Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

mercoledì 4 marzo 2015

イスラム国家との闘いにおける合併症としての要素イラン

攻撃はティクリートイラクに発売されたにも関わらず、イスラム国家と戦うために持って連合、内、特に宗教的、政治的な部門は、現在の軍事的選択肢は、中期的には、ちょうどカリフを好むことができることを示す。最初の要素は、イラクの上空から国の力をサポートしていません米軍の不在である。この事実は、イラクの軍隊と共同で、イランのますます重要な要素の存在の結果である。この要因は、シーア派とスンニ派の間で宗教的な問題ではなく、テロとの闘いとしてよりも、イスラム国家に戦争を削減する可能性がある。バグダッドではスンニ派が関与するためには、両方の貴重な同盟国を取り除くことができカリフの過激派に対する部族によって、宗教戦争の悪用を防止するための正規軍、中、ワシントンの明示的な要求を無視しただろうイラク紛争のための実際的な理由を偽っを助けた。イランの一般のメールの関与、イランの革命防衛隊の精鋭部隊の長は、現在、テヘランが問題に非常に関与していることが示されている。それは、イラクが地面に支持材料を必要としていることを指定する必要があります。クルド人は十分な数値と欧米諸国ではなく、湾岸君主のものは彼らの兵士を危険にさらすつもりは示さなかった。イランにとっては、テヘランではまず第一に、持ってい、その境界から遠くイスラム国家の力を維持するの即時の関心は、その後、一度地面に、とシーア派との共通の宗教が好むこの真空中に収まるのは簡単だったイラク政府は、バグダッドの政府とますます緊密な関係を築いています。これは、イランが一度カリフを破っ発生する可能性のある政治情勢の利点を取ることができることは明らかである。米国は、軍関係者による公式声明では、彼らはイラクのコマンドを使用して、完全な連携があることを示唆し、イランの重要なキャラクターの存在についての恥ずかしさを明らかにする。高官の存在を確認するには、ヒズボラの代表者の文があるだろう。噂によれば、イラクとイランの他に伴うだろうカリフに対する継続的な軍事同盟、、、またシリア軍と、あまりにもマークされた宗教的な対立の含蓄を与えるだろうヒズボラの戦闘機、米国の位置になりますオバマは一切の関係とヒズボラの参加を持つようにしたくなかった、誰と米国は、シリア人の存在によって困難に置かれる、テロリストの動きを考慮した。地上戦闘の必要性は、このように米国に近い視野にイラクの国の安定化におけるスンニ派とシーア派の間で平和約ワシントンの利益に反する結果と、二階の主人公に米国に追いやらでしょう。イランの意図があっても、イスラム状態の可能敗北を仮定して、少数派によってのみ導かイラクの影響力、カリフの問題を拡張することである場合は、その可能性、再発することが予想され、他の形態で展開される国際舞台を投資。スンニ派イラク人の地域でイスラム国家の急速な普及の原因の一つは、それはシーア派とスンニ派の対立とサダム·フセインの秋以降に生まれた状態での最初のに有利な力の不均衡な部門だった。イランのより大きな存在は、その後、不本意テヘランとサウジアラビア間の長期対立の問題は、イスラエルの反対の安全性を無視することなく、その境界より下にイランの影響力を進めるために、引き上げる。現在の問題の一つとしない考えは、すでにカリフの男性によってなされるものと類似した野蛮のエピソードで紹介された攻撃ティクリートの地層中にイランの軍事的存在のランクの中で存在することである。このコメントは、ヒューマン·ライツ·ウォッチが行われているとイスラム国家に新たな弾みする機会を与え、バランスの存在を覆すために正当な理由である可能性があります。状況は爆発的で、シリア、イラクの溶液を除去し、前兆、そして実際に、さらに悪化の要素を持っていません。安全な責任は、あまりにも関与してイラン、その自然な同盟国があるバグダッドのシーア派政府における機動ためにあまりにも多くの部屋を残して、彼らの西洋のパートナーのような、あまりにも恥ずかしされ続け、アメリカ人に起因している。だけでなく、国連、今負含む国連のレリーフで、あまりにも頻繁に発生した救済の現状に依存してきた。

