of November 24, the deadline set for what was, according to the best estimates, being the date by which you had to reach a final agreement, is fast approaching, but the positive outlook are really practical. In the group of 5 + 1 (China, Germany, USA, France, UK, Russia), the suspicion that behind the desire to achieve nuclear reactors for civilian purposes, there are actually military purposes. The group of 5 + 1, while heterogeneous in terms of diplomatic, strategic and geopolitical objectives and also in contrast to it, has reached an almost unanimous opinion on the need to prevent Iran from joining the club of the holders of 'nuclear device. In addition, other regional players such as Israel and Saudi Arabia are strongly opposed to the development of nuclear technology to Iran, whose sincerity of purpose have strong doubts. Among other things, a possible consequence of the exasperation of the Saudi monarchy, which has already been much worse relations with Washington because of the willingness of the US to continue the negotiations at all costs, it might just be to develop a nuclear weapon to balance the Iran's arsenal as possible; while not neglect the ever-present Israeli intentions to attack Iran to bomb sites in atomic research. Tehran has always declared the peaceful nature of his research, decision denying any connection with the military, but had to face the pressure from economic sanctions, which have greatly weakened the productive structure and created a heavy inflation. For the White House, the solution of the problem has always been a priority, which has become more urgent since Iran, albeit informally, has sided with the Iraqi forces to fight the Islamic state. Between the two countries, more formally enemies were initiated secret negotiations to reach an agreement to establish certifying the civilian nature of the Iranian project and at the same time, free from economic sanctions. The opinion of the US Secretary of State, John Kerry, is that the opportunity to resolve the dispute in a peaceful manner is close, but, on the contrary, a failure of the negotiations could be a very dangerous scenario for the world balance, because it would in a further compromise the situation is already very difficult, in the Middle East. In these circumstances it is difficult to fault the Secretary of State: Iran, at the moment, it is essential for the containment of the Islamic state, but also in a broader perspective, the stabilization of relations between Washington and Tehran would be the 'beginning of a certain way for the closure of a front always very dangerous. Even in view of the management of energy resources more global, there is an interest that Iran is among the largest producers of oil, lost position with sanctions. However, afterlife, with the best intentions that exist between the negotiators, the practical issues are those that determine the outcome of the negotiation. The central issue is represented by the potential of centrifuges in relation to their ability to enrich uranium, subject to certain construction of nuclear weapons. Another controversial issue is the nature and frequency of inspections, such as the agreement with Iran does not seem to be any closer. Tehran has adopted the tactic of stepping up to try to check as soon as possible the best conditions, but this will completely and immediately impractical for the intentions of the negotiators of the Group 5 + 1. The real problem is that without an agreement on all points there is no agreement on anything, all the different situations under negotiation should reach a solution satisfactory to the parties, otherwise the overall result would be compromised. For these reasons, a possible solution could be represented by a new postponement of the deadline, but this possibility is viewed with concern the difficulties present in the internal political scenarios of a number of countries taking part in the negotiations. This factor is especially present in the United States, where the majority of the congress reached by Republicans, could be an obstacle to Obama's intentions, while Iran has a mirror image with the growing importance of the hardliners of the regime, which is opposed agreements deemed too burdensome for the country. The scenario seems to be less optimistic than diplomacy wants to appear, the rush could be a further obstacle, but the need to reach an agreement soon could lead to the achievement of a rushed at all satisfactory to both parties, leaving the question pretty much always open.
