Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
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mercoledì 4 gennaio 2017
مع الرئيس ترامب سيكون التحالف بين الولايات المتحدة وروسيا وتركيا
وتدهورت
العلاقات بين أردوغان وأوباما أكثر بعد تفجير العام الجديد، بسبب مزاعم
الحكومة المنتهية ولايتها التركية رئيس البيت الأبيض لدعم دولة إسلامية. هذه
ليست الأسباب جديد المقابل، وهذه التهم ليست الأخيرة، ولكن الحقيقة أن
أردوغان يثير بشكل مكثف المناسب في نهاية ولاية أوباما، وهو ما يعني أن
الرئيس التركي يعتزم التأكيد على الفجوة مع شاغل البيت الأبيض المنتهية ولايته، إلى تزلف نفسه مع تفضل ترامب. يبدو
تكتيكات أردوغان واضحة: تسوية الصراع مع الولايات المتحدة، وذلك بفضل
الظروف الناشئة عن نفس ترامب خلال الحملة الانتخابية، عندما تكون في
تصريحاته، لا يمكن إخفاء التعاطف مع الرئيس التركي. أردوغان لا بد من إعادة تأسيس علاقات جيدة مع واشنطن، للقضاء على الخطر الكردي. بالنسبة
لإدارة أوباما كان الاكراد شريكا مميزا، وذلك بفضل جهودهما العسكرية ضد
الخلافة أقرضت مباشرة على أرض الواقع، وهذا عامل منعت الولايات المتحدة
لنشر جيشها. العلاقات
بين الكرد وعصر واشنطن، أوباما، وكانت بذلك ضيق جدا، وكان هذا أحد
الأسباب، وبالتأكيد لم يكن الوحيد، الذي ساهم في تدهور العلاقات بين تركيا
والولايات المتحدة. بالتأكيد
أوباما وإدارته بالكامل، فإنها لم يعجبه عدم احترام الحقوق والانحدار
بالمعنى الطائفي للحكومة أنقرة، أصبح أقل وأقل ديمقراطية، وإذا لم تتوقف
واشنطن في جميع التقارير ولعضوية البلاد التركية الحلف الأطلسي. حدث
مزيد من التدهور في العلاقات بين الحكومتين بالتزامن مع محاولة الانقلاب
التركية، التي أعقبتها ردود الفعل لا حارة جدا لصالح الرئيس التركي، ومن
الدول الأوروبية، والذي الولايات المتحدة نفسها. على
العكس من ذلك فقد أعرب ترامب، خلال الحملة الانتخابية، وحتى الشكوك حول
تورط وكالة الاستخبارات المركزية في الانقلاب التركية، وبالتالي استعادة
مزاعم أردوغان لأوباما. ولم يثبت ذلك، ولكن يتم تقديم ذلك في ترامب أن تكون معتمدة للحكومة في أنقرة. وفي
المقابل، ونتيجة لتدهور العلاقات بين تركيا والولايات المتحدة وروسيا دخلت
الفراغ واشنطن واليسار، على الرغم من الظروف المواتية قليلا، مثل الجيش
الروسي اطلاق النار بنسبة المضادة للطائرات التركية، وقد مزور العلاقات أهمية متزايدة مع أنقرة. بالنسبة
لموسكو، وأداء قوي للعلاقات مع تركيا عنصرا ضمن مشروع أكبر، الذي يهدف،
أولا، لكسر العزلة الدولية التي كانت الدولة الروسية، وبالتالي ، والعودة إلى لعب دور كبير على الساحة الدولية. في
هذا السيناريو، سوريا هو العامل الحاسم بالنسبة لروسيا أمر بالغ الأهمية
أن نظام الأسد سوف تصبح نوعا من حليف يعتمد على موسكو، لتركيا، ودور الأسد
أمر ضروري لتجنب خطر ظهور دولة كردية الحق على حدودها. وكانت
هذه شرطين السلبية بقوة لأوباما، الذي، مع ذلك، لم تفعل شيئا يذكر للحد
منها، وكانت النتيجة أن روسيا قد تصبح مرة أخرى قوة عظمى. عند
هذه النقطة لدينا للتأكد ما سيكون عليه موقف ترامب، الذين كانوا في
الطائرة من الجهود التي تبذلها الولايات المتحدة، ويبدو أنها تريد، في
نهاية المطاف، لا تزال واحدة بدأت بالفعل من قبل أوباما: انسحاب تدريجي من
دور شرطي العالم. ومع
ذلك، فإن الشروط المسبقة للعمل الدولي لترامب، ضد روسيا وتركيا ويبدو أنها
تريد أن تكون أكبر التعاطف، لذلك يمكن أن تشكل مشهد جديد الكلي، مع الدول
الثلاث شهادات خط الانسجام والتعاون. حيث
أنها يمكن أن تجلب هذه التطورات فإنه من الصعب التنبؤ به، على الرغم من أن
تعزيز تركيا في المنطقة، يمكن أن يؤدي إلى ظهور قوة المتوسطة مع قوة
كبيرة، قادرة على محاولة فرض طموحاتهم وحتى الذهاب إلى الإخلال بالتوازن
الناشئة . وحول
دور روسيا سبق أن قلنا: بوتين لا يعارضه البيت الأبيض هي ميزة من حيث حرية
الحركة، والتي يمكن أن تعطي فوائد غير متوقعة حتى للكرملين. وهذه النقطة هي ما يمكن أن تكسب الولايات المتحدة من هذا السيناريو ممكن؛ إذا
ترامب هو المصالح الاقتصادية الأميركية الرئيسية يمكن ان يخطر لك من
الاتفاقات المفيدة الخاصة في المجال الاقتصادي، ولكن العواقب المترتبة على
تغير في العلاقات مع روسيا يمكن أن يؤدي إلى تفاقم التكلفة السياسية من مع
أوروبا، حيث المصالح الألمانية لا تزال سائدة. ورقة
رابحة للإدارة قد يكون التوازن في بيئة متعددة الأقطاب صعبة لإدارة، والتي
يمكن أن تلحق الضرر الأهداف الاقتصادية نفسها التي وضعها الرئيس الجديد.
martedì 3 gennaio 2017
Gli USA di Trump minacciati dalla Corea del Nord
