Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

lunedì 23 marzo 2015

ألمانيا واليونان لقاء ثنائي مع العديد من المجاهيل

وينبغي أن يكون الاجتماع المقبل بين قادة اليونانية تسيبراس والمستشارة الألمانية، ميركل، مناسبة لمزيد من الانفراج لمعالجة المشاكل بين الدولتين، دون ضغط معين من قبل وجود الآخرين عندما يجب عليك مناقشة اليونانية الديون. بالإضافة إلى قضايا القادة الأوروبيين من البلدين ينبغي أن تركز أكثر دقة حول العلاقات الثنائية بين أثينا وبرلين، تدهورت جدا بسبب الالتزامات المالية المفروضة من قبل الحكومة الألمانية. مشاعر نحو ألمانيا في البلاد اليونانية هي في أدنى مستوياتها التاريخية، وينظر برلين مسؤولة عن تدهور الظروف المعيشية للسكان اليونان، بينما في ألمانيا هناك الكثير، ولكن ليس كل شيء، أن أتمنى خروج اليورو من أثينا. مشكلة ضعف التصور بأن تقوم بتطوير ضد ألمانيا، ليست موجودة فقط في الخارج، وليس فقط في اليونان، ولكن حتى داخل نفس التربة الألمانية. أحدث غلاف مجلة شعبية الألمانية، يصور، مع تركيب الصورة، ميركل وسط النازيين تصويرها العام خلال احتلال اليونانية البلاد في عام 1941، تحت البارثينون، خلال الحرب العالمية الثانية. وعلاوة على ذلك، وحتى المظاهرات لافتتاح المقر الجديد للبنك المركزي الأوروبي في فرانكفورت، فقد أظهرت أبعد من ذلك، كجزء من الشركة الألمانية هو العكس من ذلك إلى ألمانيا أن يفرض الصرامة المفرطة من خط مع البلدان الأوروبية الأخرى. وعلى الرغم من هذا لا يزال الرأي الأقليات، ظاهرة ينمو ويمكن أن تقوض حكومة ائتلافية موسعة. لهذه الأسباب، سياسية أكثر تحديدا، فإن ميركل في محاولة لايجاد حل مع اليونان، والتي لا يبدو قمعية أيضا، ولكن المهمة ليست سهلة أبدا، ويبدو أثينا لديك لم يتم حتى الآن أي طلب على الإصلاحات و حاجة ماسة النقدية لتسديد المواعيد المقبلة. وهو نصف مليار يورو في مارس اذار وملياري لشهر ابريل للوفاء بالتزاماتها مع صندوق النقد الدولي. وفقا لبعض المحللين، فإن الوقت يكون قصيرا جدا لتنفيذ هذه المبالغ. اليونان، ثم، يجب أن ندعو احتياطيات صناديق التقاعد وجهة نظر غير شعبية جدا للحكومة اليونانية ثم ملفوف بأي شكل من الأشكال، أو مواجهة الحل الطوارئ التي من شأنها أن تسمح دفع رواتب ومخصصات التقاعد. وجهة نظر هو أن إصدار السندات الإذنية، والضرب مرة أخرى أساسا نوع من عملتها الخاصة وبديلا لليورو. كانت هناك ثلاثة احتمالات المتوخاة لليونان من أجل حل الأزمة: الأول أن تكون قادرة على شطب، والحل في الوقت المحدد، وهذا هو، في المدى القصير جدا، لا يبدو أنه ممكن؛ وأعلن الثانية الافتراضي وترك اليورو. والثالث أن تأخذ نظام بديل لليورو، في حين تبقى في العملة الموحدة ويستغرق وقتا طويلا لدفع الديون. حتى الآن، كانت برامج الحكومة اليونانية دائما هم على البقاء في اليورو، ولكن للحصول على أي المؤجلة بسبب النمو الاقتصادي افتراضية للبلد، ولكن النبذ ​​من جزء كبير من الاتحاد الأوروبي، بقيادة ألمانيا، يبدو لمنع هذا الحل. هنا ثم أفق سيلة من نظام العملة الموازية، والتي من شأنها أن تسمح البقاء على قيد الحياة على المدى القصير، ولكن من شأنه أن يخلق نوعا من الاقتصاد الصناعي ووضع البلاد في نوع من النسيان. وهو الحدث الذي هو غرفة انتظار الإخراج من عملة واحدة، مع كل الآثار والعواقب، وخاصة السياسة الدولية، حسب الاقتضاء. لذا ألمانيا لديها مسؤولية مستقبل اليورو والتحالفات العسكرية حتى فوق الوطنية، والتي ينبغي الاعتماد لأكثر من الاقتصادية منها. إذا ستضطر أثينا لاستخدام هذه الحيلة سوف الكراك كل النظام الاقتصادي والسياسي وأوروبا الغربية أيضا ككل، مع العواقب التي ستحدث تغيرات في التوازنات العالمية التاسع غير مبال.

