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mercoledì 18 maggio 2016
صعوبة الاتفاق مع تركيا هي علامة أخرى على صعوبة لأوروبا
إمكانية
نجاح الاتفاق بين الاتحاد الأوروبي وتركيا، ليس فقط لقضية اللاجئين، ولكن
أيضا لمزيد من التعاون، وقادرة على اخراج البلاد التركية داخل المنظمة في
بروكسل، يدل على توقعات سلبية ملموسة المقرر الحرجية لها. ظروف
الاستعجال التي أبرمت اتفاقات، قد تسبب الحيرة أكثر من واحد وقلق هي أيضا
كبيرة، على يد من، فضلا عن كونه على خلاف لأسباب إنسانية، وقال انه لا يرى
فائدة عملية من هذه الاستراتيجية. وقد
تم التعرف على البيروقراطيين في بروكسل في تركيا يمكن للمرء أن وقف تدفق
المهاجرين، خصوصا من سوريا، والتي تسببت الخلافات العميقة داخل الاتحاد
الأوروبي؛ وكان
قد حاول، وهذا هو، لإيجاد حل للأزمة في العلاقات بين الدول الأعضاء، في
موضوع ثالث، على الرغم من ان ضمانات ليس تماما لالاعتمادية. يجب
علينا أيضا أن تنظر في أسباب أنقرة للانضمام إلى هذه الاتفاقية، التي
بالتأكيد لا تستند إلى أسباب إنسانية، ولكن بدلا من النفعية السياسية. وكان اردوغان ينظر في انتهاك محتمل للضرورة التي أوروبا يصلح لتلبية تطلعاتهم للانضمام إلى الاتحاد الأوروبي للمشاركة، ولو تدريجيا. وكان
السؤال حول الضمانات المطلوبة من قبل بروكسل فيما يتعلق بالحقوق المدنية
والسياسية، التي كانت دائما السبب عائقا أمام عملية الانضمام إلى أنقرة،
والعودة إلى المسار الصحيح للانضمام إلى الاتحاد الأوروبي، الذي بدا كسر في
نهائي تقريبا، يمكن أن يكون لحكومة أردوغان، في كثير من الأحيان مقارنة مع النظام، وسيلة لاستعادة مكانتها وتسليط الأضواء الدولي. إلا
أن نوايا الرئيس التركية لم تكن معتمدة من قبل أي أدلة محددة بمعنى احترام
حقوق الإنسان، الذي شهد، في الواقع الوضع العام أسوأ من ذلك، ويرجع ذلك
إلى عذر للقانون لمنع الإرهاب. هذا
القانون، في الواقع، قد خلق الظروف لحتى ضغط ضمانات احترام حقوق وأسكت
تقريبا كل الصحف المعارضة، مع تغيير المحررين والصحفيين من رؤساء سلبي
الحكومة، الذين اتخذوا خط أقرب إلى أن السلطة التنفيذية. والنتيجة
المباشرة لتضييق مجال النقد اتبعت سياسة قمعية من الصحفيين عدم الانحياز،
الذين كانوا موضع الإدانة والسجن، في إطار ما زال القمع أوسع من المجتمع
المدني، وهو ما لا يسمح للمعارضة من المواقف أقل وأقل الرئيس الديمقراطي أردوغان. على
الرغم من أن التخلي عن رئاسة الحكومة، وهو الشخصية التي يمكن أن توفر
مجالا للمناورة في المحادثات مع أوروبا، هي علامة أخرى من الشعور بالضيق
وهذا هو ايضا غزو أقرب الدوائر السياسية للرئيس. هذه
الافتراضات لا توفر أساسا كافيا لمواصلة المفاوضات، على الرغم من أن
الاتحاد الأوروبي لا يزال لا يعمل استراتيجيات بديلة لحل المهاجرين. يجب
أن يكون بروكسل قادرا على إجراء حسابات تستند أولا وقبل كل سياسات طويلة
الأجل وليس الاستسلام للطوارئ لحظة: أن فتح الباب أمام هذه تركيا يعني
تشويه بنية المجتمع وزيادة الضغط الداخلي، وقادرة على تسهيل فوز تشكيلات ضد
الاتحاد الأوروبي وتقليل مساحة للحوار بين الدول الأعضاء. هناك جوانب أخرى خارج حاول العلاقة مع أنقرة، التي تثير تساؤلات تتعلق بالجوانب القانونية للمعاملة طالبي اللجوء. في
الواقع، في اليونان مشكلة الطرد من اللاجئين السوريين إلى تركيا وعرقلة
العملية، خوفا من الشكاوى، ولكن ظروف البلاد اليونانية هي في حد والحاجة
الملحة لإيجاد حل بديل لتلك التركي، كما أنه سيكون هناك حالات سوء معاملة السوريين عاد إلى تركيا. قلق أثينا هو أن رفض وضع اللاجئ يتعارض مع القواعد الدولية، كما تفسرها مصادر موثوقة مثل وكالة الأمم المتحدة للاجئين. إذا
كانت هذه قضية قانونية ينبغي أن يكون من شأنه أن المسؤولية الحقيقية تقع
على الدولة اليونانية، بدلا من بروكسل حيث كان يعتقد أن الاتفاق مع تركيا. هذا