Le minacce della Corea del Nord, che sarebbe vicina alla costruzione di un missile balistico in grado di colpire con un ordigno atomico alcuni territori degli Stati Uniti, hanno provocato la reazione del Presidente eletto americano. Donald Trump ha affermato che ciò non succederà. Tuttavia non è chiaro come la nuova amministrazione americana intenderà procedere per fare fronte alle minacce di Kim Jong-Un: se continuare sulla strada delle sanzioni, la soluzione preferita da Obama o se mostrare segnali di forza al regime nord coreano. Deve, però, essere specificato, che la ragione delle minacce di Pyongyang dipende, in gran parte dalle esercitazioni che la marina militare statunitense compie periodicamente con l’analoga forza della Corea del Sud; se, però, Trump intenderà diminuire la presenza statunitense presso gli alleati asiatici, come più volte detto in campagna elettorale, potrebbero, effettivamente, venire meno le ragioni delle minacce da parte del paese nordcoreano. Certamente si tratterebbe di una ipotesi ampiamente in grado di sovvertire gli equilibri regionali e costringerebbe gli alleati degli Stati Uniti a pensare modalità alternative al di fuori della protezione di Washington. Del resto Trump ha più volte affermato in campagna elettorale di volere occuparsi in maniera maggiore dei problemi economici del paese, anche stornando risorse finanziarie ora impiegate per la difesa di partner ritenuti strategici. Per Obama la regione del Pacifico orientale rappresentava una priorità e se non fosse stato per l’emergenza mediorientale le risorse che l’amministrazione uscente della Casa Bianca, avrebbe dedicato a quest’area sarebbero state ancora più ingenti. Trump, aldilà di dichiarazioni, spesso slegate dal contesto internazionale, non ha ancora reso esplicito il proprio programma di politica estera e l’unico elemento conosciuto è proprio quello di effettuare una drastica riduzione del bilancio che permette agli Stati Uniti di recitare il ruolo di potenza globale, attraverso il proprio impegno all’estero, che ha ricoperto fino ad ora. Che questi intenti siano però facilmente attuabili sarà tutt’altro che agevole. La politica del Pentagono prevede comunque un presidio attivo di determinate parti del mondo giudicate strategiche per l’interesse statunitense e sarà difficile che i militari rinuncino facilmente ai mezzi finanziari per portare avanti la loro politica. Queste considerazioni aprono un possibile scenario di contrasto tra il Presidente eletto e le forze armate e la stessa lobby dei costruttori di armamenti: questo disallineamento delle rispettive posizioni espongono il ruolo degli Stati Uniti ad un ridimensionamento, che il paese potrebbe scontare nella violazione dei propri interessi strategici e geopolitici. D’altro canto le minacce di Pyongyang non arrivano a caso ed hanno la chiara intenzione di verificare le reazioni del nuovo inquilino della Casa Bianca. La reazione di Trump, per ora, pare interlocutoria, mentre secondo gli analisti militari, le capacità di costruire un missile balistico che tenga fede alle minacce della Corea del Nord, sembrano essere ormai quasi sicure. Gli USA sarebbero quindi esposti ad un attacco nordcoreano, ma cosa intende fare Trump non è ancora stato chiarito. Certo la riduzione di un impegno nel Pacifico potrebbe ridurre anche le minacce di Pyongyang e si tratterebbe dell’esercizio di una misura alternativa per evitare le minacce, ma potrebbe anche essere percepito come un segnale di debolezza da parte di Kim Jong-Un, sempre alla ricerca di contropartite per non mettere in pratica le proprie minacce. Trump ha preferito concentrarsi sulla Cina, identificata come autentico nemico per l’economia americana e per la sua continua politica di svalutazione che metterebbe in difficoltà gli Stati Uniti. Insomma queste prime sortite nel campo internazionale sembrano evidenziare tutta l’inesperienza del nuovo presidente americano e la mancanza di un disegno globale a sostegno della sua azione, sopratutto in politica estera.