Lo Yemen può diventare il nuovo Iraq

Nello Yemen si sta combattendo un conflitto parallelo a quello che avviene in Siria e soprattutto Iraq. L’avanzata di terra che ha costretto le truppe del califfato ad arretrare, condotta dall’esercito irakeno, coadiuvato dai combattenti sciiti provenienti dall’Iran, ha evidenziato come la guerra da regionale e contro l’occidente, attualmente ha preso una caratterizzazione di tipo più religioso, il confronto tra sciiti e sunniti e parallelamente ha inasprito le avversità tra Arabia Saudita e Teheran. La situazione è complicata anche da fattori esterni, quali le sorti del negoziato sul nucleare iraniano, a cui l’Arabia è particolarmente contraria, tanto da minacciare di intraprendere la stessa via del paese iraniano per arrivare a bilanciare le potenzialità atomiche del paese sciita. Riyadh teme uno sviluppo del potere degli sciiti al proprio confine, sul territorio yemenita, sviluppando un senso di accerchiamento che potrebbe renderla pericolosa. Occorre però analizzare la situazione interna dello Yemen, focalizzandosi anche sui problemi di sicurezza del paese e non solo sulle influenze esterne, che restano importanti, ma costituiscono un aspetto complementare. La situazione di equilibrio pesantemente instabile ha fatto diventare dello Yemen uno dei paesi più insicuri ed instabili; la forte presenza di Al Qaeda, di cui il paese costituisce ormai la maggiore roccaforte, rappresenta uno dei motivi di maggiore destabilizzazione, tanto da impegnare le forze armate statunitensi a diversi raid, condotti con i droni, su obiettivi come rifugi e campi base dell’associazione terroristica. Negli ultimi tempi la maggiore influenza sul paese sembra essere in mano agli sciiti, che, per questo motivo, sono stati bersaglio di attentati terroristici con molte vittime, messi in atto fin dentro i loro luoghi di culto. Quella in atto sembra una strategia per gettare il paese nel caos, come sta accedendo in Libia; gli sciiti accusano l’Arabia Saudita e gli Stati Uniti di volere colpire il crescente peso politico e sociale della parte sciita nel paese yemenita. In realtà la situazione non appare così semplice e definita. Occorre sempre tenere presente il ruolo di Al Qaeda, che non intende lasciare l’unico territorio su cui ha ancora un certo seguito, anche in funzione anti califfato, per il predominio della galassia terroristica sunnita. In quest’ottica è chiaro che Al Qaeda ha tutto l’interesse, sia pratico, che politico, di contenere l’avanzata sciita, anche come fattore di prestigio da opporre allo Stato islamico, tuttavia l’accusa rivolta all’Arabia Saudita potrebbe essere non del tutto infondata, giacché potrebbe rispondere all’esigenza di bilanciare la crescente influenza sciita in Iraq, prima dominato dai sunniti. Il caso yemenita, ma anche quello irakeno, rappresenta la battaglia a distanza tra i principali rappresentanti dello scisma islamico. Questo fatto ha una valenza importante per lo scacchiere internazionale, ma soprattutto per gli equilibri della politica estera americana. Se le accuse a Riyadh, sono perlomeno plausibili, anche se non certe, quelle ai paesi occidentali e soprattutto a Washington appaiono difficili da risultare attendibili. Non che questo voglia dire che l’indirizzo USA in politica estera sia certo, ma, piuttosto il contrario. Verosimilmente, in questo momento la Casa Bianca, deve tenere un atteggiamento quasi di equidistanza tra l’Arabia Saudita, formalmente il maggiore alleato sunnita, e l’Iran, attraverso il quale deve raggiungere l’accordo sul problema nucleare e che ora ha acquistato una certa valenza strategica per avere impegnato i suoi uomini sul terreno, nel conflitto contro il califfato. Proprio per questi motivi non sembra possibile, che gli USA siano implicati in atti contro gli sciiti, oltretutto Al Qaeda rimane un obiettivo da sconfiggere nel quadro della lotta al terrorismo. Una possibilità potrebbe essere costituita dall’uso della situazione yemenita come forma di pressione da parte dell’Arabia verso gli stessi Stati Uniti, una manovra con il duplice intento di sottrarre il paese all’influenza sciita e mettere Washington in difficoltà di fronte alle due parti. La situazione dello Yemen appare, comunque, al momento ingovernabile internamente da parte di un solo soggetto coinvolto, come è stato sottolineato dall’ONU. Come sempre, in questi casi, si raccomanda il dialogo da distante, senza un intervento organico capace di portare la calma nel paese.