السيناريو يساعد على فهم ضعف المؤسسة التي يفكر بقائها دون حماية أفراد:
طريقة معيبة إلى حد ما والمغالطات، التي لا يسمح، دون تغيير حاد في
الاتجاه، الأمل في الخير من منهج شامل للمشاكل المجتمع
مع الاهتمام المناسب لديناميات الشاملة، سواء السياسية، والاقتصادية،
والاجتماعية، وقادرة على إيجاد حلول عادلة ومتوازنة مع حالات الطوارئ التي
يتم تقديمها تدريجيا. ظهور
لقبول اختيار مواضيع جديدة داخل الاتحاد الأوروبي هي الأكثر حساسية، يجب
أن لا تتكرر أخطاء الماضي، عندما اعترف انهم لا يتماشى مع المبادئ
التأسيسية للنقابة، ولكن فقط ل اقتصاد الراحة استراتيجية واشنطن وبرلين. ليس
من قبيل المصادفة أن بلدان أوروبا الشرقية هي تلك التي من مشاكل التماسك
الدولي الكبرى وإمكانية دخول بلد مثل تركيا، التي لا تحترم قواعد
الديمقراطية، من شأنه أن يؤدي إلى تفاقم هذه الجدلية بالفعل غير مستقرة. يقدم
اختبار المهاجرين لتحقيق الاستقرار على وجه التحديد هذه العلاقات، لإنشاء
تقسيم المهام إلى التكهن فوائد اقتصادية الانضمام في بروكسل، والتي يجب أن
لا تكون آمنة حتى النهاية، دون الموقف السليم من تقاسم الأعباء، بما في ذلك
تلك جدا تتعلق
قضية اللاجئين، التي تشكل إشارة أكثر ملموسة لتحديد إرادة حقيقية
بالانتماء إلى أوروبا التي تريد إرساء قيم حقوق الاجتماعية والمدنية، وعلى
النقيض من رؤية بعض الدول، متمنيا هذه الحقوق لاستخدامها الحصري والاستهلاك. وعلى هذا الأساس يجب أن يتم ذلك لتحديد المنطق معايير جديدة للعضوية وصيانة الدول داخل الاتحاد الأوروبي.
venerdì 6 maggio 2016
UE: per chi non accoglie i profughi, la sanzione deve essere politica, oltre che economica
L’idea della Commissione Europea di prevedere una multa piuttosto sostanziosa, si parla di 250.000 euro, a carico degli stati membri dell’Unione Europea per ogni rifugiato a cui viene negato il diritto di asilo, in un’ottica di redistribuzione dei migranti, rappresenta una novità normativa, che, finalmente, prevede una sanzione per chi agisce al di fuori delle logiche comunitarie. Decidere di prevedere una sanzione per questa fattispecie di casistica, significa schierarsi a favore dell’interesse generale contro quello particolare e rappresenta un salto di qualità nel dibattito della gestione dei profughi. Si tratta soltanto di un primo passo verso una elaborazione di un meccanismo maggiormente capace di prevedere una gestione più efficiente, tuttavia la decisione presa apre la strada ad una regolamentazione più certa della gestione del fenomeno dei migranti. Tuttavia, questa decisione, pur avendo degli aspetti politici positivi, potrebbe nascondere delle insidie dal punto di vista pratico dell’esecuzione delle sanzioni, attraverso la riscossione di quanto dovuto. Infatti è lecito attendersi dagli stati che saranno maggiormente colpiti da questo provvedimento una resistenza ad essere assoggettati alle multe emesse. Verosimilmente gli stati che saranno maggiormente colpiti dovrebbero essere quelli dell’Europa centrale ed orientale, quelli che hanno fatto maggiore resistenza alla redistribuzione dei profughi, rimasti in carico ai paesi delle frontiere mediterranee. Se è pur vero che questi paesi non hanno applicato in maniera completa le norme previste, come quelle del superato accordo di Dublino, ciò è stato dovuto all’assenza di un aiuto dell’Unione Europea, che ha abbandonato i paesi di arrivo dei profughi ad