العنصر إيران نتيجة مضاعفات في المعركة ضد دولة إسلامية

وعلى الرغم من بدء الهجوم على تكريت العراق، والانقسامات، وخاصة الدينية والسياسية، داخل التحالف، التي لديها لمحاربة الدولة الإسلامية، وتبين أن الخيارات العسكرية الحالية يمكن أن صالح، في المدى المتوسط، فقط الخلافة. العنصر الأول هو عدم وجود القوات الأمريكية، التي لن تدعم قوى البلاد من سماء العراق. هذه الحقيقة هو نتيجة وجود عنصر أكثر وأكثر أهمية من إيران بالتعاون مع الجيش العراقي. ومن المرجح أن تقلل من الحرب إلى دولة إسلامية، بدلا من أن تكون مكافحة الإرهاب، في قضية دينية بين الشيعة والسنة هذا العامل. ان بغداد قد تجاهلت طلبات صريحة من واشنطن، من أجل إشراك أهل السنة، سواء في الجيش النظامي، والتي من القبائل ضد المسلحين الخلافة، لمنع استغلال حرب دينية، والتي يمكن إزالة حلفاء قيمين العراق وساعد على تشويه الأسباب الحقيقية للصراع. تورط البريد من جنرال إيراني، رئيس قوات النخبة في الحرس الثوري الإيراني، وقد أظهرت الآن أن طهران متورطة جدا في هذه المسألة. يجب تحديد أن العراق بحاجة الى الدعم المادي على الأرض: الأكراد ليست كافية عدديا والدول الغربية وتلك من دول الخليج لم تبد أي نية من المخاطرة جنودهم. بالنسبة لإيران كان من السهل لتناسب هذا الفراغ، تمت زيارتها طهران، أولا وقبل كل شيء، والفائدة المباشرة للحفظ بعيدة عن حدودها قوى الدولة الإسلامية، ثم، مرة واحدة على الأرض، والتي يفضلها الدين المشترك مع الشيعة الحكومة العراقية قد أقامت علاقات وثيقة على نحو متزايد مع الحكومة في بغداد. ومن الواضح أن إيران يمكن أن تستفيد من الوضع السياسي التي قد تنشأ بمجرد هزيمة الخلافة. الولايات المتحدة، في التصريحات الرسمية التي أدلى بها الأفراد العسكريين، فإنها تكشف الحرج عن وجود الطابع المهم لإيران، مما يشير إلى أن هناك تنسيق كامل مع القيادة العراقية. لتأكيد وجود مسؤول رفيع، لن يكون هناك تصريحات ممثلي حزب الله. وفقا للشائعات، سيكون من تحالف مستمر عسكري ضد الخلافة، التي من شأنها أن تنطوي، إضافة إلى العراق وإيران، وأيضا القوات السورية