Yemen may become the new Iraq

In Yemen, you're fighting a war parallel to what happens in Syria and especially Iraq. The advance of land that has forced the troops of the caliphate to retreat, conducted by the Iraqi army, assisted by Shiite fighters from Iran, has shown that the war against the West and from regional, now took a characterization of type more religious, the confrontation between Shiites and Sunnis and parallel tightened adversity between Saudi Arabia and Iran. The situation is also complicated by external factors, such as the fate of the negotiations on the Iranian nuclear issue, in which Saudi is particularly contrary, as to threaten to take the same path in the country to get Iran to balance the potential of atomic Shia country. Riyadh fears a development of the power of the Shiites to its border, on the territory of Yemen, developing a sense of encirclement that could make it dangerous. It should, however, analyze the internal situation in Yemen, focusing on the problems of security of the country and not just on the outside influences, which are important, but they are a complementary aspect. The equilibrium heavily unstable Yemen has made one of the most insecure and unstable; the strong presence of Al Qaeda, which the country is now the major stronghold, is one of the reasons of greater destabilization, so as to engage the US armed forces in several raids, conducted with drones on targets such as shelters and base camps of ' terrorist association. In recent times, the greatest influence on the country seems to be in the hands of the Shiites, who, for this reason, have been the targets of terrorist attacks with many victims, implemented right into their places of worship. That seems in place a strategy to throw the country into chaos, as is accessing in Libya; Shiites accuse Saudi Arabia and the United States of wanting to hit the growing political and social part of the Shia in the country of Yemen. In reality, the situation is not so simple and defined. You should always keep in mind the role of Al Qaeda, which does not intend to leave the only territory where it still has a cult following, also an anti Caliphate, for domination of the galaxy Sunni terrorist. From this perspective it is clear that Al Qaeda's interest, both practical and political, to contain the advance of Shiite, also as a factor of prestige to oppose the Islamic state, but the accusation could be Saudi Arabia not entirely unfounded, as it could meet the need to balance the growing influence of Shiite in Iraq, first dominated by Sunnis. The case of Yemen, but also Iraqi, is the battle from a distance between the main representatives of the Islamic schism. This fact has an important significance for the international stage, but especially for the balance of American foreign policy. If the allegations in Riyadh, are at least plausible, though not certain, those Western countries and especially in Washington appear difficult to be reliable. Not that this means that the address in US foreign policy is a certainty, but rather the opposite. Probably, at this time the White House has to take an attitude almost equidistant between Saudi Arabia, formally the largest Sunni ally, and Iran, through which must reach agreement on the nuclear issue and now bought a some strategic value to have committed his men on the ground, in the conflict against the caliphate. For these reasons it does not seem possible that the US is involved in acts against the Shiites, plus Al Qaeda remains a goal to defeat in the fight against terrorism. One possibility would be formed by the use of the Yemeni situation as a form of pressure on the part of Arabia to the United States itself, a maneuver with the dual purpose of removing the influence of Shiite country and put Washington in difficulty facing the two parties . The situation in Yemen appears, however, at the time ungovernable internally by only one person involved, as was pointed out by the UN. As always in these cases, it is recommended that the dialogue from a distance, without an organic able to bring calm in the country.

