Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

giovedì 19 marzo 2015

L'occidente deve aiutare la Tunisia

L'attacco alla Tunisia deve costituire per tutto l'occidente, ma soprattutto per l’Europa ed in particolare per i paesi della sponda settentrionale del Mediterraneo, un chiaro segnale che deve determinare una volontà di azione capace di andare oltre i discorsi di circostanza. Quello di cui stiamo parlando è l’unico paese dove la democrazia ha attecchito, la democrazia nella forma sperata da tutti i paesi occidentali, arrivata quasi subito ad una fase di maturità grazie ad una evoluzione istituzionale garantita dalla predisposizione della maggioranza del popolo tunisino ad un reciproco rispetto delle parti in competizione per il governo democratico. In Tunisia convivono formazioni religiose moderate, che siedono in parlamento vicino a formazioni laiche e senza l’interferenza dei militari, che garantiscono l’assetto costituzionale non sfruttando il monopolio della forza. Tuttavia la Tunisia è anche uno dei paesi che ha fornito uno dei maggiori contingenti stranieri all’esercito dello Stato islamico, è il paese che confina con l’Algeria e la Libia, paesi vittima dell’integralismo islamico, le cui milizie attraverso la comune frontiera, vogliono inquinare e destabilizzare l’unico esempio riuscito di democrazia della primavera araba. Vi sono ancora versioni non concordi su quale era il reale obiettivo dei terroristi: se era veramente il museo più antico del mondo arabo o l’adiacente parlamento, dove si stava discutendo una legge contro il terrorismo. In entrambi i casi la portata dell’attacco era rivolta a portare dissesto in un paese dove gli equilibri democratici sono ancora fragili, ma sempre più essenziali, sia per la stessa Tunisia, come è ovvio, che per i paesi europei del Mediterraneo. In Libia si è fatto una guerra giusta per abbattere una dittatura, ma poi si è abbandonato il paese a se stesso, senza che avesse istituzioni solide per portare avanti il processo democratico essenziale per la formazione del nuovo stato. Si è trattato di un errore praticamente uguale a quello compiuto dagli americani in Iraq, che hanno lasciato un stato da solo, senza attenderne la stabilizzazione necessaria. La Tunisia, per ora, era riuscita a fare da sola, dal suo interno, il processo di rafforzamento delle nuove istituzioni, diventando, però, un simbolo pericoloso per i seguaci del radicalismo religioso. Nonostante l’attentato le istituzioni sembrano ancora molto solide, ma è evidente che il paese non può essere abbandonato a se stesso, soprattutto di fronte alle forze estranee che puntano a rompere gli equilibri interni. Se vi è un momento adatto per l’occidente per impegnarsi in prima persona, nei confronti dell’unico paese dove lo stato non deve cadere, non può essere che questo. Deve essere sostenuta la sicurezza del paese con un presidio delle frontiere adeguato, anche attraverso collaborazioni militari, deve essere potenziato il controllo interno, per impedire agli integralisti del paese di nuocere e deve essere sostenuta una economia fragile, resa ancora più debole colpendo il settore importante del turismo. Si tratta non di un aiuto solo per il paese tunisino, ma di un investimento per la sicurezza occidentale. Dal punto di vista strategico una Tunisia più sicura, potrebbe poi rappresentare la base da dove operare contro le formazioni integraliste dell’Africa settentrionale, che si stanno avvicinando sempre più pericolosamente alle sponde del Mediterraneo. Portare in sicurezza le rive meridionali del mare Mediterraneo rappresenta una priorità ormai non più rinviabile e rinunciare all’unico stato stabile ed affidabile rappresenterebbe un suicidio politico per l’occidente. Viceversa aiutare concretamente il rafforzamento della democrazia e da qui esportarla come modello verso gli altri stati potrebbe essere il progetto vincente per stabilizzare la regione africana settentrionale, per poi coinvolgerla in forme di collaborazione verso una maggiore integrazione paritaria. Questa evoluzione potrebbe rappresentare la maggiore garanzia di stabilità politica ed una occasione di reciproco sviluppo economico. Ma per fare ciò occorre un sacrificio iniziale non da poco, che determini un coinvolgimento in prima persona degli stati occidentali con uomini e mezzi adeguati.