ومقاتلي حزب الله، الذي من شأنه أن يعطي دلالات الصراع الديني ملحوظ جدا، وأيضا موقف المتحدة سيتم وضع الدول في صعوبة بسبب وجود السوريين، الذين أوباما لا يريد أن يكون له أي علاقة ولمشاركة حزب الله، تعتبر حركة إرهابية. وبالتالي فإن الحاجة إلى القتال البري هبط إلى الولايات المتحدة لبطل الرواية من الطابق الثاني، مع عواقب مخالفة لمصالح واشنطن، حول السلام بين السنة والشيعة في تحقيق الاستقرار في البلاد من العراق بهدف مقربة من الولايات المتحدة. ومع ذلك، إذا كان القصد من إيران لتوسيع نفوذها في العراق، موجهة فقط من قبل الأقلية الشيعية، ومشكلة الخلافة، حتى مع افتراض هزيمة محتملة من الدولة الإسلامية، ومن المتوقع أن تتكرر، وتوسعت في أشكال أخرى، والتي يمكن أن استثمار الساحة الدولية. كان واحدا من الأسباب التي أدت إلى سرعة انتشار الدولة الإسلامية في الأراضي العراقيين السنة المعارضة بين الشيعة والسنة وتقسيم غير المتناسب للقوة لصالح الأولى من نوعها في الدولة التي ولدت بعد سقوط نظام صدام حسين. وجود أكبر من إيران، من شأنه أن يرفع، ثم، فإن مشكلة المواجهة الطويلة بين طهران والمملكة العربية السعودية، مستعدة لدفع النفوذ الإيراني إلى أقل من حدودها، دون إهمال سلامة معارضة إسرائيل. واحدة من المشاكل الحالية وعدم تصور هو وجود في صفوف الحاضر عسكري ايراني في الهجوم تكريت تشكيلات ظهرت بالفعل في حلقات الهمجية مماثلة لتلك التي أدلى بها رجال الخلافة. أحرز هذا التعليق من قبل هيومن رايتس ووتش، ويمكن أن يكون سببا وجيها لقلب التوازن الحاضر، وإعطاء الفرصة لدفعة جديدة للدولة الإسلامية. الوضع متفجر ولا يبشر بالخير، وإزالة حل السورية العراقية، بل وجلب عناصر من مزيد من تفاقم الامر. التزام آمنة تعزى إلى الأميركيين الذين حافظوا كونها خجولة جدا، مثل شركائها الغربيين، مما يترك مجالا للمناورة كثيرا في الحكومة الشيعية في بغداد، والتي انطوت أيضا إيران وحليفها الطبيعي. ولكن أيضا قد اعتمدت على الوضع الراهن للأمم المتحدة، والإغاثة الذي يحدث الآن في كثير من الأحيان في النقوش للأمم المتحدة التي تنطوي على سلبية.