The US Trump threatened by North Korea
The
threats of North Korea, it would be closer to the construction of a
ballistic missile capable of hitting with a nuclear device some US
territories, they caused the reaction of the American elected president.
Donald Trump has stated that this will not happen. However
it is unclear how the new US administration intends to proceed to meet
the threats of Kim Jong-Un: whether to continue on the path of
sanctions, the preferred solution by Obama or to show signs of strength
in the North Korean regime. It
must, however, be noted, that the reason of the threats of Pyongyang
depends in large part on exercises that the US Navy performs regularly
with the same strength of South Korea; If,
however, Trump deemed to decrease the US presence at the Asian allies,
as repeatedly said during the election campaign, may, indeed, be the
reasons of threats by the North Korean town. Certainly
it would be a hypothesis widely able to subvert regional balance and
would force the US allies to think of alternative ways outside of
Washington protection. Moreover
Trump has repeatedly stated during the campaign that you want to deal
with a greater extent of the economic problems of the country, also
shifting financial resources now used for the defense of considered
strategic partners. For
Obama, the Asia Pacific region was a priority and if it were not for
the emergency Middle East resources that the outgoing administration of
the White House, would dedicate to this area would have been even more
substantial. Trump,
beyond declarations, often disconnected from the international context,
it has not yet made explicit his foreign policy agenda, and the only
known element is just to make a drastic reduction in the budget that
allows the US to play the role of power global, through its commitment abroad, he has held until now. That these intentions are, however, easy to implement will be anything but easy. The
Pentagon's policy still provides an active management of certain parts
of the world deem to be strategic for the US interest and that the
military will be difficult to give up easily the financial resources to
carry out their policy. These
considerations can open up a contrast setting between the elected
president and the armed forces and the same lobbies of armaments
manufacturers: this misalignment of the respective positions expose the
role of the US to a downsizing, the country could serve in the violation
of his interests strategic and geopolitical. On
the other hand the threat of Pyongyang do not come to the event and
have the clear intention to test the new occupant of the White House
reactions. The
reaction of Trump, for now, seems interlocutory, while according to
military analysts, the ability to build a ballistic missile that lives
up to the threats of North Korea, appear to be almost safe. The US would then be exposed to a North Korean attack, but what will you do Trump has not yet been clarified. Of
course the reduction of a commitment in the Pacific could also reduce
the threat of Pyongyang, and it would be the year of an alternative
measure to avoid the threats, but it could also be perceived as a sign
of weakness on the part of Kim Jong-Un, always seeking counterparts for not putting into practice its threats. Trump
has chosen to focus on China, identified as real enemy for the US
economy and its continued devaluation policy that would put in trouble
the United States. So
these first forays into the international arena seem to highlight all
the inexperience of the new American president and the lack of a
comprehensive design in support of his action, especially in foreign
policy.