The West must help Tunisia

The attack on Tunisia must be for all the West, but especially for Europe and particularly for the countries of the northern shore of the Mediterranean, a clear signal to determine a will to action that goes beyond the speeches of circumstance. What we are talking about is the only country where democracy has taken root, democracy in the form hoped by all Western countries, arrived almost immediately to a stage of maturity thanks to an institutional evolution guaranteed by the preparation of the majority of the Tunisian people to a mutual respect of the parties competing for the democratic government. In Tunisia coexist formations religious moderate, who sit in parliament near formations lay and without the interference of the military, which guarantee the constitutional settlement not taking advantage of the monopoly of force. However, Tunisia is also one of the countries that provided one of the biggest foreign contingents to the army of the Islamic State, is the country which borders with Algeria and Libya, countries victim of Islamic fundamentalism, whose militias across the common border , they want to pollute and destabilize the only successful example of democracy in the Arab Spring. There are even versions do not agree on what was the real target of the terrorists: if it was really the oldest museum in the Arab world or the next parliament, where he was discussing a law against terrorism. In both cases, the scope of the attack was aimed to bring instability in a country where the balance Democrats are still fragile, but more and more essential, both for the same Tunisia, as is obvious, that for the European countries of the Mediterranean. Libya became a just war to overthrow a dictatorship, but then he left the country to himself, that he had no solid institutions to carry forward the democratic process is essential for the formation of the new state. It was a mistake practically equal to that made by the Americans in Iraq, who left was alone, without waiting for the stabilization required. Tunisia, for now, had been able to do alone, from the inside, the process of strengthening the new institutions become, however, a dangerous symbol for followers of religious radicalism. Despite the attack on the institutions still seem very strong, but it is clear that the country can not be left to itself, especially in the face of outside forces that aim to break the internal balance. If there is an appropriate time for the West to engage in first person, in respect of the only country where the state must not fall, can not be this. Must be sustained security of the country with a garrison of borders adequate, even through military partnerships, should be strengthened internal control, to prevent the fundamentalists in the country to do harm and should be supported a fragile economy, made even weaker hitting the major sector tourism. It is not an aid only for the country of Tunisia, but an investment for Western security. From a strategic point of view Tunisia safer, could then be the basis from which to operate against fundamentalist formations of North Africa, who are approaching more and more dangerously to the shores of the Mediterranean. Bring safely southern shores of the Mediterranean Sea is a priority now no longer be postponed and give up the one was stable and reliable would be a political suicide for the West. Conversely concretely help strengthen democracy and hence export it as a model to other states could be the winning project to stabilize the northern region of Africa, and then involve them in forms of collaboration towards greater integration equal. This development could be the best guarantee of political stability and an opportunity for mutual economic development. But for this we need a sacrifice initial recently, that determines a personal involvement of Western states with men and adequate means.