una gestione spesso autonoma del fenomeno. Gestire vere e proprie emergenze ha comportato un notevole esborso economico ed un impegno finanziario consistente in paesi con situazioni economiche in stato di crisi e l’allentamento dei controlli è stata una conseguenza quasi naturale. Questo non giustifica i mancati controlli sui migranti, ma l’atteggiamento di rifiuto, spesso dovuto a logiche elettorali interne, degli stati orientali ha costituito, oltre il grave fatto morale, una causa di tensione politica per l’Unione Europea nel suo complesso. Ora è legittimo aspettarsi delle contro mosse che tendano a vanificare la decisione di Bruxelles. Per questo motivo sarebbe stato meglio operare alla fonte dei finanziamenti e non con sanzioni successive. L’ipotesi del taglio dei contributi comunitari a quei paesi che erano contrari alla redistribuzione dei profughi, d’altronde era già stata fatta, ma era caduta senza sostanziali adesioni. Ora, con questa decisione, dovrebbe essere, invece, riportata al centro della discussione, giacché una ritenuta alla fonte degli aiuti economici rappresenterebbe un più facile metodo di riscossione ed anche una sanzione politica più rilevante: infatti il valore di una multa per un argomento del genere appare nettamente inferiore ad una decurtazione di un finanziamento di una quota comunitaria per avere infranto un principio fondativo, quello della solidarietà, dell’Unione Europea. Il valore del principio della solidarietà, che non è solo quello generale verso altri esseri umani, ma quello particolare e più rilevante politicamente, della solidarietà tra gli stati membri, deve essere maggiormente riconosciuto per assumere una rilevanza legale di principale importanza per regolamentare i rapporti tra le nazioni aderenti a Bruxelles. Fino ad ora si è permesso che l’adesione all’Unione Europea fosse permessa ancora su troppi casi particolari, che hanno costituito differenze e disparità capaci di generare tensioni tra gli stati e conseguenti tensioni interne, che hanno determinato equilibri politici precari all’interno dell’Unione. Queste situazioni devono essere sempre più circoscritte per fare prevalere una sorta di diritto comune, almeno sulle questioni più importanti, che riguardano gli assetti stessi dell’organizzazione sovranazionale. Le emergenze umanitarie rientrano certamente in quegli aspetti che devono essere regolati in maniera uniforme per tutto il territorio dell’Unione, con aiuti adeguati ai paesi che stanno sulle frontiere e che si trovano da subito a gestire i fenomeni migratori e con la conseguente divisone delle persone negli altri stati. Se ciò non avviene è corretto sanzionare quegli stati che non si adeguano a queste esigenze generali, ma non soltanto con sanzioni economiche, ma sopratutto con censure poltiche tali da colpire la loro capacità di manovra all’interno dell’Unione. Proprio per questa ragioni la diminuzione, fino all’interruzione totale dei finanziamenti comunitari, rappresenterebbe al misura più corretta per dare la giusta rilevanza alla violazione della norma della solidarietà tra gli stati, quale presupposto principale per giustificare la presenza all’interno dell’Unione Europea.