El Trump estadounidense amenazada por Corea del Norte
Las
amenazas de Corea del Norte, que estarían más cerca de la construcción
de un misil balístico capaz de golpear con un dispositivo nuclear
algunos territorios de Estados Unidos, que han causado la reacción del
presidente electo de Estados Unidos. Donald Trump ha declarado que esto no sucederá. Sin
embargo, no está claro cómo el nuevo gobierno de Estados Unidos tiene
la intención de proceder a cumplir con las amenazas de Kim Jong-Un: si
se debe continuar en el camino de las sanciones, la solución preferida
por Obama o mostrar signos de fortaleza en el régimen de Corea del
Norte. Debe,
sin embargo, hay que señalar, que la razón de las amenazas de Pyongyang
depende en gran parte de los ejercicios que la Marina de los EE.UU.
realiza regularmente con la misma fuerza de Corea del Sur; Si,
sin embargo, Trump considerará para disminuir la presencia de Estados
Unidos en los aliados asiáticos, como se ha dicho en repetidas ocasiones
durante la campaña electoral, pueden, de hecho, ser las razones de
amenazas por parte de la población de Corea del Norte. Ciertamente,
sería una hipótesis ampliamente capaz de subvertir el equilibrio
regional y obligaría a los aliados de Estados Unidos que pensar en
formas alternativas fuera de la protección de Washington. Por
otra parte Trump ha declarado en repetidas ocasiones durante la campaña
que se quiere tratar con una mayor amplitud de los problemas económicos
del país, también la transferencia de recursos financieros que ahora se
utilizan para la defensa de los socios estratégicos considerados. Para
Obama, la región de Asia y el Pacífico era una prioridad y si no fuera
por los recursos de Oriente Medio de emergencia que la administración
saliente de la Casa Blanca, se dedicaría a esta zona habría sido aún más
sustancial. Trump,
más allá de las declaraciones, a menudo desconectados del contexto
internacional, que aún no ha explicitado su agenda de política exterior,
y el único elemento conocido es sólo para hacer una drástica reducción
en el presupuesto que permite a los EE.UU. para jugar el papel del poder
mundial, a través de su compromiso en el extranjero, que ha ocupado hasta ahora. Que estas intenciones son, sin embargo, fácil de implementar será cualquier cosa menos fácil. La
política del Pentágono todavía proporciona una gestión activa de
ciertas partes del mundo consideran estratégicas para el interés de
Estados Unidos y que los militares será difícil abandonar fácilmente los
recursos financieros para llevar a cabo su política. Estas
consideraciones pueden abrir un ajuste entre el presidente electo y las
fuerzas armadas y los mismos grupos de presión de los fabricantes de
armamento contraste: esta falta de alineación de las respectivas
posiciones exponer el papel de los EE.UU. a una reducción del tamaño, el
país podría servir en la violación de sus intereses estratégico y geopolítico. Por
otro lado la amenaza de Pyongyang no vienen al caso y tienen la clara
intención de probar el nuevo ocupante de las reacciones de la Casa
Blanca. La
reacción de Trump, por ahora, parece interlocutoria, mientras que,
según los analistas militares, la capacidad de construir un misil
balístico que hace honor a las amenazas de Corea del Norte, parece ser
casi seguro. Los EE.UU. Entonces estaríamos expuestos a un ataque de Corea del Norte, pero lo haremos Trump que aún no se ha aclarado. Por
supuesto, la reducción de un compromiso en el Pacífico también podría
reducir la amenaza de Pyongyang, y sería el año de una medida
alternativa para evitar las amenazas, pero también podría ser percibido
como un signo de debilidad por parte de Kim Jong-Un, siempre la búsqueda de contrapartes para no poner en práctica sus amenazas. Trump
ha optado por centrarse en China, identificado como enemigo real para
la economía de Estados Unidos y su política continua devaluación que
pondría en peligro los Estados Unidos. Así
pues, estas primeras incursiones en el ámbito internacional parecen
poner de relieve toda la inexperiencia del nuevo presidente de Estados
Unidos y la falta de un diseño integral en apoyo de su recurso,
especialmente en política exterior.