Le visioni opposte di Obama e Netanyahu sul nucleare iraniano

A parte i lunghi applausi tributati dai componenti repubblicani, ed anche da qualche democratico, del Congresso statunitense, il discorso di Netanyahu non ha portato alcuna novità e neppure alcuna forma di strategia alternativa alle solite minacce provenienti dall’Iran, che, con la bomba atomica, sarebbe un pericolo per la stabilità regionale e per la sicurezza di Israele. Da un lato si possono comprendere i timori e le analisi del premier israeliano: in effetti una nuova possibile potenza nucleare nell’area mediorientale, diventa un elemento di alterazione di equilibri alquanto precari; ancora di più se questa nazione è governata da un potere teocratico, che, malgrado i miglioramenti rispetto all’esecutivo precedente, non assicura l’applicazione dei diritti civili e politici ed è protagonista di volontà ambiziose nell’ambito geopolitico. Per le relazioni internazionali il problema di fondo è che nessuno dei due stati vuole riconoscere l’altro e che mantengono nell’ambito del loro rapporto a distanza, pesanti elementi di distanza, che potrebbero essere eliminati soltanto con un programma politico condiviso. La base di partenza, come bene individuato da Obama, dovrebbe essere la creazione dei due stati, con la Palestina finalmente sovrana, che rappresenterebbe un obiettivo raggiunto anche per l’Iran, capace di interrompere la sua influenza strategica sugli Hezbollah libanesi, che, a quel punto, almeno per quanto riguarda Israele, cesserebbero il loro scopo. La creazione dei due stati dovrebbe fare cessare, o almeno attenuare, le ragioni di inimicizia tra Teheran e Tel Aviv, che potrebbero arrivare ad un reciproco riconoscimento internazionale, in un clima non di amicizia, ma di rispetto. Questo ragionamento, stava alla base dell’obiettivo fissato da Obama per Kerry, ma che è stato ostacolato in tutte le maniere da Netanyahu, per motivi che sono stati percepiti più che altro di ordine interno: lo sviluppo delle colonie in spregio dei trattati internazionali. L’esecutivo di Tel Aviv non ha compreso che realizzando il progetto dei due stati, poteva risolvere questioni internazionali ben più importanti di quelle di ordine interno, questioni, che, soprattutto, interessavano in maniera particolare al suo alleato più importante: gli Stati Uniti. In un quadro, peraltro allo stato attuale molto ipotetico, di pacificazione con la Palestina, raggiungere un accordo con l’Iran sul tema del nucleare, sarebbe stato molto più facile ed avrebbe permesso a Washington di chiudere una questione ritenuta molto importante per la scena internazionale. Gli Stati Uniti, però dopo il discorso di Netanyahu, devono perseguire il loro obiettivo , malgrado la posizione di Israele; non che questo fosse un dato inatteso, ma da ora in avanti Obama procederà a tappe forzate lasciando Tel Aviv in un certo stato di isolamento nei confronti della questione. D’altro canto la strategia del Presidente americano appare al migliore: se si vuole controllare lo sviluppo della tecnologia atomica iraniana è molto più sicuro farlo attraverso accordi diplomatici, che affrontare il problema frontalmente, anche con mezzi militari, come vorrebbe fare il leader israeliano. Si tratta della strategia più economica possibile in tutti gli ambiti e che consente anche di riaprire canali diplomatici con un paese, il cui isolamento, non giovava ad alcuno, sia dal punto di vista politico, che economico. Tuttavia la posizione di Netanyahu è condivisa dalla destra americana, che vede con sospetto anche la collaborazione ufficiosa tra Iran ed USA, che si sta sviluppando contro lo Stato islamico. In Israele temono questi sviluppi ed il leader di Tel Aviv ha dichiarato al Congresso che il nemico del tuo nemico non è il tuo amico, riferendosi proprio alla questione della intesa militare contro il califfato e riscuotendo diversi applausi. Netanyahu ha comunque riconosciuto ad Obama la sua amicizia al popolo israeliano, manifestata con atti conosciuti ed anche con altri non conosciuti, ammettendo implicitamente che la collaborazione tra i due stati, malgrado le diverse differenze di vedute continua comunque. D’altra parte l’atteggiamento americano con l’Iran è tutt’altro che succube: le sanzioni a cui Teheran è stata sottoposta sono la prova, che gli USA hanno esercitato una pressione notevole sul paese iraniano, colpendo una economia messa in grossa difficoltà dai provvedimenti pensati da Washington. La sensazione è che i toni di Netanyahu, pur collocati nella linea di comportamento fin qui mantenuta, siano stati esasperati da motivi elettorali, si comprenderebbe così come i toni verso Obama siano stati volutamente meno tesi del solito.