Yemen podría convertirse en el nuevo Irak

En Yemen, que está luchando en una guerra paralela a lo que sucede en Siria y sobre todo Irak. El avance de la tierra que ha obligado a las tropas del califato a retirarse, llevado a cabo por el ejército iraquí, asistido por los combatientes chiítas de Irán, ha demostrado que la guerra contra Occidente y de la región, ahora tomó una caracterización de tipo más religioso, el enfrentamiento entre chiítas y sunitas y paralelo apretó la adversidad entre Arabia Saudita e Irán. La situación se complica también por factores externos, como el destino de las negociaciones sobre el problema nuclear de Irán, en la que Arabia es particularmente contrario, como para amenazar a tomar el mismo camino en el país para lograr que Irán equilibrar el potencial del país chiíta atómica. Riad teme un desarrollo del poder de los chiíes a su frontera, en el territorio de Yemen, el desarrollo de un sentido de cerco que podrían hacer que sea peligroso. Debe, sin embargo, analizar la situación interna en Yemen, centrándose en los problemas de la seguridad del país y no sólo en las influencias externas, que son importantes, pero son un aspecto complementario. El equilibrio muy inestable Yemen ha hecho uno de los más inseguros e inestables; la fuerte presencia de Al Qaeda, que el país es ahora el principal bastión, es una de las razones de mayor desestabilización, con el fin de involucrar a las fuerzas armadas de Estados Unidos en varios allanamientos, realizados con aviones no tripulados en objetivos tales como refugios y campamentos base de ' asociación terrorista. En los últimos tiempos, la mayor influencia en el país parece estar en manos de los chiítas, que, por esta razón, han sido blanco de ataques terroristas con muchas víctimas, implementadas a la derecha en sus lugares de culto. Eso parece en marcha una estrategia para lanzar al país al caos, como lo es el acceso en Libia; Chiitas acusan a Arabia Saudita y los Estados Unidos de querer golpear la parte política y social cada vez mayor de los chiítas en el país de Yemen. En realidad, la situación no es tan simple y definido. Siempre se debe tener en cuenta el papel de Al Qaeda, que no tiene intención de abandonar el único territorio donde todavía tiene un seguimiento de culto, también un Califato anti, para la dominación del terrorista suní galaxia. Desde esta perspectiva, es claro que el interés de Al Qaeda, tanto prácticas como políticas, para contener el avance de la chiíta, también como un factor de prestigio para oponerse al Estado islámico, pero la acusación podría ser Arabia Saudita no del todo infundada, ya que podría satisfacer la necesidad de equilibrar la creciente influencia de los chiíes en Irak, primero dominado por los sunitas. El caso de Yemen, sino también de Irak, es la batalla desde la distancia entre los principales representantes del cisma islámico. Este hecho tiene un significado importante para la escena internacional, pero especialmente para el equilibrio de la política exterior de Estados Unidos. Si las acusaciones en Riad, al menos verosímil, aunque no seguro, los países occidentales y en especial en Washington parecen difíciles de ser confiables. No es que esto significa que la dirección de la política exterior de Estados Unidos es una certeza, sino todo lo contrario. Probablemente, en este momento la Casa Blanca tiene que tomar una actitud casi equidistante entre Arabia Saudita, el mayor aliado formalmente sunita, e Irán, a través del cual debe llegar a un acuerdo sobre la cuestión nuclear y ahora compró una algún valor estratégico de haber cometido sus hombres sobre el terreno, en el conflicto contra el Califato. Por estas razones, no parece posible que los EE.UU. está involucrado en actos contra los chiíes, además de Al Qaeda sigue siendo un objetivo a la derrota en la lucha contra el terrorismo. Una posibilidad sería formado por el uso de la situación de Yemen como una forma de presión por parte de Arabia a los propios Estados Unidos, una maniobra con el doble propósito de eliminar la influencia del país chiíta y puso a Washington en dificultad que enfrenta a las dos partes . La situación en Yemen parece, sin embargo, en el momento ingobernable internamente por una sola persona involucrada, como fue señalado por la ONU. Como siempre en estos casos, se recomienda que el diálogo desde una distancia, sin un poder orgánico para traer la calma en el país.