Die US Trump bedroht durch Nordkorea
Die
Drohungen von Nordkorea, wäre es einer ballistischen Rakete mit dem Bau
näher der Lage sein, mit einem Kern Gerät einige US-Territorien des
Schlagens, die sie verursacht die Reaktion des amerikanischen
Präsidenten gewählt. Donald Trump hat erklärt, dass dies nicht geschehen wird. Allerdings
ist unklar, wie die neue US-Regierung die Bedrohung von Kim Jong-Un, um
fortzufahren beabsichtigt zu treffen: ob auf dem Weg der Sanktionen
fortzusetzen, die bevorzugte Lösung von Obama oder in dem
nordkoreanischen Regime Zeichen der Stärke zu zeigen. Es
muss jedoch beachtet werden,, dass der Grund der Bedrohungen von
Pjöngjang zu einem großen Teil auf Übungen ab, die die US-Marine
regelmäßig mit der gleichen Stärke von Südkorea durchführt; Wenn
jedoch Trump die US-Präsenz in den asiatischen Verbündeten zu
verringern gilt, wie immer wieder während der Wahlkampagne gesagt, kann
in der Tat sein, die Gründe der Bedrohung durch die nordkoreanische
Stadt. Sicherlich
wäre es eine Hypothese weit der Lage sein, das regionale Gleichgewicht
zu untergraben und würde die US-Verbündeten zwingen, auf andere
Möglichkeiten zu denken, außerhalb des Schutzes Washington. Außerdem
Trump hat wiederholt während der Kampagne festgestellt, dass Sie mit
einem größeren Ausmaß der wirtschaftlichen Probleme des Landes zu
bewältigen wollen, auch Verschiebung nun finanzielle Mittel für die
Verteidigung als strategischen Partner eingesetzt. Für
Obama war die Asien-Pazifik-Region eine Priorität und wenn es nicht für
den Notfall Mittleren Osten Ressourcen, die die scheidende
Administration des Weißen Hauses waren, auf diesem Gebiet hätte noch
deutlicher widmen würde. Trump,
über Erklärungen, die oft aus dem internationalen Kontext getrennt, hat
es noch nicht explizit seine außenpolitische Agenda, und das einzige
bekannte Element ist nur eine drastische Reduzierung der Mittel zu
machen gemacht, die die USA erlaubt, die Rolle der Macht zu spielen global, im Ausland durch sein Engagement hat er bis jetzt gehalten. Dass diese Absichten sind jedoch einfach alles andere als einfach zu implementieren sein wird. Die
Pentagon-Politik stellt immer noch eine aktive Verwaltung bestimmter
Teile der Welt für die USA Interesse sein strategische erachten und dass
das Militär wird schwierig sein, leicht über die finanziellen Mittel zu
geben, um ihre Politik durchzuführen. Diese
Überlegungen können eine Kontrasteinstellung zwischen dem gewählten
Präsidenten und den Streitkräften und den gleichen Lobbys
Rüstungshersteller eröffnen: diese Fehlausrichtung der jeweiligen
Positionen setzen die Rolle der USA zu einer Verkleinerung könnte das
Land in der Verletzung seiner Interessen dienen strategische und geopolitische. Auf
der anderen Seite die Gefahr von Pjöngjang kommen nicht zu der
Veranstaltung und haben die klare Absicht, die neuen Bewohner des Weißen
Hauses Reaktionen zu testen. Die
Reaktion von Trump, denn jetzt scheint einstweiligen Anordnung, während
nach Militäranalysten, die Fähigkeit, eine ballistische Rakete zu
bauen, die auf die Bedrohungen von Nordkorea lebt auf, erscheinen fast
sicher zu sein. Die USA würden dann zu einem nordkoreanischen Angriff ausgesetzt sein, aber was tun Sie Trump ist noch nicht geklärt. Natürlich
ist die Verringerung einer Verpflichtung im Pazifik könnten auch die
Bedrohung durch Pjöngjang zu verringern, und es wäre das Jahr eine
andere Maßnahme sein, um die Gefahren zu vermeiden, aber auch als ein
Zeichen der Schwäche auf Seiten von Kim Jong-Un wahrgenommen werden
konnte, immer suche nach Partnern für nicht in die Praxis ihre Drohungen setzen. Trump
hat sich auf China zu konzentrieren gewählt, als wirkliche Feind für
die US-Wirtschaft identifiziert und seine fortgesetzte Abwertung
Politik, die die Vereinigten Staaten in Schwierigkeiten bringen würde. So
sind diese ersten Streifzüge in der internationalen Arena scheinen alle
Unerfahrenheit des neuen amerikanischen Präsidenten und das Fehlen
eines umfassenden Entwurf zur Unterstützung seiner Aktion hervorzuheben,
vor allem in der Außenpolitik.