Las negociaciones sobre el problema nuclear de Irán en un momento crucial
La necesidad de concluir el acuerdo sobre los enfrentamientos nucleares de Irán con las contingencias de la política interior y exterior de las partes involucradas. La fecha límite de 24 de noviembre, la fecha límite fijada para lo que fue, de acuerdo a las mejores estimaciones, siendo la fecha en la que había que llegar a un acuerdo final, se acerca rápidamente, pero la actitud positiva es realmente práctico. En el grupo de los 5 + 1 (China, Alemania, EE.UU., Francia, Reino Unido, Rusia), la sospecha de que detrás del deseo de alcanzar los reactores nucleares para fines civiles, en realidad hay fines militares. El grupo de 5 + 1, mientras heterogénea en términos de objetivos diplomáticos, estratégicos y geopolíticos y también en contraste con ella, ha llegado a una opinión casi unánime en la necesidad de impedir que Irán unirse al club de los titulares de "dispositivo nuclear. Además, otros actores regionales como Israel y Arabia Saudita se oponen fuertemente al desarrollo de la tecnología nuclear a Irán, cuya sinceridad de propósito tienen fuertes dudas. Entre otras cosas, una posible consecuencia de la exasperación de la monarquía saudí, que ya ha sido mucho peores relaciones con Washington debido a la voluntad de los EE.UU. para continuar las negociaciones a toda costa, que sólo podría ser el desarrollo de un arma nuclear para equilibrar el el arsenal de Irán como sea posible; mientras no descuidar los siempre presentes las intenciones israelíes de atacar Irán para sitios con bombas en la investigación atómica. Teherán siempre ha declarado el carácter pacífico de su investigación, la decisión negando cualquier conexión con los militares, pero tuvo que enfrentarse a la presión de las sanciones económicas, que han debilitado en gran medida la estructura productiva y la creación de una inflación fuerte. Para la Casa Blanca, la solución del problema ha sido siempre una prioridad, que se ha vuelto más urgente desde Irán, aunque de manera informal, se ha puesto del lado de las fuerzas iraquíes para luchar contra el estado islámico. Entre los dos países, las negociaciones secretas de manera más formal se iniciaron los enemigos para llegar a un acuerdo para establecer la certificación de la naturaleza civil del proyecto iraní y, al mismo tiempo, libre de sanciones económicas. La opinión de la secretaria de Estado estadounidense, John Kerry, es que la oportunidad de resolver el conflicto de manera pacífica está cerca, pero, por el contrario, un fracaso de las negociaciones podría ser un escenario muy peligroso para el equilibrio mundial, ya que haría en un compromiso aún más la situación es ya muy difícil, en el Medio Oriente. En estas circunstancias, es difícil de criticar el Secretario de Estado: Irán, por el momento, es esencial para la contención del Estado islámico, sino también en una perspectiva más amplia, la estabilización de las relaciones entre Washington y Teherán sería la 'a partir de una cierta manera para el cierre de un frente siempre muy peligroso. Incluso teniendo en cuenta la gestión de los recursos energéticos más globales, hay un interés en que Irán se encuentra entre los mayores productores de petróleo, posición perdidas con sanciones. Sin embargo, más allá, con las mejores intenciones que existen entre los negociadores, las cuestiones prácticas son las que determinan el resultado de la negociación. La cuestión central es representado por el potencial de centrifugadoras en relación con su capacidad para enriquecer uranio, sujeta a cierta construcción de armas nucleares. Otro tema polémico es la naturaleza y frecuencia de las inspecciones, como el acuerdo con Irán no parece estar más cerca. Teherán ha adoptado la táctica de un paso adelante para tratar de comprobar lo antes posible las mejores condiciones, pero esto lo hará por completo y de inmediato poco práctico para las intenciones de los negociadores del Grupo 5 + 1. El verdadero problema es que sin un acuerdo sobre todos los puntos que no hay acuerdo sobre nada, todas las diferentes situaciones que se están negociando deben llegar a una solución satisfactoria para las partes, de lo contrario el resultado global se vería comprometida. Por estas razones, una posible solución podría ser representado por un nuevo aplazamiento de la fecha límite, pero esta posibilidad es vista con preocupación las dificultades presentes en los escenarios políticos internos de un número de países que participan en las negociaciones. Este factor es especialmente presente en los Estados Unidos, donde la mayoría del congreso alcanzado por los republicanos, podría ser un obstáculo para las intenciones de Obama, mientras que Irán tiene una imagen especular con la creciente importancia de la línea dura del régimen, que se opone acuerdos considerados demasiado oneroso para el país. El escenario parece ser menos optimista que la diplomacia quiere aparecer, la fiebre puede ser un obstáculo, pero la necesidad de llegar a un acuerdo pronto podría conducir a la consecución de un apresurado en absoluto satisfactorio para ambas partes, dejando la pregunta casi siempre abierta.