Occidente debe ayudar a Túnez

El ataque a Túnez debe ser para todo el Occidente, pero especialmente para Europa y en particular para los países de la ribera norte del Mediterráneo, una señal clara para determinar la voluntad de acción que va más allá de los discursos de circunstancia. Lo que estamos hablando es el único país donde la democracia ha echado raíces, la democracia en forma esperado por todos los países occidentales, llegó casi de inmediato a una etapa de madurez gracias a una evolución institucional garantizada por la preparación de la mayoría del pueblo tunecino a un el respeto mutuo de las partes que compiten por el gobierno democrático. En Túnez coexistir formaciones moderadas religiosa, que se sientan en el parlamento cerca formaciones laicos y sin la interferencia de los militares, que garantizan el acuerdo constitucional no aprovechando el monopolio de la fuerza. Sin embargo, Túnez es también uno de los países que proporcionaron uno de los mayores contingentes extranjeros al ejército del Estado Islámico, es el país que limita con Argelia y Libia, víctima países del fundamentalismo islámico, cuyas milicias en la frontera común , quieren contaminar y desestabilizar el único ejemplo exitoso de la democracia en la Primavera Árabe. Hay versiones aún no están de acuerdo en lo que era el verdadero objetivo de los terroristas: si era realmente el museo más antiguo en el mundo árabe o el próximo parlamento, donde se estaba discutiendo una ley contra el terrorismo. En ambos casos, el alcance del ataque estaba dirigido a traer la inestabilidad en un país donde el equilibrio demócratas están siendo frágil, pero cada vez más esencial, tanto para la misma Túnez, como es obvio, que para los países europeos del Mediterráneo. Libia se convirtió en una guerra justa para derrocar a una dictadura, pero luego abandonaron el país para sí mismo, que no tenía instituciones sólidas para llevar adelante el proceso democrático es esencial para la formación del nuevo Estado. Fue un error prácticamente igual a la realizada por los estadounidenses en Irak, que dejó estaba solo, sin esperar a la estabilización requerida. Túnez, por ahora, había sido capaz de hacerlo por sí solo, desde el interior, el proceso de fortalecimiento de las nuevas instituciones se convierten, sin embargo, un símbolo peligrosa para los seguidores de radicalismo religioso. A pesar del ataque a las instituciones todavía parece muy fuerte, pero está claro que el país no puede dejarse a sí mismo, sobre todo en la cara de las fuerzas externas que tratan de romper el equilibrio interno. Si hay un momento adecuado para Occidente a participar en primera persona, en relación con el único país donde el Estado no debe caer, no puede ser esto. Debe ser sostenido seguridad del país con una guarnición de fronteras adecuadas, incluso a través de alianzas militares, debe fortalecerse el control interno, para evitar que los fundamentalistas en el país para hacer daño y se debe apoyar una economía frágil, hecho aún más débil que atraviesa el sector principal el turismo. No es una ayuda sólo para el país de Túnez, sino una inversión para la seguridad occidental. Desde un punto de vista estratégico Túnez más seguro, entonces podría ser la base desde la cual operar contra formaciones fundamentalistas del norte de África, que se acercan cada vez más peligrosamente a las costas del Mediterráneo. Traed orillas seguridad del sur del Mediterráneo es una prioridad ya no es impostergable y renunciar a la una fue estable y fiable sería un suicidio político para Occidente. Por el contrario concretamente ayudar a fortalecer la democracia y por lo tanto exportarlo como un modelo para otros estados podría ser el proyecto ganador para estabilizar la región norte de África, y luego involucrarlos en formas de colaboración hacia una mayor integración de la igualdad. Esta evolución podría ser la mejor garantía de estabilidad política y una oportunidad para el desarrollo económico mutuo. Pero para esto necesitamos un sacrificio inicial recientemente, lo que determina una implicación personal de los estados occidentales con los hombres y los medios adecuados.

Der Westen muss Tunesien helfen

Der Angriff auf Tunesien muss für alle im Westen, vor allem aber für Europa und insbesondere für die Länder des nördlichen Ufer des Mittelmeers, ein klares Signal an einen Willen zum Handeln zu bestimmen, die über die Reden der Umstand geht sein. Was wir reden ist das einzige Land, wo die Demokratie Fuß gefasst hat, die Demokratie in der Form von allen westlichen Ländern erhofft, kam fast sofort auf ein Stadium der Reife durch eine institutionelle Entwicklung durch die Herstellung der Mehrheit der Menschen in Tunesien, um eine garantierte gegenseitigen Respekt der Parteien im Wettbewerb um die demokratische Regierung. In Tunesien koexistieren Formationen religiösen moderate, die im Parlament sitzen in der Nähe von Formationen zu legen und ohne die Einmischung des Militärs, die die konstitutionelle Lösung nicht unter Ausnutzung der Gewaltmonopol zu garantieren. Allerdings ist Tunesien auch zu den Ländern, die eine der größten Auslandsbeteiligungen an die Armee der Islamischen Staates, ist das Land, das mit Algerien und Libyen, Ländern Opfer des islamischen Fundamentalismus, dessen Milizen über die gemeinsame Grenze grenzt wollen sie belasten und destabilisieren die einzige erfolgreiche Beispiel der Demokratie in der arabischen Frühling. Es gibt auch Versionen nicht auf das, was war das eigentliche Ziel der Terroristen sind sich einig: wenn es wirklich das älteste Museum in der arabischen Welt oder die nächste Parlament, wo er der Diskussion ein Gesetz gegen den Terrorismus. In beiden Fällen war der Umfang der Angriff zielte darauf ab, die Instabilität in einem Land, wo die Balance Demokraten sind noch fragil zu bringen, aber immer wichtiger, sowohl für die gleiche Tunesien, so liegt auf der Hand, dass für die europäischen Länder des Mittelmeerraums. Libyen wurde zu einem gerechten Krieg, eine Diktatur zu stürzen, aber dann das Land verlassen, er zu sich selbst, dass er keine festen Einrichtungen für die Fortsetzung des demokratischen Prozesses ist für die Bildung des neuen Staates. Es war ein Fehler praktisch gleich dem von den Amerikanern im Irak, der war allein gelassen hat, ohne zu warten, für die erforderliche Stabilisierung. Tunesien, für jetzt, war in der Lage, allein zu tun, von innen, den Prozess der Stärkung der neuen Institutionen werden jedoch eine gefährliche Symbol für Anhänger des religiösen Radikalismus. Trotz der Angriff auf die Institutionen scheinen immer noch sehr stark, aber es ist klar, dass das Land nicht, sich vor allem angesichts der äußeren Kräfte, die auf das innere Gleichgewicht zu brechen wollen bleiben,. Wenn es der richtige Zeitpunkt für den Westen in der ersten Person zu engagieren, in Bezug auf das einzige Land, wo der Staat nicht fallen, kann nicht dafür. Muss die Sicherheit des Landes mit einer Garnison von Grenzen angemessene, auch durch militärische Partnerschaften aufrechterhalten werden kann, sollte die interne Kontrolle verstärkt werden, um die Fundamentalisten im Land zu vermeiden, Schaden anzurichten und sollte eine schwache Wirtschaft unterstützt werden, sogar schwächer Schlagen der großen Sektor Tourismus. Es ist nicht eine Beihilfe nur für das Land von Tunesien, sondern eine Investition für die Sicherheit des Westens. Aus strategischer Sicht Tunesien sicherer, könnte dann die Basis, um gegen den fundamentalistischen Formationen Nordafrika, die sich gefährlich nähert sich mehr und mehr zu den Ufern des Mittelmeers zu betreiben. Bringen Sie sicher südlichen Ufer des Mittelmeers wird eine Priorität nun nicht mehr aufgeschoben werden und aufgeben derjenige war stabil und zuverlässig wäre ein politischer Selbstmord für den Westen. Umgekehrt konkret zur Stärkung der Demokratie und damit das Exportieren als Modell für andere Staaten könnten das Siegerprojekt in die nördliche Region von Afrika zu stabilisieren, und dann beziehen sie in Formen der Zusammenarbeit für eine stärkere Integration gleich. Diese Entwicklung könnte der beste Garant für politische Stabilität und eine Chance für gegenseitige Wirtschaftsentwicklung sein. Aber dafür brauchen wir ein Opfer Anfangs vor kurzem, die eine persönliche Beteiligung der westlichen Staaten mit Männern und ausreichende Mittel bestimmt.