The opposing views of Obama and Netanyahu on Iran's nuclear

Apart from the long applause bestowed by members Republicans, and even some Democratic US Congress, Netanyahu's speech did not bring anything new, nor any form of alternative strategy to the usual threats from Iran, which, with the atomic bomb , would be a danger to regional stability and the security of Israel. On the one hand you can understand the fears and analysis of the Israeli Prime Minister: in fact a possible new nuclear power in the Middle East, it becomes an element of alteration of the balance somewhat precarious; even more if this nation is ruled by a theocratic power, that, despite improvements over the previous executive, does not ensure application of civil and political rights, and is the protagonist of will ambitious geopolitical context. International Relations The basic problem is that none of the two states want to recognize the other and which keep part of their long-distance relationship, heavy elements away, which could only be eliminated with a shared political program. The starting point, as well identified by Obama, should be the creation of two states, with Palestine at last sovereign, which would represent an achievement for Iran, capable of interrupting its strategic influence on the Lebanese Hezbollah, which, that point, at least as regards Israel, cease their purpose. The creation of the two states should stop, or at least mitigate, the reasons for enmity between Tehran and Tel Aviv, which could come to a mutual recognition internationally, in a climate not of friendship, but of respect. This reasoning was behind the target set by Obama for Kerry, but was hampered in every way by Netanyahu, for reasons that were perceived mostly of internal order: the development of settlements in defiance of international treaties. The executive of Tel Aviv has not understood that realizing the project of the two states, could solve international issues far more important than those of internal order, questions, which, above all, interested in a particular way to its most important ally, the United States. In a picture, however, at present very hypothetical peace with Palestine, reaching an agreement with Iran on the nuclear issue, it would be much easier and would allow Washington to close a matter considered very important for the international scene . The United States, however, after Netanyahu's speech, must pursue their goal, despite Israel's position; not that this was a given unexpected, but from now on Obama will proceed at a forced leave Tel Aviv in a state of isolation towards the issue. On the other hand, the strategy of the American President appears at best: if you want to control the development of Iranian nuclear technology is much safer to do it through diplomatic agreements, which address the issue frontally, even by military means, as would make the Israeli leader. This is the strategy as economical as possible in all areas, and that also allows you to reopen diplomatic channels with a country, whose isolation, did not help anyone, both politically and economically. However, Netanyahu's position is shared by the American right, which sees with suspicion even unofficial collaboration between Iran and the US, which is developing against the Islamic state. Israel fears these developments and the leaders of Tel Aviv told Congress that the enemy of your enemy is not your friend, referring precisely to the question of understanding the military against the caliphate and earning several applause. Netanyahu to Obama still recognized his friendship to the Israeli people, manifested in acts known and also with other not known, implicitly admitting that the collaboration between the two states, despite the various differences of opinion still continues. On the other hand the American attitude with Iran is far from being under the thumb: sanctions that Tehran has been subjected are the proof, that the US has exerted considerable pressure on the country of Iran, hitting an economy put in big trouble by measures designed to Washington. The feeling is that the tone of Netanyahu, although placed in the line of conduct hitherto maintained, have been exacerbated by electoral reasons, it would include as well as the tone toward Obama were deliberately less tense than usual.

Los puntos de vista opuestos de Obama y Netanyahu sobre nuclear de Irán