Jemen kann der neue Irak geworden

Im Jemen Sie kämpfen einen Krieg parallel zu dem, was in Syrien und insbesondere Irak passiert. Der Fortschritt des Landes, das die Truppen des Kalifats zum Rückzug gezwungen wurde, von der irakischen Armee, die von schiitischen Kämpfer aus dem Iran unterstützt durchgeführt wurde, hat gezeigt, dass der Krieg gegen den Westen und von regionalen, fand jetzt eine Charakterisierung der Art religiöser, die Konfrontation zwischen Schiiten und Sunniten und parallel angezogen Widrigkeiten zwischen Saudi-Arabien und dem Iran. Die Situation wird auch durch externe Faktoren, wie das Schicksal der Verhandlungen über das iranische Atomfrage, in der Saudi besonders entgegen kompliziert, als zu drohen, den gleichen Weg in das Land, um den Iran zu erhalten, um das Potenzial der Atom schiitischen Landes auszugleichen. Riad befürchtet eine Entwicklung von der Macht der Schiiten an der Grenze, auf dem Gebiet des Jemen, ein Verständnis für eine Einkreisung, die lebensgefährlich sein können. Es sollte jedoch analysiert die interne Situation im Jemen, die sich auf die Probleme der Sicherheit des Landes und nicht nur auf die äußeren Einflüsse, die wichtig sind, aber sie sind eine komplementäre Aspekt sind. Das Gleichgewicht stark instabilen Jemen hat eine der unsicher und instabil; die starke Präsenz der Al-Qaida, die das Land ist nun der Hauptburg ist einer der Gründe, der größere Destabilisierung, um die US-Streitkräfte in mehreren Überfällen, wie Unterstände und Basislager mit Drohnen auf Ziele durchgeführt zu engagieren " terroristischen Vereinigung. In jüngster Zeit scheint den größten Einfluss auf das Land in den Händen der Schiiten, die aus diesem Grund, haben mit vielen Opfern war die Ziele von Terroranschlägen, direkt in ihre Kultstätten umgesetzt werden. Das scheint in eine Strategie, das Land ins Chaos zu stürzen, wie es den Zugriff auf in Libyen; Schiiten beschuldigen Saudi-Arabien und die Vereinigten Staaten zu wollen, um die wachsende politische und soziale Teil der Schiiten im Land Jemen betroffen. In Wirklichkeit ist die Situation nicht so einfach und definiert. Sie sollten immer daran denken, die Rolle der Al-Qaida, die nicht die Absicht hat, das einzige Gebiet, wo es immer noch eine Fangemeinde, auch eine Anti Kalifat zu verlassen, um die Vorherrschaft der Galaxie sunnitischen Terroristen. Aus dieser Perspektive wird deutlich, dass al-Qaida Interesse, sowohl praktisch als auch politisch, um den Vormarsch der schiitischen enthalten, das auch als ein Faktor von Prestige, um die islamischen Staat zu widersetzen, aber der Vorwurf könnte Saudi-Arabien sein nicht ganz unbegründet, denn es könnte die Notwendigkeit, den wachsenden Einfluss der Schiiten im Irak, die zuerst von Sunniten dominiert Ausgleich treffen. Der Fall der Jemen, aber auch irakische, ist der Kampf aus der Distanz zwischen den Hauptvertretern der islamischen Schisma. Diese Tatsache hat eine wichtige Bedeutung für die internationale Bühne, vor allem aber für den Rest der amerikanischen Außenpolitik. Wenn die Vorwürfe in Riyadh, sind zumindest plausibel, wenn auch nicht sicher, diese westlichen Ländern und vor allem in Washington scheinen schwierig zuverlässig zu sein. Nicht, dass dies bedeutet, dass die Adresse in der amerikanischen Außenpolitik ist eine Gewissheit, sondern eher das Gegenteil. Wahrscheinlich zu dieser Zeit das Weiße Haus hat eine Haltung fast genau zwischen Saudi-Arabien, formal der größten sunnitischen Verbündeten und dem Iran, durch die Vereinbarung muss in der Atomfrage zu erreichen nehmen und nun kaufte ein einige strategische Bedeutung zu seinen Männern auf dem Boden begangen haben, in den Konflikt gegen das Kalifat. Aus diesen Gründen erscheint es nicht möglich, dass die USA in Handlungen gegen die Schiiten Beteiligten sowie Al-Qaida bleibt ein Ziel, bei der Bekämpfung des Terrorismus zu besiegen. Eine Möglichkeit wäre, die durch die Nutzung der jemenitischen Situation als eine Form von Druck auf den Teil-Arabien in die Vereinigten Staaten selbst, ein Manöver mit dem doppelten Zweck des Entfernens des Einflusses des schiitischen Land gebildet werden und legte Washington in Schwierigkeiten mit Blick auf die beiden Parteien . Die Lage im Jemen wird jedoch zur Zeit intern unregierbar von nur einer Person beteiligt sind, wurde von den Vereinten Nationen hingewiesen. Wie immer in solchen Fällen, ist es empfehlenswert, dass der Dialog aus der Ferne, ohne organische Lage Ruhe im Land zu bringen.