L'Occident doit aider la Tunisie

L'attaque sur la Tunisie doit être pour tout l'Occident, mais surtout pour l'Europe et en particulier pour les pays de la rive nord de la Méditerranée, un signal clair pour déterminer une volonté d'action qui va au-delà des discours de circonstance. Ce que nous parlons est le seul pays où la démocratie a pris racine, la démocratie sous la forme espéré par tous les pays occidentaux, est arrivé presque immédiatement à un stade de maturité grâce à une évolution institutionnelle garanti par la préparation de la majorité du peuple tunisien à un le respect mutuel des parties en compétition pour le gouvernement démocratique. En Tunisie coexister formations modérées religieuse, qui siègent au parlement près formations laïques et sans l'ingérence des militaires, qui garantissent le règlement constitutionnel ne pas profiter du monopole de la force. Toutefois, la Tunisie est également l'un des pays qui ont fourni l'un des plus gros contingents étrangers à l'armée de l'Etat islamique, est le pays à la frontière avec l'Algérie et la Libye, pays victime de l'intégrisme islamique, dont les milices à travers la frontière commune , ils veulent polluer et déstabiliser le seul exemple réussi de la démocratie dans le printemps arabe. Il existe même des versions ne sont pas d'accord sur ce qui était la véritable cible des terroristes: si ce était vraiment le plus ancien musée dans le monde arabe ou le prochain parlement, où il discutait une loi contre le terrorisme. Dans les deux cas, la portée de l'attaque visait à introduire une certaine instabilité dans un pays où l'équilibre démocrates sont encore fragiles, mais de plus en plus essentiel, à la fois pour la même Tunisie, comme ce est évident, que, pour les pays européens de la Méditerranée. La Libye est devenue une guerre juste pour renverser une dictature, mais il a quitté le pays pour lui-même, qu'il ne avait pas d'institutions solides pour faire avancer le processus démocratique est essentielle pour la formation du nouvel Etat. Ce était une erreur pratiquement égale à celle faite par les Américains en Irak, qui a quitté était seul, sans attendre la stabilisation nécessaire. Tunisie, pour l'instant, avait pu faire seul, de l'intérieur, le processus de renforcement des nouvelles institutions deviennent, cependant, un symbole dangereux pour les adeptes de radicalisme religieux. Malgré l'attaque contre les institutions semble encore très forte, mais il est clair que le pays ne peut pas être laissée à elle-même, en particulier dans le visage de forces extérieures qui visent à rompre l'équilibre interne. Se il est un moment approprié pour l'Occident de se engager à la première personne, en ce qui concerne le seul pays où l'Etat ne doit pas tomber, ne peut pas être présent. Doit être soutenue sécurité du pays avec une garnison des frontières adéquates, même à travers des partenariats militaires, devrait être renforcé de contrôle interne, afin de prévenir les fondamentalistes dans le pays pour faire du mal et doit être pris en charge une économie fragile, fait encore plus faible de frapper le secteur majeur tourisme. Ce ne est pas une aide seulement pour le pays de la Tunisie, mais un investissement pour la sécurité occidentale. D'un point de vue stratégique Tunisie sûr, pourrait alors être la base sur laquelle se appuyer contre les formations fondamentalistes d'Afrique du Nord, qui se approchent de plus en plus dangereusement sur les rives de la Méditerranée. Apportez toute sécurité rives sud de la Méditerranée est maintenant une priorité plus être reportée et d'abandonner l'un était stable et fiable serait un suicide politique pour l'Occident. Inversement concrètement contribuer à renforcer la démocratie et donc exporter en tant que modèle à d'autres États pourrait être le projet gagnant pour stabiliser la région nord de l'Afrique, puis les impliquer dans des formes de collaboration vers une plus grande intégration égale. Cette évolution pourrait être la meilleure garantie de stabilité politique et une opportunité pour le développement économique mutuel. Mais pour cela, il nous faut une initiale récemment sacrifice, qui détermine une implication personnelle des Etats occidentaux avec des hommes et des moyens adéquats.