Aparte del largo aplauso otorgado por los miembros republicanos, e incluso algunos Congreso demócrata, el discurso de Netanyahu no trajo nada nuevo, ni ningún tipo de estrategia alternativa a las habituales amenazas de Irán, que, con la bomba atómica , sería un peligro para la estabilidad regional y la seguridad de Israel. Por un lado se puede entender los temores y el análisis del primer ministro israelí: de hecho, una posible nueva energía nuclear en el Oriente Medio, se convierte en un elemento de alteración del equilibrio algo precario; más aún si esta nación es gobernada por un poder teocrático, que, a pesar de mejoras sobre el ejecutivo anterior, no garantiza la aplicación de los derechos civiles y políticos, y es el protagonista de la voluntad contexto geopolítico ambicioso. Relaciones Internacionales El problema básico es que ninguno de los dos estados quieren reconocer al otro y que mantienen parte de su relación de larga distancia, los elementos pesados ​​de distancia, que sólo puede ser eliminado con un programa político común. El punto de partida, así identificado por Obama, debe ser la creación de dos Estados, con Palestina en el último soberano, lo que representaría un logro para Irán, capaz de interrumpir su influencia estratégica en el Hezbolá libanés, que, ese punto, al menos en lo que respecta a Israel, ponga fin a su propósito. La creación de los dos estados debe detener, o al menos mitigar, los motivos de enemistad entre Teherán y Tel Aviv, lo que podría venir a un reconocimiento mutuo a nivel internacional, en un clima no de amistad, sino de respeto. Este razonamiento fue detrás del objetivo fijado por Obama para Kerry, pero se vio obstaculizado en todos los sentidos por Netanyahu, por razones que se percibían en su mayoría de orden interno: el desarrollo de los asentamientos en el desafío de los tratados internacionales. El ejecutivo de Tel Aviv no ha entendido que la realización del proyecto de los dos estados, podría resolver los problemas internacionales mucho más importantes que las de orden interno, las preguntas, que, sobre todo, interesa de manera particular a su aliado más importante, Estados Unidos. En una imagen, sin embargo, en la actualidad la paz muy hipotética con Palestina, llegando a un acuerdo con Irán sobre la cuestión nuclear, que sería mucho más fácil y permitiría a Washington para cerrar un asunto considerado muy importante para la escena internacional . Los Estados Unidos, sin embargo, después del discurso de Netanyahu, debe perseguir su objetivo, a pesar de la posición de Israel; no que se trataba de un hecho inesperado, pero a partir de ahora Obama se procederá a una forzada dejar Tel Aviv en un estado de aislamiento hacia el tema. Por otro lado, la estrategia del presidente de Estados Unidos aparece en el mejor: si desea controlar el desarrollo de la tecnología nuclear de Irán es mucho más seguro que hacerlo a través de acuerdos diplomáticos, que abordan el tema de frente, incluso por medios militares, como haría el líder israelí. Esta es la estrategia de lo más económico posible en todos los ámbitos, y que también le permite volver a abrir la vía diplomática con un país, cuyo aislamiento, no ayuda a nadie, tanto política como económicamente. Sin embargo, la posición de Netanyahu es compartida por la derecha estadounidense, que ve con recelo incluso la colaboración oficial entre Irán y los EE.UU., que está desarrollando contra el Estado islámico. Israel teme estos desarrollos y los líderes de Tel Aviv dijeron al Congreso que el enemigo de tu enemigo no es su amigo, refiriéndose precisamente a la cuestión de la comprensión de los militares contra el califato y ganando varios aplausos. Netanyahu a Obama aún reconoció su amistad con el pueblo de Israel, que se manifiesta en actos conocidos y también con otro no conocido, implícitamente reconociendo que la colaboración entre los dos estados, a pesar de las diversas diferencias de opinión aún continúa. Por otro lado la actitud de Estados Unidos con Irán está lejos de estar bajo el pulgar: sanciones que Teherán ha sido sometido son la prueba, que los EE.UU. ha ejercido una presión considerable sobre el país de Irán lanzó un economía puso en un gran problema de medidas destinadas a Washington. La sensación es que el tono de Netanyahu, aunque colocado en la línea de conducta hasta ahora mantenido, ha sido exacerbado por razones electorales, sería incluir, así como el tono hacia Obama fueron deliberadamente menos tenso que de costumbre.