Die Verhandlungen über die iranische Atomfrage an einem entscheidenden Punkt
Die Notwendigkeit, die Vereinbarung über die iranischen Atomzusammenstöße mit den Zufälligkeiten der Innen- und Außenpolitik der beteiligten Parteien zu schließen. Die Frist vom 24. November, stellen die Frist für das, was war, nach den besten Schätzungen, wobei der Zeitpunkt, zu dem Sie eine endgültige Einigung, nähert sich schnell zu erreichen musste, aber die positiven Aussichten sind wirklich praktisch. In der Gruppe der 5 + 1 (China, Deutschland, USA, Frankreich, Großbritannien, Russland), der Verdacht, dass hinter dem Wunsch, Kernreaktoren für zivile Zwecke zu erreichen, es gibt tatsächlich militärische Zwecke. Die Gruppe der 5 + 1, während heterogene in Bezug auf diplomatische, strategische und geopolitische Ziele und auch im Gegensatz zu ihm, eine fast einhellige Meinung über die Notwendigkeit, den Iran von der Eintritt in den Club der Inhaber zu verhindern erreicht hat "Atombombe. Darüber hinaus werden andere regionale Akteure wie Israel und Saudi-Arabien stark an der Entwicklung von Nukleartechnologie an den Iran, dessen aufrichtige Absicht haben starke Zweifel gegenüber. Unter anderem eine mögliche Folge der Verbitterung der saudischen Monarchie, die bereits viel schlimmer Beziehungen zu Washington wegen der Bereitschaft der USA, um die Verhandlungen um jeden Preis fortzusetzen hat, es könnte nur sein, eine Atomwaffe, um die Balance zu entwickeln Irans Arsenal wie möglich; Zwar nicht die allgegenwärtigen israelischen Absichten zu vernachlässigen, den Iran zu bombardieren Standorten in Atomforschung anzugreifen. Teheran hat stets erklärt, die friedliche Natur seiner Forschung, Entscheidung leugnete jede Verbindung mit dem Militär, musste aber den Druck von Wirtschaftssanktionen, die stark geschwächt haben die Produktionsstruktur und erstellt eine schwere Inflation konfrontiert. Für das Weiße Haus hat die Lösung des Problems immer eine Priorität, die noch dringlicher geworden ist seit dem Iran, wenn auch informell, wurde mit den irakischen Streitkräfte einseitig um den islamischen Staat kämpfen. Zwischen den beiden Ländern, mehr formell wurden Feinde eingeleitet geheimen Verhandlungen, um eine Einigung zu etablieren Zertifizierung der zivilen Charakter des iranischen Projekts und zur gleichen Zeit, frei von wirtschaftlichen Sanktionen zu erreichen. Die Stellungnahme des US-Außenminister, John Kerry, ist, dass die Möglichkeit, den Streit beizulegen, auf friedliche Weise ist in der Nähe, aber, im Gegenteil, könnte ein Scheitern der Verhandlungen ein sehr gefährliches Szenario für die Welt ausgeglichen sein, denn es wäre in einem weiteren Kompromiss ist die Situation schon sehr schwierig, in den Nahen Osten. Unter diesen Umständen ist es schwierig, den Staatssekretär Fehler: Iran, im Moment ist es wichtig für die Eindämmung des islamischen Staates, sondern auch in einer breiteren Perspektive, die Stabilisierung der Beziehungen zwischen Washington und Teheran wäre das "ab einer gewissen Weise die Schließung von einem vorderen immer sehr gefährlich. Auch im Hinblick auf den Umgang mit Energieressourcen mehr global, gibt es ein Interesse, dass der Iran gehört zu den größten Produzenten von Öl, verlorene Position mit Sanktionen. , Leben nach dem Tod, mit den besten Absichten, die zwischen den Verhandlungsführern bestehen, sind jedoch die praktischen Fragen die, die das Ergebnis der Verhandlungen zu bestimmen. Die zentrale Frage wird durch das Potential von Zentrifugen in Bezug auf ihre Fähigkeit, Uran, vorbehaltlich bestimmter Bau von Atomwaffen anzureichern vertreten. Ein weiterer umstrittener Punkt ist die Art und Häufigkeit der Inspektionen, wie die Vereinbarung mit dem Iran scheint nicht näher zu sein. Teheran hat die Taktik der Intensivierung zu versuchen, so schnell wie möglich die besten Bedingungen zu überprüfen verabschiedet, aber das wird sofort und vollständig unpraktisch für die Absichten der Verhandlungsführer der Gruppe 5 + 1. Das eigentliche Problem ist, dass ohne eine Einigung in allen Punkten gibt es keine Einigung auf etwas, sollten all die verschiedenen Situationen in Verhandlung eine zufrieden stellende Lösung für die Parteien, sonst wäre das Gesamtergebnis beeinträchtigt werden zu erreichen. Aus diesen Gründen könnte eine mögliche Lösung durch eine neue Verschiebung des Termins dargestellt werden, aber diese Möglichkeit wird mit Besorgnis die in den internen politischen Szenarien einer Reihe von Ländern, die an den Verhandlungen gegenwärtigen Schwierigkeiten angesehen. Dieser Faktor ist vor allem in den Vereinigten Staaten, wo die Mehrheit des Kongresses von den Republikanern erreicht, könnte ein Hindernis für Obamas Absichten vorliegen, während der Iran ein Spiegelbild mit der wachsenden Bedeutung der Hardliner des Regimes, die entgegengesetzt ist hat Vereinbarungen zu belastend für das Land gilt. Das Szenario scheint weniger optimistisch als Diplomatie zu erscheinen will, könnte der Ansturm ein weiteres Hindernis sein, aber die Notwendigkeit, eine Einigung erreichen bald könnte zur Erreichung einer für beide Parteien stürzten sich auf alle zufriedenstellend führen, so dass die Frage so ziemlich immer offen.