EU: for those who does not welcome the refugees, the penalty must be political as well as economic
The
idea of the European Commission to provide a fine quite substantial,
there is talk of 250,000 Euros, borne by the European Union member
states for every refugee who is denied the right to asylum, with a view
to redistribution of migrants, is new legislation, which, finally, provides for a penalty for those who act outside the Community logic. Deciding
to be a penalty for this case study this case, it means stand up for
the public interest against the special and represents a quantum leap in
the discussion of the refugee management. This
is only a first step towards developing a more able to provide for more
efficient management mechanism, however, the decision opens the way for
a certain regulation of the phenomenon of migrant management. However,
this decision, despite the positive political aspects, could hide the
pitfalls from the practical point of view the execution of sanctions,
through the collection of the amount due. In fact it can expect from the states that will be most affected by this measure a resistance to be subject to fines issued. Probably
the states that will be most affected would be those of Central and
Eastern Europe, those who have greater resistance to redistribution of
refugees, remained in charge of the countries of the Mediterranean
borders. If
it is true that these rules provided they have not applied
comprehensively countries, like those of the past Dublin agreement, this
was due to the absence of a European Union aid, which has abandoned the
arrival of refugees to countries management often independent of the phenomenon. Handle
real emergencies has involved a considerable outlay and a substantial
financial commitment in countries with economic conditions in a state of
crisis and the easing of controls has been almost a natural
consequence. This
does not justify the absence of checks on migrants, but the attitude of
rejection, often due to internal electoral logic, the eastern states
has been, over the serious moral fact, a cause of political tension for
the European Union as a whole. Now it is legitimate to expect of counter moves that tend to nullify the decision of Brussels. For this reason it would be better to operate the source of funding and not with subsequent sanctions. The
hypothesis of the cut of that contribution in those countries that were
opposed to the redistribution of refugees, moreover, had already been
made, but it had fallen without substantial accessions. Now,
with this decision, it should be, however, shown in the center of the
discussion, as a withholding of economic aid would be an easier method
of collection and also a more relevant political sanction: in fact, the
value of a fine for an argument generally
it appears significantly lower than a curtailment of a financing of a
Community quota for breaking a founding principle, that of solidarity,
the European Union. The
value of the principle of solidarity, which is not only the general
towards other human beings, but that particular and more relevant
politically, solidarity between member states, needs to be better
recognized for taking a legal relevance of main importance for
regulating relations between the member nations in Brussels. Until
now it has allowed the European Union membership was still permitted on
too many special cases, which constituted differences and disparities
can generate tensions between states and consequent internal stresses,
which determined precarious political balance inside the 'Union. These
situations must be increasingly circumscribed to make prevail a sort of
common law, at least on major issues that concern the structures
themselves supranational organization. Humanitarian
Emergencies certainly fall in those aspects that need to be regulated
in a uniform manner throughout the Union, with appropriate aid to
countries that are on the borders and that are located immediately to
manage migratory phenomena and the subsequent division of the people in the other states. If
it does not it is correct to sanction those states that do not conform
to these general requirements, but not only with economic sanctions, but
especially with agriculture policies such allegations to hit their
ability to maneuver within the Union. Precisely
for this reason the decrease, until the interruption of the total EU
funding, would constitute the most appropriate measure to give due
importance to the violation of the norm of solidarity between states, as
a main prerequisite to justify the presence within the European Union .
UE: para aquellos que no acoge a los refugiados, la pena debe ser política, así como económicos
La
idea de la Comisión Europea para proporcionar una multa bastante
sustancial, se habla de 250.000 euros, a cargo de los estados miembros
de la Unión Europea para todos los refugiados que se le niega el derecho