Yémen pourrait devenir le nouvel Irak

Au Yémen, vous combattez une guerre parallèle à ce qui se passe en Syrie et surtout l'Irak. L'avance de la terre qui a forcé les troupes du califat à la retraite, menée par l'armée irakienne, assistée par les combattants chiites de l'Iran, a montré que la guerre contre l'Occident et du niveau régional, désormais pris une description du type plus religieuse, la confrontation entre chiites et sunnites et parallèlement l'adversité serré entre l'Arabie saoudite et l'Iran. La situation est également compliquée par des facteurs externes, comme le sort des négociations sur la question nucléaire iranienne, dans laquelle l'Arabie est particulièrement contraire, à menacer de prendre le même chemin dans le pays pour amener l'Iran à équilibrer le potentiel de atomique pays chiite. Riyad craint un développement de la puissance des chiites à sa frontière, sur le territoire du Yémen, développer un sentiment d'encerclement qui pourrait le rendre dangereux. Il convient, cependant, d'analyser la situation interne au Yémen, en se concentrant sur les problèmes de sécurité du pays et pas seulement sur les influences extérieures, qui sont importants, mais ils sont un aspect complémentaire. L'équilibre instable fortement Yémen a fait l'un des plus précaires et instables; la forte présence d'Al-Qaïda, dont le pays est maintenant le principal bastion, est l'une des raisons de plus grande déstabilisation, de manière à engager les forces armées américaines dans plusieurs raids, menés avec des drones sur des cibles telles que des abris et des camps de base des ' association terroriste. Ces derniers temps, la plus grande influence sur le pays semble être dans les mains des chiites, qui, pour cette raison, ont été la cible d'attaques terroristes avec de nombreuses victimes, mis en œuvre à droite dans leurs lieux de culte. Cela semble en place une stratégie visant à jeter le pays dans le chaos, comme ce est l'accès en Libye; Chiites accusent l'Arabie saoudite et les Etats-Unis de vouloir frapper la partie politique et sociale croissante des chiites dans le pays du Yémen. En réalité, la situation ne est pas si simple et défini. Vous devez toujours garder à l'esprit le rôle d'Al-Qaïda, qui ne entend pas laisser le seul territoire où il a encore un véritable culte, aussi un anti califat, pour la domination du terroriste sunnite galaxie. De ce point de vue, il est clair que l'intérêt d'Al-Qaïda, à la fois pratique et politique, pour contenir l'avance des chiite, également comme un facteur de prestige se opposer à l'Etat islamique, mais l'accusation pourrait être l'Arabie saoudite pas tout à fait sans fondement, car il pourrait répondre à la nécessité d'équilibrer l'influence croissante des chiites en Irak, d'abord dominée par les sunnites. Le cas du Yémen, mais aussi l'Irak, la bataille est d'une distance entre les principaux représentants du schisme islamique. Ce fait a une signification importante pour la scène internationale, mais surtout pour l'équilibre de la politique étrangère américaine. Si les allégations à Riyad, sont au moins plausible, mais pas certain, les pays occidentaux et en particulier à Washington semblent difficile d'être fiable. Non pas que cela signifie que l'adresse dans la politique étrangère des États-Unis est une certitude, mais plutôt le contraire. Probablement, à ce moment la Maison Blanche doit prendre une attitude presque à égale distance entre l'Arabie saoudite, le plus grand allié formellement sunnite, et l'Iran, à travers laquelle doit parvenir à un accord sur la question nucléaire et maintenant acheté un une certaine valeur stratégique d'avoir commis ses hommes sur le terrain, dans le conflit contre le califat. Pour ces raisons, il ne semble pas possible que les Etats-Unis est impliqué dans des violences contre les chiites, plus Al Qaïda demeure un objectif de vaincre dans la lutte contre le terrorisme. Une possibilité serait formé par l'utilisation de la situation yéménite comme une forme de pression sur la partie de l'Arabie vers les États-Unis eux-mêmes, une manœuvre avec le double objectif d'éliminer l'influence des pays chiite et mis Washington en difficulté face les deux parties . La situation au Yémen semble toutefois, au moment ingouvernable en interne par une seule personne impliquée, comme l'a souligné par les Nations Unies. Comme toujours dans ces cas, il est recommandé que le dialogue à distance, sans pouvoir organique pour ramener le calme dans le pays.