Les négociations sur la question nucléaire iranienne à un moment crucial
La nécessité de conclure l'accord sur les affrontements nucléaires de l'Iran avec les contingences de la politique intérieure et extérieure des parties concernées. La date limite du 24 Novembre, le délai fixé pour ce qui était, selon les meilleures estimations, étant la date à laquelle vous avez eu à conclure un accord définitif, approche à grands pas, mais les perspectives positives sont vraiment pratique. Dans le groupe des 5 + 1 (Chine, Allemagne, Etats-Unis, France, Royaume-Uni, Russie), le soupçon que derrière le désir de réaliser des réacteurs nucléaires à des fins civiles, il ya effectivement des fins militaires. Le groupe 5 + 1, tandis hétérogène en termes d'objectifs diplomatiques, stratégiques et géopolitiques et aussi contrairement à elle, a atteint une opinion presque unanime sur la nécessité d'empêcher l'Iran de rejoindre le club des détenteurs de «dispositif nucléaire. En outre, d'autres acteurs régionaux comme Israël et l'Arabie Saoudite sont fortement opposés à la mise au point de la technologie nucléaire à l'Iran, dont la sincérité de l'objectif de forts doutes. Entre autres choses, une conséquence possible de l'exaspération de la monarchie saoudienne, qui a déjà été relations bien pire avec Washington en raison de la volonté des États-Unis à poursuivre les négociations à tout prix, il pourrait être juste à développer une arme nucléaire pour équilibrer le l'arsenal de l'Iran que possible; sans négliger les toujours présents intentions israéliennes d'attaquer l'Iran à des sites à la bombe dans la recherche atomique. Téhéran a toujours déclaré la nature pacifique de ses recherches, décision rejetant tout lien avec le militaire, mais a dû faire face à la pression des sanctions économiques, qui ont considérablement affaibli la structure de production et créé une forte inflation. Pour la Maison Blanche, la solution du problème a toujours été une priorité, qui est devenu plus urgent que l'Iran, de manière informelle, a pris le parti des forces irakiennes à combattre l'état islamique. Entre les deux pays, des négociations secrètes plus officiellement ennemis ont été engagées pour parvenir à un accord visant à établir la justification du caractère civil du projet iranien et en même temps, libre de sanctions économiques. L'avis de la secrétaire d'Etat américaine, John Kerry, est que la possibilité de résoudre le conflit de manière pacifique est proche, mais, au contraire, un échec des négociations pourrait être un scénario très dangereux pour l'équilibre du monde, parce que ce serait dans un autre compromis la situation est déjà très difficile, au Moyen-Orient. Dans ces circonstances, il est difficile de reprocher à la secrétaire d'État: l'Iran, à l'heure actuelle, il est essentiel pour le confinement de l'Etat islamique, mais aussi dans une perspective plus large, la stabilisation des relations entre Washington et Téhéran serait le 'à partir d'une certaine façon pour la fermeture d'un front toujours très dangereux. Même compte tenu de la gestion des ressources énergétiques plus globaux, il ya un intérêt que l'Iran est parmi les plus grands producteurs de pétrole, la situation perdus de sanctions. Cependant, au-delà, avec les meilleures intentions qui existent entre les négociateurs, les questions pratiques sont celles qui déterminent le résultat de la négociation. La question centrale est représentée par le potentiel de centrifugeuses en fonction de leur capacité à enrichir de l'uranium, sous réserve de certaines construction d'armes nucléaires. Une autre question controversée est la nature et la fréquence des inspections, comme l'accord avec l'Iran ne semble pas être plus près. Téhéran a adopté la tactique de marcher pour essayer de vérifier dès que possible les meilleures conditions, mais ce sera complètement et immédiatement pratique pour les intentions des négociateurs du groupe 5 + 1. Le vrai problème est que sans un accord sur tous les points il n'y a pas d'accord sur rien, toutes les situations en cours de négociation devraient parvenir à une solution satisfaisante pour les parties, sinon le résultat global serait compromise. Pour ces raisons, une solution possible pourrait être représenté par un nouveau report de la date limite, mais cette possibilité est considérée avec inquiétude les difficultés présentes dans les scénarios politiques internes d'un certain nombre de pays participant aux négociations. Ce facteur est particulièrement présent aux États-Unis, où la majorité du congrès atteint par les républicains, pourrait être un obstacle aux intentions d'Obama, alors que l'Iran a une image de miroir avec l'importance croissante de la ligne dure du régime, qui est opposé accords jugés trop onéreux pour le pays. Le scénario semble être moins optimiste que la diplomatie veut paraître, la ruée vers pourrait être un obstacle supplémentaire, mais la nécessité de parvenir rapidement à un accord pourrait conduire à la réalisation d'un précipité du tout satisfaisant pour les deux parties, laissant la question à peu près toujours ouverte.
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