de asilo, con miras a la redistribución de los migrantes, es nueva legislación, que, finalmente, prevé una pena para aquellos que actúan fuera de la lógica comunitaria. La
decisión de ser una pena para este estudio de caso este caso, significa
ponerse de pie para el interés público en contra de la especial y
representa un salto cuántico en la discusión de la gestión de los
refugiados. Esto
es sólo un primer paso hacia el desarrollo de una mayor capacidad para
prever un mecanismo de gestión más eficiente, sin embargo, la decisión
abre el camino para una cierta regulación del fenómeno de la gestión
migratoria. Sin
embargo, esta decisión, a pesar de los aspectos políticos positivos,
podría ocultar las dificultades desde el punto de vista de la ejecución
de las sanciones, a través de la colección de la cantidad debida
práctica. De
hecho, se puede esperar de los estados que se verán más afectadas por
esta medida una resistencia a ser objeto de multas emitidas. Es
probable que los estados que se verán más afectadas serían las de
Europa central y oriental, los que tienen una mayor resistencia a la
redistribución de los refugiados, se mantuvo a cargo de los países de
las fronteras mediterráneas. Si
bien es cierto que estas normas siempre que no hayan aplicado
integralmente países, como los del pasado acuerdo de Dublín, esto se
debió a la ausencia de una ayuda de la Unión Europea, que ha abandonado
la llegada de refugiados a los países gestión menudo independiente del fenómeno. Manejar
las emergencias reales ha supuesto un desembolso considerable y un
compromiso financiero importante en países con condiciones económicas en
un estado de crisis y la flexibilización de los controles ha sido casi
una consecuencia natural. Esto
no justifica la ausencia de controles sobre los inmigrantes, pero la
actitud de rechazo, a menudo debido a la lógica electoral interno, los
estados del este ha sido, por el grave hecho moral, una causa de la
tensión política de la Unión Europea en su conjunto. Ahora bien, es legítimo esperar de los movimientos de defensa que tienden a anular la decisión de Bruselas. Por esta razón, sería mejor operar la fuente de financiación y no con sanciones posteriores. La
hipótesis de la corte de que la contribución de los países que se
oponían a la redistribución de los refugiados, por otra parte, ya se
había hecho, pero había caído sin adhesiones sustanciales. Ahora,
con esta decisión, se debe, sin embargo, se muestra en el centro de la
discusión, como la retención de la ayuda económica sería un método más
fácil de recogida y también una sanción política más relevante: de
hecho, el valor de un bien para una discusión en
general, parece significativamente más baja que produce una reducción
de un financiamiento de un contingente comunitario para romper un
principio fundamental, el de la solidaridad, la Unión Europea. El
valor del principio de solidaridad, que no es sólo el general hacia
otros seres humanos, pero que en particular y más relevante
políticamente, la solidaridad entre los estados miembros, necesita ser
mejor reconocido por tomar una relevancia jurídica de importancia
principal para la regulación de las relaciones entre las naciones miembros en Bruselas. Hasta
ahora se ha permitido que la pertenencia a la Unión Europea todavía se
permite en muchos casos especiales, que constituyen las diferencias y
disparidades pueden generar tensiones entre los estados y las
consiguientes tensiones internas, que determinaron el equilibrio
precario dentro de la política 'Unión. Estas
situaciones deben ser cada vez más circunscrito a hacer prevalecer una
especie de derecho común, al menos en las principales cuestiones que se
refieren a las mismas estructuras de organización supranacional. Las
emergencias humanitarias desde luego caen en aquellos aspectos que
necesitan ser regulados de manera uniforme en toda la Unión, con la
ayuda apropiada a los países que se encuentran en las fronteras y que se
encuentran inmediatamente para gestionar el fenómeno migratorio y la
posterior división del pueblo en los otros estados. Si
no lo hace es correcto para sancionar a aquellos estados que no se
ajusten a estos requisitos generales, pero no sólo con sanciones
económicas, pero sobre todo con las políticas agrícolas tales
alegaciones para golpear su capacidad para maniobrar dentro de la Unión.
Precisamente
por esta razón, la disminución, hasta la interrupción de la
financiación total de la UE, constituiría la medida más apropiada para
dar la debida importancia a la violación de la norma de la solidaridad
entre los estados, como requisito previo principal para justificar la
presencia dentro de la Unión Europea .
EU: für diejenigen, die nicht die Flüchtlinge nicht gern gesehen, muss die Strafe politisch sein sowie wirtschaftliche
Die
Idee der Europäischen Kommission eine Geldbuße ganz erheblich zu