O Ocidente tem de ajudar a Tunísia

O ataque a Tunísia deve ser para todo o Ocidente, mas especialmente para a Europa e particularmente para os países da costa do norte do Mediterrâneo, um sinal claro para determinar a vontade de ação que vai além dos discursos de circunstância. O que estamos falando é o único país onde a democracia se enraizou, a democracia na forma esperava por todos os países ocidentais, chegou quase imediatamente a um estágio de maturidade graças a uma evolução institucional garantido pela preparação da maioria do povo tunisino a um respeito mútuo das partes que competem para o governo democrático. Na Tunísia coexistir formações moderados religiosa, que se sentam no parlamento perto formações leigos e sem a interferência dos militares, que garantem a solução constitucional não aproveitando o monopólio da força. No entanto, a Tunísia é também um dos países que forneceram um dos maiores contingentes estrangeiros para o exército do Estado Islâmico, é o país que faz fronteira com a Argélia e Líbia, países vítima do fundamentalismo islâmico, cujo milícias através da fronteira comum , eles querem poluir e desestabilizar o único exemplo de sucesso da democracia na Primavera Árabe. Há ainda versões não concordar com o que era o verdadeiro alvo dos terroristas: se era realmente o mais antigo museu no mundo árabe ou o próximo parlamento, onde ele estava discutindo uma lei contra o terrorismo. Em ambos os casos, o alcance do ataque visou trazer instabilidade em um país onde o equilíbrio democratas ainda são frágeis, mas cada vez mais essencial, tanto para a mesma Tunísia, como é óbvio, que, para os países europeus do Mediterrâneo. Líbia tornou-se uma guerra justa para derrubar uma ditadura, mas, em seguida, ele deixou o país para si mesmo, que ele não tinha instituições sólidas para levar avante o processo democrático é essencial para a formação do novo estado. Foi um erro praticamente igual ao feito pelos americanos no Iraque, que deixou estava sozinho, sem esperar a estabilização necessária. Tunísia, por agora, tinha sido capaz de fazer sozinho, a partir do interior, o processo de fortalecimento das novas instituições tornam-se, no entanto, um símbolo perigoso para os seguidores do radicalismo religioso. Apesar do ataque contra as instituições ainda parecem muito forte, mas é claro que o país não pode ser deixado a si mesmo, especialmente em face de forças externas que visam romper o equilíbrio interno. Se houver um momento adequado para o Ocidente para se envolver em primeira pessoa, no que diz respeito o único país onde o Estado não deve cair, não pode ser isso. Deve ser mantida a segurança do país, com uma guarnição de fronteiras adequadas, mesmo por meio de parcerias militares, deve ser reforçado o controlo interno, para evitar que os fundamentalistas no país para fazer mal e deve ser apoiada uma economia frágil, fez ainda mais fraco bater o setor maior turismo. Não é um auxílio só para o país da Tunísia, mas um investimento para a segurança do Ocidente. De um ponto de vista estratégico Tunísia mais seguro, poderia, então, ser a base a partir da qual a operar contra formações fundamentalistas do Norte de África, que estão se aproximando cada vez mais perigosamente às margens do Mediterrâneo. Traga margens segurança do sul do Mar Mediterrâneo é uma prioridade agora não mais ser adiada e dar-se uma era estável e confiável seria um suicídio político para o Ocidente. Inversamente concretamente ajudar a fortalecer a democracia e, portanto, exportá-lo como um modelo para outros estados pode ser o projeto vencedor para estabilizar a região norte da África, e, em seguida, envolvê-los em formas de colaboração no sentido de uma maior integração igual. Esta evolução pode ser a melhor garantia de estabilidade política e uma oportunidade para o desenvolvimento econômico mútuo. Mas para isso precisamos de um sacrifício inicial, recentemente, que determina um envolvimento pessoal dos Estados ocidentais com homens e meios adequados.