Les États-Unis Trump menacé par la Corée du Nord
Les
menaces de la Corée du Nord, il serait plus proche de la construction
d'un missile balistique capable de frapper avec un dispositif nucléaire
des territoires américains, ils ont causé la réaction du président élu
américain. Donald Trump a déclaré que cela ne se produira. Cependant,
il est difficile de savoir comment la nouvelle administration
américaine entend procéder pour répondre aux menaces de Kim Jong-Un: il
faut continuer sur la voie des sanctions, la solution privilégiée par
Obama ou de montrer des signes de vigueur dans le régime nord-coréen. Il
faut, cependant, noter que la raison des menaces de Pyongyang dépend en
grande partie sur des exercices que la marine américaine effectue
régulièrement avec la même force de la Corée du Sud; Si,
toutefois, Trump réputée diminuer la présence américaine aux alliés
asiatiques, comme dit à plusieurs reprises au cours de la campagne
électorale, peut, en effet, être les raisons de menaces par la ville
nord-coréenne. Certes,
il serait une hypothèse largement en mesure de renverser l'équilibre
régional et forcerait les alliés des États-Unis de penser à d'autres
moyens en dehors de la protection de Washington. En
outre Trump a déclaré à plusieurs reprises au cours de la campagne que
vous voulez traiter avec une plus large mesure des problèmes économiques
du pays, déplaçant également les ressources financières utilisées
actuellement pour la défense des partenaires stratégiques considérés. Pour
Obama, la région Asie-Pacifique est une priorité et s'il n'y avait pas
les ressources du Moyen-Orient d'urgence que l'administration sortante
de la Maison Blanche, se consacrer à ce domaine aurait été encore plus
importante. Trump,
au-delà des déclarations, souvent déconnectés du contexte
international, il n'a pas encore fait explicite son programme de
politique étrangère, et le seul élément connu est juste de faire une
réduction drastique du budget qui permet aux États-Unis à jouer le rôle
du pouvoir mondiale, grâce à son engagement à l'étranger, il a occupé jusqu'à présent. Que ces intentions sont, cependant, facile à mettre en œuvre sera tout sauf facile. La
politique du Pentagone fournit toujours une gestion active de certaines
parties du monde jugent stratégique pour l'intérêt des États-Unis et
que l'armée sera difficile d'abandonner facilement les ressources
financières pour mener à bien leur politique. Ces
considérations peuvent ouvrir un réglage du contraste entre le
président élu et les forces armées et les mêmes lobbies des fabricants
d'armement: ce désalignement des positions respectives exposer le rôle
des États-Unis à une réduction des effectifs, le pays pourrait servir
dans la violation de ses intérêts stratégique et géopolitique. D'autre
part, la menace de Pyongyang ne viennent pas à l'événement et ont
clairement l'intention de tester le nouvel occupant des réactions de la
Maison Blanche. La
réaction de Trump, pour l'instant, semble interlocutoire, alors que
selon les analystes militaires, la possibilité de construire un missile
balistique qui vit aux menaces de la Corée du Nord, semblent être
presque sûr. Les États-Unis serait alors exposée à une attaque nord-coréenne, mais que ferez-vous Trump n'a pas encore été clarifiée. Bien
sûr, la réduction d'un engagement dans le Pacifique pourrait également
réduire la menace de Pyongyang, et ce serait l'année d'une autre mesure
pour éviter les menaces, mais il pourrait aussi être perçu comme un
signe de faiblesse de la part de Kim Jong-Un, toujours recherche homologues pour ne pas mettre en pratique ses menaces. Trump
a choisi de se concentrer sur la Chine, identifié comme ennemi réel
pour l'économie américaine et sa politique de dévaluation continue qui
mettrait en difficulté aux États-Unis. Donc,
ces premières incursions dans l'arène internationale semblent mettre en
évidence toute l'inexpérience du nouveau président américain et le
manque d'une conception globale à l'appui de son action, en particulier
dans la politique étrangère.