schaffen, die Rede von 250.000 Euro ist, von den Mitgliedstaaten der
Europäischen Union getragen Staaten für jeden Flüchtling, der das Recht
auf Asyl verweigert wird, mit dem Ziel von Migranten auf die
Umverteilung ist neue Gesetzgebung, die schließlich für diejenigen, die außerhalb der Gemeinschaft Logik für eine Strafe stellt handeln. Die
Entscheidung, sein eine Strafe für diese Fallstudie diesem Fall
bedeutet es für das öffentliche Interesse an der besonderen aufstehen
und stellt einen Quantensprung in der Diskussion über die
Flüchtlingsmanagement. Dies
ist nur ein erster Schritt hin zu einer Lage, die Entwicklung für eine
effizientere Management-Mechanismus zu schaffen, öffnet sich jedoch die
Entscheidung, den Weg für eine gewisse Regulierung des Phänomens der
Migrationsmanagement. Doch
diese Entscheidung trotz der positiven politischen Aspekte könnten die
Gefahren aus der praktischen Sicht ist die Durchführung von Sanktionen,
durch die Erhebung des geschuldeten Betrags zu verstecken. In
der Tat kann es aus den Staaten erwarten, dass die meisten von dieser
Maßnahme einen Widerstand ausgegebenes Geldbußen werden betroffen sein
werden. Wahrscheinlich
sind die Staaten, die am meisten betroffen sein würden diejenigen in
Mittel- und Osteuropa sein, diejenigen, die einen größeren Widerstand
haben von Flüchtlingen auf die Umverteilung blieb zuständig für die
Länder des Mittelmeergrenzen hinweg. Wenn
es wahr ist, dass diese Regeln, die sie nicht umfassend Länder
angewandt zur Verfügung gestellt haben, wie die von der Vergangenheit
Dublin-Abkommen war dies aufgrund des Fehlens einer Hilfe der
Europäischen Union, die die Ankunft von Flüchtlingen in Länder
aufgegeben hat Management oft unabhängig von dem Phänomen. echte
Notfälle hat Handgriff in Ländern mit wirtschaftlichen Bedingungen in
einem Zustand der Krise und die Lockerung der Kontrollen fast eine
natürliche Folge einen erheblichen Aufwand und eine erhebliche
finanzielle Engagement beteiligt. Dies
gilt nicht das Fehlen von Kontrollen auf Migranten rechtfertigen, aber
die Haltung der Ablehnung, die oft aufgrund der internen Wahllogik, die
östlichen Staaten gewesen ist, über die ernste moralische Tatsache, eine
Ursache der politischen Spannungen für die Europäische Union als
Ganzes. Jetzt ist es legitim, des Zählers bewegt zu erwarten, dass die Entscheidung von Brüssel zunichte zu machen neigen. Aus diesem Grund wäre es besser, die Quelle der Finanzierung und nicht mit späteren Sanktionen zu betreiben. Die
Hypothese des Schnittes dieser Beitrag in den Ländern, die die
Umverteilung von Flüchtlingen entgegengesetzt waren, waren im übrigen
bereits gemacht worden, aber es war ohne wesentliche Beitritte gefallen.
Nun,
mit dieser Entscheidung, sollte es jedoch sein, im Mittelpunkt der
Diskussion gezeigt, wie eine Quellen der Wirtschaftshilfe wäre eine
einfachere Methode der Sammlung und auch ein relevanter politischer
Sanktion: In der Tat, der Wert einer Geldbuße für ein Argument im
allgemeinen scheint es, deutlich niedriger als der Kürzung einer
Finanzierung eines Gemeinschaftskontingents für ein Grundprinzip zu
brechen, dass der Solidarität der Europäischen Union. Der
Wert des Grundsatzes der Solidarität, die nicht nur die allgemeinen
gegenüber anderen Menschen ist, aber das besondere und relevantere
politisch, die Solidarität zwischen den Mitgliedstaaten muss, besser für
die Aufnahme eine rechtliche Relevanz von Haupt Bedeutung anerkannt zu
werden für die Regelung der Beziehungen zwischen die Mitgliedsstaaten in Brüssel. Bis
jetzt hat es die EU-Mitgliedschaft erlaubt immer noch zu viele
Sonderfällen erlaubt war, die Unterschiede und Ungleichheiten bestehen
Spannungen zwischen den Staaten und damit innere Spannungen erzeugen
können, die innerhalb der prekären politischen Gleichgewichts bestimmt 'Union. Diese
Situationen müssen zunehmend umschrieben werden, um eine Art
Gewohnheitsrecht machen vorherrschen, zumindest auf die wichtigsten
Fragen, die die Strukturen selbst supranationale Organisation betreffen.
Humanitäre
Notfälle fallen sicher in den Aspekten, die in einheitlicher Weise in
der gesamten Union mit angemessenen Hilfe für Länder geregelt werden
müssen, die an den Grenzen sind und die sich unmittelbar
Migrationsphänomene und die anschließende Teilung der Menschen zu
verwalten in den anderen Staaten. Wenn
dies nicht der Fall ist es richtig, diese Staaten zu sanktionieren, die
zu diesen allgemeinen Anforderungen nicht entsprechen, aber nicht nur
mit wirtschaftlichen Sanktionen, vor allem aber mit der Agrarpolitik
solche Behauptungen ihre Fähigkeit, innerhalb der Union zu manövrieren
zu treffen. Genau
aus diesem Grund die Abnahme bis zur Unterbrechung der gesamten
EU-Mittel, würde bilden die am besten geeignete Maßnahme aufgrund
Bedeutung für die Verletzung der Norm der Solidarität zwischen den
Staaten zu geben, als eine wesentliche Voraussetzung, die Präsenz in der
Europäischen Union zu rechtfertigen .