Запад должен помочь Тунис

Нападение на Тунис должно быть для всех на Западе, но особенно для Европы и, в частности для стран северного берега Средиземного моря, четкий сигнал, чтобы определить волю к действию, что выходит за рамки выступлений обстоятельствах. То, что мы говорим о единственной страной, где демократия пустила корни, демократия в форме надеялись всеми западными странами, прибыл почти сразу к стадии зрелости, благодаря институциональной эволюции гарантированного получения большинства тунисского народа к взаимного уважения сторон, конкурирующих за демократического правительства. В Тунисе сосуществуют образований религиозной умеренные, которые сидят в парламенте около образования лежал и без вмешательства военных, которые гарантируют конституционного урегулирования не пользуясь монополией силы. Однако, Тунис также является одним из тех стран, которые предоставил один из крупнейших иностранных контингентов армии Исламского государства, является страной, которая граничит с Алжиром и Ливией, страны жертва исламского фундаментализма, чьи боевики в рамках общей границы они хотят загрязнять и дестабилизировать единственный успешный пример демократии в арабской весны. Есть даже версии не согласны на то, что было истинной целью террористов: если это было действительно старейший музей в арабском мире или в следующем парламенте, где он обсуждал закон о борьбе с терроризмом. В обоих случаях, объем атаки были направлены, чтобы принести нестабильность в стране, где баланс демократы все еще слабы, но более существенным, как для одной и той же Тунисе, как это очевидно, что для европейских стран Средиземноморья. Ливия стала просто война свергнуть диктатуру, но потом он покинул страну и себя, что у него не было прочных институтов путей дальнейшего осуществления демократического процесса имеет важное значение для формирования нового государства. Это было ошибкой практически равным сделаны американцами в Ираке, который оставил один, не дожидаясь стабилизации требуется. Тунис, на данный момент, был в состоянии сделать в одиночку, с внутренней стороны, процесс укрепления новых институтов стал, однако, опасно символ приверженцев религиозного радикализма. Несмотря на нападения на учреждения по-прежнему кажется очень сильным, но ясно, что страна не может быть предоставлен самому себе, особенно в условиях внешних сил, которые стремятся сломить внутреннее равновесие. Если есть подходящее время для Запада вести от первого лица, в отношении единственной страной, где государство не должно упасть, не может быть в этом. Должен быть устойчивым безопасности страны с гарнизоном границ адекватных, даже через военные партнерства, должна быть усилена внутреннего контроля, чтобы предотвратить фундаменталистов в стране навредить и должны быть поддержаны хрупкую экономику, сделал еще слабее удара из основных секторов туризм. Это не помощь только для страны, Туниса, но инвестиции для безопасности Запада. Со стратегической точки зрения Туниса безопасного, могли бы быть основой, из которой, чтобы действовать против фундаменталистов образований в Северной Африке, которые приближаются все больше и больше опасно к берегам Средиземного моря. Принесите безопасно южные берега Средиземного моря задачей сейчас больше не будет отложено и отказаться от одной было стабильным и надежным будет политическим самоубийством для Запада. Наоборот конкретно способствовать укреплению демократии и, следовательно, экспортировать его в качестве модели для других государств может быть победивший проект для стабилизации северный регион Африки, а затем включать их в форм сотрудничества в направлении большей интеграции равны. Это развитие может быть лучшей гарантией политической стабильности и возможность для взаимного экономического развития. Но для этого мы должны жертву инициалы недавно, который определяет личную причастность западных государств с мужчинами, и надлежащие средства.