O Trump US ameaçado pela Coreia do Norte
As
ameaças da Coreia do Norte, seria mais perto da construção de um míssil
balístico capaz de atingir com um dispositivo nuclear alguns
territórios norte-americanos, que causou a reação do presidente eleito
americano. Donald Trump afirmou que isso não irá acontecer. No
entanto, não está claro como a nova administração dos EUA tem a
intenção de prosseguir para enfrentar as ameaças de Kim Jong-Un: se quer
continuar no caminho das sanções, a solução preferida por Obama ou a
mostrar sinais de força no regime norte-coreano. Deve,
contudo, notar, que a razão das ameaças de Pyongyang depende em grande
parte em exercícios que a Marinha dos EUA apresenta-se regularmente com a
mesma força da Coreia do Sul; Se,
no entanto, Trump considerado para diminuir a presença dos EUA nas
aliados asiáticos, como disse várias vezes durante a campanha eleitoral,
pode, na verdade, ser as razões de ameaças da cidade norte-coreana. Certamente
seria uma hipótese amplamente capaz de subverter o equilíbrio regional e
forçaria os aliados dos EUA pensar em formas alternativas fora da
protecção Washington. Além
disso Trump tem afirmado repetidamente durante a campanha que pretende
lidar com uma maior amplitude dos problemas econômicos do país, também a
transferência de recursos financeiros usados agora para a defesa de
parceiros estratégicos considerados. Para
Obama, a região Ásia-Pacífico foi uma prioridade e se não fosse para os
recursos de emergência do Oriente Médio que a administração cessante da
Casa Branca, se dedicam a esta área teria sido ainda mais substancial. Trump,
além das declarações, muitas vezes desconectado do contexto
internacional, e que ainda não explicitou sua agenda de política
externa, e o único elemento conhecido é apenas para fazer uma redução
drástica do orçamento que permite que os EUA desempenham o papel do
poder global, através do seu compromisso no exterior, ele tem mantido até agora. Que estas intenções são, no entanto, fácil de implementar não será nada fácil. A
política do Pentágono ainda proporciona uma gestão activa de certas
partes do mundo consideram ser estratégico para o interesse dos Estados
Unidos e que o militar vai ser difícil de desistir facilmente os
recursos financeiros para levar a cabo a sua política. Estas
considerações podem abrir um contraste ajuste entre o presidente eleito
e as forças armadas e os mesmos lobbies dos fabricantes de armamentos:
este desalinhamento das respectivas posições expor o papel de os EUA a
um downsizing, o país poderia servir na violação dos seus interesses estratégica e geopolítica. Por
outro lado a ameaça de Pyongyang não vêm para o evento e tem a clara
intenção de testar o novo ocupante das reações da Casa Branca. A
reação de Trump, por agora, parece interlocutória, enquanto de acordo
com analistas militares, a capacidade de construir um míssil balístico
que faz jus às ameaças da Coreia do Norte, parecem ser quase seguro. Os EUA, então, ser exposto a um ataque norte-coreano, mas o que você vai fazer Trump ainda não foi esclarecida. É
claro que a redução de um compromisso no Pacífico também poderia
reduzir a ameaça de Pyongyang, e seria o ano de uma medida alternativa
para evitar as ameaças, mas também pode ser percebida como um sinal de
fraqueza da parte de Kim Jong-Un, sempre buscando contrapartidas por não pôr em prática as suas ameaças. Trump
optou por se concentrar na China, identificado como inimigo real para a
economia dos EUA e sua política de desvalorização continuada que poria
em perigo os Estados Unidos. Então,
essas primeiras incursões na arena internacional parecem destacar toda a
inexperiência do novo presidente americano e a falta de um projeto
abrangente em apoio da sua acção, especialmente em política externa.
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