UE: pour ceux qui n'accueille pas les réfugiés, la peine doit être politique et économique
L'idée
de la Commission européenne de fournir une amende assez importante, on
parle de 250.000 euros, pris en charge par les Etats membres de l'Union
européenne pour tous les réfugiés qui se voit refuser le droit d'asile,
en vue d'une redistribution des migrants, est nouvelle législation, qui, enfin, prévoit une pénalité pour ceux qui agissent en dehors de la logique communautaire. Décider
d'être une pénalité pour cette étude de cas ce cas, cela signifie se
lever pour l'intérêt public contre la spéciale et représente un bond en
avant dans la discussion sur la gestion des réfugiés. Ceci
est seulement une première étape vers le développement d'un plus en
mesure de fournir pour le mécanisme de gestion plus efficace, cependant,
la décision ouvre la voie à une certaine régulation du phénomène de la
gestion des migrants. Toutefois,
cette décision, malgré les aspects politiques positifs, pourrait cacher
les pièges du point de vue, l'exécution des sanctions, grâce à la
collecte de la somme due pratique. En
fait, il peut attendre des Etats qui seront les plus touchés par cette
mesure une résistance à faire l'objet d'amendes émises. Probablement
les Etats qui seront les plus touchés seraient ceux de l'Europe
centrale et orientale, ceux qui ont une plus grande résistance à la
redistribution des réfugiés, sont restés en charge des pays des
frontières méditerranéennes. S'il
est vrai que ces règles pour autant qu'elles ne sont pas appliquées
globalement pays, comme ceux de l'accord passé Dublin, cela était dû à
l'absence d'une aide de l'Union européenne, qui a abandonné l'arrivée de
réfugiés vers les pays la gestion souvent indépendante du phénomène. Manipuler
urgences réelles a impliqué une dépense considérable et un engagement
financier substantiel dans les pays où les conditions économiques dans
un état de crise et l'assouplissement des contrôles a été presque une
conséquence naturelle. Cela
ne justifie pas l'absence de contrôles sur les migrants, mais
l'attitude de rejet, souvent en raison de la logique électorale interne,
les Etats de l'Est a été, au cours de la grave fait moral, une cause de
tension politique pour l'Union européenne dans son ensemble. Maintenant, il est légitime d'attendre de contre-mouvements qui tendent à annuler la décision de Bruxelles. Pour cette raison, il serait préférable d'utiliser la source de financement et non pas avec des sanctions ultérieures. L'hypothèse
de la coupe de cette contribution dans les pays qui étaient opposés à
la redistribution des réfugiés, d'ailleurs, avait déjà été fait, mais il
était tombé sans adhésions importantes. Maintenant,
avec cette décision, il faut, cependant, apparaît au centre de la
discussion, comme une retenue à la source de l'aide économique serait
une méthode plus facile de la collecte et aussi une sanction politique
plus pertinente: en effet, la valeur d'une amende pour un argument généralement,
il apparaît nettement inférieur à une réduction d'un financement d'un
contingent communautaire pour avoir enfreint un principe fondateur,
celui de la solidarité, l'Union européenne. La
valeur du principe de solidarité, qui est non seulement le général
envers les autres êtres humains, mais en particulier et plus pertinents
sur le plan politique, la solidarité entre les Etats membres, doit être
mieux reconnu pour prendre une pertinence juridique d'une importance
principale pour régler les relations entre les nations membres à Bruxelles. Jusqu'à
présent, il a permis à l'adhésion à l'Union européenne est encore
autorisé sur trop de cas particuliers, qui constituent les différences
et les disparités peuvent générer des tensions entre les Etats et les
contraintes internes qui en découlent, qui ont déterminé l'équilibre
politique précaire à l'intérieur du 'Union. Ces
situations doivent être de plus en plus circonscrits pour faire
prévaloir une sorte de droit commun, au moins sur les grandes questions
qui concernent les structures elles-mêmes de l'organisation
supranationale. Urgence
humanitaire tombent certainement dans les aspects qui doivent être
réglementés de manière uniforme dans toute l'Union, avec l'aide
appropriée aux pays qui sont sur les frontières et qui sont situés
immédiatement à gérer les phénomènes migratoires et la division
ultérieure du peuple dans les autres Etats. Si
elle ne le fait pas, il est correct de sanctionner les Etats qui ne
sont pas conformes à ces exigences générales, mais non seulement des
sanctions économiques, mais surtout avec les politiques agricoles telles
allégations à frapper leur capacité de manœuvre au sein de l'Union. Précisément
pour cette raison, la diminution, jusqu'à l'interruption du financement
total de l'UE, constituerait la mesure la plus appropriée pour donner
l'importance voulue à la violation de la norme de solidarité entre les
Etats, comme une condition préalable essentielle pour justifier la
présence au sein de l'Union européenne .