Die gegensätzlichen Auffassungen von Obama und Netanyahu auf die iranischen Atom

Neben der langen Applaus von den Mitgliedern Republikaner, und sogar einige demokratische US-Kongresses verliehen hat Netanyahus Rede nichts Neues bringen, noch irgendeine Form der alternativen Strategie zu den üblichen Drohungen aus dem Iran, die mit der Atombombe würde eine Gefahr für die regionale Stabilität und die Sicherheit Israels. Auf der einen Seite können Sie die Ängste und Analyse des israelischen Ministerpräsidenten zu verstehen: in der Tat eine mögliche neue Kernkraft im Nahen Osten, ein Element der Veränderung der Balance etwas prekärer wird es; noch mehr, wenn diese Nation wird von einer theokratischen Macht ausgeschlossen, dass trotz Verbesserungen gegenüber der bisherigen Führung sind, nicht Anwendung der bürgerlichen und politischen Rechte zu gewährleisten, und ist der Protagonist des Willens ehrgeizigen geopolitischen Kontext. Internationale Beziehungen Das Grundproblem ist, dass keiner der beiden Staaten, die anderen erkennen wollen und die einen Teil ihrer Fernbeziehung, schwere Elemente entfernt, die nur mit einem gemeinsamen politischen Programms beseitigt werden konnte halten. Der Ausgangspunkt, aber auch von Obama identifiziert, sollte die Schaffung von zwei Staaten, mit Palästina endlich souveränen, die eine Leistung für den Iran darstellen würde, in der Lage zu unterbrechen ihre strategischen Einfluss auf die libanesische Hisbollah, die zu sein, derjenige Punkt, zumindest hinsichtlich Israel aufhören ihren Zweck. Die Schaffung der beiden Staaten sollten aufhören, oder zumindest zu mildern, die Gründe für die Feindschaft zwischen Teheran und Tel Aviv, die international zu einer gegenseitigen Anerkennung kommen könnte, in einem Klima der Freundschaft nicht, aber Respekt. Diese Argumentation war hinter dem Ziel von Obama für Kerry gesetzt, wurde aber in jeder Hinsicht von Netanyahu behindert, aus Gründen, die meist der inneren Ordnung wahrgenommen wurden: die Entwicklung von Siedlungen unter Missachtung internationaler Verträge. Der Vorstand von Tel Aviv hat nicht verstanden, dass die Durchführung des Projekts der beiden Staaten könnten internationale Fragen viel wichtiger als die der inneren Ordnung, Fragen zu lösen, die vor allem daran interessiert in einer bestimmten Weise zu seiner wichtigsten Verbündeten, den Vereinigten Staaten. In einem Bild ist jedoch derzeit sehr hypothetisch Frieden mit Palästina, eine Einigung mit dem Iran in der Atomfrage, wäre es viel einfacher und würde es Washington zu schließen Sache als für die internationale Szene sehr wichtig . Die Vereinigten Staaten, aber nach Netanyahus Rede muss trotz Israels Position ihr Ziel, zu verfolgen; nicht, dass dies eine gegebene unerwartet, aber von nun an Obama wird zu einem Zwangs gehen lassen Tel Aviv in einem Zustand der Isolation gegenüber dem Thema. Auf der anderen Seite, wird die Strategie des amerikanischen Präsidenten im besten Fall: Wenn Sie die Entwicklung der iranischen Nukleartechnologie kontrollieren wollen ist viel sicherer, durch diplomatische Vereinbarungen, die das Problem frontal anzugehen, auch mit militärischen Mitteln zu tun, als würde die israelischen Führer zu machen. Dies ist die Strategie so wirtschaftlich wie möglich in allen Bereichen, und das auch ermöglicht es Ihnen, auf diplomatischem Weg mit einem Land, dessen Isolierung politisch und wirtschaftlich wieder zu öffnen, nicht jemand helfen. Allerdings ist Position Netanjahus von der amerikanischen Rechten, die mit Argwohn noch inoffizielle Zusammenarbeit zwischen Iran und den USA, die Entwicklung gegenüber dem islamischen Staat sieht geteilt. Israel befürchtet, diese Entwicklungen und die Führer der Tel Aviv sagte Kongress, dass der Feind deines Feindes ist nicht dein Freund, die sich genau auf die Frage des Verständnisses der Militärs gegen das Kalifat und verdienen mehrere Applaus. Netanyahu zu Obama noch erkannt seiner Freundschaft zu dem israelischen Volk, in Taten bekannt manifestiert und auch mit anderen nicht bekannt, implizit zu, dass die Zusammenarbeit zwischen den beiden Staaten, trotz der verschiedenen Meinungsverschiedenheiten noch weiter. Auf der anderen Seite die amerikanische Haltung zum Iran ist weit davon entfernt, unter dem Daumen: Sanktionen, dass Teheran unterzogen worden sind der Beweis dafür, dass die USA einen erheblichen Druck auf das Land ausgeübt wird, Iran, trifft eine Wirtschaft in große Schwierigkeiten gebracht durch Maßnahmen zur Washington konzipiert. Das Gefühl ist, dass der Ton von Netanyahu, obwohl in der Linie des Verhaltens bisher gehalten wurde, wurden verschärft durch Wahl Gründen wäre es ebenso gehören wie der Ton gegenüber Obama waren absichtlich weniger angespannt als üblich.