Iêmen pode se tornar o novo Iraque

No Iêmen, você está lutando uma guerra paralela ao que acontece na Síria e, especialmente, do Iraque. O avanço da terra que obrigou as tropas do califado a recuar, conduzida pelo exército iraquiano, assistido por combatentes xiitas do Irã, tem mostrado que a guerra contra o Ocidente e do regional, agora tomou uma caracterização do tipo mais religioso, o confronto entre xiitas e sunitas e paralelo apertados adversidade entre a Arábia Saudita e Irã. A situação também é complicada por fatores externos, como o destino das negociações sobre a questão nuclear iraniana, em que a Arábia é particularmente contrário, como a ameaçar tomar o mesmo caminho no país para obter o Irã para equilibrar o potencial de atômica país xiita. Riyadh teme um desenvolvimento do poder dos xiitas para a sua fronteira, no território do Iêmen, desenvolvendo um sentimento de cerco que podem tornar perigoso. Convém, no entanto, analisar a situação interna no Iêmen, enfocando os problemas de segurança do país, e não apenas sobre as influências externas, que são importantes, mas eles são um aspecto complementar. O equilíbrio muito instável Iêmen tornou um dos mais inseguro e instável; a forte presença da Al Qaeda, que o país é hoje o principal reduto, é um dos motivos de maior desestabilização, de forma a envolver as forças armadas norte-americanas em vários ataques, realizados com drones em alvos, como abrigos e acampamentos de ' associação terrorista. Nos últimos tempos, a maior influência sobre o país parece estar nas mãos dos xiitas, que, por esta razão, têm sido alvo de ataques terroristas com muitas vítimas, implementadas para a direita em seus lugares de culto. Isso parece em prática uma estratégia para lançar o país no caos, como é o acesso na Líbia; Xiitas acusam a Arábia Saudita e os Estados Unidos de querer acertar o crescente papel político e social dos xiitas no país do Iêmen. Na realidade, a situação não é tão simples e definido. Você deve sempre ter em mente o papel da Al Qaeda, que não pretende deixar o único território em que ele ainda tem um culto seguinte, também um anti Califado, para a dominação do terrorista sunita galáxia. A partir dessa perspectiva, é claro que o interesse da Al-Qaeda, prático e político, para conter o avanço da xiita, também como um fator de prestígio para se opor ao estado islâmico, mas a acusação poderia ser a Arábia Saudita não é totalmente infundada, uma vez que poderia atender a necessidade de equilibrar a crescente influência dos xiitas no Iraque, em primeiro lugar dominado por sunitas. O caso do Iêmen, mas também do Iraque, é a batalha de uma distância entre os principais representantes do cisma islâmico. Este fato tem um significado importante para o cenário internacional, mas especialmente para o equilíbrio da política externa americana. Se as alegações em Riyadh, são pelo menos plausível, embora não seja certo, os países ocidentais e, especialmente, em Washington parecem ser difíceis de ser confiável. Não que isso significa que o endereço na política externa dos Estados Unidos é uma certeza, mas sim o contrário. Provavelmente, neste momento, a Casa Branca tem de tomar uma atitude quase equidistante entre a Arábia Saudita, o maior aliado formalmente sunita, e do Irã, por meio do qual devem chegar a um acordo sobre a questão nuclear e agora comprei um algum valor estratégico de ter cometido os seus homens no terreno, no conflito contra o califado. Por estas razões, não parece possível que os EUA estão envolvidos em atos contra os xiitas, além de Al Qaeda continua a ser uma meta para derrotar na luta contra o terrorismo. Uma possibilidade seria formada pelo uso da situação iemenita como uma forma de pressão sobre a parte da Arábia ao próprio Estados Unidos, uma manobra, com a dupla finalidade de remover a influência do país xiita e colocar em Washington dificuldade de frente para as duas partes . A situação no Iêmen parece, no entanto, no momento ingovernável internamente por apenas uma pessoa envolvida, como foi salientado pela ONU. Como sempre nestes casos, recomenda-se que o diálogo à distância, sem um poder orgânico para trazer a calma no país.