UE: para aqueles que não acolhe os refugiados, a pena deve ser política, bem como económico
A
ideia da Comissão Europeia para fornecer uma multa bastante
substancial, fala-se de 250.000 euros, suportados pelos Estados-membros
da União Europeia para cada refugiado que é negado o direito de asilo,
tendo em vista a redistribuição de migrantes, é nova legislação, que, finalmente, prevê uma sanção para aqueles que agem fora da lógica comunitária. Decidindo
ser um pênalti para este estudo de caso Neste caso, isso significa
levantar-se para o interesse público contra a especial e representa um
salto quântico na discussão da gestão dos refugiados. Este
é apenas um primeiro passo no sentido de desenvolver uma forma mais
capaz de prever mecanismo de gestão mais eficiente, no entanto, a
decisão abre o caminho para uma certa regulação do fenómeno da gestão
migrante. No
entanto, esta decisão, apesar dos aspectos políticos positivos, poderia
esconder as armadilhas do ponto de vista prático, a execução de
sanções, mediante a cobrança do montante devido. Na
verdade, pode esperar dos estados que serão mais afectados por esta
medida uma resistência a estar sujeitos a multas emitidas. Provavelmente,
os estados que serão mais afetados seriam os da Europa Central e
Oriental, os que têm maior resistência à redistribuição dos refugiados,
manteve-se a cargo dos países das fronteiras do Mediterrâneo. Se
é verdade que essas regras desde que não tenham aplicado de forma
abrangente países, como os do acordo de Dublin passado, isso deveu-se à
ausência de uma ajuda da União Europeia, que abandonou a chegada de
refugiados para países gestão, muitas vezes independente do fenômeno. Lidar
com emergências reais envolveu um esforço considerável e um compromisso
financeiro substancial em países com condições econômicas em um estado
de crise e à simplificação dos controlos tem sido quase uma consequência
natural. Isso
não justifica a ausência de controlos de migrantes, mas a atitude de
rejeição, muitas vezes devido a lógica eleitoral interna, os estados do
leste tem sido, ao longo do fato moral séria, uma causa de tensão
política para a União Europeia como um todo. Agora é legítimo esperar de movimentos contrários que tendem a anular a decisão de Bruxelas. Por esta razão, seria melhor para operar a fonte de financiamento, e não com sanções subsequentes. A
hipótese do corte da referida contribuição nos países que se opunham à
redistribuição dos refugiados, além disso, já havia sido feito, mas
tinha caído, sem adesões substanciais. Agora,
com esta decisão, deve-se, no entanto, mostrado no centro da discussão,
como uma retenção na fonte de ajuda econômica seria um método mais
fácil de coleta e também uma sanção política mais relevante: na verdade,
o valor de uma multa por um argumento geralmente
parece significativamente menor do que um corte de um financiamento de
um contingente comunitário para a quebra de um princípio fundamental, o
da solidariedade, da União Europeia. O
valor do princípio da solidariedade, que não é apenas o geral em
relação a outros seres humanos, mas que determinado e mais relevante
politicamente, a solidariedade entre os Estados membros, precisa ser
melhor reconhecido por ter uma relevância jurídica de importância
principal para regular as relações entre os países membros em Bruxelas. Até
agora, tem permitido a adesão à União Europeia ainda era permitida em
muitos casos especiais, que constituíram diferenças e disparidades pode
gerar tensões entre Estados e consequentes tensões internas, que
determinou equilíbrio político precário dentro do 'Union. Estas
situações devem ser cada vez mais circunscrito para fazer prevalecer
uma espécie de lei comum, pelo menos em questões importantes que dizem
respeito às próprias estruturas de organização supranacional. Emergências
Humanitárias certamente cair naqueles aspectos que precisam ser
reguladas de maneira uniforme em toda a União, com a ajuda adequada aos
países que estão nas fronteiras e que estão localizados imediatamente
para gerir fenómenos migratórios e a consequente divisão do povo nos demais estados. Se
isso não acontecer é correto para sancionar os Estados que não estejam
em conformidade com esses requisitos gerais, mas não apenas com sanções
económicas, mas sobretudo com as políticas agrícolas tais alegações para
acertar a sua capacidade de manobra dentro da União. Precisamente
por este motivo, a redução, até a interrupção do financiamento total da
UE, constituiria a medida mais adequada para dar a devida importância à
violação da norma de solidariedade entre estados, como pré-requisito
principal para justificar a presença na União Europeia .
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