Les points de vue opposés de Obama et Netanyahu sur le nucléaire iranien

En dehors de la longs applaudissements rendus par des membres républicains, et même certains démocratique Congrès américain, le discours de Netanyahu n'a pas apporté quelque chose de nouveau, ni aucune forme de stratégie alternative aux menaces habituelles de l'Iran, qui, avec la bombe atomique , serait un danger pour la stabilité régionale et la sécurité d'Israël. D'une part vous pouvez comprendre les craintes et l'analyse du Premier ministre israélien: en fait, une éventuelle nouvelle centrale nucléaire au Moyen-Orient, il devient un élément de modification de l'équilibre assez précaire; encore plus si cette nation est dirigée par un pouvoir théocratique, que, malgré les améliorations sur l'exécutif précédent, ne assure pas l'application des droits civils et politiques, et est le protagoniste de volonté contexte géopolitique ambitieux. Relations internationales Le problème de base est que aucun des deux Etats veulent reconnaître l'autre et qui gardent une partie de leur relation à longue distance, des éléments lourds à l'extérieur, qui ne peut être éliminé avec un programme politique commun. Le point de départ, ainsi identifié par Obama, devrait être la création de deux États, avec la Palestine au dernier souverain, ce qui représenterait un exploit pour l'Iran, capable d'interrompre son influence stratégique sur le Hezbollah libanais, qui, ce point, au moins en ce qui concerne Israël, cesser leur but. La création des deux Etats devrait se arrêter, ou au moins atténuer, les raisons de l'hostilité entre Téhéran et Tel Aviv, ce qui pourrait arriver à une reconnaissance mutuelle à l'échelle internationale, dans un climat pas d'amitié, mais de respect. Ce raisonnement était derrière l'objectif fixé par Obama pour Kerry, mais a été entravée dans tous les sens par Netanyahu, pour des raisons qui étaient perçus principalement d'ordre interne: le développement des colonies au mépris des traités internationaux. L'exécutif de Tel Aviv n'a pas compris que la réalisation du projet des deux Etats, pourrait résoudre les questions internationales beaucoup plus importantes que celles de l'ordre intérieur, des questions, qui, avant tout, intéressés d'une manière particulière à son allié le plus important, les États-Unis. Dans une image, cependant, à l'heure actuelle la paix très hypothétique avec la Palestine, parvenir à un accord avec l'Iran sur la question nucléaire, il serait beaucoup plus facile et permettrait de Washington pour fermer une question considérée comme très important pour la scène internationale . Les États-Unis, cependant, après le discours de Netanyahu, doivent poursuivre leur objectif, malgré la position d'Israël; pas que ce était une donnée inattendue, mais à partir de maintenant Obama procédera à une des congés forcés et Tel Aviv dans un état d'isolement envers la question. D'autre part, la stratégie du président américain apparaît, au mieux: si vous voulez contrôler le développement de la technologie nucléaire iranienne est beaucoup plus sûr de le faire par des accords diplomatiques, qui traitent de la question de front, même par des moyens militaires, que ferait le dirigeant israélien. Ce est la stratégie la plus économique possible dans tous les domaines, et que vous permet également de rouvrir la voie diplomatique avec un pays, dont l'isolement, ne ont pas aider toute personne, à la fois politiquement et économiquement. Cependant, la position de Netanyahu est partagé par le droit américain, qui voit même suspicion collaboration officieuse entre l'Iran et les Etats-Unis, qui se développe contre l'Etat islamique. Israël craint ces développements et les dirigeants de Tel-Aviv a déclaré au Congrès que l'ennemi de votre ennemi ne est pas votre ami, se référant précisément à la question de la compréhension de l'armée contre le califat et de gagner plusieurs applaudissements. Netanyahu à Obama encore reconnu son amitié au peuple israélien, qui se manifeste dans des actes connus et aussi avec d'autres pas connu, implicitement admettre que la collaboration entre les deux Etats, malgré les diverses différences d'opinion continue. D'autre part l'attitude américaine avec l'Iran est loin d'être sous la coupe: sanctions que Téhéran a été soumis en sont la preuve, que les USA ont exercé une pression considérable sur le pays de l'Iran, de frapper une économie mis en grande difficulté par des mesures visant à Washington. Le sentiment est que le ton de Netanyahu, bien placé dans la ligne de conduite jusqu'ici maintenu, ont été exacerbées par des raisons électorales, il comprend ainsi que le ton envers Obama étaient délibérément moins tendue que d'habitude.